Di ritorno da NY

Di ritorno dopo 8 gg passati a NY, vorrei dare qualche suggerimento a chi sia appresta a partire GUIDE UTILIZZATE Lonely Planet e Mondadori. La prima è ottima per prepararsi allo spirito della città, per tutte le info pratiche e per qualche itinerario un po’ fuori dal classico (p.es. Qualche chiesa di Harlem dove seguire una messa Gospel...
Scritto da: chstefy
di ritorno da ny
Partenza il: 15/06/2007
Ritorno il: 23/06/2007
Viaggiatori: fino a 6
Di ritorno dopo 8 gg passati a NY, vorrei dare qualche suggerimento a chi sia appresta a partire GUIDE UTILIZZATE Lonely Planet e Mondadori. La prima è ottima per prepararsi allo spirito della città, per tutte le info pratiche e per qualche itinerario un po’ fuori dal classico (p.Es. Qualche chiesa di Harlem dove seguire una messa Gospel senza confondersi con i pullman organizzati e le orde di turisti) . Però senza immagini è un po’ triste, quindi l’abbiamo affiancata alla Mondadori, che secondo me da sola ti manda un po’ in confusione, ma che abbinata alla Lonely ti da un’idea completa. Su entrambe si trovano percorsi quartiere per quartiere con le cose principali da vedere. Inoltre collegandosi al sito www.Nycvisit.Com , è possibile farsi spedire a casa gratuitamente una guida della città aggiornatissima con una serie di siti utili (a me è arrivata in circa un mese e mezzo e qui ho scoperto che il museo del mare, quello con la portaerei e il sottomarino è chiuso fino al 2008, ci sarei rimasta molto male a scoprirlo direttamente alla biglietteria !). Anche su www.A-newyork.Com è possibile trovare itinerari interessanti.

VOLO Alitalia, prenotato tre mesi prima con un’offerta CTS a circa 650 €, in un’ agenzia non CTS lo stesso volo ci era stato proposto a 800 €. Partenza venerdì 15 giugno e ritorno sabato 23 (con arrivo alla domenica mattina).

Si potrebbe anche risparmiare un pochino, ma il viaggio diretto è una meraviglia, partenza da Malpensa alle 10.00 (levataccia accettabile per chi parte dai dintorni di Milano) ed arrivo all’aeroporto di Newark programmato per le 13,05 ma anticipato di circa mezz’ora. Considerando il tempo perso tra immigrazione e bagagli (non molto, gli americani sono bene organizzati per quanto al primo impatto non simpaticissimi, diciamo che non ti danno l’impressione di essere il benvenuto a casa loro, per fortuna questo capita solo alla dogana) vuol dire guadagnare quasi mezza giornata di vacanza. Con la British (circa 100€ in meno a testa) avremmo fatto scalo a Londra e saremmo arrivati alle 21 (cioè le 3 di notte per chi si è svegliato al mattino in Italia). Una volta arrivati all’aeroporto siamo andati al banco degli shuttle (pulmini da 8/10 persone) e ne abbiamo prenotato uno per 17 $ a testa. Seguendo le indicazioni siamo arrivati all’area di partenza e dopo 5 minuti di attesa si hanno chiamato, in circa mezz’ora siamo stati scaricati di fronte all’albergo. Per il ritorno fate attenzione, se si tratta di un giorno festivo è meglio prenotare un paio di giorni prima o direttamente all’arrivo, altrimenti rischiate di dover andare con il treno perché la linea per chiamare la sede è sempre occupata dato il grande numero di spostamenti durante il week-end. Noi abbiamo contrattato all’ultimo momento direttamente con un autista che aveva portato delle persone al nostro albergo, ma i prezzi sono stati più alti che all’andata e soprattutto, visto che ci ha fatto un piacere, la mancia è stata sostanziosa. Se siete in 4 spendete più o meno la stessa cifra con il taxi.

