Bilbao e la Costa Atlantica-Parte 1

Premessa: questo viaggio l’ho fatto da solo e in moto (un enduro stradale di 650cc) . Il periodo è stato dal 18 al 26 Agosto 2008 (eh, si….esigenze di ufficio!). L’itinerario di massima è stato questo: Cuneo, Nimes, Andorra Le Vella, Pamplona, Bilbao, Gernika/Lumo, Costa Atlantica, Pau, Carcassonne..Casa. Da Cuneo a Nìmes (400 Km) Parto...
Scritto da: Umbe63
bilbao e la costa atlantica-parte 1
Partenza il: 16/08/2008
Ritorno il: 26/08/2008
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
Premessa: questo viaggio l’ho fatto da solo e in moto (un enduro stradale di 650cc) . Il periodo è stato dal 18 al 26 Agosto 2008 (eh, si…Esigenze di ufficio!). L’itinerario di massima è stato questo: Cuneo, Nimes, Andorra Le Vella, Pamplona, Bilbao, Gernika/Lumo, Costa Atlantica, Pau, Carcassonne..Casa.

Da Cuneo a Nìmes (400 Km) Parto con calma, verso le dieci del mattino..Dopotutto sono già in vacanza. Ho previsto di fare la prima tappa a Nìmes in Francia. E’ l’ultima città della “rotta storica della Bassa Provenza” che mi manca (dopo Avignone, Orange e Arles). Fa un caldo allucinante, viaggio in autostrada con passo “vacanziero” cioè nei limiti di velocità, con molte soste..Con addirittura riposino sotto gli alberi all’ombra e arrivo così verso le 17 del pomeriggio. A caso scelgo un alberghetto e dopo una doccia visito la città. Negozi chiusi, poca gente..Ideale per rilassarsi. La città non è enorme; è raccolta attorno un centro storico dove sembra di essere in liguria, con “carrugi” stretti e attorno lunghi viali alberati. L’Arena è uno spettacolo: insieme a quello di Orange e Arles è uno dei monumenti romani meglio conservati. Purtroppo non mi posso godere la Maison Carrè (altro non è che un Tempio romano dei tempi di Augusto, anch’esso in perfetto stato)..Era ingabbiato per restauri. Mi immergo nella città vecchia dove mi sorseggio la prima birra, giusta ricompensa dopo la fatica. Trovare locali dove mangiare non è difficile. Nìmes è una cittadina molto conosciuta e anche per i francesi è un luogo di vacanza, quindi bar, birrerie, ristoranti (anche esotici) sono dovunque.

Da Nìmes ad Andorra Le Vella (360 Km): Caldo, asfalto rovente che ne aumenta la sensazione, la mia testa nel casco è tipo uovo bollito, l’autostrada sarebbe veramente da evitare..Ma ho voglia di vedere posti che non conosco!! Passo Perpignan e finalmente lascio l’autostrada. La statale N116 che porta ad Andorra è molto bella, ma piena di traffico. In lontananza vedo i Pireni..Wow..Inizia la vacanza vera e propria! Boschi, carreggiata ampia, è proprio un bel viaggiare. Iniziamo a salire, Ci sono alcuni Passi da superare. In particolare è molto bello Mont Luis con una fortificazione tutta ancora completa. C’è molta gente, fa fresco, immagino che sia una meta “ristoratrice” per i francesi. Pranzo e conosco una coppia di motard francesi, dopo aver chiacchierato un po’, mi indicano una strada alternativa per evitare il traffico, segue le loro indicazioni. Lascio la N116 e imbocco la N260 e poi la N145. Poi invitabilemente il traffico aumenta..Mi sa che sto arrivando..Infatti ecco il confine (non ero più abituato a vederne!!) con tanto di dogana, poliziotti e sbarre.

