Hasta luego, hermosa andalucia

CORRIDA, FLAMENCO, ….PAELLA & SANGRIA Viaggio in Andalusia di Vittorio e Cristina, Carlo e Arianna En este paìs de fiesta, sempre hay algo que celebrar Dopo il nostro viaggio in Andalusia possiamo affermare senza ombra di dubbio che questo detto popolare Andaluso è applicato alla lettera : “In questo paese di festa, c’è sempre...
Scritto da: senna
hasta luego, hermosa andalucia
Partenza il: 16/04/2006
Ritorno il: 24/04/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
CORRIDA, FLAMENCO, …PAELLA & SANGRIA Viaggio in Andalusia di Vittorio e Cristina, Carlo e Arianna En este paìs de fiesta, sempre hay algo que celebrar Dopo il nostro viaggio in Andalusia possiamo affermare senza ombra di dubbio che questo detto popolare Andaluso è applicato alla lettera : “In questo paese di festa, c’è sempre qualcosa da festeggiare”.

Prima di passare al racconto del nostro road trip, forniamo alcune indicazioni relative alle prenotazioni.

La nostra voglia di Andalusia è nata nei freddi mesi invernali, così già verso la fine di gennaio abbiamo prenotato via internet il volo a/r Milano-Malaga con EasyJet al costo di euro 100 circa a testa. Vogliamo spendere due parole per questa nuova compagnia low cost, davvero impeccabile, volo in perfetto orario, aerei nuovissimi e pulitissimi, personale gentile ed efficiente sia in aereo che a terra. Come sempre prenotando prima si ottengono le quotazioni migliori, noi avevamo provato a metà gennaio ma non era ancora possibile prenotare per il giorno di Pasqua ma non appena è stato possibile, abbiamo ottenuto delle quotazioni convenienti. Già alcuni giorno dopo i prezzi erano leggermente saliti.

Altra prenotazione fatta a mezzo internet è stata il noleggio dell’auto. Dopo aver scartato le grosse compagnie internazionali perché esageratamente onerose, abbiamo optato per la compagnia Centauro, con proprio ufficio all’aeroporto Pablo Picasso di Malaga. Tutti gli uffici dei noleggi auto sono raggruppati in un’area ben segnalata dell’aereoporto e quindi sono velocemente raggiungibili.

Essendo in quattro volevamo viaggiare comodi e con la possibilità di avere tutte le valigie nel bagagliaio, senza borse in vista. Abbiamo fissato una Ford Focus SW Diesel al prezzo di Euro 71 a testa per un totale di otto giorni kilometraggio illimitato.

Al nostro arrivo a Malaga, ci siamo recati al banco Centauro con la stampa della prenotazione inviataci a mezzo e-mail; una signorina gentilissima ci ha assegnato una Peugeot 307 SW diesel nuova di zecca, aveva appena 500 km., pulita ed in ordine con il pieno di gasolio.

Al momento, abbiamo deciso di integrare l’assicurazione con la Casco, pagando qualche euro a testa aggiuntivi ci siamo tutelati contro ogni danno e senza franchigie.

La macchina si è rivelata comodissima per quattro persone, i bagagli, due valigie rigide, due borsoni e quattro zainetti hanno trovato posto nel bagagliaio.

Al momento della riconsegna, sempre all’aeroporto di Malaga, abbiamo impiegato al massimo cinque minuti.

Abbiamo parcheggiato l’auto nel parcheggio sotterraneo delimitato da Centauro e riconsegnato le chiavi alla signorina.

Il nostro viaggio, che è iniziato il 16/04 giorno di Pasqua fino al 24/04, si è svolto in un periodo molto affollato di turisti, comprendendo sia la Semana Santa che la Feria de Abril, per cui abbiamo ritenuto importante prenotare con largo anticipo dall’Italia gli hotel.

Ci siamo basati sulla indispensabile guida della Lonely Planet e sempre via internet abbiamo bloccato già a febbraio gli hotel a Granada (due notti), Cordoba (una notte), Siviglia (tre notti), Ronda (una notte) e Malaga (una notte).

