Scozia on the road semplicemente magnifica

Uno spettacolare viaggio tra paesaggi, castelli, pecore e Loch. Dalle Highlands fino all'estremo nord, dall'isola di Skye a Edimburgo
Scritto da: Pilusoro
scozia on the road semplicemente magnifica
Partenza il: 06/08/2016
Ritorno il: 15/08/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Complice un matrimonio ad agosto ed un problemino di lavoro a gennaio, quest’anno si organizza il tutto con un po’ di ritardo. Ad aprile si decide la destinazione, che dopo diversi anni di viaggi intercontinentali, sarà nel vecchio Continente: dritti verso la Scozia.

La scelta non è stata fatta però a caso. Da anni desideravo andare a vedere il Royal Military Tattoo di Edimburgo e così, una volta riuscita a prendere i biglietti per sabato 13.08.2016, si pianifica il viaggio.

Tento un po’ di soluzione di viaggio e alla fine decido per: Malpensa – Aberdeen (con FlyBe-scalo a Birmingham) e ritorno Edimburgo – Malpensa (con EasyJet). La scelta è stata dettata dal fatto di avere solo 9 giorni, quindi atterrando ad Aberdeen si risparmia 200/300km. Prenoto l’auto (£50.- di supplemento per “one way”) con Herzt su rentalcars.com e, cartine alla mano pianifico il percorso. Prima di iniziare vi avviso che, prenotare ad aprile/maggio un viaggio in Scozia ad agosto è molto problematico a livello di alloggi. Su booking.com non ho trovato più niente. Edimburgo è quasi sold out per via degli innumerevoli festival, l’isola di Skye non ne parliamo (piena e strapiena). Il problema sta nel numero limitato di alloggi non in un’isola strapiena di turisti dove non ci si può muovere, anzi… Alla fine ho optato per prenotare 3 alloggi su airbnb.com, scelta mai stata più azzeccata! Ma torniamo al percorso. Le giornate sono state così suddivise: Aberdeen (1 notte) – Inverness (2 notti) – Ullapool (1 notte) – Portree (2 notti) – Glasgow (1 notte) – Edimburgo (2 notti).

Sabato 6.08.2016

Dopo uno scalo (che non augurerei neanche al mio peggior nemico), corriamo anzi voliamo a prendere la nostra coincidenza (lo scalo non ha una zona Transito quindi abbiamo dovuto rifare tutti i controlli, boarding pass e sicurezza, per prendere un volo in 4 minuti – ritardo di 1h11 del volo precedente – fortunatamente ci hanno aspettato!). Arriviamo così ad Aberdeen, prendiamo l’auto e facciamo una prima tappa alla Lidl per comprare doccia schiuma e shampoo (viaggiamo con il bagaglio a mano), acqua per tutto il viaggio e qualche snack (just in case). Lasciamo le valigie in albergo e andiamo subito a fare un giro ad Aberdeen. La città È conosciuta come la “città di granito”, tutta grigio-argento. Passeggiamo su Union Street e ci fermiamo in un bellissimo locale “alla moda”, il Soul, per aperitivo e cena, salvandoci dalla prima pioggerella scozzese. Il locale si trova in una vecchia chiesa sconsacrata (in tutta la Scozia ne troveremo molte altre). Ripassiamo il programma del giorno dopo e torniamo in albergo.

