Dalla California al Nevada

Ci si alza presto la mattina (ore 3) per trovarsi pronti all'aereoporto di Fiumicino (Roma). Ci attende un lungo viaggio, 16 ore di volo fino a San Francisco, con uno scalo a Cincinnati. Si attraversa la Francia, il Regno Unito e si sorvola l'oceano Atlantico dove non mancano diverse “turbolenze” in volo. Ma lo spettacolo dall'alto è...
Scritto da: Scarabattosi
dalla california al nevada
Partenza il: 04/07/2005
Ritorno il: 16/07/2005
Viaggiatori: in coppia
Ci si alza presto la mattina (ore 3) per trovarsi pronti all’aereoporto di Fiumicino (Roma). Ci attende un lungo viaggio, 16 ore di volo fino a San Francisco, con uno scalo a Cincinnati. Si attraversa la Francia, il Regno Unito e si sorvola l’oceano Atlantico dove non mancano diverse “turbolenze” in volo. Ma lo spettacolo dall’alto è indescrivibile. Un paesaggio stupendo si intravede quando entriamo in Canada. Quando sorvoliamo gli U.S.A. (ci vogliono 5 ore di aereo per volare da est a ovest) scorgiamo il paesaggio americano, tanto verde e villette con piscina; vediamo pure il famoso Grand Canyon dall’alto e atterriamo finalmente a San Francisco: la pista dell’aereoporto inizia proprio a ridosso del mare, che paura! Ce l’abbiamo fatta: siamo dall’altra parte del globo, 9 ore indietro di fuso orario. È una strana sensazione. Ci aspettano i nostri parenti. Abitano a Danville, vicino San Francisco: luogo bellissimo, tante villette ad un piano con giardino e piscina. Si vede, siamo in America. Ci lasciano una casa tutta per noi, compresa l’aria condizionata (necessaria!!). Si nota che tutto è più grande rispetto l’Italia, a partire dal frigorifero (immenso) fino ad arrivare ai contenitori di latte (sono delle vere e proprie taniche). Alla mattina ci svegliano i giardinieri messicani che falciano alla perfezione il prato del giardino; passa pure colui che consegna il giornale “porta a porta” e lo lancia verso i scalini dell’ingresso. L’America è tale e uguale a come la vediamo nei film e negli sceneggiati. Visitiamo San Francisco. Fantastica. Tanti sali e scendi come nel famoso telefilm poliziesco di Michael Douglas. E infatti andiamo a vedere la “Lumbard Street”, la strada più tortuosa del mondo. Vediamo il famoso ponte “Golden Gate”, lungo 1280 metri. Mi imbatto a centro città con lo sceriffo di San Francisco: non posso perdermi questa occasione e faccio una foto insieme a lui. Indovinate un po’ come si chiamava? “Rosko”. Non ci manca modo di gustare il pesce del Pacifico sui ristoranti della costa: buonissimo, per non parlare dei Granchi “giganti”, una vera delizia. Si parte, si va in Nevada, nei pressi del famoso lago sulle montagne chiamato Lake Tahoe. Attraversiamo le strade della California – facendo sosta in un ristorante messicano, “Tortilla Flats” – e scorgiamo pure la fabbrica dove producono la birra americana “Budweiser”. Le autostrade sono immense, 5 corsie per parte e nemmeno si pagano! Dormiamo vicino al lago, in uno chalet e ci svegliamo la mattina seguente con la colazione americana (breakfast) a base di toast imburrati, salsicce, bacon fritto e dolci quali pancakes con sciroppo d’acero. Si mangia più a colazione che a pranzo: il piatto tradizionale sono gli hamburgher, hot dogs e patatine fritte, conditi da fiumi di ketchup e maionese. Ci rechiamo in pieno deserto a visitare Virginia City, città rimasta radicata a tradizioni western. Il luogo è incantevole, sembra di vivere in un’altra epoca. Tanti saloon intatti, costruzioni che ricordano il Far West e la gente è vestita da cowboys. Anche qui non perdo l’occasione e faccio una foto insieme a loro. Pure noi ci travestiamo da cowboys, io da sceriffo e mia moglie da una ragazza di saloon. Ritorniamo in California. Visitiamo il famoso carcere di “Alcatraz”, ora diventato un museo, che è situato su un’isoletta poco distante dalla baia di San Francisco: il luogo è lugubre. Percorrendo la costa californiana arriviamo a Santa Cruz. Andiamo in spiaggia perchè il posto è veramente accogliente e bello, ma l’acqua dell’oceano Pacifico è gelida, impossibile fare il bagno. Entriamo nell’entroterra e ci fanno scoprire una zona veramente “atipica” che si chiama Mystery Spot: la gravità è completamente sballata, invece di stare in piedi in verticale rimaniamo obliqui, le palline da ping-pong vanno in “salita”: che sensazione strana! Un posto veramente da non perdere!! Ci trasferiamo a Scotts Valley: casa… Immensa, su due piani in mezzo ai boschi. Sala bar, televisione che prende quasi tutta una parete, palestra in casa e tante stanze da perdersi dentro, con l’aggiunta di due piscine riscaldate all’esterno. Proprio come nei film. Non ci manca modo di visitare Red Woods, parco naturale dove sono presenti le famose sequoie gigantesche, soprannominate “rompicollo” per la loro altezza; si può “sostare” pure all’interno delle piante. È d’obbigo visitare Las Vegas e ci andiamo in aereo partendo da San Josè. Una città che ti lascia senza fiato – non solo per la bellezza – ma anche per il caldo: siamo in pieno deserto, si superano i 50 gradi! Sembra di essere dentro un cartone animato: gli albergi sono immensi, per ritrovare la camera da letto ci mettiamo più di un’ora. Tante sale da gioco, slot-machines a non finire, tutti a giocare e a divertirsi per 24 ore su 24. Las Vegas, di notte, tutta illuminata: sembra di vivere una favola. Ritorniamo in California, per non perderci il buon vino dei vigneti di Francis Ford Coppola. Sembra un angolo d’Italia, anche per l’ottima cucina. D’altronde i vigneti si trovano nello stesso parallelo dell’Italia!!! Si ritorna a casa, ci attendono altre 16 ore di volo, ma con tutta sincerità affermiamo: ne è valsa veramente la pena…


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