Fly&drive: Andalusia Toledo e Madrid

Itinerario: Madrid – Baeza – Granada – Malaga - Ronda –– Gibilterra - Vejer de la Frontiera – Jerez de la Frontera – Cadice – Rota e Chipiona – Siviglia – El Rocìo (Parco Nacional Coto de Doňana) – Carmona – Cordoba – Toledo – Madrid Una settimana prima che inizino le nostre vacanze, Code, Gianca ed io decidiamo...
Scritto da: Margue
fly&drive: andalusia toledo e madrid
Partenza il: 23/07/2006
Ritorno il: 06/08/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Itinerario: Madrid – Baeza – Granada – Malaga – Ronda –– Gibilterra – Vejer de la Frontiera – Jerez de la Frontera – Cadice – Rota e Chipiona – Siviglia – El Rocìo (Parco Nacional Coto de Doňana) – Carmona – Cordoba – Toledo – Madrid Una settimana prima che inizino le nostre vacanze, Code, Gianca ed io decidiamo di partire insieme e di fare una vacanza itinerante. Lancio la proposta: Spagna del Sud – Andalusia, Toledo e Madrid. Troviamo un’offerta con Alitalia e prenotiamo su Internet l’auto (Europecar, circa 150€ a testa per 2 settimane).

Domenica 23/7 Evviva si parte! Alle 11 siamo a Madrid Barajas e ritiriamo la nostra Polo 1,4 nera (accidenti! per fortuna l’aria condizionata funziona bene perché ce ne sarà davvero bisogno). Lasciamo l’aeroporto e ci dirigiamo di getto verso l’Andalusia. Le strade sono larghe e soprattutto vuote. Per la maggior parte del viaggio rimarranno così. La nostra prima tappa è BAEZA, un paesino molto carino non lontano da Jaén. Facciamo un giro, beviamo un’orchata e ripartiamo per raggiungere GRANADA. Da Milano avevamo prenotato con Expedia due notti all’Hotel Abed Humeya*** in Avda de Madrid 10 (camera tripla, aria condizionata, senza colazione, 19,50€ a testa/notte). Ceniamo alla Bodega Castaňeda: si mangiano tapas molto buone e il locale è caratteristico e soprattutto frequentato da granadiňos. Iniziamo a farci un’idea della città, tra cui la Cattedrale, il lungofiume e saliamo fino all’ingresso dell’Alhambra all’interno di un parco. C’è un piacevolissimo venticello. Lunedi 24/7 La mattina visitiamo il quartiere arabo Albacìn: un susseguirsi di viottoli e casette bianche. Raggiungiamo El Mirador de San Nicola da dove fotografiamo l’Alhambra e la città dall’alto. Abbiamo prenotato dall’Italia la visita dell’Alhambra per il pomeriggio. Consiglio vivamente di farlo, così come consiglio di presentarsi con un certo anticipo alla biglietteria. Infatti anche con la prenotazione bisogna fare la coda (piuttosto lunga e sotto il sole) per ritirare il biglietto, dove è riportata l’ora precisa per visitare i Palacios Nazariés (che inizia mezzora dopo l’ora richiesta al momento della prenotazione). Se non rispettate l’ora indicata, perdete il diritto alla visita e vi assicuro che in questo sono davvero fiscali. Noi abbiamo dovuto correre per spaccare il minuto! Di sera vorremmo mangiare carne alla brace alla Mesòn La Alegrìa, ma una volta arrivati scopriamo che il lunedì è chiuso. Alla fine ceniamo dalle parti di c/Pescaderìa, in una piazzetta piena di ristoranti molto turistici. Nessun posto ci ispira particolarmente ma è tardi, abbiamo fame e poche alternative in quella zona. Risultato: vi sconsiglio vivamente di cenare da quelle parti. Meglio rimanere dalle parti di Plaza Nueva o dell’Albacìn. Dopo cena prendiamo la macchina e raggiungiamo il quartiere di Sacromonte, il quartiere dei Gitani, da cui si può ammirare una stupenda veduta dell’Alhambra illuminata. Martedì 25/7 Lasciamo Granada alla volta di RONDA. Uno dei paesini bianchi dell’Andalusia, probabilmente il più bello. Per raggiungere Ronda, percorriamo un tratto di costa per farci un’idea della Costa del Sol: davvero terribile, una colata unica di cemento. Ci fermiamo a MALAGA e dopo qualche ora ripartiamo, questa volta percorrendo una strada interna. La strada è vuota, come al solito, e si inerpica tra le colline, il paesaggio è arido ma affascinante e ci sono una serie di Mirador. A Ronda passiamo una notte all’Hotel San Francisco*** (carino, pulito e silenzioso, camera tripla 27€ a testa, colazione 2€). La sera ceniamo in un ristorante tipico, Pedro Romero di fronte alla Plaza de toros, dove si respira in tutto e per tutto aria di corrida e infatti assaggiamo el rabo de toro (la coda di toro, 18€). Ronda è stupenda e di sera ha un fascino particolare. La sua Plaza de toros è bellissima e vi consiglio di visitarla.

