Lanzarote, terra dai mille vulcani

Quest’anno attirati da alcuni servizi visti in televisione e da una buona offerta trovata in agenzia abbiamo scelto come nostra meta l’isola di Lanzarote…. …un’isola che ha saputo soddisfare tutte le nostre esigenze e ha superato in bellezza e tranquillità le nostre aspettative. Siamo partiti da Milano l’11 agosto, dopo un volo di...
Scritto da: Cristina Erba
lanzarote, terra dai mille vulcani
Partenza il: 11/08/2005
Ritorno il: 25/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Quest’anno attirati da alcuni servizi visti in televisione e da una buona offerta trovata in agenzia abbiamo scelto come nostra meta l’isola di Lanzarote…

…Un’isola che ha saputo soddisfare tutte le nostre esigenze e ha superato in bellezza e tranquillità le nostre aspettative.

Siamo partiti da Milano l’11 agosto, dopo un volo di quattro ore nemmeno troppo noioso per la verità, siamo atterrati all’aeroporto di arrecife (capitale dell’isola). L’aeroporto si trova a circa un quarto d’ora di strada da Costa Teguise la cittadina (prettamente turistica) dov’era il nostro albergo.

Mi aspettavo di trovare un paese grande, caotico, con case ammassate e locali e ristoranti affollati, invece la zona in cui si trovava il nostro albergo (ma un po’ tutto il paese) era davvero gradevole, fatta di complessi residenziali (per lo più appartamenti da affittare) non più alti di due piani, poche macchine, qualche persona che rientrava dalle spiagge e gradevoli giardinetti ai margini delle strade.

Insomma la prima impressione è stata subito positiva…La sera poi dopo la cena (nel nostro residence servivano la cena fino alle 21, questo permetteva di girare l’isola con tutta tranquillità non dovendosi preoccupare di rientrare presto per cenare) abbiamo fatto una passeggiata nei dintorni e siamo arrivati fino alla spiaggia, e la prima impressione è stata confermata…Sembrava un posto tranquillo e carino.

I primi cinque giorni li abbiamo dedicati alla vita da spiaggia e quindi abbiamo girato quelle di Costa Teguise.

Quella più vicina al nostro albergo (Teguise Golf) era Playa Bastian, si raggiungeva facilmente passando attraverso alcuni complessi residenziali, la spiaggia era molto carina di sabbia scura e gialla e con alcuni scogli…C’era un solo accesso agevole al mare per il resto si doveva passare dagli scogli ma con un paio di ciabatte si risolve il problema.

L’acqua in questo punto è quasi sempre calma e decisamente pulita, dietro la spiaggia c’è una passeggiata costeggiata da palme e piante grasse che arriva fino alla fine del paese…Molto carina da fare a qualsiasi ora del giorno, non passano macchine per cui troverete sempre qualcuno che va in bicicletta o fa jogging…Il colore dell’acqua in questa zona è davvero bello (forse una delle più belle dell’isola).

Su quest’isola è particolare anche la vegetazione, quasi assente nelle zone interne e composta prevalentemente da palme (ce ne sono davvero di tutti i tipi) e piante grasse nei viali delle città.

Il fatto di essere su un’isola completamente lavica e con più di 300 vulcani procura già di per se una piacevole sensazione di lontananza da casa accentuata anche da tutte queste piante così diverse da quelle che siamo abituati a vedere qui a Milano.

Le spiagge vicine a playa bastian sono playa dello Jabillo, una piccola insenatura più affollata di playa bastian ma mai in modo eccessivo e playa della Cucharas..Quest’ultima molto più grande e affollata, qui infatti si concentrato quasi tutti gli alberghi, i ristoranti, i bar e i negozi del paese.

Se volete comprare qualcosa fate un giro nei negozi intorno alla spiaggia e sicuramente lo troverete.

Playa dello Jabillo è tutta sabbiosa con alcuni scogli che la proteggono dalla corrente esterna all’insenatura…L’acqua è bellissima e basta nuotare a un paio di metri da riva per ritrovarsi circondata da branchi di pesci, nemmeno troppo piccoli… Playa della cucharas invece è completamente sabbiosa e molto frequentata da ragazzi che fanno winsurf…Qui c’è più vento che nelle altre insenature… Poco al di là di playa della cucharas c’è la playa del charco, più piccola e meno frequentata, c’è anche un campo da beach volley.

