Tour in Sri Lanka

Un bel viaggio alla scoperta dei luoghi più famosi di questa bellissima isola
Scritto da: lorenzogab
tour in sri lanka
Partenza il: 25/12/2012
Ritorno il: 01/01/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ogni volta che una persona viaggia, si comporta come una lumachina, che porta appresso la sua casa, o meglio il suo guscio, nel quale ci smette quello che crede serva per vivere; qualche cosa che ci fa sentire più sicuri, qualche cosa che ci fa ricordare la nostra identità e sicuramente qualche pregiudizio che serve a difendesi. Dopo ogni viaggio, questa casetta cambia, si modifica; lascia qualche cosa la e riporta a casa qualche cosa di diverso; questo è il bello di viaggiare, di vedere, di incontrare. L’uomo nasce nomade, si trasforma in stanziale per comodità ma non perde la sua indole di esploratore; anzi se crediamo nell’evoluzione della specie, l’uomo ha nella sua storia genetica l’aver vissuto in tutti gli ambienti e i luoghi mare, aria terra: questo ci rende esseri in perenne movimento interiore.

Io Lorenzo e mia moglie Chiara, soli o ogni tanto con amici selezionati, ci costruiamo dei viaggi a nostra misura, utilizzando informazioni tratte da altri diari di viaggio, leggendo le immancabili guide e girondolando in internet per vedere e condividere altre esperienze di viaggio.

Una domenica mattina Chiara mi dice: “perché nelle vacanze di Natale non andiamo in Sri Lanka?” Detto fatto. Ci mettiamo a raccogliere materiale, acquistiamo qualche libro, e iniziamo a sfogliare i diari di viaggio, ma ad essere sincero non ho trovato molto materiale su cui lavorare. Tendenzialmente noi ci mettiamo in contatto con un driver locale col quale definiamo il programma e poi prenotiamo gli hotel utilizzando trip advisor, per quanto riguarda questa meta però non ho trovato molto e sinceramente mi stavo scoraggiando: poi ho guardato sul sito ufficiale della nazione e ho trovato alcuni nomi di guide parlanti italiano. Ho contattato un tizio, a dir la verità solo per la foto che mi ispirava simpatia e lui molto cortesemente mi ha risposto dicendomi che lui si occupa prevalentemente di gruppi essendo una guida turistica e non un driver ma che volentieri mi avrebbe messo in contatto con un suo amico che in loco ha un’agenzia turistica. Da subito il contatto è stato piacevole e cordiale, con un atteggiamento molto professionale e puntuale, con il signore dell’agenza Silver Sand Holidays No. 28/20, Colombo Road Negombo (Sri Lanka), dopo uno scambio di mail per definire il programma abbiamo stabilito le modalità del tour: lui ci forniva driver parlante italiano e hotel, noi ci occupavamo dell’aereo e ci saremmo quindi visti il giorno 26 dicembre all’aeroporto di Colombo Sri Lanka.

Per maggiori informazioni devo dire che solitamente gli hotel li prenoto direttamente io da casa, così come non mi faccio fare un pacchetto completo, ma confrontando i costi non ho visto nessuna differenza sostanziale e considerando la sua grande disponibilità ho preferito affidarmi in toto.

Il costo di un tour dello Sri Lanka dal 26 dicembre al 31 gennaio con driver personale parlante italiano van spazioso e confortevole biglietti di ingresso per i siti che abbiamo visitato (che comunque sono molto cari), hotel categoria 4/5 stelle colazione e cena è stato di 850 eruo a persona.

La partenza, il giorno 25 dicembre, è stata da Roma con la Srilankan Airlines, volo diretto per Colombo, dieci ore di volo confortevoli e piacevolmente assistiti dal personale di volo; il costo per persona andata e ritorno euro 650 .

Prima di partire, circa 20 giorni prima ho provveduto a fare i visti on line sul sito http://www.eta.gov.lk, costo 20 dollari pagati con carta di credito. Iil governo vi manda per mail una ricevuta e il visto da presentare in dogana, così evitate di fare due file una per pagare e una per la dogana.

Arrivati, presi i bagagli incontriamo Suresh, un giovane distinto gentile che parla ottimamente un inglese lento e facile da capire, ci dice di cambiare qualche soldino in aeroporto, per le prime necessità, visto che lì il cambio è più favorevole che in hotel; cambio 100 euro a circa 161 rupie per euro; 1000 rupie corrispondono a 6 euro; nel corso della vacanza il miglior cambio è stato 162 rupie per euro presso una sede della banca di Ceylon.

