Weekend a Sofia

Due giorni in giro per la piacevole capitale alla scoperta delle sue bellezze
Scritto da: Mister66
weekend a sofia
Partenza il: 31/03/2017
Ritorno il: 02/04/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €

31/3/2017

Partiamo da Bologna alle 22.10 e arriveremo a Sofia alle 0.50, visto che in Bulgaria dovremo spostare l’orologio un ora avanti. È la prima volta che arriviamo di notte in una capitale. Appena atterrati ci dirigiamo verso l’uscita alla ricerca di un taxi. Esiste un ufficio, lo prenoti e appena fuori un signore sorridente te ne assegna uno. Faccio una premessa, questo viaggio è una mia idea. Iris voleva un’altra destinazione,quindi spero risulti una bella esperienza, tanto da poter dire “che ti avevo detto? Se non era per me non ci saremmo mai venuti”, ah ah ah . Attraversiamo la città di notte e la prima impressione risulta positiva. Arriviamo in hotel in 15 minuti, per una spesa di 5 euro. Veniamo accolti con cortesia e una volta preso possesso delle chiavi, noto che il bar è ancora aperto,allora decidiamo di portarci in camera, (la 403) due birre bulgare (wymehgko ) per il brindisi della buonanotte.

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1/4/2017

Mi alzo con la fame, faccio colazione con formaggio, salame, prosciutto cotto, uova e pancetta e chiudo con un caffè espresso (a casa prendendo solo un caffè). Decidiamo di raggiungere il centro a piedi, tre km che risultano molto piacevoli da percorrere e ci danno l’idea della città che si mostra viva e anche moderna, non come la immaginavamo noi, arretrata stile regime comunista. Iniziamo la nostra visita con la chiesa di santa Nedelya, entriamo per la prima volta dentro una chiesa di religione ortodossa, veniamo subito rapiti dalla bellezza dagli affreschi e dalle caratteristiche icone di santi e madonne tipiche di questa religione. Gli affreschi con molta probabilità sono stati restaurati di recente, visto che i colori sono belli vivi e attirano la nostra attenzione, compriamo la solita moneta da regalare a mia sorella Diana e proseguiamo il nostro giro. Poco distante ci imbattiamo in una chiesetta romana (in Bulgaria si pratica la religione Ortodossa), situata in una piazzetta circondata da enormi palazzi, questa dedicata a San Giorgio Rotonda, adiacente alla chiesa ci sono dei resti di mura romane che la rendono molto interessante. Appena fuori dalla piazzetta troviamo il palazzo presidenziale, dove due guardie vestite come mago Zurlì presidiano l’ingresso e sono fotografati come delle star. Continuiamo attraversando una grande strada con dei palazzoni enormi stile sovietico e ci ritroviamo in un piccolo parco che emana una strana serenità, ci sediamo su una panchina a rilassarci e a goderci un piacevole sole. Veniamo attratti da un rumore, uno strano picchiettio cadenzato, un picchio rosso si trova sopra alla nostra panchina, a pochi metri da noi, ben visibile, ma incurante della nostra presenza picchia come un fabbro contro l’albero. Riprendiamo verso il simbolo di Sofia, la cattedrale di Alexander Nevsky, la troviamo piena di motociclisti, veramente tanti. Non vogliamo rovinarci l’impatto visivo della cattedrale e allora decidiamo di visitare prima la moschea, torneremo qui più tardi. Visiteremo ora una moschea, una chiesa cattolica e una sinagoga in un paese ortodosso, tutte nel raggio di 800 metri. Questa è la dimostrazione che le guerre si fanno per altri motivi non per le religioni. Banya Bashi Mosque questo è il nome della moschea, non è la Moschea Blu di Istanbul, ma è molto carina. Ci togliamo le scarpe all’ingresso, Iris copre il capo con il cappuccio della felpa ed entriamo. Una donna ci rivolge un sorriso, io scatto delle foto e giro un video con il telefonino, rispettoso del luogo di culto in cui mi trovo e nessuno mostra nei miei confronti irritazione o irriverenza.