Domenica 7.08.2016

E via che parte il viaggio…a sinistra! I primi km sono un po’ particolari, bisogna prendere la mano a cambiare con la sinistra, a fare manovre, ma non è poi niente di così impossibile. Si guida su stradine attorniate da un bel paesaggio verde e rilassante. Ci fermiamo ad una prima dimora, un po’ dismessa ma con un prato verde all’inglese da far invidia al miglior campo da golf. Riprendiamo la strada per raggiungere il Balmoral Castle, posteggiamo, ma una guardia armata ci informa che la Residenza della Regina è chiusa. Già, la Regina passa le sue vacanze estive proprio qui, perciò è aperta ai visitatori solo fino a luglio. Riprendiamo la strada, e saliamo in montagna, tra pendii rosa e viola ricoperti di erica, fino ad arrivare alle piste da sci (naturalmente ad agosto non c’è neve). Il tempo è variabile ed un vento forte ci accompagna in questo primo giorno in terra di Scozia. Il panorama è magnifico, a perdita d’occhio, con simpatiche pecore qua e là abbastanza non curanti del nostro passaggio. Ci fermiamo alla Glenlivet, per visitare una delle numerosissime distillerie disseminate sul territorio. Il giro non è troppo lungo ma molto interessante, seguendo tutta la procedura della distillazione, dal raccolto dell’orzo alla degustazione. La visita è a titolo gratuito e non è necessario prenotarla. Viene fatta regolarmente ogni 20 minuti, in inglese (ma potete chiedere l’audioguida). Guidiamo fino a Dufftown e poi raggiungiamo la costa di Spey Bay nella speranza di vedere i delfini allo Scottish Dolphin Centre. Se si è fortunati lì si può vedere dalla spiaggia. Il vento è fortissimo, si fa quasi fatica a camminare, il mare è mosso, quindi immagino che i delfini se ne stanno tranquillamente al largo. Una timida foca, tira fuori il muso dall’acqua un paio di volte e poi ritorna a nuotare probabilmente in acqua più tranquille. Ci spostiamo poi alla volta di Elgin, per vedere le famose rovine della Cattedrale. È magnifica! Il cielo nel frattempo è diventato azzurro ed il sole splende, quindi la vediamo in tutto il suo fascino. L’entrata chiude già alle 17 quindi affrettatevi se avete in previsione di visitarla (ps la si vede molto bene anche dall’esterno). A fine giornata giungiamo ad Inverness, ci aspetta una stanza a casa di Wilma, una simpatica signora che ci accoglie meravigliosamente a casa sua. Cartina alla mano, ci indica dove andare a cena e cosa vedere a Inverness. La casa dista ca 10 minuti a piedi, quindi lasciamo le valigie ed andiamo in centro, siamo affamati. Tempo di arrivare e trovare un tavolino in un pub (i ristoranti sono affollati e bisogna andare presto), che fuori inizia un bell’acquazzone. Terminate le nostre cozze e fish and chips, passeggiamo per le vie del centro e lungo il fiume. Inverness non è molto grande ma è molto graziosa.

Lunedì 8.08.2016

La signora Wilma ci prepara un’abbondante e classica colazione inglese e poi partiamo. La giornata prevede un programma tranquillo: il giro completo di Loch Ness. Ci consiglia di fare il giro “antiorario” in modo da evitare il traffico dei bus turistici: consiglio azzeccatissimo. La giornata è variabile, pioggia, nuvole e sole si alternano in modo equilibrato, complice il vento che ci fa, anche oggi, da fido compagno di viaggio. Foto di rito dal posteggio del Dores Inn, per avere il primo impatto con il Loch Ness, straguzzando la vista per vedere Lei, il “mostro”. Seguiamo la strada panoramica, godendoci in tutta tranquillità il paesaggio. Vediamo l’indicazione delle Foyer Waterfall, e incuriositi ci fermiamo. Inizia a piovere quindi siamo un po’ perplessi se scendere dall’auto o meno, ma vediamo che tutti si incappucciano e scendono per i sentiero. Quello che ho scoperto in Scozia è che la pioggia non va vista come un impedimento o come un fattore negativo. Se vivi in un posto piovoso ci devi convivere senza tanti problemi. Quindi adottiamo la stessa tecnica. Mantellina con cappuccio e via. Si cammina solo 10 minuti (in discesa all’andata) e si raggiunge una bellissima cascata. Nel frattempo ha smesso di piovere e splende nuovamente il sole. Sarebbe stato un vero peccato mancarla per un paio di gocce. Riprendiamo la strada, tutta un sali e scendi immerso nella natura per arrivare a Fort Augustus. Ci fermiamo per pranzo e ci prendiamo due bei panini al salmone. Ci sediamo ad un tavolino ed ammiriamo il “miracolo” delle chiuse: 5 “scalini” per raggiungere il Loch Ness con le barche. Tutto un sali e scendi di acqua, apertura e chiusura di porte. Siamo a metà percorso, e ci soffermiamo a vedere il Loch Ness dall’estremità opposta. Riprendiamo l’auto e continuiamo fino a raggiungere il famoso Urqhuart Castle. La strada per raggiungerlo effettivamente è più trafficata rispetto al lato opposto. Arriviamo al castello con il sole ed il cielo terso, qualche minuto di coda e prendiamo i biglietti. Si tratta di passeggiare in mezzo alle rovine del Castello e salendo sulla torre, sui resti della torre, da dove si riesce ad apprezzare il panorama sul Loch Ness. Rientriamo a Inverness e ci fermiamo direttamente in centro per cena. Cambiamo pub, ci sediamo in uno lungo il fiume, e riecco cozze ed hamburger.

