Sognando Barcellona

Sono tante le persone che definiscono Barcellona come la meno spagnola delle città. A mio avviso non c'è niente di più sbagliato. E' vero che si respira un'aria internazionale ma è ancora più vero che l'animo caldo e vivace degli spagnoli si respira in ogni angolo, piazza e locale di questa fantastica città che rimarrà impressa nei miei...
Scritto da: eliscarpa
sognando barcellona
Partenza il: 28/10/2005
Ritorno il: 02/11/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
Sono tante le persone che definiscono Barcellona come la meno spagnola delle città. A mio avviso non c’è niente di più sbagliato. E’ vero che si respira un’aria internazionale ma è ancora più vero che l’animo caldo e vivace degli spagnoli si respira in ogni angolo, piazza e locale di questa fantastica città che rimarrà impressa nei miei ricordi per sempre.

Io e mia sorella Paola abbiamo organizzato il nostro viaggio con 4 mesi d’anticipo, semplicemente per riuscire a trovare il volo aereo e l’albergo a prezzi accessibili. Così è stato e in compagnia di nostro cugino Tore e di Manuel, fidanzato di Paola, siamo partite da Alghero alla volta di Girona il 28 ottobre 2005. Il volo è stato piacevolissimo e in perfetta puntualità siamo atterrati a Girona alle 23,15. Giusto il tempo di comprare il biglietto che ci avrebbe portato a Barcellona e ritirare il nostro bagaglio che siamo già sull’autobus. Arriviamo a Barcellona dopo un’ora circa…E la città si presenta a noi illuminata dai bagliori di una notte perfetta. L’autobus fa capolinea alla stazione Nord ed è già l’una…Non siamo stanchi ma l’idea di trascinare i bagagli in una città ancora sconosciuta viene subito abbandonata non appena passa davanti a noi un taxi, per altro consigliatissimi se si viaggia in gruppo (Non sono cari e spesso riuscivamo a spostarci nelle ore notturne da un punto all’altro della città in tempi brevi e risparmiando rispetto agli autobus o metrò…). Il taxi corre velocissimo per le vie di Barcellona e già abbiamo la fortuna di vedere la Sagrada Familia anche se solo per un attimo. Ci percorre un brivido, ci guardiamo negli occhi e ci rendiamo conto di essere finalmente a Barcellona.

Arriviamo nel nostro albergo (Hotel Condestable) sito in Rhonda Universitat, esattamente accanto all’università, perfettamente in centro a neanche 5’ da Placa Catalunia, praticamente il centro della città. (Consiglio vivamente l’Hotel, la spesa è stata esigua, 120 euro a persona per 4 notti). Andiamo subito in stanza, una quadrupla confortevole con un enorme bagno (e vasca idromassaggio…Mai usata per mancanza di tempo!!). Lasciamo le valigie, ci rinfreschiamo velocemente e subito la tentazione di passeggiare per le famose Ramblas è troppo forte. Presto fatto…In 5’ ci ritroviamo in P. Catalunia e così sulle Ramplas. Non c’è tantissima gente ma siamo subito colpiti dai colori, dai ristoranti e caffè uno dopo l’altro e dai tanti extracomunitari che vendono fiumi di birra…E così un primo assaggio è dovuto.

La nostra prima passeggiata sta per concludersi, sono già le 3,30 di notte ed è necessario tornare in albergo per riposare un po’ prima di iniziare effettivamente la nostra esperienza spagnola.

GIORNO 1 (29 novembre 2005): Come da accordi la sveglia suona prestissimo (in proporzione alle ore di sonno naturalmente) e così alle 8,30 ci alziamo a turno per usufruire del bagno; tempo 20’ e io e Paola siamo già fuori dall’albergo per anticipare la colazione rispetto ai ragazzi che ancora si preparano. Cercare un bar diventa quasi un’impresa…Strano ma l’unico vicino vicino all’hotel sembrava quasi un tugurio…Inadatto per la nostra prima colazione in Spagna. Finalmente girando intorno all’Hotel troviamo un localino e beviamo il nostro capuccio…Facciamo capolino in albergo per recuperare Tore e Manuel. Eccoci pronti ad affrontare la nostra prima giornata…Sono le 9,30. Decidiamo di utilizzare i famosi Bus turistici col tetto scoperto, facciamo così l’abbonamento per i primi due giorni (21 euro). Le prime foto sono obbligatorie in Placa Catalunia, punto di partenza per la scoperta della città. La fila per prendere il bus è più lunga di quanto pensavamo…Ma alla fine riusciamo ad aggiudicarci 4 bei posti. La prima tappa del nostro viaggio è il Tibidado, ma prima l’autobus ci fa fare un bellissimo giro per la strade di Barcellona e riusciamo a vedere le prime manifestazione artistiche di Gaudì (Casa Batlo e casa Milà), seppur al momento soltanto in superfice.

