Il nostro west 2

Finalmente arriva giovedì 8 giugno, il giorno di inizio della nostra stupenda avventura alla scoperta dei parchi americani. Quante difficoltà…..il permesso per le ferie, la prenotazione del volo il passaporto per le bambine da fare a Firenze e, la più importante, la paura di non farcela. Due famiglie con 2 bambine di 10 anni al primo...
Scritto da: Alice C.
il nostro west 2
Partenza il: 08/06/2006
Ritorno il: 25/06/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Finalmente arriva giovedì 8 giugno, il giorno di inizio della nostra stupenda avventura alla scoperta dei parchi americani. Quante difficoltà…Il permesso per le ferie, la prenotazione del volo il passaporto per le bambine da fare a Firenze e, la più importante, la paura di non farcela. Due famiglie con 2 bambine di 10 anni al primo viaggio on the road, la lingua, l’avventura…Va beh, dopo tanti dubbi e grazie ai consigli del miticissimo Daniele e del suo sito www.Americaontheroad.It si parte. Partecipanti Alice Maurizio Lucia (10 Anni) Monica Paolo e Giorgia (11 Anni) Giovedì 8 giugno 2006-08-08, VOLO MILANO – SAN FRANCISCO via Philadelphia Il volo è stato prenotato a Marzo al ***. Compagnia aerea USAIRWAYS.

Partenza da Cesena alle ore 02.30 di notte. Le bambine sono euforiche, arriviamo a Malpensa in perfetto orario effettuiamo i controlli in modo tranquillo e …Ore 9.45 SI PARTE…

L’aereo non è nuovissimo, gli italiani a bordo sono pochissimi le hostess molto disponibili. Riusciamo a riposare e a stenderci in quanto l’aereo è mezzo vuoto. Arriviamo a Philadelphia alle ore 12.30 e ci dirigiamo ai controlli doganali. Foto, tante domande alle quali non rispondiamo in quanto non capiamo niente. I controllori alla dogana non sono molto pazienti ripetono le domande a voce più alta; urlano, ma noi non capiamo lo stesso…Iniziamo bene!!!!!…Forse per pena mettono il timbro sulla carta verde e ci lasciano passare.

Il terminal della USAIRWAYS di Philadelphia è enorme, bellissimo…Abbiamo fame e ci dirigiamo alla pizzeria Sbarro per il nostro primo pranzo americano.

Alle ore 17.00 il volo riparte per S. Francisco. 5 ore di volo in un’ aereo vecchio rumoroso e strettissimo, la ragazza californiana seduta accanto a me nel frattempo si depila le gambe con lametta e crema. Ore 19.30 atterriamo a S. Francisco e ci dirigiamo al BART tutto è abbastanza facile e segnalato benissimo, in molti si fermano a chiedere se abbiamo bisogno. Alle 20.30 distrutti siamo al nostro hotel *** prenotato dell’Italia. L’hotel è molto carino, pulito e mette a disposizione un autobus navetta ad ogni ora per arrivare a Union Square, si trova nella 7th strada nel quartiere SOMA dove ci sono molti barboni. Eravamo molto spaventati da questo, ma la posizione dell’hotel ci è davvero piaciuta , zona molto caratteristica e non abbiamo avuto nessun problema. Finalmente a nanna. Sono 26 ore che non vediamo un letto! Che brave Lucia e Giorgia…Ottime viaggiatrici, mai un lamento.

Venerdì 9 giugno, S. FRANCISCO Sveglia alle ore 7.00 usciamo dal nostro hotel e vicinissimo troviamo il Java cafè che sarà la nostra base a S. Francisco per la colazione. Il locale non è pulitissimo ma le paste sono enormi e super buone: 3 paste e 2 caffè $ 7,20. Dopo colazione con il pulmino dell’hotel raggiungiamo Union Square facciamo il pass giornaliero $11,00 x 3 per il Cable car (CHE EMOZIONE) e raggiungiamo Fisherman’s Wharf. Quante cose da vedere, quante da comprare. Gironzoliamo per il Pier 39, compriamo un po’ di frutta scattiamo foto ai leoni marini e prenotiamo la crociera sulla baia $ 46,00 in 3. La crociera è molto bella, si arriva fino al Golden Gate (spettacolare avvolto nella nebbia) e si gira attorno all’isola di Alcatraz. Pranziamo con zuppa di granchio dentro ad una pagnotta enorme di ottimo pane e granchio fritto accompagnati da musica di sottofondo suonata dai tanti artisti presenti al Fisherman’s. Dopo pranzo facciamo un po’ di Shopping all’Hard Rock cafè e riprendiamo il Cable car per dirigerci a Chinatown. Non so quanto camminiamo e quanti negozi visitiamo: Disney store, Nike Town ecc…(Monica ed io vorremmo comprare tutto, ma i mariti ci ripetono che siamo solo all’inizio) alle 18.30 ritorniamo in albergo, mangiamo nella pizzeria sotto l’hotel e alle 21.00 sfiniti ci addormentiamo.