Martedì 9.08.2016

La partenza è alle 6, la tratta di oggi è molto lunga ed impegnativa. La signora Wilma ci ha dato un po’ di frutta e biscotti per il viaggio. Si parte con una temperatura di 9° gradi ma fortunatamente il cielo è sereno. Faremo la North Coast 500, la risposta scozzese alla molto più famosa route 66. La prima tappa è al Castello Dunrobin (purtroppo solo all’esterno dato che apre alle 10 – dalle foto è una fantastica dimora con dei giardini magnifici, ma ormai non possiamo permetterci di aspettare l’apertura), poi seguiamo le indicazioni per Ackergill Tower, un castello divenuto albergo, costruito sulla costa. Ci spingiamo fino a nord, a Duncasby Head, al faro e poi a piedi fino ai “faraglioni”. Complice il cielo azzurro (e ancora il vento) lo spettacolo che ci regala la natura è meraviglioso. Il verde dei pascoli, le pecore, le foche a decine in acqua, le onde del mare, la costa. Ripartiamo alla volta di un altro faro, Dunnet Head, il punto più a nord dell’Inghilterra continentale. Meno affascinante di Duncansby ma i colori e il fragore delle onde che si infrangono sulla scogliera a picco sul mare, sono spettacolari. Naturalmente il vento non ci abbandona e soffia in continuazione, forte, fresco (ma fortunatamente non troppo freddo). Tappa per la benzina a Thurso (ecco, appena vedere un distributore fermatevi a fare benzina, potrebbe essere l’ultimo prima di tanti e tanti km). Guidiamo lungo tutta la costa ammirando il panorama che ci si presenta davanti. Poi una tappa inaspettata, davanti a noi, ci appare una meravigliosa spiaggia di sabbia bianca. Sì, avete capito bene, sabbia bianca. Se non ci fossero solo una decina di gradi, penserei di essere ai Caraibi. Posteggiamo l’auto e scendiamo in spiaggia per rilassarci qualche minuto. Chiaro, l’idea di fare il bagno non ci ha mai sfiorato neanche per un secondo. Giacca a vento e cappuccio sono sempre ben chiusi. Complice il vento, il mare è molto minaccioso quindi ci godiamo solo il bel panorama (chiaramente qualche pazzo lo trovi ovunque, e infatti un ragazzo entra in acqua fino alle ginocchia). Lungo la strada troviamo delle indicazioni per le Smoo Cave. Ci fermiamo un po’ incuriositi. Scendiamo la scaletta in legno. Per £5.- a testa c’è la possibilità di visitarle su una barchetta. Il percorso è breve, e il tutto dura si e no mezz’ora ma la guida, uno speleologo di esperienza decennale, ci mostra tutti i segreti (e prova a spiegare il tutto anche in italiano). Durante l’inverno, armato di muta, continua ad immergersi nelle grotte a scovare nuove vie, perché convinto che si estendano per km, ancora inesplorate. Continuiamo lungo la costa fino a Durness, e poi scendendo sulla costa occidentale fino a Ullapool. Arriviamo da Janice, un’altra host di airbnb, che ci ospita per la notte. Lasciamo l’auto e andiamo al porto a piedi. Dopo tante ore di auto, una bella passeggiata ci può solo far bene. Andiamo a cena in uno dei ristoranti consigliati, The Seaforth Inn. Dopo cena un’altra bella passeggiata per godere del bellissimo tramonto sul Loch Broom, lungo W Terrace.

