Vuelta de Barcelona

BARCELLONA 6-13 maggio 2007 Ebe, Fabio, Barbara e Massimo Calore, genio e vitalità, queste, secondo me, le parole che descrivono meglio questa eclettica e vivace città. Il calore e l’allegria degli spagnoli è veramente eccezionale, così come anche la loro...
Scritto da: Ebe
vuelta de barcelona
Partenza il: 06/05/2007
Ritorno il: 13/05/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
BARCELLONA 6-13 maggio 2007 Ebe, Fabio, Barbara e Massimo Calore, genio e vitalità, queste, secondo me, le parole che descrivono meglio questa eclettica e vivace città. Il calore e l’allegria degli spagnoli è veramente eccezionale, così come anche la loro disponibilità; mi ha molto colpito il modo di vivere rilassato delle persone…Nonostante sia una grande città con ben 6 linee di metro interconnesse, non trovi la frenesia tipica delle grandi metropoli. Forse questa è una caratteristica tipica di tutta la Spagna, ma se a tutto questo si aggiungono ben 4 km di spiaggia, il risultato è strabiliante. Il Passeig Joan de Borbò a Barceloneta, ricorda tanto la California, con le palme e i lunghi viali. Sulla metro trovi i ragazzi con la tavola da surf o le ragazze ben vestite che al mattino vanno al lavoro e sotto mettono il costume e in pausa fanno un tuffo al mare! E poi l’architettura! Io non sono un’appassionata, ma non si può non restare strabiliati davanti a Casa Batlò, alla Pedrera, a Parc Guell, le principali opere di Gaudì. Forse penserete che ho dimenticato la Sagrada Famiglia, che, con le sue altissime guglie che si proiettano nel cielo della città, è considerata uno dei simboli di Barcellona. Ma, in realtà, questa che viene definita l’opera omnia di Gaudi, mi ha un po’ deluso. Sicuramente spettacolare la facciata della natività, quella conclusa da Gaudì, ma la restante parte, quella che da sempre stanno portando a termine non mi è piaciuta proprio! Si vede che l’impronta è differente e poi l’interno è proprio deludente, è un vero e proprio cantiere, ci sono gru ovunque. Antini Gaudì morì nel 1926, lasciando questa cattedrale incompiuta, da allora i lavori sono continuati e, a quanto pare, si dovrebbero concludere nel 2030, anche se secondo alcuni, ciò non avverrà mai, e, a mio avviso, non dovevano proprio cominciare! Barcellona è il capoluogo e anche la prima città della Catalogna, la lingua ufficiale è il catalano, ripristinato come idioma ufficiale dopo la caduta di Franco che ne aveva proibito l’uso, soprattutto nei locali pubblici. Tutte le informazione ufficiali e di interesse comune presentano comunque anche la versione in castigliano e i barcellonesi sono generalmente tutti bilingue. Nel 1992 Barcellona fu sede dei giochi olimpici estivi.

Adesso parliamo proprio del viaggio, organizzato con una coppia di amici circa 20 giorni prima della partenza.

Abbiamo prenotato il volo da Internet tramite Expedia: volo Iberia diretto Torino-Barcellona 227.00 a persona – dal 6 al 13 maggio. Il problema però si è posto per la ricerca dell’albergo in quanto nel fine settimana del 12 e 13 maggio si sarebbe disputato il gran premio di Calalunya di Formula 1 e la maggior parte degli alberghi alla nostra portata erano già completi. Così prenotiamo l’hotel Amrey Sant Pau fino alla notte di giovedì 10 maggio, per le ultime 2 notti vedremo là. Finalmente arriva domenica 6 maggio e si parte! L’aereo è alle 10.45 e il volo è puntualissimo, l’aeroporto di El Prat è 12 km a sud-ovest di Barcellona.

Arrivare in città è piuttosto semplice. Le alternative sono: • L’ Aerobus, che ogni 15 minuti parte dall’aeroporto per arrivare a Plaça de Catalunya (proprio di fronte al Corte Inglés). Il biglietto costa 3,60 €, il tragitto dura mezz’ora e il servizio è attivo fino a mezzanotte, • il treno della Renfe che ogni mezz’ora parte dall’aeroporto al costo di 2,30 euro e si ferma a Estacio Sants (la stazione principale), a Passeig de Gracia o alla Estacio de Franca. Considerate che a estasio de Franca non passa la metro, mentre nelle altre due si.