Passeggiando verso il nord del paese si arriva in un posto davvero carino con vista sui vulcani lì vicini e sulla costa che fuori dal paese diventa più alta e selvaggia.

Mercoledì 17/08 finalmente giriamo l’isola Dopo questi primi cinque giorni di assoluto e puro riposo abbiamo deciso di partecipare al tour dell’isola organizzato dall’agenzia e di noleggiare poi la macchina per i tre giorni successivi.

Abbiamo preso parte al tour perché ci avevano detto che per entrare al parco nazionale di Timanfaya con le auto private bisognava affrontare una coda notevole all’ingresso…E quindi visto il costo non eccessivo del biglietto (57 € compresa l’entrata al parco, il giro sui cammelli, il pranzo e l’entrata al jameos del agua) abbiamo deciso di prenderne parte.

Il parco nazionale di Timanfaya è bellissimo, una zona completamente desertica, ricoperta dai detriti lavici delle ultime eruzioni, che assumono sfumature e colori differenti nelle varie zone del parco e forme bizzarre… Subito prima dell’ingresso del parco (tra l’altro effettivamente c’erano parecchie macchine in coda) si trova la carovana dei dromedari che in una ventina di minuti circa ci portano in cima a una montagnetta vulcanica, ci fanno godere del panorama per qualche minuto e ci riconducono al parcheggio dei pullman…Non è un giro eccessivamente lungo ed è molto carino, i dromedari tra l’altro sembrano essere trattati con cura dai loro proprietari.

Una volta risaliti sul pullman e dopo aver aspettato il nostro turno siamo finalmente entrati nel parco, all’inizio si presenta come una grande pianura ricoperta di detriti lavici dai colori molto scuri, poi man mano che ci si addentra nel parco compaiono i primi vulcani e la terra inizia ad assumere colorazioni diverse, rosso, nero, marrone e giallo nelle più varie sfumature.

Arrivati alla montagna del fuoco, un posto dove a pochi metri sotto terra ancora si può sentire il calore dei vulcani, assistiamo ad alcuni esperimenti di geofisica, interessanti e molto particolari e poi visitiamo il famoso ristorante “El Diablo” dove la carne viene cotta su una griglia appoggiata sopra un pozzo e cucinata direttamente con il calore del vulcano…Dall’aspetto e dal profumo sembrava davvero ben cotta!! Giusto il tempo per una breve sosta (qui si trova un bar, il ristorante e un negozio di souvenir) e poi siamo ripartiti in pullman per visitare la strada dei vulcani, 14 km.Lungo crateri e antiche colate laviche..Accompagnati da un commento su quello che si vede e una musica di sottofondo ben azzeccata..

Se andate con la vostra auto privata dovrete comunque lasciarla al parcheggio della montagna del fuoco e proseguire con degli appositi pulmini messi a disposizione dal parco per visitarlo.

Finita la visita al parco ci siamo diretti verso El Golfo, un cratere vulcanico alto direi anche 50 mt. Con un laghetto dall’acqua verdissima subito sotto il cratere…Alcune rocce modellate dal vento e un mare (anzi pardon oceano) che inizia a far sentire la sua forza (infatti non per niente qui è vietata la balneazione)…El golfo è un posto davvero incredibile ci è piaciuto moltissimo e dato che ci siamo stati solo una mezzora ci ripromettiamo di tornarci quando avremo la macchina..

Ci fermiamo per il pranzo nel paesino di Yaiza, molto carino tutto palme e casette bianche …Mangiamo una zuppa tipica delle canarie fatta con patate e ceci, del pesce fritto e le famose patate con la buccia…Tutto cucinato bene e anche il ristorante non è male.

Ripartiamo in pullman e attraversiamo la zona vinicola della Geria con le sue coltivazioni fatte in buche nella terra lavica e chiuse da muretti di pietra per proteggere le piante dal vento…A vedere il tipo di coltivazione il lavoro del contadino qui a Lanzarote sembra non essere uno dei più semplici.

Passiamo poi per Teguise (ma senza fermarci) e raggiungiamo un punto panoramico dal quale si vede tutta la valle delle mille palme (chiamata così per il gran numero di palme presenti, ovviamente) e arriviamo poi al Jameos del Augua.

