Da San Vito Lo Capo a Mazara del Vallo

In Sicilia tra couscous, mare, arte e gastronomia
Scritto da: Thelma18
da san vito lo capo a mazara del vallo
Partenza il: 07/09/2015
Ritorno il: 21/09/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Finalmente si parte per le ferie 15 giorni, dal 7 al 21 settembre, per visitare la Sicilia nord/occidentale. La nostra base è a San Vito Lo Capo, anche perché in quei giorni si svolgerà il famoso festival internazionale del cous cous. Decidiamo di partire di lunedì da Caselle con Rayanair così atterriamo direttamente a Trapani, sul volo cercano di venderti di tutto, anche una specie di gratta e vinci,pazzesco. All’arrivo abbiamo noleggiato una macchina di piccola cilindrata, con copertura totale, con la Sicily by car, perché era la più conveniente, unico problema ha il cambio automatico, ma dopo le prime brusche frenate, meno male che ho le cinture di sicurezza, mio marito riesce a guidare normalmente. A San Vito lo Capo abbiamo affittato un alloggio presso l’agenzia Vacanzasanvito, abbiamo scelto l’alloggio Kabir, ampio, molto pulito e con un’ottima dotazione di accessori, c’è anche la lavatrice, e due biciclette in dotazione, utilissime. Unici inconvenienti sono: l’aria condizionata poichè quando l’accendiamo, dentro è fresco, ma chi è fuori, a causa dei motori collocati nel bellissimo cortile esterno ben attrezzato, fa la sauna, inoltre l’acqua non è potabile, quindi serve solo a cucinare. La prima sera andiamo a mangiare al Tha’am con cucina siculo-araba, abbiamo preso un antipasto in due, due cous cous di pesce buoni ed abbondanti, due dolci ottimi, una bottiglia di Donnafugata e una d’acqua, conto 37€ cd. Nella media della zona anche se in meridione abbiamo sempre pagato molto meno, in seguito abbiamo scoperto che qui ė tutto abbastanza caro. Le spiagge del paese, quasi tutte libere e pulite, anche se molto affollate anche se siamo a settembre inoltrato.

9 settembre

Piove quindi decidiamo di andare a visitare Trapani, arrivati piove talmente tanto che non riusciamo a scendere dalla macchina, ma verso mezzogiorno il sole fa capolino tra le nuvole quindi ci incamminiamo per una passeggiata nella, città vecchia. Antichi palazzi, ricchi di storia, si affacciano su Corso Vittorio Emanuele, interessante la chiesa del Collegio dei Gesuiti, da poco restaurata, la Cattedrale di San Lorenzo invece non mi ha entusiasmato. Molto particolare è invece la chiesa delle Anime del Purgatorio che custodisce i venti Misteri che vengono portati in processione in venerdì santo. Sono le 14 lo stomaco reclama pertanto decidiamo di mangiare il famoso pane cunzato; passando sotto la porta più antica di Trapani “porta oscura” sulla sinistra c’è un piccolissimo locale “Marinella” dove fanno un pane cunzato buonissimo ed altre specialità del posto. Rifocillati, continuiamo il giro tra i vicoli della parte araba e poi quella ebraica, ci dirigiamo verso il camminamento dei bastioni, da poco restaurati, che costeggiano la spiaggia d Trapani, partendo dall’ex piazza del mercato del pesce fino al Bastione Conca, su di essi si affacciano le vecchie case dei pescatori, quasi tutte ristrutturate. Il tempo è incerto, quindi decidiamo di non prendere l’ovovia che collega Trapani a Erice e optiamo per la macchina, Da Erice il panorama ė spettacolare, visitiamo subito la chiesa di Matrice, ma non saliamo sul campanile, vista la giornata non ne vale la pena. Passeggiamo nel bellissimo borgo che ha mantenuto intatta l’atmosfera medioevale, su Via Vittorio Emanuela 14, consigliati da amici. Ci fermiamo ad assaggiare le prelibatezze della pasticceria Maria Grammatico, non si sa cosa scegliere, una più buona dell’altra, quindi oltre a quelle degustate al momento, ce ne portiamo via un vassoietto per la cena. Ci incamminiamo verso il Castello di Venere, ma improvvisamente si alza una fredda nebbia che improvvisamente avvolge tutto, ci inoltriamo nel parco, ma alla fine desistiamo, anche perché ormai sono le 19,30, il castello non l’abbiamo trovato e la nebbia è sempre più fitta, potremmo tranquillamente essere sul set del Nome della Rosa.