La sistemazione di Granada (Hostal Austria) si è rivelata mediocre, comunque la peggiore del nostro viaggio per i seguenti motivi.

Come zona l’Hostal Austria è in una laterale di Plaza Nueva, proprio in centro ed a venti metri dagli autobus che portano all’Alhambra, purtroppo le camere che ci hanno assegnato erano entrambe piccole, abbastanza spartane ed il bagno era veramente piccolissimo, il lavandino e la vasca/doccia sono adatte ai sette nani.(va detto comunque che dalle foto trovate in internet non tutte le camere siano uguali, alcune sembrano più grandi.).

Le camere sono tutte al secondo e terzo piano, non c’è ascensore e la scala è strettissima.

Non parliamo poi del parcheggio che si trova duecento metri dopo l’hostal, in un altro stabile molto vecchio e nella stessa strada stretta in salita ed a senso alternato (quindi senza possibilità di sosta). Una volta entrati dal basculante si inizia a salire i piani del parcheggio, unico problema che la rampa è strettissima per cui c’è il rischio con una macchina un po’ più grande di toccare.

Nota positiva è il costo, abbiamo speso euro 48 la camera doppia senza colazione.(non disponibile) più euro 8 al giorno per il parcheggio.

Tutt’altra musica invece a Cordoba, all’Hostal El Triunfo, una sistemazione confortevole, spaziosa, pulita, carina. Abbiamo speso euro 74 a camera doppia con colazione comprendente anche il posteggio per l’auto. Anche in questo caso il parcheggio si trovava in un altro stabile, un incaricato dell’Hostal ci ha accompagnato sia per il deposito che per il ritiro dell’auto.

Al ritiro abbiamo avuto un piccolo inconveniente dovuto al fondo del parcheggio. La rampa di salita infatti era in cemento liscio senza grip, per cui quando la macchina stava rallentando per affrontare la curva della rampa, è scivolata all’indietro ed è andata a sbattere contro un muretto. Il personale del parcheggio, dopo che con non poca difficoltà ci ha aiutato a far salire la vettura, ci ha confidato che succede spesso a tutti, è normale. (bella filosofia !!). Suggeriamo di prestare la massima attenzione oppure farvi fare la manovra dal personale dell’hotel.

A Siviglia abbiamo prenotato all’Hotel HY Giralda, ricavato in un’abazzia del 700 ristrutturata, a due passi (due di numero) dalla Plaza del Triunfo e dalla Cattedrale. Fate attenzione al traffico caotico ed ai continui cambiamenti di senso di circolazione: dicono che Siviglia sia la città più caotica della Spagna, lo confermiamo !! Se non riuscite a raggiungere l’hotel in macchina, fate pure riferimento alla cattedrale e cercate di posteggiare nei pressi di tale piazza. Attenzione anche all’isola pedonale con le telecamere che rilevano gli accessi. L’Hotel è nuovissimo, pulito, molto caratteristico con un patio centrale, le scale sono larghe, le camere spaziose. Non è possibile fare colazione. Abbiamo pagato euro 85 a camera doppia.

Il parcheggio non c’è, per cui bisogna mettere la macchina in un park pubblico sotterraneo al costo di circa euro 20 per tre notti.

A Ronda abbiamo prenotato al En Frente Arte, un Hotel ristrutturato nella Ronda Vecchia, vicino al Ponte Vecchio. Dall’Hotel si può raggiungere il centro con una camminata di circa dieci minuti in salita. La macchina può essere parcheggiata sulla strada di fronte all’hotel, è una strada poco trafficata e sicura.

Abbiamo pagato euro 88 a camera doppia colazione compresa.

L’Hotel è bellissimo, curatissimo, con sala giochi, internet gratuito, giardino interno tropicale, giardini interni, piscina con idromassaggio, terrazza con vista stupenda.

Poi, cosa molto piacevole, nel prezzo della camera è compreso l’uso illimitato del bar e della cucina a self service. Praticamente si può bere quanto e quello che si vuole, ci si serve dal caffè al succo di frutta, dal vino alla birra, dagli alcolici alle bibite. Inoltre la mattina, due ragazze iniziano a cucinare e sfornare di tutto e mettono nel bancone della cucina le pietanze in modo che ognuno si prenda quello che più preferisce, dagli affettati alle briosches, dalle crepes alle torte, dalla frutta alle mousse, in quantità industriali.