ALBERGO New Yorker Ramada Hotel (sito www.Newyorkerhotel.Com), tariffa per una camera con due letti queen size, larghi praticamente come i matrimoniali francesi (per due adulti e un dodicenne) $251.79 tasse comprese, un po’ meno per una doppia. Praticamente otto notti a circa 1500 € (evviva il $ debole). Non che non si possa trovare di meno, anche considerando che si tratta di solo pernottamento senza colazione, ma la posizione è eccezionale, all’angolo tra la 34° strada e l’8° Avenue, ad un passo dall’Empire State Building , Macy,s. La Penn Station e il Madison Square Garden. L’hotel è in fase di ristrutturazione, ed effettivamente era il momento di dare una sistemata, ma non ci sono stati disagi, se non fosse stato per le impalcature esterne non ce ne saremo accorti. Camera al 32° piano, panorama sull’Hudson e il NewJersey eccezionale soprattutto al tramonto. Nonostante la distanza dalla strada e i doppi vetri i tappi nelle orecchie si sono rivelati utilissimi per dormire al riparo dai rumori del traffico e dalle sirene di polizia, pompieri e anche dei transatlantici che risalgono il fiume.

MEZZI DI TRASPORTO Soprattutto piedi, ma anche metro e qualche bus. Comoda e risparmiosa la Metrocard da 24$ 7 gg. Acquistabile nelle stazioni agli appositi distributori. Se non siete fenomeni con la lingua inglese ripiegate sullo spagnolo. Attenzione, se utilizzate una carta di credito per l’acquisto sappiate che non potete comprare più di due metrocard con la stessa carta e che dovete comunque utilizzare il pin, viene accettato anche il bancomat. La metro non è un gran ché, molte stazioni hanno bisogno urgente di ristrutturazione, le panche di legno non sembrano proprio ignifughe e le corse non sono particolarmente frequenti (attese di anche 20 minuti nell’ora di punta, se succedesse a Milano sarebbe una rivoluzione, invece lì sembra normale). Inoltre attenzione agli ingressi, mentre a Milano le due direzioni si prendono dalla stessa banchina, a NY prima di entrare bisogna controllare se l’ingresso porta verso Downtown o Uptown. Le stazioni in estate sono esageratamente calde, molte addirittura soffocanti, in compenso nei treni mai affollati l’aria condizionata va a manetta. I bus sarebbero comodi perché in genere percorrono le street, mentre la metro segue le avenue, ma non sono molto affidabili negli orari. Gli artisti che suonano o ballano nelle stazioni non hanno nulla a che vedere con i suonatori di fisarmonica che si trovano nelle carrozze della metro di Milano, ma sono bravissimi e attrezzatissimi, si può assistere a qualche spettacolino interessante.

CIBO Gli americani mangiano sempre e ovunque, ti giri e vedi qualcuno con in mano un bicchierone di caffè (sono quelli che noi da Mc.Donald usiamo per la Coca Cola nelle tre misure small, medium e large) o un piatto di qualcosa di non ben definito. Sono campioni mondiali di pranzo sulla panchina, durante la pausa di mezzogiorno i parchetti sono pieni di gente che riesce, tentendo le stoviglie in bilico sulle ginocchia, a mangiare di tutto, dall’insalata (debitamente condita con le loro salsine e dove l’ingrediente meno presente è proprio l’insalata) al pesce arrosto rigorosamente mangiato con le mani. I prezzi sono più convenienti dei nostri, a meno che non cerchiate qualche ristorante di superlusso, che comunque a parità di livello costa sempre meno che in Italia. Nel ristorante più caro abbiamo speso 150 $ in 5. Inoltre se avete bambini sappiate che le porzioni sono in genere così abbondanti da consentirvi di dividere il piatto con loro (e nessun cameriere vi tratterà da morti di fame per questo). A NY hanno anche l’abitudine di portarvi (gratis) un bicchierone d’acqua del rubinetto, anche in questo caso nessuno vi obbliga a ordinare e pagare altre bibite, peccato che l’acqua di NY abbia lo stesso sapore di quella della piscina, è piena di cloro. Questo a volte si riflette anche sulle altre bibite in caso ve le riempiano di ghiaccio come è loro abitudine, quindi se non gradite bloccateli subito con un “no ice please” ! Per noi italiani che ci lamentiamo del prezzo del coperto, l’obbligo della mancia è una brutta sorpresa, anche perché corrisponde mediamente al doppio delle tasse, quindi a circa il 15% del conto. L’aggiungete sulla strisciata della carta di credito e vi trovate la detrazione sull’estratto conto a casa. L’unica consolazione è che dovrebbe andare al cameriere che vi ha servito e non al titolare del locale, infatti di solito i camerieri si presentano (così non sbagliate a dare la mancia) e sono abbastanza premurosi.

