Sicilia Occidentale 4

Un breve giro da Marsala (via Selinunte e Palermo) a Trapani
Scritto da: cioppettone
sicilia occidentale 4
Partenza il: 15/09/2012
Ritorno il: 21/09/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Partiamo da Pisa con Ryanair alle 6.30 per questa breve vacanza settembrina di sette giorni ed arriviamo circa alle otto a Trapani sotto la pioggia.

Inutile stare a ribadire le solite cose su Ryanair; ormai tutti sanno della politica dei bagagli della compagnia, i pregi e i difetti. In pratica abbiamo pagato per l’unica valigia da 15kg la stessa cifra di un adulto. All’arrivo prendiamo la Smart, prenotata tramite e-noleggio e consegnata da Sicily by Car. Aspettiamo un po’ perché non è pronta, ma l’auto è a posto anche se non pulita a dovere.

Arriviamo che sulla zona infuria un temporale e le strade sono dei torrenti, per cui raggiungere Villa Carlo Resort, nonostante il GPS e i numerosi cartelli è un’impresa. Lasciamo i bagagli in reception, dato che è troppo presto per avere la camera. Per fortuna prima di mezzogiorno il tempo si rimette al bello e possiamo cominciare a visitare le famose saline della laguna tra Trapani e Marsala. Il cielo è terso e il paesaggio è spettacolare. I cumuli di sale sono una bellezza che si staglia tra le vasche ed il cielo. C’è la possibilità di visitare le saline ma arriviamo che l’ultima è già terminata. A chi interessa consiglio di visitare il sito www.salineditrapani.it. Finalmente torniamo al resort, dove prendiamo possesso della camera. Peccato che la nostra non abbia la vista sul mare, ma è nuova e spaziosa.

Nel pomeriggio visitiamo Marsala, e prima di passare Porta Garibaldi ci fermiamo a gustare due buonissime cassatine da De Gaetano. Il centro di Marsala è piccolissimo ma gradevole. Cerchiamo un internet point, visto che al resort non funziona la rete, ma quelli consigliati dall’Ufficio per il Turismo sono uno fallito e l’altro chiuso il sabato. Per fortuna ne troviamo un terzo, per caso, e riusciamo a prenotare una sistemazione per il giorno seguente.

In serata ci fermiamo per cena e notiamo con piacere che c’è molto movimento, al contrario del pomeriggio.

Il secondo giorno lasciamo Marsala, dopo una colazione superlativa al Villa Carlo, per andare a Selinunte. Lungo la strada ci fermiamo a visitare Mazara del Vallo. E’ domenica e la cittadina appare decisamente tranquilla.

A Selinunte visitiamo il tempio dorico e l’Acropoli. Il biglietto costa 3 euro a testa e con 1 euro in più si può utilizzare il trenino per gli spostamenti tra i principali siti. Lo scenario del contesto è molto suggestivo e merita la visita. Volendo si può passare qualche ora sulla vicina spiaggia, ma noi preferiamo proseguire per la prossima tappa, prevista a Castellammare del Golfo, tagliando con la A29 da sud a nord questa parte di Sicilia

Qui abbiamo prenotato al Casale del Golfo, a circa 5 km dal paese, in un vallone vicino alla ferrovia. Il posto è comodo poiché vicino alla strada principale e non troppo lontano dal centro.

Peccato che alcune camere siano poco luminose e la colazione un po’ striminzita. Avendo ancora diverse ore di sole, andiamo verso Scopello e ci fermiamo alla prima spiaggia per fare il primo bagno di questa vacanza. E’ una spiaggia sassosa e non c’è molta gente, anche se è domenica. La stagione è agli sgoccioli e stanno pure smontando gli stabilimenti balneari. Verso le cinque ripartiamo per l’ingresso orientale della riserva dello Zingaro. Ai forestali chiediamo qualche informazione e ci dicono che a causa dell’incendio di agosto, il percorso si interrompe dopo circa 850 metri, alla prima spiaggia, mentre da S. Vito lo Capo, si possono percorrere a piedi circa 2,5 km di parco.