10 settembre

Sole a palla, si parte per la Baia di Santa Margherita a Macari, parcheggiamo la macchina all’entrata, il trenino, gratuito come del resto anche il parcheggio, porta i turisti nelle varie calette (Calazza, Scaruzu Asparu, A Chianca, Scarubrucia, Rina S. Margherita) la maggior parte della zona è brulla e scogliosa solo Rina S. Margherita ha una spiaggia di sabbia amplia attrezzata con ombrelloni e lettini e un bar improvvisato. La bellezza delle zona è rappresentata dall’aspo promontorio a strapiombo sul mare pulitissimo che domina una costa ancora selvaggia e integra.

11 settembreRiserva dello Zingaro

Non ci sono parole per descrivere questo spettacolo della natura, mare cristallino, ricco di pesci, percorsi pulitissimi, personale gentilissimo, assolutamente da non perdere. Consigliate scarpe comode e telefonare prima di andare perché se c’è vento, per paura degli incendi la riserva è chiusa. Entriamo dall’ingresso nord di San Vito Lo Capo, il percorso è agevole, volendo dopo circa dieci minuti si può fare il bagnoi a “Cala Tonnarella”. Noi proseguiamo e visitiamo il museo delle attività marinare e la casa forestale. Dopo venticinque minuti di cammino si raggiunge la seconda caletta “Cala dell’Uzzo” dove si può visitare anche la grotta dell’Uzzo abitata in tempi preistorici. Non la facciamo tutta, anche perché fino a Scopello sono 7 km. Ci fermiamo a fare il bagno a Cala Marinella, si nuota in mezzo ai pesci che arrivano fino a riva, uno spettacolo.

12 settembre – Tonnara del secco – di San Vito lo Capo

Con le biciclette che avevamo in dotazione siamo andati più volte in questa tonnara che, seppur in rovina, mantiene il fascino di un tempo che gli conferisce un aspetto abbandonato e selvaggio. Noi ce ne siamo innamorati, forse anche perché fanatici della fiction de “Il Commissario Montalbano”. Questa tonnara compare in alcuni sui episodi in particolare nel “il Giro di Boa”. Abbiamo eletto la Tonnara del Secco la nostra spiaggia preferita a San Vito! A cena siamo andati al Antico Borgo a Macari, il ristorante ha una terrazza affacciata sul mare, la vista è molto bella per i tavoli più esterni e si può godere di un tramonto mozzafiato sulla Baia di Santa Margherita. Personale gentilissimo ma disorganizzato, tempi di attesa lunghissimi, buona cucina, prezzo adeguato e nella media della zona.

14 settembre – Marsala

Dopo la visita alla città di Marsala è d’obbligo effettuare la visita guidata alle cantine Florio, che consiglio di prenotare per tempo poiché molto gettonate. La nostra guida è stata bravissima ad illustrare il percorso storico della famiglia Florio e di come questa sia stata legata alla storia della Sicilia. La visita termina con la degustazione di alcuni dei loro ottimi vini con relativi accostamenti gastronomici. Unico appunto il filmato iniziale in 3D, l’idea è vincente, ma sicuramente da migliorare. Troppi scossoni e spruzzi ingiustificati rispetto alla proiezione. Inoltre i sedili si muovo a scatti il che risulta abbastanza fastidioso. Al ritorno ci siamo fermati per visitare la riserva naturale delle saline di Trapani, ormai è tardi per una visita competa e ci accontentiamo di entrare nel mulino dove vendono prodotti della zona, per poi attendere il tramonto per un bel servizio fotografico, quando i riflessi del sole trasformano le vasche delle saline in specchi colorati dalle sfumature rosa, arancioni e rosse. Indimenticabile.