Sabato 10 Giugno, S.FRANCISCO Oggi c’è nebbia e fa freddo, non ci scoraggiamo e dopo la nostra solita colazione ci dirigiamo all’ufficio Alamo in Union Square per il ritiro del nostro minivan prenotato dall’Italia . Ci impieghiamo 1 ora e dopo aver rifiutato un minivan 7 posti finalmente ritiriamo la nostra SIENNA TOYOTA 8 POSTI targata ARIZONA. Maurizio si mette alla guida e dopo 20 minuti fermi in strada con la macchina che emette strani suoni capiamo come si toglie il freno a mano. Si parte…Direzione Golden Gate, cartina alla mano dopo tantissimi saliscendi (che divertimento) attraversiamo il ponte rosso. Foto, foto e ancora foto … che nebbia, che freddo che bello!!!!!!!! Raggiungiamo Sausalito e qui il clima è completamente diverso caldo e sole. Prendiamo un’ espresso al bar di un toscano, facciamo spesa al supermercato per il pranzo e nel pomeriggio ci dirigiamo al Golden Gate Park dove visitiamo il giardino cinese che, come tutto di San Francisco, ci è piaciuto moltissimo.

Siamo diventati bravissimi con le strade, raggiungiamo Alamo Square per ammirare le 7 sorelle (case vittoriane) e poi percorriamo Lombard Street in auto. (Che urli le bambine; è veramente tanto tortuosa) Arriviamo a North Beach il quartiere italiano e ci dirigiamo di nuovo al Pier 39 dove acquistiamo accessori per la macchina fotografica e un trasformatore per il voltaggio a meno della metà che in Italia. Ritorniamo in albergo e chiedo alla ragazza delle reception se c’è un ristorante italiano nelle vicinanze tutti abbiamo voglia di pasta. Gentilissima ci consiglia il ristorante “Da Beppo” e ci fa addirittura la prenotazione 10 minuti a piedi dal Britton. La miglior cena italiana negli Stati Uniti, bruschetta pasta e birra $60,00 in 6!!!!!!!!!!!!Ancora decantiamo la bruschetta di BEPPO. Ore 21.30 a nanna a pancia strapiena.

Domenica 11 Giugno, S.FRANCISCO – YOSEMITE Oggi lasciamo S. Francisco. Questa città così fredda, colorata, simpatica europea e bellissima che ci ha affascinato incantato e catturato. Ci è davvero restata nel cuore.

Partiamo in direzione Oakland Bay Bridge. Sbagliamo strada 5 o 6 volte ma finalmente alle 13.00 raggiungiamo Mariposa paesino in stile Western dove tentiamo di fare benzina. AIUTOOOO…Niente paura il nostro vicino di auto ci aiuta e come tutti quelli che incontriamo ci ripete “You are Welcome” Fortissimi questi americani ti aiutano e sono sempre carini; forse hanno notato che ancora siamo un po’ impediti. Decidiamo di proseguire verso Oakhurst in quanto l’ingresso di El Portal (strada N.140) è chiuso per una frana e dobbiamo per forza maggiore entrare da sud. Raggiungiamo Oakhurst alle 15.00. I motel hanno prezzi alti, ma le bambine sono stanche così decidiamo di fermarci al BEST WESTERN YOSEMITE OAKHURST stanza $ 118.00 con tasse. L’albergo è molto bello e decidiamo di rilassarci in piscina. Ceniamo al pizza Factory, ancora non abbiamo familiarizzato con le misure americane così ordiamo tanta pizza (neanche buona) che ci rimarrà per il pranzo del giorno successivo.

Anche oggi nonostante la tappa di puro trasferimento, abbiamo visto tanti paesaggi mozzafiato e incontrato gente gentile. Iniziamo a farci capire, parliamo ancora un’inglese strano e italianizzato, gesticoliamo, ma prima o poi otteniamo quello che chiediamo.

