Due amiche a siviglia

Settembre si avvicina e dobbiamo continuare la tradizione del viaggio di fine estate con la mia ritrovata amica Chiara. Dove si va?? Un po’ di “giri di perlustrazione” tra le compagnie low cost ed ecco la destinazione: SEVILLA!!!! Io adoro la Spagna quindi la sua proposta mi è piaciuta subito…. Sabato 15 settembre Partenza da Pisa,...
Scritto da: Limo
due amiche a siviglia
Partenza il: 15/09/2007
Ritorno il: 18/09/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Settembre si avvicina e dobbiamo continuare la tradizione del viaggio di fine estate con la mia ritrovata amica Chiara. Dove si va?? Un po’ di “giri di perlustrazione” tra le compagnie low cost ed ecco la destinazione: SEVILLA!!!! Io adoro la Spagna quindi la sua proposta mi è piaciuta subito…

Sabato 15 settembre Partenza da Pisa, volo RyanAir, arrivo alle 20.35…Il primo giorno ce lo facciamo bynight! All’Apt, data l’ora tarda, siamo state costrette a prendere il taxi per arrivare in tempo all’Hostal (la reception chiude alle 22.00). La tariffa Apt-Siviglia è fissa: 21 euro perché giorno festivo, 19 euro se feriale.

Arrivate all’Hostal rimaniamo entusiaste, proprio un bel posto e con una spesa davvero minima…Capiremo presto il perché: le camere si affacciano su un salottino che fa da disimpegno, con porte in vetro e senza alcune finestra al loro interno…Un po’ claustrofobico, ma alla fine è pulito e per quello per cui lo sfruttiamo (dormire) è più che sufficiente! Una doccia veloce e poi cerchiamo un posto in cui mangiare. Sulla mitica Lonely Planet leggiamo che Calle Mateos Gago è rinomata per i bar di tapas che si snodano fino al Barrio di Santa Cruz e decidiamo così di provare. Troviamo un posticino molto carino, Dona Lina, ben arredato con piastrelle alle pareti, foto di toreri ed un camarero, che parla anche l’italiano, davvero molto cortese. Cerveza y tortillas de camarones.

Siamo stanche e decidiamo di rincasare, ma non senza prima aver fatto un giro alla Cattedrale (che diventerà il ns punto di riferimento) by night. Domenica 16 settembre: Dopo una dormita che non potrei definire rigenerante (le vicine di stanza han fatto baldoria tutta la notte!!), ci siamo incamminate alla volta del ns impegnativo itinerario culturale: Alcazar, Cattedrale e Giralda.

ATTENZIONE agli orari: di domenica la Alcazar apre in mattinata e la Cattedrale dalle 14.00 alle 18.00.

Non avendo nessuna delle due un gran senso dell’orientamento siamo rifinite in prima tappa ai Jardines de Murillo, che costeggiano El Alcazar, ricchi di una rigogliosa vegetazione. Lì, seduti sulle panchine ricoperte di ceramiche colorate (tipico della zona), sostano turisti esausti dal caldo e dalla fatica…Noi non ci siamo fatte mancare un paio di autoscatti.

Uscendo dai giardini si entra nella Juderia (quartiere ebraico) che si snoda in graziosi vicoli, dalle case colorate e giungiamo nel “famoso” Vicolo Del Agua dove adocchiamo un posticino in cui andremo poi a pranzare (non lo fate, è carissimo!).

Proseguiamo per Patio Del Banderas e alla fine eccoci di fronte all’entrata del Alcazar! Un po’ di coda, ma non ci impaurisce. Optiamo per l’audio-guida ed iniziamo il percorso…Che meraviglia! Pensare come possono coesistere non solo stili così diversi tra loro, ma anche e soprattutto etnie/religioni così eterogenee.

La visita richiede almeno 2/3 ore, qualche foto, qualche riflessione storica, fino ai giardini reali che ci accompagnano verso la SALIDA.

La ns giornata ovviamente non termina qui, alle 15.00 siamo già in fila sotto un sole cocente per la Cattedrale. Per fortuna scorre molto veloce, quindi nel giro di poco siamo dentro. La Cattedrale è molto ricca, sorge su un’antica Moschea abbattuta nel XV sec. La Chiesa, per dimensioni, vanta di essere il 3° Tempio cristiano dopo San Pietro a Roma e San Paolo a Londra.

Il monumento di maggior richiamo della Cattedrale è indubbiamente la Giralda, il vecchio minareto, diventato faro e campanile dei sivigliani.; le sue 25 campane infatti scandiscono le ore.

La vista dalla Giralda è a 360°, il percorso per arrivare in vetta non è composto da scalini perché nei tempi che furono, ci dovevano salire i cavalli (oggi infatti molti papà volenterosi spingono il passeggino con bimbi a bordo!).

La ventilazione è decisamente molto gradita e consideriamo questa sosta al panorama un momento di riposo.

Ma è ancora presto, diamo una scorsa alla Lonely Planet e ci dirigiamo verso la Casa de Pilatos. Il nome desta immediatamente la ns curiosità e ci viene spontaneo guardarci con aria interrogativa e chiederci l’un l’altra “PONZIO?” Ebbene, la credenza popolare vuole che Don Fabrique al ritorno dal suo viaggio a Gerusalemme, volle ricostruire nel suo palazzo il Pretorio Romano. Questa casa rappresenta il prototipo andaluso, con un bel patio su cui si affacciano gli edifici.

Dopo la doccia d’obbligo, al termine di una giornata così faticosa ed afosa, facciamo tappa alla Bodega de Santa Cruz, in Calle Matteos Gago, rinomatissimo Bar di Tapas dove ci accontentiamo di vino tinto e tortillas.