• il taxi che, con un costo medio di circa 20 €, vi porta in città.

A questo punto bisogna scegliere il tipo di biglietto (targeta) da fare. Oltre ai tram e ai bus, Barcellona dispone di sei linee di Metro interconnesse che coprono un totale di 86,6 chilometri attraverso 123 stazioni. Dispone anche di una rete urbana di ferrovie gestite dalla Generalitat di Catalunya (FGC), che integra la rete metropolitana. I treni della Metro camminano dalle 5:00 del mattino fino a mezzanotte. Solo il sabato e la domenica fino alle 2:00 di notte Il biglietto da una corsa che dura 1 ora e 15 min, costa 1.25 ed è certamente la soluzione meno conveniente. Infatti esiste:  la targeta T 10 che vale 10 corse (ogni biglietto ha la stessa validità di quello singolo, cioè si possono prendere + mezzi entro 1 ora e 15, però la metro si può prendere solo in una direzione, non si può quindi uscire e rientrare nelle stazioni metro con lo stesso biglietto); il prezzo varia in base al numero di zone, è sufficiente comunque fare quello relativo alla zona 1 (la più economica) nella quale rientrano gran parte dei monumenti di interesse turistico che costa 6.9. La comodità di questo biglietto che è multipersonale;  il T-dia, la targeta giornaliera che vale un infinito numero di corse da effettuarsi nell’arco della giornata e dovrebbe costare 5.25;  il biglietto per + giorni, valido per un numero illimitato di corse. Vale sulle linee del metro e sugli autobus della rete TMB (Transports Metropolitans de Barcelona), delle linee urbane dei Ferrocarrils de la Generalitat, e delle linee della Renfe e sui Tram. I prezzi sono i seguenti.

Targeta 2 giorni 9.60€ Targeta 3 giorni 13.20€ Targeta 4 giorni 16.80€ Targeta 5 giorni 20.00€.

 la Barcellona card. E’ una tessera che ha validità di 2, 3, 4 o 5 giorni e che permette l’utilizzo gratuito di tutti i mezzi pubblici (tram, metro e bus) e offre entrate gratis o ridotte in molti musei o luoghi di attrazione. I costi sono i seguenti: Barcelona card da 2 giorni: 23 euro Barcelona card da 3 giorni: 28 euro Barcelona card da 4 giorni: 34 euro Barcelona card da 5 giorni: 34 euro.

Ricorda: sia il biglietto giornaliero, che gli abbonamenti che la Barcelona card vanno sempre vidimati ogni volta che si prende un mezzo di trasporto. Se si ha il T-10 e si passa da un mezzo ad un altro il biglietto va comunque inserito nelle apposite timbratici, anche se è ancora valido perché non è trascorso l’ora e un quarto a disposizione. In tal caso la macchina non marcherà nuovamente il biglietto perché ne riconoscerà la validità.

Altra cosa importante da sapere è che sia il T10 che la Barcellona card sono valide sul treno che va dall’aeroporto in città (Renfe: www.Renfe.Es) ma non sull’aerobus: – nel caso del T10 con una sola timbratura prenderete la Renfe e anche la metro o i bus appena arrivati in città (quindi ad es. Con una timbratura prendere sia il treno x la città che la metro x arrivare in albergo). Il T10 non vale invece x l’aerobus, x il quale bisogna fare un apposito biglietto; – la Barcellona card include tutti i trasporti compreso il treno aeroporto-città, sull’aerobus c’è lo sconto del 25%.

Invece i biglietti validi 2,3,4 e 5 giorni non includono il viaggio dall’aeroporto.

Un ultimo consiglio: se ne avete la possibilità, verificate tutti i prezzi che trovate su questo diario di viaggio su internet, considerate che questi sono riferiti a maggio 2007. Noi abbiamo scelto di fare subito la Barcelona card valida 5 giorni, quindi dalla domenica a giovedì a mezzanotte; per le giornate di venerdì, sabato e domenica abbiamo fatto 2 targeta T10 e si è rivelata una scelta vincente in quanto, nel fine settimana abbiamo trovato un albergo (anzi due) in centro e quindi abbiamo preso in modo minore i mezzi pubblici. Figuratevi che nel 2° biglietto T10 sono rimaste 4 corse inutilizzate.