E’ una grotta vulcanica con all’interno un laghetto dove vivono dei granchietti albini e ciechi (quello che si riesce a vedere sono delle macchioline bianche sul fondo del lago, niente di più) e poi una piscina, un bar e alcune piante ben posizionate ma che secondo noi non valgono il prezzo del biglietto di entrata (8 € a persona).

Più carino invece è il paesaggio lì intorno, noi siamo usciti in fretta dalla grotta e ci siamo fatti un giro in spiaggia (molto sassosa e scomoda per prendere il sole) però bella per passeggiare e scattare un paio di foto.

Con questo finisce il nostro primo giro dell’isola…Siamo decisamente soddisfatti, in una giornata abbiamo iniziato a assaporare la vera essenza di Lanzarote e abbiamo visto dei posti in quei sicuramente cercheremo di tornare nei giorni successivi con la nostra macchina a noleggio.

Giovedì 18/08 Piove!! Ci svegliamo al mattino e sentiamo un rombo cupo e distante…Sembra un tuono. Impossibile mi dico qui piove si e no 15 volte all’anno…Eppure è così c’è un bel temporale che però dura giusto il tempo di fare colazione.

Il cielo rimane coperto fino a mezzogiorno, questo temporale ha due risvolti differenti, quello positivo è che l’isola il giorno dopo appare più verde e su alcune piante grasse spuntano anche dei fiori coloratissimi, quello negativo invece è che la macchina che abbiamo noleggiato ha per colpa della pioggia, dei problemi ai freni e quindi dobbiamo ricominciare da capo la ricerca in altre agenzie di noleggio perché la nostra era l’ultima macchina che l’agenzia aveva a disposizione.

Questo inconveniente ci costringe a posticipare il nostro giro dell’isola…Venerdì dovevamo ritirare la macchina invece siamo costretti a passare in rassegna i vari autonoleggi della zona e per fortuna riusciamo a trovare una macchina (sembra l’ultima rimasta di tutta l’isola, se volete prendere la macchina per più giorni in agosto suggeriamo di prenotarla dall’italia), una polo che ritiriamo il giorno successivo.

Sabato 20/08 Risolto il problema macchina ritiriamo la nostra polo (110 € per tre giorni tutto compreso) che ci fanno trovare pulita e profumata e partiamo per il primo giorno di esplorazione.

Prima tappa il Jardin de cactus…Un piccolo paradiso per me che se potessi vivrei circondata dalle piante grasse…Più di 1500 specie, in un giardino dalla forma circolare fatto di piccole terrazze che corrono lungo il perimetro del muro e al centro un bel laghetto, con tanto di pesciolini rossi, circondato dal altre piante. Un paradiso!! E in cima un mulino dal quale si ha una vista meravigliosa sul paesino vicino e sulla vallata…Davvero bello, vale la pena fermarsi anche se non siete degli appassionati di botanica…Il costo del biglietto è di 5 € però è compresa una consumazione al bar del giardino.

Uscita, un po’ a malincuore dal jardin de cactus ci dirigiamo verso il mirador del rio…Che alla fine non è altro che un punto panoramico dal quale si gode di una vista bellissima, l’unico neo è che bisogna pagare 4,70 € però anche qui è compresa una consumazione, quindi tutto sommato direi che ne vale la pena.

Il bar è costruito con un’ampia vetrata circolare dal quale si può godere dello stupendo paesaggio e usciti dal bar ci sono una serie di terrazze dalle quali la vista spazia fino al mare e all’isola della graziosa che si trova proprio lì davanti.

Se non c’è foschia dicono si possano vedere anche altri isolotti, noi non siamo stati così fortunati, però lo spettacolo della costa che a strapiombo scende fino al mare è davvero incantevole.

Proseguiamo il nostro giro dopo una sosta per un pranzo veloce (a base di panino e bibita) consumato al bar del mirador del rio, ci mettiamo in viaggio verso orzola e la costa nord-est.

La cittadina di Orzola di per sè l’abbiamo trovata non troppo bella, forse siamo arrivati nell’ora di pranzo e quindi era piena di macchine di turisti fermi nei vari ristorantini (qui ce ne sono parecchi), non ci siamo fermati troppo e siamo tornati indietro per fermarci in un paio di punti lungo la costa.