L’ingresso costa 3 euro a persona e il parcheggio è libero. Torniamo indietro e ci fermiamo a fare una foto alla tonnara di Scopello. Per andarci si paga e a giudicare dalle multe sui parabrezza delle auto parcheggiate lungo la strada, conviene pagare anche il parcheggio. Dato che è tardi per un altro bagno, andiamo al paese di Scopello, un po’ più arroccato sul monte, dal quale si ha una bella vista sul golfo e sulla tonnara. Anche qui attenzione a dove si parcheggia, poiché molte zone sono riservate ai residenti. Il paese non è attraversabile la domenica, ma noi “forziamo” il blocco e andiamo oltre e ci fermiamo nella zona carico/scarico dove fortunatamente c’è un posto libero.

La sera ceniamo a Castellammare. Qui è pieno di ristoranti e si spende in media 20-25 euro a testa, vino escluso. Ce ne sono molti e la maggior parte è valido per cui non mi sento di dare giudizi su alcuno. Insomma, basta entrare e sedersi a caso e non si resterà delusi.

Il giorno dopo, visto che la Riserva non è completamente agibile, decidiamo di noleggiare un gommone e farci tutta la costa fino a San Vito. Dato che è bassa stagione e giorno lavorativo, ci lasciano un Alson di circa 5 metri con il classico motore da 40 hp per 60 euro, carburante escluso che alla fine avrà un costo di 42 euro. C’è ancora un po’ di mare, ma dato che il vento è contrario, decidiamo di fare direttamente il viaggio fino alla Tonnara vicino a S. Vito e poi farci il percorso inverso a favore di mare e soffermarci via via lungo il litorale.

La giornata passa tranquilla tra bagni davanti alle spiagge, foto e sole. L’ultima tappa la facciamo di fronte alla Tonnara di Scopello che anche dal mare è fantastica.

Il giorno seguente ci trasferiamo a Palermo. Arriviamo all’hotel Casena dei Colli, prenotato su Booking.it, verso le 9.30 e anche qui lasciamo i bagagli in reception e ce ne andiamo in città. Come dice lo zio di Johnny Stecchino nel famoso film con Benigni, il problema maggiore di Palermo “iè ì traffico” per cui lasciamo la Smart dietro al teatro Politeama e dopo aver preso due “gratta e sosta” da 0,75 euro ciascuno da un rivenditore vicino, ripartiamo a piedi.

Da qui c’è molta strada da fare per visitare la città, ma siamo dei camminatori e passiamo la Vucciria, il mercato di Ballarò, piazza Pretoria, Palazzo dei Normanni e poi, tornado verso il porto, via V.Emanuele e la Cattedrale. Ci ripromettiamo di visitare Palermo più accuratamente la prossima volta. Ritornati all’auto, rientriamo all’Hotel e dopo un veloce cambio, andiamo a rilassarci sulla spiaggia di Mondello che non è molto distante. Il mare è calmissimo e l’acqua è di un turchese straordinario che ci costringe a fare subito un lungo bagno rilassante.

Anche qui stanno smontando le infrastrutture estive e abbiamo tanto spazio a disposizione. Per noi Mondello è una piacevole sorpresa: non ci aspettavamo un così bel posto. Dopo aver consulatato Tripadvisor, decidiamo di andare a mangiare da “Al Fondaco del Conte”. Ne valeva veramente la pena. Peccato che per arrivarci ci tocca a destreggiarci tra sensi unici e strade strettissime, ma la cucina e la cordialità dei proprietari ci ripagano.

Il giorno successivo, dopo una buona colazione, che viene servita nei saloni del palazzo principale del complesso alberghiero, partiamo subito verso Segesta. Qui arriviamo facilmente grazie all’autostrada A29, poco trafficata sopratutto dopo l’uscita per l’aeroporto di Punta Raisi. Qui a Segesta si può visitare il tempio dorico meglio conservato della Sicilia e il teatro (biglietto di ingresso 6 euro) dal quale abbiamo una bellissima vista sulla valle sottostante e sul golfo di Castellammare. Tra i due siti si può utilizzare il pullman (1,5 euro), cosa che abbiamo fatto a causa di una noiosa tendinite di mia moglie.