I nostri amici invece, hanno fatto prima la Barcelona card da 5 giorni e poi la targeta 2 per due giorni, consapevoli di dover acquistare i due biglietti per il viaggio di ritorno in aeroporto della domenica. Hanno poi utilizzato 2 di quelli che erano avanzati a noi, in quanto il T10 è multipersonale.

Arrivati al terminal C siamo andati al terminal A dove si trova la stazione, passa 1 treno ogni mezz’ora circa. Siamo scesi a Estacio Sants, in quanto da li’ passa la metro blu, quella che arrivava al nostro albergo. Siamo scesi a Hospital de Sant Pau, adiacente l’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau (Ospedale della Santa Croce e di San Paolo) e già la prima sorpresa è stata la vista di questo bellissimo edificio modernista costruito da Montaigner. Fra l’altro è un vero e proprio ospedale, grandissimo col pronto soccorso e tantissimi padiglioni. Anche se raramente viene nominato (noi l’abbiamo visto perché alloggiavamo lì vicino), questo complesso ospedaliero in puro stile modernista, è una costruzione straordinaria. Fu iniziato da Domenech i Montaigner nel 1902 con l’obiettivo di creare un ospedale generale dove i pazienti avessero potuto trovare giovamento dall’ambiente circostante. Fu poi completato dal figlio dell’architetto nel 1930. Anche l’albergo ci ha sorpreso piacevolmente. E’ un due stelle ma potrebbe benissimo passare per un albergo di categoria superiore. Belle stanze, tv col satellite (Fabio guardava rai 1), il bagno nuovissimo. E, considerata la struttura non abbiamo pagato molto: 70 euro la prima notte e 79 le successive (senza colazione; bisogna pagare altri 8 euro a testa per la colazione). Purtroppo ci confermano che non c’è posto per le ultime due notti.

Essendo molto vicini alla Sagrada Famiglia, decidiamo di pranzare sull’Avinguda de Gaudi’, che congiunge la Sagrada Famiglia con l’Hospital de Sant Pau. Essendo già molto tardi (circa le 15.30), dobbiamo affrettarci a scegliere un ristorante ( alle 16 chiudevano), e scegliamo Braseria Cal Ramon, mangiamo alla carta e devo dire che era tutto molto buono. Il proprietario era un tipico catalano ed era un personaggio sicuramente caratteristico.

Percorsa L’avinguda de Gaudì arriviamo alla gigantesca e assurda Sagrada Famiglia, iniziata nel 1882 e mai conclusa e al cui interno si trovano le spoglie dell’artista. Ciascuna delle 3 facciate ha un significato: la Natività, la Passione e la Gloria di Cristo. Si accede a questo bizzarro tempio modernista tramite la facciata della Passione, iniziata nel 1954, che, pur rispettando le volontà originarie del suo progettista, si distacca in modo evidente dalla facciata della Natività, principalmente costruita quando Gaudì era ancora in vita. Delle 12 torri, 4 su ogni facciata, che rappresentano gli apostoli, attualmente ve ne sono 8. Il campanile centrale invece rappresenterebbe Cristo. L’entrata è piuttosto cara (7 euro con la Barcellona card)) ma ormai che siamo lì…Per salire sulle guglie c’è un ascensore (ancora 2 euro) ma da qui il panorama della città è spettacolare. Restiamo in giro fino alle 19.30 e poi decidiamo di fare un salto in albergo per cambiarci e quindi cenare nella pittoresca Barceloneta, il vecchio quartiere dei pescatori.

Metro linea blu e poi arancio, fermata Barcelloneta. Dopo parecchia indecisione, scegliamo La Officina (italiani campioni del mondo) e con 10 euro prendiamo paella e sangria.