Diciamo che in questo Hotel sarebbe bello poter sostare per qualche giorno per riuscire a godere di tutto, invece molto spesso a Ronda ci si ferma solo un giorno.

Infine per l’ultima sera abbiamo prenotato a Malaga l’Hotel Astoria, uno stabile moderno e nuovissimo. Le camere, pulite e comode, hanno ogni tipo di accessorio, purtroppo non hanno niente di caratteristico, rispecchiano gli standard internazionali.

Abbiamo pagato euro 59 a camera doppia senza colazione. Il parcheggio è a due passi in un garage privato ma convenzionato con l’Hotel, al prezzo di euro 7 a notte.

Riepilogando, prenotando tutto in internet senza alcuna difficoltà abbiamo potuto scegliere e probabilmente anche risparmiare qualcosa.

Passando poi al racconto vero e proprio del tour, possiamo dire che tutto è iniziato la mattina di Pasqua 2006 : ore 09.30, il carrello del nostro volo EasyJet tocca la pista del Pablo Picasso di Malaga : inizia la nostra avventura in terra di Andalusia.

Il nostro round trip ci ha permesso di toccare le località più famose dell’Andalusia in un periodo ricco di tradizioni e manifestazioni che comprende la SEMANA SANTA e le principali FERIE andaluse.

Abbiamo vissuto in prima persona le celebrazioni religiose spettacolari e talvolta austere della Semana Santa, con le sfilate dei fedeli incappucciati che portano in processione per le vie della città gli altari addobbati e raffiguranti i principali santi cristiani.

Siamo poi passati alle Ferie locali, delle vere e proprie feste paesane dove vengono organizzate le principali Corride dell’anno e dove il clima di divertimento contagia l’intera popolazione e si protrae per intere settimane.

16/04 Dopo aver ritirato la nostra auto all’aeroporto di Malaga ci dirigiamo subito verso la città e scopriamo subito che il centro si sta già animando in vista della sfilata pomeridiana per il festeggiamento conclusivo della Semana Santa. Posteggiamo l’auto sul lungo mare di Malaga, ci sono dei posteggiatori molto gentili che ti aiutano a trovare il parcheggio adatto. Con 2 Euro si posteggia la macchina per l’intera giornata.

E’ il giorno di Pasqua, le vie del centro storico sono tutte transennate e ricoperte di tappeti rossi.

Ai lati delle strade sono disposte sedie lungo tutto il percorso e nella piazza principale è montato un gigantesco palco rosso. Il lavoro è imponente e dovrà essere ultimato entro le ore 14,00, orario di inizio delle sfilate.

Noi, già in abbigliamento estivo, ci addentriamo nei vicoli del centro e consumiamo subito in Plaza de Obispo il nostro primo piatto di bocadillos e tapas.

La folla aumenta e nel primo pomeriggio assistiamo all’imponente manifestazione. Tutte le confraternite sfilano, i fedeli incappucciati sfoggiano tuniche coloratissime ed a gruppi di venti-trenta portano sulle spalle degli enormi altari zeppi di candelabri, stucchi e statue della vergine e dei santi più importanti.

L’avanzare è lento e ritmato dai suoni delle bande locali. Restiamo subito colpiti da come la religione sia molto sentita da queste parti, considerando che queste processioni vengono ripetute tutti i giorni durante la Semana Santa e sono sempre seguite da una folla imponente e partecipe. Partecipano attivamente anche gruppi di giovani e bambini anche loro con costumi tradizionali.

Dopo alcune ore, e dopo aver immortalato nelle nostre fotocamere gli angoli più caratteristici di Malaga, saliamo sulla collina che domina la città per visitare l’Alcazaba e il Castello di Gibralfaro.

