Week end a Madrid

Era già da un paio di anni che volevo andare a Madrid. L’ultima volta ci sono stato dopo la maturità nel 1989 ed ero curioso di vedere come era cambiata in 20 anni. Così a gennaio tramite internet mi sono organizzato un fine settimana nella capitale spagnola. I costi sono stati i seguenti: • volo rayanair andata e ritorno per una persona...
Scritto da: motta d.
week end a madrid
Partenza il: 24/01/2009
Ritorno il: 26/01/2009
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
Era già da un paio di anni che volevo andare a Madrid. L’ultima volta ci sono stato dopo la maturità nel 1989 ed ero curioso di vedere come era cambiata in 20 anni. Così a gennaio tramite internet mi sono organizzato un fine settimana nella capitale spagnola.

I costi sono stati i seguenti: • volo rayanair andata e ritorno per una persona dall’aeroporto oro al serio di Bergamo, compreso di tasse varie e adeguamento carburante: 90 €.

• 2 notti (sabato 24/01 e domenica 25/01) in camera singola con bagno e prima colazione in albergo a 3 stelle in zona centro città: 90 €.

• Totale: 180 € circa.

PRIMO GIORNO L’aereo parte da Bergamo alle 08:50 e arriva puntualmente a Madrid alle 11:10. Per recarmi in centro scelgo di utilizzare la metropolitana, che a Madrid è molto efficiente ed economica; si contano infatti ben 11 linee e una corsa costa solo 1 €. La linea 8 (quella rosa) è quella che arriva direttamente ai terminal dell’aeroporto, ma oltre al prezzo del biglietto normale bisogna pagare il supplemento extra urbano di 1 €. Le istruzioni che ho ricevuto tramite mail per recarmi in albergo sono dettagliate e in capo a poco meno di un’ora dal ritiro del bagaglio sono nella mia stanza. Ho dovuto cambiare 2 volte metropolitana ma non ho mai aspettato più di 2/3 minuti la coincidenza. Le stazioni sono piccole ma molto pulite, quasi totalmente prive di scritte sui muri e i vagoni sono moderni e confortevoli. L’albergo è piccolo e anonimo, ma tutto sommato abbastanza decoroso per la cifra spesa, situato in una traversa della GRAN VIA, nella zona “a luci rosse” della città (mi dicono), a poca distanza dalla fermata della metro di CHUECA. Alle ore 13:00 sono in strada e mi accorgo che anche il tempo è clemente. La giornata, pur essendo ventosa, è molto soleggiata e la temperatura supera di poco i 10 gradi, non posso chiedere di meglio per girare, soprattutto a gennaio. Mi accorgo subito che il centro di Madrid è più piccolo di quello che sembra guardando la cartina e decido quindi di girarlo a piedi. I marciapiedi sono infatti ampi e puliti e sono molte le zone interdette alle automobili in cui si può passeggiare tranquillamente; il traffico tutto sommato è meno caotico di come me lo aspettavo e abbastanza ordinato. Tutti i semafori del centro, e dico proprio tutti, hanno l’avvisatore acustico per i non vedenti e ci sono un sacco di parcheggi, ovviamente a pagamento, per coloro che preferiscono spostarsi in auto. Visto che ancora non ho “preso confidenza” con la città decido di fermarmi a mangiare un boccone veloce da un MC DONALD, situato all’angolo tra CALLE DE LA MONTERA e LA GRAN VIA. Pur non essendo un grande estimatore dei fast food, il locale mi colpisce per le sue rifiniture e gli interni, che non sfigurerebbero in ristoranti più prestigiosi. Proseguo sulla GRAN VIA, famosa per i negozi e gli alberghi lussuosi, in direzione del PALAZZO REALE fino a PLAZA DEL CALLAO. Da lì svolto per CALLE DE PRECIADOS, una via solo pedonale dove si trova il grande magazzino EL CORTE INGLES, uno dei più grandi della città e in cui mi fermo per una rapida occhiata. Mi accorgo che tutto sommato i prezzi non sono molto diversi da quelli dell’Italia. Arrivo in PLAZA DE LA PUERTA DEL SOL, dove all’angolo con CALLE DE CARMEN si trova la statua dell’ORSO CHE SI ARRAMPICA SU UN CORBEZZOLO, diventata uno dei simboli di Madrid. Al suo fianco un’orchestra messicana intrattiene i numerosi turisti suonando motivetti allegri. Constato con rammarico che la piazza, una delle più belle e ritrovo principale per la gioventù madrilena, è per metà inagibile per lavori in corso, anche se il colpo d’occhio è comunque notevole. Mi incuriosisce un particolare : la quantità di persone che reclamizza la compravendita di oro. Faccio un rapido giro in alcuni negozi di souvenir, in uno che vende solo ventagli, e scatto qualche foto alla piazza e alle MUCCHE (statue), tutte variamente decorate, sparse anche in tutti gli angoli della città. Sempre proseguendo in direzione del palazzo reale imbocco CALLE MAYOR e subito sulla sinistra CALLE DE POSTAS, una via esclusivamente pedonale con numerosi negozi molto pittoreschi e qualche MIMO, ancora così diffusi in Spagna. La strada sbuca direttamente in PLAZA MAYOR, la piazza più famosa di Madrid, che mi colpisce subito per la sua ampiezza e per le incredibili decorazioni della facciata della CASA DE LA PANADERIA. Al centro della piazza la statua equestre di FILIPPO III, mentre ai lati, sotto i portici, alcuni negozi di souvenir e antichità, oltre alle immancabili MUCCHE e ai MIMI. Numerosi sono anche i bar e i ristoranti presenti nella piazza in cui (d’estate ovviamente) si può mangiare all’aperto gustando TAPAS o BOCADILLOS. Tornato su CALLE MAYOR proseguo dritto fino a CALLE DE BAILEN e girando a destra passo davanti alla CATEDRAL DE LA ALMUDENA e al PALACIO REAL, la cui visita d’obbligo è rimandata a lunedì mattina. Scatto qualche foto in PLAZA DE ORIENTE, con i suoi ben tenuti giardinetti, e poi mi dirigo verso PLAZA DE ISABEL II passando ai lati del TEATRO REAL. Anche questa piazza purtroppo è oggetto di pesanti ristrutturazioni al momento e decido di fermarmi a prendere un caffè, che qui sono decisamente più cari rispetto all’ITALIA. Passando in un dedalo si viuzze raggiungo PLAZA DE SANTO DOMINGO, che non ha proprio niente di speciale, e poi da li PLAZA DE ESPANA, l’omonima spagnola della famosa piazza romana. E’veramente grande, ma rumorosa, molto trafficata e caotica. L’aria pesante che si respira mi fa bruciare la gola e io vengo da Milano. Qui si trovano i primi grattacieli costruiti a Madrid mentre al centro della piazza c’è il monumento dedicato a MIGUEL DE CERVANTES raffigurante DON CHISCIOTTE e SANCIO PANZA, oggetto ovviamente di numerose foto. Da qui riprendo la GRAN VIA, che in questa parte presenta numerosi teatri e cinema, fino a PLAZA DEL CALLAO, dove ho cominciato il mio giro, e quindi me ne torno in albergo più o meno alle ore 18:00.