Noi facevamo colazione al “34” subito fuori dall’hotel. I muffin sono a mio parere migliori che quelli di Sturbucks, hanno una scelta più ampia di piatti (frittata, patate in umido e pane con burro per colazione è un piatto eccezionale) e soprattutto c’è più posto a sedere, anche nei tranquilli tavolini sul retro all’aperto (vera rarità a NY).

SHOPPING Per quanto riguarda Macy’s ho trovato su questo sito manifestazione di entusiasmo, considerate che è simile alla Rinascente di corso Vittorio Emanuale a Milano, ma due o tre volte più grossa, certo le dimensioni sono notevoli, ma in fondo è un normale grande magazzino. Salite all’ammezzato per farvi fare la tessera sconto per ospiti stranieri, mostrando il passaporto risparmierete l’11%, il che si somma al fatto che a NY non ci sono tasse aggiunte sull’abbigliamento. La moda americana non rispecchia del tutto il nostro gusto, ma potrete sfogare la vostra voglia di shopping con le marche sportive che costano molto meno che da noi (oltre ai prezzi bassi bisogna considerare il cambio favorevole) es: due paia di Timberland da uomo circa 130 $ (totali, mica 120€ un paio solo come da noi), due paia di Reebok da ragazzo 75$, jeans CK da donna 49$, da ragazzo (modello sotto il ginocchio) tolti sconto e varie offerte l’equivalente di 20 euro. Non abbiamo comprato Levi’s ma i prezzi sono intorno ai 30-40 $, quindi con quello che spendete qui per un paio, a NY ne comprate 3 o 4. Anche da Century21, vicino a Ground Zero i prezzi sono molto convenienti, ma è necessario frugare parecchio per trovare qualcosa di carino, rischiate di passarci la giornata.

Gli sportelli ATM per prelevare contanti sono presenti all’interno di negozi, bar e ristoranti. La commissione per noi è stata di due Euro.

TOUR Inutile fare un elenco di luoghi da visitare, se si va per la prima volta i posti sono quelli classici che trovate in tutte le guide: Times Square, Statua della Libertà, Central Park ecc… Purtroppo ogni piccolo intervento sulle facciate dei palazzi, anche di pulizia dei vetri, impone di coprire il marciapiede sottostante con delle impalcature modello portico, e questo limita la visuale quando si cammina sul marciapiede e rovina l’estetica di parecchi palazzi anche importanti, come quelli nella zona della City Hall, (la cosa strana è che questi improvvisati portici ci sono anche dove non si nota traccia di lavori in corso, boh!) Noi abbiamo fatto il tour di Manhattan con il battello, il più lungo dura 3 ore, è forse un po’ troppo, ma è interessante scoprire che NY non è solo grattacieli scintillanti, soprattutto sull’East River. E’ interessante anche il tour sul pullman scoperto (attenti alla testa, si passa molto vicino a semafori sospesi e rami di alberi), che consente: 1) di vedere diverse zone e farsi un idea di quali siano più interessanti e quindi tornarci a piedi in un secondo tempo, 2) di dare una sbirciatina ai piani bassi dei palazzi per avere un’idea di come siano le case dei Newyorkesi (piccole e incasinate a quanto ho potuto vedere, e soprattutto tutte, anche quelle più lussuose con i vetri sporchi, dato che tutte le finestre sono a ghigliottina e quindi impossibili da pulire all’esterno se non con attrezzature “da film”). Il tour notturno è bello per il colpo d’occhio sullo skyline illuminato visto da Brooklyn.

Sicuramente la zona che colpisce di più è Times Square, andarci come abbiamo fatto noi appena arrivati e già distrutti da viaggio e fuso orario è sconvolgente.

Ground Zero è solo un cantiere, meglio la chiesetta di S.Paul, sede dei volontari dell’11 settembre e piena di ricordi di quei giorni. È sulla sua cancellata che stavano appese le foto dei dispersi.