Chi può, è meglio che faccia la salita a piedi per ammirare la vallata e fare delle belle foto da lontano al tempio dorico.

Ripartiamo verso ovest, alla volta di Trapani. Qui abbiamo prenotato l’hotel Tirreno, nel comune di Pizzolungo, a nord del capoluogo. Questo albergo ci delude subito, visto che è in fase di ristrutturazione e soprattutto perché ci capita una camera piuttosto vecchia.

Lasciati come al solito i bagagli, partiamo per S.Vito Lo Capo, che è a circa 30 km di distanza.

Non c’è molta gente dato il periodo e possiamo parcheggiare vicino alla spiaggia ad un euro l’ora al parcometro.

Anche questa spiaggia è molto bella anche se in alcuni punti ci sono le posidonie a riva.

Verso le cinque del pomeriggio, sazi di bagni e sole, ripartiamo verso l’albergo.

Andiamo a cena nel centro storico di Trapani, che dista dalla nostra sistemazione circa 5 km. Qui ci sono soprattutto lounge bars, anche se non mancano i ristoranti tradizionali, ma ci accorgiamo subito che la media dei locali è leggermente inferiore rispetto a Palermo e Castellammare. Andiamo da Tentazioni di Gusto, che ci propone dei piatti molto ben curati ed appetitosi.

Il giorno seguente, dopo aver parcheggiato gratis la Smart in uno dei vicoli vicino al molo, prendiamo la nave veloce per Favignana. Il biglietto A/R costa 37 euro in due e arriviamo sull’isola intorno alle dieci. Subito veniamo presi di mira dai procacciatori di clienti di un noleggiatore di scooters e per 25 euro prendiamo un 125cc. Con questo possiamo girare in tutta comodità l’isola che esssendo circa 18km di lunghezza può essere percorsa anche con la bici, anche se non mancano un po’ di salitelle e tira sempre un po’ di vento.

Inutile descrivere le bellezze della costa, ma in particolare voglio segnalare Cala del bue marino, ex cava di pietra che permette di scendere direttamente in un mare blu intenso e Cala Azzurra, forse la più caratteristica spiaggia, anche se non molto grande per la verità, dell’isola. Qui ci fermiamo e facciamo il bagno, riuscendo anche a distendere un asciugamano sulla sabbia, in mezzo ai molti visitatori presenti nonostante sia giovedi 20 settembre. Dato che il maestrale soffia molto, le spiagge più esposte, come Cala Rossa, non sembrano un granché.

Verso le sedici ripartiamo verso la tonnara Florio e saliamo verso il Forte Santa Caterina che però non è raggiugibile coi mezzi a motore se non precorrendo un sentiero piuttosto ripido. Dato che il tendine della “mugghiera” non ce lo permette, arriviamo, con fatica nostra e dello scooter, fino in cima al valico di fianco al monte, dal quale si può ammirare il panorama a 360°. Ripartiamo con la nave delle 17, dopo aver fatto un po’ di shopping nei fornitissimi negozietti del centro. Prima di rientrare in hotel, ci facciamo un gelato e delle cassatine da Ciuri Ciuri, ottimo bar-pasticceria di fronte al molo. La sera ritorniamo a Trapani per la cena sul Corso Vittorio Emanuele, senza aver consultato Tripadvisor e ne paghiamo le conseguenze. In effetti si è mangiato meglio da Tentazioni di Gusto la sera precedente.