Per cenare decido, su consiglio della guida, di recarmi nella parte nota come SOL, proprio sotto PLAZA DE LA PUERTA DEL SOL. E’ questa una zona ricca di ristoranti, bar e locali vari, una specie di “Brera”spagnola molto apprezzata dalla gioventù madrilena, dove si può anche ascoltare musica dal vivo o guardare spettacoli di flamenco. Mi accorgo subito di essere uscito troppo tardi (o forse troppo presto), infatti i locali già alle 21:30 sono tutti strapieni (è sabato sera) e trovare un posto, anche in piedi, è difficile. In molti locali infatti si può mangiare esclusivamente stando in piedi al banco o sugli appositi sostegni, ma nonostante ciò sono tutti affollatissimi da turisti di tutte le età e razze. Reduce dalla scarpinata pomeridiana però sento il bisogno di mettere le gambe sotto un tavolo e finalmente trovo posto in uno dei tanti BAR DE TAPAS in PLAZA DE JACINTO BENAVENTE. Il servizio è molto lento, infatti ci ho messo quasi un’ora per essere servito, ma alla fine gusto un buon piatto a base di JAMON (prosciutto affumicato), CHORIZO (salsiccia piccante) e PATATAS BRAVAS (patate fritte) senza spendere grandi cifre. Un giro più approfondito della zona mi porta alla scoperta di alcuni locali molto particolari, tra cui il MUSEO DEL JAMON in CARRERA DE SAN JERONIMO, che visto da fuori sembra una normale salumeria, con i suoi prosciutti e le sue file di salsicce appese al soffitto, ma che in realtà è uno di quei locali dove si mangia in piedi e in cui l’affettato che scegli per farcire il tuo BOCADILLO ti viene tagliato al momento dal salumiere in turno e a cui puoi aggiungere una bibita a scelta, il tutto per pochi euro. La fila di persone che arriva fuori dal locale però mi fa desistere dal provare anche solo ad avvicinarmi al banco. Concludo la serata, vista la stanchezza, in uno dei tanti PUB IRLANDESI della zona bevendo una TEQUILA e guardando una partita di calcio sul maxi schermo che in questi locali non manca mai. Prima di rientrare in albergo faccio un giro nella zona “rossa”, ma mi accorgo che, oltre alle numerose prostitute agli angoli delle strade e qualche locale un po’ equivoco, non c’è proprio niente di particolare da vedere, anzi direi che è una zona piuttosto malfamata, da evitare, anche se a pochi passi dalla GRAN VIA.

