In Spagna tra Galizia e Asturie

Una settimana tra le città e i paesaggi del nord-ovest del Paese: un bel mix di posti da vedere che permettono di coniugare arte, storia, architettura, natura, paesaggi e luoghi di mare
Scritto da: nadia.bravo
in spagna tra galizia e asturie
Partenza il: 03/06/2018
Ritorno il: 10/06/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €

3 giugno, domenica (giorno 1)

Voliamo da Bergamo a Vigo con Ryanair (per il volo A/R, con 1 bagaglio da 20 kg imbarcato, e il voucher per una settimana di parcheggio in aeroporto acquistato direttamente sul sito della compagnia aerea, spendiamo circa 180 euro in 2). Ritiriamo l’auto a noleggio prenotata con Dollar al locale ufficio della Hertz (che si trova a circa 600m dal terminal) e ci viene assegnata una nuovissima Opel Moka. Il contratto prevede l’assicurazione casco inclusa (per 7 giorni spendiamo 174 euro di noleggio).

Partiamo subito per Las Medulas, che dista circa 2 ore di auto da Vigo, patrimonio Unesco. Arriviamo quindi nella regione di Castiglia y Leon. Raggiungiamo subito il Mirador di Orellan, splendido punto panoramico da cui ammirare i resti delle antiche miniere romane, coi loro pinnacoli di terra rossa che spuntano dalla verdissima vegetazione. Passiamo qualche ora nella zona, visitando la miniera e camminando lungo i sentieri del parco. Siamo in una regione verde e montuosa, i prati sono disseminati di fiori di campo spontanei, il cielo è azzurro in parte coperto da nuvole bianche. Il paesaggio è molto bello e dà un’idea di vastità; siamo lontani dalle città e immersi nella natura.

Dopo una bella passeggiata riprendiamo il viaggio verso la città di Ponferrada, dove abbiamo deciso di pernottare all’hotel Aroi Bierzo Plaza (un valido 3 stelle, al prezzo di 68 euro per camera doppia e colazione). Qui troviamo un piccolo e carino centro storico, dominato da un possente castello. All’ora del nostro arrivo (dopo le 20) l’orario di visita è terminato e lo si può ammirare solo dall’esterno. Ceniamo in un ristorantino del centro a base di gustose tapas.

4 Giugno, Lunedì (Giorno 2)

Oggi abbiamo in programma di visitare Astorga e Leon, e di raggiungere in serata Oviedo.

Astorga è una cittadina con due preziosi gioielli architettonici: il Palacio Episcopal progettato da Gaudì, e l’imponente Catedral. Li visitiamo entrambi. Il Palacio Episcopal è un ambiente perfettamente restaurato in cui si può ammirare il talento di un giovane Gaudì, in una fase in cui le linee architettoniche cominciano già ad incurvarsi, ma prima delle evoluzioni che caratterizzano i successivi edifici di Barcellona. La cattedrale è una imponente chiesa gotica, meritevole della visita per chi come me ama questo genere di ambienti e la verticalità che li caratterizza. Entrambe le visite sono a pagamento (5 euro), e nel biglietto è inclusa l’audioguida.

In tarda mattinata ripartiamo e la prossima destinazione è la città di Leon. Questa città è più grande delle precedenti e più trafficata. Il centro storico presenta alcuni pregevoli palazzi come Casa Botin (altro progetto di Gaudì), la basilica di San Isidoro (visitiamo solo la chiesa e non il museo, che probabilmente avrebbe meritato attenzione), e soprattutto la maestosa e gotica Catedral. Quest’ultimo edificio è dotato delle più impressionanti vetrate di origine medievale (ovviamente restaurate) che abbia mai visto. Si tratta di una superficie di circa 1800 metri quadrati coloratissimi che svettano alte lungo le navate della chiesa. Uno spettacolo incredibile. Questa chiesa rientra di sicuro tra le cattedrali gotiche più maestose d’Europa, solo in Francia ne ho viste di altrettanto imponenti.

Terminata questa visita ripartiamo ed in serata raggiungiamo Oviedo. Qui non abbiamo particolari programmi, se non una passeggiata in centro città e una sosta in Calle Gascona, la via dove si concentrano molte sidrerie della città. Ceniamo in un locale caratteristico a base di tapas e sidra, mentre per la notte soggiorniamo al moderno hotel Oca Santo Domingo Plaza (76 euro la camera doppia con colazione).

