Tra i bambini Tamil dove ci fu lo tsunami

04. 09. 2007 Milano (ITALIA) Stavolta si parte in due. Io e il Mastice, ricordando i vecchi tempi tunisini o maltesi... "Ci sono due modi di viaggiare. Nel primo si percorrono grandi distanze in poco tempo, ci si muove, ci si sposta, si imparano a conoscere i lineamenti generali delle montagne, delle valli, gli aspetti più evidenti della...
Scritto da: brawler
tra i bambini tamil dove ci fu lo tsunami
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
04. 09. 2007 Milano (ITALIA) Stavolta si parte in due. Io e il Mastice, ricordando i vecchi tempi tunisini o maltesi… “Ci sono due modi di viaggiare. Nel primo si percorrono grandi distanze in poco tempo, ci si muove, ci si sposta, si imparano a conoscere i lineamenti generali delle montagne, delle valli, gli aspetti più evidenti della gente e del loro carattere. Nell’altro si sosta, si va in profondo, si mettono un poco le radici e si cerca di succhiare dalla terra l’invisibile linfa spirituale di cui si nutrono gli abitanti del posto. Ambedue sono modi legittimi, ambedue possono essere fonti di piacere, ambedue possono portare ad utili conoscenze e comparazioni.” 05. 09. 2007 Dambulla (SRI LANKA) Dieci ore di volo ci conducono in questa terra a tre ore e mezzo di fuso orario dall’Italia! Perchè, poi, c’è pure quella mezz’ora di differenza? I primi misteri colorano il viaggio! Il primo approccio, nel lungo trasferimento dalla capitale Colombo a Dambulla è stato un misto di Vietnam (per il caos incontrollato nelle strade) e di Panama per la sua vegetazione così fitta e rigogliosa! Isola dai tanti nomi, da “Serendib” di tempi ormai lontani a “Ceylon” (durante la colonizzazione britannica) fino all’attuale Sri Lanka che vuol dire: “Terra dai bei momenti capitati per caso”.

Gli inglesi, oltre alla guida a sinistra, hanno lasciato loro in eredità la passione per il cricket. La nazionale singalese, difatti, è tra le prime al mondo in questo sport e spesso capita di vedere ragazzini, in giro, giocare a questo sport. Un pò come il calcio da noi! In albergo veniamo accolti da tantissime scimmie che gironzolano tranquille. Ci hanno detto di stare attenti in camera e chiudere sempre tutte le finestre per evitare che entrino a fare danni! Ciò che invece non mi aspettavo erano i pipistrelli! Ce ne sono migliaia di sera, ti svolazzano sulla testa come se fossero mosche giganti, basta farci l’abitudine! E nono solo… 06. 09. 2007 Anuradhapura (SRI LANKA) [Nick]: L’autobus procede suonando il clacson in ogni momento su una strada “tutta buche” che fra l’altro dovrebbe essere una delle strade principali… Tutt’intorno alberi, campi, negozietti qua e là e banchetti che vendono frutta, davvero molto colorati! Ad Anuradhapura abbiamo visitato un tempio che custodisce il cosiddetto “albero di Bo”, un albero che pare sia nato da un germoglio dell’arbusto sotto il quale Buddha ebbe l’illuminazione… Chissà! La cosa che mi ha sorpreso di più è stata la cerimonia di offerta dei doni… Una fila indiana di anziane donne vestite di un bianco candido che al suono di un tamburo, pian piano, si recavano con dei vassoi colmi di doni (fiori, incenso, frutta) da deporre sotto l’altare dei vari Buddha! Mi ha colpito la convinzione nei loro volti mentre pregavano. Ho imparato che finora ci son stati quattro Buddha. Uno ogni 5000 anni. L’ultimo è stato Siddharta Gotama, illuminato circa 2500 anni fa.