2° giorno – lunedì 7 maggio: RAMBLAS E BARRI GOTIC Appuntamento con i ragazzi alle 9.30: prima tappa Placa de Catalunya, all’ufficio informazioni per vedere se troviamo una sistemazione per le ultime due notti. Ma niente da fare, ci spiegano che loro lavorano con le cancellazioni degli alberghi, è una sorta di last minute e quindi vale ogni giorno per la stessa notte. Non prenotano per i giorni a venire, dobbiamo tornare venerdì stesso.

Dopo la sosta all’Hard Rock Cafè imbocchiamo le famose Ramblas, cuore della città sia di giorno che di notte. Les Ramblas sono formate da 5 viali alberati che formano un’unica strada di oltre un chilometro e che congiungono Placa de Catalunya e il porto antico (Port Vell), concludendosi davanti al monumento a Cristoforo Colombo. E’ la parte più viva della città, sia di giorno che di notte è colma di gente e lungo il suo marciapiede centrale si possono trovare artisti di strada, statue viventi (stranissime!!!), ritrattisti, fiorai, venditori di uccelli, criceti, tartarughe…E fino a tarda notte è in continuo movimento. Non vi consiglio un albergo proprio sulle ramblas se la notte desiderate riposare! In prossimità del porto è solito incontrare mercatini (noi ne abbiamo visto uno la domenica della partenza).

Adiacente alle ramblas si trova il Barri Gotic, il quartiere antico in stile gotico, dove visitiamo la bella Cattedrale (la Seu) gotica dedicata a santa Eulalia, patrona della città: Catedral de la Santa Creu i Santa Eulalia. Purtroppo è in restauro e l’esterno è coperto da impalcature. Nel chiostro vivono 13 oche che simboleggiano l’età di Santa Eulalia che morì martire a 13 anni. Prendiamo il Carter del Bisbe Irurita che collega il centro religioso della città con quello amministrativo e cioè la Cattedrale con la Placa de la sant Jaume, dove si trova il Palau de la Generalitat (sede del governo Catalano) e l’Ajuntament (sede del municipio).

Andiamo in Placa del Rei, circondata dalle mura romane e ci fermiamo per mangiare in una piazzetta dove una bravissima violoncellista allieta il nostro pranzo. Dopo tanti giri, finalmente in Carter de Ferrar, presso l’Hostal Sun & Moon, troviamo due stanze, ma solo per venerdì, e decidiamo comunque di bloccarle.

Continuiamo a passeggiare verso il Port Vell e saliamo (con l’ascensore!) sulla statua di Colombo che con il dito puntato indica il mare (visita gratis con la barcelona card), e da li ammiriamo il bel panorama sul porto e sulla città. Poi, attraversato il ponte levatoio arriviamo al Maremagnum il grossissimo centro commerciale adiacente l’Acquarium. Alle 17.30 ci imbarchiamo sulla Golondrina (gratis con la barcellona card) che parte da Moll de les Drassanes di fronte al Monument a Colom. Abbiamo fatto un giro veramente spettacolare, la temperatura era meravigliosa, e si stava proprio bene. In 1 ora e mezzo abbiamo fatto il giro del porto e siamo arrivati fino alle spiagge. Al ritorno, riprendiamo le ramblas e con il 47 torniamo in albergo.

Cena a Barcelloneta da Restaurante Hispano: menù turistico 15 euro (antipasto, paella, frutta o dolce) ma stavolta la sangria non è inclusa!

3° giorno – martedì 8 maggio : MATTINATA MODERNISTA Stamattina decidiamo di dare un’occhiata al quartiere confinante con il nostro: l’Eixample, nato intorno al 1860, quando la città cominciò a espandersi oltre le mura medievali (in catalano espansione: eixample). Con il bus 47 andiamo a Passeig de Gracia, e ci dirigiamo verso Casa Batlò, al n. 43 del Passeig. L’intero isolato è detto Manzana de la Discordia (l’isolato della discordia) perché dal 1898 al 1906, 3 palazzi che si trovavano su questo isolato in Passeig de Gracia, tra Carrer de Consell de Cent e Carrer d’Aragò subirono una revisione in stile modernista da 3 grandi nomi del modernismo: Gaudì, Domenech i Montagner e Puig i Cadafalch. L’edificio + straordinario è Casa Batlò di Gaudì, al n. 43. L’artista mantenne la struttura originaria dell’edificio del 1877 ma ne ridisegnò completamente gli esterni e l’interno.

