SLOVACCHIA in famiglia

Resoconto di un viaggio organizzato in marzo, prenotando con le compagnie low cost e via internet: 2 famiglie e 4 bambini… 11 agosto . Dopo una settimana di preparazione bagagli ( cosa portare? Che tempo farà? Ombrelli?) finalmente ci ritroviamo a Fiumicino tutti e otto ( quattro adulti e quattro bambini tra i 7 e i 13 anni) con una mezz’ora...
Scritto da: aglaja
slovacchia in famiglia
Partenza il: 11/08/2006
Ritorno il: 23/08/2006
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 2000 €
Resoconto di un viaggio organizzato in marzo, prenotando con le compagnie low cost e via internet: 2 famiglie e 4 bambini… 11 agosto . Dopo una settimana di preparazione bagagli ( cosa portare? Che tempo farà? Ombrelli?) finalmente ci ritroviamo a Fiumicino tutti e otto ( quattro adulti e quattro bambini tra i 7 e i 13 anni) con una mezz’ora di anticipo sull’apertura del check-in. L’attesa iniziale ci evita una fila interminabile che attende tutti gli altri. Purtroppo l’aereo è in ritardo da Bratislava e decolliamo con più di un’ora di ritardo. Intanto i bambini ( da ora in avanti “i mostri”) si scatenano nel terminal, seminando patatine, carte di merendine e litigando a più non posso. All’arrivo a Brati scopriamo che manca una valigia. Il proprietario giura di averla dimenticata sul nastro, gli addetti giurano che non c’è… compiliamo la denuncia. La valigia ci arriverà dopo tre giorni, con le ruote rotte.

Ci facciamo portare all’hotel Arcus: stanze da quattro ( da tre comodi, il secondo letto è un po’ piccolo per due) , bagni enormi: Intanto la fame si fa sentire e ci dirigiamo verso il centro. Tra un appuntamento e l’altro perdiamo un po’ di tempo: al Prasna Basta non c’è posto per otto, gli altri non ci ispirano.. Ci muoviamo verso lo Slovak pub. Ma arriviamo alle 21.30 e, non sapremo mai se spaventati dal casino dei mostri, ci dicono che è tardi, la cucina è chiusa… I mostri più piccoli si impuntano come muli e, senza ascoltare le nostre rimostranze no-global, si infilano nel Mc Donald accanto. Almeno mangiamo e scopriamo che quel po’ di inglese basico per ordinare i mcmenù almeno l’hanno acquisto…Il cameriere ( Marek) aiuta i bambini con la cortesia e la professionalità di un maitre di Grand Hotel. A piedi in hotel.

12 agosto Abbondante colazione, con “inguattamento” dei “tosty “ al formaggio e prosciutto per il viaggio in treno. Alle 10, in taxi, arriviamo alla stazione centrale; alle 10.20 treno per Liptrovsky Mikulas. Prima classe, posti riservati, grandi finestrini… il vero viaggio inizia. Appena fuori Bratislava inizia il verde, la campagna coltivata; scorci di campi di girasoli e anche una bella centrale nucleare sullo sfondo. Ma è quando si comincia a salire verso i monti che si scoprono paesaggi di grande bellezza: il fiume ( il Vah) che corre a fianco della ferrovia, castelli diroccati, cime lontane, laghi… Arriviamo in perfetto orario e i nostri ospiti sono ad attenderci sul binario. Ci portano a casa, un cottage con bed and breakfast nella frazione di Kvacany, ci organizzano il noleggio delle auto, la signora ci accoglie sulla porta con un vassoio di grappa locale…I mostri sono incantati dalla casa e dal torrente che scorre sotto. Si scelgono le stanze migliori, sparpagliano i loro vestiti in giro e alle 5 sono pronti per la cena. Dopo cena ci dirigiamo prima al centro commerciale per rivestire il proprietario del bagaglio smarrito e poi i padroni di casa ci accompagnano ad un’incredibile “festa country-western” nell’hotel “Ranc” di Rużomberok. Piove a dirotto, fa freddo e una band di tre slovacchi vestiti da cowboy canta canzoni in simil – inglese, mentre il gruppo locale di danze popolari si esibisce… sembra la scena dei Blues Brothers nel Motel dove suonano il country. E’ pieno di gente, comunque, fatichiamo a trovare un tavolo! La stanchezza per i mostri ormai è tanta, torniamo a casa ( nel buio pesto ci perdiamo due volte…) e prima delle undici crolliamo cullati dal mormorio del torrente..