Per colpa dei vari attentati delle cosiddette “Tigri Tamil” (un’etnia che vive essenzialmente nel nord e che auspica alla separazione dal resto dell’isola), siamo stati sottoposti a controlli, perquisizioni, sia del corpo che dello zaino tantissime volte! Ad Habarana mi ha meravigliato molto vedere le donne che si lavavano e facevano il bucato in riva ad un laghetto sporco e poi li facevano asciugare stendendoli sulle rocce… Uomini, ragazzi, bambini con saponi, dentifrici che si lavavano lì e si asciugavano all’aria aperta! Un’altra forma di libertà?!? Noi ne abbiamo approfittato per fare un giro in groppa ad un grande elefante! Da lì mi son proprio goduto il paesaggio che ci circondava ed avvolgeva! Ogni tanto sbucava un viottolo che penetrava in oscuri cespugli da dove provenivano suoni e musiche varie! Erano i villaggi degli indigeni… Che meraviglia! Ogni tanto vedevo casettine fatte di terra… Ma con una pioggerellina non si sciolgono? Boh! Una cosa che mi ha un pò deluso è che tutti i singalesi che ci incontravano, quando capivano che eravamo italiani gridavano trionfanti: “Italia Uno”. L’Italia, paese di artisti, musicisti, poeti, navigatori, pittori, cuochi, ora è famosa per la sigla: “Italia Uno!”. Che amarezza! 07. 09. 2007 Sigirya (SRI LANKA) Stamattina abbiamo affrontato la tanto temuta scalata della fortezza di Sigirya. Molto dura? Mi aspettavo di peggio! E’ maestosa ed imponente questa grande roccia dai piedi di leone. Un’arrampicata accessibile a tutti! Ho visto impressionanti alveari, vere e proprie piramidi nere all’ingiù… Fabbriche di miele! Sigirya non conserva quasi nessun resto archeologico tranne per dei bellissimi affreschi conservati in una grotta, l’unica cosa bella è il poter ammirare tutto il panorama da una così alta roccia! Subito dopo abbiamo visitato una fabbrica di “batik”. Il “batik” è una particolare forma d’arte su cotone in cui si usano colori e cera d’api. La caratteristica principale è che si vede lo stesso disegno indistintamente, sia in un lato che nell’altro! Inaspettatamente, in un cortile notiamo due strani animali. Erano due casuari. Una specie di struzzo preistorico nemico dei cobra! Due zampe molto forti e grandi, petto possente, artigli sulle ali, grande corno sul capo dal lungo e aguzzo becco. Neri con il collo blu e viola.

Nel pomeriggio visitiamo Polonnaruwa. Molto belle le varie statue di Buddha scolpite nella roccia. Per realizzare la più grande ci avevano impiegato dodici anni! A Polonnaruwa siamo stati circondati nel vero senso della parola dalle scimmie. Che impressione, sembrano così uguali a noi, scherzavano tra di loro, si rincorrevano, giocavano, si spidocchiavano a vicenda… Ma per rimanere nella serie “National Geographic”, ciò che mi ha colpito moltissimo sono stati i tre pericolosi varani incontrati mentre attraversavamo un ponte! Che bello, poi, vedere le varie scuole all’aperto che facevano lezione sotto l’ombra degli alberi e i vari studenti con le divise bianchissime…

[Nick]: Mi son emozionato nel dare un mucchio di penne che avevamo portato per l’occasione dall’Italia agli scolaretti che facevano lezione nel cortile della scuola, erano davvero contenti per una penna! 08. 09. 2007 Dambulla (SRI LANKA) Mattinata interamente dedicata alla visita di Dambulla e del suo tempio.

In ogni grotta c’erano tantissime statue di Buddha rappresentato nelle più disparate e disperate posizioni! Persino uno coi capelli e quando ho chiesto il motivo di una simile rappresentazione alla guida mi ha risposto un pò imbarazzato: “Beh, è l’estro dell’artista!” Quegli odori, quelle cantilene recitate ininterrottamente dai fedeli che pregavano… Lungo il tragitto c’era pure un incantatore di serpenti! Che impressione! C’erano ben tre cobra in un cofanetto e appena il maestro alzava il coperchio e dava un colpettino al cofanetto, improvvisamente, usciva con uno scatto fulmineo e s’avventava sulla mano dell’incantatore…