Per il dopo cena mi sono organizzata e costringo Chiara ad una serata di FLAMENCO.

Il locale scelto è La Carboneria e si trova in Calle Levies. L’ingresso non è invitante, poco illuminato e sembra quasi un garage…Soprattutto il buttafuori alla porta non sembra un tipino tranquillo…Ma entrando ci si apre davanti una grande stanza, con tavoli e panche di legno dove si siedono accanto persone sconosciute a gustarsi lo spettacolo. Lunedì 17/09 La mia amica, nonché guida ed interprete di tutti i ns precedenti viaggi non ce la fa più, ha bisogno di sentirsi parte integrante del viaggio, deve parlare, comunicare…Ma i sivigliani non hanno una grande propensione per l’inglese ad esclusione della ns Penelope Cruz (la ragazza dell’Hostal soprannominata così per la forte somiglianza)…Ed eccoci che l’itinerario per la giornata è pronto: Plaza De Espana, Plaza De America e Parque De Maria Luisa.

Passando per la Avenida de la Constitucion, Puerta De Jerez e dirigendoci verso Calle de San Fernando veniamo attratte da un grande edificio alla ns destra…Ci guardiamo, ci avviciniamo e riesco a distinguere la scritta: UNIVERSIDAD.

Non abbiamo resistito al fascino, siamo entrate, abbiamo attraversato l’edificio soffermandoci a rimembrare i ns anni di studio e le ns fatiscenti facoltà. L’Università nasce sulla vecchia Fabbrica di Tabacchi dove si dice, abbia lavorato la Carmen di Bizet.

Proseguendo nel ns itinerario ci troviamo sulla destra un complesso semicircolare in mattoni alle cui estremità si trovano 2 torri e abbellito da ceramiche colorate rappresentanti 38 capoluoghi spagnoli.

Al centro c’è una bella fontana che presumibilmente avrebbe dovuto alimentare i minicanali che attraversano la piazza ma che, ahimè, abbiamo trovato asciutti! All’interno del Parque de Maria Luisa, una vasta area che ci porta lontano dalla città, abbiamo modo di ammirare tante varietà di alberi, laghetti, colori… Ad una delle estremità del parco troviamo Plaza De America, che altro non è che uno spazio verso il quale si affacciano 3 edifici: il Museo delle Arti e Mestieri, il Museo Archeologico ed il Padiglione Reale.

Decidiamo che qs angolo di verde è il posto ideale per assaporarci i ns panini…Ma prima devo assolutamente trovare un bagno!!! Ed ecco il 1° dei ns incontri: una signora distinta, sulla 70ina, alla quale chiedo indicazioni in merito e che si allarga a decantare le doti del famosissimo scrittore Berquer al quale è stata pure dedicata una statua nel parco…Che non manchiamo di andare a vedere.

Ci godiamo un po’ di relax e refrigerio e poi si parte alla volta de El Arenal (a dire il vero la ns intenzione è la Torre dell’Oro). In realtà rimaniamo un po’ deluse…La Torre era nata per proteggere il porto dalle navi nemiche e fu così chiamata per le piastrelle dorate che pare la ricoprissero.

Un po’ di shopping (Attenzione i negozi aprono alle 17.30!!) e poi sfinite in Hostal.

E’ la ns ultima serata e dobbiamo fare follie…Ceniamo molto presto e mentre ci incamminiamo vs Calle Betis (che si dice piena di vita) facciamo il ns 2° incontro, proprio mentre Chiara sta fotografando l’Archivio delle Indie…Un signore anche lui sulla 70ina, che ci avrebbe invitato a bere la migliore sangria di Siviglia, se non avesse già fissato a cena con un amico; così ci salutiamo.

Insomma, dopo un gran girare ci troviamo in una piazzetta isolata, dietro Plaza Del Salvador (affollata di gente), a goderci la ns ultima sangria…DIVINA! La migliore che abbia mai bevuto fino ad oggi! Un po’ brille ci addormentiamo.

Martedì 18/09: Primo appuntamento della giornata: colazione al Bar La Colonna, una delle più famose pasticcerie del centro.

Una fermatina alla Cattedrale (Chiara non è soddisfatta delle foto fatte fino ad ora), passaggio in Plaza Santa Cruz dove finalmente notiamo la famosissima Cruz de la Cerrajeria (splendido esemplare in ferro battuto) e giretti vari per negozi di souvenir.

Abbiamo mezza giornata libera e vogliamo “vivere” i quartieri + popolari…Eccoci alla MACARENA.

Il quartiere si estende per tutta la Calle de la Feria, dove troviamo il mercato più antico e popolare. A sx dell’Arco della Macarena e della Basilica si possono vedere le vecchie fortificazioni islamiche.

Di fronte al Palacio de Las Duenas (oggi palazzo della Duchessa d’Alba) il ns 3° ed ultimo incontro: un signore non più giovanissimo si improvvisa “guida turistica”, ci racconta che proprio qui nacque Antonio Machado e con tanto ardore in cuore ci dedica alcuni versi del poeta (Caminante, son tus huellas el camino, y nada más). E’ tardi, corriamo a prendere la valigia e via verso l’Apt.

Il ns 3 viaggio è finito, purtroppo. Ce ne torniamo a casa esauste, ma con forti emozioni nel cuore. Siviglia è una splendida città, ricca di tradizioni e colori; la gente è cortese ed accogliente. Ci rimane un’ultima curiosità: trovare la poesia del “Viaggiatore” di A. Machado:

Caminante Caminante, son tus huellas el camino, y nada más; caminante, no hay camino, se hace camino al andar.

Al andar se hace camino, y al volver la vista atrás se ve la senda que nunca se ha de pisar. Caminante, no hay camino, sino estelas en la mar. a. Machado



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