Lunedì 12 Giugno, YOSEMITE Siamo veramente bravi alle 7,30 siamo tutti in macchina pronti per visitare lo Yosemite. Arriviamo all’entrata Sud dopo circa 40min. Di paesaggi bellissimi. Chiediamo alle due rangers (uguali identiche a quelle dei cartoni animati) il pass per entrare in tutti i parchi $ 50,00 giornalino, mappa del parco e via… I turisti all’interno del parco sono ancora pochi le scenario che si apre ai nostri occhi è STUPEFACENTE. Le Bridalveil Falls sono colme d’acqua ci inzuppiamo mentre ci avviciniamo per fotografarle. Proseguiamo in auto e davanti a noi ecco in tutta la sua maestosità EL CAPITAN, poco più avanti le Yosemite Falls anche queste piene d’acqua. La temperatura è di circa 15 gradi e sotto alle piante ancora c’è qualche residuo di neve. Il Tioga pass è chiuso, riaprirà il 15 giugno. Arrivati allo Yosemite village le bambine acquistano lo stemma dei ranger con il loro nome e un passaporto da timbrare in ogni parco visitato. Ci dirigiamo al Glacier Point, la strada offre un panorama stupendo, arrivati in vetta davanti a noi si apre un panorama mozzafiato accompagnato da simpatici scoiattoli. Qui facciamo il pic-nic stando attenti a non lasciare nessun rifiuto in giro per non attirare gli orsi. Persino i cassonetti della spazzatura hanno dei congegni “antiorso” . Usciamo dal parco passando dalla Yosemite Valley. I panorami di questo parco ci stupiscono, non ci aspettavamo una natura così maestosa, pensavamo sbagliando, che questo parco a noi “gente di mare” non potesse piacere e invece ci ha veramente entusiasmasti, rapiti lasciato senza parole. Alle 15,00 troviamo un supermercato e decidiamo che questa sera la cene sarebbe stata sotto le stelle, al sacco. Arriviamo a Three Rivers alle 17,30 e seguendo i consigli della nostra fidatissima guida Routard ci fermiamo al Sequoia motel. La signora ci comunica che non ha più stanze ma se vogliamo ci affitta una casina con cucina e due camere in mezzo al bosco a $ 190,00 in sei. Che spettacolo… Le piante di limone, il tavolo sulla veranda e una cucina americana tutta per noi. Consumiamo la nostra cena a base di tonno insalata e formaggio in veranda tra chiacchiere e la paura degli orsi in quanto la signora ci fa vedere una foto scattata tre giorni prima di un’ orso proprio vicino alla nostra casina in legno. Chiudiamo porte e finestre e tutti a nanna se verrà l’orso Yoghi forse si spaventerà da tutti i panni stesi ad asciugare. Monica ed io facciamo il bucato!!!!!!!!!Non eravamo in vacanza?????? Martedì 13 giugno, SEQUOIA – RIDGECREST Alle ore 8,00 lasciamo la nostra casina “cigolante” in mezzo al bosco e raggiungiamo il Sequoia NP il rangers ancora assonnato ci dice ci fare attenzione, i fiumi sono colmi d’acqua ed è molto pericoloso uscire dai Trail. UAU!!!!!!Iniziamo a capire quasi tutto. Che freddo siamo gli unici all’interno del parco e la temperatura è di circa 7 gradi. Il Generale Sherman è veramente enorme imponente, le bambine, ma anche noi, rimaniamo stupiti nel vedere alberi-sequoie così grandi. Facciamo vari trail all’interno della Giant forest incontriamo tantissimi scoiattoli e per ultimo raggiungiamo il Generale Grant. Come al solito il pranzo lo consumiamo al sacco, immersi nella foresta, raramente in questo viaggio pranziamo seduti in un ristorante vogliamo “vivere” i parchi e le bambine adorano mangiare e correre con gli scoiattoli. Dopo pranzo partiamo per il “tappone” circa 450 Km per raggiungere Ridgecrest. I Km sono tanti e il paesaggio cambia continuamente, montagne e strade tortuose vallate, distese desertiche con picchi di 35 gradi. Alle 18,00 arriviamo all’hotel VAGABON INN dove per $ 65,00 con colazione alloggiamo in una camera pulita e spaziosa. Ceniamo in una Steak House in stile western molto caratteristica dove ci portano bicchieri da un litro di ghiaccio ed acqua, veramente enormi!!!! Alle 21,00 tutti a nanna domani Death Valley Mercoledì 14 giugno, DEATH VALLEY – LAS VEGAS Ne avevamo sentite di tutti i colori sul caldo e così, per non rischiare di schiantare le bambine sotto al sole si decide di partire alle ore 5.30. La strada è meravigliosa l’alba colora il paesaggio e spesso ci fermiamo ad ammirare le montagne, la valle e qualche animale che attraversa la strada. Entriamo da nord e alle ore 7,30 ci lanciamo sulle bellissime SAND DUNES non fa assolutamente caldo. Arriviamo a Furnace Creek Ranch dove incontriamo i primi italiani che ci comunicano di avere dormito in camere molto sporche e di aver speso tantissimo. Bene, avevamo deciso di dormire qui, ma poi per paura del caldo abbiamo rinunciato, dopo quello che ci hanno raccontato ci rendiamo conto di aver fatto la scelta giusta. Visitiamo Devil’s golf e raggiungiamo Badwater alle 10,00. Forse è presto o forse siamo fortunati, la temperatura è di 29/30 gradi e si sta benissimo. Percorriamo per il ritorno la meravigliosa strada panoramica Artist Drive spesso ci fermiamo ad ammirare il panorama ed a scattare foto foto, e ancora foto. Ci dirigiamo a Zabriskie Point; c’è vento ed il caldo è ancora molto sopportabile, in Romagna a luglio è molto peggio. Pranzo al sacco e poi imbocchiamo la 190 verso Las Vegas. La Valle della morte ci è davvero piaciuta, le montagne che la circondano sono veramente sensazionali, il bianco accecante del sale e il paesaggio ricco di contrasti. Sonnecchiamo e costeggiamo tante aree militari poi, dal nulla spunta LAS VEGAS….SVEGLIA SIAMO A LAS VEGAS!!! Che stupore che pacchiani questi alberghi. Percorriamo tutta la strip e raggiungiamo il nostro albergo prenotato dell’Italia. Noi amanti dell’Egitto non potevamo dormire altro che al LUXOR. Arriviamo nella hall e ci viene il torcicollo a forza di guardare in alto, a destra , di qua, di là. Le nostre camere sono al nono piano e le raggiungiamo con l’inclinator ascensore in diagonale. Doccia, riposto di un’ora e via …Dobbiamo visitarli TUTTI. Alle bambine lo spettacolo del TRASURE ISLAND è rimasto impresso e per due sere di fila abbiamo ammirato le sirene e i pirati (tralascio i commenti dei papà sulle sirene) Abbiamo camminato tantissimo e nonostante i piedi doloranti e pieni di cerotti di Giorgia abbiamo ammirato, restando veramente senza fiato, le maestose fontane del Bellaggio danzare a tempo di musica. Cena all’Exalibur a nanna tardissimo. Un’ applauso alle bambine e alle sirene da parte dei papà!!!!! Giovedì 15 giugno, LAS VEGAS Ore 8.00 dopo colazione ci dirigiamo nell’imponente piscina del ****, proprio ai piedi della gigantesca piramide, passando dal casinò notiamo una signora non tanto giovane sulla sedia a rotelle, con l’erogatore dell’ossigeno al naso, in una mano la sigaretta e l’altra impegnata a fare girare la slot. CHE STRANA LAS VEGAS sicuramente bisogna fermarsi un’ attimo a pensare…Trascorriamo la mattinata in piscina tra tuffi, foto e shopping nei negozi del Luxor. Pranziamo al ristorante con i buoni 2X1 consegnati con le chiavi della camera, breve riposino e via verso l’ outlet a 2 miglia dal Luxor. Monica ed io amiamo molto lo shopping e devo dire che negli Stati Uniti le nostre carte di credito hanno avuto da fare. Anche le bambine sono contente troviamo le scarpe All Star $ 26,00. Immancabile sosta all’Hard Rock Cafè per Maurizio e via a visitare tutti gli altri casinò. Monica tenta la fortuna ad una slot seguendo le istruzioni di Lucia che, nonostante non si possa avvicinare alle macchinette, dimostra di conoscerle veramente bene. Ma come mia figlia non è mai stata a Las Vegas!??!!! Monica vince $ 1,50.