Mercoledì 10.08.2016

Ripartiamo da Ullapool sotto un cielo grigio e una pioggia insistente (che purtroppo ci accompagnerà senza sosta per 3 giorni filati). Ci fermiamo alle Falls of Measach con con un salto di 45 metri si gettano nello spettacolare Corrieshalloch Gorge. Si può ammirarle da ponte sospeso, a 250 metri di altezza. Ecco qui abbiamo avuto un incontro con i famigerati “midge”, i maledetti minuscoli moscerini, tanto temuti in questo periodo. Fortunatamente li incontreremo solo in questo posto, perché sono davvero minuscoli e fastidiosissimi ed insopportabili. Ci fermiamo per una pausa caffè a Gairloch. Da qui si potrebbe fare una delle escursioni per vedere delfini e balene, ma dato le pessime condizioni meteo, non ci tentiamo neanche. Sempre con la pioggia come (purtroppo) fedele compagna, visitiamo l’Eilean Castle. Il castello è ben tenuto su un isolotto in mezzo a tre Loch, collegato da un suggestivo ponte ad archi in pietra. Ripartiamo alla volta dell’isola di Skye. Ci fermiamo per una zuppa, prima di affrontare il ponte che collega l’isola. Ci dirigiamo verso le famose Fairy pool, delle piscine naturali che si raggiungono dal posteggio in ca 40 minuti. Tutto nuvoloso e piove ancora. Appena posteggiamo l’auto, vediamo subito che è tutto un fango unico. Vabbè, visto che siamo arrivati fin qui, ci incamminiamo il primo pezzo. Finita la discesa il primo ostacolo: un fiumicciattolo. Ora, a mio modesto parere, dato le temperature, la pioggia ed il freddo, bagnarmi completamente i piedi immergendoli in un fiume per raggiungere delle piscine naturali non ne vale la pena. Anche perché sono sicura che non vedrei quei fantastici colori e giochi di luce che solo il sole può regalare. Lungo il percorso ci saranno inoltre altri fiumiciattoli, che con le piogge si saranno sicuramente “ingrossati”, quindi, anche se a malincuore, lasciamo perdere. E ci dirigiamo verso Portree per fare tappa per cena, prima di arrivare da Maureen, la host che ci ospiterà per due notti sull’isola. Portree sarebbe magnifico, un paesello con un bel porticciolo ma la nebbia ci impedisce di vedere il panorama.