Sconsiglio le carrozzelle di Central Park, fanno un giretto di 20 minuti in un angolino del parco e non si vede praticamente nulla (e i cavalli puzzano molto), meglio eventualmente noleggiare una bici.

Domenica siamo andati ad Harlem per la messa nella chiesa metodista. Alla chiesa più famosa la fila dei turisti girava intorno all’isolato, abbiamo optato per la Mother Africa Methodist Zion Church, dietro l’angolo. Attenzione, la messa dura almeno 3 ore partendo dalle 11, quindi organizzatevi, noi siamo dovuti uscire prima ed è stato un vero peccato.

Programmate eventuali passeggiate nel Village al pomeriggio, il mattino è praticamente tutto chiuso e molti ristoranti non aprono nemmeno per mezzogiorno ma solo la sera. Anche Soho secondo me dà il meglio di sé sul tardi.

Ma quello che veramente colpisce di Ny è la quantità di persone di ogni sesso, razza e anche dimensione (ma orientati al grasso), dalle cinesine smilze alle mamie da 150 kg. Ma dove sono gli americani in forma perfetta e palestratissimi che ci propinano il cinema e la TV? È normale vedere vicini un rasta con i capelli a metà schiena, qualche rapper che vende i suoi CD, una famiglia che porta i bambini ad esibirsi nella break dance sul marciapiede, un’indiana in sari e un WASP in giacca e cravatta (questi direi quasi una minoranza tranne forse che a Lower Manhattan). Sarebbe però interessante sapere quanta di questa libera convivenza è veramente frutto di apertura mentale e tolleranza e quanta di indifferenza. Questo pensiero un po’ maligno mi è venuto durante il tour di Brooklyn, dove abbiamo incrociato dei ragazzini usciti da scuola che andavano verso casa a gruppi, bianchi da una parte e neri dall’altra …

È facile imbattersi in concerti, concertini ed esibizioni di ogni tipo, sia nella metro che nelle piazze. Un giorno alle 10 del mattino ci siamo goduti la performance di un gruppo che suonava blues (e che blues!) nei giardinetti in mezzo ad una piazza per quello che sembrava un piccolo raduno di pensionati, per intendersi quelli che da noi ballano il liscio alla festa dell’Unità.

Lo spagnolo è praticamente una seconda lingua, anche le pubblicità e gli avvisi sui mezzi pubblici sono spesso in spagnolo, compresa la taglia di 1000 $ se segnalate persone che “detengono o usano illegalmente armi da fuoco”, gli avvisi che vi comunicano gentilmente che se aggredite il personale della metropolitana o dell’autobus andate in galera e quelli che vi ricordano che il vandalismo è un reato !!!! Avevamo pensato di avere il tempo di visitare anche qualche museo, ma una settimana non è sufficiente per fare tutto quello che sarebbe bello fare, ci siamo limitati al museo di scienze naturali, dopo aver visto Una notte al museo, non si poteva evitarlo. Anche se può sembrare dedicato ai bambini ne vale la pena anche per gli adulti, il biglietto comprende l’ingresso più una mostra a scelta, noi abbiamo scelto il filmato sugli asteroidi trasmesso sullo schermo a cupola del nuovissimo planetario, veramente impressionante.

CONCLUDENDO Per quanto riguarda i costi, una volta arrivato l’estratto conto della carta di credito abbiamo verificato di aver speso circa 5000 € (in 3) tuttissimo compreso (albergo, volo, cibo, shopping e souvenir). Abbiamo portato 500$ in contanti e li abbiamo finiti, non è che vi guardano male se non utilizzate la carta di credito come qualche leggenda racconta. Riepilogando non si può dire che NY sia una “bella città”, le città “belle” sono Roma, Venezia, Parigi o Vienna. E’ comunque una città unica, anche chi non ama le metropoli dovrebbe provare a passarci almeno due o tre giorni, anche solo per constatare che quello che vediamo nei film americani è spesso realtà, che il camion dei pompieri con tutte le lucine e le sirene che ci hanno regalato da bambini esiste veramente, che i playmobil si sono ispirati ai veri operai con la tuta e il casco giallo, e anche per rendersi conto di come gli americani sappiano valorizzare a fini turistici ogni piccolezza.



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