Subito dopo abbiamo fatto un giretto per la strada principale di Dambulla… E noi che chiedevamo ad un poliziotto un pò imbarazzato dove fosse il centro della città… Non esisteva! Nel pomeriggio abbiamo fatto un’escursione nella jungla! Sinceramente non è che abbiamo visto gli animali che uno si aspetta di incontrare in una jungla tranne per qualche farfalla, piccoli rettili ecc. Ne è valsa la pena, però, solo grazie al panorama che abbiamo ammirato una volta giunti alla cima di una montagna, sudati fradici ma contenti di aver raggiunto quel piccolo traguardo! Proprio da lì scorgiamo in lontananza un campetto da cricket! Non possiamo farci sfuggire una simile occasione, così con una simpatica coppia di ragazzi di Torino: Andrea e Giorgia. Arrivati a destinazione ci prepariamo per provare questo nuovo sport quando improvvisamente sbuca un pallone di calcio…

Da buon italiani appena lo vediamo ripieghiamo subito su un match di football: ITALIA-SRI LANKA! Dopo pochi minuti conduciamo 3-0. Ma più giochiamo più aumentano i nostri avversari. La partita finisce 6-5 per i tanti singalesi che hanno contribuito! 09. 09. 2007 Kandy (SRI LANKA) Ogni volta che il mio sguardo incrociava uno dei loro, quegli occhi neri così profondi… Quell’immagine rimaneva fissa nei miei occhi per vari minuti…

A Kandy che smog! L’aria è veramente irrespirabile, addirittura nel bus, non potevo stare più di cinque minuti con il finestrino aperto che subito cominciava a pizzicarmi la gola! Quando, in albergo, mi son lavato il viso, l’asciugamano è diventata nera! Non esagero! Ogni tanto osservavo i fili elettrici e spesso notavo una grande volpe volante (una specie di pipistrello enorme), che a testa all’ingiù, penzolava bello fritto! [Nick]: Oggi abbiamo visitato un giardino di spezie ed un laboratorio dove lavoravano le pietre preziose… La cosa più divertente è stata la partita di squash in hotel aspettando la sera! In serata infatti siamo andati prima ad assistere ad uno spettacolo di danze Kandyane e poi a visitare il famoso “Tempio del Dente” (dove si dice sia conservato un dente di Buddha!). Abbastanza interessante anche se ora sono stanco di vedere Buddha che dorme, che mangia, che gioca, che ride, che piange, seduto, sdraiato, morente, che insegna ecc. 10. 09. 2007 Kandy (SRI LANKA) Stamattina abbiamo visitato l’orto botanico. Un vero paradiso per gli appassionati… Meno per noi. Di seguito siamo andati in alta montagna a vedere le famose piantagioni di the che rendono così celebre lo Sri Lanka. Ma prima un pranzetto veloce in un ristorantino che dava sulle cascate di Ramboda, un posto molto suggestivo se non fosse per la presenza delle sanguisughe. Ne avevo sentito parlare in vari racconti di altri viaggiatori ma nonostante tutto mi son avventurato nella vegetazione per qualche foto… Chi ne ha pagato le conseguenze è stato Andrea che è tornato con un piede sanguinante e una sanguisuga tra le dita! Visitiamo una delle numerose fabbriche di the e ci spiegano i vari passaggi: dalla raccolta all’essiccazione fino alla vendita! La cosa che mi ha impressionato è stato l’imbatterci in un gruppetto di donne indiane che, con pesantissime sacche piene di foglie di the dietro la schiena, tornavano nei loro “alloggi”! La raccolta è faticosissima e retribuita malissimo (guadagnano circa 150$ al mese), gli stessi singalesi si rifiutano di lavorare così tanto per così poco, ecco perchè i manovali vengono direttamente dall’India! Durante i vari spostamenti in autobus abbiamo attraversato tanti piccoli paesini molto poveri e dal finestrino lanciavamo di tutto: penne, matite, quaderni, saponi…