Lo ammetto non mi ero informato, mi immaginavo Andorra La Vella tipo San Marino un posto antico, bello da vedere…Invece mi trovo..Come dire…In un enorme outlet a cielo aperto!!! Profumerie, Abbigliamento, Apparecchi Fotografici, Scarpe…È praticamente un enorme centro commerciale all’ennesima potenza. Mi sembra di essere ad Aosta (cioè in una valle con le montagne che circondano la città) ma…Con miglia di negozi..Tutti enormi..Luccicanti..Pieni di musica..Sono un po’ deluso.. Però se amate lo shopping, ma quello vero, quello hard, quello sincopato, senza compromessi, dovete andarci, oltretutto i prezzi non sono niente male (non so però cosa dichiarano alla dogana le tante persone che ho visto con cinque borsoni di roba per braccio).

Se dello shopping non vi frega nulla..Beh, evitate alla grande!!! Terzo Giorno da Andorra a Pamplona (400 km): I Pirenei. A scuola li associavo ad Annibale che li aveva attraversati con gli elefanti, adesso ci sono sopra. Sono letteralmente felice. Il paesaggio è verdissimo e molto vario. Boschi, Valli. Guido anche con ..Il naso..È pieno di odori; ti verrebbe da fermarti ad ogni curva. E’ un paesaggio così inebriante che d’instinto lascio la statale C14 e mi invento di passare dalla regionale L511. Che magnifica idea. Praticamente sto attraversando i Pirenei in senso longitudinale. Faccio il colle di Boixols (1400 mt), mi fermo a guardare il panorama in uno slargo.. Non sono bravo a descrivere con le parole..Dovete provare.

Si fermano due motociclisti inglesi. Facciamo amicizia, anche loro arriveranno a Bilbao, confrontiamo i nostri itinerari, facciamo delle foto. Insomma vivo proprio un bel momento.

Inizia la discesa e il paesaggio diventa man mano più duro. Al verde piano piano si sostituisce il color rosso-oro della terra di Aragona.

Sulla guida c’è scritto “Aragona: elogio della lentezza”..È vero..Vado cosi piano in moto per gustarmi il paesaggio che mi superano anche le biciclette!!. Seguo la rotta Barbastro-Huesca, statale N240 che mi porterà fino a Pamplona attraverso la Navarra. Colline, i vari fiumi (molti affluneti dell’Ebro) incastonati tra le montagne, monasteri (si potrebbe fare un’intera vacanza a visitarli, tipo “la rotta dei monasteri), fortezze, paesaggi a volte desertici , a volte coltivati. E’ la seconda volta che faccio in moto questa strada..Lo ammetto..Volevo rivedere questi posti. La strada è così bella che sembra l’abbia disegnata un motociclista e poi appena mi fermo al lato della strada, magari per riposare o fotografare, subito la gente, magari fermando l’auto, mi chiede se ho bisogno di qualcosa…Com’è lontana l’Italia, ormai troppo chiusa in se stessa, su se stessa.

La mia vacanza è il viaggio non la meta…È solo il terzo giorno e sono già felice.

Arrivo a Pamplona nel pomeriggio tardi. Albergo in centro prenotato con Venere. Trovarlo è un’impresa. La città è un grande senso unico…Se sbagli..Devi rifare il giro…Tipo “giro dell’oca”. Ma ne vale la pena. Mi limito ad un giro nella Pamplona nuova e poi visito la città vecchia dove mi immagino la Festa di S.Firmino con i tori che hanno purtroppo solo questa un’unica “chance” per vendicarsi…Vedo i luoghi di Hemingway, i sui bar…La cattedrale..Gli antichi palazzi.

