In giro per la Scozia in bus, treni e traghetti

Chi ha detto che non si può girare la Scozia con i trasporti pubblici? Certo è un po' faticoso e necessita di una buona organizzazione, ma si può
Partenza il: 16/07/2014
Ritorno il: 27/07/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Anche quest’anno mio marito, mia figlia (11 anni) ed io siamo pronti per le vacanze che questa volta ci vedono coinvolti in un giro in Scozia, un itinerario racchiuso in un quadrilatero che parte da Edimburgo, prosegue per Inverness e le Highlands, si sposta a Kyle of Lochalsh e Skye, arriva a Oban e Mull per concludersi a Glasgow, tutto rigorosamente in treno, bus e traghetti.

16/07/2014

Partenza da Roma Ciampino con volo Ryanair delle 11.05, arrivo previsto per le 13.30. Noi crediamo di essere in ritardo, ma in realtà, bisogna spostare l’orologio di un’ora indietro. Ci accoglie il tipico clima inglese, o meglio scozzese, vento, pioggerellina e cielo plumbeo, ma avremo anche squarci di sole.

Per il trasferimento in città ci serviamo del Bus Airlink 100, facile da individuare, una volta fuori l’aeroporto, basta seguire le indicazioni. Il biglietto si compra a bordo dell’autobus e costa 4 £ e 2 £ per i bambini, ma la cosa scocciante è che bisogna avere i soldi giusti, così è meglio premunirsi prima. Noi abbiamo cambiamo una certa quantità di danaro a Roma, così avevamo i nostri 10 £ pronti, poi per il resto della vacanza abbiamo prelevato con il bancomat di volta in volta prevalentemente allo sportello della Bank of Scotland che ci è sembrata la più sicura e conveniente.

In 25 min. siamo in città, la nostra fermata è su Princess Street, la via dello shopping, dove a pochi passi troviamo la nostra Guest House: no 53 Friederich Street. Non ci aspettiamo il classico hotel, difatti non lo è, si tratta di una palazzina anzi il 2° e 3° piano di essa, tutto rigorosamente senza ascensore. Ci accoglie Tessa, una ragazza molto gentile e simpatica che ci accompagna alla nostra stanza, ovviamente al 3° piano e con le valigie non è certamente uno scherzo! La camera però è grande e luminosa con un bovindo anche nel bagno, tende e plaid con motivi scozzesi, letti enormi, il necessario per il tè e il caffè, insomma accogliente e sicuramente non anonima anche se il pavimento scricchiola e ogni volta che camminiamo tremano i bicchieri e le tazze sul tavolino. Però ci troveremo bene e, tranne la fatica delle scale, non ci sono appunti negativi; anche la colazione, servita nel bar sotto la palazzina, è buona, abbondante e… scozzese!

Dopo il necessario riposo, inizia il nostro giro alla scoperta della città, che subito ci appare strana nella sua forma. Da Princess Street vediamo di fronte in alto il castello arroccato su una collina e tutto il resto della città in alto, in mezzo una sorta di vallata dove si snoda la ferrovia e noi, dall’altro lato molto più in basso. Scopriremo che la città è tutta salite e discese e per arrivare al Royal Mile ci aspetta una bella scalinata in salita vicina al National Gallery che ci porta nei pressi della Cattedrale che, ovviamente, non manchiamo di visitare. La Cattedrale è interessante, specie la Thistle Chapel, la cappella dove si riuniscono i membri dell’Ordine del Cardo presieduto dalla Regina. Ci sono degli stalli in legno intarsiati molto belli con gli stemmi delle famiglie che vi fanno parte. Il nostro giro prosegue fino al Palazzo di Holyroodhouse e all’ Our Dinamic Earth che però sono già chiusi perché qui alle 17-18 chiudono tutti i musei e le varie attrazioni. Non ci resta che tornare indietro percorrendo la Carlton Road anche se, in effetti, non c’è niente da vedere, meglio se avessimo ripercorso il Royal Mile. Arriviamo di nuovo su Princess Street, strada animata di gente e negozi e, nelle strade interne che compongono il quartiere di New Town, di locali e ristoranti.

