Malesia, il giusto compromesso

Un viaggio veloce, molto culinario e poco faticoso tra il Borneo e le isole Perhentian con una tappa finale a Kuala Lumpur
Scritto da: Fef
malesia, il giusto compromesso
Partenza il: 02/08/2012
Ritorno il: 19/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
A inizio anno cominciamo a sognare la vacanze estive e di nuovo puntiamo all’Oriente, una meta che non delude mai ed offre occasioni per tutti. Volevamo visitare un Paese che ci permettesse di stare in mezzo alla natura, di vedere qualcosa di nuovo ma allo stesso tempo offrisse splendide spiagge per un soggiorno rilassante ed eccolo qua, la Malesia!

Cominciamo ad organizzarci con mesi di anticipo e con il senno di poi dico per fortuna! Già ad aprile sarà difficile trovare posto per agosto in alcuni posti!

Il viaggio prevede alcune tappe: Kota Kinabalu, Turtle Island, Kinabatang River, Sandakan, Perenthian Islands e Kuala Lumpur.

Partiamo da Venezia il 2 agosto con la Emirates, facciamo scalo a Dubai dove dopo ore di attesa ci fanno un fantastico upgrade in business per la seconda parte del viaggio, chi se lo aspettava?! Arriviamo a Kuala Lumpur nel tardi pomeriggio del giorno dopo e ci imbarchiamo subito sull’ultimo volo Air Asia che ci porterà a Kota Kinabalu. La piccola capitale del Sabah non offre molto ma a noi va benissimo per i primi due giorni di vacanza. Ci vogliamo riposare e acclimatare visto il caldo… Alterniamo dei giri turistici la mattina e la spiaggia nelle isole di fronte il pomeriggio. Già la spiaggia e il mare di Manukan ci sembrano belli e pieni di pesci, non sappiamo ancora quello che ci aspetta! Di Kota Kinabalu ci portiamo però il ricordo forte di alcune fantastiche cene.

terzo giorno

All’alba partiamo di nuovo con Air Asia per raggiungere Sandakan (50 minuti) da dove partirà il nostro tour. Abbiamo tentato di organizzare un tour del Borneo veramente fai-da-te ma la cosa è stata pressochè impossibile visto che spesso non rispondevano alle e-mail e se rispondevano era per indirizzarci su qualche agenzia. E così alla fine abbiamo optato per una prenotazione unica con un’agenzia malese trovata sul web. La scelta è stata azzeccatissima. Abbiamo sempre avuto una guida a disposizione, ci siamo trovati in giro al massimo con altre 2 o 4 persone, sono sempre stati puntuali e precisi in tutto. Non mi sarei mai aspettata tanta professionalità.

Da Sandakan prendiamo subito la barca per raggiungere Turtle Island (40km – 1h). Come previsto la struttura è molto spartana e offre l’essenziale. Siamo quasi gli unici occidentali sull’isola e così abbiamo la possibilità di goderci la spiaggia deserta perchè i cinesi non amano molto stare al sole. Spiaggia e mare qui sono meravigliosi, puliti e perfetti e verso il tardo pomeriggio riusciamo anche a scoprire qualche tartarughina che nasce e corre verso il mare. Uno spettacolo unico! Alla 18.00 si deve abbandonare la spiaggia così ci prepariamo per cena. La struttura offre un semplice buffet per tutti e poi si rimane nella sala in attesa della chiamata notturna per vedere la deposizione delle uova e la nascita delle tartarughe. Non si sa quando tutto questo avviene per cui bisogna armarsi di pazienza sperando che arrivi presto un ranger a chiamare. A noi va bene, verso le 21.00 ci chiamano e corriamo verso la spiaggia muniti di torce per vedere la prima tartaruga della nottata che depone le uova. La nostra guida e i ranger dell’isola spiegano il processo, i tempi e come la loro organizzazione supporta la riproduzione di questi animali incredibili. Lasciano a tutti il tempo di vedere e di fare foto ma prestano anche attenzione perché non si dia troppo fastidio all’animale. Mi è sembrata una cosa ben fatta e non troppo orientata al business. Dopo la deposizione delle uova, ci viene spiegato l’intervento dell’organizzazione, cosa fanno delle uova ecc. finchè ci portano a vedere anche la liberazione delle tartarughine nate durante il giorno. E’ bellissimo anche se abbiamo tutti il terrore di muoverci e di calpestarle visto che dobbiamo stare al buio il più possibile. Quando rientriamo nel nostro bungalow si scatena un temporale fortissimo per cui rinunciamo all’idea di svegliarci all’alba per un ultimo giro alla ricerca delle tartarughe e in ogni caso alle 7.00 si riparte.