Qui il mare non invita certo a fare il bagno, le onde sono alte e ci sono parecchi scogli, però è molto bello da vedere e la costa è l’unica di tutta l’isola con delle insenature dalla sabbia bianchissima e fine che con il contorno della lava e il mare mosso crea davvero un bel contrasto.

Se amate la tranquillità questo è il vostro posto ideale, abbiamo incontrato pochissime persone, solo qualche surfista, è una zona davvero rilassante, forse un po’ umida perché il vento solleva molta umidità dal mare.

Ci fermiamo un po’ in un paio di insenature poi dopo le solite foto di rito ritorniamo alla macchina e ci dirigiamo verso costa teguise, prima però ci fermiamo alla cittadina di Arrieta dove sulle guide era segnalata una spiaggia insignita di bandiera blu…Ci siamo fermati ma il posto non era un molto bello, l’acqua era anche poco pulita e c’era anche un cattivo odore di nafta, decidiamo quindi di fare ritorno in albergo.

Domenica 21/08 Ripartiamo al mattino presto dopo aver fatto scorta di provviste alimentari, e aver fatto benzina (che qui costa pochissimo solo 0,70 centesimi al litro, con 15 € abbiamo fatto più di 250 Km) la meta della giornata è Famara.

Passiamo prima per San Bartolomè così vediamo il monumento al campesinio, cioè al contadino (fatto da Cesar Manrique noto artista isolano) e poi passiamo dalla casa di Manrique, decidiamo però di non fermarci e ci dirigiamo verso La Santa, un paesino (carino) e una laguna artificiale costruita per il complesso alberghiero “Club la santa” che si trova lì vicino.

Il posto non è granchè quindi decidiamo passando per una strada secondaria di raggiungere Famara la famosa spiaggia dei surfisti.

L’interno in questo punto è molto più bello della costa…Passiamo dal paese di Soo, e sembra di essere in un paesino texano sperduto nel deserto, tagliato solo da una strada lunga lunga e dritta che sembra non avere fine.

Arriviamo a Famara, per prima cosa incontriamo il paesino di La Caleta, molto caratteristico con le case dei pescatori, le barche in attesa della pesca, una piccola spiaggetta, alcuni ristoranti e la cosa più bella le strade ancora fatte di sabbia…C’è pochissima gente in giro.

Ci dirigiamo verso la spiaggia principale quella del Risco de Famara un promontorio che scende a picco verso il mare e incornicia una spiaggia lunga circa 3 Km e larga più di uno…È un posto bellissimo (per me il più bello dell’isola), qui le onde sono lunghe e quasi tutta la spiaggia è bagnata..Sono tante le persone che passeggiano avanti e indietro sul bagnasciuga.

Il cielo non è limpidissimo c’è un po’ di foschia e la luce è davvero particolare…Rimaniamo un po’ a passeggiare poi giriamo qualche filmato delle onde e della spiaggia e alla fine decidiamo di prendere la macchina e dirigerci verso l’altro nucleo di case cercare un posto dove mangiare, non troviamo niente però in compenso decidiamo di seguire una strada sterrata e in breve siamo quasi a ridosso della montagna e quindi alla parte finale della spiaggia. Qui sono in molti a fare kate-surf e si ha una bella visuale della spiaggia in tutta la sua grandezza.

Ritorniamo verso il paesino di la Caleta e qui ci fermiamo a mangiare, prendiamo qualche panino (che paghiamo la metà rispetto al resto dell’isola) e ci sediamo in spiaggia, la marea sale velocemente quindi facciamo un giretto per il paese, qualche foto e poi torniamo in macchina pronti a ripartire.

Decidiamo di passare da Teguise, una volta arrivati ci ricordiamo che oggi è domenica giorno di mercato, fortunatamente arriviamo dopo l’ora di pranzo e il mercato è quasi finito, quindi c’è meno gente e riusciamo a parcheggiare e facciamo un giro per le vie del paese piene di bancarelle di artigianato più o meno autentico…Si trova un po’ di tutto è un vero e proprio mercato.

Pensavo fosse qualcosa di più tipico e artigianale però va bene lo stesso tutto sommano non è male, troviamo anche qualche souvenir da comprare a ricordo del nostro viaggio… Finito il giro torniamo verso costa teguise.

