Marzo 2006 Praslin, La Digue, Mahe fai da te

Guide Leggere (e magari stampare e portare in viaggio) tutti i racconti di viaggio presenti su turistipercaso.it e buona parte dei forum di discussione, molto più utili della scarna Lonely Planet, che comunque va consultata. Esiste un’ottima guida in francese sulle Seychelles, che vendono all’aeroporto di Parigi. Imprescindibile...
Scritto da: Iacopo
marzo 2006 praslin, la digue, mahe fai da te
Partenza il: 16/03/2006
Ritorno il: 27/03/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Guide Leggere (e magari stampare e portare in viaggio) tutti i racconti di viaggio presenti su turistipercaso.It e buona parte dei forum di discussione, molto più utili della scarna Lonely Planet, che comunque va consultata. Esiste un’ottima guida in francese sulle Seychelles, che vendono all’aeroporto di Parigi. Imprescindibile www.Seychelles.Com Itinerario Napoli – Parigi – Mahe –Praslin – La Digue – Mahe –Parigi – Napoli. (Tra l’altro passando per Parigi è possibile evitare di pagare i 42 euro di tassa sul passaporto, Airfrance fa delle offerte notevoli sull’acquisto del biglietto via internet e le miglia accumulate valgono anche per millemiglia Alitalia – ammesso ci sia ancora qualcuno che viaggia Alitalia). Cambio Abbiamo cambiato 4 volte complessivamente 450 € (tre volte a 10 e una volta a 11), dal taxista che appena arrivati ci ha portato dall’aeroporto di Praslin ad Anse Volbert, da un rasta per strada, al porto (jetti) di Praslin e dal tipo che ci ha noleggiato la macchina a Mahe. Cambiare a Praslin è facilissimo, e i tipi che vogliono cambiare ad un certo punto diventano quasi fastidiosi. A La Digue invece in 3 giorni solo una volta un tipo per strada (la mattina vicino al jetti) ci ha chiesto se volevamo cambiare. A Mahe il cambio lo abbiamo addirittura avuto a domicilio dal fittamacchine, ma lì mai nessuno per strada ci ha chiesto se volevamo cambiare.

Spese Complessivamente 1600 euro a testa, di cui 760 per il volo Napoli – Parigi – Mahe a/r, 60 per l’aereo Mahe Praslin, 20 per il traghetto Praslin – La Digue a/r, 40 per l’aliscafo Praslin – Mahe, 75 € (=150/2) per i 3 giorni di macchina a Mahe, per le guesthouse abbiamo speso complessivamente 395 € a testa (11 notti), il resto per mangiare, entrare in qualche parco e varie cosette.

Probabilmente è possibile risparmiare qualcosa, ma non moltissimo, non andando praticamente ogni sera al ristorante, e contrattando sistematicamente sui prezzi e sul cambio nero. Sulle spese i 50 € al giorno di noleggio macchina a Mahe pesano in maniera significativa (5% delle spese complessive di viaggio). Dato che a Mahe è assolutamente necessario avere la macchina per non perdere tempo e poter andare dappertutto, nel preventivo di viaggio aggiungete sempre + 50 € al costo di una stanza a Mahe.

Guesthouse Praslin: Rosemary Guesthouse 70 € la doppia con colazione (di frutta tropicale, pane e marmellata succo di frutta e the (o caffè)). La sistemazione più bella, direttamente su Anse Volbert, abbiamo avuto la migliore stanza della Guesthouse, quella che affaccia sul mare. Pensione molto silenziosa in quanto lontana dalla strada principale, Herbert, il figlio gentilissimo della proprietaria, se glielo chiedi ti accompagna con la barchetta a Curieuse e St Pierre per 25 €, una sera ha anche organizzato una cena per tutta la Guesthouse costata solo 10 € a testa. Nelle vicinanze ristoranti, spacci e cambisti al nero in abbondanza.

La Digue: Pension Residence Chez Michelin 80 € self catering. Bungalow enormi, in realtà per 4 persone (il costo per 4 persone è solo 100 €), sul mare a due passi dal Jetti, ti noleggiano le biciclette ad un prezzo di favore (35 rupie) e te le portano fin sotto il bungalow. Come tutte le sistemazioni di La Digue contatto diretto con la natura, ossia insetti in camera (ad esempio gli enormi scarafaggi indiani), uccelli sul tavolo, gechi alle pareti. Se si comunica l’orario di arrivo, ti vengono a prendere con il carro col bue al Jetti, utile se si hanno molti bagagli.