SECONDO GIORNO Domenica mattina mi sveglio verso le 08:30, ben riposato, ma mi accorgo che il tempo non è dei migliori. Una sottile pioggia infatti sta cadendo sulla città già dalle prime ore del mattino. Pazienza, sono attrezzato. Dopo aver fatto colazione decido di recarmi al RASTRO, il mercatino delle pulci più famoso di Madrid situato nella omonima zona. Appuntamento irrinunciabile visto che è presente solo la domenica mattina. Prima però mi fermo in PLAZA MAYOR dove, sotto i portici, ha luogo il mercatino dei francobolli e ne approfitto per comprare un souvenir a mio padre. Da plaza mayor prendo CALLE DE TOLEDO che mi porta dritto al rastro, passando in una zona ricca di negozietti simpatici tra cui spicca CARAMELOS PACO, che vende esclusivamente caramelle e dolciumi di ogni genere. Il RASTRO è molto grosso come mercatino e un giro completo porta via ben più di un’ora. Oltretutto la strada che lo ospita è in forte pendenza. Le bancarelle vendono prodotti di ogni genere: artigianato, abbigliamento, libri antichi e non, fumetti, ventagli, tappeti e vale la pena di spenderci una mattinata. Come ricordo mi sono comprato un piccolo gufo di bronzo in una bancarella alla fine del mercato che vendeva oggetti in metallo. Interessanti e degni di una visita sono anche i numerosi negozi, soprattutto di antiquariato ma non solo, situati ai lati della strada. In una via laterale ho trovato un negozio che vendeva esclusivamente uccellini, stivati fino al soffitti in gabbiette, in cui il cinguettio della merce era tale da non poter neanche conversare con un eventuale interlocutore. Verso mezzogiorno finisco il giro del mercato e mi fermo a mangiare un boccone in un bar in PLAZA DE CASCORRO, dove fortunatamente riesco a sedermi. Nel frattempo la pioggia si è fatta più insistente, il che rende il tempo ideale per una visita al MUSEO DEL PRADO. Prendo la metropolitana a LA LATINA, cambio a OPERA e scendo a BANCO DE ESPANA; una passeggiata sul PASEO DEL PRADO ed eccomi a destinazione. L’ingresso costa 6 €, anche se mi avevano detto che la domenica era gratuito. Naturalmente questo museo, uno dei più grandi e ricchi d’Europa, merita una visita ben più approfondita di quella che ho potuto fare io per questioni di tempo, magari da effettuarsi in due giornate, in modo da non fare”indigestione”. Anche un occhio non esperto come il mio non può che rimanere affascinato da queste opere d’arte, soprattutto quadri ma anche sculture, di cui molte di artisti italiani tra cui RAFFAELLO, TINTORETTO, BEATO ANGELICO e BOTTICELLI. Il quadro che mi è piaciuto di più è stato il SAN GIORGIO di REMBRANDT, a cui sono riuscito a fare una foto di nascosto col cellulare visto che all’interno del museo è proibito portare macchine fotografiche. Alla fine della visita scopro con dispiacere che la MAJA VESTIDA di FRANCISCO DE GOYA, certamente il quadro più famoso del museo, è in prestito al Louvre di Parigi. Mi accontenterò di prendere qualche cartolina per ricordo. La visita, anche se piuttosto sommaria, mi porta via un paio d’ore e all’uscita mi accorgo che finalmente è tornato a splendere il sole. Anzi, è diventata proprio una bella giornata, merito forse del forte vento che ha spazzato via le nubi. Ne approfitto subito per visitare il PARQUE DEL RETIRO, che si trova proprio alle spalle del museo. E’ questo il parco più grande della città, luogo di ritrovo preferito delle famiglie madrilene soprattutto nei week end e nelle torride giornate estive. Pur avendo smesso di piovere da poco tempo (le panchine sono ancora bagnate) la gente già comincia ad arrivare e sul LAGHETTO ARTIFICIALE, sotto il MONUMENTO AD ALFONSO XII, cominciano a scivolare le prime BARCHE A REMI. Nella bella stagione sembra che sia molto frequentato da artisti di strada, pittori, cartomanti e mimi che conferiscono al parco un’atmosfera carnascialesca. Oggi però, probabilmente a causa del forte vento e del temporale appena finito, si vedono solo un paio di ritrattisti a contendersi i favori dei turisti. Purtroppo anche la maggior parte dei bar sono chiusi, ma comunque il luogo vale bene una visita, specie se il tempo ti consente di passeggiare all’aperto. Si nota subito il rispetto dei madrileni per il verde: nel parco non si vede una cartina per terra, un mozzicone di sigaretta o un cane senza guinzaglio che faccia i suoi bisogni dove non dovrebbe. Uno scoiattolo mi attraversa la strada saltellando. Dicono che il roseto in fondo al parco, con oltre 4000 rose, sia uno spettacolo magnifico da vedere, ma a gennaio se ne possono ammirare solo gli steli potati. Alle 18:00 decido che è ora di rientrare in albergo, quindi mi dirigo verso l’uscita del parco, PUERTA DE LA INDIPENDENCIA, e da li, percorrendo CALLE DE ALCALA, raggiungo la GRAN VIA e sono arrivato. Prima di cenare voglio passare per PLAZA MAYOR e farle una foto di sera, con i lampioni accesi e con meno turisti in giro, dopo di che mi dirigo verso il SOL. Rispetto alla sera precedente c’è molta meno gente e trovo facilmente posto in un locale in stile cubano chiamato LA NEGRA TOMASA, dove le cameriere vestite come Carmen Miranda (a parte il cappello di frutta) mi servono delle ottime TAPAS CON GAMBERI e dove concludo la serata riuscendo anche a sentire un po’ di musica latina dal vivo bevendo un ottimo MOJITO.

