Sicilia, una perla anche d’inverno

Cinque giorni alla scoperta della parte occidentale dell'isola
Scritto da: pattylane
sicilia, una perla anche d'inverno
Partenza il: 30/12/2013
Ritorno il: 03/01/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
La nostra vacanza inizia il giorno 30 dicembre con una levataccia, poiché l’aereo per Palermo è alle ore 7.30. A Viareggio il cielo è sgombro da nuvole e non fa particolarmente freddo.

Volo in orario, arrivo alle ore 9.00 circa. Autobus per Palermo, dove ci aspetta un B&B nel centro storico della città, esattamente nel quartiere detto “La Kalsa”. Il centro storico di Palermo è composto da quattro quartieri: La Kalsa, Albergheria, Vucciria e Il Capo. Si scende alla stazione ferroviaria e da lì, a piedi, si raggiunge il B&B. Intanto il cielo è diventato sempre più cupo e piove, ma non fa freddo. Lasciata la zona del porto, ci inoltriamo in vicoli stretti e dopo poco arriviamo a destinazione. Il vicolo è piccolo e su di esso si affacciano case mezze diroccate e fatiscenti, vediamo una parte di casa restaurata ed è proprio lì il nostro alloggio. Dentro è tutto nuovo, molto carino; siamo accolti molto bene. Depositiamo i bagagli e poi, senza indugiare, via alla scoperta della città.

Ci sono tante cose da vedere. Troviamo subito Piazza Marina, dove si affaccia il Giardino Garibaldi. Qui è racchiuso l’albero più vecchio della città: un ficus benjamina che ha più di 150 anni. Dopo ci inoltriamo in corso V. Emanuele, per arrivare in Piazza Pretoria dove c’è la Fontana Pretoria, detta “Fontana della Vergogna”, perché le statue sono tutte nude. Quindi, Piazza Bellini dove si affaccia la Chiesa di Santa Caterina, molto bella, tutta in stile barocco. Poi troviamo la Chiesa della Martorana e, di fronte, la chiesa di San Cataldo. Intanto continua a piovere. Di nuovo su Corso Vittorio Emanuele, all’incrocio con via Maqueda dove si trovano i Quattro Canti, il centro del capoluogo siciliano. Breve pausa nell’Antica Focacceria, locale molto affollato, nel quale si degustano alcuni prodotti tipici della cucina siciliana. Proseguiamo, quindi, ancora sotto la pioggia, e ci infiliamo nel rione denominato “Albergheria” per attraversare il caratteristico mercato di Ballarò. Qui vediamo bancarelle piene zeppe di frutta e verdura: cavoli enormi, carciofi bellissimi, finocchi giganteschi… cumuli di arance, mandarini, limoni, banchi pieni di pesce dall’aspetto molto invitante. C’è fermento: domani sarà il giorno 31 dicembre e tanta gente sta facendo le scorte di cibo per preparare il cenone di fine anno. Si continua la passeggiata alla volta del Palazzo dei Normanni, all’interno del quale si trova la Cappella Palatina, splendida, piena di mosaici incredibilmente sofisticati. Ormai abbastanza stanchi ci avviamo per tornare indietro , nella nostra stanza. La sera ceniamo nel quartiere in un ristorante dall’aspetto invitante.

II giorno a Palermo

Sveglia di buon’ora e colazione abbondante con dolci tipici siciliani. Questa volta ci incamminiamo verso la splendida cattedrale attraversando vicoli stretti e angusti, pieni di case mezze diroccate, panni stesi fuori all’aperto anche se piove, cumuli di spazzatura ammucchiata vicino ai cassonetti, tanti negozi chiusi, segno evidente che la crisi ha colpito molto anche qui. Questa è Palermo, dall’aspetto contrastante e al tempo stesso intrigante e piena di fascino. Visitata la cattedrale, ci dirigiamo verso le Catacombe dei Cappuccini, situate un po’ fuori Palermo. Oggi non piove, il cielo è ancora grigio e minaccia pioggia, il clima è mite e si sta bene. All’interno delle Catacombe possiamo vedere le spoglie mummificate di 8.000 palermitani deceduti tra il XVIII e il XIX secolo. Spettacolo un po’ raccapricciante che può anche dare noia ad alcune persone particolarmente sensibili. Tornando verso Piazza Indipendenza ci fermiamo a visitare la Cuba, uno degli edifici più rappresentativi dell’architettura arabo-normanna di Palermo. In Piazza Indipendenza prendiamo l’autobus per raggiungere il Duomo di Monreale. Breve pausa pranzo e poi di nuovo in marcia verso il B&B.