All’ufficio informazioni turistiche che si trova sulla strada, compriamo l’Esplorer Pass, valore 58 £ per il biglietto famiglia, che ci consentirà di visitare il Castello di Edimburgo, quello di Stirling e tante altre attrazioni nell’arco di tre giorni spalmabili su cinque con un notevole risparmio.

La serata ci porta a cenare presso un Pizza Hut, non ci è consentito entrare nei pub perché vietato ai minori e a meno che di non cenare tra le 17.00 e le 18.00, non c’è possibilità di entrare, poco male, non è poi così importante.

Rientriamo in camera con il sole ancora alto, incredibile, sono le 22.30 e il sole sembra non voglia saperne di tramontare, ma siamo troppo stanchi per continuare a girare, se ne parla domani!

17/07/2014

La giornata inizia con una ricca colazione scozzese a base di uova, bacon, salsicce, funghi, pomodori, ed altro ancora. Il programma di oggi prevede la visita al castello che ci tiene impegnati 3 ore abbondanti, ma ne vale la pena. Arriviamo presto e grazie all’Esplorer Pass evitiamo la fila e ci immergiamo subito nel giro. Il castello è composto da varie strutture che si alternano a cortili da dove è possibile ammirare uno straordinario panorama della città e dintorni.

Tra i vari edifici, il più interessante è il Palazzo reale dove sono custoditi gli Onori della Scozia, ovvero le insigne con cui venivano incoronati i re di Scozia, compresa la Stone of Destiny, altro simbolo molto importante per gli scozzesi.

La visita è organizzata in modo tale che prima di ammirare gli Onori, bisogna passare per diverse stanze dove, attraverso manichini e scene ricostruite, si ripercorre la loro storia, dalle origini ai giorni nostri, passando ovviamente per il capitolo della figura forse più famosa della Scozia, Maria Stuarda, regina molto amata dal popolo il cui figlio ha unificato i due regni divenendo il primo re d’Inghilterra e Scozia.

Dopo il Castello, l’altra meta è il Palazzo di Holyroodhouse attraversando nuovamente il Royal Mile e soffermandosi sulle attrazioni che vi si affacciano.

Ci lasciamo coinvolgere dall’atmosfera del luogo, negozi, i closes che sono dei cortili che spesso costituiscono angoli molto suggestivi dove possono partire visite guidate o si nascondono piccoli musei, una deviazione verso Grassmarket per scoprire questa grande piazza, e una capatina alla chiesa dei Greyfriars dove omaggiamo la figura di Bobby, un cane raffigurato ovunque e molto amato dalla città per la sua incredibile storia: pare infatti che, morto il suo padrone da cui era inseparabile, abbia trascorso il resto della sua vita (ben 16 anni) accanto alla sua tomba e a nulla sarebbero valsi i numerosi tentativi di allontanarlo. Alla sua morte, non potendo essere sepolto accanto al padrone nel cimitero, è stato seppellito al suo ingresso e ancora oggi è possibile visitare la sua tomba.

Altra sosta interessante è il museo dell’Infanzia che ci trasporta in un mondo e un tempo passato fatto di giochi, abiti, oggetti e suppellettili dell’infanzia di una volta, tutto molto dettagliato con alcune ricostruzioni di scene di vita dei bambini di una volta, il tutto assolutamente gratuito.

Il tempo purtroppo stringe, siamo costretti a separaci, così mio marito e mia figlia vanno all’Our Dinamic Earth per un “viaggio al centro della Terra”, mentre io mi dirigo al Palazzo di Holyroodhouse.

