Sri Lanka l’isola risplendente più le Maldive

Mi sono appena iscritta e vi mando il racconto del mio primo viaggio in Asia. Avevamo deciso di fare un viaggio in inverno per premiarci un po' e quindi abbiamo scelto Sri Lanka, l'antica Ceylon proprio perchè ancora un po' sconosciuta (complici le tigri Tamil) con estensione mare alle Maldive. Siamo partiti il 31 gennaio 2006 alle 02 (dovevamo...
Scritto da: fiorella_fiore
sri lanka l'isola risplendente più le maldive
Partenza il: 31/01/2006
Ritorno il: 15/02/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Mi sono appena iscritta e vi mando il racconto del mio primo viaggio in Asia. Avevamo deciso di fare un viaggio in inverno per premiarci un po’ e quindi abbiamo scelto Sri Lanka, l’antica Ceylon proprio perchè ancora un po’ sconosciuta (complici le tigri Tamil) con estensione mare alle Maldive. Siamo partiti il 31 gennaio 2006 alle 02 (dovevamo partire alle 23…)e dopo nove ore e mezza di volo siamoa Colombo. Abbiamo volato con un A330 della Eurofly abbastanza buono. Avevamo prenotato il viaggio e l’albergo più il tour con la Kuoni, grande esperienza. A Colombo sono già le18,30 e fa un caldo terribile. Uscendo dall’aeroporto per fortuna leggiamo il nome “Kuoni” su un cartello che un signore tiene in mano: è la nostra guida, per fortuna, il gentilissimo sig. Diaz che ci condurrà all’hotel Hilton. Il caldo è stravolgente (35 gradi). Siamo un gruppo di 20 italiani e ci conosceremo mano a mano. L’hotel è davvero magico. Oggi giornata di riposo ma domani si parte! 2° giorno. Partenza da Colombo dopo un’ottima colazione con frutta esotica e altro e ci dirigiamo verso Pinnawela, sul cui fiume stazionano gli elefanti: bellissimo! Intanto tutto è veramente esotico. Dopo pranzo dirigiamo a Dambulla a visitare cinque grotte dipinte e piene di statue del XVII e XVIII sec. Saliamo 800 gradini (sic) contornati da scimmie e alberi di frangipane. Le foto si sprecano. Le grotte sono incredibili colme di statue di Budda. Vi è anche un Budda dorato alto 30 metri che ci impressiona notevolmente. E’ tutto un toglie le scarpe metti le scarpe.

Riprendiamo il nostro pulmino con autista e siamo ad Habaranana The Lodge, albergo splendido. Sono 156 bungalows sparsi in 6 ettardi di parco. Camera favolosa.

Ottima cena 3° giorno dopo una buonissima colazione partiamo per Sigiriya granitica rocca dove è stata costruita una fortezza da un re parricida nel 477-495 d.C. I giardini solo bellissimi, poi inizia la scalata. Ai piedi dell rocca vi sono varie grotte dove una volta alloggiavano i monaci in meditazione. Diaz ci spiega che vi sono 32 modi per meditare, uno dei quali è fissare una fiammella e un altro fissare un cadavero appeso per i piedi che comincia a decomporsi…Ci sono dei ragazzi che – a pagamento – ti aiutano a salire per gli scoscesi 1283 scalini incastonati nella roccia con scale a picco sullo strapiombo… Ma ne vale la pena! Le fanciulle di Sigiriya sono una meraviglia, splendidi afreschi nella roccia ce le mostrano in tinte diafane, la mano destra sollevata, a petto nudo, sguardo languido, bellissime.

Dopo pranzo ci dirigiamo a Polonnaruwa dove visitiamo prima il Polonnaruwa Museum dove visitiamo varie sale con tante statue di Buddha e di Ganesh. Nel museo sono conservate lastre di rame con iscrizioni, materiale per scrivere, riproduzioni in miniatura dell’ospedale dei monaci, strumenti chirurgici, statue di Shiva-Candrasekara, Parvati, sua moglie, Shiva Nataraja che danza su un uomo cobra. Tutte queste sono divinità indù. Uscendo nel sito archeologico vediamo le statue di Parakrama Bahe re dal 1153 al 1186, poi la Poth Gul Vihara grande biblioteca, la sala del Consiglio di Nissanka Malla , il Palazzo Reale, musi di coccodrilli, il tempio di Shiva, la Terrazza della reliquia del Dente, la sala del capitolo e mille altre rovine tra le quali, interessantissima, la Kalu Gal Vihara con 4 statue di Buddha, altissime, scolpite in granito. Queste rovine si estendono per ben 8 km quadrati.