La fortezza dell’Alcazaba, residenza dei sovrani arabi, è raggiungibile con un comodo ascensore proprio dietro ad un palazzo comunale situato sul lungo mare. Al suo interno si trova il museo archeologico con reperti greci, romani, paleocristiani e visigoti, ed oggetti d’arte araba. Successivamente, con la macchina in cinque minuti raggiungiamo più in alto il Castillo de Gibralfaro : si può percorrere a piedi un camminamento sopra le mura da cui si gode di una spettacolare vista sulla città, sulla baia e sulla Plaza de Toros sottostante .

Prima di sera, imbocchiamo la superstrada che nel giro di un paio d’ore ci porta a Granada, bellissima cittadina ai piedi della Sierra Nevada.

Il paesaggio che incontriamo lungo la strada è particolarissimo ; distese di ulivi a perdita d’occhio ricoprono le dolci colline. Va ricordato che la Spagna è il paese con la maggiore produzione di olive al mondo.

Quando si entra nelle città principali (a noi è successo a Granada ed a Siviglia) si incontrano non poche difficoltà a raggiungere il centro città in quanto non abbiamo trovato segnaletiche adeguate, il traffico è spesso caotico probabilmente a inciso anche i numerosi cantieri per la costruzione della metropolitana. Le principali arterie sono chiuse per mesi, per cui ci si deve arrangiare optando per stradine secondarie, spesso a senso unico.

Al nostro arrivo a Granada, dopo aver preso posto nel nostro Hostal Austria, nella centralissima Plaza Nueva, usciamo subito a respirare l’aria fresca della Sierra Nevada.

Ci addentriamo nei vicoli tortuosi e caratteristici del quartiere medioevale, tra una folla di turisti e gitani, alla ricerca di un localino caratteristico dove abbuffarci di Paella e Sangria.

Scopriamo subito l’abitudine spagnola di pranzare e cenare molto tardi, sono infatti le 22,00 ed i locali sono ancora quasi vuoti. Esausti dalla levataccia della notte precedente per raggiungere Milano Malpensa, decidiamo di chiudere così la nostra prima giornata Andalusa.

17/04 La mattina seguente siamo già in strada, zaini sulle spalle, a zonzo per il centro storico e per le piazzette nascoste, tra i mercatini arabi; il profumo degli aranci in fiore invade ogni angolo.

Visitiamo l’imponente Cattedrale e l’adiacente Capilla Real dove sono sepolti i reali di Spagna.

Verso mezzogiorno con un bus locale preso a Plaza Nueva, siamo sulla collina sopra la città dove sorge la stupenda Alhambra. Noi avevamo tentato di prenotare i tickets via internet ma era tutto esaurito da tempo, per cui ce li siamo fatti acquistare dal nostro Hostal Austria.

Questa imponente fortezza araba è vastissima, percorriamo i giardini interni e i palazzi con le loro architetture arabe e decori preziosissimi.

All’interno del Palacio Nazaires restiamo a bocca aperta : le stanze si snodano intorno al patio de los Arrayanes, un cortile pavimentato in marmo, con ceramiche e mosaici, porticati ed una vasca rettangolare nel centro e a quello dei Leoni, enorme cortile con al centro una fontana con 12 leoni. Le pareti sono ricoperte di mosaici e bassorilievi, i soffitti sono intarsiati…È davvero difficile descrivere tante meraviglie…Ci si sente catapultati in un mondo così diverso dal nostro.

Tanto pubblicizzato ma in realtà un po’ deludente è stato il resto della fortezza, dal Generalife, residenza estiva dei re arabi, con i suoi giardini e le sue fontane, ai restanti palazzi sicuramente belli ma forse un po’ sopravvalutati.

Dopo quasi tre ore e mezzo siamo all’uscita e sullo sfondo della fortezza, notiamo la Sierra Nevada che si staglia con le sue cime innevate.

Nel pomeriggio ritorniamo in città e di nuovo ci addentriamo per le vie del centro, nei paraggi della Cattedrale e girovaghiamo alla ricerca di scorci da immortalare fino a sera.

18/04 La mattina successiva ci incamminiamo sui ripide e tortuosi vicoli del quartiere arabo dell’Albayzin, un dedalo di viuzze e calle, di case bianchissime e personaggi folcloristici, i veri gitani.La giornata è bellissima, calda e l’atmosfera è molto gradevole.