Suresh ci presenta Antoni il nostro driver un signore di 65 anni, simpatico e allegro che parla un italiano discreto, e che per tutto il viaggio saprà deliziarci con la sua cortese presenza e riempirci dipiccole sorprese e grandi attenzioni; saliamo sul van, spazioso pulito ed efficiente e salutato Suresh ci dirigiamo al nostro hotel per rinfrescarci e depositare i bagagli. L’arrivo per i posti con questo tipo di fuso orario è sempre traumatico, infatti lo Srilanka è cinque ore e mezzo avanti rispetto all’italia, e per noi le loro sette di mattina sono… notte fonda!

Arriviamo all’hotel (Amaya Lake) dopo circa tre ore di macchina e per arrivarci si deve attraversare un improbabile ponticciolo su un grande lago artificiale. L’hotel è splendido e adagiato sul lago, un insieme di cottage che fanno da stanze, popolato da migliaia di uccelli scoiattoli alberi e fiori, una grande piscina un centro ayurvedico e il personale cortesissimo fanno di questo hotel il migliore che ci ha ospitato in Srilanka.

Partenza per Dambulla, dopo una doccia e un caffè. Si parte subito per il tempio rupestre di Dambulla; Antony, il driver, ci introduce l’argomento, ci racconta aneddoti sullo Sri Lanka e guida prudentemente tra una selva di autobus e tuktuk; a metà tragitto ci chiede se vogliamo provare uno yogurt in un posto sul ciglio strada; “qui è buono” ci dice, detto fatto ci sediamo e una signora gentilissima ci porta tre ciotoline di yogurt da accompagnare con un miele di cocco, piacevole merenda e costo circa 1 euro per tutto, così compriamo anche tre bottiglie da litro di miele!

Arriviamo a Dambulla. A prima vista ci sembra una struttura moderna con un grande Buddha dorato sopra un edificio in cemento armato. La cosa ci preoccupa, ma fatti i biglietti e presa una stradina laterale Antony ci conduce dopo una piacevole passeggiata leggermente in salita verso uno spettacolo meraviglioso, i templi rupestri; cioè 5 grotte scavate o realizzate nella roccia dove sono scolpite numerose figure del Buddha riccamente decorate e dipinte; si ritiene che questa opera sia iniziata già dal primo secolo prima di Cristo, ad opera del Re Valagamba che scacciato dal trono si rifugiò in queste grotte, dopo la riconquista del regno. Per devozione e ringraziamento il Re fece scolpire le statue. Questo luogo, a mio parere, è meraviglioso sia per la sontuosità delle statue sia per il senso intimamente spirituale che evoca. Arroccato sulla montagna e raccolto in grotte scure contenenti statue piene di colori. La cosa che ha reso la nostra visita ancor più affascinante è che questi luoghi rappresentano veri e propri luoghi di culto per la gente dello Sri Lanka, quindi ci si mischia con loro, ci si sente parte integrante delle loro preghiere, delle loro aspirazioni, si vedono i volti delle persone che portano i fiori del Loto in offerta, il riso le candele. Insomma, un’esperienza culturale ma anche mistica, profonda e toccante.

Ricordo che in Sri Lanka il clima è tropicale e pioggia e sole si alternano costantemente, quindi nello zaino va messa sempre una buona cerata, comunque se ci si bagna il sole che segue è talmente bello e caldo da asciugarci in breve tempo; in tutti i templi si entra a piedi nudi, ma attenzione che il tempio non inizia dalla porta ma dal cancello di ingresso, quindi a piedi nudi si cammina anche nel cortile, io consiglio di adottare questa tecnica: scarponcino da trekking per gli spostamenti, poi prima di scendere dalla macchina cambio con infradito da poco prezzo per poi toglierle all’ingresso del tempio; in tutti gli ingressi vi sono chioschi che per 50 rupie vi tengono le scarpe; per i più dolci di piede potrebbe essere utile acquistare delle ghette in neoprene o materiale impermeabile da mettere come pantofolone.

