Seychelles: Praslin, La Digue, Mahè

06 Ottobre – 15 Ottobre 2007 "Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo nè finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. E' il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile." ...
Scritto da: stefano04
seychelles: praslin, la digue, mahè
Partenza il: 06/10/2007
Ritorno il: 15/10/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
06 Ottobre – 15 Ottobre 2007 “Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo nè finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. E’ il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile.” (Ryszard Kapuscinsky – In viaggio con Erodoto) Chi desidera, come abbiamo fatto noi, visitare solo Mahè, Praslin e La Digue può tranquillamente fare a meno di acquistare una guida, basta che vada sul sito www.Turistipercaso.It , cerchi, fra i racconti di viaggio delle Seychelles quello che ha per titolo “ Viaggio alle Seychelles” del 12/08/06, e lo stampi. Avrà così a portata di mano tutte le notizie che gli servono. L’autore è anonimo e noi, con affetto, lo abbiamo battezzato “ Lo Spiegone” ed a lui va il più sentito dei ringraziamenti.

Siamo rimasti molto contenti di come abbiamo organizzato il viaggio e confermiamo che le Seychelles meritano certamente una visita, quali che siano le vostre esperienze di viaggio.

Prima di iniziare il diario della vacanza un breve aggiornamento “ dati ” e qualche classifica, assolutamente faziosa e personale.

Cambio ufficiale : 1 Euro = 10,20 SCR Cambio parallelo : 1 Euro = 14 – 15 SCR Costo della Benzina : 10 SCR per 1 litro Snorkelling : 1°) Coco Island vicino a La Digue, 2°) St. Pierre vicino a Praslin, 3°) Anse Lazio a Praslin Spiagge Balenabili : 1°) Anse Sours d’ Argent a La Digue, 2°) Petite Anse a Mahè, 3°) Anse Lazio a Praslin Spiagge non balenabili : 1°) Grand Anse a La Digue, 2°) Anse Intendane a Mahè Spiagge da evitare : 1°) Baie Beau Vallon a Mahè (troppo “villaggio vacanze”), 2°) Grand Anse a Praslin (insignificante) Da non perdere : Vallee de Mai a Praslin ( vale da sola il viaggio) 1° giorno – Sabato 06 Ottobre : PISA – ROMA – MAHE’ E’ una giornata tiepida ma leggermente nuvolosa e Nicola, nostro genero, gentilmente ci accompagna all’aeroporto di Pisa dove arriviamo alle 13:00. Facciamo il check-in per la sola tratta Pisa – Roma poiché, in considerazione della lunga sosta che ci attende a Roma, preferiamo accertarci che il bagaglio sia arrivato e quindi fare un nuovo imbarco per la tratta successiva. Forse è una cavolata ma abbiamo alle spalle numerose esperienze di bagagli arrivati a destino molto dopo di noi.

Partiamo in perfetto orario alle 15:00 con volo AZ1668 (l’aereo è un Embraer 145 vecchiotto) ed alle 15:40 sbarchiamo a Fiumicino in anticipo sull’orario previsto.

Recuperiamo la nostra unica valigia, che è la prima ad apparire sul nastro, e ci trasferiamo dal Terminal A al Terminal C alle partenze internazionali. Piove a dirotto.

Bighelloniamo fino alle 17:30, ora in cui Air Seycelles apre il banco di accettazione. Fatto il check-in ci rechiamo al cancello d’imbarco dove attendiamo pazientemente leggendo.

Seconda partenza odierna in perfetto orario alle 20:30. L’aereo è un Boeing 767-300 che ha i sedili disposti 3+3+2 e possiamo stare in santa pace da soli. Accaparramento di settimanali e quotidiani. La cena è servita alle 22:45 e non è male. Finito di pranzare prendiamo 15 gocci del collaudatissimo Mielin e velocemente ci addormentiamo. Purtroppo il sonno è di breve durata perché alle 04:00 veniamo svegliati per la colazione; a causa della differenza di fuso orario l’ora locale è le 06:00 ed alle 07:00 è previsto l’arrivo, che avviene puntualissimo dopo un percorso di avvicinamento che prevede il sorvolo del Parco Marino di Sant’ Anne che si rivela un ottimo biglietto di presentazione.

2° giorno – Domenica 07 Ottobre : MAHE’ – PRASLIN E’ una bella giornata ed il sole brucia già di prima mattina. Velocissimo disbrigo delle formalità doganali nel rinnovato aeroporto di Mahè e trasferimento nell’area dei voli interni dove ci informano che imbarcheremo sul volo delle 09:00 anziché su quello prenotato delle 08:30.

Mettiamo a frutto il ritardo andando a contrattare il noleggio della macchina per quando torneremo qui fra cinque giorni. La nostra scelta cade su “Tropicar” sia per il prezzo di Euro 40,00 al giorno (chilometraggio illimitato, assicurazione CDW e tasse incluse) sia per la simpatia che ci ispira il proponente Mr. Franky Leporte. L’auto è una piccola Daihatsu con un modello non presente in Italia. Stiliamo il contratto ma non lo firmiamo a causa di una rilevante franchigia per i danni procurati alla propria auto ( a Praslin scopriremo che tale clausola è sempre presente ed eliminarla ha un costo assurdo).