Ci siamo riposati al Mirador di San Nicolas, dove musicisti di strada suonano e cantano ed abbiamo proseguito fino a calle Calderia Nueva, vicoletto pieno di negozietti di artigianato arabo e teterie, localini tipici in cui fermarsi per bere un buon tè e fumare narghilè.

All’ora di pranzo partiamo alla volta di Cordoba e lungo la strada attraversiamo ancora una volta distese impressionanti di ulivi. Dopo una breve tappa per il pranzo e dopo aver scattato alcune foto al Salar de San Pedro, raggiungiamo Cordoba a metà pomeriggio.

Stavolta raggiungere il nostro Hostal è stato più semplice, sorge proprio di fronte alle mura della Mezquita, l’antica fortezza araba e cuore della città.

Esausti ma curiosi ci incamminiamo per il quartiere ebraico della Juderia, anche questo molto caratteristico, affollato di gente e ricco di localini tipici. Le strette stradine con case intonacate di bianco che accolgono alberghi, negozietti e locali dove si mangiano tapas, ci affascinano così come i bellissimi e curatissimi patii.

Dopo una abbondante scorpacciata di paella e di Rabo de Toro, terminiamo la serata in una caratteristica teteria. Le teterie sono dei locali dove ci si può stendere in divani e tappeti e consumare ogni tipo di infuso e di narghilè.

19/04 Il giorno seguente come prima cosa entriamo alla Mezquita, il monumento principale della città ed una delle più grandi moschee di tutto il mondo islamico.

Sorge su una antica chiesa visigota ed è stata costruita in 3 diversi momenti, in uno dei quali è stata eretta una cattedrale cristiana. L’interno è una selva di colonne e di archi, sono più di 800, che creano un effetto strano: la moschea sembra davvero enorme! Lungo la parete sud c’è una nicchia, il Mirhab, rivolta verso la Mecca, con un portale ricco di intagli e di mosaici che rendono questa zona della moschea davvero splendida.

All’ora di pranzo prendiamo l’auto e raggiungiamo le rovine della Medina Azhara, un’antica città araba alle porte di Cordoba. Se ci si trova sulla strada, vale la pena fermarsi per una visita, altrimenti non conviene visto che si possono solo vedere delle rovine e degli scavi.

Il sole inizia a picchiare forte, dopo una breve visita alle rovine riprendiamo la strada che ci porterà a Siviglia. Lungo la valle del Guadalquivir il paesaggio cambia radicalmente, le colline ricoperte di ulivi fanno posto a prati verdi e coltivazioni pianeggianti.

Altra tappa a Carmona, la città bianca, arroccata in una bassa collina. Le vie, tortuose e animate ci colpiscono per il colore bianchissimo e quasi accecante delle case.

La cittadina merita sicuramente una visita. In serata giungiamo finalmente a Siviglia e dopo non poche difficoltà a raggiungere il centro storico dove si trova il nostro Hotel HYGiralda, depositiamo i bagagli ed usciamo a goderci la serata.

Ci dirigiamo subito nel vicinissimo Barrio Santa Cruz, già affollatissimo e ricco di locali e bar di tapas. Si respira aria di festa, l’imminente Feria de Abril contagia tutti. Dopo aver consumato tapas e sangria in un localino all’aperto decidiamo di dare un’impronta gitana alla serata.

Ci rechiamo alla Carboneria, un locale di flamenco tipico Sivigliano, dove non vengono fatti spettacoli per turisti ma solo per la gente locale e dove si sono esibiti i più bravi ballerini di flamenco.

L’ingresso, a differenza di altri locali per turisti in cui si pagano circa trenta euro per l’entrata, è gratuito, ci si può sistemare anche in prima fila se si arriva almeno un’oretta prima, lo spettacolo ha inizio alle 23.00.

Noi, manco a dirlo, siamo in prima fila. Ci sono tre ragazzi che accompagnano cantando e con la chitarra la ballerina, la quale si esibisce sopra ad una piattaforma di legno.

Diciamo che per noi profani lo spettacolo è coinvolgente, solo che ci aspettavamo dei costumi più sfarzosi e forse un numero maggiore di ballerine. Forse nei locali con ingresso a pagamento si può avere tutto questo. Ha così fine la nostra prima “noche sevillana”.

