Spagna: Madrid e Andalusia in breve

La nostra esperienza in Spagna è stata intensa, ma di breve durata. Avremmo voluto passarci più tempo ma, a causa delle ferie corte e del fatto che, se avessimo prenotato il ritorno nella data da noi desiderata, i costi del volo sarebbero lievitati notevolmente, siamo stati costretti a rimanere soltanto dodici giorni. Siamo partiti da Venezia...
Scritto da: foschia
spagna: madrid e andalusia in breve
Partenza il: 12/08/2008
Ritorno il: 24/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
La nostra esperienza in Spagna è stata intensa, ma di breve durata. Avremmo voluto passarci più tempo ma, a causa delle ferie corte e del fatto che, se avessimo prenotato il ritorno nella data da noi desiderata, i costi del volo sarebbero lievitati notevolmente, siamo stati costretti a rimanere soltanto dodici giorni.

Siamo partiti da Venezia con la compagnia aerea Vueling, con cui ci siamo trovati bene, non ho critiche da fare a riguardo.

Una nota sulla guida: l’anno precedente ci eravamo fidati ciecamente della Lonely Planet, che in Portogallo ci aveva condotti proprio nei posti in cui volevamo andare. La stessa guida, in Spagna, ci ha un po’ delusi. Credo in parte la ragione siano i gusti personali di chi scrive… Il nostro consiglio è di dare un’occhiata a diverse guide prima di scegliere. Noi siamo viaggiatori un po’ “spartani”, anche se non ci possiamo definire backpackers… Magari altre persone saranno, invece, pienamente soddisfatte.

Dal 12 al 16 agosto siamo rimasti a Madrid, dove per nostra fortuna un amico ci ospitava. Abbiamo dedicato tre giorni a due diversi itinerari, uno di tipo storico/architettonico (Plaza Mayor, Opera, Palazzo Imperiale, Jardines de Sabatini, Plaza de España, Plaza de Cibeles) ed uno artistico, che ha toccato l’Accademia Reale delle Belle Arti e, naturalmente, il Museo del Prado. Dopo la visita all’Accademia abbiamo avuto l’ottima idea di recarci al Parque del Buen Retiro, meta prediletta dai madrileni quando cercano un po’ di quiete. Un incantevole parco, da visitare per una passeggiata, un giro in barca o un semplice sonnellino sull’erba (noi abbiamo dormito due ore!). I vari bar disseminati per il parco sono, tuttavia, un po’ cari. Consigliamo di stare attenti ai prezzi.

Per visitare il museo del Prado sarebbero necessari, a detta di un nostro amico che ci lavora dentro, almeno tre giorni, se non quattro… Noi abbiamo dovuto condensare il tutto in un unico giorno di visita, con effetto un po’ “confusionale”… Siamo usciti dal museo con un capogiro spaventoso! Tuttavia si tratta di una meta immancabile per chiunque desideri visitare la città. La quantità e qualità delle opere d’arte in esso contenute è tale da lasciare a bocca aperta.

Venerdì 15 agosto avremmo voluto finalmente partire per l’Andalusia. Tuttavia abbiamo commesso un errore, dal quale desideriamo salvaguardare tutti i lettori. L’anno precedente, prima di partire per il Portogallo, avevamo noleggiato una macchina tramite Europcar. Nella guida avevamo poi letto che la stessa auto sarebbe stata noleggiabile localmente, a costi decisamente inferiori. Questo infruttuoso esperimento è stato da noi tentato a Madrid, ma senza esito, visto che gli unici luoghi in cui noleggiare un’auto in modo sicuro sono l’aeroporto e la stazione dei treni, Atocha. Da quest’ultima non aveva molto senso, visto che poi avremmo dovuto girare la città in cerca dell’uscita per l’autostrada. Perciò rimaneva soltanto l’aeroporto come luogo appetibile.

Naturalmente, è indispensabile il voucher di prenotazione online dell’auto stessa. Il nostro viaggio fin lì con le valigie, il primo giorno, è risultato quindi vanamente faticoso, dato che non avevamo effettuato nessuna prenotazione in Internet. E’ stato necessario tornare in città, cercare un internet point (per fortuna i Locutorios, che fungono anche da call center internazionali, costano molto poco essendo la maggior parte di essi gestiti da e per cittadini extracomunitari che vivono in Spagna), noleggiare l’auto online, attendere che arrivasse il voucher, e finalmente partire. Attenzione poi alle tariffe, leggete bene prima di noleggiare, ed accertatevi che l’IVA sia inclusa o meno! Noi abbiamo utilizzato Atesa.