5 GIUGNO, MARTEDÌ (GIORNO 3)

La mattina andiamo per prima cosa al Monte Naranco, zona poco fuori Oviedo, dove si trovano alcune chiese monumentali preromaniche (patrimonio Unesco). A poca distanza tra loro, in zona collinare immersa nel verde, numerosi turisti si recano a visitare la perfetta architettura di Santa Maria del Naranco, e la contigua chiesa di San Miguel de Lillo. Questi monumenti meritano senz’altro una sosta per chiunque si trovi a passare da questa parti.

Ripartiamo e ci aspetta una giornata esplorativa lungo la Costa Verde. Raggiungiamo il pittoresco borgo di pescatori di Cudillero, nascosto in una insenatura e molto caratteristico. Passeggiamo un po’ per le ripide viuzze e piano piano il villaggio si anima e arrivano i turisti. Risaliamo in auto e andiamo a Cabo Vidio con il suo solitario faro e una bella vista della costa frastagliata e delle sue scogliere. La tappa successiva è alla Playa del Silencio, una spiaggia sassosa e solitaria che si raggiunge scendendo da una ripida scogliera. Qui non c’è anima viva, salvo noi due. Dopo una mezzora di relax in cui mi perdo a guardare il mare e null’altro, arriva il momento di ripartire per raggiungere la destinazione tanto attesa della giornata: Praia as Catedrais, che si può visitare solo con la bassa marea, cosa che oggi avviene intorno alle 16.

Il posto è piuttosto frequentato anche se il clima è fresco e il meteo incerto; immagino che sia una situazione molto tranquilla rispetto all’affollamento che probabilmente ci sarà a luglio/agosto.

Scendiamo alla spiaggia, dove si può camminare tra le scogliere. Lo scenario è molto bello ma non vediamo subito le “cattedrali” di pietra tanto reclamizzate. Ci accorgiamo dopo un po’ che si scorgono in lontananza, e non sono esattamente raggiungibili a piedi (o forse la marea non è sufficientemente bassa?). Fatto sta che agli archi di pietra non c’è verso di arrivare per cui ci accontentiamo di fotografarli da lontano.

Dopo aver trascorso un po’ di tempo in questo particolare scenario, ci spostiamo nella piccola cittadina di Ribadeo dove soggiorniamo alla Casona de Lazurtegui (73 euro la doppia con colazione). Avevamo prenotato questo hotel con qualche riserva, e invece si è rivelato molto carino e accogliente, ed anche caratteristico visto che si trova in un palazzo storico con muri di pietra e ampie vetrate. La camera è confortevole e ben attrezzata e il soggiorno è decisamente piacevole. Ceniamo nei dintorni in una piccola “pulperia” a base di squisito Pulpo a Feria e Pulpo a Gallega (buonissimi!). Non avevamo alcuna aspettativa sulla tappa a Ribadeo, e invece siamo rimasti piacevolmente soddisfatti!

6 GIUGNO, MERCOLEDÌ (GIORNO 4)

La prima visita della giornata è alla chiesa preromanica di San Martin de Mondonedo, a pochi chilometri da Ribadeo. Anche questa chiesetta è perfettamente conservata e ha un contiguo piccolo museo. L’ingresso è gratuito. Proseguiamo spostandoci poi di nuovo verso la costa, e raggiungiamo Praia do Picon, nascosta e selvaggia (segnalata dalla Lonely Planet). Da qui si aprono scorci suggestivi sull’oceano e parte un sentiero costiero di circa 6km adatto alle escursioni. Il meteo però non è dei migliori perciò restiamo nei paraggi e camminiamo solo per un breve tratto per ammirare questo panorama mozzafiato.

Il programma della giornata prevede poi di raggiungere la Garita de Herbeira, un punto panoramico in quota, di cui ho visto foto molto belle. La strada per raggiungerlo attraversa una zona boscosa ed ad un certo punto si alza una nebbia talmente fitta che vediamo a malapena la strada. Quando arriviamo alla Garita c’è talmente tanta nebbia che non si vede assolutamente nulla! Peccato perché con condizioni meteo ottimali deve essere un posto splendido. Vabbè, non c’è altro da fare anche andare avanti e fare rotta verso la nostra meta serale: La Coruna.

Entriamo in una città trafficata e molto movimentata, di sicuro una città commerciale e sede di molte attività professionali. Scarichiamo auto e bagagli all’Hotel Zenit (88 euro camera doppia e colazione + 17 euro extra per il parcheggio), e usciamo a piedi.