4° giorno. Oggi è festa nazionale (indipendenza, 4 febbraio) e andiamo a Kandy che è davvero bella, ma prima passiamo per Paradeniya col suo orto e giardino botanico piuttosto interessante. Arriviamo poi a Kandy, antica capitale di Ceylon e prendimo alloggio al The Citadel che è un albergo stupendo! Nel pomeriggio abbiamo la visita al Tempio del Dente ovvero il tempio ove è custodito il canino superiore sinistro di Budda e si chiama Dalada Maligawa. Questo tempio è composto da una serie di edifici racchiusi dentro un giro di alte mura. Le costruzioni sono di quattro secoli or sono e sono decorate splendidamente. Il dente di Budda è custodito in una teca dentro a sei cofanetti l’uno dentro l’altro e le offerte di fiori sono ovunque. La marea di pellegrini è impressionanente, così come il suono dei tamburi che incessantemente accompagna la cerimonia. Se volete fotograre dovute comunque pagare una cifra che per noi è veramente ridicola.

Ci rechiamo poi a teatro per la rappresentazione delle danze sacre in occasione della Festa dell’Indipendenza.Ceneremo in albergo anche questa volta spendidamente.

5° giorno: Kandy: dopo colazione ci rechiamo al Royal National Garden – da non perdere – e poi prendiamo la strada per Nuwara Elija famosa per le sue coltivazioni di the.

La strada normale è interrtta per cui invece dei 65 km. Attraverso le montagne ne dobbiamo percorrere 95 ma ne vale la pena perchè vediamo due cascate la Ramboda o Devon e quella di Ravana Ella.

Arriviamo al Tea Factory Resort in loc. Kandapola che è splendido, a 2100 m. Sul livello del mare dopo aver trasbordato su un pulmino più piccolo perchè la strada è veramente stretta. L’albergo è in una ex manifattura di tea in cima ad un pendio ricoperto di piante da the. Gli interni sono stati recuperati e sistemati splendidamente, anche la grossa macchina a vapore che ancora funziona e che scandiva il tempo della fabbrica. Le camere sono state ricavate dagli essiccatoi.

Noi siamo al secondo piano, con camera bellissima e coloniale, e splendida vista sulle piantagioni.

E’ già tardi e abbiamo fame, per cui prima ceniamo in un ambiente raffinatissimo e poi in camera ci faremo la doccia. La cena è splendida, con ottimi cibi, buonissimo pesce e tante altre leccornie. La guida del Routard parla di questo albergo come di una struttura tra le migliori dell’isola.

Dormiamo saporitamente con le coperte e senza aria condizionata, qui davvero non si soffre il caldo! 6° giorno Nuwara Elija – il paese vero e proprio è molto povero così come i suoi abitanti ma le piantagioni sono favolose. Le condizioni delle donne che raccolgono il the è infima.

Proseguendo nel viaggio ci rechiamo nel Parco Nazionale di Yala, e percorriamo quindi un altro centinaio di kilometri di strada tortuosa. Ci fermiamo nei pressi di un’altra bellissima cascata – credo quella di Dunhinda – dove, al getto potentissimo dell’acqua, un uomo e una donna fanno la doccia vestiti.

Riprendiamo la strada e dopo molte altre curve, templi indù, dagode (specie di pagode buddiste che possono essere in pietra, bianche o dorate), finalmente siamo a Katagarama, ai limiti del parco, al Rosen Renaissance Lodge che è stupendo come al solito ( la guida lo indica come il migliore nella zona).

Dopo pranzo ci aspetta il tour safari su 4 jeep e ne vale davvero la pena in quanto vediamo elefanti che lottano, un coccodrillo, un giaguaro e altri animali.

7° giorno Katagarama – dopo colazione si parte per Hambantota, porto di pescatori di originale malese Qui si raccoglie ancora il sale facendo evaporare l’acqua, vediamo infatti molte saline. Proseguiamo verso Tangalle bay, bellissima. Qui si vedono ancora i segni lasciati dallo tsunami del 26 dicembre del 2004. Barche rovesciate appoggiate su isolotti, case distrutte, ferrovie divelte. Fa veramente impressione. Passiamo per Matara, a 160 km. Da Colombo, ex piazzaforte olandese specializzata nel commercio delle spezie. Oggi è centro delle pietre semipreziose e di falsi diamanti. Lì vicino due forti del 1770 e del 1780. Nella zona si produce lo yogurt di latte di bufala, spesso aromatizzato allo sciroppo di palma e al miele, chiamato kitul che qui vendono in ciotole di terracotta.

Troviamo poi Unawatuna con spiaggia bellissima.La giornata è splendida, il cielo e il mare sono blu intenso e l’aria è profumatissima. Ci fermiamo ad ammirare le spiagge dove sostane le barche col bilancere – altrimenti non potrebbero reggere l’Oceano Indiano – Ci fermiamo per il pranzo, e sono già le 14,30, nei dintorni di Galle dove assaggerò il piatto nazionale srilankese dopo che Diaz aveva assicurato che non era molto piccante, per fortuna, ma sempre comunque da far drizzare i capelli in testa, il rice & curry, composto da due diverse qualità di riso e vari piatti di accompagnamento: anacardi stufati buonissimi, jak fruite in stufato, patate, melanzane, lenticchie strepitose, e varie altre cose davvero notevoli. Segue della buonissima frutta.

Il riso locale, di colore rosso, è veramente buono.