Adiacente troviamo, Casa Amantller, completata da Cadafalch, in cima alla quale vi è un frontone a timpano, sullo stile di Amsterdam, rivestito in ceramica.

All’angolo dell’isolato, al n. 35, si trova la curiosa Casa Lleo Morena. Decidiamo di entrare a Casa Batlò (piuttosto caruccia, c’è il 20% con la Barcellona Card, ma paghiamo 13.50 a testa). Ma è veramente spettacolare! Non c’è una linea dritta o un angolo retto, la facciata è tutta un’onda. I balconi assomigliano a dentature di bestie preistoriche e il tetto è il + strano di Barcellona. Si dice che rappresenti S. Giorgio e il drago e infatti le piastrelle sembrano le squame di una bestia mitologica. All’entrata forniscono le audioguide. Poco dopo, sullo stesso lato c’è la Fundacio Antini Tapis (il + importante artista catalano vivente), ma l’abbiamo vista solo dall’esterno. Sul tetto si trova la scultura in filo e ferro “Nuvola e sedia”. Proseguendo il nostro itinerario modernista, al n. 66 di Passeig de Gracia troviamo Casa Viuda Marfà, finita nel 1905, ci fermiamo giusto il tempo di fare una foto.

Girando a dx, su Carter de Mallorca, vediamo Palacio Montaner e Casa Thomas, mentre proseguendo verso l’Avinguda Diagonal troviamo il + conosciuto tra i lavori di Cadafalch a Barcellona: Casa de les Punxes, che prende il nome dalle torri a forma di cappello da strega. Ritornati su Passeig de Gracia, giungiamo finalmente a casa Milà ovvero la Pedrera che purtroppo io e Fabio abbiamo non abbiamo visto perché eravamo stanchi di queste case moderniste! Un consiglio personale: puntate subito su Casa Batlò e La Pedrera e poi date un’occhiata a Casa de lex Punxes; per il resto vi consiglio una passeggiata tranquilla sul Passeig de Gracia.

Nel pomeriggio visitiamo il museo marittimo dedicato soprattutto alla storia navale del mar Mediterraneo, in cui si può ammirare la riproduzione in scala reale di una galera da combattimento. Il museo si trova nei centri navali del Medioevo dove venivano costruite le barche che navigavano per il Mediterraneo.

Nel prezzo del biglietto del museo marittimo è compresa la visita al vascello S. Eulalia che dovrebbe essere ancorato al porto vecchio, e decidiamo di andare domani.

Per cena ritorniamo a Barcelloneta, stavolta proviamo Restaurante Sempreviva, dove troviamo il solito menù turistico a 15 euro comprensivo però di sangria.

4° giorno – mercoledì 9 maggio PETRALBES E PARC GUELL E ACQUARIUM Oggi ci dirigiamo verso la collina di Barcellona, e cominciamo con il Monastero di Petralbes, (gratis con la barcelona card). Abbiamo preso la linea blu scendendo alla fermata Badal e da lì il 75 con il quale abbiamo fatto un bel giro sulla collina.

Il monastero ci ha portato via tutta la mattinata, ma è molto bello e rilassante (visita con audioguida). Anche il borgo antistante con la chiesetta è delizioso da visitare. Pranziamo nella piazzetta e, poiché abbiamo perso + tempo del previsto, decidiamo di eliminare la visita della torre di Collserola (che in realtà non è altro che un’antenna telefonica gigante, ma ha un ascensore che porta sulla cima e questo è il punto + alto da cui si può ammirare la città), e ci dirigiamo a Parc Guell, con l’autobus n° 22 prima e poi il 116. Parc Guell è, senza dubbio, il parco pubblico + bizzarro al mondo, in pieno stile Gaudì, L’idea iniziale, proposta dall’industriale e mecenate di Gaudì, Eusebi Guell, proprietario dei terreni, era quella di creare una città nel verde, con circa 60 abitazioni per il ceto benestante. Il progetto venne affidato a Gaudì nel 1900, ma nei successivi 14 anni traccio’ i confini del parco e le fondamenta, ma dopo le prime due case l’interesse del progetto svanì e rimase solo questo bizzarro parco.