Con i piedi ammaccati e distrutti torniamo al Luxor alle 24.00. Buona notte.

Venerdì 16 giugno, LAS VEGAS – ZION – BRYCE Lo so che sono insopportabile, ma oggi perdiamo un’ora di fuso quindi sveglia ore 7.30. Scarichiamo le foto su CD per soli $ 2.99 e partiamo per lo Zion N.P. Purtroppo non abbiamo tanto tempo e nonostante i pareri negativi letti sui forum, pensiamo che lo Zion sia un bellissimo parco da visitare con calma percorrendo i numerosi trail proposti. Peccato, non possiamo fermarci, giro con il bus del parco fino a Temple of Sinawava e ritorno, pranzo al sacco e ore 13,00 partenza per il Bryce. Lungo la strada vediamo diversi punti panoramici da fotografare e imbocchiamo la UT12 Scenic Byway . Sarà la luce del tramonto, il paesaggio ma concordiamo nel dire che è veramente una delle più belle strade degli States, Arriviamo al Best Wester Ruby’s Inn, le camere sono costose $ 149,50, ma l’hotel è veramente bello e vicinissimo all’entrata del parco. Depositiamo i bagagli, ci vestiamo in modo adeguato in quanto fa freddo e entriamo al Bryce; raggiungiamo Sunset Point. Abbiamo finito gli aggettivi io non so descrivere questo parco, nemmeno le innumerevoli foto scattate rendono giustizia a quello visto. (Paolo è impazzito scatta con la digitale con la macchina a rullino riprende con la videocamera. Tutto contemporaneamente). Percorriamo il Navajo Loop e rimaniamo a Sunset Point ad ammirare il tramonto ammutoliti da tanta bellezza.