Il Bus ci fa scendere alla fermata che ci interessa e aspettiamo la funicolare che ci porterà fin su alla collina del Tibidado. Nonostante il caldo e le elevate temperature ancora estive (anche se è fine ottobre), il cielo non è molto limpido così la vista dall’alto, anche se emozionante, non è totalmente suggestiva come ci aspettavamo. Ma ci gratifica comunque la visita alla Chiesa Sagrat Cor, che molti considerano come la risposta di Barcellona al Sacrè Coeur di Parigi.

La visita al Tibidado può dirsi conclusa è quasi ora di pranzo e nonostante i punti di ristoro su alla collina decidiamo di cercare qualcosa di più economico. Ancora sulla caratteristica funicolare (o trenino) e torniamo alla fermata del Bus. Ci avventuriamo per le strade della città alla ricerca di un bel posticino ma alla fine capitiamo nella risposta spagnola al classico Mc Donald…E seppur non troppo soddisfatti visto l’enorme appetito decidiamo di fermarci. Dopo pranzo diamo uno sguardo alla nostra fedele guida turistica e con cartina alla mano pensiamo che il pomeriggio è assolutamente perfetto per visitare ciò che più mi ha colpito di Barcellona: Parc Guell.

I colori si fondono con la perfetta armonia delle strutture. E la vista che si gode da questo meraviglioso parco e senz’altro eccezionale. Al di là del timbro di Gaudì, onnipresente nella città, il parco in se è un insieme meraviglioso di natura e verde, un ottimo rifugio per una passeggiata o leggere un buon libro…Sempre che la grande massa di turisti non siano da impedimento.

La visita al parco è stata emozionante ma sono quasi le 19,00 e l’ultimo passaggio del nostro bus è previsto alle 19,30. Ci apprestiamo ad arrivare alla fermata sostando qua e là per i coloratissimi negozietti e cercando i souvenir più adatti da portare a casa.

Si è fatto tardi, lo stomaco lamenta un po’ d’appetito. Sosta obbligata in albergo, una doccia rigenerante e poi di nuovo fuori. La nostra prima cena è già stabilito dove si farà e cosa si mangerà. Ci catapultiamo in un bellissimo ristorante sulle Ramblas (gentilmente consigliato dal nostro albergo) e in neanche un’ora ci siamo nutriti con un’ottima paella (a mio avviso) che però non ha entusiasmato i miei compagni di viaggio.

Il dopo cena prosegue con la classica passeggiata sulle Ramblas (attenti al portafoglio) che ci porta fino alla magnifica statua di Colombo. Ma la destinazione è un’altra…Siamo intenzionati a vivere un po’ di movida catalana che ci porta a passare la serata all’interno di un grande centro commerciale dove si trovano all’ultimo piano un po’ di locali e discoteche. Il famoso Village.

Sono ormai le 3, i nostri piedi e i nostri occhi stanno dando chiari segni di cedimento ed è necessario un po’ di riposo. E così una volta in albergo (al quale siamo arrivati utilizzando i nostri ormai fedeli taxi) Morfeo ci accoglie nei suoi dolci sogni.

GIORNO 2(30 novembre 2005): Il nostro secondo giorno effettivo in Spagna inizia anche questa mattina alle 8,00. Manuel è il più dormiglione di tutti, pertanto decide di sostare un po’ più a letto mentre io, Paola e Tore ci prepariamo e ci dirigiamo fuori dal nostro hotel. Diverse sono le alternative ma alla fine decidiamo di trascorrere le ore in attesa di Manuel per visitare la Casa Batlo. Si può descrivere in una sola parola: fantastica. Anche in questo splendido esempio di architettura uscita dal genio di Gaudì, si può cogliere uno straordinario senso del colore e della vitalità tipica di Barcellona. La nostra voce guida ci racconta tutto nel dettaglio, ogni particolare è importante. Le foto di rito sono un obbligo.

Terminato il giro lasciamo la casa e Manuel è già fuori che ci aspetta. Il gruppo si è ricompattato e siamo pronti per affrontare la nostra nuova avventura in giro per Barcellona. La nuova destinazione è la famosa Piazza di Spagna (non quella nostrana ovviamente!). Usufruiamo ancora del nostro Bus turistico e una volta arrivati nel punto di nostro interesse scendiamo e davanti a noi si apre uno spettacolo. Scorgiamo in lontananza il Museo d’arte Contemporanea e tutti i suoi giardini e sappiamo che alle sue spalle sorge la collina di Montjuic con relativo castello. Una visita al Museo, ma soltanto dall’esterno perché chiuso, assaggiamo una focaccia e osserviamo il panorama della città anche da questo nuovo “angolo” di Barcellona.