Primo cambio non ufficiale a 14 SCR per 1 Euro.

Il volo da Mahè a Praslin su un minuscolo Shorts 360 dura 15 minuti ed, ad attenderci, troviamo Mr. Paul Hodoul della “Austral Car Rental” che ci consegna l’auto prenotata dall’ Italia (una Nissan March) per tre giorni al prezzo di Euro 50,00 al dì (chilometraggio illimitato, assicurazione CDW e tasse incluse). Come di norma la benzina è praticamente a zero e quindi ci rechiamo al distributore più vicino, poche centinai di metri in direzione Sud, per far rifornimento. Attenzione a non eccedere perché quando riconsegnate la macchina la benzina residua non viene rimborsata !!!! Invertiamo la rotta e puntiamo all’estremo Nord per andare a vedere Anse Georgette. Arrivati al cancello del “Lemuria Resort” spiego alla guardia che dall’ Italia avevamo inviato una e-mail per chiedere il permesso di accesso per quel giorno. Breve contatto telefonico con “non so chi” e veniamo ammessi. A poche decine di metri dal cancello c’è un piccolo parcheggio, sulla destra, dove lasciamo l’auto ed, a sinistra inizia il sentiero per la spiaggia. Dopo una decina di minuti di cammino arriviamo alla famosissima Anse Georgette che in effetti è una bellissima spiaggia con un mare strepitoso ed un discreto snorkelling. Primo di molti bagni da sogno e non abbiamo avuto bisogno di disfare la valigia avendo nello zaino tutto l’occorrente.

Ci tratteniamo un paio d’ore sgranocchiando razioni di sopravvivenza portate da casa poi ci dirigiamo a Sud intenzionati a fare il giro dell’isola.

Passiamo da Anse Kerlene (graziosa) da Grand’ Anse ( assolutamente deludente) arrivando all’estremo Sud con Anse Consolation (graziosa). Proseguendo il periplo dell’isola arriviamo al “jetty” e ci fermiamo per prenotare lo spostamento a La Digue ma ci dicono che la prenotazione non serve e che possiamo fare il biglietto al momento della partenza. Per precauzione prendiamo l’orario che risulta identico a quello scaricato dal sito www.Seychelles.Net/iif/start.Htm . La strada costiera è piacevole con la costante del mare a destra ed una bellissima e ricchissima vegetazione a sinistra. Costeggiamo la Baie Ste Anne con spiagge non degne di nota, poi tagliamo all’interno per sbucare ad Anse Volbert, bellissima e lunga spiaggia con sabbia bianca, finissima, tipo borotalco e con un mare stupendo. Qui, sulla Cote D’ Or troviamo il selfcatering, L ‘ Hirondelle, dove abbiamo prenotato un “beach apartment” per tre giorni. Ottima scelta. L’appartamento è composto da veranda, cucina/soggiorno, camera con ventilatore a soffitto ( .. Letto con zanzariera), e bagno.

Davanti alla veranda un giardino con un cancello oltrepassato il quale si attraversa la strada e siamo in spiaggia. Sistemiamo velocemente i bagagli e ci precipitiamo in mare dove alterniamo bagni a passeggiate. L’acqua è calda e trasparente, nuotare e una piacevolezza ma niente pesci.

Nei modestissimi negozi di alimentari facciamo spese di sopravvivenza.

A cena da “Luca” dove gustiamo una ottima pizza ed un buon gelato.

Il locale è a due passi dal nostro albergo e , rientrando nel buio più totale, non vediamo una stella; non abbiamo neanche visto il tramonto del sole perché nel pomeriggio le nubi hanno coperto il cielo. Dormiamo benissimo grazie al ventilatore a pale sul soffitto.

3° giorno – Lunedì 08 Ottobre : PRASLIN Dopo una sostanziosa colazione a base di marmellata italiana e pane seicellese ci muoviamo alle 08:00 in direzione Nord per raggiungere Anse Lazio. Il tratto è breve ed in pochi minuti di auto raggiungiamo il parcheggio che a quest’ora è deserto. Scendiamo e stiamo raccogliendo le nostre cose quando inizia un temporale tropicale che dura un quarto d’ora dopodiché riappare un pallido sole che gioca a nascondino con le nuvole. Riusciamo di macchina dove ci eravamo riparati ed andiamo sulla splendida spiaggia. Anche lo snorkelling, effettuato sul lato destro del golfo guardando il mare, risulterà superlativo grazie ad un acqua che più limpida non si può, ed alla presenza di un gran numero di pesci dei più svariati tipi. Durante uno degli innumerevoli bagni abbiamo anche la fortuna di nuotare in compagnia di due tartarughe marine.