È la sera del 31 dicembre. Andremo al Teatro Politeama dove si esibisce Max Gazzè e lì aspetteremo la mezzanotte. Intanto si sentono già rumori di petardi scoppiettanti. Verso le 21 cena in un ristorantino vicino al nostro alloggio e poi via verso il Teatro Politeama. Attraversiamo il rione della Vucciria, pieno di stradine piccole e anguste; c’è gente che mangia per la strada, un’aria allegra e coinvolgente. Arriviamo al bellissimo Teatro Massimo, tutto vestito a festa, avvolto da luci suggestive. Prendiamo Via Maqueda chiusa al traffico per l’occasione e la percorriamo. E’ una via molto bella piena di bei negozi. Attendiamo la mezzanotte tra uno scoppio e l’altro in mezzo a una folla di persone festose. E’ tempo di rientrare, poiché l’indomani lasceremo Palermo .

III giorno

Sveglia presto: dobbiamo raggiungere con l’autobus l’aeroporto, dove abbiamo prenotato una macchina a noleggio; la prossima tappa sarà Marsala. Oggi il cielo è azzurro, si preannuncia una giornata piena di sole. Procediamo alla volta di Trapani, ci fermiamo per visitare Segesta e i suoi templi. Ancora in marcia verso Erice. Saliamo su al paese in funivia e godiamo dello spettacolo sottostante. Dall’alto vediamo Trapani e le famose saline. Erice è un bel paesino medievale, ben mantenuto, ma niente da invidiare ai borghi medievali della nostra Toscana che sono bellissimi. In serata arriviamo a Marsala, dove ci attende un delizioso B & B nel centro storico. Serata trascorsa in pizzeria e passeggiando tra le vie di Marsala.

IV giorno

Anche stamani sole e l’aria è tiepida, quasi primaverile. Prossima tappa: Agrigento. Prendiamo la macchina e via verso lo Stagnone, dove sono le Saline. Percorriamo il Lungomare e ammiriamo le saline e i tipici mulini a vento. Proseguiamo verso il sito archeologico di Selinunte. Visitiamo i templi bellissimi. Di nuovo in macchina verso Agrigento, breve pausa a Sciacca. Arrivati in Agrigento scopriamo il caos cittadino, quindi ci affrettiamo a parcheggiare l’auto e andiamo al nostro B&B. Cena in un ristorantino nel centro storico di Agrigento. Facciamo quindi un giro tra i vicoli stretti con le case arroccate su in alto: uno spettacolo unico, indescrivibile, molto intrigante…

V giorno

Sole, aria primaverile. Lasciamo il B&B e partiamo per ammirare la bellissima Valle dei Templi. Una meraviglia sono i templi, una meraviglia la loro collocazione! E’ così caldo che non ci resta che spogliarci, è un assaggio della futura primavera che verrà… Poi procediamo per Aragona, dove andremo a vedere un raro fenomeno geologico noto come vulcanismo sedimentario: i Vulcanelli di Macalube. Si tratta di piccoli vulcani che emergono da una distesa di fango e si formano da piccole eruzioni di gas metano che fuoriesce dal terreno. Sembra di essere sulla luna: è un paesaggio veramente straordinario e anche un po’ inquietante! Ultima tappa prima del rientro: La Scala dei Turchi. Arriviamo verso l’ora del tramonto. Il cielo si tinge di rosa e di arancio. Improvvisamente si scorge un enorme sperone di roccia di un bianco abbagliante che si protende verso il mare. I suoi “gradini “ sono candidi e lisci, di una bellezza unica…

Adesso via verso l’aeroporto di Palermo dove lasceremo l’auto e prenderemo il volo per tornare a casa.

Questa vacanza è stata breve, ma intensa, abbiamo visto tanti luoghi belli e suggestivi, abbiamo scoperto i due volti della Sicilia, diversi e contrastanti. Gli abitanti dell’isola sono molto gentili, sempre pronti ad aiutare in ogni occasione. Io ringrazio questa terra cosi “misteriosa” dell’accoglienza che abbiamo avuto e spero di avere presto l’opportunità di tornare.

Patrizia e Nicola



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