Mahe: Hotel “la Roussette” 90 € con colazione (banane, uova, pane e marmellata the). Un Hotel un po’ decadente, a me ha ricordato i Motel di alcuni film americani on the road, la vicinanza della principale (anche perché unica) strada nord-sud di Mahe lo rende rumorosissimo. La principale comodità consiste nell’essere molto vicino all’aeoporto, importante se il volo (come accade spesso se diretto per l’Italia) è la mattina. Niente di che la spiaggia di fronte. Sono comunque gentilissimi e ci hanno permesso di occupare la stanza fino alle 19 dato che il nostro aereo partiva alle 21.45.

Ristoranti Praslin: Laurier ad Anse Volbert, buffet da 30 € a testa + bevande. Caro, ma il miglior posto dove abbiamo mangiato durante il viaggio. Ottime le zuppe, perfetta la grigliata. Squisita la mousse di Passion Fruit. Estrema cura anche del particolare (piatti splendidi dipinti a mano).

Le Chevalier ad Anse Lazio. Piattone unico 150 rupie a testa, molto più economico del vicino Bonbon Plume La Digue: Tarose vicino al Jetti. 130 rupie a testa per mangiare in abbondanza. Ottimi gli antipasti e il granchio cucinato nel latte di cocco.

Mahe: La Roussette ad Anse aux Pin, buffet da20 € a testa + bevande. Senza infamia e senza lode, dovendo pagare in euro risulta un po’ caro. Cucina creola un po’ troppo francesizzata per i miei gusti.

Villaggio dell’artigianato ad Anse aux Pin,160 rupie a testa. Splendido ristorante, altissimo livello della cucina, servizio impeccabile. Lo consiglio a tutti.

Jardin du Roi. 110 rupie a testa, solo la domenica a pranzo e con prenotazione. Si mangia la produzione propria di questa antica proprietà riconvertita ad orto botanico. Assolutamente da fare se capitate a Mahe di domenica. Il gelato, ance se molto caro, sarà un esperienza indimenticabile.

Kaz kreol ad Anse Royale. 120 rupie a testa. Niente di che, ma indubbiamente economico.

Sundown Restaurant a Port Glaud 130 rupie a testa. Il rapporto qualità prezzo migliore che abbiamo incontrato. Ottimi gli antipasti coi frutti di mare. Porzioni abbondantissime. Spiagge Praslin: Anse Volbert: splendida, immensa, accogliente: arrivarci dall’inverno italiano sicuramente ce l’ha fatta apprezzare di più. La sera l’alta marea la copre completamente.

Anse Lazio: la più bella spiaggia del mondo? Non credo: certo la scarpinata dalla fermata del bus alla spiaggia ve la farà ricordare a lungo.

La curieuse island: l’isolotto di fronte ad Anse Volbert ha delle spiagge splendide. In particolare, una volta fatto il giro del centro di riproduzione delle tartarughe, consiglio di non andare subito dall’altra parte dell’isola come dicono i guardiani (sentiero a destra guardando il mare), ma di andare dalla parte opposta della spiaggia, dove non va nessuno: superate un paio di cale vi troverete di fronte una spiaggia spettacolare dove non c’è proprio nessuno. Nel mare di fronte abbiamo visto uno squalotto. La spiaggia dall’altro lato dell’isola è comunque molto bella.

La Digue: Spiagge a nord (Anse Patates, Gaulettes, Banane, Fourmis): niente di che, tra l’altro con molti cani incazzosi. Però ad Anse Patates abbiamo visto un grande branco di delfini (almeno una quindicina) proprio dove poco primo noi ci stavamo facendo il bagno.

Anse Source d’Argent: ok l’acqua è bassa e non ci si puo fare un bel bagno, ma come si fa a non andarci? Bellissima e imprescindibile, anche se ovviamente molto affollata (per gli standard Seychellesi) Spiagge a sud (Grande Anse, Petite Anse, Anse Coco): probabilmente quelle che ci sono piaciute di più in tutte le Seychelles, simpatica passeggiata in bicicletta per arrivarci, lungo la strada c’è un vecchietto che vende la frutta del suo orto. Non credo che mangerò più delle banane così buone. Le tre spiagge sono tutte e tre bellissime, a noi è piaciuto di più la seconda: Anse Coco è molto bella ma ci vuole almeno mezz’ora a piedi da Petite Anse, e dato che ha la nomea di essere isolata è paradossalmente più affollata di Petite Anse. Comunque fate attenzione nel sentiero tra Grande Anse e Petite Anse: noi ci siamo persi ed è qualcosa che capita spesso, quindi anche se effettivamente le frecce per Petite Anse ci sono, e sono anche evidenti, capita di non vederle. Se improvvisamente vi trovate in mezzo ad una palude, ecco, dovete tornare indietro. Diciamo che da Grande Anse a Petite Anse ci vogliono meno di 10 minuti, se dopo 10 minuti vi trovate ancora ad arrampicarvi su delle rocce, forse, come noi, avete fatto male a seguire gli atletici francesi che vi precedevano…Ah dimenticavo, a marzo sono bagnabilissime, quasi senza onde, ma pare che in altri periodi dell’anno non sia così.