Ci tratteniamo fino al primo pomeriggio poi, a malincuore, risaliamo in macchina per andare a visitare la Vallee de Mai, assolutamente impedibile. E’ una foresta non molto estesa ma dalle caratteristiche così particolari da renderla unica al mondo. Camminiamo quasi tre ore lungo i sentieri ben tracciati ammirando la vegetazione coi i suoi frutti per noi così strani, facendo attenzione a non rimanere intrappolati nelle ragnatele che ragni, di dimensioni spaventose (10 – 15 cm.), tessono fra gli alberi.

Un veloce passaggio dall’ aeroporto dove, nell’ufficio di Air Seychelles, acquistimo i biglietti aerei per la tratta Praslin – Mahè per il giorno 12 Ottobre (Euro 61,00 a testa ed efficienza svizzera) e tornando verso “casa” facciamo una deviazione per visitare Anse La Blague che risulterà insignificante, ovviamente in rapporto alle altre spiagge dell’isola.

Da stamani non è più piovuto ma il celo è rimasto sempre coperto di nuvole minacciose. Facciamo una passeggiata lungo la Cote D’Or per un po’ di spesa e per prendere informazioni da “Octopus” circa la gita a St. Pierre e Curieuse Island. Noi desideriamo una gita per mezza giornata per l’indomani mentre loro organizzano solo gite per l’intera giornata, a giorni alterni e domani non “ tocca “. Ci suggeriscono di rivolgerci ad un “taxi-boat” rintracciabile al mattino sulla spiaggia li vicino.

Per cena decidiamo di sperimentare la cucina creola e ci rechiamo al ristorante La Goulue, sempre a due passi dall’albergo.

L’esperienza non ci soddisfa completamente a causa dei piatti troppo speziati. Durante la cena un temporale tropicale che dura circa trenta minuti fa sentire del tutto inadeguati i due piccoli ombrelli che abbiamo portato con noi. Passata la burrasca le nubi continuano a nascondere le stelle e noi facciamo gli scongiuri per l’indomani. 4° giorno – Martedì 09 Ottobre : PRASLIN Anche oggi cielo coperto ma decidiamo di fare ugualmente la gita programmata. Alle 09:00 siamo in spiaggia e trovato un “taxi-boat” concordiamo il prezzo di Euro 20,00 a testa per essere portati (ma soprattutto ripresi) nelle due isole. St. Pierre è formato da due scogli granitici che si ergono da un basso fondale corallino, l’acqua è limpidissima e la quantità e varietà di pesci assolutamente incredibile. Peccato che la maggior parte dei coralli sia morta, dicono a causa del Ninjo, ma la visione sottomarina resta fra le più belle delle Seychelles ( a nostrio avviso inferiore solo a Coco Island). Ci fermiamo per un paio d’ore poi la barca torna a prenderci per condurci a Courieuse Island. Appena sbarcati un ranger ci fa pagare il prezzo d’ingresso a questo parco terrestre che è di Euro 10,00 a testa. Qui possiamo ammirare le “tartarughe giganti” che vivono in assoluta libertà ed è uno spettacolo che allarga il cuore mentre vederle in un recinto ( ad Anse Lazio a Praslin, ad Anse Sours d’Argent a La Digue, nel Le Jardin du Roi a Mahè) è tristissimo.

Poi una bella passeggiata lungo un comodo sentiero in mezzo ad una fitta vegetazione ed ad una foresta di mangrovie popolata da enormi “granchi del cocco”, che attraversa l’isola per arrivare ad una spiaggia bianca con un mare incantevole adatto ad un bagno rilassante. Qui veniamo recuperati dal “taxi-boat” che ci riporta ad Anse Volbert.

Dopo un veloce spuntino nella veranda della nostra residenza siamo pronti a ripartire per Anse Lazio. Prima di arrivare a destinazione vogliamo andare a vedere il panorama da Zimbawe e prendiamo una deviazione sulla sinistra; la strada che si inerpica con rapidi tornanti ha un buon fondo ed è facilmente percorribile con una auto normale, peccato che il panorama che si gode dall’alto sia insignificante, perché la stada termina non su una vetta ma davanti ad un cancello sbarrato, Giunti ad Anse Lazio decidiamo di fare snorkelling sulla parte sinistra guardando il mare. Ci accorgiamo subito che la presenza di pesci e di coralli è nettamente inferiore rispetto alla parte destra per cui continuiamo ancora un po’ e poi cambiamo lato per un altro lunghissimo bagno in un’acqua calda e trasparente.

A cena torniamo da “Luca” dove mi gusto un saporitissimo polipo al curry ( la “mia metà” che non ama ne il pesce ne derivati, mangia una pizza margherita che risulterà ottima) e l’immancabile gelato.

Il cielo è sempre coperto e quindi niente stelle. Domani partiremo con il ferry delle 09:00 ritenendo che il precedente che parte alle 07:00 arrivi troppo presto. Mai supposizione si rivelerà più esatta 5° giorno – Mercoledì 10 Ottobre : PRASLIN – LA DIGUE Alle 08:40, come concordato con il noleggiatore, lasciamo la macchina chiusa con le chiavi all’interno sotto il tappetino e facciamo il biglietto di andata e ritorno per La Digue ( Euro 20,00 a testa). Dopo pochi minuti che siamo in attesa attracca un catamarano grandissimo ed imbarchiamo la valigia. Al momento di salire a bordo scopriamo che si tratta del ferry per Mahè e di conseguenza devo andare, in uno sgabuzzino, a recuperare il bagaglio sepolto fra altri cento !!!! Saliamo sul catamarano “giusto” ( è più piccolo) che in 15 minuti ci porta a La Digue.