Tocca ora alla sinagoga, abbiamo ancora il ricordo di quella di Praga. Facciamo qualche centinaio di metri e ce la troviamo davanti, purtroppo all’ingresso troviamo un cartello in inglese che ci inforna che la sinagoga riapre il 19 aprile. Scattiamo qualche foto all’esterno e prendiamo la direzione della chiesa cristiana. Questa è una vera chicca, rimasta intrappolata da palazzi enormi e da grandi strade sopraelevate. È rimasta lì con tenacia e forza, e sembra voler dire non vi libererete mai di me. Peccato che non sia visitabile all’interno. E’ giunta l’ora di fare un break, decidiamo di mangiare qualche cosa e la nostra scelta ricade su un locale dal nome “happy”. Su una veranda molto carina e all’aperto, godendoci un bel sole, ci facciamo portare delle polpette con del purè, accompagnate da due birre dal nome impronunciabile. Ci incamminiamo nuovamente verso la Cattedrale, i motociclisti sono andati via e noi possiamo goderci il colpo d’occhio di cui parlavamo prima. La cattedrale Alexander Nevsky è il simbolo di Sofia, ha un’architettura diversa da tutte le altre viste in giro per il mondo nei nostri viaggi, sembra un’unione di stile tra oriente e occidente. Abbiamo visto questa cattedrale tantissime volte in foto, ma essere qui e vederla dal vivo è sempre una grande emozione. Entriamo all’interno tutta affrescata mostra tutta la sua storia e la sua bellezza, Sofia dopo Roma e Atene è la capitale più antica del mondo. Seduti su una panca all’interno ci godiamo tutte le raffigurazioni di santi e Madonne rappresentate,peccato che non si possano fotografare. Prima di uscire, come faccio in tutte sempre, accendo una candela per mia madre, sono tante le candele che brillano nel mondo, nella mia immaginazione queste non si spengono mai. Usciamo e a poche centinaia di metri si trova la chiesa di Santa Sofia, da cui il nome della città. Facciamo un giro dentro e poi pagando un ticket, visitiamo i sotterranei della chiesa che risultano molto interessanti. Finita la visita decidiamo di concederci una pausa, visto che la stanchezza si fa sentire. Mentre ci dirigiamo camminando, verso il nostro hotel ci imbattiamo in una chiesetta di rito ortodosso, molto bella, la chiesa dedicata a S. Nicola. Questa chiesa con le cupole verdi e oro ci rapisce per la sua bellezza, entrando ci troviamo nel mezzo di una funzione religiosa, dove una ventina di persone fanno risultare la chiesa stracolma. Dopo questa bellissima esperienza ci dirigiamo sempre a piedi verso il nostro sospirato hotel, un relax di due ore ci ricaricherà le batterie per la visita by night della città. In camera ci colleghiamo a internet e con molta cura scegliamo un ristorante, tenendo conto delle recensioni. La nostra scelta ricade sul ristorante “Divaka”, scendiamo in reception e ci facciamo chiamare un taxi. Al suo arrivo io non resisto alla tentazione di dire “segua quella macchina”, come nei film di James Bond. Il tassista non capisce e Iris gli mostra l’indirizzo del ristorante. Il taxi ha un costo irrisorio, 2 euro per portarci a destinazione. Entrati nel locale, ci portano due menù scritti in cirillico, risultano incomprensibili, ne chiediamo due in inglese e così riusciamo ad ordinare un’ottima cena. Usciti dal locale, facciamo una camminata lungo Vitosha boulevard, la via più frequentata di Sofia, piena di bei locali. Ci dirigiamo verso la cattedrale, vederla illuminata ci raddoppia l’emozione, sono veramente rapito da questo monumento e non smetto di scattare foto. Si è fatto tardi e la stanchezza si fa sentire, fermiamo un taxi che ci riporta in hotel. Facciamo colazione, oggi abbiamo deciso di fare tutto con calma, ci dirigiamo alla metro direzione stadio. Anche qui un poco di difficoltà, le scritte della metro sono tutte in cirillico dobbiamo chiedere aiuto. Un signore di mezza età mostra molta gentilezza e ci indica la giusta direzione. Giunti allo stadio rimaniamo un poco stupiti dalla sua facciata,più adatta a un teatro che a un luogo dove si danno calci a un pallone. Adiacente allo stadio si trova il parco con il monumento all’armata rossa,qui Iris si mette in posa con un saluto militare e io gli scatto delle foto. La bellezza di uno storico palazzo attrae la nostra attenzione, scoprendo poi che questo è la sede dell’ambasciata turca. Il nostro giro ci ha riportato alla cattedrale Alexander Nevsky e io non resisto e scatto ancora foto come se fosse la prima volta che la vedo. Decidiamo di fare un giro nel vicino mercatino delle pulci, dove si trovano moltissimi oggetti risalenti al periodo del vecchio regime comunista, ci sono anche tantissime icone dipinte su tavole di legno e Iris ne compre una con raffigurato Santa Sofia. La fame ci chiama, è ora di mangiare. Avevamo notato poco prima dei chioschi in un bellissimo parco. Ordiniamo due salsicce dal nome impronunciabile, accompagnate dalle nostre immancabili birre. Finito di mangiare ci facciamo una camminata nel parco in mezzo a gente che gioca a scacchi e alla fine decidiamo di sdraiarci sull’erba per goderci uno splendido sole, come due veri bulgari. Ultima tappa il museo della storia bulgara, facciamo il nostro giro tra i vari oggetti delle differenti epoche, a me i musei risultano sempre in parte interessanti e in parte un tantino noiosi. Alla fine della visita ci concediamo un po’ di relax sdraiati su una panchina, un giro tra i souvenir per comprare le classiche saponette alle rose di Bulgaria ed è ora di andare in aeroporto, il nostro aereo per Bologna ci aspetta. Con noi porteremo sempre dentro gli occhi la semplice bellezza di Sofia.

Spese: 2 biglietti aerei Wizzair a/r: 65 euro

Hotel per 2 notti (city avenue businnes): 97 euro

Parcheggio aeroporto di Bologna; 19 euro per il w.e.

Iris e Ugo



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