Pasqua insolita a Madrid

Cinque giorni e quattro notti di vita madrilena, in una città dai mille risvolti: accogliente e misteriosa, caotica e ariosa, barocca, eccessiva, esagerata, ma anche efficiente e moderna. Palazzi altissimi e dalle linee geometriche accanto a edifici simili a centrini lavorati all'uncinetto. Cinema multisala e moderni negozi di dischi su svariati...
Scritto da: LunaB
pasqua insolita a madrid
Partenza il: 24/03/2005
Ritorno il: 28/03/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Cinque giorni e quattro notti di vita madrilena, in una città dai mille risvolti: accogliente e misteriosa, caotica e ariosa, barocca, eccessiva, esagerata, ma anche efficiente e moderna. Palazzi altissimi e dalle linee geometriche accanto a edifici simili a centrini lavorati all’uncinetto. Cinema multisala e moderni negozi di dischi su svariati piani davanti alle cui entrate stazionano baldacchini di lustrascarpe professionisti. Una efficientissima rete metropolitana, composta di ben 11 linee fa da cornice tecnologica al rito antichissimo delle processioni pasquali, all’atmosfera fiabesca del Palazzo Reale, alla magia senza tempo dei musei d’arte. Cartina alla mano, abbonamento metrobus valido per 10 viaggi (costo 5,80 euro), Madrid offre una ricchissima serie di opportunità per trascorrere cinque giorni densi di emozioni. Innumerevoli e svariati i luoghi da poter visitare: la stazione di Atocha (quella tristemente famosa per l’attentato dell’11 marzo dello scorso anno) all’interno della quale ora sorge un incredibile giardino tropicale con tanto di palme altissime e tartarughe marine; Plaza Cibeles, su cui svetta maestoso un monumentale edificio che altro non è se non il palazzo delle poste; il tempio del Debod, da cui si può godere di una vista mozzafiato e da cui è possibile ammirare, da una prospettiva insolita, il Palazzo Reale e la Cattedrale dell’Almudena; Plaza Mayor, circondata dai tavolini dei bar e dei ristoranti, in cui si esibiscono artisti di strada a ogni ora; Calle Mayor, favoloso compendio di tutti gli stili di Madrid, dove la vista spazia dal “palazzo-bomboniera”, finemente intarsiato, all’edificio bluette, alla casa gialla, al palazzo decorato con i murales, alla palazzina spartana che ospita solo uffici; Plaza de Espana con il maestoso tributo a Cervantes incorniciata da palazzi altissimi; Plaza del Sol, con la statua equestre e la più nascosta ma più importante raffigurazione dell’Orso che mangia il corbezzolo, simbolo della città; Plaza de Oriente, elegante e misteriosa; il Parco del Buen Retiro, vastissima area verde, con un lago centrale e all’interno della quale sorgono insapettatamente edifici maestosi o sorprendenti come Casa Velasquez o il Palazzo di Cristallo e altri raccolti e pittoreschi come la Casa del Pescatore; l’edificio Metropolis, grandioso e suggestivo specialmente di notte, a fare da spartiacque tra la Gran via e la Calle de Alcalà. Questi i posti che mi sono rimasti nel cuore. Discorso a parte meritano i musei. A mio avviso il Prado, al di là dei suoi “contenuti” è strutturato male, in completa confusione, con percorsi tortuosi a scatola cinese. Un consiglio: informatevi sull’orario di chiusura. Infatti anche se manca mezz’ora, voi fate il biglietto per intero, nessuno vi avverte e allo scadere dell’orario vi inviteranno “gentilmente” ad accomodarvi fuori anche se avete fatto una fila di un’ora, pagato sei euro, depositato lo zaino prima di entrare (per ritirarlo può accadervi di fare dei chilometri, sempre per il discorso dei percorsi assurdi e senza logica), essere passati al controllo del metal detector e aver perso tempo a cercare una guida in italiano (lasciate perdere: non esiste!!). Un po’ meglio per il Reina Sofia (sempre parlando dal punto di vista della struttura, non dei contenuti artistici): a parte il costo più ridotto (la metà: 3 euro!), mi sembra meglio organizzato, a parte le indicazioni per gli ascensori (bellissimi, esterni, trasparenti). Se vedete che quello che avete scelto fa solo il percorso dal primo al secondo piano e viceversa, nonostante sappiate con certezza che esiste addirittura un settimo piano, sappiate che è l’ascensore sbagliato. Uscite da quello, fate un altro po’ di strada (magari chiedete) e vi ritroverete davanti a un altro ascensore (identico a quello di prima, ma che affaccia sulla piazza) che finalmente vi condurrà anche in tutti gli altri piani!! Molto più tranquilla e lineare la visita a Palazzo Reale, che merita anche se trovo esagerato il prezzo del biglietto (8 euro!!!!)Bellissima l’armeria e la farmacia. Nel mio soggiorno spagnolo ho fatto anche una visita allo stadio Santiago Bernabeu, Non