[Nick]: Regalando una penna mi sentivo più felice anche io, forse più del bambino che la riceveva. E’ una strana sensazione, forse è stupido, ma, come dire, mi sentivo fiero! 11. 09. 2007 Colombo (SRI LANKA) Pinnawella e l’orfanotrofio degli elefanti. Molto suggestivo! Subito dopo siamo ritornati nella capitale: Colombo. Ci ha accolti con la sua periferia abitata da 60.000 senza-tetto. Una sorta di favelas brasiliana o di sobborgo indiano. C’erano tantissime persone lungo i bordi del fiume (il secondo più grande dello Sri Lanka) che vivevano lì! Lì vicino comincia la parte ricca. Il quartiere delle ambasciate e tutti i palazzi più importanti (in classico stile coloniale britannico). Che differenze! Da un lato vedi la miseria… Fai qualche centinaia di metri e tutto cambia! Anche qui c’è uno smog incredibile. Addirittura al tramonto, il cielo è diventato di un rosa strano e dalla nostra piscina riuscivamo a stento a scorgere i vari grattacieli della città, nascosti da uno strato di foschia/nebbia! Inoltre qui ci son così tanti posti di blocco. Uno ogni 50 metri! Mentre stavamo scattando qualche foto “innocua” sul lungo mare, improvvisamente ci si avvicina un poliziotto e ci intima di non scattare più foto. La paura degli attentati delle Tigri Tamil è grande! E’ la prima volta che alloggio in un hotel della rinomata catena: “Hilton”. C’è un grande lusso ovunque, però è quel lusso che ricorda un tempo lontano, un tempo ormai andato. Si vede che è un hotel di classe, però mi sembra di stare nel salotto di una vecchia casa di un’aristocratica lady inglese.

12. 09. 2007 Dickwella (SRI LANKA) Stamattina abbiamo salutato i compagni della prima parte del viaggio che si sposteranno alle Maldive mentre noi ci rechiamo nell’estremo sud dell’isola. Oggi compio 28 anni! Il mio compleanno in un posto veramente dimenticato da Dio, così tanto dimenticato che quasi tre anni fa c’è stato lo tsunami! Proprio qui. Il trasferimento fino a Dickwella è stato abbastanza duro. Più di cinque ore percorrendo strade incerte con sorpassi pericolosi fatti da accelerazioni, suonate di clacson e tanti rischi senza però mai mandarsi a quel paese. La cosa che mi ha colpito tanto è il vedere convivere così armoniosamente buddisti, cristiani, musulmani ed induisti. Chiese accanto a templi induisti, moschee accanto a pagode buddiste. Che bella mescolanza. Ci vuole così tanto ad essere capaci a rispettare credenze e pensieri diversi dai nostri? Giunti nel sud cominciamo a vedere i primi effetti dello tsunami. O ci sono casarelle e monumenti di recente costruzione o vecchi ruderi ammuffiti (come se fossero stati per tanto tempo a mollo nell’acqua!). Così è stato infatti. E pensare che qui tre anni fa son morte migliaia di persone! Il nostro resort, se così si può chiamare, è molto alla buona. Ci son praticamente solo sei stanze occupate! Non ci son turisti. Siamo soli! Anche se non mi son ancora demoralizzato del tutto, però qui dobbiamo trascorrerci un’intera settimana. Dobbiamo inventarci per forza qualcosa! Ci troviamo a un metro e mezzo sul livello del mare… Sto guardando un pò preoccupato ed allarmato la CNN. C’è appena stato una specie di tsunami a Sumatra, in Indonesia. Cioè di fianco a noi! Speriamo bene. Inoltre qui c’è già l’alta marea e sembra che siamo completamente circondati dall’acqua! [Nick]: Siamo stati appena fatti evacuare per pericolo tsunami. Ci siamo spostati insieme a due signore belghe per precauzione a casa di Erik, un biologo marino e professore universitario che è qui per lavoro. A quest’ora sembra tutto ok… Il pericolo sembra essere passato e comunque qua mi sento al sicuro.