Il tardo pomeriggio ci regala un cielo azzurro incredibile e un sole abbagliante, l’aria è tiepida e facciamo una bella passeggiata fino alla Torre de Hercules, il faro più antico d’Europa. L’edificio in sé non è bellissimo, direi piuttosto imponente e massiccio. Si trova su una propaggine di terra che si spinge nell’oceano, è circondato da una zona verde e da sentieri dove molte persone si recano a fare jogging o a passeggiare con il cane. È un bel contesto dove allontanarsi dalla frenesia del centro e respirare l’aria dell’oceano!

Terminata la nostra passeggiata ci gratifichiamo con un aperitivo all’aperto, e poi troviamo un ristorantino gourmet (El De Alberto) dove ci aspetta una cenetta coi fiocchi. Dopo cena passeggiamo un po’ per le vie del centro storico, che a quest’ora sono diventare più tranquille.

7 giugno, giovedì (giorno 5)

L’intenzione di oggi è di esplorare la Costa da Morte, raggiungere Caso Fisterre, le cascate di Ezaro e in serata arrivare a Santiago De Compostela.

Il meteo, come quasi tutta la settimana, non gioca a nostro favore. Ma siamo decisi a portare fino in fondo la missione, la pioggia non ci fermerà! La prima sosta interessante è Muxia, piccola penisola con un bel faro e la chiesa di Nosa Señora da Barca. Il luogo è affascinante anche con il cielo cupo e la pioggia battente. Più tardi nel pomeriggio raggiungiamo Cabo Finisterre. Esploriamo il promontorio, mèta finale e chilometro zero del Cammino di Santiago. Qui alcune persone che evidentemente hanno compiuto il cammino, sostano per riposare o meditare. Altri turisti come noi sono qui per una visita meno mistica, ma pur sempre suggestiva.

Da Finisterre ci spostiamo alla cascata di Ezaro, l’unica cascata d’Europa a finire direttamente in mare. Le piogge di questi giorni hanno alimentato il corso d’acqua e la cascata è abbondante e scenografica. Ci godiamo per un po’ questo spettacolo della natura e poi ripartiamo attraversando una bella regione boscosa per la nostra destinazione finale della giornata: Santiago de Compostela. Qui abbiamo scelto un piccolo hotel in centro storico (Deniké by Atalaia, ha solo 2 stelle ma è nuovissimo e perfettamente in ordine; il parcheggio pubblico per l’auto dista solo 300m – spediamo 80 euro per la camera doppia con la colazione).

Santiago ci accoglie con una bella atmosfera. Il centro storico è molto caratteristico e il cuore della città ovviamente è la Cattedrale con l’antistante Praza Do Obradoiro. La città è animata da persone di vario tipo, pellegrini felici di aver raggiunto la meta, studenti, gruppi organizzati di turisti, gente di tutte le età. Sembra un luogo in cui le persone si sentono appagate, e questa atmosfera è contagiosa.

Dopo aver passeggiato a lungo per le vie del centro, si fa sentire un po’ di appetito e per la cena optiamo per qualche semplice tapas.

8 giugno, venerdì (giorno 6)

Il mattino splende il sole! Sembra proprio che Santiago sia un’isola felice. L’aria è frizzante e usciamo per visitare un po’ meglio di giorno questa bella città: ci rechiamo per prima cosa alla cattedrale. È affollata di pellegrini e sono in corso grandi restauri alla facciata principale. Notiamo che lo stato dell’edificio è un po’ decadente e decisamente bisognoso di interventi; questo contrasta con le chiese sfarzose e perfettamente restaurate che abbiamo visitato finora, il che ci appare un po’ strano ma forse serve a dare a questo luogo una connotazione più spirituale e meno turistica. All’interno della chiesa una lunga fila di persone attende di poter abbracciare la statua del santo, e poi si reca nella cripta a visitarne il sepolcro.

Fuori dalla chiesa la Praza do Obradoiro è affollata di pellegrini e turisti. In ogni angolo della città vari musicisti di strada riempiono l’aria con le note dei loro strumenti, attirando l’attenzione dei passanti. Camminiamo per le vie del centro fino alla sede dell’università e ai mercati coperti, dove lo spettacolo più interessante sono i venditori di pesce con i loro banchi pieni di specie ittiche dell’Atlantico e varietà di pesce che non ho mai visto prima.

Verso le 13 il cielo si rannuvola, segno che è ora di partire.