Atmosfera molto rilassata, cielo parzialmente coperto. Alla fine del molo poche auto, servizio di taxi svolto da carri trainati da buoi, noleggiatori di bici e venditori di souvenir.

Siamo a La Passe principale agglomerato dell’isola formato da poche costruzioni, rigorosamente a un piano, immerse in una lussureggiante vegetazione.

Ci incamminiamo a piedi per raggiungere Villa Authentique scelta per la sua vicinanza al jetty. Infatti dopo 5 minuti siamo arrivati ed accolti con molta gentilezza da Madame Bertine che ci informa che la nostra camera sarà pronta fra mezzora. Noi le diciamo che vorremmo lasciare la valigia, noleggiare due bici e partire subito alla scoperta dell’isola. Lei fa una telefonata col cellulare (vi sorprenderà sapere che è diffuso quasi come in Itala, non sto facendo dell’ironia, è la pura verità) e dopo pochi minuti ci portano le biciclette ( costo del noleggio SCR 50,00 al giorno a persona). La mia va bene mentre quella di Luciana non cammina. Andiamo dal noleggiatore, che non c’è, ma le bici disponibili ci sono e non è un problema provarne altre fino a quando non troviamo ciò che fa per noi.

Dato che il tempo è discreto decidiamo di andare subito ad Anse Source d’Argent. In circa 15 minuti raggiungiamo il cancello de L’Union Estate Co Ltd, paghiamo il biglietto d’ingresso ( Euro 4,00 a testa) e proseguiamo fino dove è consentito poi parcheggiamo ( nessuna bicicletta è dotata di catene o chiusure di sicurezza !!!!!) e proseguiamo a piedi lungo un sentiero che porta alla più bella spiaggia di tutte le Seychelles. So di non dire niente di nuovo ma ritengo doveroso ripeterlo perché, da sola, vale il viaggio.

C’è ancora la bassa marea per cui optiamo per una spedizione via mare : mettiamo le “scarpette” ed, entrati in acqua, ci spingiamo a Sud fin dove possiamo costeggiando spiaggette e massi granitici. Stupendo, nonostante i colori non siano quelli “giusti” per carenza di sole. Ritorniamo sui nostri passi fino ad una delle prime spiagge, la marea si è alzata e quindi snorkelling che risulterà superiore alle aspettative con incontro ravvicinato con una tartaruga ed una murena.

Recuperate le bici ci fermiamo, lungo la strada verso casa, a vedere Anse Union grande e bella spiaggia praticamente deserta.

Prendiamo possesso del nostro alloggio formato da una piccola camera con bagno, soggiorno, cucinotto e veranda. In camera abbiamo sia il ventilatore al soffitto che l’aria condizionata che serviranno entrambi data l’esiguità dell’ambiente (piccola curiosità : il condizionatore spara l’aria fredda direttamente in faccia e quindi sposteremo il cuscino in fondo al letto e dormiremo con la testa al poso dei piedi). In soggiorno non c’è l’aria condizionata e la “pala” non funzione : data la temperatura dell’ambiente chiuso ci servirà come “asciugatoio”. Il cucinotto ha un tale aspetto da far passare la voglia di cucinare, qualora l’avessimo avuta. Il tutto ambientato in un bel giardino tropicale. Abbiamo prenotato per due giorni B&B.

Ci limitiamo ad aprire la valigia, senza disfarla, ed inforcate le bici ci dirigiamo a Nord. Dopo una ventina di minuti raggiungiamo l’ Hotel Patatrac da dove si accede ad Anse Patates. Facciamo snorkelling e ci sono molti pesci ma il mare è mosso e la visibilità è scarsa. La spiaggia è molto piccola anche se delimitata da bei massi. La successiva fermata è ad Anse Severe, spiaggia bella e vasta. Ci si deve allontanare da riva una cinquantina di metri prima di trovare la barriera corallina con i relativi pesci. Acqua sufficientemente chiara. Buona esperienza.

Sono quasi le 17:00 quando, dopo esserci fermati all’ Ufficio Informazioni, situato al jetty, ed aver pagato Euro 45,00 a testa per la gita di mezza giornata a Coco Island e Felicitè Island ( con la promessa di ricevere indietro il denaro nel caso che la gita fosse rimandata per avverse condizioni atmosferiche) da effettuare domani mattina, inforchiamo le bici e procediamo in direzione Sud/Est. La strada si snoda in mezzo ad una vegetazione rigogliosa ed, a tratti, sale in modo significativo, poi una ripida discesa che termina a Grand Anse (circa trenta minuti da La Passe). Bellissima spiaggia dove è sconsigliata la balneazione a causa delle forti correnti. E’ deserta, spira un vento forte e grandi onde si infrangono rumorosamente sulla battigia. Spettacolo grandioso.