13 agosto Abbondantissima colazione, con uova, prosciutto, formaggio, salumi, marmellata fatta in casa. La mia moka elettrica salva gli adulti dalla crisi di astinenza da Lvazza, mentre i mostri si adattano subito all’iperproteico vitto.

Il tempo non è bellissimo: partiamo per Vkolinec, il villaggio vicino a Rużomberok che è patrimonio dell’Unesco. Una meraviglia di case di legno colorato, rimasto esattamente come era nel XIX secolo, dove ancora vivono alcune famiglie. Circondato dai boschi, senza segni di civiltà moderna, può far perdere il senso del tempo attuale…Una breve passeggiata porta a punti panoramici in alto sul fianco della montagna. Torniamo a Ruzomberok ,una breve passeggiata per il centro . Scopriamo che i negozi chiudono alle 17 e che dopo le 18 in giro non c’è più nessuno. Molto poco turistica, come situazione, ma cominciamo ad apprezzare lo stile di vita rilassato e poco consumistico di questi paesi di montagna. Alle 5 chiudo il negozio, alle 6 ceno, dopo casomai vedo gli amici, vado ad una festa.. Ho lavorato 8 ore, cosa vogliono questi turisti adesso? Intanto i mostri maschi hanno acquistato un pallone di cuoio ( ma come, in quale lingua si sono fatti capire?) e improvvisano una partita nell’aiuola della piazza principale. Arriva la polizia e preferiamo, sorridendo e ripetendo : we are the champions…Dirigerci verso la cena preparata a casa.

Continua il report sulla Slovacchia con i bambini! Magari vado per argomenti, forse è più leggibile… Allora, prima di tutto le già citate in vari topic TERME . La Slovacchia è ricchissima di acqua; ruscelli, fiumi, laghi sono dappertutto, il suono dell’acqua che scorre vi accompagna durante le passeggiate. Poi ci sono le acque termali, che sgorgano a varie temperature dal sottosuolo. Gli impianti termali sono per lo più antichi, ma sono tutti in corso di ristrutturazione o sono stati già trasformati in moderni stabilimenti. Siamo stati a Besenova, vicino Ruzomberok: c’è una parte coperta nuovissima, con idromassaggio, cascatelle e scivoli; all’esterno la parte più vecchia con la piscina con acqua color coca –cola, schifata all’inizio da noi balenghi occidentali perché affollata ( e certo, che so’ scemi gli slovacchi?) . Una volta immersi nel tiepidume color marrone a 40°, non volevamo più uscire… acqua con il litio, cura la depressione e gli stati psicotici… Poi l’Acquapark Tatralandia, l’equivalente, anche come costo, di Gardaland: 9 piscine, decine di scivoli, montagne di bambini ( non urlanti, urlano solo i nostri ) DA NON PERDERE il settore Therma vital: zona sauna, si sta nudi, coperti da telo bianco fornito da loro, a sudare nelle varie saune a temperature diverse, con aromi essenziali, oppure nell’idromassaggio..Calma, silenzio, relax totale… Di passaggio per Zakopane, in Polonia, abbiamo passato un’oretta nelle terme di Orovice; anche qui un impianto nuovissimo affianca quello storico all’aperto. Acqua che sgorga calda anche d’inverno, la piscina è accanto alle piste da sci. Idromassaggi , cascate e scivoli. Ma faceva troppo freddo per uscire e usare lo scivolo; nell’acqua si stava benissimo.