Ceniamo alla Steak House dell’albergo e prenotiamo la gita a cavallo per la mattina successiva, un po’ di shopping (non può mai mancare) e poi a nanna addormentandoci con il Bryce nei nostri cuori.

Sabato 17 giugno , BRYCE – PAGE Questa mattina ci dividiamo, a Giorgia non stanno tanto simpatici i cavalli così solo Lucia Maurizio ed io ci dirigiamo al ranch per conoscere i nostri cavalli. Lucia è tranquillissima e sale sul suo cavallo Misty tutta contenta, il cavallo di Maurizio mi sembra calmo fin troppo ed io ripeto per 3 volte al cow boy che voglio un cavallo mooooolto tranquillo. Mi spetta Whisky, MAH!!!! il nome è già una garanzia speriamo bene. La passeggiata è bellissima, per circa un’ora e mezzo cavalchiamo sul ciglio del Bryce Canyon. Ogni immagine è da cartolina, le foto si sprecano. Ritorniamo alla base e risaliamo in macchina. Non ci siamo ancora stancati del Bryce e rientriamo nel parco per visitare di nuovo i punti d’osservazione da Sunset Point a Yovimpa Point ma con i colori del mattino. Dopo il solito pranzo al sacco partiamo in direzione di Page. Che avventura. Da casa avevamo stampato le cartine stradali e i vari percorsi, arriviamo in un parco sconosciuto Kodachrome Basin in mezzo al nulla segnalato dalla guida Routard come un parco americano da esplorare e dove il National Geographic spesso registra vari documentari e scatta migliaia di foto. Effettivamente il paesaggio e molto bello, ma non riusciamo a godercelo in quanto la strada è sterrata, sabbia e ghiaia. Chiediamo al ranger se la strada per Page è giusta e lui ci risponde di proseguire che la strada sterrata non è lunga ed è molto panoramica. NON E’ LUNGA???????????? 68 Km di strada ALLUCINANTE…..40° gradi con 2 bambine smarriti nel nulla. Che paura. La nostra macchina ritirata in perfette condizioni e poco rumorosa con gli ammortizzatori perfetti ora cigola e da blu è diventata un colore indefinibile. Dopo circa 2 ore percorse di questa scorciatoia, segnalata anche sulla nostra cartina; finalmente in lontananza intravediamo una strada asfaltata. Tutti urliamo di gioia. Effettivamente arriviamo a Page in anticipo sono le ore 17,00 anzi no…Cambio di fuso qui sono le 16,00. Troviamo alloggio all’Empire Motel $110,00 con colazione per 2 notti. Molto economico pulito e carino. Ci rilassiamo in piscina. Il gestore, un ragazzo indiano gentilissimo, ci consiglia una steak house vicina DAM Bar and Grill PAGE dove mangiamo un’ottima T-BONE a buon prezzo. Dopo cena il gestore dell’hotel ormai nostro amico ci prenota la gita sul Lago Powell per il giorno successivo ad un prezzo più basso di quello segnalato dalla guida. Domani sarà una giornata molto intensa buona notte.

Domenica 18 giugno, LAKE POWELL – RAINBOW BRIDGE Colazione al nostro hotel a base di Nutella acquistata nel vicino supermercato. Partiamo da Wahweap Marina alle ore 10.00 per la nostra crociera di 7 ore sul Lago Powell che si presenta ai nostri occhi con le acque di un’ intenso colore blu. I contrasti che si vedono durante la navigazione sono indescrivibili, le rocce rosse, pareti scolpite, deserti di sabbia rossa, gole e spiaggette dalla sabbia finissima. Il capitano Rob spiega animatamente la storia del lago ma non capiamo assolutamente nulla. Alle 13.00 con 50° finalmente arriviamo al RAINBOW BRIDGE N.M. Un gigantesco arco alto 83 metri in fondo ad un meraviglioso Canyon. La camminata di circa 30min. Ci mette a dura prova. Beviamo tanto ma solo i papà riescono ad arrivare proprio sotto all’arcata del Rainbow Bridge. Noi femminucce dobbiamo accontentarci di fotografarlo da poco lontano. La crociera è sicuramente molto bella e particolare, ma molto stancante e costosa. Personalmente siamo stati molto entusiasti e la visita dell’arco ripaga sicuramente tutte le fatiche fatte per arrivarci. Cena in albergo a bordo piscina con insalata e tonno acquistata al supermercato in compagnia di un gruppo di simpatici motociclisti ospiti nel nostro stesso hotel. Le bambine si sono divertite giocando a qualcosa di simile alle nostre Boccie. Che bella serata.