Tuttavia, se da un lato abbiamo perso quasi un’intera giornata, dall’altro lato abbiamo avuto l’occasione di partecipare ad uno dei più pittoreschi eventi di Madrid: la festa della Virgen de la Paloma. Durante la settimana di ferragosto, nel quartiere La Latina, vengono allestite bancarelle con ogni genere alimentare e non, tutti i locali sono aperti, c’è musica e si balla in strada. La sera del 15 agosto, poi, suonano dal vivo nelle strade, a mezzanotte sparano fuochi d’artificio, un megaconcerto in piazza… Insomma un festone in piena regola, nello sfrenato stile spagnolo (fino alle 6 di mattina). La quantità di gente presente all’evento è indecifrabile, e quella di cibo e bevande altrettanto.

Sabato 16 agosto finalmente partenza! E la prima meta da noi visitata è stata Toledo. Cittadina medievale, ricca di storia, di monumenti, di fascino, con stretti vicoli che ricordano, a tratti, i numerosi paesini nelle colline dell’Italia Centrale. Oltre alla Cattedrale, alle due Sinagoghe e al museo che testimonia la presenza di El Greco a Toledo, abbiamo visitato un interessante mostra degli strumenti di tortura medievali. La notte l’abbiamo passata al camping El Greco, un po’ fuori dalla città. Avevamo con noi una piccola tenda. Il campeggio è di buona qualità, tuttavia il suolo è parecchio duro e abbiamo fatto molta fatica a piantare i picchetti.

Domenica 17 agosto abbiamo percorso un lungo itinerario in auto, fino a Cordoba. Durante il tragitto ci siamo a lungo soffermati ad osservare il paesaggio estivo tipico dell’entroterra spagnolo: lande che sembrano abbandonate da Dio e dagli uomini, coperte di erba gialla, a tratti coltivate a vite o ad olivi… A tratti il cartello che contrassegna un ruscello (arrojo), ma… Dov’è l’acqua? Dopo chilometri e chilometri di strada (dobbiamo dire asfaltata molto bene), finalmente un centro abitato! E poi, una volta usciti da esso, di nuovo il nulla. Dopo un lungo percorso, eccoci in città e… Welcome to Andalusia! Dopo aver parcheggiato la macchina fuori dal centro storico, di fronte ad un bar, per andare a mangiare un boccone, al ritorno un automobilista autoctono aveva parcheggiato proprio dietro alla nostra auto, impedendoci di farla uscire dal parcheggio… Che fare? I proprietari del bar ci hanno consigliato di suonare molto forte il clacson, in modo da attirare l’attenzione. L’abbiamo fatto, e nel giro di cinque minuti ecco il “colpevole” a spostare l’auto, e finalmente abbiamo potuto andarcene! Mi ricorda qualcosa.

Ci perdiamo nel traffico del centro storico (pieno di sensi unici) e troviamo alloggio nel bellissimo Hostal La Fuente. Successivamente visitiamo l’indimenticabile moschea-cattedrale (Mezquita), arriviamo a piedi fino al ponte romano, visitiamo lungo la riva del fiume l’antico mulino arabo, falliamo nell’impresa di visitare l’Alcazar perchè, inspiegabilmente, chiude alle 14, e ci rechiamo presso la sede dei bagni arabi Hammam, dove purtroppo ci aspetta un’amara sorpresa. Nella nostra guida (Lonely Planet) il costo indicato per un bagno era di € 12, ed € 16 con il massaggio ma… In realtà è il doppio! Delusi e con la coda tra le gambe, optiamo per una doccia in hotel. Consigliamo a tutti di cenare in città, si possono vedere anche bellissimi spettacoli di flamenco. Noi non l’abbiamo fatto e ce li siamo persi, ce li hanno raccontati il giorno successivo.

Lunedì 18 agosto abbiamo visitato Siviglia. Dopo un’ora circa di auto, abbiamo deciso di pernottare a Carmona. La Pensiòn Comercio ha un bellissimo patio piastrellato e pieno di piante, che ricorda quello di un palazzo arabo. Per pranzo ci siamo recati in città. Abbiamo visitato i giardini di Murillo, dove l’imponente monumento dedicato a Cristoforo Colombo ci dava il benvenuto. La cattedrale purtroppo era chiusa, gli orari cambiano spesso. L’Alcazar pure era chiuso. Ci siamo dovuti accontentare di fare una bella passeggiata nel centro, ammirare i bei palazzi e le belle piazze (anche se il caldo era insopportabile, non si resisteva un solo minuto al sole!) e, dopo una siesta, visitare il quartiere di Triana, dall’altra parte del ponte sul fiume Guadalquivir. Quartiere pittoresco, pieno di negozi e di vita, ci è piaciuto perchè, nonostante il degrado, che in alcune parti è ancora visibile, è ricco di fascino. Abbiamo quindi scelto di cenare a base di tapas nei bar locali.