20/04 All’indomani, sotto un sole già caliente di primo mattino, ci dirigiamo verso il Barrio dell’Arenal alla ricerca dei biglietti introvabili per la Corrida serale, una delle più importanti e seguite.

Raggiungiamo Plaza de Toros e la Real Maestranza che altro non è che l’Arena di Siviglia, la seconda di Spagna per importanza e capienza.

Con non poca fortuna riusciamo ad acquistare dei biglietti per la corrida delle 18.30.

Siamo euforici e ne approfittiamo per visitare l’Arena con una visita a pagamento; entriamo all’interno e visitiamo anche il museo dove sono esposti i tori imbalsamati e gli abiti dei matador più famosi.

Con i biglietti in mano, ci inoltriamo per il Barrio Central e girovaghiamo per la stupenda Siviglia e per le sue stradine piene di gente.

Ormai la corrida incombe, alle 18 ritorniamo a Plaza de Toros e tentiamo di prendere posto.

Le strade adiacenti l’Arena si stanno affollando e congestionando.

Alle 18.30 in punto davanti a 14.000 spettatori ha inizio lo spettacolo.

I matador sono tra i migliori di Spagna e lo spettacolo è coinvolgente. Dopo quasi tre ore e tra un tripudio di folla acclamante i protagonisti compiono il giro d’onore : uno spettacolo indescrivibile.

Noi siamo eccitati e affamati per cui rientrando verso il nostro Barrio Santa Cruz consumiamo una Paella buonissima, la migliore di tutto il viaggio, al ristorante Girardillo, proprio davanti la Torre della Giralda.

21/04 La mattina seguente subito visitiamo l’Alcazar, il castello degli imperatori arabi prima, e dei re cattolici poi.

Molto preziose le decorazioni degli archi che delimitano le stanze e i mosaici alle pareti, per non parlare dei soffitti e delle cupole. Dal patio, salendo una scala laterale, si accede alla zona cattolica, con arazzi sontuosi e azulejos e da qui si passa ai giardini di Carlo V, un posto bellissimo dove poter passeggiare e, perché no, fare una siesta.

Siamo poi entrati nella adiacente Cattedrale di Siviglia, la terza più grande al mondo. Al suo interno sembra essere custodita la salma di Cristoforo Colombo anche se alcuni studiosi dicono che quella sia la salma di suo figlio. La visita prosegue con l’ascesa alla Giralda, il minareto poi trasformato in torre campanaria, dalla quale, con i suoi 90m di altezza, si domina la città. La vista è magnifica e spazia a 360° su tutta la città. Dopo essere usciti nel cortile degli aranci abbiamo scattato un po’ di foto alla porta del perdono, in stile moresco. Una volta questo era l’ingresso alla moschea, da cui si passava per espiare le colpe prima di entrare a pregare.

Più tardi raggiungiamo i giardini Maria Luisa e Piazza di Spagna per vedere i famosi ponti ricoperti di Azulejos. Anche Piazza di Spagna è un cantiere, stanno ristrutturando tutti i ponti con nuovi azulejos. Nel pomeriggio visitiamo il Barrio de Triana, antico quartiere gitano.

In serata ci godiamo le ultime ore “sevillane” in centro a caccia di scatti suggestivi.

22/04 La mattina successiva, molto presto partiamo alla volta del Parco DONANA, un parco naturale che termina nell’Oceano, ricco di paludi e animali acquatici e uccelli di ogni specie.

Raggiungiamo la cittadina di El Rocio, famosa oltre che per essere il punto di partenza delle escursioni nel parco anche perché ogni anno, a Pentecoste, si svolge una delle più grandi processioni. Giungono da ogni parte le confraternite di fedeli, con carri, cavalli e con il bestiame e tutti in vestiti caratteristici sfilano alcuni giorni per il paese. La cittadina del Rocio sembra un angolo dimenticato di vecchio far west, le strade sono tutte di sabbia, le case sembrano vecchi saloon, ovunque ci sono i pali per legare i cavalli, la gente si sposta cavallo e durante le giornate delle processioni sembra che qualche milione di persone venga a visitare la Vergine del Rocio esposta nella locale Iglesia.