Si sta facendo buio ed è l’ora di rientrare. Breve fermata al fornitissimo supermercato Gregoire’s per le solite piccole spese e poi in albergo mentre la notte copre ogni cosa.

A cena andiamo al ristorante più vicino : Tarosa, che offre solo cucina creola : sopravviveremo. Le strade sono prive di illuminazione ma “ i locali” transitano in bicicletta a velocità sostenuta ed è difficile capire come non si creino incidenti. Noi, per sicurezza, abbiamo una pila che accendiamo al minimo rumore.

6° giorno – Giovedì 11 Ottobre : LA DIGUE La colazione viene servita a partire dalle 08:30 e noi alle 08:15 siamo già seduti al tovolo in attesa. Ottima e abbondante.

Alle 09:15 siamo davanti all’ Ufficio Informazioni e veniamo presi in consegna da un “capitano” che ci conduce ad un motoscafo che alle 09:30 parte come da programma per la gita a Coco Island e Felicitè Island. Il cielo è coperto ma la temperatura gradevolissima. Compagni di avventura solo una coppia di giovani francesi in evidente “luna di miele”.

Dopo un quarto d’ora arriviamo a Coco Island e la barca si ancora di fronte ad una minuscola, incantevole spiaggia, ma il bello deve ancora venire : acqua di una trasparenza incredibile ed un numero ed una varietà di pesci mai visti ( non prendetemi alla lettera, in Australia abbiamo certamente visto maggior quantità e varietà di pesci ). Il miglior snorkelling in assoluto di tutte le Seychelles. Rimaniamo a mollo per oltre due ore ma la temperatura dell’ acqua è così piacevole che non avvertiamo nessuna sensazione di freddo.

Ci spostiamo al largo della vicina Felicitè Island e facciamo un altro lungo bagno in compagnia di numerose tartarughe marine.

E’ con molto rammarico che alle 12:45 dobbiamo risalire in barca e fare rotta verso il jetty bordeggiando il lato Ovest dell’isola di La Digue.

Veloce spuntino sulla veranda di “casa” ed, inforcate le bici, ritorniamo a Grand Anse dove, lasciato il mezzo di trasporto, procediamo a piedi lungo un sentiro raggiungendo dopo una decina di minuti Petite Anse, spiaggia con le stesse caratteristiche della precedente, solo un po’ più piccola. Percorriamo tutta l’insenatura per proseguire verso Anse Cocos ma, giunti al termine, una invalicabile parete di grossi massi ci sbarra la strada. Torniamo su i nostri passe e, all’inizio di Petite Anse, troviamo il sentiero giusto. Dopo un tratto di pianura una lunga salita seguita da una ripida discesa ci porta in circa 20 minuti ad Anse Cocos. Anche qui è sconsigliato fare il bagno per le forti correnti ed il mare sempre mosso con onde alte e dirompenti. Ma, alla fine della spiaggia, c’è una meravigliosa piscina naturale nella quale è piacevolissimo bagnarsi e la visibilità è buona per lo snorkelling.

Ci tratteniamo fino alle 16:45, tempo limite per rientrare alla base prima che faccia completamente buio.

Ancora a cena da Tarosa poi passeggiata sul molo dove un’ unica lampada illumina un tratto di mare pieno di pesci poco sensibili al pane che offriamo loro. Abbiamo la fortuna di scorgere, di passaggio, un’ Aquila di Mare.

Dobbiamo preparare i bagagli perché abbiamo prenotato, per l’indomani, il traghetto che parte alle 07:30.

7° giorno – Venerdì 12 Ottobre : LA DIGUE – PRASLIN – MAHE’ Sveglia alle 05:45 ed alle 06:45 gentilmente Madame Bertine ha preparato la colazione solo per noi che partiamo.

La barca, stavolta, è un vecchio veliero trasformato ed impiega trenta minuti a raggiungere Praslin. C’è il sole ed il mare è calmo ma la traversata è caratterizzata dal forte rollio causato dall’albero maestro.

Sbarcati prendiamo un taxi che con SCR 120, di spesa, e 25 minuti, di tempo, ci porta in aeroporto dove prendiamo il volo prenotato per le 09:00 ed arriviamo a Mahè puntualmente alle 09:15 non senza aver ammirato dall’alto il Ste Anne Marine N.P.

Andiamo alla ricerca di Franky Lefort dell’autonoleggio Tropicar che prontamente si materializza. Firmo il contratto di noleggio stilato al precedente passaggio e, dopo pochi minuti, ci viene consegnata una piccola Daihatsu con mille ammaccature che prudentemente facciamo annotare sul contratto per evitare spiacevoli contestazioni alla riconsegna.