Sono quasi le 14,00 ed è ora di salire su al castello. Tra incertezze e autobus sbagliati arriviamo finalmente al castello. Unico neo è una fitta foschia che non ci consente di vedere il panorama che da questo punto così alto deve senz’altro essere meraviglioso. Facciamo un giro intorno al castello, osserviamo la grossa costruzione, scattiamo le nostre solite foto e ripeschiamo l’autobus dopo un’ora circa che ci porta ancora in piazza di Spagna. Siamo fortemente intenzionati a visitare lo zoo per vedere il gorilla albino. Al volo sul nostro Bus turistico e per la prima volta vediamo il porto di Barcellona alla luce del sole. E’ così bello, sembra di stare a casa, sembra di stare ad Alghero…Con un po’ di fantasia! Arriviamo allo zoo, sono le 16,45. La chiusura è prevista per le 17,45, ovviamente troppo poco tempo per vedere tutti gli animali. Rimandiamo la visita al giorno dopo così facciamo un lunghissimo e bellissimo giro al Parc de la Ciutadella. Ci fermiamo per un po’ in mezzo ad un gruppo di ragazzi che ballano e suonano. Un’atmosfera perfetta e approfittiamo per riposarci un po’. Riprendiamo la passeggiata che fuori dal parco ci porta direttamente all’Arco di Trionfo. Imponente e bellissimo. Facciamo ancora qualche foto ma è tardi. Dobbiamo tornare in albergo, fare una doccia e ancora uscire per cena. Ma la fermata del bus turistico è un po’ lontana decidiamo allora di tornare a piedi, in fondo è bello passeggiare per Barcellona.

Dopo circa 45’ arriviamo in albergo, giusto il tempo di una doccia e andiamo a cena. Decidiamo che è meglio cenare vicino all’albergo, in un carinissimo posticino dove facciamo il post-aperitivo con le tapas.

Immancabili nei tanti baretti più o meno grandi della città! Passeggiata ancora sulle ramblas e subito ci dirigiamo verso il parco olimpico, rinomata zona soprattutto per i giovani, per la quantità di locali e discoteche.

E’ bellissimo vedere così tanta gente ma in fondo è la prima volta che visitiamo Barcellona perciò possiamo divertirci solo fino ad una certa ora.

Così facciamo rientro in albergo che sono quasi le due.

GIORNO 3 (1 novembre 2005): Il nostro penultimo giorno nella capitale catalana inizia con la prima vera passeggiata alla luce del sole (si fa per dire in quanto il cielo era grigio…) sulle ramblas. Ci fermiamo al mercatino, così pieno di colori e profumi. Svoltiamo in una delle prime stradine sulla sinistra e girovaghiamo qua e là per il quartiere Barrì Gotic. Arriviamo fino alla Cattedrale, esempio possente di archittetura gotica.

Ci fermiamo a pranzo in una trattoria e nel pomeriggio proseguiamo fino alla zoo. Grandissimo, dove però il famoso gorilla albino non c’è più. Riusciamo a vederlo soltanto in foto. Siamo letteralmente incantati dalla bellezza dei grandi felini, dalla simpatia degli orsi e dalla furbizia dei gorilla.

Il pomeriggio trascorre veloce, la stanchezza si fa sentire ma decidiamo che l’albergo non è poi così lontano. Arriviamo ancora sulle ramblas, passeggiamo per i mercatini, fermandoci a sorridere davanti ai tantissimi artisti da strada. Compriamo gli oggettini più particolari che troviamo sulle bancarelle, ma si è fatto davvero tardi. Dobbiamo rientrare a “casa” e prepararci per la cena.

Questa volta cerchiamo un ristorante vicino alla Sagrada Familia che di notte è bellissima con tutte le sue luci.

Un’ottima cena (un po’ meno per il portafoglio!!). Siamo fortemente incuriositi da una costruzione a forma di siluro che Tore ha “carinamente” battezzato la supposta. In realtà si tratta di uno stranissimo edificio (di notte illuminato), sede prevalentemente di uffici. Così una lunga camminata ci porta nella zona del porto, dove prendiamo l’autobus che ci lascia sulla Gran Via. Ancora una passeggiata in mezzo alla folla e poi subito a dormire.

GIORNO 4 (2 novembre 2005): Abbiamo un’ultima mattinata prima della partenza. E la dedichiamo tutta a Picasso. Passeggiamo ancora per il quartiere gotico, attraversando viuzze non viste nella nostra precedente passeggiata e arriviamo al Museo, dove facciamo circa una mezz’ora di fila per acquistare i biglietti.

Picasso è l’artista per eccellenza dal mio punto di vista. Non ha bisogno di essere raccontato. Tore forse è il più entusiasta di tutti per questa visita così speciale, ma anche noi altri rimaniamo colpiti dai suoi colori e dalle sue forme stravaganti e allo stesso tempo perfette.

Le valigie sono pronte già dal mattino perciò un’ultima ma doverosa passeggiata sulle Ramblas è dovuta; un gelato in piazza e ci facciamo strada verso l’albergo, con un po’ di tristezza nell’animo. Recuperiamo i bagagli e ci dirigiamo verso la stazione dove ci aspetta l’autobus che ci porterà a Girona.

Salutiamo Barcellona, ci imbarchiamo sul nostro aereo Ryanair e torniamo a casa dopo soli 35’ di volo…Arriviamo talmente in anticipo che l’aereo è costretto a svolazzare sulla costa sarda per un po’, finchè evidentemente il pilota non riceve l’ok per l’atterraggio.

Il nostro viaggio si è concluso, ma il nostro sogno l’abbiamo finalmente realizzato con una promessa: torneremo presto a Barcellona.

Ely, Paola, Tore e Manuel.



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