Dopo alcune ore, ripresa la strada, passiamo per Jerez de la Frontera e raggiungiamo Arcos de la Frontera, un borgo caratteristico di case bianche. Anche qui strade ripide e tortuose, case in calce bianca nascondono scorci bellissimi e panorami mozzafiato.

Nel pomeriggio imbocchiamo la Rua de Pueblos Blancos, una strada di montagna ripida e tortuosa che si inerpica tra i monti e raggiunge tutti i Pueblos Blancos, ossia tutti i paesi arroccati sulle cime e con le case bianchissime. I paesaggi sono bellissimi, i paesi bianchi si stagliano sulle montagne ricoperte di una fitta vegetazione e di boschi di sugheri.

In serata giungiamo a Ronda, cittadina antica divisa in due dalle gole del Rio Guadalevìn: a sud la città vecchia con rovine arabe ed a nord la città nuova con la più vecchia Plaza de Toros di Spagna La gola che divide la città è impressionante, alta 150 mt. E unita da due antichi ponti, il Ponte Nuevo e il Ponte Vejo.

Sinceramente questa cittadina ha ben poco da offrire, se si toglie la gola e il ponte, davvero molto caratteristici, non c’è poi molto da visitare. Dopo quattro passi nella Ciudad Veja e visto anche che il nostro hostal offriva ogni bene sia dal punto di vista culinario che dal punto di vista del relax, abbiamo concluso la serata all’interno del giardino tropicale consumando qualche drink.

23/04 All’indomani il nostro programma prevede la visita a Gibilterra.

Essendo Gibilterra territorio della Gran Bretagna, la giornata è in perfetto stile anglosassone : pioggia a dirotto quasi per tutto il giorno.

Comunque nulla ci ferma, dopo aver percorso una strada molto tortuosa, raggiungiamo la cittadina de La Linea, il vero confine tra Spagna e Regno Unito. In breve oltrepassiamo la dogana e raggiungiamo il parcheggio della funicolare che porta in cima alla rocca. Qui, causa mal tempo scopriamo che la funicolare è ferma, per cui non ci resta che prendere una guida locale che con un pulmino sgangherato ci porta a visitare tutti punti caratteristici del paese.

Dal Parador in cui si vede l’incontro del Mediterraneo e dell’Atlantico e il Marocco di fronte a noi, ai tunnel difensivi scavati in tempo di guerra nella rocca.

Visitiamo St Michel Cave, una grotta stupenda ricca di stalattiti e stalagmiti, l’Upper Rock Nature Reserve , l’Apes’den , il covo delle scimmie, un punto panoramico invaso dalle scimmie, vera caratteristica di Gibilterra.

Nel pomeriggio percorriamo tutta la Costa del Sol, con tutte le località balneari più famose, ci fermiamo per una breve passeggiata a Marbella, e raggiungiamo in serata Malaga, punto di partenza del nostro tour.

La nostra ultima serata Andalusa trascorre in centro, dove, in un locale all’aperto, ordiniamo le nostre ultime paella e sangria.

24/04 La mattina seguente restituiamo l’auto e ci accodiamo al check-in che precederà il nostro volo alla volta dell’Italia, tristi per la fine della nostra vacanza ma paghi delle cose viste in questa splendida avventura e felici di aver assaporato l’ALEGRIA, lo stile di vita Andaluso basato sul divertimento e sulla festa.

In conclusione, a nostro modesto parere, tra le città più grandi, interessanti sono state Cordoba, Siviglia, Malaga, mentre forse sono state un po’ troppo sopravvalutate Granada e Gibilterra.

Tante sono le cose che ci rimangono, tanti sono i posti suggestivi e gli scorci che abbiamo visto e che abbiamo immortalato.

Porteremo sempre con noi i profumi e i sapori, la voglia di vivere e divertirsi della gente Andalusa durante le Ferie locali e nello stesso tempo la profonda solennità e cristianità della Semana Santa.

“Hasta luego, hermosa Andalucia”



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