Lunedì 19 giugno, PAGE-ANTELOPE CANYON – MONUMENT VALLEY Ci alziamo alle 8.00 e dopo colazione carichiamo gli innumerevoli bagagli molto velocemente e ci dirigiamo all’agenzia navajo per visitare l’Antelope Canyon. Partiamo alle ore 9.30, purtroppo non riusciamo a visitare l’Antelope nelle ore centrali in quanto nel pomeriggio dobbiamo essere a Kayenta. Tutto quello scritto nei vari TPC corrisponde al vero, i colori sono stupendi e l’indiana navajo molto gentilmente scatta con le nostre macchine fotografiche foto stupende. Alle ore 10.30 i raggi iniziano ad entrare nel Canyon e rimaniamo tutti letteralmente a bocca aperta. Soddisfattissimi ripartiamo per dirigerci a Kayenta. Oramai siamo organizzati al massimo Maury guida, Paolo fotografa e da il cambio a Maurizio, Alice indica la strada e Monica distribuisce i viveri; le bambine come sempre sono buonissime. Mangiamo lungo la strada per non perdere tempo in quanto a Kayenta ritorna l’ora ora dello UTAH + 1 ora. Prendiamo 2 camere all’HAMPTON INN caro $ 150,00 con colazione, ma sicuramente il miglior hotel di tutta la vacanza. Ore 16;00 ingresso alla MONUMENT VALLEY. Maurizio non sta più nella pelle ed emette versi alla Jhon Waine. Non riusciamo a parole a descrivere le nostre sensazioni, solo chi ha visto queste incredibili conformazioni rocciose può capire cosa si prova. Tutto è semplicemente fantastico. Ancora una volta abbiamo messo in pratica i consigli del buon Daniele, La vallata a pomeriggio offre dei colori stupendi, impossibile non scattare foto in continuazione. Lucia e Giorgia salgono sul cavallo al John Ford’s Point per una foto che diventerà il nostro desktop, Paolo e Maurizio tentano una arrampicata impossibile su di un masso. Il tramonto, i colori e gli scorci panoramici ci commuovono, non riusciamo a lasciare questo parco. Cena in tarda serata in una Steak House segnalata dalla guida Routard che anche questa volta non sbaglia, mangiamo un’ottima e abbondante T-Bone. Chiacchieriamo a bordo piscina con una coppia di giovani sposini, poi sorseggiando Thè verde, ci addormentiamo.

Martedì 20 giugno, MONUMENT VALLEY – GRAND CANYON Lasciamo molto a malincuore Kayenta per raggiungere il Grand Canyon South Rym. Il tragitto che percorriamo è stracolmo di bancarelle indiane, Monica ed io non riusciamo a resistere e chiediamo al nostro driver Maurizio di fermarci spessissimo fino a che gli uomini perdono la pazienza e alla quarantesima bancarella indiana non fermano più l’auto. Sigh!!!! Arriviamo a Desert View alle ore 12.00 e incontriamo un’enorme folla. Oddio non siamo più abituati. Tutti i parchi li abbiamo visitati al mattino presto, non abbiamo mai incontrato tanti turisti, abbiamo sempre fatto in modo di uscire dai parchi quando la folla arrivava, ma questa volta non è così. Che casino bisogna spingere per fotografare e il Grand Canyon, luogo maestoso e magico, merita secondo noi una visita un po’ più in solitudine. Comunque, forse abituati troppo bene ripartiamo per il South Rym fermandoci nei vari punti di osservazione. Arriviamo a Market Plaza e chiediamo se hanno a disposizione 2 camere. Tutto pieno. Che delusione, il primo impatto con il Grand Canyon non è dei migliori. Ripartiamo per Tusayan alla ricerca di un albergo. Troviamo posto al Red Feather Lodge per $ 115,00 con colazione. Albergo nella norma con bellissimi cervi pascolati proprio vicinissimo alle nostre camere per la gioia delle bambine. Ci dirigiamo alla Papillon per prenotare il volo in elicottero per la mattina successiva e poi ritorniamo al Grand Canyon. Per allontanarci un po’ dalla miriade di turisti presenti decidiamo di visitare i punti prendendo la navetta della linea Rossa che porta a Maricopa point , Hopi point The AbYss punti panoramici molto selvaggi e spettacolari senza barriere di protezione. Questa parte del parco (ovest) è molto meno affollata e finalmente riusciamo ad assaporare in solitudine e con calma il Grand Canyon. Percorriamo il Rim Trail non asfaltato e verso le 19,00 riprendiamo l’autobus navetta che ci porterà al Yavapai Point per goderci il tramonto. Oggi 20 giugno cade il solstizio d’estate e sono presenti tantissime persone con attrezzi enormi per osservare il cielo. Il Grand Canyon al calar del sole si tinge di rosso lo spettacolo presente davanti a noi toglie il fiato e trasmette una sensazione di pace assoluta. Dopo il tramonto ci fermiamo a cena al self-service di Market Plaza. Mentre ripercorriamo le strade completamente buie per uscire dal parco Maurizio frena bruscamente l’auto e urla COS’E’?????? Un’enorme alce ci attraversa la strada in modo elegantissimo e imponente. Tutti rimaniamo a bocca aperta per un tempo interminabile poi le bambine iniziano ad urlare di gioia Paolo cerca invano di scattare una foto. Il Grand Canyon sotto ad un cielo stracolmo di brillantissime stelle ci saluta in un modo indimenticabile.