Torniamo a Sandakan e da lì in minivan andiamo a visitare la riserva degli urangutan di Sepilok. La nostra guida ci accompagna e ci spiega molte cose ma c’è troppa gente e abbiamo la sensazione che gli animali vengano liberati e guidati con orari precisi per fare il teatrino davanti ai turisti affamati di foto. Più tardi ci imbarchiamo di nuovo per raggiungere il nostro lodge sul Kinabatang river. Il tragitto dura circa due ore ma il tempo vola perché abbiamo la fortuna di individuare sia degli oranghi, sia degli elefanti nani. E’ incredibile, con la barca ci avviciniamo e gli animali se ne stanno tranquilli e continuano a mangiare. Temevo che non saremmo mai riusciti a vedere gli elefanti e invece sembra tutto facile e a portata di mano. Solo più tardi, parlando con altri turisti, scopriremo che non è così scontato trovare questi animali e anche a Sepilok non è detto che si vedano così tanti oranghi come è successo a noi.

Quando arriviamo al lodge, abbiamo un’ora di tempo prima di partire con il primo giro in barca alla ricerca di altri animali. Il soggiorno prevede delle uscite all’alba e al tramonto per cercare ogni genere di uccello e altri animali mentre per il resto del tempo ci si rilassa e soprattutto si mangia… La struttura offre una prima colazione all’alba, una seconda più ricca al rientro dalla prima escursione, pranzo, merenda, cena… ed è tutto buonissimo. Il lodge è piccolo, ci sono 13 stanze e non sono neanche tutte occupate tant’è che l’ultimo giorno siamo soli e quindi viziati e coccolati. Uno spettacolo.

Durante le nostre escursioni in barca vediamo scimmie di ogni genere e tantissimi uccelli ma non troviamo più gli elefanti e neanche i coccodrilli, siamo comunque contenti del giro.

Ripartiamo in barca e poi di nuovo in minivan per andare a visitare le Gomatong Cave dove vengono raccolti i famosi nidi di rondine tanto amati dai cinesi. Durante il tragitto troviamo sì e no una decina di turisti e quando arriviamo alle grotte capisco anche il perché… l’odore ti avvolge ancora prima di entrare, è asfissiante. Nella grotta ci sono tantissimi scarafaggi e animali con troppe zampe per i miei gusti, oltre alle rondini. Decisamente un tour poco interessante e soprattutto sempre con il terrore di scivolare sulle passerelle di legno umido (umido non specifico di cosa…). Non consiglierei questa gita se non fosse che al rientro, mentre camminavamo per tornare al minivan, abbiamo avuto un’altra grandissima sorpresa: una mamma di orangutan con il suo cucciolo di un anno circa! Ci siamo introfulati nella foresta seguendo la ns guida e siamo arrivati vicinissimi alle due bestie che se ne sono rimaste tranquille tra i rami a farsi ammirare. Il cucciolo è stato meraviglioso, sembrava si mettesse in posa incuriosito dalla nostra presenza e la mamma non ha manifestato alcun segno di nervosisimo. E’ stata un’esperienza unica e non ce ne saremmo più voluti andare.

Concludiamo il nostro giro nel Borneo con una tappa a Sandakan, cittadina che non offre molto dal punto di vista turistico, dove approfittiamo del tempo rimasto per un buon pranzo in un ristorante carinissimo in collina con vista mare e poi nella piscina dell’unico hotel dignitoso della città.

Alle 21.00 Air Asia ci aspetta per riportarci a Kuala Lumpur, dormiamo in un hotel vicino all’aeroporto e all’alba del giorno dopo ripartiamo per raggiungere le Perenthian. Un’ora di volo, un’ora di taxi e un’ora di barca ci portano verso il relax. Siamo un po’ preoccupati della struttura che ci aspetta perché le recensioni lette non ne parlavano molto bene e abbiamo paura di aver buttato i nostri soldi in un resort decadente senza possibilità di fuga.

