Barcellona vs Siviglia

Le due città spagnole a confronto
Scritto da: Nadia Marchegiani
Partenza il: 28/03/2014
Ritorno il: 31/03/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Scrivo il diario che avrei voluto trovare per le mie esigenze; lo imposto in questo modo, per far sì che chi si trovi a dover scegliere fra queste due destinazioni, abbia dei parametri.

L’esperienza mi insegna che per il ‘faidate’ per capitali europee a me serve informarmi prima di tutto sugli accessi gratuiti nei musei, scegliere il volo possibilmente in quei giorni e aspettare che la Ryanair (finché volo con loro) mi sposti il volo (successo 2 volte su due; non so se sia prassi anche delle altre compagnie) e poi prenotare l’alloggio, il tutto nella maggior economicità possibile. Ho imparato a basarmi anche sulla stagionalità, in quanto sono stufa di andare al nord in un freddo molto peggiore del nostro. Quindi quando da noi fa caldo vado al nord e viceversa. Questa volta mi sono servite anche le previsioni del tempo giorno per giorno! Che mi hanno garantito il pieno godimento del mio programma, modificato all’ultimo momento.

Ovviamente, prima decido la destinazione e poi mi spulcio tutte le recensioni sul sito dei TPC nella sezione ‘diari di viaggio’! Utilissimi!

Avevo trovato un volo Ryanair Roma Ciampino/Barcellona El prat (durata 1 ora e mezza) a circa 50E a/r a testa, ma la pigrizia nel prenderlo me lo fa ritrovare dopo soli 2 giorni a 70 a testa.

Precedentemente, per inesperienza avevamo prenotato subito anche l’alloggio; poi ci si accavallò la trafila di prenotazione, disdetta della compagnia aerea, rimborso e nuova prenotazione corrispondente alla prenotazione dell’alloggio, con conseguente esborso di quasi 100E di differenze fra una cosa e l’altra. Ne sono uscita cosi’ agitata e stressata che ho delegato tutto a un’agenzia di viaggi, per soli 10E in più a testa; cosa che ho preferito fare anche stavolta, considerato che s’è ripresentato il problema dello spostamento del volo.

Partiamo l’ultimo w.e. di marzo 2014. Appena mi comunicano lo spostamento del volo, procedo con la prenotazione dell’alloggio: anche in questo caso, vengo penalizzata dalla mia pigrizia nel prenotare, e quello che inizialmente era una sistemazione a 90E in una doppia con bagno in camera, in 2 giorni passa a 120E per una doppia con lavandino in camera e bagno in condivisione. All’arrivo, la proprietaria ci propone una stanza più piccola ma con bagno in camera con solo 8E di differenza a notte, e accettiamo. Attraverso il sito di Budgetplace, mi faccio prenotare gratuitamente la Pension Villanueva in P.za Reial, al centro della Ramblas, adiacente la metro Liceu (L3), linea che raccomando caldamente perché collega in poco tempo con le principali attrazioni, tutte situate nella fascia 1. Per chi è disposto a compromessi per la centralità dell’alloggio e si accontenta di una soluzione spartana, a quel prezzo la consiglio vivamente. Ci armiamo della tessera T10, che al prezzo di circa 10E fa viaggiare per 10 corse, e certamente va bene per le maggiori attrazioni della zona 1.

Siamo stati a Siviglia a inizio dicembre e il clima era certamente più mite, ma siamo capitati in un rovescio meteorologico inaspettato. Barcellona è certamente più cara di Siviglia, un po’ in tutto, ma soprattutto per il vitto. A Siviglia con 10-13E mangi moltissimo. A Barcellona se non sono come minimo quei 15-20E non ne esci indenne. Siviglia è pulita e ordinata, ma, saranno stati i numerosissimi avvertimenti contro i borseggiatori, sulle Ramblas abbiamo trovato forse anche un eccesso di precauzione, con poliziotti ovunque che disperdevano anche il minimo artista di strada, con sommo dispiacere di noi turisti. Per dirlo io! che più c’è sorveglianza e più mi sento sicura all’esterno. La mia impressione è che Barcellona sia meglio organizzata riguardo l’affitto delle bikes, presenti pressoché ovunque. A Siviglia la zona più cool è quella della riva del Guadalquivir, con locali e movida molto attivi già dal tramonto; mentre a Barcellona la zona cool si estende anche al porto coi ristoranti, oltre che sulle Ramblas. A Siviglia si parla spagnolo, mentre a Barcellona credo prevalga il catalano, che pare una specie di portoghese; spesso ci sono indicazioni bilingue. Una signora ci chiedeva una firma per l’indipendenza della regione Catalunya.