Mercoledì 26/7 Visitiamo Ronda, in particolare la Plaza de toros, el Puente Nuevo che attraversa el Tajo, la Casa del Rey Moro e la Mina de Agua, una scala scavata nella roccia che scende sul fiume Gualdavìn. Andateci assolutamente! Dopo pranzo partiamo con il proposito di tornare sulla costa e fermarci per passare almeno una giornata al mare (i ragazzi la reclamano!). Ci dirigiamo verso TARIFA ma è praticamente impossibile trovare un posto dove dormire. Dopo vari tentativi decidiamo di provare nell’entroterra e infatti ci fermiamo a VEJER DE LA FRONTERA, un peasino collinare, di stradine strette e case bianche molto carino. Troviamo posto all’Hostal Mirador** (tripla, circa 21€ a testa) e visitiamo il paese. La cena ha una caduta di stile: pizza alla Pizzeria Da Pino, però non è male. Dopo cena torniamo nuovamente sulla costa: Tarifa è un po’ lontana per l’ora e ci fermiamo a ZAHARA DE LOS ATUNES.

Giovedi 27/7 Lasciamo Vejer e partiamo per GIBILTERRA passando per ALGECIRAS, dove lasciamo l’auto e ci dirigiamo a piedi alla dogana. Vi straconsiglio di farlo; se volete a tutti costi entrare a Gibilterra con la vostra auto mettetevi il cuore in pace e preparatevi a una lunga coda (almeno se ci andate in estate), inoltre dentro trovare parcheggio non sembra facile. Superata la dogana potete raggiungere il centro della città (Main Street) con un bus (A/R 1,50 euro) oppure a piedi. Giriamo per Main Street e pranziamo. Gibilterra è piuttosto cara; cercate di pagare in sterline con la carta di credito, tendono infatti a fregare sul cambio. Dopo pranzo prendiamo la funicolare e saliamo all’APES DEN, dove fotografiamo le scimmie e il panorama. Si vedono abbastanza bene le montagne africane.

Più tardi partiamo per la tappa successiva: JEREZ DE LA FRONTERA (dove tra l’altro c’è l’autodromo, ma vi assicuro: non ci andiamo per questo!). Arriviamo verso le 8 di sera e non abbiamo idea di dove dormire. Cerchiamo un po’ ma i posti che ci interessano sono pieni. Alla fine dobbiamo rassegnarci a spendere qualcosa di più e troviamo un posto davvero bello ed accogliente, gestito da una signora tedesca molto gentile: si chiama Hotel Casa Grande*** in Plaza del las Angustias (camera tripla, colazione inclusa, accesso gratuito ad Internet, spendiamo circa 38€ a testa/notte). Ceniamo invece in un ristorante molto buono ed economico: Mesòn Alcazaba in c/Medina 19 (menù 10€) e dopo assaggiamo il famoso Sherry Tìo Pepe (tipico di Jerez) in una delle tante piazzette intorno alla via principale.

