Otto amici alla scoperta della Sicilia Occidentale

Nonostante siamo quattro coppie di ragazzi con età tra i 20 e i 24 anni, non amiamo la vacanza tutta spiaggia-discoteca-discoteca-spiaggia. Quest’anno, infatti, la nostra meta è stata la Sicilia Occidentale, ed abbiamo macinato un sacco di km per visitarla il più possibile.
Scritto da: Francina89
otto amici alla scoperta della sicilia occidentale
Partenza il: 23/07/2010
Ritorno il: 02/08/2010
Viaggiatori: 8
Spesa: 1000 €

IL VIAGGIO

Per risparmiare abbiamo viaggiato in traghetto con la T-link Lines, una nuova compagnia low-cost perché si occupa principalmente di trasporti commerciali, e sulla nave c’è solo una piccola parte riservata ai passeggeri. Gli interni sono molto belli, nuovi, sono disponibili sia cabine che poltrone, inoltre ci sono un bar ed un self-service. Siamo partiti da Genova Voltri e approdati a Termini Imerese (20 h di viaggio!); prenotando in anticipo, abbiamo speso 92 euro a/r con poltrone e l’imbarco di due auto compreso. L’unica pecca è che al ritorno la nave è partita alle 4 di notte anziché all’1, e se non fosse per chi era sveglio che se n’è accorto, saremmo stati convinti di arrivare in orario perché il personale non ha avvisato nessuno.

L’ALLOGGIO

Abbiamo affittato Villa Daniela, una bellissima villetta a San Vito lo Capo (TP), che dista 200 m dal mare, ha due terrazze di cui una molto ampia, cinque stanze da letto, tre bagni e una cucina super attrezzata, per 2000 euro alla settimana.

LA VACANZA

Domenica 25 luglio

Il mattino lo passiamo a fare la spesa per tutta la settimana, pranziamo a casa e poi passiamo il pomeriggio in spiaggia; il mare ci delude rispetto alle aspettative, ma scopriamo poi perché siamo vicino al porto, avremmo dovuto solo spostarci un po’!

Lunedì 26 luglio

Oggi si comincia alla grande: sveglia alle 6,30, si parte per Agrigento e la Valle dei templi, che dista circa 3,15h di viaggio da San Vito. All’entrata del sito archeologico incontriamo una guida che ci propone una visita guidata a 60 euro totali ed accettiamo; l’ingresso inoltre costa 10 euro, ma fino a 24 anni è ridotto (5euro) ed il parcheggio 3 euro. Inutile dire che la Valle è stupenda, c’ero già stata in gita scolastica ma il tempio della Concordia lascia sempre a bocca aperta. Consiglio di fare la visita guidata, altrimenti non si apprezza appieno la bellezza e la maestosità dei resti. A fine visita, ci facciamo consigliare una bella spiaggia e ci indirizzano a Realmonte, alla Scala dei Turchi. È una roccia bianca a picco sul mare levigata dal vento tanto da sembrare un’enorme scalinata. Parcheggiamo nei pressi del “Lido Rossello” e ci accampiamo per consumare il pranzo (preparato a casa!) sulla spiaggia a fianco della Scala, di sabbia e molto ampia, col mare poco profondo. Peccato che l’acqua ghiacciata ci impedisce di tuffarci! Ci spostiamo poi a Selinunte, l’intenzione è di vedere il sito archeologico, ma sono quasi le 18 e sta per chiudere. Dopo cena, come ieri, ci concediamo una deliziosa granita alle mandorle (o al pistacchio, che dilemma scegliere, sono entrambe buonissime!) nel centro di San Vito, molto affollato ma carino.

Martedì 27 luglio

Muniti di acqua ghiacciata, cappello e scarpe da ginnastica, oggi visitiamo la Riserva Naturale dello Zingaro (ingresso: 3 euro, ridotto per studenti: 2 euro). Percorriamo il sentiero sulla montagna a ridosso del mare, dal quale si ammira un panorama stupendo e si può, in vari punti, scendere nelle varie calette. Sicuramente il mare più bello che abbiamo visto, coi sassolini bianchi, acqua limpidissima e una varietà di pesci che mi incanta guardare con la maschera durante il mio snorkeling provetto! Scendiamo nelle prime due calette partendo da San Vito (altrimenti si può entrare da Scopello, in tutto il sentiero è lungo 7 km) e sulla strada ci imbattiamo anche nel museo della pesca e dell’agricoltura, dove sono esposti attrezzi utilizzati in passato per queste attività.