13. 09. 2007 Dickwella (SRI LANKA) [Nick]: In mattinata ritorniamo al nostro resort… Trascorriamo quasi tutto il tempo a sguazzare nell’oceano Indiano! Nel pomeriggio andiamo in tuk tuk a Matara a casa delle belghe. E’ quasi il tramonto, c’è una splendida vista sul mare dalla terrazza di casa loro. Stasera la cena la preparerà la moglie di Lakshman (per gli amici Lucky), il tuk tukista personale delle belghe. Sono emozionato perchè domani si va a fare del volontariato vero al “Tea Estate”, dove Ann conduce un progetto di insegnamento per i bambini più disadattati. Stamattina per la prima volta abbiamo fatto il bagno nell’oceano Indiano. E pensare che solo tre anni fa qui avveniva una tragedia immane. Ma ancora è più pazzesco pensare che ieri sera, spaventati, siamo scappati via per paura di un nuovo tsunami, e ora lo sfidavamo facendo “body surfing”! Con questo nell’Indiano, quest’anno (2007) ho fatto il bagno in tutti e tre gli oceani: Pacifico (Panama) e Atlantico (Messico)! Un momento che non dimenticherò è quando è cominciato a piovere. Il solito temporale tropicale, ma intenso, e noi a continuare a ridere e scherzare in acqua! Devo dire, comunque che, quando i pescatori che tornavano dalla battuta di pesca al largo, gridavano terrorizzati e impazziti: “Tsunami, tsunami!”. Un pò mi ero preoccupato! Che dire di Ann. Ann è una quarantenne che sta nello Sri Lanka da sette mesi. Sta lavorando ad un progetto per la costruzione di scuole e l’insegnamento. Nel suo piccolo sta facendo qualcosa di grande! Per curiosità, a cena, tra le tante cose piccantissime (il curry è ovunque) abbiamo mangiato, per la prima volta, lo squalo! 14. 09. 2007 Hulangawa (SRI LANKA) Alle 6.30 mi sveglia Veerle per fare un bagno nell’oceano in tempesta! Di prima mattina l’oceano è stupendo! [Nick]: La prima scuola in cui siamo andati è stata la cosiddetta “Mountain School”, una scuola frequentata (che parolone) da bambini Tamil, orfani o inesistenti. Molti di loro, infatti, non risultano in nessun registro anagrafico, non hanno certificato di nascita e questo perchè nemmeno i loro genitori l’hanno mai avuto! Sono come dei fantasmi. Ann mi diceva che uccidere uno di loro o investire per strada un cane sarebbe stata la stessa cosa.

Molti non vanno a scuola nonostante l’insistenza ed i controlli di Ann… Qui esiste l’obbligo di studio fino ai sedici anni, ma già a sei o sette anni lavorano nelle dure piantagioni di tè… Vedere questi bambini stupendi mi ha riempito il cuore di gioia. Non è possibile descrivere ciò che si prova… Sono sensazioni che valgono un intero viaggio e forse una vita! Irripetibili! Quando si dice che con molto poco si può far felice una persona… Questi son ragazzini che non hanno un campo dove giocare, nè palloni, giocano in mezzo alle piantagioni di tè che si stagliano a perdita d’occhio tutte intorno a loro! Abbiamo giocato a calcio in un viottolo: io, Mark e tutti loro. E’ stata la più bella partita che abbia mai giocato, poi a cricket! Durante una foto, uno di loro (Decumar) si è stretto così tanto a me come se fossi una cosa preziosa da cui non separarsi! L’ho visto una sola volta ma mi è già entrato nel cuore! Quel bambino così vispo, allegro, con tanta voglia di fare anche se immerso nel nulla e con un futuro che dipende, in buona parte da Ann e da quelli come lei…

Quei bambini mi hanno dato molto oggi…

Mentre andavamo via, “Nontienenada” (hanno quasi tutti nomi impronunciabili così li chiamavamo con ciò che suonava più simile al loro nome!), mi ha preso la mano, e tutto orgoglioso, mi ha accompagnato al nostro tuk tuk.

In bocca al lupo bambini. Spero che se c’è davvero una giustizia… Crescerete alla grande! Oggi abbiamo vissuto una di quelle scene che si vedono nei documentari della National Geographic o si leggono nei reportage di “Medici senza frontiere”! Entrare con un misero tuk tuk in posti così impervi, scalare montagne interamente coltivate a tè e scorgere nel nulla una casupola, quattro misere mura nel mezzo del nulla, lì dove una donna belga: Ann, ha ridato il sorriso e forse una speranza ad un gruppetto di bambini strepitosi di un’etnia così odiata qui nello Sri Lanka.