Negli impianti ci sono sempre ristoranti, bar, punti di ristoro vari; gli spogliatoi sono complicati da capire all’inizio ( chiavi elettroniche) ma efficienti. A Tatralandia l’affollamento può causare problemi nei bagni e per gli asciugacapelli. I bambini chiaramente hanno apprezzato moltissimo l’aspetto acquatico della vacanza! Che altro? Abbiamo visitato il castello di Orava, dove hanno girato Nosferatu. E’ particolarmente imponente, sul fiume Orava dove, peraltro, una strana congrega di giovani in costumi simil ottocenteschi propone navigazione sulle antiche zattere. Purtroppo, la totale incapacità del gruppetto locale a spiegarsi in qualsiasi altra lingua che non lo slovacco, ci hanno impedito di capire modi e tempi dell’attività…Peccato, sembrava divertente. Il castello è interessante, si salgono 500 gradini e si visitano molte sale. Peccato che la guida non fosse in inglese. Qui i mostri aschi hanno dato segni di insofferenza.

Sotto il castello un ristorante “Italiano, da Pietro” non è italiano e Pietro è slovacco. Abbiamo mangiato pizza findus. Come a casa mia, del resto! Da Kvacany, con le scorciatoie locali, abbiamo raggiunto in un’ora e mezza Zakopane, in Polonia, sull’altro versante dei Monti Tatra. E’ un posto affollato di turisti; la funivia che porta al rifugio più alto e poi alle escursioni “ serie” va prenotata con giorni di anticipo. Oppure arrivate alle 7 di mattina ; sembra che ne valga la pena. Noi ovviamente abbiamo optato per una passeggiata di visita tranquilla alle stupende case di legno, che caratterizzano lo “ stile Zakopane” ,più gita in funicolare per arrivare al punto panoramico. C’era moltissima gente e una serie di giochi per bambini ( giostre, trampolini di salto, miniquad) che hanno attirato i mostri e ci hanno occupato mezzo pomeriggio. Nella cittadina girano divertenti carrozze a cavalli e bambini che trascinano pecore al guinzaglio. Insomma, molto turistica, ma effettivamente molto bella. Merita soprattutto il parco naturale, dove si entra solo a piedi o con la carrozza a cavallo; l’ingresso è poco fuori il paese.

Bellissime escursioni nella zona degli Alti Tatra. La parte della catena montuosa da Strbske Pleso a Stary Smokovec è stata colpita da un uragano nel novembre 2004 che ha divelto e trascinato a valle gran parte della foresta. La distruzione è impressionante; stupisce che i nostri media abbiano trascurato l’evento. Il fianco della montagna colpito, per chilometri, ha un aspetto lunare, mentre il resto è splendidamente verde. Noi abbiamo preso il treno da Strbske Pleso: è una vecchia linea ferroviaria, costruita per servire i paesi di villeggiatura dei nobili dell’Impero Austro Ungarico. Anche qui impianti termali e alberghi fin de siecle, accanto ai “sanatori”dell’epoca comunista, in cemento armato. Nonostante tutto, l’impressione generale è di un’attenzione alla natura particolare.

Le strade asfaltate sono ben tenute, i sentieri segnalati bene. Noi abbiamo fatto una breve escursione fino alle cascate: bellissime, nel bosco ( da Stary Smokovec si prende una funicolare e poi a piedi per un’oretta). Pranzo in rifugio e spettacolo di un gruppo di falconieri che ha coinvolto anche i bambini. La mostra più piccola è stata colpita da un’aquila che volava radente…Un’esperienza che racconta orgogliosissima! Altra bella zona di montagna: Demianovskaya Dolina, vicino a Liptovsky Mikulas. Ci sono escursioni, impianti di risalita e grotte carsiche. Abbiamo visitato la grotta della Libertà: scavata da un fiume carsico che scorre in profondità, presenta stalattiti e stalagmiti. In zona da visitare l’antico mulino ad acqua nella valle di Kvacany : è un mulino dell’ottocento che un gruppo di volontari ha ristrutturato e rimesso in funzione; usano l’energia dell’acqua per tutte le necessità della casa. La valletta dove si trova il mulino è suggestiva; ancora una volta in questo viaggio abbiamo l’impressione di essere caduti in un buco temporale e essere tornati indietro di un secolo. Finita la settimana in montagna, con il treno siamo tornati a Bratislava. Per evitare problemi, abbiamo prenotato la cena allo Slovak Pub: si mangia bene a prezzi bassi. Al piano di sotto il Pub Europa: dovrebbe avere cucina italiana, ma solo la pizza è buona: il pizzettaio è italiano. Erò gentili e accoglienti.

