Madrid: cultura e buon cibo

Quattro intense giornate "madrilene"
Scritto da: mareburrascoso
madrid: cultura e buon cibo
Partenza il: 19/10/2010
Ritorno il: 23/10/2010
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Martedì 19 ottobre 2010

Partiamo dall’aeroporto di Bologna con la Ryanair con quasi due ore di ritardo, insieme a una valanga di tifosi milanisti in trasferta per una partita col Real Madrid, che ci riempiono di coretti e mostrano tutta la loro impazienza. Arriviamo a Madrid che sono quasi le 16. I programmi per il pomeriggio sono decisamente saltati e quindi.. Ci fermiamo a mangiare un panino al terminal T1 e per tre panini, due acque e una coca spendiamo 30 euro. Cominciamo bene! Prendiamo l’autobus per raggiungere il centro e ci lascia all’imbocco della metropolitana con cui in poche fermate raggiungiamo “Sol” dove nei pressi dovrebbe trovarsi il nostro albergo. In effetti è a non più di 100 metri dalla fermata, in una piazzetta tranquillissima, con traffico limitato e a 20 metri da Plaza Major. Il posto è ristrutturato da poco, pulitissimo e anche se le camere sono piccoline, è in posizione assolutamente strategica – Hostal Cruz Sol, P.za S. Cruz 6 – Rapporto qualità prezzo veramente ottimo. Usciamo per una passeggiata nei pressi e troviamo strade piene di gente, piazze con tavoli affollati, vecchi e deliziosi caffè pubblicizzati da piastrelle di ceramica, attraversiamo una piazzetta “Plaza de Jacinto Benavente” che ha una statua dedicata a un “operatore ecologico”. Proseguiamo per Plaza Santa Ana e il Teatro Espanol. Girovaghiamo fino a trovare una “cervezeria” dove ci facciamo una birra artigianale e una tapas. Più tardi cerchiamo un posto per cenare e troviamo un localino affollato, come tutti i locali madrileni, dove mangiamo paella accompagnata da un bicchiere di rosso.

Mercoledì 20

Sveglia alle otto ed è ancora buio pesto.

Ci prepariamo e alle nove usciamo per far colazione. Andiamo verso Plaza Major, a pochi metri dall’albergo e proseguiamo a piedi verso Palazzo Reale. C’è un freddo pazzesco: siamo intorno a 2-3 gradi ma il cielo e azzurrissimo e promette un bel sole. Nel corso della giornata la temperatura si alzerà di almeno 20-22 gradi e nel primo pomeriggio fa un caldo da canottiera…e questo clima non ci abbandonerà fino alla fine della nostra vacanza.

Dietro Plaza Major troviamo un mercato coperto in stile liberty, Mercato San Miguel, che espone ogni magnificenza gastronomica, ma è troppo presto per pranzare e memori del nostro solo bagaglio a mano…tiriamo diritto senza farci tentare per acquisti da portare a casa. Arriviamo a Palazzo Reale ancora abbastanza presto, praticamente entriamo subito: è mercoledì e quindi come cittadini comunitari non paghiamo il biglietto di ingresso, ma i controlli sono abbastanza accurati. La visita è abbastanza interessante: mi conquisto un’audioguida e seguo tutte le indicazioni e i commenti e mi godo la bellezza. All’uscita visitiamo l’Armeria Reale e proseguiamo verso la Cattedrale dell’Almudena. Ci accoglie una chiesa immensa con i vetri istoriati, l’interno è in uno stile neogotico abbastanza grazioso e nel complesso mi è abbastanza piaciuta. Pranziamo nei pressi del Palazzo Real in un piccolo ristorante dove assaggio dei peperoncini ripieni coperti da una salsa al formaggio molto goduriosa annaffiati da una birra artigianale, molto gradevole. Proseguiamo verso Plaza de Espana con la famosa statua di don Chisciotte e Sancio Panza, poi prendiamo la Gran Via e ci godiamo la gente e i negozi di una grande città. Verso le 16 arriviamo al Monastero Descalzas Real e lo visitiamo in un piccolo gruppo con guida in spagnolo. Praticamente non capiamo nulla ma quel che vediamo è molto interessante e rende molto l’idea della vita in un monastero nel ‘700. Un insieme di opere di grande pregio ma un po’ cupo. Concludiamo il pomeriggio con una visita al “Reina Sofia”, dove compriamo il pass per i musei, ci godiamo Guernica e la vista fantastica sul Real Conservatorio di Musica.