Giovedì 11.08.2016

Ci svegliamo ancora con vento e pioggia, quindi la giornata inizia con calma. Certo che dalla “isola delle nuvole” non ci potevamo aspettare di certo tanto sole, anche se lo avremmo tanto sperato, almeno un raggio. Comunque ci concediamo una colazione eccezionale all’inglese inglese (con prova del famoso porridge…che così nature non sa di niente, poi si può “condirlo” salato oppure dolce con frutta, cereali, miele o altro). Coraggiosi e fiduciosi, cartina alla mano, manteniamo il programma del giorno e partiamo alla scoperta dell’isola. Prima tappa il faro di Neist Point. Posteggiamo l’auto, mantellina e via, scendiamo per raggiungere il faro. Il posto è magnifico, nonostante il brutto tempo, il colore verde dei prati e il blu profondo ed intenso del mare la fanno da padrona. Le pecore, non curanti dell’acqua, continuano imperterrite a brucare. Foto, foto e foto della scogliere a picco sul mare. Non ci sono protezioni, i più impavidi possono affacciarsi per vedere gli uccelli che cercano riparo negli incavi della roccia. Rientriamo al posteggio, ci giriamo, e Neist Point è completamente avvolto dalla nebbia, non lo si vede neanche più. Nella sfortuna del tempo, siamo stati fortunati a vederlo prima che sparisse inghiottito dalla nebbia. Visitiamo poi il Dunvegan Castle. L’interno dei castelli sono tutti tenuti in modo eccezionale. Coraggiosi e non curanti della pioggia che continua a cadere, facciamo un giro anche nei giardini. Una volta completamente fradici ci rifugiamo in auto. Ripartiamo e prendiamo la strada che attraversa il Quiraing. È un posto magnifico che va sicuramente visto, ma con la nebbia, noi proprio questa bellezza non riusciamo a vederla. Ad un certo punto, la strada scende e taglia in due tutto il versante del pendio, è spettacolare ma la pioggia non ci da tregua. Ci fermiamo al posteggio che indica la partenza per The Old Mann of Stir, ma siamo bagnati, umidi, la pioggia non ha cessato un attimo. Non sapendo quanto dura il cammino, rinunciamo a malincuore. Rientriamo a Portree per cena, poi ritorniamo a “casa”.

Venerdì 12.08.2016

Il tempo non è cambiato, vento e pioggia. Purtroppo si deve partire, lasciando un po’ l’amaro in bocca di non aver potuto vedere una parte della Scozia molto bella e scenografica, motivo per tornare (mai perdersi d’animo). Partiamo alle 6. Abbiamo il traghetto ad Armadale che ci porta a Mallaig. All’arrivo al porto ci comunicano però che il traghetto forse non arriva per via del vento. Potremmo prenderlo, nel caso arrivasse, ma dall’altra parte c’è stato anche uno smottamento, quindi la strada è interrotta. Quindi, ci consigliano di prendere il ponte. Vabbè, pensiamo positivo, non rimaniamo bloccati sull’isola e così possiamo riprendere il nostro percorso. Chiaro, così facendo allunghiamo la strada, ma non disperiamo. Raggiungiamo il famoso Viadotto di Glenfinnan, dove passa il treno a vapore che appare in Harry Potter. In estate si ha la possibilità di vederlo due volte durante il giorno: alle 11.20 e nel pomeriggio verso le 15.00. Posteggiamo alle 11, in modo da avere tutto il tempo di prendere il breve sentiero che ci porta su una collina per avere una bella visione…se non fosse, che oggi il treno non passa. Già, lo stramaledetto smottamento che non ci ha permesso di prendere il traghetto, ha bloccato anche la ferrovia. Quindi, foto al viadotto senza treno e ci dirigiamo verso Fort Williams. Per quanto io sia una persona calma che cerca di trovare il positivo in tutto quello che accade, incomincio a pensare che oggi abbiamo un po’ di sfiga! Fort William è una cittadina carina, passeggiamo lungo la via principale, piena di negozi di sport e souvernis, e ci fermiamo per pranzo. Riprendiamo poi la strada fino a Glasgow. La strada, molto trafficata, costeggia tutto il Loch Lomond, Il paesaggio è molto bello, ma continua a piovere e i colori non possono dare il meglio di sé. Ci imbattiamo nel traffico della grande città, prima di arrivare in albergo. Lasciamo l’auto e andiamo a piedi in centro. Glasgow non ha molto da offrire a livello turistico, ma una bella passeggiata nelle vie della città è piacevole. E poi è pieno di pub quindi…