Finita la visita ai templi rupestri ci aspetta un “safari” presso una riserva naturalistica, alla ricerca dell’elefante asiatico. Purtroppo le piogge dei giorni passati e a dire il vero anche quella che attualmente si alternava al sole in quel giorno, hanno portato la maggior parte degli animali ad addentrarsi nella giungla. Comunque saliamo su una jeep del 1968 color verde africa con alla guida di un simpatico ”ranger” che ci porta per circa tre ore nella giungla. Vediamo qualche famigliola di elefanti africani intenti a mangiare. Esperienza piacevole, ma nulla a che vedere con i safari africani, bello principalmente per la vegetazione. Finito il safari ritorniamo in hotel, dove ci aspetta un buffet ricco di specialità srilankesi e cucina internazionali veramente sontuoso e… gustoso.

La mattina, dopo il buffet (alla pari della cena) grandioso e vario, Antony ci aspetta puntuale con l’auto pulita e lucidata per portarci a Sigirya, circa tre ore di macchina ci portano verso questa reggia fortezza , il tragitto per raggiungere questi luoghi fa parte del viaggio e delle cose da vedere, la gente infatti vive e organizza le sue giornate sulle strade, quindi si vedono persone intente a fare spesa, a contrattare, a coltivare i campi, mucche e cani che dormono pigramente sulla strada asfaltata che emana un piacevole calduccio. Arrivati a Sigiriya, Antony ci lascia ad una guida ”specializzata” sulla storia della fortezza. In realtà, all’ingresso della fortezza ci sono questi giovani comunque molto fidati, che arrangiano la giornata facendo da guida. Giustamente Sursh ha provveduto ad affidarcene una, compresa nel prezzo. La guida parla un italiano molto improbabile ma divertente. Ci spiega la storia e ci accompagna nel percorso per arrivare in cima. Sigiriya è una rocca che offre alla sua cima un panorama imperdibile, nel cui percorso si notano vasche piscine varie opere artistiche e splendidi affreschi; per arrivare in cima comunque si devono salire 2000 gradini piacevoli ma sempre 2000!

Sigiriya tradizionalmente veniva definita come una reggia fortezza del Re Kassapa, rifugiatosi dopo aver compiuto l’assassinio del padre a Anuradhapura, con in cima un palazzo e un giardino ricco di piscine e luogi ameni; secondo le più nuove ricerche Sigiriya potrebbe essere stato sempre e solo un luogo di culto e un monastero Buddistha. Qualunque cosa sia stato, la fortezza rappresenta un luogo meraviglioso, ricco di cose da vedere, magnificenze architettoniche e panorami mozzafiato.

Dopo la visita a Sigirya ci dirigiamo ad Anuradhapura, una delle antiche capitali dello Sri Lanka. Qui sono numerose le meraviglie archeologiche ed architettoniche da vedere; curiosamente arriviamo nel giorno di luna piena, una festa che cade mensilmente per i buddisti, inoltre anche in un periodo di festa scolastica, quindi la zona era gremita di gente locale che indossavano i loro abiti di festa… famiglie con bambini, monaci e poi piccoli chioschi che vendevano fiori di loto, candeline e offerte votive.

La gente dello Srilanka è generalmente ospitale e molto dignitosa, sorridente e molto disponibile a interagire con i turisti senza pretendere nulla in cambio.

Arrivati ad Anuradhapura il brevissimo Antony ci porta al Sri Maha Bodhi che rappresente il cuore di questa capitale. Questa pianta è una talea di un albero proveniente dall’india strettamente legata al Buddha. E’ da oltre 2000 anni che quest’albero viene accudito e controllato; successivamente ci siamo recati a vedere il Ruvanvelisaya Dagoba, ma nel tragitto ci imbattiamo in una processione buddistha, molto bella e mistica, ci soffermiamo per un attimo poi diritti a vedere questa splendida Dagoba bianca, alta 55 metri e con parti originali del 140 a.C. Le Dagoba rappresentano riproduzioni dell’urna cineraria che conteneva le ceneri del Buddha sono il simbolo del tempio buddista e ve ne sono di dimensioni varie. Dopo una passeggiata a piedi rigorosamente scalzi ci rechiamo a vedere il Samadhi Buddha una o forse la più bella statua raffigurante Buddha dello Srilanka risalente al iv secolo, molto bella e spirituale, da lì vediamo in tutta la sua fierezza il Thuparama Dagoba, la più antica dagoba dello Srilanka, risalente al terzo secolo a.C. e che la tradizione dice che contenga la clavicola del Buddha. Saliamo in macchina e passando per le vasche gemelle Kuttam Pokuna che a detta delle guide sono gli specchi d’acqua piu belli di Anuradhapura ci rechiamo presso il Isurumuniya Vihara un tempio rupestre contenente delle belle sculture tra cui quella degli amanti, risalente al v secolo d.C. che raffigura il figlio del re che ha rinunciato al regno per amore di una donna non nobile, una vecchia storia, in quel tempio vi è anche un solco in una roccia che per i Buddisti rappresenta l’impronta del piede di Buddha.