All’entrata del parco vi sembrerà di essere in una favola Disney: le 2 costruzioni di pietra ai lati del cancello sembrano due casa di marzapane, subito dopo colpisce una bella fontana con un drago in ceramica. Le scale successive conducono alla Sala Hipostila, una foresta di 86 pesanti colonne che sostengono un’enorme piattaforma sovrastante che offre un bel panorama sulla città. Fatte tante, tante foto, riprendiamo la metro verde a Lesseps, e andiamo verso il porto con l’intento di vedere l’Acquarium, situato al Moll d’Espanya, a Port Vell. Prima però cerchiamo senza successo il vascello S. Eulalia, mentre Max e Barby vanno a Le Cortes Ingles a cercare i biglietti per il Gran Premio.

Non troviamo il vascello e poiché i ragazzi ancora non arrivavano ed era già piuttosto tardi, decidiamo di entrare all’Acquarium ( 13,95 a testa con la Barcellona Card). Loro arrivano alle 19.00 ma non entrano. Noi ci siamo immersi nelle meravigliose profondità marine, osservando coralli, pesci pagliaccio, anemoni di mare, squali, pesci luna, pesci gattuccio, murene, sogliole, pesci sampietro, ricciole, gorgonie rosse, cavallucci marini, polpi, seppie, pinguini, piranha, iguana. L’acquario, inaugurato nel 1995,è costituito da 20 vasche tematiche e uno spettacolare Oceanario che, con una galleria subacquea di oltre 80 mt, ci fa rivivere il Mediterraneo. Nelle vasche sono invece ricreati vari fondali e ambienti marini, quali il mar rosso, la scogliera di corallo tropicale, il mar dei Carabi, la gran barriera corallina dell’Australia, le isole Hawaii, l’atollo tropicale e altri ancora. La parte + bella è, senza dubbio, l’Oceanario, che si può ammirare su un tapis rulan che attraversa la galleria subacquea. Per godere pienamente il meraviglioso spettacolo che si snoda davanti i vostri occhi, consiglio di andare quando c’è poca gente, magari nel tardo pomeriggio come abbiamo fatto noi, sicuramente c’è + calma e meno chiasso. Quando terminiamo la nostra visita all’acquario sono già le 20.30, così decidiamo di andare verso casa e cenare da Cal Ramon. Avvisiamo i ragazzi e ci incontriamo davanti il ristorante in Av, Gaudì. Dopo cena noi torniamo in albergo distrutti mentre i ragazzi decidono di fare due passi sulle ramblas.

5° giorno – giovedì 10 maggio – LA RIBERA E MONTJUIC Oggi decidiamo di girare per la Ribera, e poi nel pomeriggio saliremo a Montjuic. Alla Ribera visitiamo la Esglesia di S. Maria del Mar, uno dei più grandi esempi dello stile gotico catalano. La chiesa è dedicata alla santa patrona dei marinai; infatti una volta il mare penetrava nell’attuale entroterra (proprio per questo la zona si chiama La Ribera) e la chiesa si trovava praticamente in riva al mare. Facciamo quindi una passeggiata nel quartiere trendy di El Born (letteralmente “il limite” o “la barriera), un tempo fulcro dei traffici economici della città, mentre adesso è il ritrovo dei nottambuli. Vediamo la bella struttura in metallo che dal 1876 al 1971 ha ospitato il Mercat del Born. Passiamo per Carter de Montcada, una bella strada medievale che ospita tanti bei negozietti e che, col tempo, si è trasformata nella via dei Musei in quanto troviamo il museo di Picasso, il Museo Textil i d’Indumentaria e il Museu Barbier-Mueller d’Art Precolombì.

Entriamo al Museo di Picasso (3 euro con la Barcellona card, ben il 50% di sconto).

All’uscita andiamo al Parc de la Ciutadella, che è il + grande della città, si estende per 30 ettari a ridosso della stazione di Franca e ospita lo zoo, il Parlamento Catalano, i musei di zoologia e geologia, un laghetto navigabile e la bellissima Cascada del parc, una immensa fontana alla cui realizzazione prese parte Gaudì ma che purtroppo non era in funzione. L’ingresso principale del parco è dal Passeig de Pujades, di fronte al quale si trova l’Arc deTriomf. Da lì prendiamo la metro rossa, scendiano a Urquinaoma e con la metro gialla arriviamo a Barceloneta.