Lunedì 22/08 Oggi è l’ultimo giorno che abbiamo la macchina, il giro prevedeva il passaggio per la zona della Geria per vederla con più calma però a metà percorso troviamo la strada interrotta per lavori e ci fanno deviare verso il parco nazionale di timanfaya.

Decidiamo allora di ripercorrerlo in macchina , senza entrare però, solo passando dalla strada principale ancora esterna al parco e ci fermiamo al centro visitatori, dove si trova una dettagliata spiegazione geologica di quanto accaduto, una passerella panoramica in mezzo alla lava, e un negozietto di souvenir dove acquistiamo qualche cartolina..

Questo punto in genere fuori dalle rotte dei tour operator è molto ben organizzato e offre una spiegazione chiara e in diverse lingue, comprensibile anche a chi non se ne intende di geofisica oppure non è molto bravo con lo spagnolo o l’inglese (come noi insomma !!!).

Rifacciamo tutta la strada che costeggia il parco nazionale e ci dirigiamo poi verso le saline del janubio, una salina che vista dall’alto e in una giornata di sole regala dei bei colori.

Proseguiamo lungo la strada costiera che conduce al Golfo e ci fermiamo a vedere la zona chiamata Los Hervideros, una serie di punti panoramici su delle scogliere a picco su un mare piuttosto agitato e con una gamma di verdi e azzurri da lasciare senza parole…Davvero bello!! Esistono vari punti panoramici lungo la strada e poi all’altezza di un parcheggio abbastanza grande c’è un vero e proprio percorso tra le rocce che permette di vedere posti suggestivi.

Presi dalla bellezza del posto scattiamo un bel po’ di foto e poi proseguiamo verso El Golfo dove ci eravamo ripromessi di fermaci a prendere un po’ di sole sulla bella spiaggia di sabbia lavica… Apparte i gruppi di turisti che vengono scaricati dai pullman e lasciati liberi di fare un giro nella zona per circa una mezzora, il posto è tranquillo, sulla spiaggia ci sono poche persone la maggior parte si fermano per un’occhiata abbastanza veloce e poi se ne vanno…Soprattutto perché il mare è molto mosso qui e non è possibile fare il bagno.

Noi ci fermiamo a mangiare visto che ormai è ora di pranzo, prendiamo un po’ di sole e poi ci rimettiamo in viaggio verso il sud dell’isola. El Golfo è un posto davvero bello, sarà per la tranquillità, per i colori della terra e del mare e per la luce che c’è in questo posto e che ci è rimasto nel cuore.

Ci rimettiamo in marcia e prendiamo la strada che porta a playa blanca, passiamo per il paesino, carino e piuttosto tranquillo però è molto in espansione ci sono molti residence e hotel in costruzione e quindi può darsi che a breve non sarà più un posto così tranquillo.

Decidiamo di arrivare alla punta del Papagayo, bisogna passare da una strada sterrata, però piuttosto agevole e pagare un pedaggio di 3 € a macchina perché è una riserva naturale e dicono una delle spiagge più belle dell’isola.

Sono cinque insenature noi ci fermiamo alla prima playa mujeres, c’è gente ma non in modo eccessivo, l’acqua è pulita ma per via del fondale sabbioso e della gente in acqua si solleva parecchia sabbia e quindi non si riesce a vedere il fondo …L’insenatura non è male ma nemmeno eccezionale come dicevano.

Forse le insenature più belle sono quelle successive però avendo la macchina a noleggio ed essendo sconsigliato dalle guide (dicono che la strada peggiora ed è meglio andarci in fuoristrada) decidiamo di fermarci qui.

Ci rilassiamo un po’ sulla spiaggia, prendiamo il sole e ci facciamo un bagno e poi torniamo verso Costa Teguise.

Il giorno seguente dobbiamo restituire la macchina ci mancano ancora un paio di giorni e poi dobbiamo ripartire anche se con dispiacere, per Milano.

Trascorriamo questi due giorni in spiaggia e facciamo gli ultimi acquisti…Poi ci prepariamo alla partenza.

E’ stata una vacanza bellissima, un’isola che consigliamo per i suoi paesaggi davvero unici e una luce e dei colori che rimarranno per sempre nei nostri ricordi e nel nostro cuore.



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