Mercoledì 28 luglio

Dopo aver preparato il pranzo al sacco, si parte alla volta di Marsala. Appena parcheggiata la macchina, mi concedo le panelle più buone della vacanza (sono tipo una farinata di ceci in piccoli pezzi e fritta). Facciamo un giro nel centro, e ci colpisce la vetrina di una pasticceria che presenta frutti di pasta di mandorle così ben fatti da sembrare veri. E’ doverosa una tappa per comprarne un vassoio da portare a casa, e non resisto ad assaggiarne subito una. Ci spostiamo poi verso l’imbarcadero per Mothia, isolotto nel golfo di Marsala a un solo km dalla costa, dove vi sono resti fenici. Sembra molto suggestivo, inoltre è affascinante il fatto che appena sotto al pelo dell’acqua ci sia un’antica strada sommersa creata dai fenici per unire la costa all’isola, ma che fosse nascosta ai nemici. Siccome non sono tutti d’accordo a visitare l’isola, purtroppo cambiamo i programmi e partiamo per Erice, che è un borgo di origine medievale situato su un altopiano a 800 m sopra Trapani. L’intenzione è di posteggiare l’auto e prendere l’ovovia per raggiungere il centro, ma non percorriamo la strada giusta per il parcheggio e, dopo una serie infinita di curve, arriviamo in cima con la macchina. Non solo non abbiamo preso l’ovovia, ma abbiamo percorso anche la strada più stretta e tortuosa (scopriamo al ritorno che ce n’è un’altra molto più larga e bella!). Come avvisano molti TPC sul sito internet, a Erice fa freddo e bisogna portarsi una maglia in più! Il centro è molto carino, ma non arriviamo fino al castello che la sera dopo scopriamo deve essere bellissimo. Oggi non ne facciamo una giusta! In compenso alla sera andiamo fuori a cena per provare piatti tipici. Siamo tutti d’accordo ad andare da “Gna Sara”, in centro a San Vito e consigliato da molti TPC, ed infatti la scelta non poteva essere più azzeccata! Il ristorante pizzeria è sulle guide Michelin e Gambero Rosso, si mangia molto bene ed i prezzi sono contenuti. Io ho provato la busiata (un formato di pasta tipico) e le panelle, spendendo 15 euro. Qualcuno dei miei amici ha preso il pesce, altri il cous cous tipico sanvitese (ogni anno a San Vito si tiene il festival del cous cous, e per 5 anni Gna Sara ha ottenuto il premio come miglior cous cous): tutti sono stati soddisfatti.

Giovedì 29 luglio

Siccome ci siamo innamorati della Riserva, oggi torniamo, partendo però da Scopello. Non arriviamo prestissimo, perciò il parcheggio è pieno e lasciamo la macchina in un campo privato dove il padrone chiede 5 euro per auto. Il percorso da questa parte è più faticoso ed impegnativo. Visitiamo il piccolo museo della manna in una casetta che si affaccia sul sentiero e poi finalmente ci tuffiamo nell’acqua di una stupenda caletta! Alla sera torniamo a Erice perché abbiamo saputo che ogni giovedì nel cortile del castello è allestita una discoteca, “Torre Pepoli”, ed i ragazzi che ce la consigliano ne sono entusiasti! Peccato che ci sia una nebbia che si taglia col coltello, il castello sembra molto bello e così anche i giardini intorno.

Venerdì 30 luglio

Di nuovo sveglia presto, perché alle 8.30 dobbiamo presentarci al porto per un’escursione alle isole Egadi. Peccato che, quando stiamo già uscendo di casa, il ragazzo dell’agenzia ci comunica che la gita è annullata causa mare mosso. Niente panico, siccome siamo già pronti saliamo in auto alla volta di Segesta. L’ultimo tratto di strada prima di arrivare a Calatafimi (il comune dove si trova il sito archeologico) è disastrato, sporco di detriti delle frane e con delle buche enormi. L’ingresso al sito costa 4,50 euro e con lo stesso si può visitare entro 3 giorni Selinunte. Il tempio si staglia maestoso sulla collina ed è davvero emozionante! Si può poi raggiungere l’anfiteatro “scalando” una collina a piedi o con un pulmino, al costo di 1,50 euro. Optiamo per la seconda opzione e visitiamo i resti dell’acropoli con l’anfiteatro, che ha la stranezza di essere rivolto a nord anziché a est, probabilmente per permettere agli spettatori di godere della vista del mare. Per pranzare ci spostiamo a Castellamare del Golfo, in una pizzeria che non eccelle né per pulizia nè per qualità del cibo. Torniamo a San Vito per un bagno e oggi il mare si rivela degno degli elogi di cui vanta, la sabbia è fine e bianca e l’acqua limpida e chiara.

Sabato 31 luglio

Lasciamo la casa alle 9,30 e torniamo in spiaggia a San Vito per fare l’ultimo bagno. A pranzo ci deliziamo con arancini e panelle acquistati in uno dei tanti chioschetti del centro che li vendono da asporto. Ultimo giro in centro e poi salutiamo la baia di San Vitofacendo qualche foto dalla strada panoramica che si imbocca da punta Calamancina, una protuberanza della costa che è circondata solo da mare. Andando verso Termini Imerese ci fermiamo a Monreale, dove visitiamo il duomo con il famoso mosaico del “Cristo benedicente” e facciamo un giro in centro. Chiediamo ad una signora del posto di consigliarci una pizzeria per cena, e ci raccomanda un posticino suggestivo, che ispira atmosfere di un cafè d’altri tempi: ovunque librerie ricche di libri (addirittura nel bagno!) e quadri, appesi persino all’esterno nella viuzza cieca dove ci siamo seduti per mangiare. Controvoglia ci avviamo verso il porto e ci imbarchiamo; ancora un giorno di viaggio e poi ci aspetta la solita routine!

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