Fatta benzina, di fronte aeroporto, partiamo verso Sud fermandoci al The Craft Villane per l’acquisto dei regali. Terminato questa doverosa incombenza proseguiamo fino alla maestosa Anse Royale da dove deviamo a destra per traversare l’isola ed arrivare ad Anse a La Mouche dove è situato il Blue Lagoon Chalets. Abbiamo prenotato per tre giorni una villetta self-catering.

Ci accoglie festosamente Madame Ferial Janker che ci accompagna al cottage per le informazioni di rito. La sistemazione è di gran lunga migliore di tutte le nostre più rosee aspettative : in un vasto parco, lungo la strada in riva al mare, ci sono quattro ville ed una è per noi. Si entra in un soggiorno immenso ( tipo 40m2) dal quale si accede ad una grande cucina completamente arredata, ad una camera grandissima (circa 25m2) con annesso bagno, ad un ampia veranda vista mare. Il tutto arredato con mobili funzionali e di buon gusto. Volendo, previo supplemento giornaliero, c’è anche l’aria condizionata ma non servirà ed il ventilatore a soffitto sarà più che sufficiente per rinfrescare la camera e farci dormire benissimo.

Senza perder tempo risaliamo in macchina e ci dirigiamo a Nord percorrendo la strada costiera sul lato Ovest dell’isola, fino alla riserva marina di Port Launay della quale avevamo letto grandi lodi per lo snorkelling ma purtroppo non abbiamo fortuna perché entriamo in acqua sul lato destro, guardando il mare, e la visibilità è scarsissima. Ci spostiamo sul lato sinistro è la situazione è ancora peggiore; l’acqua è così torbida che si rischia di sbattere sugli scogli che diventano visibili solo a poche decine di centimetri. Peccato perché la spiaggia e l’ambientazione è superlativa.

Decidiamo di spostarci ancora più a Nord e prendiamo la Sans Souci Road, una strada di montagna che attraversa il Morne Seychellois N.P. E che termina a Victoria. Qui le nuvole sono di casa in quanto la catena montuosa, che supera i 900 metri di altezza, le calamita.

Andiamo verso Baie Beau Vallon e proseguiamo fino a Glacis dove, per arrivare alla spiaggia, bisogna entrare al Sunse Beach Hotel, ma l’addetto alla sorveglianza non ci fa entrare dicendo che ha ricevuto ordini superiori per l’accesso ai soli residenti. Una gentile impiegata ci fa da guida e ci porta cento metri oltre l’ingresso dove un comodo sentiero attraversa la boscaglia per sbucare sulla spiaggia dell’albergo. Ottimo snorkelling.

Sulla via del ritorno ci fermiamo a Baie Beau Vallon, una spiaggia forse bella ma certamente troppo turistica per i nostri gusti, e prendiamo informazioni per la gita a Anse Major. Troviamo un “locale” che è disposto a fare da “taxy-boat” per SCR 400 e prendiamo appuntamento per la Domenica mattina verso le 09:00. Facciamo “quattro passi” lungo l’immensa spiaggia e, risaliti in auto, dirigiamo verso Sud costretti ad attraversare Victoria in un traffico che non ha niente da invidiare alle nostre grandi città. Terribile.

Lasciata la capitale la strada corre lungo il mare, sul lato Est dell’isola, in una zona paludosa, passiamo davanti all’aeroporto e, giunti ad Anse au Pins, deviamo a destra per traversare l’isola ed arrivare ad Anse Boileau e proseguire fino alla nostra residenza dove arriviamo alle 17:40.

Alle 18:00 siamo sulla spiaggia per vedere il tramonto. Oggi è stata una bella giornata ma adesso nuvole spesse, all’orizzonte, ci nascondano la vista del sole che si tuffa in acqua.

Per cena optiamo per Anchor Cafè raggiungibile a piedi in pochi minuti. Il cibo ci sembra migliore del solito ma non sappiamo se sia vero o se ci stiamo abituando alla cucina creola.

Finalmente, nella totale oscurità, possiamo ammirare un cielo punteggiato da miriadi di stelle e nel quale risplende un quarto di luna.

8° giorno – Sabato 13 Ottobre : MAHE’ Alle 07:00 siamo perfettamente svegli. Colazione in veranda ( pane e marmellata fatta in casa offerti come benvenuto) allietata dalla presenza di vari tipi di coloratissimi volatili che vengono fin sul tavolo a mangiare le briciole.

Prima delle 08:00 siamo in macchina con direzione Sud. Dopo pochi chilometri giriamo a destra in Rue Anse Soleil e proseguiamo fino ad un cantiere dove su un cartello leggiamo “parcheggio per Anse Petite”. Pochi metri più avanti un sentiero che inizia in salita con una lunga scalinata e poi scende attraversando una foresta fino alla spiaggia. La passeggiata dura una ventina di minuti ed è faticosa ma ne vale assolutamente la pena. Petite Anse risulta la più bella spiaggia di tutta Mahè. Quando siamo arrivati non c’era nessuno ed..Anche questo conta. Il sole era splendente e l’acqua aveva colori da cartolina. Ottimo snorkelling. Unico lato negativo : è in corso una lottizzazione selvaggia, in mezzo alla boscaglia stanno costruendo decine di ville, residence, alberghi. Se volete godere di questo piccolo paradiso dovete affrettarvi.