Appena arrivati all’aeroporto, facciamo subito la tessera T9 e la usiamo subito per il treno/navetta direttamente da lì, evitando circa 25E a/r di mezzi alternativi (autobus turistici etc); a Siviglia abbiamo preso il pulmino navetta a circa 4E. Dopo circa mezz’ora, scendiamo a p.za de Catalunya (l’altro aeroporto è distante circa 1 ora e mezza dal centro) e prendiamo la metro fino a Liceu e ci troviamo subito immersi al centro delle gremite Ramblas; poi, in 5 minuti a piedi arriviamo alla pensione.

Il tempo di pagare anticipatamente e posare i bagagli, e iniziamo il nostro tour.

Venerdì

Ci accorgiamo subito della grande differenza dei costi del vitto, quando pranziamo sulla Rambla da ‘Tapa i Apat’ con 2 antipasti tapas, 2 paellas (buonissime!) e 2 boccali giganti di birra per 53,65 in 2. Proseguiamo nel carinissimo mercato Boqueria, a pochi minuti a piedi indietro, sempre sulla Rambla, e devo dire che è molto piacevolmente atipico, rispetto i nostri mercati: specie nelle pescherie, si vendono molte specie difficili o vietate in Italia, come i cannolicchi e credo anche altri crostacei. Tripudi di ostriche e altri di simile, oltre i prodotti locali tipo jamon serrano (il loro prosciutto crudo molto buono). Mangio lì in un posto veg di cui non ho segnato il nome, con pranzi a prezzo fisso intorno ai 10E; peccato la scomodità del dover mangiare in piedi. Seguendo le dritte delle previsioni del tempo, proseguiamo verso p.za Espana con l’obiettivo di arrivare anche al Montjuic, possibilmente a piedi; non so come mai, ma avevo immaginato che quell’altopiano poi fosse pianeggiante: assolutamente NO! Arrivati a Espana, la visuale è molto suggestiva, anche di giorno, ma la sera tutto cambia: nel periodo in cui ci siamo andati noi, la Fontana Magina inizia lo spettacolo alle 19 circa, fino alle 21: la zona si anima letteralmente, fra giochi di altre fontane tutto intorno e luci a sottolineare i monumenti. Consiglio di andarci per tempo, perché se ne gode solo nella seconda metà della settimana, ed è gremita di gente. Accalappiarsi i posti sulle scalinate. Per il Montjuic tentiamo di arrivarci a piedi, ma la Provvidenza ci manda un autobus in soccorso (il 150) e lo prendiamo al volo. 5E di biglietto, ma consiglierei di andarci solo col bel tempo e non in giorni ventosi! E si godrà di certo di un panorama stupendo sul mare, ma senza morire di freddo. Prima dello spettacolo della Fontana, ci facciamo un giretto nel centro commerciale Arenas (ex arena adibita a centro commerciale), appena sopra la metro Espana: se andate all’ultimo piano per godervi il panorama, andateci con le scale mobili del centro, se non volete pagare 1E di ascensore. Sopra ci sono ristoranti e si vede il parc Mirò subito sotto.

Sabato

Park Guell, dove arriviamo passando per la metro Valcarca che porta all’entrata secondaria. Fortunatamente per l’85% del tragitto ci sono le scale mobili! Peccato che le zone di maggior interesse siano a pagamento, e che abbiamo beccato una giornata molto ventosa e ci siamo riempiti di polvere. Il panorama però ne vale molto la pena. Francamente, non ci tornerei se non per raziare il negozio di gudget all’entrata principale. Se non vi organizzate per tornare col pulman, c’è una bella camminata fino alla metro più vicina, anche scendendo dall’entrata principale a piedi, ma almeno è discesa.