Sabato 13.08.2016

Udite, udite, ha smesso di piovere e si vede nuovamente il cielo azzurro! Lasciamo Glasgow e andiamo a Stirling a visitare il castello, in cima a un’imponente rupe boscosa. È stupendo! Ma non solo il castello, anche tutta la cittadina, la Old Town, è meravigliosa, si respira la storia ad ogni angolo. Arriviamo a Edimburgo, l’ultima tappa del nostro meraviglioso viaggio in terra scozzese. Lasciamo l’auto e portiamo le valigie all’ostello, poi via subito alla scoperta della città. Il centro è pienissimo di gente, ad agosto infatti si svolgono diversi festival: primo su tutti il Royal Military Tattoo Festival (motivo tra l’altro per il nostro viaggio in Scozia) ed il Fringe Festival, festival di centinai di artisti di strada, sul Royal Mile e nei vari locali alla sera. Ritiriamo i nostri biglietti per lo spettacolo delle 22.30 al castello, i biglietti li ho prenotati ad aprile, ancora prima di prenotare il volo J Vaghiamo per la città fino alle 21.30 e poi con calma saliamo al Castello. Più saliamo, più aumenta la gente. La serata è “sold out” da mesi. 8000 persone escono dallo spettacolo delle 1930, e 8000 persone sono in fila per entrare. Saliamo sulle gradinate, prendiamo posto e attendiamo con trepidazione l’inizio. L’atmosfera è magica, le centinaia di cornamusa accompagnate dai tamburi, le proiezioni sulla facciata del Castello, i fuochi d’artificio…bisogna assolutamente viverlo.

Domenica 14.08.2016

Ci alziamo con calma e prendiamo il bus 22 per andare a nord della città. Al mattino visitiamo la nave Britannia che ha accompagnato la famiglia Reale ma soprattutto la Regina, per 40 anni nei viaggi diplomatici in giro per il mondo. Mi colpisce molto l’austerità, la semplicità degli arredi e l’organizzazione della nave stessa. Mi aspettavo di vedere lampadari di cristallo, mobili intagliati e tappeti pregiati. Invece risulta essere molto semplice, regale ma niente a che vedere con il kitch o il lusso. Alcuni mobili sono stati “riciclati” da altre navi. Nonostante tutto la Regina è parsimoniosa. È molto interessante vedere tutti gli spazi di una nave che avrebbe potuto diventare un ospedale in caso di guerre o emergenze: la sala operatoria, la lavanderia, il bar dei superiori. Le regole di comportamento dei marinai nei confronti dei membri della famiglia reale erano molto rigide. Ci fermiamo a pranzo al centro commerciale del porto e rientriamo poi in centro. Su e giù per la città, per le vie.

Lunedì 15.08.2016

Lasciamo le valigie in ostello, oggi è il giorno della partenza, il volo però è alle 20.00. Complice la bellissima giornata, oggi mi dedico alle foto. Saliamo su Collins Hill per ammirare la città a 360°. Risaliamo tutto il Royal Mile e visitiamo il Castello. Dato che abbiamo ancora tempo, entriamo anche nella residenza scozzese della Regina, l’Hollyroodhouse. E così, con una temperatura finalmente mite, asciutta, finisce il nostro viaggio in Scozia.

Cosa mi rimane di questa Scozia? La meteo variabile. L’acqua dei fiumi e dei Loch di color whisky. Il verde “crome” naturale delle colline e dei pascoli erbosi. I muri a secco. Le strade panoramiche. Le scogliere a picco sul mare. I cimiteri di soldati di battaglie passate. Le rovine centenarie dei castelli. Le temperature “dai è agosto anche lì, non farà mica così freddo”. L’erica che ricopre i pendii rendendoli rosa. Le simpaticissime pecore sempre impegnate a mangiare. Le tipiche mucche scozzesi “spettinate”. La nebbia e la pioggia. Le cascate. I fari. Le onde. Le chiacchiere continue dei gabbiani. Il vento. Le malinconiche cornamuse. 2000km percorsi in una Scozia che sa affascinare ed emozionare. Per maggiori dettagli o anche una semplice chiacchierata sui miei viaggi mi trovate sulla mia pagina www.facebook.com/lapilusempreingiro.

Buon viaggio!



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