Venerdi 28/7 Prima di muoverci prenotiamo con Expedia le prossime notti a Siviglia, Madrid ecc. In modo da non pensarci più. Visitiamo Jerez, in particolare l’Alcazàr (molto bello, ma a mio parere evitate la visita alla “camera oscura”, è una cavolata), la Cattedrale e la Ciudad. Dopo pranzo partiamo per CADICE. Visitiamo la città e passeggiamo lungo le alamedas (il lungomare). In quei giorni la città ospita una regata di vascelli, tra cui spicca l’Amerigo Vespucci, su cui però non è possibile salire. La sera ceniamo all’aperto nel bar ristorante Pasaje Andaluz in Plaza de San Juan de Dios. La specialità di Cadice è il pesce fritto. Io assaggio le tortillas de camarones (di gamberi): veramente fritte ma molto buone! La città inoltre è in festa; festeggia una sorta di carnevale e sfilano carri con persone in maschera che cantano canti tradizionali.

Sabato 29/7 Finalmente un po’ di mare! Lasciamo i bagagli in albergo a Jerez e ci dirigiamo in cerca di una spiaggia dove rilassarci un po’. Ci fermiamo tra ROTA e CHIPIONA, in una spiaggia non lontana dai Corrales e soprattutto vicina ad una pineta. Fa caldissimo e la pineta ci salva almeno nelle ore più calde. Nel tardo pomeriggio, recuperati i bagagli, partiamo per SIVIGLIA. Al nostro arrivo, verso le 8, ci sono ancora 40°! Qui abbiamo prenotato per 3 notti una tripla all’Hotel Corrigedor*** in c/Morgado, vicino a Plaza La Campana (22,50€ a testa/notte, colazione inclusa). Ceniamo in Plaza Alfalfa, quartiere Santa Cruz, alla Bodega Antigua, un tapas bar (consiglio i gambas, ma è tutto buono) e facciamo un giro del Barrio.

Domenica 30/7 Dedichiamo la giornata a Siviglia, in particolare: l’Alcazàr (bellissimo, secondo me ancora più bello dell’Alhambra), la Cattedrale e la torre della Giralda (gratuite), il Parque Maria Luisa e Plaza de Espaňa. Ci piacerebbe vedere una corrida visto che è domenica. Alla Plaza de toros ci dicono però che a Siviglia le corride riprenderanno solo dopo il 15 agosto. Peccato! Anche se personalmente ero abbastanza indecisa se assistere ad uno spettacolo così cruento. Di sera decidiamo di cenare dalle parti di c/Alfonso XIII. Giriamo un sacco e qualcosa ci fa intuire che a Siviglia la maggior parte dei locali è chiuso la domenica sera, a parte qualche Tapas bar. Lunedì 31/7 Decidiamo di staccare un po’ dall’ambiente cittadino e di visitare il PARQUE NACIONAL COTO DE DOŇANA. Arriviamo a EL ROCÍO, dove dovrebbe esserci l’ufficio informazioni. Questo paesino è una vera scoperta. Assomiglia ad un paese fantasma del Far-West, le strade sono coperte di sabbia, assolate e circondate da file di casette basse con verande. Ha un fascino tutto particolare. Qui si trova anche la Ermita del Rocìo, un santuario famoso e meta di pellegrinaggio da tutto il Paese durante la Feria Romerìa del Rocìo. L’ufficio info è chiuso o forse non è quello corretto, fatto sta che ci facciamo indicare la strada per il Parco e ci avventuriamo con la nostra Polo lungo una strada sabbiosa che dovrebbe portarci là. Ecco non fatelo! A meno che non abbiate un’auto diversa. Noi ci siamo impantanati. E’ vero che non c’è viaggio senza un pizzico di “avventura”, però se davvero ci tenete a visitare questo Parco, informatevi bene e fatelo con la visita guidata e i loro pulmini. Liberata la macchina con l’aiuto di una guardia forestale e belli insabbiati, pranziamo al Bar Restaurante Cristina a El Rocìo (buono e anche economico). Questo paese è davvero affascinante, visitatelo se potete. Prima di tornare a Siviglia, passiamo per i luegos colombinos e ci fermiamo a PALOS DE LA FRONTERA, 500 anni fa il porto da cui è salpato Cristoforo Colombo. Ci sono solo due cose da vedere: la chiesa di San Jorge (dove Colombo e l’equipaggio hanno ricevuto la comunione prima di salpare) e la Fontanilla (dove si dice abbiano fatto rifornimento d’acqua) e comunque sapere che da qui ha avuto inizio l’Età Moderna è davvero emozionante! La sera a Siviglia ceniamo al ristorante La Juderìa nel Barrio Santa Cruz. E’ segnalato dalla mia guida. Si mangia bene, ma come locale è piuttosto freddo (soprattutto dal punto di vista climatico) e vuoto. Meglio optare per uno dei tanti bar o ristoranti all’aperto e più allegri della zona. “Trascino” i miei amici per il Barrio alla ricerca della “famosa” Casa de los Pilatos (a detta della mia guida, “l’edificio più bello di Siviglia”). Arrivati nel punto indicato dalla piantina non la troviamo; alla fine veniamo a sapere che è diventata l’Hotel Imperial in c/Imperial. Il portiere ci permette di dare un’occhiata e in effetti corrisponde alla descrizione. Martedì 1/8 Buon compleanno Gianca! Lasciamo con calma Siviglia per dirigerci a CORDOBA. Prima però visitiamo CARMONA. A Cordoba fa caldissimo. Sicuramente è stato il posto più caldo del viaggio e anche con l’albergo non siamo stati molto fortunati. E’ tutto pieno, a parte gli hotel più costosi. Propongo di fermarci all’Hostal Alcazàr**, vicinissimo alla Mezquita (tripla 19€ a testa; diciamo non proprio pulitissimo e soprattutto il condizionatore è praticamente inutilizzabile. Rischierò di venire uccisa durante la notte dal Code). Visitiamo la Ciudad (è molto piccola) e ceniamo al Restaurante Millàn (consiglio).