Arriviamo al nostro ultimo giorno di questa vacanza. Il nostro volo è alle 22.00 per cui abbiamo tutta la giornata utile. Lasciamo i bagagli alla reception dell’hotel dopo aver liberato la camera ed andiamo a visitare Erice. Arriviamo in cima al monte circa alle dieci e mettiamo due euro nel parcometro; qui tutti i posti sono a pagamento. Prendiamo inoltre il biglietto per la visita delle dieci chiese principali del borgo per 5 euro a testa. Oddio, non sono le più belle chiese d’Italia, ma le visite sono piacevoli. Purtroppo nel “Pass” non è compresa la visita del Castello che si paga a parte. Il tempo vola e siamo costretti a tornare per mettere altre monete al parcometro prima di finire la visita della cittadina. Inutile parlare del panorama che si gode da quassù; meglio soffermare l’attenzione sulle pasticcerie e in particolare sulla pasta di mandorle e la frutta martorana. Ci prendiamo del pane cunzato che consumiamo fuori delle mura ad un tavolino da pic-nic e scendiamo verso il mare dal lato opposto rispetto al quale siamo saliti al mattino.

Presi i bagagli all’albergo, ci fermiamo a cercare un posto dove trovare un po’ di prodotti tipici da portare a casa. Ci fermiamo allo spaccio della Astor, sulla Dorsale ZIR della Zona Industriale, ma sono chiusi. Tentiamo di chiamare i due numeri sulla porta ma nessuno risponde, per cui procediamo oltre ed andiamo verso Marsala a fare il giro dell’isola Mothia in barca. Costa 10 euro a testa e dura circa un’ora. Per fermarci sull’isola c’è da pagare un biglietto a parte, ma non sembra che ne valga la pena. Mothia era una cittadina fenicia che pare avesse grande importanza strategica all’epoca. La laguna è poco profonda e solo chi conosce il fondale può girare con le barche, anche se a fondo piatto. La cosa più suggestiva del tour è rappresentata dalla strada, ora sommersa che congiungeva l’isola con la costa e di cui si vedono i resti passandoci sopra con la barca.

Finito il tour andiamo in centro a Marsala per cercare di comprare una cassata da portare a casa, ma purtroppo da De Gaetano non ne hanno di pronte e desistiamo. Abbiamo ancora un po’ di tempo a disposizione e torniamo verso Trapani per vedere se Astor è aperto, ma scopriamo da un cartello che prima non avevamo notato che chiude alle 18.00 per cui niente tonno rosso. Sulla provinciale 21, direzione Marsala, troviamo Kàlia, un ingrosso di prodotti come mandorle, capperi, pistacchi e altri prodotti siciliani anche sfusi e prendiamo un po’ di tutto.

E’ ora di andare all’aeroporto e di salutare la Smartina che ci ha fatto compagnia per gli oltre 800km percorsi e finire la vacanza. Al check-in ci tocca a togliere qualche etto dalla valigia: pur avendo messo le stesse cose dell’andata il peso differisce di quasi due chili rispetto alla pesata fatta a Pisa. Stiamo per partire ma già pensiamo di tornare…

Consigli e costi

Il volo ci è costato circa 60 euro a testa e la valigia altrettanto; con Ryanair ricordarsi di fare check-in online prima di arrivare in aeroporto.

L’auto con tutte le coperture è costata 176 euro per tutta la settimana. Conviene prenotare il veicolo su portali e non sui siti delle compagnie di noleggio; ricordarsi di stampare il voucher.

Gli hotel sono costati tra i 60 e i 70 euro a notte con formula B&B

In tutti gli hotel era presente la rete wireless ma in tutti abbiamo avuto dei problemi di connessione risolti solo in due strutture. Da quel che abbiamo visto in molte località fuorimano la connessione è via satellite e non sempre funziona. Chi ha una chiavetta o lo smartphone se lo porti.

Il navigatore GPS è fortemente consigliato e per le località poste in strade di campagna conviene segnare le coordinate geografiche al posto dell’indirizzo.

Ci hanno clonato una carta di credito, per cui consiglio di seguire il personale quando si paga, soprattutto al ristorante.

Se volete dormire a Favignana o alle altre isole, meglio prenotare la sistemazione visto che non è una metropoli.

E chi è a dieta… peggio per lui/lei.

Buon viaggio



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