Mai dimenticherò le loro espressioni nel vederci spuntare lì, il pianto di una bambina impaurita da queste persone bianche, esseri strani, gli occhioni dei ragazzini impazienti di giocare a qualcosa di “duro”, qualcosa da “uomini”, visto che eravamo i primi ragazzi a visitare quella scuola! Li vedevi intenti a prendere: chi il pallone, chi le mazze da cricket, chi la pallina per giocare in una stradina strettissima circondata da piantagioni di tè e poi il nulla. Chi mostrava alle bambine dove posizionarsi per vedere loro: “gli uomini” giocare! Ci sono cose, immagini che non dimentichi facilmente! Ogni nostro movimento era studiato, analizzato dai loro occhietti vispi, quasi fossimo dei modelli da imitare. Come quando mi son alzato il colletto della polo per ripararmi dal sole e “Nontienenada” mi osservava incuriosito, come per dire: “Che fai?” Ed io pronto: “Così macho. Playboy!” Due secondi dopo li vedevi tutti vanitosi, coi colletti alzati che si sentivano più importanti! Che tenerezza quando erano sempre attorno a noi, ogni passo che facevamo ci accompagnavano tenendoci per mano…

Che dire ancora di Ann. Lei “intervistava”, cioè insegnava alle insegnanti i metodi di istruzione per i bambini, come prevenire le malattie più comuni e tante altre cose. Tra tre settimane, dopo sette mesi, ritornerà in Belgio da suo marito e le sue adorate tre figlie. Che donna! Forte, risoluta, sempre con il sorriso sulle labbra e pronta a risolvere i vari imprevisti che tutti i giorni succedono qui, come quando mentre dormivamo a Matara, improvvisamente si scatena una tempesta di pioggia che allaga tutta la sua stanza, lei e Veerle si precipitano da noi per accertarsi che fosse tutto ok, ridendo a crepapelle, mentre io guardavo ammirato questa donna che non si perdeva mai d’animo, anzi ci rideva su, si gira verso di me e mi dice: “That’s Sri Lanka!” Di queste persone ne ho sentito parlare solo nei libri di avventura! Tornati a Matara dopo le varie avventure in tuk tuk, decidiamo di andare a cena nel nostro resort. Ci accompagna Anil (fratello di Lucky) con il suo nuovo van. L’aveva appena comprato (usato di dieci anni, ma come diceva lui, teneramente, era un sogno di una vita!), e per inaugurarlo aveva bisogno di una cosiddetta “good hand” (mano buona)! Quale migliore di una “bianca”? Questi buddisti credono nella fortuna. Lucky mi ha spiegato che prima di fare ogni cosa importante: consultano gli astri, l’oroscopo… E così, noi dalle “buone mani”, e mezza famiglia, circa dieci persone che contente e felici salutavano tutti per farsi vedere con i loro “amici” bianchi, arriviamo nel nostro resort! Come spesso accade, dove c’è poco o niente, è più facile trovare tanto.

15. 09. 2007 Matara (SRI LANKA) Stamattina abbiamo visitato il faro di Dondra. E’ il punto più a sud di tutta l’isola. Dopo Dondra c’è l’Antartide! In serata son partito con Lucky ed Anil per Colombo per accompagnare Veerle in aeroporto.

Abbiamo viaggiato tutta la notte nel loro fiero van! Ho visto cose mai viste prima nello Sri Lanka. Tutti i paesini senza corrente elettrica, le donne che uscivano dai templi buddisti tutte in gruppo e con le torce per evitare di essere investite, gli assordanti megafoni dei templi che, un pò come i minareti islamici, diffondevano con i loro monotoni suoni, le preghiere in tutta la città.

Ogni tanto Lucky si voltava verso di me e chiedeva preoccupato: “Tutto ok, signore? Sto facendo un buon lavoro? Sono un eccellente autista?” Vogliono sempre essere coccolati! 16. 09. 2007 Galle (SRI LANKA) Grande avventura in autobus fino a Galle, con il Mastice, Ann e le due figlie di Malla (la domestica): Achini e Irisha. Alla stazione degli autobus, gli autisti che gridavano le proprie destinazioni, un misto tra pescivendoli e capistazione dei treni degli anni ’20 in Italia. Galle, nome della città dato dai colonizzatori portoghesi che videro un gallo su una roccia quando approdarono qui. Ora è una cittadina coloniale olandese, ma di quelle brutte! Vecchia, decadente, abbandonata a se stessa, sporca e con nulla da visitare. Abbiamo girovagato con la nostra inutile guida “Rough Guide” (troppo prolissa e teorica e poco pratica)! Dopo un pranzo in un antico albergo di lusso in cui le due ragazzine singalesi mi hanno fatto una tenerezza infinita quando cercavano di usare la forchetta (loro che mangiano solo con le mani).