Stremati, ma sinceramente soddisfatti ci dirigiamo all’hotel accolti da un acquazzone memorabile, prima dell’arrivo Antony ci propone un massaggio Ayurvedico presso un centro di sua conoscenza, presso la citta di Habarana dal nome Sigiridasuna, il posto è spartano, ma il massaggio molto accurato e piacevole, incontriamo anche due ragazzi italiani del veneto che ricordiamo con simpatia, costo di un ora e mezza di massaggi 3500 rupie 22 euro circa. Hotel cena e nanna.

28 dicembre

Partenza per Kandy, la strada promette bene ricca di colori, suoni e gente indaffarata, nel tragitto Antony ci sorprende fermandoci per visitare un tempio Indu, bellissimo, ricco di divinità colorato, in quella sede abbiamo potuto vedere la gente che portava al tempio cibo da benedire, vestita con abiti colorati, ricchi di drappeggi, e disegnato in viso il famoso terzo occhio. I templi Indu’ sono bellissimi, ricchi di divinità, colori con tanta luce e spazio. Sempre durante il viaggio ci fermiamo presso il Isiwaya Ayurvedic Village uno dei tanti giardini di spezie commerciali che si affacciano in questo tratto di strada, il posto è piacevole, una brava guida ci mostra tutte le spezie coltivate in Srilanka, il loro uso e le tradizioni del posto, vediamo come si produce la cannella, le corde in cocco e come si estrae l’olio dai semi in un mulino a pietra. Il posto è bellissimo ma sicuramente turistico e il loro obiettivo è vendere dei prodotti aurvedici, comunque merita una sosta, non vi è insistenza, hanno molto garbo e cortesia, i prodotti hanno prezzi alti anche per noi occidentali noi abbiamo preso qual cosina trattando uno sconto del 20% che pare facciano a tutti.

Arriviamo a Kandi e un bel sole ci permette di visitare il Royal Botanic Gardens, un parco botanico fatto costruire dagli inglesi nel periodo coloniale, ricco di piante lussureggianti fiori e un laghetto dalla forma di Srilanka. Antony ci accompagna, ci guida tra i sentieri ordinati illustrandoci le piante con conoscenza e passione; essendo fiorni festivi nel parco vi erano numerose copiette giovani che con grazia passavano qualche momento di intimità limitandosi a stringersi la mano, che tenerezza!

Ci dirigiamo in hotel Amaya Hills arroccato sulla montagna, bello ma troppo occidentale, non ha molto fascino anche se nel complesso gradevole, nulla a che vedere con il precedente nemmeno come cibo.

Riposte le valigie ci dirigiamo a vedere uno spettacolo di danze tipiche che ci è stato proposto da Suresh, io non amo molto queste cose turistiche ed inizio a borbottare con mia moglie che come al solito mi sgrida, purtroppo per me dovrò ricredermi sullo spettacolo e dar ragione a Chiara. Ci fanno sedere in un teatro che mi rimanda ea quello dell’oratorio che frequentavo da piccolo, tetto in lamiera e poltrone in legno, accolti da un cameriere di un bar improbabile, ci accomodiamo e attendiamo che il gruppo Kandy Lake Club Dance Ensemble, inizi la performance; io intanto continuo a lamentarmi. Lo spettacolo invece è molto bello, i ballerini sia unomini che donne sono molto bravi e coinvolti, dimostrano orgoglio per quello che fanno, partecipazione e professionalità, compiono gesti aggraziati, acrobatici giocano col fuoco, indossano maschere e costumi tipici. lo spettacolo prevede 12 danze rituali tipiche molto varie e coinvolgenti, termina con una passeggiata sui carboni ardenti! Bello, anzi bellissimo, come al solito mia moglie aveva ragione.