15 settembre – Riserva dello Zingaro

Entrata sud da Scopello, la riserva è chiusa perché è previsto vento. Ci dirigiamo verso Scopello piccolo borgo ad impronta medioevale, molto carino, interessante il Baglio al centro del paese. Scendiamo verso i Faraglioni e la Tonnara… un panorama mozzafiato. Peccato che per accedere alla tonnara si debba pagare ben € 3,50 per scendere in una banchina cementata dove parecchie persone prendono il sole. Non c’è nulla da visitare. L’importo sarebbe giustificato se venisse consegnata almeno una pieghevole che spighi la storia della tonnara e invece nulla, inoltre i servizi igienici sono pessimi. Fatte alcune, bellissime fotografie dopo 20 minuti siamo andati via. E’ davvero un peccato non valorizzare un luogo così bello. Sconsiglio caldamente la visita i Faraglioni, si possono ammirare comodamente da altri punti della strada. Ripartiamo alla volta di Castellammare del Golfo, breve giro della cittadina, negozi chiusi. A noi non ha entusiasmato molto quindi siamo ripartiti alla volta di Segesta. Vi è un ampio parcheggio gratuito, il biglietto per tempio e teatro costa € 6.00, volendo (e se avete già camminato tutto il giorno e fa molto caldo ve la consiglio) ci sono i bus a € 1,50 che vi portano all’anfiteatro, se no preparatevi a fare un bella salita per raggiungerlo, ma ne vale assolutamente la pena. Scendiamo quindi verso il tempio. E’ il tramonto e il sole scende dietro alle alte colonne come se fosse un Dio, spettacolare. Purtroppo come spesso accede il sito è lasciato a se stesso il bellissimo tempio non ha nemmeno un cartello esplicativo. All’estero riescono a valorizzare anche due sassi messi in croce con display multimediali, brochure e filmati e noi neppure un cartello per opere con millenni di storia.

18 settembre

Finalmente inizia la Sagra internazionale del cous cous. San Vito lo capo si riempie di colori e profumi, bancarelle ovunque. Alla sera decidiamo di cenare da Ghibli. Ottima scelta, consigliatissimo, personale gentilissimo e un pesce eccezionale. Prezzi nella media di San Vito.

19 settembre

Visita Mazara del Vallo. Non l’avevo considerata nel mio piano ferie, ma visto le critiche positive che ho letto sui vari link decidiamo di andarci. Arrivati ci rechiamo immediatamente al teatro Garibaldi, un gioiello, fatto tutto con il legno delle barche. Ci regala una atmosfera particolare: un misto di storia, di accoglienza e di sogno. La visita è gratuita, la guida gentilissima, oltre a raccontarci la storia del teatro ci dà alcune indicazioni per visitare al meglio la cittadina. Ci rechiamo quindi al Museo del Satiro danzante. A parte il satiro e alcune anfore non c’é altro, il fascino della visita sta nella storia del suo ritrovamento raccontato nel video che viene proiettato nella stanza, assolutamente da non perdere. Andiamo quindi a visitare la chiesa di Sant’Ignazio, suggestiva in quanto non ha più il tetto. Quindi ci immettiamo nel centro storico, la Casbah. Di matrice araba è caratterizzato da un groviglio di stradine che ricordano le medine islamiche, qui incontriamo un gruppo di olandesi che ha come guida un ragazzino di nome Hosni, carinissimo, molto preparato, se poi volete il suo cellulare contattatemi. Con lui abbiamo fatto il giro di tutta la casbah, sia la parte tunisina che quella ebraica. Anche se in realtà quest’ultima non esiste più, grazie a lui abbiamo visitato anche una vera casa tunisina. Inoltre ha fatto aprire, fuori orario, la bellissima chiesa di San Francesco, assolutamente da non perdere, una vera fortuna averlo incontrato. Si è più che guadagnato la mancia che gli abbiamo dato. Nel pomeriggio siamo andati a visitare il Duomo e poi la Chiesa di San Michele con le monache di clausura. Se suonate alla porta del convento, potrete acquistare i famosi “zoccoletti”. Si posano i soldi su una ruota e girando compaiono i pasticcini, buonissimi.

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