Per andare a Montjuic ci sono infatti 3 alternative: – da Parallel (metro verde) si prende la funicolare che porta alla stazione della funicolare di Montjuic; da lì si può proseguire con la seggiovia della Teleferic verso il castell de Montjuic e il museo militare; – da Placa d’Espanya si può procedere a piedi, con un sistema di scale mobili o con un apposito bus (tren turistic) che percorre tutti i punti d’interesse della collina – da Barceloneta, con la teleferica aerea del porto, si arriva a Miramar, sulla montagna di Montjuic passando per la torre Jaume I (World Trade Center).

Noi abbiamo scelto quest’ultima soluzione, che sicuramente non è molto economica (9 euro a testa per il tragitto di sola andata) ma è la più scenografica perché il panorama è veramente mozzafiato. Arrivati sul monte siamo rimasti un attimo interdetti perché pensavamo di trovare una realtà più piccola, visitabile comodamente a piedi, invece la collina è molto grande, occorre sicuramente un mezzo di trasporto per visitarla. La prima tappa è stata il giardino dei cactus, ossia i Jardins de Mossen Costa i Llobera che purtroppo erano chiusi. Dopo aver camminato un po’ a piedi decidiamo di prendere un autobus e scendiamo alla Fundacio’ Joan Mirò (7.20 a persona con Barcelona card) che ospita stampe, dipinti, sculture e arazzi del celebre artista. Scendiamo con un autobus e ceniamo da Sempreviva a Barceloneta.

6° giorno – venerdì 11 maggio – BOQUERIA E PORT VELL DI NOTTE Questa è più che altro una giornata di transizione: bisogna liberare la stanza alle 11 e così ci spostiamo alla pensione Sun & Moon che non è sicuramente come l’Amrey Hotel: la stanza è piccola e ha il bagno in camera, peccato però che la porta finestra del balcone non si possa chiudere, resta uno spiraglio larghissimo e poiché siamo al primo piano e vicino le ramblas, ho paura che stanotte non si dormirà! Max e Barby sono al terzo piano e hanno un intero appartamentino con cucina.

Resta sempre l’incognita di domani sera, ma, per fortuna, all’inizio di Nou de la Rambla troviamo la Pensio Cordoba che ha due stanze per l’indomani! Molto più sollevati continuiamo i nostri giri per El Raval, anzi per Barri Xines, il quartiere a luci rosse, e poi facciamo un salto alla Boqueria, il bellissimo e colorato mercato di Barcellona. Facciamo la spesa per il pranzo e assaporiamo un gustosissimo bicchiere di frutta frullata (da provare!). Dopo pranzo torniamo nel nostro angolo preferito a Port Vell e giriamo per i negozietti intorno all’albergo. Per cena decidiamo di cambiare zona e così passeggiamo per Placa Reial, un bellissimo posto pieno di bella gente, ma dopo un po’ di giri ci ritroviamo, come al solito, a Barcelloneta! Stavolta prendiamo il menù alla carta, paghiamo un po’ di più ma il pesce è molto buono. Poi passeggiamo per Port Vell, Mare Magnum e infine rientriamo in albergo. 7° giorno – sabato 12 maggio – LA RIBERA – MONTJUIC –CIRCUITO – COMPERE Anche oggi dobbiamo fare un trasloco, così dopo la colazione prendiamo i bagagli e andiamo verso la nostra nuova “residenza”…Per fortuna sono vicinissime! A questo punto decidiamo di puntare sui monumenti e sui quartieri che avevamo trascurato. Così torniamo alla Ribera, e andiamo al Palau de la Musica Catalana, uno splendido teatro dichiarato Patrimonio Universale dall’Unesco nel 1997. Costruito tra il 1905 e il 1908 da Montaner, è’ un tipico esempio di modernismo catalano. Continuiamo a girare fra le stradine medievali che circondano il Palau e andando verso il barrio gotico, senza neanche rendercene conto troviamo l’austera Esglesia de Santa maria del Pi (Santa Maria del Pino). La facciata è un’unica parete in pietra, spezzata solo dall’immenso rosone e dal grande portone d’entrata. E’ l’esempio tipico del + sobrio Gotico catalano, rifuggendo da qualsiasi ornamento esterno, contrariamente alla cattedrale. A questo punto, pensiamo di ritornare a Montjuic scegliendo il percorso metro verde da Parallel + funicolare e arrivati in cima prendiamo il bus turistico che fa tutto il giro della collina e scendiamo a Placa d’Espagna. A pranzo torniamo sul nostro prato a Port Vell, ma, data l’imminemza del Gran Premio di Catalunya, la BMW ha aperto uno stand grandissimo (Pit lane) in cui si accede con un pass cha danno all’entrata e che ricrea l’ambiente del circuito: c’è una pista in cui faranno girare una macchina da corsa, i box per il cambio gomme, le safety car, lo shop… Partecipiamo pure ad un concorso in cui si mettevano in palio due biglietti per il Gran Premio dell’indomani, ma, ovviamente, non vinciamo! Nel pomeriggio riprendiamo il giro dei negozietti (consiglio il negozio delle espadrillas vicino Carrer de Ferran) e, alle 19.30, ci vediamo in albergo con i ragazzi (che sono andati, pur senza biglietto, a vedere le prove e poi in spiaggia).