Il pomeriggio segue con la visita della Cattedrale di S. Eulalia: stupenda e gratis! E quella di S: Maria del Mar, a 4E. Pranziamo da ‘tapas del born’ (argenteria del born 45) con 1 menu tapa e uno paella con mezzo lt di vino rosato del posto e una birra media per 40,55 in 2 Tentiamo anche un giro al parco della Ciutadella, la arriviamo tardi e lo troviamo chiuso. La sera la concludiamo con un giretto per Barceloneta, ma il tempo è bruttino e ci limitiamo a yuna ingozzata di 6 hg di patatine fritte formato Jumbo da ‘las fritas’, dove friggono patatine aromatizzabili e accompagnabili con bevande: noi per la porzione jumbo e 2 lattine di birra, paghiamo 8E (effettivamente, iniziavamo di essere stufi di palellas e tapas).

Domenica: Sagrada Familia? Magari!

Sui resoconti ho letto qualcosa tipo ‘è consigliabile fare il ticket online per evitale le kilometriche file per entrare’; quello che abbiamo trovato noi era l’effettiva assenza di queste code (magari la gente s’è organizzata?) perché tutti erano muniti di questi ticket ed entravamo immediatamente, e c’era una piccola orda di povero ingenui come noi, ovviamente spovvisti di ticket, che sperava di potersi accodare alle famigerate ma inesistenti file. Risultato, in assenza di prenotazione o vieni la mattina (nel nostro caso la seguente, ovviamente) molto presto e fai il biglietto per il giorno dopo (!!!) o niente, perché è….SOLD OUT! Evito i commenti da una persona che abita a 1 h dal Vaticano e con la residenza estiva del Papa a 5 minuti da casa… il tutto GRATIS! Purtroppo ripartiamo la mattina seguente, per cui mi rimane il conto in sospeso con questa Cattedrale. Deviamo quindi per Casa Battlò (21E): carina e suggestiva, non so se ci tornerei; è che pagare lo stesso prezzo per la casa e la Sagrada, mi pare un po’ ‘indigesto’. Seguiamo al museo Picasso (11E museo + audioguida), e lì impariamo la necessità del biglietto online!!! a noi è andata bene: solo 1 h circa di fila, contro le almeno 2 e mezza di molti altri! Devo dire che i musei sono organizzati molto bene, con audioguide tutto sommato economiche (5E).

La sera usciamo un po’ dai binari della solita passeggiata della Rambla e in c/da Rambla 45 troviamo il ‘restaurant oriente’ con buffet veg a prezzo fisso con possibilità di farsi cuocere qualcosa di carne sulla griglia, qualcosa di somigliante alla pasta (sempre a buffet) che sconsiglio 😀 e 2 bevande piccole a 16,40 in 2! a saperlo, ci saremmo andati più spesso, perché comunque abbiamo mangiato molto bene.

Abbastanza deludente è stato il Maoz (fast food veg): un buchetto tipo bancarella, dove neanche entro perché c’erano pochissimi posti e non mi andava di mangiare in piedi.

Il lunedi ripartiamo, e dopo una colazione veloce di 2 baguettes e 2 acque, spendiamo 20E in due (!), rifacciamo il percorso inverso fra metro e trenino (‘aeroporto’, come destinazione), sempre usando la nostra T10 (in tutto ne abbiamo comprate 3 in 2).

A Siviglia si sente molto un clima più sontuoso e di appartenenza anche storica alla nazione, a mio avviso; come anche, il senso d’appartenenza alla passionalità e alla storia di flamenco e toreri. Barcellona l’ho trovata più ‘egocentrica, giovane, dinamica e futuristica’, sebbene non abbia improntato la visita su criteri ludici (discoteche e altro) ma più sul culturale. Per quel che mi aspettavo e conoscevo, ho trovato più ‘spagnoleggiante’ Siviglia che Barcellona.

Rispetto recensioni anche molto recenti, devo dire che ho trovato tutti i prezzi delle attrazioni principali un po’ aumentati.

Per ora non so se ci tornerei come farei in eterno con Londra, ma è stata di certo una bella esperienza.

Giorni: 3

Periodo: sempre

Costo approssimativo: 400E

Mezzi: aereo

Nadiana75



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