Mercoledì 21 giugno, GRAND CANYON – BARSTOW Dopo colazione scattiamo alcune foto a Tusayan ci dirigiamo verso l’aeroporto Papillon per il volo in elicottero. A parte Monica nessuno di noi è un fuscello così dopo averci pesato capiamo che spetterà proprio a lei l’onore di salire accanto al pilota. Mai come in quel momento abbiamo tutti invidiato Monica, anche se lei non ama tanto le cose che volano e comunica al pilota, molto divertito, tutta la su paura. Il volo è stato incredibile, con cuffie che trasmettono musica appropriata e spiegazione finalmente IN ITALIANO di come si è formato questo incredibile fenomeno geologico, sicuramente il più sorprendente presente sulla terra. Personalmente riteniamo che il Grand Canyon vada visto in questo modo, da terra non si comprendono pienamente la profondità e la grandiosità. Scendiamo dopo un’ora con la pelle d’oca e ammutoliti. Anche le bambine per una volta zittiscono davanti a tanta imponenza. Partiamo alla volta di Kingman vogliamo percorrere un tratto di Route 66. Abbiamo sempre rispettato i limiti, ma questa volta Paolo vedendo le altre macchine camminare un po’ spinge la tavoletta e arriviamo a Kingman con molto anticipo e dopo una “visitina” alla strada madre Route 66 decidiamo quindi di proseguire. La temperatura è molto elevata ci fermiamo varie volte e arriviamo sfiniti a Barstow alle 17.30 con 37°. Durante il viaggi nei vari bar sulla Route 66 finalmente troviamo i buoni sconto di cui tutti parlano. Prima d’ora neanche l’ombra, cosi presentando lo sconto troviamo posto in un Quality Inn per $ 49,99. Che tristezza la città di Barstow, l’abbiamo inserita nel nostro itinerario solo per lo shopping che faremo domani. Cena nell’unico locale decente trovato e a nanna. Giovedì 22 giugno, BARSTOW – LOS ANGELES Sveglia con calma e alle 9.30 decidiamo di visitare Calico Town, un città fantasma (mangia soldi) vicini a Barstow. Siamo gli unici visitatori, sicuramente i turisti si muovono più tardi, ma la temperatura è già alta e facciamo la visita della cittadina Western molto velocemente anche perché tutto si paga e non offre molto. Ora partenza per lo shopping sfrenato al Factory Outlet. Siamo costretti ad acquistare due valigie in quanto tutto costa veramente poco e non è possibile non acquistarlo (questa è la favola che Monica ed io abbiamo raccontato ai mariti). Pranziamo da Denny’s oramai il nostro contenitore di polistirolo è distrutto; la scelta si rivela ottima, eravamo molto restii ai fast food, ma il cibo e il servizio di Denny’s sono veramente ottimi. Arriviamo alla periferia di Los Angeles alle 16.00. Che orrore il traffico, le Intestate di L.A. Per non “provincialotti” rimangono tutt’ora un’ incubo. Dall’Italia il Cts ci ha offerto l’hotel Hilton di L.A. Vicino all’aeroporto ad un prezzo eccezionale, così visto il volo di ritorno all’alba, abbiamo deciso di prenotare in questo hotel. Ci rendiamo conto immediatamente che la scelta non è stata ottima, siamo lontano da tutto e per arrivare ai posti interessanti, con il traffico di L.A., impiegheremo ore. Partiamo in auto verso Venice beach e Santa Barbara, quanto traffico. La spiaggia è ventosa e fredda con onde altissime, ci stupiamo nel vedere tante persone in costume da bagno. Tocchiamo l’acqua dell’oceano pacifico e il Baywatch ci fa salire sulla torretta per le foto di rito, anzi si mette a parlare con noi molto gentilmente. Ceniamo nelle vicinanze di Beverly Hills e ci rimettiamo in viaggio per l’Hotel. Entrando in camera notiamo un ragazzo con una scritta sulla felpa: CESENA. Come Cesena? Di dove sei? Che strano incontriamo un compaesano a Los Angeles. Questo ci riporta alla realtà: tra due giorni torneremo a casa. Venerdì 23 giugno, LOS ANGELES Prima impressione di LOS ANGELES: ORRIBILE!!!!!!!!!!!! Questa mattina con l’umore non proprio alle stelle ci rechiamo con molta difficoltà agli UNIVERSAL STUDIOS. Nella nostra piccolissima cittadina il parco di Mirabilandia è segnalato ogni 10 metri, qui trovare gli Universal Studios si rivela una caccia al tesoro. Forse siamo noi che siamo stanchi e non abituati alle grandi metropoli.