Ceniamo, come al solito, a Barcelloneta con zuppa di pesce, paella, sangria e “ananas de latina” per la solita cifra di 15 euro a testa e poi andiamo a vedere la fontana + bella mai vista in vita mia: la Font magica, ed è veramente magica. A ritmo di musica, l’acqua cambia colore, sfumature, e poi sprizza in alto e ricade dando vita ad uno spettacolo di luci e suoni davvero emozionante. Lo spettacolo dura 15 minuti ogni weekend a partire dalle 19 in inverno e alle 21.30 in estate per un paio d’ore.

8° giorno – domenica 13 maggio – COMPERE –SARDANA – S. EULALIA Oggi ultimo giorno, alle 17.30 abbiamo il volo per Torino. Facciamo ancora qualche giro per le ultime compere e poi a mezzogiorno vorremmo andare alla Cattedrale perché, secondo la guida, di solito, alla domenica, nella piazza antistante la Cattedrale, si balla la Sardana, che è il ballo tipico della Catalunya, così come il flamenco lo è del Sud della Spagna. I ballerini formano un cerchio tenendosi per mano e, accompagnati dai musicisti, si muovono a scatti con una cadenza regolare (una serie di passi a destra, uno indietro e quindi la stessa serie di passi a sinistra). Lasciandosi trasportare dalla musica, i danzatori sollevano le braccia in aria per un breve momento. E’ una danza folcloristica molto antica, che fu, ovviamente bandita da Franco. Restiamo però delusi perché non troviamo alcun ballerino di sardana, in compenso ammiriamo due bravissimi ballerini di flamenco che ballano nella piazza della cattedrale.

A questo punto la mattinata è quasi terminata, ma ci riserverà ancora qualche sorpresa. Ci separiamo da Max e Barby perché io e Fabio andiamo a vedere la Santa Eulalia, ma passando da Placa Reial, cosa troviamo? Un piccolo palco con due suonatori e un po’ di gente che ballava la Sardana! Uomini, donne e bambini, tutti in cerchio o in due file che ballavano questa bella danza che assomiglia vagamente ad una tarantella. Fabio fa delle belle riprese con la telecamera mentre io continuo a scattare foto. Facciamo quindi un bel giro sulla Santa Eulalia, pranziamo nel nostro solito angolino a Port Vell, e a questo punto mi sa che la vacanza è proprio finita! PS: Non siamo andati a Tibidabo né a Palau Guell(era in restauro) ma se avete la possibilità andate a Monserrat, è l’unico posto in cui mi è realmente spiaciuto non andare!!!! SITI UTILI: www.Viaggioinspagna.It/barcelona www.Guidabarcelona.It www.Barcelona-on-line.Es www.Lovebarcelona.Com www.Barcelonaturisme.Com Per orari di treni: www.Fgc.Es www.Renfe.Es Info: Consolato Italiano a Barcellona, Mallorca 270, 1°CP:08037 – tel: 934 677305



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