Il giorno dopo gita a Vienna. Prima vera incomprensione con gli slovacchi : la bigliettaia ci fa 4 biglietti andata e ritorno, invece di otto; l’errore ci costerà molto caro con il controllore austriaco che ci farà sborsare ben 37 euri tra multe e biglietti! Arrivati in città, decidiamo per un giro sul bus a due piani, non quello giallo e verde, pubblicizzato dappertutto, ma quello rosso che parte dall’Albertina Museum. Costa meno e il giro è più lungo. Bella visione d’insieme; splendida la casa popolare di Hundertwasser! Dopo il pullman ci dirigiamo verso St. Stephen. Acconsentiamo a malincuore all’”esigenza” di mcdonald dei mostri, ma ci salviamo così dalla pioggia improvvisa. Nel duomo saliamo con l’ascensore: vista panoramica. Poi passeggiata e sosta al Sacher Hotel: 5 fette di torta e 3 cioccolate 37 euri! L’impatto con l’euro dopo le corone ci traumatizza un po’…Con la metro raggiungiamo Schonbrunn. Piove a dirotto .Visita audioguidata: il palazzo ci colpisce per lo stato di conservazione. Le mostre piccole, opportunamente preparate dalla visione del film Sissi due mesi prima, veleggiano incantate sul pavimento della sala da ballo al suono del valzer di Strass…Banale, vabbè, ma a sette anni cosa volete di più dalla vita? Si corre per riprendere il treno per Bratislava. Ormai ci muoviamo per Brati come nativi: alla stazione saltiamo sul 3 e scendiamo di fronte allo Slovak Pub.

Ultima giornata a Bratislava: castello e giro di shopping. Pranziamo con cioccolata allo chokocafè sulla hlavnaje Namestie. Poi prendiamo il battello per Devin, castello poco a monte di Bratislava, alla confluenza della Morava con il Danubio. Purtroppo piove e fa freddo, quando arriviamo il castello sta chiudendo, forse per la pioggia. I mostri si rifocillano con l’ennesimo hotdog e poi al volo prendiamo il bus 29 che torna a Bratislava, SENZA biglietto. Tremiamo tutto il viaggio al pensiero del controllore: l’autista ha sul cruscotto una collezione di distintivi sovietici. Discutiamo animatamente sull’opportunità di confessare il nostro crimine al Tovarisc guidatore, appellandoci in russo ai principi dell’internazionalismo marxista . L’arrivo al Novy most risolve il problema: scendiamo senza pagare, ma secondo me sull’autobus avevano capito tutti! Una parte dei mostri vorrebbe continuare lo shopping alla ricerca di improbabili affari in t-shirt firmate; la maggioranza boccia. Piove ancora e ci rifugiamo in un museo per bambini “ Bibiana”, mostra internazionale per l’infanzia. Il biglietto per tutti e 8 costa 100 corone ( 2, 7 euri!) . E’ una mostra interattiva molto carina: ci sono presentati gli elementi naturali, con esperimenti vari e una parte è dedicata ai labirinti. Ci divertiamo tutti moltissimo. Finalmente ha smesso di piovere: giro per il centro, tranquillissimo( è martedì) ; ceniamo, molto bene, al Prasna Basta. Dopo cena altra cioccolata allo chokocafè: è dipendenza! Il giorno dopo, tristi per l’imminente partenza, ci dirigiamo al mercato coperto. C’è un negozio di t-shirt che ne ha alcune carine, come quelle con il marchio Trabant.

Alle 13.00 decollo per Roma. Ma torneremo!



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