sono appassionata di calcio, anzi, tutt’altro, ma devo dire che è stata una bella gita, a parte anche qui il costo del biglietto (9 euro!). A una visione dello stadio dagli spalti segue un tour molto carino all’interno dello stadio che passa dagli spogliatoi dei giocatori, al corridoio da cui questi entrano in campo, a un suggestivo percorso attraverso i trofei vinti, in una sorta di moderno e curatissimo museo del calcio che comunque ha un suo fascino anche per una profana come me. La visita si conclude con un decisamente meno poetico giro obbligato all’interno della boutique del Real Madrid con oggetti dai costi piuttosto proibitivi, anche se sicuramente molto belli. Tornando a Madrid, per mangiare non ci sono problemi a parte inizialmente per capire che le suddivisioni in uso da noi tra categorie come ristorante, bar, caffetteria, pizzeria, lì non hanno proprio luogo. Un bar vende tranquillamente calamari fritti e si stupiscono se ti sentono oredinare soltanto un caffè ( che a proposito costa minimo 1 euro, ma arriva anche a 1, 50! ed è sempre trooooooppo lungo, nonostante lo chiamino ESPRESSO). In un’allegra confusione di prodotti e con il costante odore di fritto per le strade, si può bere un caffè avendo accanto un tizio intento ad addentare calamari fritti o a sorseggiare birra spizzicando cozze o gamberetti dal piattino su cui di solito da noi troviamo patatine o noccioline per l’aperitivo. Allegria e spensieratezza caratterizzano il mangiare in questa città in cui non ci sono orari o regole per farlo. Dalle colazioni alle merende, alle pause a base di birra e tapas, ai piacevoli momenti della cioccolata con churros, fino ad arrivare alle patatine tipo cric e croc vendute sfuse su banchetti improvvisati per le strade, è un continuo fluire di sapori e odori che si mescolano in totale armonia. Qualche leggera “svista” caratterizza il conto finale portato dal cameriere (la famosa “cuenta”), che difficilmente corrisponde a quanto riportato originariamente sul menu, di solito è maggiorato di 2 o 3 euro, oppure ci si trova in conto il pane o la bibita che si sapevano parte del prezzo fisso, o nel migliore dei casi, quando non si riceve lo scontrino fiscale, ci può essere qualche svista da parte del cameriere nel dare il resto, ma insomma, tutto sommato cifre di poco conto e sempre in assoluta allegria…Comunque: ottima la paella, assolutamente superbo e freschissimo il pesce, insuperabile il prosciutto, cui sono dedicati veri e proprio “musei”, bellissimi e caratteristici locali (provate quello situato in Calle Mayor in prossimità di Plaza del sol)in cui bisogna fare la fila per potersi sedere a mangiare. Ottimi i dolci. Da provare: la pasticceria “La Mallorquina” in Plaza del Sol… Ultimo consiglio: la gita fuori porta a Toledo. A causa di un’indicazione sbagliata (dell’assistente italiana!) mi sono trovata alla stazione metropolitana di Porta del Sur che è a 20 chilometri da Madrid e da cui non parte alcun autobus per Toledo o per qualsisi altra destinazione. L’errore è stata presto svelato da una simpatica e logorroica signora spagnola che ci ha invece indirizzati alla ESTACION SUR cui si arriva scendendo alla fermata metropolitana di MENDEZ ALVARO e che a parte la quasi omonimia, non ha niente a che vedere con la prima. Prendere il pullman per Toledo è comodissimo e facilissimo: c’è una stazione di autobus enorme ma la compagnia che effettua la tratta da e per Toledo è la Continental Auto. Allo sportello (visibilissimo) si prende il biglietto per l’orario che si desidera (ce n’è uno ogni mezz’ora anche nei giorni festivi) e con 4 euro, viaggiando comodamente seduti (perchè il posto è prenotato e non si può viaggiare in piedi, a differenza di certe nostre linee interurbane…)in un’ora scarsa si arriva a Toledo. Queste le mie impressioni del viaggio appena fatto. Sono contenta di aver visto quello che volevo e nel modo in cui volevo: senza guide turistiche, con le mappe della città e della rete metropolitana (indispensabile) sempre in mano, utilizzando i mezzi pubblici, camminando moltissimo, mangiando in posti scelti sulla base di personali ispirazioni e non consigliati da gusti altrui, vivendo cinque giorni intensissimi a stretto contatto con una città bellissima e tutta da scoprire. Ultima tappa prima di partire: il supermercato. Per cercare di capire ancora la cultura alimentare di un popolo, le sue abitudini, per scoprire centri commerciali enormi in cui ci si perde e si passano tranquillamente tre ore senza accorgersene. Scrivetemi pure se avete bisogno di informazioni o ulteriori dettagli. Buon viaggio! Luna


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