Recuperata l’auto proseguiamo nella boscaglia lungo una strada stretta, ma non impossibile, fino ad Anse Soleil che risulterà al secondo posto nella personale classifica delle spiagge di Mahè.

Facciamo un lunghissimo bagno ed un ottimo snorkelling abbrustolendoci anche sulle rocce granitiche.

Proseguendo poi l’ esplorazione del Sud dell’isola facciamo una fermata per vedere The Plantation Club Casino. La cosa che più ci ha impressionato è stata la faraonica piscina, vista mare di smeraldo, il fondo della quale ha un mosaico raffigurante pesci tropicali !!!!!! Anse Gaulettes è l’ultima spiaggia dove si può fare, in sicurezza, il bagno mentre nelle successive spiagge, di questo lato dell’isola, enormi cartelli invitano a non bagnarsi causa forti correnti. Sono tuttavia spiagge bellissime con enormi “cavalloni” ed ad Anse Intendane non abbiamo resistito alla tentazione di affrontare le onde che si infrangevano, grandiose, sottoriva. Non abbiamo nuotato ma ci siamo divertiti.

Arrivati a Petit Police non si può proseguire. Dietrofront ed attraversamento dell’isola; si arriva sul mare ad Anse Forbens dove il mare è calmo e l’acqua limpida. Ancora un bagno. Sul fondo notiamo numerosissimi ricci del tipo che si mimetizza coprendosi di sassolini e di conchiglie.

Risaliamo verso Nord e giunti ad Anse Royal prendiamo la deviazione per raggiungere Le Jardin Du Roi. Paghiamo l’ingresso di SCR 55,00 a testa e trascorriamo più di un’ ora nella piantagione. Interessante. Alle 17:30 ci cacciano perché è l’ora di chiusura ed a noi non resta che andare a “casa”. Alle 18:05 siamo in spiaggia a vedere, finalmente, il tramonto senza nuvole, ma risulta deludente; ne abbiamo visti di molto più belli anche dalle nostre parti.

Altra cena creola ad Anchor Cafè ed altra passeggiata sotto le stelle splendenti.

9° giorno – Domenica 14 Ottobre : MAHE’ Sveglia programmata per le 07:00 ma alle 06:45 ci alziamo perché svegli da un pezzo ed alle 07:45 partiamo per raggiungere Baie Beau Vallon. Essendo Domenica c’è poco traffico per le strade ed anche a Victoria non ci sono rallentamenti ma comunque servono circa 60 minuti per arrivare a destinazione.

Annotazione : i negozi sono chiusi con eccezione di quelli che vendono generi alimentari e che sono per la massima parte gestiti da indiani o da cinesi.

L’uomo del “taxi-boat” non c’è e chiedendo notizie ci dicono che è persona poco affidabile e ci viene proposto lo stesso servizio al doppio del prezzo. Ovviamente non abbocchiamo e ci incamminiamo lungo la spiaggia. Sotto gli alberi stazionano vari personaggi locali e chiedendo troviamo un “capitano” disposto a portarci, ed a riprenderci, da Anse Major per la spesa preventivata. Il tragitto in barca dura circa trenta minuti e sbarchiamo su questa spiaggia, bella si, ma inferiore alle aspettative. E’ tutta a nostra disposizione se si esclude la presenza di un gruppetto di indiani (dell’India), ma con evidente qualifica di “residenti” che sta pescando ciò che poi mangerà cuocendolo su un improvvisato barbecue.

Più tardi, via terra, arriveranno altre quattro coppie ma non si può parlare di affollamento.

Splendido bagno ed ottimo snorkelling con avvistamento di altra tartaruga marina.

Uno degli indiani si arrampica, tipo scimmia, su una palma e getta a terra parecchie noci di cocco che un suo collega manovrando un machete con una lama di almeno 60 cm., come se fosse un coltellino svizzero, apre ed offre a tutti i presenti. Molto dissetante. Noi contraccambiamo offrendo la frutta che abbiamo disponibile : mele che vengono tagliaate in quattro spicchi sempre con il machete di cui sopra.!!! Alle 13:50, con leggero ritardo ma senza troppa ansia perché il pagamento del servizio è fissato dopo il rientro, ritorna a prenderci il nostro “capitano”.

Recuperiamo l’ auto e rientriamo attraversando il Morne Seychellois N.P. E fermandosi a Mission per ammirare il panorama. Siamo in altura ed, all’ ombra, l’ aria è fresca e frizzante. Un bel posto.

C’ è ancora il tempo per tornare ad Anse Soleil per un ultimo bagno. Il bagno lo facciamo ma l’acqua è torbida per la sabbia in sospensione e non riusciamo a vedere i pesci.

Per cena andiamo a piedi all’altro ristorante, del quale non ricordo il nome, che c’ è ad Anse a La Mouche vicino a Villa Bambou. Mangiamo molto bene.

Il cielo è sempre un tripudio di stelle.

