Singapore

Cosa si può dire di Singapore….. La si potrebbe definire la città dei divieti (non si può fumare, masticare chewing-gum, gettare carte a terra,) ecc.ecc. Ma poi si scopre che tutto questo fa bene. Se si vuole mantenere pulita una megalopoli di 3 milioni e mezzo di persone, ma allo stesso tempo piccola (poco più di 600 kmq.), bisogna...
Scritto da: Raffaele Santoro 1
singapore
Partenza il: 17/09/2001
Ritorno il: 01/10/2001
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Cosa si può dire di Singapore… La si potrebbe definire la città dei divieti (non si può fumare, masticare chewing-gum, gettare carte a terra,) ecc.Ecc. Ma poi si scopre che tutto questo fa bene. Se si vuole mantenere pulita una megalopoli di 3 milioni e mezzo di persone, ma allo stesso tempo piccola (poco più di 600 kmq.), bisogna sottostare a delle leggi severe. E lì ce ne sono, e soprattutto si applicano! Quante volte mi verrà alla mente questa città mentre osserverò le architettoniche “costruzioni” lasciate dai nostri tanto beneamati (non da me) cani? Lì per questo c’è una multa di 500 SG$ (600.000 lire). La città non ha niente di artistico, essendo supermoderna. Ci sono sempre costruzioni nuove in “costruzione” (scusate il gioco di parole), e ci si può perdere nei centri commerciali che sottoterra possono portare in altre parti della città.

Naturalmente in questi centri commerciali multipiano, serviti da ascensori velocissimi e molte scale mobili, ci si trova di tutto. Ma le cose buone (per lo più italiane), costano un occhio della testa. Prima di andarci, avevo letto di Singapore come città carissima, anche per mangiare ecc.Ecc. Ho trovato di peggio a Londra, Copenhagen, e senza allontanarmi troppo a Firenze e a Venezia.

La città è bellissima e vivissima di notte. Rifulge di vari colori e (come a New York), gli uffici nei grattacieli sono illuminati di notte.

Vere e proprie escursioni non ce ne sono. Sono andato in una riserva naturale dove non visti, si possono vedere in libertà varie specie di uccelli, rettili (varano di Comodo).

Ben tenuti (cosa non lo è a Singapore???), vale la pena di andarci.

Divertente è andare a Sentosa (una piccola Disneyland). Isola di fronte alla città si può raggiungere in vari modi: funivia, aliscafo (2 minuti), ma anche via terra a piedi o in auto.

Ci sono parecchie attrazioni, oltre alla possibilità di poter fare il bagno su belle spiagge stile hawaiano.

Si può vedere l’acquario camminando su un tappeto mobile circondati da tutti i lati da migliaia di pesci. C’è lo spettacolo dei delfini e altro ancora. Molte altre cose anche culturali.

L’attrazione principale del parco è il MERLION (mermaid-lion), simbolo della città. Singapore significa infatti città del leone (singa=leone ; pura=città). Ci si sale sopra e si ha una bella vista della città. Leggenda vuole che un Sir inglese, si trovasse qui quando apparve un leone che non gli fece niente e perciò decise di dedicare questa nuova città al leone.

Per quanto riguarda il mangiare qui si trovano cucine di tutti i tipi (anche per la strada) e 24h al giorno.

Mi sono trovato nei centri commerciali all’ora di spacco dal lavoro, circondato da persone vestite nei modi più diversi, che mangiavano le cose più diverse e nei modi più diversi (mani, posate, bacchette, bacchette più posate).

Non c’è un orario fisso ed è obbligatorio lo “spicy” (lo speziato).

Come guarnizioni ai cibi ci sono sempre creme e cremine piene di sapori piccanti ed è facile trovare arrosti dolciastri (zenzero ed altro).

Anche da McDonald c’è il Mc Spicy (pollo con chilly hot sauce).

Difficile (la maggioranza è musulmana) trovare maiale e affini.

Per ragioni non personali sono stato anche in ospedale. Pulitissimo, si visitano i pazienti anche alle 23, ed a piano terra ci sono hall enormi con molti chioschi che vendono cibo di tutti i tipi e non i panini di plastica che si trovano dalle nostre parti. Per quanto riguarda gli alberghi non saprei dove indirizzare, essendo stato ospite di una mia amica del posto (di origini malese e musulmana).

L’unica è andare al centro così da poter visitare la city (ma credo che i prezzi non siano molto “soddisfacenti”.

Il traffico è sempre scorrevole anche nelle ore di punta, anche perché non ci si può fermare per la strada a parcheggiare, ma sempre negli appositi silos (numerosissimi).

E poi in pochi hanno la macchina. C’è un’imposta del 150% sull’acquisto di una macchina.

Quindi un’auto costa 2 volte e mezza il prezzo di acquisto e per mantenerla ci vogliono circa 600$ (720.000lire) al mese. Ma non si sente il bisogno di auto in una città famosa per i mezzi pubblici puntualissimi.

Taxi ce ne sono a migliaia e non sono cari. Se si viene da un’altra nazione con l’auto, bisogna pagare una tassa di 30 SG$ al giorno per poter circolare.

La benzina costa meno rispetto all’Italia, ma se qualcuno pensa si andare nella più economica Malaysia a fare il pieno (come da noi i lombardi vanno in Svizzera), dovrà avere l’indicatore del livello almeno a ¾, altrimenti o rifornisce o multa : 500SG$.

Per le spese (souvenirs, ecc.) è meglio andare al quartiere indiano. Si trovano prezzi inferiori della metà rispetto al centro e all’aeroporto e di un terzo rispetto a Sentosa.

A proposito dell’aeroporto… vale la pena visitarlo bene prima di partire. Si potrebbe stare intere giornate senza annoiarsi. Pulitissimo (ci si può specchiare per terra), ha molti punti dove si può ingannare il tempo in attesa del volo. E se si ha molto tempo a disposizione (in transito), si può anche approfittare della possibilità di fare un tour gratuito della città, internet gratis, cinema.

Al mio arrivo, arrivato al nastro bagagli, ho avuto la sorpresa di trovare già la mia valigia (mai capitato), ma soprattutto c’è qualcuno che le toglie dal nastro e le mette ordinatamente a terra.

SIGH !!! Mai successo !!! Prima di partire ero curioso di assaggiare il durian (frutto nazionale). Come sapore non ho trovato niente (né buono né cattivo), ma il suo odore ha risposto a tutte le mie aspettative. Me l’avevano detto e ne ho avuto la conferma: PUZZA IN UN MODO INCREDIBILE !!!! Comprato ad un supermercato abbiamo dovuto viaggiare a finestrini aperti per poter respirare in mancanza di maschere antigas.

Non saprei dire del sapore… Ma la puzza: avete presente la fogna di Calcutta? Questa ! Un cenno sugli usi del posto. Nelle case si sta scalzi, le scarpe vanno lasciate fuori della porta. La mia amica (musulmana) mi ha portato dalla madre. Come ospite non dovevo portare niente, ma mi hanno offerto dei dolci (buoni!) che ho dovuto mangiare solo. Loro l’avrebbero fatto solo quando avrei lasciato la loro casa.



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