Terminate le danze ci dirigiamo al Tempio del dente di Buddha, pieno di gente dove è conservata la più importante reliquia di tutto lo Srilanka, ovvero un dente di Buddha strappato dalla sua pira funeraria, ei ntodotto in quest’isola nascosto nei capelli di una principessa; il tempio è maestoso, pieno di devoti e il grande Antony ci fa arrivare nell’ora dlla prehiera, veniamo accolti da un suono incessante di tamburi ritmici e profumi di incensi, ci mettiamo in fila e arriviamo a vedere lo scrigno esterno dei sei che contengono la reliquia. Molto bello è oltre alla reliquia il tempio in se, la ritualità che accompagna questo luogo e il muoversi dei fedeli.

29 dicembre

Da Kandy a Nuwara Eliya… fatta colazione e caricati i bagagli ci dirigiamo verso le piantagioni di the. Questo tratto ci porta sulle zone più alte dello Sri Lanka, fino a 2200 metri dove è sempre primavera e dove si produce il miglio the di Ceylon; il paesaggio si inizia a modificare e le chiassose strade su cui si affacciano allegri paesi si trasformano in dolci pendii piantumati con arbusti di the, il luogo è incantato, sembra un giardino libero infinito. Durante il tragitto Antony si ferma in un chischetto dove un signore vende uno strano frutto il jak, il cibo dei poveri, una specie di enorme amguria che si può consumare sia cotta che cruda, ne prendiamo un sacchettino e assaggiamo questo frutto dal sapore dolce acidulo.

Ci fermiamo poi in una fabbrica del the dove ci viene offerta una tazza di questa bevanda e fatto fare il giro dello stabilimento, acquistiamo qualche confezione a un prezzo normale e ripartiamo per la destinazione facendo numerose soste per vedere panorami, cascate o gente che lavora nelle piantagioni. Nella scelta della fabbrica da visitare sarebbe opportuno richiedere o cercarne una che sia certificata per la condizione dei lavoratori che troppe volte sono ancora sfruttati.

Arriviamo a Nuwara Eliya che viene chiamata la piccola Inghilterra, per i numerosi edifici soloniali che presenta, il nostro hotel è un sontuoso hotel londinese, era un edificio amministrativo inglese oggi convertito in hotel di lusso, ineccepibile e divertente il contrasto il suo nome è Grand Hotel il personale cortese ci accoglie e ci mostra la camera e i numerosi servizi offerti.

Antony dopo aver riposto i bagagli ci conduce a piedi per una passeggiata nei viottoli di questa città, ci porta a vedere l’ufficio postale in perfetto stile british e poi ci addentriamo in un coloratissimo mercato locale dove vediamo venditori di frutta, pesce e spezie all’opera; con pochi soldi compriamo pepe, peperoncino e olio di cocco sperando che non si spargano nella valigia al ritorno. Chiara acquista anche un abito tipico dello Srilanka presso un negozio tessile. Antony generoso e simpatico come sempre ci fa assaggiare la moltitudine di frutta presente sulle bancarelle, ci tenta con delle bacche rosse che a noi paiono cigliege ma che hanno in realtà un sapore aprissimo, poi per farsi perdonare ci offre una specie di raviolone fritto presso una bancarella, divertente e buono! Rientriamo in hotel, dove ci aspetta un buffet straordinario serale con musica dal vivo, pianista e tanto altro lusso.

30 dicembre

Lasciamo il Grand Hotel in direzione Galle, il trasferimento si prevede molto lungo, e antony sotto nostra sollecitazione studia un percorso alternativo e più spettacolare quindi ci inerpichiamo sulla montagna da Patmadulla fino a Deniyaya; questa è stata una vera scoperta e sorpresa, ci siamo allontanati dalle rotte turistiche tipiche e abbiamo trascorso 4 ore in compagnia dello Srilanka più vero, di villaggi sperduti, piccoli orti e risaie, templi agghindati a festa in villaggi remoti… un’esperienza bellissima e affascinante; ci siamo poi fermati presso un “bar” che in realtà era la cucina di casa di una famigliola e abbiamo preso con loro un the, mangiato una ciambella speziata fritta e giocato con loro figlio. Grazie Antony per questo fuori programma, sei stato gentilizzimo.