Oggi dobbiamo tornare a Vigo, e lungo la strada ci fermiamo nel piccolo villaggio di Combarro. Inizialmente mi chiedo cosa ci sia di interessante da vedere qui, poi seguiamo una piccola via che si infila tra vecchie case e scopriamo un antico e delizioso borgo affacciato sul mare, con edifici d’epoca e una notevole quantità di “horreos” (i tipici granai galiziani) schierati in riva al mare. Qui sono sorti piccoli negozi e pittoreschi ristorantini. Impossibile non cedere alla tentazione, scegliamo il ristorante con la veranda più bella e assaggiamo il tipico Pulpo a Feria e il Queixo de tetilla.

Dopo questo piacevole intervallo riprendiamo la strada per Vigo.

A Vigo abbiamo prenotato all’hotel Bahia, un 4 stelle un po’ vecchiotto e decisamente bisognoso di una rinfrescata. L’abbiamo scelto più che altro per la sua comodissima posizione: è affacciato sul porto dal quale l’indomani prenderemo il battello per le Islas Cies. Al contempo è a due passi dal centro della città, che scopriamo avere una connotazione decisamente commerciale e al contempo molto piacevole. Le vie pedonali sono costeggiate da una bella varietà di negozi e popolate da una bella movida di gente che fa shopping e festeggia il venerdì sera. La settimana lavorativa è terminata e i locali all’aperto cominciano ad affollarsi. Approfittiamo della tiepida serata e tra un cocktail e qualche tapas passiamo alcune piacevoli ore in attesa che faccia notte.

9 giugno, sabato (giorno 7)

Oggi abbiamo previsto di passare l’intera giornata alle Islas Cies, parco nazionale e incantevole luogo protetto dove il numero di accesso giornalieri è limitato ed è necessario richiedere in anticipo il permesso di accesso (lo si fa online tramite il sito https://autorizacionillasatlanticas.xunta.gal.). Anche il traghetto va prenotato in anticipo, noi lo abbiamo fatto da casa circa venti giorni prima della partenza sul sito https://www.mardeons.es/en/ (ci sono anche altre compagnie ed i biglietti si possono acquistare facilmente online). Le isole Cies si trovano appena fuori dalla baia di Vigo, a circa 30-40 minuti di traghetto.

Il traghetto accompagna i visitatori fino alla Illa de Monteagudo, che è collegata da una lingua di terra alla Illa do Faro. Tra le due isole c’è una bellissima spiaggia di sabbia dorata a forma mezzaluna e un’acqua di colore incredibilmente celeste. Dalla zona di sbarco partono inoltre i sentieri escursionistici che raggiungono i fari delle due isole. Noi prendiamo il sentiero che porta al Faro di Cies. Si cammina per circa un’ora attraversando la spiaggia, poi addentrandosi nel bosco ed infine raggiungendo un promontorio roccioso da cui si gode una vista impagabile sulla baia e sull’antistante Illa de San Martino. Il luogo è assolutamente degno di nota e vale la pena organizzare una giornata qui. Per quanto ci riguarda neanche oggi riusciamo a venire a patti col meteo e la nostra giornata (e quella di molte persone assieme a noi) sarà disturbata dalla pioggia (meteo un po’ inusuale da queste parti a giugno). La pioggia non ci impedisce di fare la nostra piccola escursione, e quando arriviamo al Faro de Cies il tempo ci concede una tregua sufficiente a godere del panorama e fare un po’ di foto a questo bellissimo scenario.

A metà pomeriggio riprendiamo il traghetto per Vigo e la sera ci consoliamo con una bella cenetta di pesce. Questa è l’ultima serata della nostra vacanza il mattino seguente sbrighiamo le pratiche di riconsegna della vettura e ci rechiamo in aeroporto per il volo di ritorno a Bergamo.

Il viaggio ci è costato complessivamente circa 850 euro a testa tutto incluso. Gli hotel li ho prenotati in anticipo dall’Italia 3-4 settimane prima del viaggio, quasi tutti tramite booking.com. L’auto l’ho prenotata sul sito autoeurope.com cercando le proposte con assicurazione casco inclusa. Per la ricerca di informazioni su cosa vedere/dove andare ho fatto riferimento a una vecchia guida del Touring “Spagna del Nord” che avevo da tempo nel mio archivio. Altre informazioni le ho trovate sul sito online di Lonely Planet. Per la scelta dei ristoranti a volte abbiamo consultato Tripadvisor, ma spesso abbiamo scelto in base all’impressione che avevamo del locale e al menù esposto. L’offerta è molto ampia e mediamente di buona qualità. Le regioni che abbiamo visitato racchiudono un bel mix di posti da vedere e permettono di coniugare vari interessi (arte, storia, architettura, natura, paesaggi e luoghi di mare, oltre a un’ottima cucina). Per il visitatore curioso e attento c’è senz’altro molto da fare!



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