Appena oltrepassiamo il promontorio e addocchiamo la baia di fronte al resort, ogni timore scompare perché lo spettacolo è meraviglioso. Acqua cristallina, mare piatto perfetto e una miriade di pesci, sono lo scenario che ci si presenta davanti e quello che ammireremo dal nostro bungalow per i giorni successivi. La camera non è ancora pronta e prima di andare a pranzo ci buttiamo in mare perché è impossibile resistere alla tentazione. Nuotiamo qualche minuto e quando casualmente mi butto sott’acqua con la maschera, mi trovo davanti una tartaruga di 1 metro che sta salendo in superficie. Meraviglioso! Le tartarughe sembrano essere una presenza costante nella baia insieme a una marea di altri pesci coloratissimi e bellisimi. Io non amo nuotare né stare in acqua ma durante il soggiorno alle Perenthian ho passato più ore in mare che non negli ultimi 10 anni di vacanze. E’ stata un’esperienza bellissima. Abbiamo fatto anche le escursioni nelle isole disabitate che ci sono nei dintorni e valgono veramente la pena perché si riesce a vedere qualsiasi genere di pesce senza sforzo e limitandosi a fare snorkelling. Immagino che per gli amanti del mare e del sub, questo posto sia ancora più bello da visitare.

Anche il resort, il PIR, è stato degno del posto e dopo aver gironzolato per l’isola spiando le altre strutture, siamo arrivati alla conclusione che fosse il più adatto per il nostro tanto ambito relax.

A malincuore lasciamo quest’isola meravigliosa per tornare verso Kuala Lumpur. Abbiamo molto tempo prima del volo e così decidiamo di contrattare con un tassista abusivo per farci portare prima a Kota Bahru e poi in aeroporto. Ci inventiamo una visita al museo della cultura locale e una breve passeggiata per il centro ma la città è decisamente poco ospitale, inoltre siamo in pieno ramadan per cui diventa difficile trovare anche un bar aperto trattandosi della regione più mussulmana della Malesia. E così dopo la nostra breve visita, ce ne torniamo in aeroporto e da lì a Kuala Lumpur.

Passiamo gli ultimi 3 giorni nella capitale, ci ero già stata di passaggio e purtroppo la prima volta non mi ero resa conto davvero di come fosse. Rispetto ad altre città asiatiche non offre molto, solo la zona di KLCC è veramente carina mentre la zona cinese, indiana o altre parti non ci esaltano. Sicuramnte c’è da sbizzarrirsi con lo shopping perché è pieno di centri commerciali ma dopo un po’ sono tutti uguali. E allo stesso modo c’è da sbizzarrirsi se si amano le cucine asiatiche di ogni genere perché qualsiasi voglia può essere soddisfatta: indiana, malese, cinese, thai, giapponese… Un paradiso per il palato.

L’esperienza malese è stata proprio bella e la consiglio a chiunque voglia assaporare lo spirito dell’Oriente ma senza spingersi verso altri paesi più poveri ed impegnativi. Ci sono strutture di ogni genere, è un paese facile da girare ed economico perché con i voli low-cost ormai si arriva ovunque, Air Asia merita davvero il premio della migliore compagnia low-cost per velocità, qualità del servizio e naturalmente il costo. Per il cibo, non abbiamo mai avuto problemi, abbiamo sempre trovato una vasta scelta anche di piatti non piccanti e come costi diciamo che si va dai 5 ai 30 euro per pasto. Strutture alberghiere molto buone e pulite. Noi abbiamo soggiornato nelle seguenti:

– Kota Kinabalu – The Jesselton Hotel

– Turtle Island – c’è una sola struttura gestita dall’organizzazione dell’isola

– Kinabatang River – The Nature Lodge

– Aeroporto KL –

– Perhentian – PIR Perhentian Island Resort

– Kuala Lumpur – Hotel Impiana

Due ristoranti da non perdere: Kohinor, ristorante indiano di Kota Kinabalu. Din Tai Fung ristorante di ravioli cinesi nel centro commerciale Pavillion di Kuala Lumpur

Buona Malesia!



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