Mahe: Anse aux Pins: andateci solo se ci affaccia l’albergo… Anse Takamaka: grande, bella, profonda, molto facile da raggiungere (sta sulla strada principale) quindi un po’ troppo affollata per i nostri gusti.

Anse Soleil: più piccola, il principale deterrente è la strada sterrata che occorre percorrere per raggiungerla. Francamente secondo me è molto peggio la strada normale che in genere ha dei profondissimi canali di scolo dell’acqua su entrambi i lati. Almeno con la strada sterrata non rischi di sbandare in un fosso ogni volta che incroci qualcuno.

Anse Intendance: è la spiaggia che cì è piaciuta di più di Mahe, anche questa pare che in altri periodi dell’anno non sia bagnabile. A marzo è spettacolare. Io mi sono divertito troppo a tuffarmi nelle onde di un metro e mezzo due. Tra l’altro ci si può ammirare un tramonto spettacolare (se poi avete il coraggio di tornare guidando al buio…) Anse Forbans: se volete fare una pausa mentre guidate per Mahe.

Port Launay: una bella laguna ombreggiata, a noi è piaciuta molto.

Trasporti Aereoplanino interno: prenotatelo dall’Italia, telefonando all’airseychelles, vi risparmierete un eventuale inutile attesa all’arrivo.

Taxi: cari, pagateli in Rupie e tirate sul prezzo.

Aliscafo Praslin Mahe: il traghetto La Digue Mahe, di cui parla la Lonely Planet, a marzo partiva alle 3 del mattino, abbiamo quindi deciso di non prenderlo, ripiegando sull’aliscafo. È oceano, quindi il mare lo si sente (e io l’aliscafo lo prendo piuttosto spesso, anche d’inverno). Il consiglio è quello valido per tutti i viaggi in aliscafo: state nel salone inferiore (che tra l’altro costa 5 euro in meno) che oscilla di meno, e al limite andate fuori. Per la cronaca nel viaggio che abbiamo fatto noi metà dei passeggeri vomitava. Ma francamente non mi hanno dato l’idea di essere dei grandi marinai questi Seychellesi.

Bus: rispettano gli orari in maniera quasi svizzera, solo che a Praslin sono pochi (chiedete il foglio con gli orari appena arrivati all’ufficio informazioni dell’aereoporto o del Jetti) mentre le distanze a Mahe sono grandi e il traffico li rallenta. In ogni caso costano pochissimo.

Bicicletta: sconsigliata a Praslin, obbligatoria a La Digue dove però ci sono ormai molte automobili. Controllate che il cambio funzioni.

Automobile: guidare alle Seychelles non è facile, non solo per la guida a sinistra, ma soprattutto per via dei canali per l’acqua piovana ai lati della strada (stretta): se ci finisci dentro la macchina è bella che andata, e io il primo giorno ci stavo finendo dentro almeno 2 volte. Dopo di che ho deciso di non superare mai i 30 km/h e di guidare fisso in seconda. Ho rallentato il traffico dell’isola, ma tutto è andato per il meglio.

Conclusioni Dovessimo rifare il viaggio non modificheremmo molto, in 11 giorni siamo riusciti a vedere (e bene) tutte e tre le principali isole. Sicuramente, dovessimo tornare alle Seychelles, non torneremmo a Mahe: per girarla è necessaria l’automobile, mentre la nostra idea di vacanza è comunque quella di poter aprire la porta di casa e tuffarsi. Sia ben chiaro le spiagge di Mahe sono molto belle è proprio la storia dell’auto che a noi non piace molto. Sinceramente trascurabile la gita a Vallee de Mai, così come inutilmente lunghe, faticose e care sono le escursioni alle varie isolette.

Consigliamo a tutti di mangiare al Jardin du Roi a Mahe e di alloggiare ad Anse Volbert a Praslin. Ovviamente La Digue è l’isola più bella. A differenza di altri periodi dell’anno a marzo le spiagge a sud (Grande Anse, Petite Anse e Anse Coco) hanno il mare calmo e farsi il bagno lì è bellissimo.

Insomma a noi il viaggio è piaciuto moltissimo e siamo tornati entusiasti. Ovviamente bisogna partire con una certa dose di elasticità mentale e capacità di adattarsi.

Se volete darci uno sguardo abbiamo messo alcune foto nel fotoblog Buon viaggio.

Buon viaggio Iacopo e Federica



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