Sono appassionata di storia e avendo letto la biografia di Maria Stuarda, sono curiosa ed affascinata dai luoghi in cui è vissuta e questo palazzo è stato teatro di alcune vicende tra le più drammatiche della sua vita. Il giro è molto ben organizzato, le audio guide sono di grande supporto e la visita costituisce una combinazione di passato e presente poiché si passa dalle stanze più antiche dove hanno soggiornato i personaggi che hanno ruotato intorno alla vita di Maria Stuarda, a quelle più recenti occupate dalla Regina e famiglia quando viene ad Edimburgo, dalla sala da pranzo a quella dei ricevimenti o riunioni formali. L’itinerario si conclude con una visita alle romantiche rovine della chiesa e al curatissimo parco dove la Regina tiene ogni anno un party aperto a migliaia di invitati. Quando esco, non c’è più tempo per entrare alla Queen’s Gallery (che si poteva visitare con un biglietto combinato), né per altro poiché le attrazioni sono ormai chiuse, così non ci resta che fare una sosta in albergo per rinfrescarci e prepararci per la cena. Anche questa sera ci dobbiamo accontentare di un fast food, la scelta cade su KFC, una catena che prepara pollo in tutte le salse.

18/07/2014

Per combinare le date con l’Esplorer Pass oggi andiamo a Stirling. Dopo la solita colazione abbondante, prendiamo il treno di buon mattino per visitare il celebre castello. Il viaggio dura un’ora e si attraversa un ponte sospeso sull’acqua veramente impressionante. Arrivati a Stirling c’è da salire una strada lunga e ripida lungo la quale si trovano le altre attrazioni della città. Troviamo la casa del conte Argyll (visitabile con lo stesso biglietto del castello), la chiesa di Holy Rood. La prima è una residenza nobiliare costruita nei pressi del castello proprio per stare vicino ai reali, la seconda non è niente di che ma è importante perché vi ha predicato John Knox, il riformatore della religione in Scozia vissuto nel XVI sec e ha visto la presenza della regina di Scozia.

Il castello non mi ha entusiasmato particolarmente: le stanze superiori sono state tinteggiate in modo moderno e forse eccessivo, di mobilio ce n’è poco e sembra moderno. Ad ogni modo vale la pena vedere questo sito perché: 1) è un luogo molto importante per la storia del paese (con questo castello, infatti, si conclude il percorso relativo alla famiglia degli Stuart poiché è stata la residenza di Giacomo V e di Maria di Guisa, i genitori di Maria), 2) per i bambini ci sono molte attività interattive divertenti ed originali che illustrano la vita al castello, 3) le cucine costituiscono la parte più sorprendente per la presenza di scene, personaggi, oggetti, cibi, strumenti che danno un’idea precisa di come funzionavano.

La visita costa 14£ ed è tanto secondo me rispetto a quanto offre, noi li abbiamo però ammortizzati con l’Esplorer Pass ed è andata bene.

Dopo il castello, che ci prende comunque mezza giornata, un rapido giro al resto della cittadina, curioso il cimitero posto su un’ampia collina vicino al castello, ci riporta alla stazione per il treno di ritorno. Non riusciamo a vedere il monumento a Wallace, se non da lontano, perché troppo distante, bisogna arrivarci appositamente. Per il pranzo prendiamo un panino da Greggs, una sorta di panetteria che vende panini, dolci e delle sfoglie ripiene di salsiccia, carne o pollo che sono deliziose, scoprirò poi che si tratta di una catena e che troveremo un negozio Gregg’s un po’ ovunque, un’ottima soluzione per un pranzo veloce e molto economico.

Tornati ad Edimburgo c’è il tempo per la National Gallery che però non si rivela un grande museo. Tranne qualche quadro importante ovviamente di autori italiani, è piccolo, si visita in poco tempo non offre molto altro, sarà che siamo abituati ai nostri musei che sono sterminati!

All’uscita ci rechiamo a cena, decisi a varcare uno di quei locali dove i minori entrano fino alle 20.00.