Alla fine ritorniamo a Matara con un bus locale senza aria condizionata, in piedi, ammassati come sardine, uno di quegli autobus che guardavo ed osservavo quando li sorpassavamo con il nostro bus turistico durante la prima settimana e pensando: “Non ci metterò mai piede lì dentro… E invece…!” L’incontro con Ann mi ha cambiato un pò. Credo di essere di fondo molto egoista per alcune cose, ma la sua forza d’animo, il suo battersi per il suo progetto, il suo inseguire il suo sogno contro tutto e tutti e per cosa? Per quei bambini stupendi. Mi son sentito un pò vuoto. Finora vivevo col progetto di vistare tutto il mondo, ma quando morirò cosa racconterò a San Pietro? Ho visitato tutto il “globo” soddisfacendo il mio ego… Mi sembra riduttivo! In quella scuola di montagna, non ho fatto nulla e mi sentivo bene, perchè anche solo con la mia presenza e il mio giocare con quegli angioletti disgraziati li rendeva felici e me appagato. E se facessi qualcosa? Vorrei lasciare questo mondo con un buon ricordo di me. Con un qualcosa di pratico come sta facendo la caparbia Ann.

17. 09. 2007 Dickwella (SRI LANKA) [Nick]: Colazione servitaci da Gun in persona (per gli amici: Sandokan). Partiamo alla volta di Dickwella City per comprare una cartolina! Missione fallita! Non esistono cartoline a Dickwella. Meno male che c’era un giornalaio che ci ha consigliati di andare un attimo a Matara (43 km che con queste strade vuol dire più di un’ora di tuk tuk)… “Lì sicuro le hanno”, ci ha rassicurati… Mi ha ricordato molto il poliziotto in Belize con il dramma della tassa d’uscita da pagare o meno! Prima pensavo. A volte in TV guardiamo cose, immagini che ormai, per la frequenza delle volte viste o sentite ci sembrano storie di vita quotidiana. Mi riferisco a guerre, alluvioni, cicloni, gravi calamità naturali e ormai ne sei così assopito che manco ci fai più caso o peggio nemmeno ti sorprendono più. Poi ti trovi nel sud dello Sri Lanka, la CNN avvisa il mondo dell’ennesima tragedia, stavolta in Indonesia, tu vieni evacuato per sicurezza e allora cominci a riflettere e pensare: “Cazzo, allora, queste cose succedono davvero! La gente muore davvero!” 18. 09. 2007 Mawella (SRI LANKA) Oggi l’oceano è in tempesta ed è uno spettacolo ammirarlo! Quando vedi la sua maestosità ti rendi conto dell’immensa forza della natura. Persino l’ultimo giorno non ci siamo risparmiati! Visitiamo il famoso “Blow Hole” a Mawella. Un soffione d’acqua, formato dall’incontro di due onde che penetrando nella roccia determinano questo strano fenomeno! L’ingresso aveva due tariffe: 5 Rupie per i locali, 50 per gli stranieri! Nel tardo pomeriggio invece decidiamo di andare a Matara a salutare la cara Ann. Non l’avessimo mai fatto! Che avventura nel tuk tuk con un’autista che non ci capiva e soprattutto con la tempesta che, di notte, improvvisamente s’èabbattuta su di noi…

Ma tutto bene ciò che finisce bene! 19. 09. 2007 Malè (MALDIVE) Dopo un’ora di volo atterriamo nella capitale delle Maldive.

Che spettacolo dall’alto vedere tutti quegli atolli. Sembravano dipinti! Quei colori, quelle forme ti davano un senso di relax, pace, tranquillità, quiete.

Che bello anche rivedere la combriccola della prima settimana, loro tutti abbronzati dopo una settimana in paradiso, noi carichi di nuove avventure ed esperienze da raccontare.

Anche questo viaggio è andato. Anche questo ci ha regalato qualcosa di inestimabile valore.



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