Giovedì 21

Sveglia ancora di buon ora: colazione in Plaza Major e via, verso il Prado. Forti dei biglietti in tasca non facciamo un minuto di fila. Entriamo alle 10 e usciamo alle 16 con una breve sosta alla caffetteria. E’ davvero una visita interessante: centinaia di opere d’arte che riempiono letteralmente cuore e cervello di emozioni e informazioni . All’uscita siamo così storditi che abbiamo voglia di passeggiare all’aperto e ci facciamo un giro nel Real Jardin Botanico, dove è esposta una mostra fotografica con la storia degli ultimi 100 anni di Madrid. Ci sono foto molto interessanti e per chi, come noi, non conosce tanto la storia di Spagna, davvero una bella panoramica. Dopo tanto camminare, facciamo una sosta al Museo du Jamon, quasi di fronte al Giardino e lì facciamo merenda con un bel piatto di Jamon Iberico e chorizo e un paio di birre…Il prosciutto ha dei prezzi proibitivi, ma davvero è delizioso. Pur tagliato a mano è morbido e dolcissimo, e invitante ….Il mondo non finisce con il nostro Parma. Rientriamo in albergo per una sosta, poi usciamo per cena. Frotte di gente ci viene incontro e invade Plaza del Sol che è piena di saltimbanchi e musicisti. E di una manifestazione contro la prescrizione di reati commessi dai franchisti. Mangiamo in Calle del Carmen, pieno centro, con una paella buonissima e vino “tinto”. Appena fuori dal locale troviamo, mescolate con la folla, giovani prostitute in cerca di clienti.

Venerdì 22

Facciamo colazione in una istituzione della città: la Mallorquina, con caffè e latte e una ciambella di pasta tipo bignè, che invece è fritta e ripiena di qualcosa, spolverizzata di vaniglia. Poi prendiamo la metro e arriviamo a “Banco de Espana”, da dove, con una piccola passeggiata arriviamo al Thyssen pochi minuti prima dell’apertura, alle 10. L’ambiente è splendido e l’esposizione dei quadri veramente fantastica: procede in ordine cronologico, per cui, anche i meno esperti sapranno orientarsi nel tempo. Nell’atrio quattro splendidi ritratti: la coppia reale e la coppia Tyssen. Il percorso è lento e abbiamo tempo di fermarci ad osservare le cose più interessanti. Pezzi del trecento italiano riempiono le prime stanze fino ad arrivare ai ritratti moderni di Lucien Freud. Davvero una meraviglia che può dare la sindrome di Stendhal..Siamo usciti alle 18 e abbiamo approfittato del desiderio di bere qualcosa per andare a visitare un antico caffè letterario, il Cafè Commercial, che ha mantenuto intatto il suo fascino ottocentesco. Al ritorno ci fermiamo in Plaza Major per gustarci un tramonto affollato di mimi e musicisti, di attrazioni per bambini e un clima festaiolo per i grandi. Dopo una piccola sosta per preparare i bagagli per domattina, usciamo per cena. Cerchiamo una zona particolare, nel barrio “La Latina”, la Cava Baja. La via è piena di localini interessanti, ognuno con le sue particolarità e caratteristiche. Ci facciamo un giro e scegliamo un posto, fra i tanti, a pelle. Si chiama “Orixe” e propone, nella prima sala, tapas alla barra, nelle due seguenti invece un ristorante con molte specialità galiziane rivisitate in modo più leggero e creativo. Davvero molto buono. Antipasto, piatto forte e dolce, con un bicchiere di vino rosato sui 28/30 euro, assolutamente ben spesi…

Torniamo tra la folla rumorosa di un venerdì sera e rientriamo in albergo con la consapevolezza che la conoscenza della città si interromperà qui..almeno per ora.

Sabato 23

Sveglia di buon ora e metro prestissimo. In un’oretta circa siamo all’aeroporto, senza nessuna difficoltà. Buono a sapersi per la prossima volta, avremmo potuto dormire un’oretta in più. Il volo al rientro è molto tranquillo e alle 11 siamo già in auto verso casa.



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