Prima di dormire riorganizziamo i bagagli perché domani si rientra.

10° giorno – Lunedì 15 Ottobre : MAHE’ – ROMA – PISA Solita colazione in compagnia di cinguettanti uccellini, cordiali saluti a Madame Janker e partenza. Dopo venti minuti siamo in aeroporto dove riconsegniamo l’auto, compriamo biscotti per SCR 40,00, tanto per finirle, ed attendiamo pazientemente le due ore che ci separano dal volo.

Tutto sembra procedere regolarmente con la solita puntualità alla quale i Seycellesi ci hanno abituato (e che ci ha meravigliato non poco) ed alle 11:10 siamo tutti imbarcati ed il comandante ci comunica che fra pochi minuti partiremo. Poco dopo ci avverte che c’è un guasto tecnico per cui la partenza subirà ritardo ma che spera rimediare in fretta. Dopo circa un’ ora ci informa che la riparazione è più lunga del previsto ma fra trenta minuti dovremmo partire. Trascorsi abbondantemente i trenta minuti nuova comunicazione : tutti a terra perché non si sa quando si partirà. Passati una ventina di minuti in sala d’attesa l’altoparlante ci invita ad avvicinarci al banco partenze per ritirare un “buono pasto” che risulterà di SCR 35,00 a testa. Prima che sia terminata la distribuzione dei “buoni pasto” un nuovo messaggio : imbarcarsi subito che si parte. E, con tre ore di ritardo, si parte davvero, peccato che a Roma fosse previsto un intervallo di tempo fra arrivo e partenza per Pisa di solo tre ore. Rassegnati alla perdita della coincidenza ci rilassiamo. A bordo ottimo servizio ed anche il pranzo e la merenda sono di qualità superiore alla media. Ci gustiamo anche due film, in italiano : “License to wed” con Robin William e Mandy Moore e l’ultima avventura di Henry Potter ( della quale non ricordo il titolo ).

Vi sembrerà strano ma il tempo è trascorso velocemente ed alle 19:30 il comandante ci informa che atterreremo a Roma alle 20:10 con celo coperto e temperatura di 16 gradi. Perbacco ha recuperato 50 minuti. Si riaccendono le speranze di riuscire a prendere il volo Roma – Pisa.

Cambiamo immediatamente posto andando ad occupare due sedili liberi subito dopo la businnes class in modo di essere fra i primi a sbarcare.

L’ aereo tocca terra alle 20:11 ed alle 20:20 inizia lo sbarco. Ci precipitiamo lungo il “tubo” e, quasi sempre di corsa, ci spostiamo dal Terminal C al Terminal A, cancello d’ imbarco n.22, dove arriviamo poco dopo le 21:00. Il “bording” inizia alle 21:15. Sudati ma ce l’ abbiamo fatta.

Partenza alle 21:30 ed arrivo, in perfetto orario, a Pisa alle 22:20. Noi siamo arrivati ma la valigia è rimasta a Roma. Denuncia di smarrimento con la richiesta che la valigia ci sia recapitata a casa lasciando la “combinazione” per l’ispezione doganale che avverrà puntualmente, con la confisca delle conchiglie che avevamo pazientemente raccolto nel pieno rispetto della legge del paese. La valigia arriverà a casa dopo tre giorni e constateremo anche la mancanza di due birre ed una collana di conchiglie. Naturalmente abbozziamo.

Domani riprenderà la vita “normale” ma…Il progetto per il prossimo viaggio è già in avanzata fase di elaborazione.

P.S. – Dimenticavo di dire che per precauzione contro la Febbre della Chikungunya”, malattia endemica (per informazioni www.Ministerodellasalute.It ) avevamo portato un vasto assortimento di repellenti, forellini, zampironi ed eravamo gli unici che la sera indossavano pantaloni lunghi e camicie con maniche lunghe !!!!!!!!!! RIEPILOGO VOLI PRENOTATI 06 OTT PISA – ROMA AZ 1668 15:00-15:55 06 OTT ROMA – MAHE’ ISLAND HM 3 20:30-07:00 07 OTT MAHE’ ISLAND – PRASLIN ISLAND HM 3084 08.30-08:45 12 OTT PRASLIN ISLAND – MAHE’ ISLAND HM 3091 09:00-09:15 15 OTT MAHE’ ISLAND – ROMA HM 4 11:15-18:00 15 OTT ROMA – PISA AZ 1673 21:15-22:20 RIEPILOGO HOTEL PRENOTATI PRASLIN ISLAND 07/09 OTTOBRE L’ IRONDELLE COTE D’ OR – ANSE VOLBERT Tel./Fax. 00248 232243 hirondel@seychelles.Net www.Seychelles.Net/hirondelle LA DIGUE ISLAND 10/11 OTTOBRE VILLA AUTHENTIQUE LA PASSE Tel./Fax. 00248 234413 MAHE’ ISLAND BLUE LAGOON CHALETS ANSE A LA MOQUE Tel. 00248 371197 Fax. 00248 371565 blagoon@seychelles.Net www.Seychelles.Net/bluelagoon



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