Martedì 19 agosto è stata una giornata di macchina, che ci ha portati a visitare dapprima Sanlúcar de Barrameda (che, nonostante la positiva recensione della guida, ci ha molto delusi). Abbiamo optato dunque per le spiagge all’interno del Parque Natural de Doñana, e per la bellissima spiaggia del Parque Nacional de Doñana. E’ stato un lungo percorso in auto (ci è toccato tornare a Siviglia e poi dirigerci verso Huelva, perché non esiste una strada all’interno della protettissima ed incontaminata area del parco nazionale, e nemmeno a nord di esso esiste una via con un ponte sul Guadalquivir). Alla fine abbiamo trovato alloggio nel Camping Mazagón, che ad essere onesti non ci è piaciuto, perchè a parte l’igiene che lasciava un po’ a desiderare, non aveva nemmeno le docce con l’acqua calda, e costava più dell’efficiente Camping El Greco di Toledo. Dopo una meritata pausa di balneazione nella spiaggia, con le bellissime dune sopra di noi e l’oceano davanti a noi, siamo andati a mangiare nella cittadina di Mazagón, dove al ristorante El Remo abbiamo gustato una buona “paella de mariscos” con un piatto di verdure ed un buon vino bianco locale. Non economicissimo, ma dopo giorni di carne e di tapas, ne è valsa la pena. Mercoledì 20 agosto alla mattina abbiamo visitato la bellissima spiaggia del Parque Nacional de Doñana. E’ possibile percorrere a piedi tutti i 28 km di spiaggia all’interno del parco, ma non sconfinare all’interno di esso, che è accessibile solo tramite visite guidate, e solo in alcune parti della sua area. Al pomeriggio ci siamo rimessi in auto. Una breve sosta a El Rocìo, paesino che sembra il far west, con le vie di sabbia, e con una vista spettacolare sul parco. Poi di nuovo via, con destinazione Jerez de la Frontera. A causa della presenza del motocircuito, i prezzi degli hotel in quella zona sono alquanto elevati. Abbiamo cenato a base di tapas in centro città.

Giovedì 21 agosto, dapprima abbiamo visitato le cantine dello Sherry di Tio Pepe. La visita guidata, che comprende la degustazione dello sherry e, su richiesta, accompagnamento di tapas, costa 30 euro, ma ne vale la pena (è interessantissima e dura più di due ore). Quando siamo usciti, ci siamo diretti verso Vejer De la Frontera dove abbiamo dormito all’Hostal El Mirador, carino, pulito e conveniente. Poi ci siamo diretti verso Zahara de los Atunes e la sua bella spiaggia, passando per Caños de Meca (gradevole, lo spirito hippy si sente ancora) e Barbate. Spettacolare la pineta in mezzo alla quale passa la strada.

La sera abbiamo cenato nelle vicinanze di Caños de Meca, per poi andare in centro a vedere le bancarelle e prendere un drink in uno dei locali sulla spiaggia, con tappeti arabi, dove potevi stare a piedi nudi e metterti per terra ad ascoltare musica.

Venerdì 22 agosto ci siamo diretti verso la spiaggia di Bolonia, che si trova circa 20 km prima di Tarifa. E’ spettacolare, l’acqua è limpidissima, non troppo fredda (cosa difficile per la costa atlantica), inoltre in fondo alla spiaggia c’è una duna di sabbia alta circa 100 metri, bella da percorrere a piedi fino in cima. Alla sera abbiamo passato in auto lo stretto di Gibilterra, poi abbiamo superato la provincia di Malaga per rivolgerci verso Granada. Abbiamo trovato un hotel a circa 50 km dalla città, in un paese che si chiama Alhama de Granada, non molto turistico ma carino. La gente ci guardava un po’ stranita, non essendo abituata ai turisti… La sera però c’era una festa che è durata fino alle 5 di mattina! Noi non ci siamo stati, ci siamo diretti verso Granada. Purtroppo non ci è stato possibile visitare l’interno dell’Alhambra. Non avevamo prenotato i biglietti, non sapendo esattamente come sarebbe stato il nostro itinerario alla partenza. Ci siamo dunque dovuti accontentare di un giro in città, un paio di bar di tapas, un caffè nel quale abbiamo fumato anche il narghilè in centro città, e una lunga passeggiata prima di tornare all’auto.

Il giorno dopo, sabato 23 agosto, siamo tornati a Madrid in auto, con una breve sosta ad Aranjuez. La mattina del 24 agosto l’aereo ci ha riportati in Italia, con molto dispiacere e tanti bei ricordi. Torneremo…



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