Molta gente, molti turisti. Locali anche fatti apposta per loro e quindi la sera dopo una doccia, mi giro un po’ di locali “tipici” alla ricerca di tapas e boccadillos gustosi.. Cerveza e finisco la serata abbastanza presto. Ho imparato che se viaggi in moto..Non puoi andare a letto tardi, altrimenti le braccia e il sedere il giorno dopo hanno un’autonomia di solo un paio d’ore!! Da Pamplona/Iruna a Bilbao (160 km) Tappa breve, riposante direte..Invece no..Se sbagli strada come ho fatto io. Il fatto è che non volevo fare l’autostrada …Però a volte perdersi è proprio bello! Viaggiavo senza sapere dove ero e dentro il casco ridevo…Mi dicevo “e chi se ne frega”..Ero nei Paesi Baschi, la meta del mio viaggio!!. Per un po’ ho seguito la statale N130 e poi..Boh? Mi sono ritrovato a Zumarraga (conosciuta grazie ad un ragazzo del posto che mi ha aiutato), strada regionale G1632, boschi, colline, paesi da incorniciare, a ogni piazzola facevo una foto. Quando ho trovato la strada per Bilbao, quasi mi è dispiaciuto… I Paesi Baschi sono affascinanti. Il clima atlantico li rende verdissimi. Rispetto all’Aragona e alla Navarra; sembra di essere in un altro paese. Ma siamo in Euskadi/Pais Vasco, come recitano con orgoglio tutte le bandire/Ikurrina, i mille murales, i manifesti, i campi di “pelota”, i cartelli bilingue che incontro. Qui c’è un’anima viva, pulsante, agitata con forza, fatta di tradizioni radicate nella cultura della gente basca, anima orgogliosa e a volte scontrosa, come succede a quei popoli che sono abituati a bastare a se stessi. Per entrare nei Paesi Baschi bisogna attraversare con valli strette, in lontananza vedi Picchi altissimi, insomma si entra quasi come quando chiedi il permesso! Bilbao è una grande città, tangenziale compresa. In piena espansione. Ma un’espansione “controllata”, guidata, gestita. Almeno questa è la mia impressione; ben diversa da quella che sta deturpando i paesi dell’est europeo. Il fatto che la prima opera “vera” della nuova Bilbao sia un museo (il Museo Guggenheim) ne è la prova. E questa “modernità” è stata “accettata” dagli abitanti, tanto che è diventato uno dei loro simboli.

Ho una stanzetta in un piccolo alberghetto che sembra un ostello, pulito, non nuovo e pieno di giovani (certamente per i prezzi molto bassi). Sono in Bilbao/La Veja, cioè la città vecchia. La Calle de Cortes, che mi conduce all’albergo, sembra la Via Prè di Genova degli anni settanta, donnine comprese. Come in tutte le parti del mondo, nella zona vecchia della città si concentra un forte flusso di immigrati. Ma questo non deve spaventare; pur girando da solo, anche a tarda ora, con zaino e macchina fotografica, nessuno ti da fastidio, salvo le proposte sussurrate e discrete delle donnine davanti ai locali.

Al bando autobus e metrò..Si gira a piedi. Prima tappa il Museo Guggenheim naturalmente. Attraverso tutta la città (è dal lato opposto) e scopro che sono i giorni della “Aste Nagusia” e cioè la Festa del Patrono di Bilbao che si svolge ogni mese di agosto dal 16 al 24. Infatti ci sono decine e decine di stand montati. Sono già contento, infatti fare le vacanze da solo vuol dire, sopratutto la sera, mettere in conto un po’ di tristezza…Ma con questa festa, mi ripeto, sarò a posto per i tre giorni in cui mi fermerò. Con il senno di poi questa festa sarà l’occasione soprattutto di farmi scoprire la vera Bilbao e conoscere le vere tradizioni basche. Venire a Bilbao durante questa festa è la cosa migliore che un viaggiatore possa fare. Il Museo è uno spettacolo emozionante. Già da fuori è un’opera d’arte. Inizio a fare foto e non la smetto più. La caratteristica ed avveniristica struttura in titano ondulato (simboleggia le vele al vento, il mare) fa si che ad ogni passo venga variata la prospettiva. E quindi le foto sei quasi obbligato a farle, perché ad ogni passo vedi un punto di vista nuovo. Entro. Vedo la permanente di Richard Serra, conosco per la prima volta Juan Munoz, rivedo El Greco, Dalì, il surrealismo, Magritte. E mi perdo nelle sale..I custodi mi verranno a cercare per dirmi che stanno chiudendo. Tre piani di fantasia e arte..Emozionante! ne vale il viaggio. (segue)



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