Mercoledì 2/8 Visitiamo la Mezquita (stupenda!!!; se entrate prima delle 10 l’ingresso è gratuito), l’Alcazàr (meno bello di altri) e i giardini. Pranziamo e partiamo per Toledo che dista da Cordoba circa 350 km. Arriviamo a TOLEDO e lasciamo i bagagli all’Hotel Sol** in c/Azocanes (carino, pulito, ben posizionato e soprattutto l’aria condizionata funziona. 23,50€ a testa). Siamo in CASTILLA-LA MANCHA e il paesaggio, soprattutto la città, è diversissimo dall’Andalusia. Toledo è molto bella, vi consiglio di visitarla. Giovedì 3/8 Visitiamo per bene Toledo, in particolare la Cattedrale, le sinagoghe del Transito e di Santa Maria la Blanca. Pranziamo al Tapas bar Gambrinus in c/Santo Tomé e dopo partiamo per la nostra ultima tappa: MADRID.

Il nostro Hotel è il Londres Petit Palace*** in c/Galdo dietro a Puerta del Sol (28€ a testa/notte. Evitate la colazione: è un furto, 12€ al giorno!). Ceniamo alla Champagnerìa Gala metrò Antòn Martìn, specializzata in Paella (non è male. Paella+ sangria 15€ a testa).

Venerdi 4 – Sabato 5 e Domenica 6 Riportiamo (o meglio, se ne occupano i ragazzi …Grazie ancora!!!) l’auto in aeroporto, tanto gireremo sempre a piedi, e visitiamo la città, tra cui: El Centro, il Parque del Buen Retiro, il Giardino Botanico (è tenuto piuttosto male), i quartieri di La Latina e Lavapiés, il Museo Reina Sofìa dove è esposto il Guernica di Picasso, il museo El Prado (il sabato dopo le 14.30 e la domenica sono gratuiti), le varie piazze…

Personalmente Madrid non mi ha entusiasmata, ma è giusto che ognuno giudichi con i propri occhi…

Verso le 6 raggiungiamo l’aeroporto. Si torna a casa (sob!) Un consiglio: se non riuscite ad andare in Andalusia in primavera o in autunno (come tutte le guide consigliano di fare), NON arrendetevi facendovi spaventare dal caldo estivo. E’ vero che fa caldo e anche parecchio, ma vi assicuro che è un caldo secco e sopportabile e si può benissimo girare. Inoltre tutti gli Hotel e Hostal (gli ostelli non so) sono dotati di aria condizionata e soprattutto di sera le città rinfrescano o per lo meno sono ventilate (a parte Cordoba, però ci siamo stati solo una notte).

¡Bueno viajo y hasta luego! Margherita



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