Paghiamo il biglietto, le bambine non pagano, offerta del giorno. Pian piano il morale si alza e iniziamo a goderci le innumerevoli attrazioni che gli Universal Studios offrono: ShereK 4D, visita dei set cinematografici, Jurassic Park, Waterworld ecc. Usciamo dagli Studios, divertiti e contenti, facciamo un po’ di shopping (strano???) e ci dirigiamo verso Beverly Hills, Rodeo Drive (questo shopping non fa per noi!!!) e poi cerchiamo la famosa scritta sulla collina HOLLYWOOD. Monica posizionata in fondo all’auto ad un certo punto urla: ECCOLA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Parcheggiamo e facciamo le foto. Ceniamo da Denny’ s e ritorniamo in albergo tardissimo. Siamo sfiniti, oggi è il nostro ultimo giorno negli States, avevamo pochissimo tempo per visitare Los Angeles, ma non potevamo assolutamente rinunciare agli Studios, le bambine sarebbero rimaste deluse, così abbiamo saltato la WALK OF FAME sarà per la prossima volta. Venerdì 24 giugno, LOS ANGELES – PHILADELPIA Ci svegliamo nel cuore della notte. Il nostro volo parte alle 7.00. Riconsegna dell’auto in condizioni pietose. Il volo per Philadelpia parte in perfetto orario, ma in volo ci comunicano che effettueremo un sosta a Kansas City. COME???? Così perdiamo la coincidenza per Milano!!!!!!!!!!!! Arriviamo a Phildelphia con 1 ora e mezzo di ritardo, Il volo per Milano parte dopo 5 minuti. Corriamo come pazzi, sembra la scena di un film. La compagnia aerea è la stessa sanno del nostro ritardo ci dovrebbero aspettare (FORSE) . Arriviamo al gate e l’hostess ci comunica che aspettano solo noi per il decollo. Le bambine hanno fame (sul volo L.A Philadelphia con ci hanno dato fa mangiare in quanto USARWAYS nei voli interni offre solo da bere il cibo, veramente schifoso, si paga) chiediamo alla hostess 5 minuti per comprare qualche cosa. Le bambine le fanno pena così ci concede 2 minuti, Corsa!!!!!!!!!!!! Trafelati saliamo a bordo, piove e……Dopo tutto questo correre l’aereo sta fermo sulla pista per ben 2 ore in quanto sulla nostra rotta c’è un forte temporale e nessun volo per l’Europa può decollare. Sabato 25 giugno, Milano – Cesena Atterriamo a Malpensa con 3 ore di ritardo. Il viaggio è finito, ma noi continuiamo ad avere nel cuore le incredibili immagini, sensazioni, ricordi di quello visto e vissuto.

E’ stato un viaggio difficile impegnativo ma sicuramente uno dei più belli che si possa fare. Gli Stati Uniti, specialmente i parchi, vanno visitati in modo autonomo, on the road, per poter assaporare la natura, per fermarsi un’ attimo in più in solitudine a contemplare questa parte stupenda di mondo.

Nonostante il nostro inglese non perfetto ci siamo fatti capire, l’America non ha eguali in organizzazione. Le strade sono enormi e in perfetto stato, facilissime da percorrere. In qualsiasi posto sperduto si trovano servizi igienici puliti. La spesa è stata all inclusive circa € 6.500,00 a famiglia compreso gli innumerevoli souvenir acquistati, a pranzo abbiamo optato sempre per il pranzo al sacco con cibo acquistato nei rifiornitissimi supermercati americani. Abbiamo scelto sempre ottimi alberghi in prossimità dei parchi, si può sicuramente spendere meno allontanandosi dalle città o dalle entrate, ma noi abbiamo preferito scegliere alloggi vicini per poter essere nei parchi molto presto, la scelta è stata ampiamente ripagata spesso eravamo soli, i turisti entrano nei parchi non prima delle 10.00. Abbiamo avuto ottimi compagni di viaggio, fortunatamente l’assicurazione sanitaria fatta prima di partire non è servita e le bambine sono state ottime viaggiatrici.

A chi ci chiede quale sia il parco più bello ancora non sappiamo rispondere, ogni parco è il più bello a modo suo, ogni cosa vista merita di essere rivista.

Paolo (il fotografo) Maurizio (il driver) Alice (indicatrice di strade) Monica (rifornimento viveri) Giorgia e Lucia (le Cow-Girl del west)



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