TERZO GIORNO Anche il lunedì mattina fortunatamente si apre con un bel sole e alle ore 09:30 sono già incamminato verso il PALACIO REAL per un giro al suo interno. Purtroppo solo la metà delle sale del palazzo e l’armeria sono aperte al pubblico, ma sono più che sufficienti per giustificare gli 8 € sborsati per l’ingresso. Dalla PLAZA DE ARMAS mi godo una magnifica vista sulla città e su CAMPO DEL MORO, anticamente riserva di caccia della famiglia reale. Al termine della visita, durata circa un’ora e mezza, decido di visitare i quartieri di SALAMANCA e RECOLETOS, che insieme formano la principale area commerciale di Madrid. Qui infatti si trovano alcuni tra i maggiori centri commerciali della città, oltre alle vetrine dei principali stilisti spagnoli e non. Prendo quindi la metropolitana rossa da OPERA fino a GOYA, dove cambio con la marrone e scendo a SERRANO, nel cuore del quartiere. Il primo degli esercizi che incontro è EL JARDIN DE SERRANO, proprio all’uscita della metropolitana su CALLE DE GOYA. Si tratta di uno dei più esclusivi centri della città, molto piccolo rispetto ai normali standard, e composto unicamente da boutique, negozi di accessori e gioiellerie dai prezzi decisamente al di fuori della mia portata. Mi consolo fermandomi a mangiare in una delle due caffetterie presenti all’interno, dai costi più abbordabili. Proseguo a guardare le vetrine risalendo CALLE DE SERRANO fino al grande magazzino EL CORTE INGLES, presente anche in centro, dove però decido di non entrare. Mi incuriosisce in maniera particolare un piccolo negozio, chiamato SANTA, che vende dolci e cioccolatini in confezione regalo, famoso in tutta la Spagna. Gli interni e i prezzi però sono degni di una gioielleria di Bulgari e i commessi servono i clienti in giacca e cravatta. Ritorno dopo un po’ sui miei passi fino a PLAZA DE COLON, dove rimango colpito dalla grandezza della bandiera spagnola che sventola sopra la piazza, dedicata a CRISTOFORO COLOMBO. Da qui mi addentro nel quartiere di CHUECA e raggiungo CALLE DE FUENCARRAL, famosa per i suoi negozietti particolari e questa volta dai prezzi più che accessibili. Attira la mia attenzione un negozio veramente piccolo che vende gioielleria in argento creata dagli indiani Navajo, oltre a cinturoni e portafogli in pelle di serpente. Ma ormai non c’è più tempo per fare altro shopping, devo rientrare in albergo e dirigermi all’aeroporto, la mia vacanza a Madrid volge al termine.



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