Ci fermiamo poi a Galle dove visitiamo solamente la vecchia chiesa olandese ed un pezzo di torrione ma non c’è tempo per andare oltre perché il viaggio è ancora lungo. Non siamo molto soddisfatti di ciò, ci sarebbe voluto almeno un giorno in più per visitare meglio questa città.

Ci fermiamo poi nel centro che si occupa di salvare le tartarughe e dove in effetti troviamo molto interessante ciò che vediamo. Le tartarughe ormai sono in via di estinzione e meno male che qualcuno si occupa di loro. Intanto abbiamo fatto amicizia con due coppie e ci divertiamo molto.

Sempre a Bentota visitiamo la splendida località di mare con spiagge stupende circondate da palme. Qui fare il bagno non è pericoloso, in quanto, dicono, il gioco delle correnti è inesistente.

Diaz ci spiega anche che tutta la vita cingalese ruota intorno agli astronomi e agli oroscopi: non ci si sposa se l’oroscopo non è favorevole né si intraprende nessunissima azione senza l’intervento favorevole degli astri. Diaz e la moglie stanno cercando marito alla figlia ventiduenne portando dall’astrologo vari oroscopi di ragazzi che potrebbero andare bene per la ragazza. Aggiunge che chi si sposa contro il volere dell’oroscopo e perciò contro quello dei genitori, di solito fa una brutta fine, in quanto finiscono per essere dei paria non riconosciuti più né dalle rispettive famiglie né dalla società!!! Finalmente, come Dio vuole, alle 20,00 siamo nuovamente nella caotica Colombo e ritorniamo all’Hilton che ci accoglie con il suo lusso e le sue coccole. Questa volta siamo al 19° piano, camera stupenda e vista incredibile sulla città e sull’oceano.

Cena splendida.

8° giorno Colombo – Colazione e via per la città.Diaz ha promesso e mantenuto: stamattina visitiamo il famoso Pettah il mercato più caotico della città dove vendono di tutto e di più in mezzo a camions, gente che urla, persone che vendono e che comprano, gente che chiede l’elemosina, caos indescrivibile, uomini che tirano carrette colme di verdura e frutta dal peso incredibile. Le fotografie e le riprese si sprecano. La famosa Face Galle è davvero bella ma per il resto Colombo non merita di fermarsi, specialmente con le baraccopoli periferiche. E qui finisce il nostro giro turistico perchè ora ci imbarchiamo per le Maldive dopo aver salutato il gentilissimo e coltissimo Diaz. Finalmente alle 15,30 ci imbarchiamo e dopo circa 40 minuti di volo arriviamo a Male, Maldive, alle 15. Potenza dei fusi orari! A Male ci attende l’agente della Kuoni ma noi avevamo già scoperto che il nostro gruppetto è tutto diretto nell’atollo di Male sud, isolotto di Biyadoo, e siamo felicissimi.

Le Maldive sono un insieme di 1280 isolotti, suddivisi amministrativamente in 19 atolli. La parola atollo deriva da “atholu” che significa anello: infatti le isole sono tutte poste in circolo. Le barriere coralline sono determinate dalla crescita madreporica del sottostrato, praticamente l’isola è la sommità di un vulcano spento.

Recuperiamo i bagagli e ci imbarchiamo su barca veloce che dopo 40 minuti di scossoni e onde ci sbarca al Biyadoo Resort dove ci accolgono con succo di melone e salviette fredde.

Il Resort è molto semplice, quasi spartano, ma comodo. Le camere sono semplici con frigorifero, veranda e bagno con asciugacapelli.

L’isola è lunga 600 metri e larga 500, ha una bellissima laguna che la separa dall’house reef e ben 7 passaggi sul reef stesso.

Appena sbarcati nell’acqua della laguna, azzurrissima e trasparente, c’è uno squaletto dalla pinna nera! Siamo emozionantissimi.

Marco propone di farci dare un tavolo per noi sei,che siamo divenuti amici nel tour e così facciamo.

L’isola è piena di palme, ibischi, banane, cocchi, oleandri, rododendri, mangrovie, piante di nika e pullula di uccelli che rompono il silenzio con le loro grida da giungla. E’ davvero bellissima.

Vi sono gabbiani e corvi ed aironi, e migliaia di piccoli pesci che girano intorno all’isolotto creando delle fantastiche macchie scure che si muovono e schizzano via quando arrivano gli squali o i tonni o dei pesci blu che li puntano.

Favoloso! In lontananza doni, barche d’altura e idrovolanti che ammarano o decollano.

Il silenzio è splendido e l’aria profumatissima.

Passeremo i restanti cinque giorni nel più assoluto relax con sole, mare e snorkelling nella laguna e nella barriere corallina.

Un viaggio da sogno davvero, anche perchè la Gastaldi Kuoni ci ha trattati davvero bene.

L’unico neo per me è stato quello di vedere com’è povera la gente, non mi ci abituerò mai.

Comunque abbiamo approfittato di un’offerta della Kuoni per cui 15 gg. Di viaggio compreso il tour in pensione completa ci è costato 1600 € a testa.



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