Arriviamo a Galle stanchi dopo otto ore di macchina, il nostro hotel Lady Hill situato nelle colline adiacenti il forte era una costruzione stana, pulita di discreta qualità che brillava per la cortesia assoluta del personale e per la loro squisitezza, le stanze presentano un arredo un po’ strano ma nel complesso soluzione confortevole, inoltre, ci offrono un massaggio alla testa nel loro eccellente centro ayurvedico.

Purtroppo quella sera è la sera dei saluti ad Antony, che per impegni già presi ci deve lasciare, ci scambiamo gli indirizzi e tutti e tre con qualche lacrimuccia ci salutiamo Ciao Male’, cioè, ciao fratello! E grazie per tutto per la tua dolcezza, per la tua bravura per la tua delicatezza per come sei stato capace di farci conoscere questa terra piano piano, assaporandone le bellezze artistiche, culturali e la bontà delle persone.

Il giorno dopo in albergo ci viene a prendere un altro driver, molto bravo e professionale, facciamo un giro nel fortino di Galle, costruito dai portoghesi, antica capitale durante la loro dominazione. Vediamo le costruzioni tipiche coloniali, i molti negozi d’arte di gioielli. Insomma, un posto piacevole dove passare 4 ore da turisti coloniali. Qundi, da Galle ci dirigiamo a Colombo passando per una zona dove spesso si notano ancora i segni dello Tzunami del 2004 che ha mieturo 75000 vite in tutta l’isola. Nel tragitto ci fermiamo al Kosgoda sea turtle conservation project, un luogo dove alcuni volontari acquistano uova di tartarughe marine dalla popolazione del posto, le fanno schiudere e trattengono le tartarughine nate per una settimana prima di liberarle in mare; questo aumenta notevolmente le loro possibilità di sopravvivenza. Nel luogo vi sono inoltre custodite alcuni esemplari adulti che hanno subito qualche incidente o sono in via di guarigione. Bello e simpatico da visitare, arriviamo a Colombo dove già fervono i preparativi per la festa di capodanno.

Colombo è una città a tutti gli effetti, molto caotica ma bella da visitare, non abbiamo molto tempo quindi ci limitiamo a vedere il monumento all’indipendenza, il palazzo del parlamento, ora trasferito e facciamo una bella passeggiata per un tratto di lungomare luogo della “movida”srilankese, pieno di bancarelle, ristorantini improvvisati, bambini che facevano il bagno gente in festa per il nuovo anno, divertente e allegro. Alla fine della passeggiata ritroviamo Sresh che ci accoglie con un grande sorriso. Lui anche se non fisicamente è stato presente per tutto il viaggio, ci ha chiamato tutte le sere per sapere come andava, ha composto una vacanza ricca di stimoli, ci ha assecondato nella stesura del programma e ha reso tutto perfetto, ma per noi aveva un’ultima sorpresa, prima di prendere l’aereo per il ritorno una cena in un tipico posto con cucina srilankese, mangiamo volentieri curry e cibo piccante ma gustoso buono e particolare. Suresh ci racconta che è due anni che ha aperto questa nuovo attività, prima lavorava in giro per il mondo per una compagnia di crociere, adesso ha preferito rimanere in patria per stare vicino ai suoi due bambini, è una brava persona, molto religiosa, cattolica, con un intimo senso della fede, che forse noi abbiamo perduto. Qualche informazione: Agenzia Suresh De Rose General Manager Silver Sand Holidays No. 28/20, Colombo Road – Negombo. Sri Lanka Telephone: Direct 0094 (0) 31 222 4868 Mobile 0094 (0) 77 304 3216E-mail: silversandhols@sltnet.lk; Driver: Antony Fernando tel. 0776580214. Arriviamo all’aeroporto, salutiamo Suresh e ci accingiamo a prendere il volo. Arrivati a Roma purtroppo ci attende una brutta notizia, un nostro amico con cui avevamo condiviso precedenti viaggi è venuto a mancato, ciao Alvise “Elvis”, il miglior modo di ricordarti forse è citarti qui in un diario di viaggio. Tu adesso hai intrapreso un lungo viaggio, il più difficile, ma saprai affrontarlo con lo spirito che sempre ti ha contraddistinto, e un giorno ci verrai a prendere in quell’aeroporto e ci riabbracceremo!



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