Scegliamo lo “Standing Order” a George Street, ambiente storico, quadri imponenti, moquette, mobili in legno e grandi ambienti; appena entrati ci si sente un po’ disorientati per la confusione e le numerose sale, poi piano piano entriamo nel meccanismo. Una cameriera ci spiega che le sale attigue a quella grande con il bancone sono tutte aperte per le famiglie, si occupa un tavolo senza aspettare il cameriere, si prende da soli un menu, si sceglie, si va al banco ad ordinare dicendo il numero del tavolo, si ritorna con le bibite in attesa che portino il cibo. Oggi è venerdì e c’è l’offerta del fish and chips, buono e conveniente, in tre abbiamo pagato 21,5£ prendendo tre fish and chips, pane, due birre e una coca.

La passeggiata si conclude con una passeggiata a Carlton Hill, giusto perché oggi si è camminato poco. Sono sfinita e la salita è veramente faticosa, ma una volta lassù ne vale veramente la pena, perché, a parte i monumenti, si può ammirare un panorama indescrivibile a 360° di tutta la città e dintorni, ho la sensazione di un posto dove sono già stata, forse in sogno però mi piace moltissimo. Non so come riesco a scendere dalla collina trascinandomi fino alla camera dove, distrutta, mi appresto ad una lunga notte di riposo.

19/07/2014

Ci sveglia un cielo plumbeo che non promette niente di buono e la promessa sarà mantenuta perché avremo pioggia per buona parte della giornata e, a sera, una suggestiva nebbia avvolgerà tutta Edimburgo.

La destinazione di oggi è Perth per vedere lo Scone Palace, un altro castello, questa volta ancora abitato e teatro di altri eventi storici di rilievo; è qui per esempio che si trovava in origine la Stone of Destiny, ora custodita ad Edimburgo, su cui venivano incoronati i re di Scozia.

Arrivarci non è proprio facile: dalla stazione dei treni andiamo a quella degli autobus dove il n. 58 ci porta in 10 min. in prossimità dell’ingresso del parco che circonda il palazzo e qui la prima sorpresa, per arrivare all’ingresso del castello bisogna camminare per almeno 20 min che poi saranno 40 considerando il ritorno.

Il palazzo è bello, ricco di storia e di oggetti preziosi come una collezione di avori e di servizi di porcellana, vanta inoltre, il privilegio di aver ospitato la regina Vittoria e consorte di cui vediamo la camera in cui avrebbe alloggiato, oltre ad una serie di tappezzerie, quadri, sale e foto ovunque che narrano la storia dei conti Murray tuttora residenti.

Alla fine del giro merita una visita anche il grandioso parco diviso in zone più selvagge ed altre curatissime e un divertente labirinto per la gioia dei bambini.

Si torna indietro per la stessa strada, lunga passeggiata in compagnia delle mucche che pascolano beate ed intanto comincia a piovere. Arrivati alla fermata scopriamo che ovviamente l’autobus è appena passato e c’è da aspettare più di un’ora per il prossimo sotto la pioggia e senza possibilità di riparo. Col senno di poi avremmo dovuto informarci sugli orari di ritorno, ma ero convinta che ci fosse un’altra fermata più vicina ed un altro numero di bus.

Finalmente arriviamo in città in tempo per prendere qualcosa da mangiare da Gregg’s ed avviarci verso Edimburgo. Avevo in mente di andare a Pitlocry ma questa pioggia ci demoralizza e la lunga camminata ci ha stancato, così torniamo in hotel per riposarci in vista della cena. E’ la nostra ultima sera ad Edimburgo, che è immersa in una fitta nebbia, andiamo a Grassmarket per una pizza in un locale di un nostro amico italiano e poi un’ultima passeggiata intorno al Castello, il Royal Mile, la stazione ferroviaria alla ricerca di angoli e luoghi non ancora percorsi prima di tornare in camera per prepararci per la partenza di domani.

20/07/2014

Lasciamo Edimburgo per dirigerci a nord, alla volta di Inverness, la capitale delle Highlands e la città scozzese più a nord.

Il viaggio è lungo più di 3 ore con paesaggi mutevoli e maestosi, fortuna che la nebbia si è diradata lasciando il posto ad una bella e calda giornata.

Inverness appare una cittadina tranquilla e raccolta, è piccola, è facile individuare l’inizio e la fine; non ha molto da offrire ma è un piacere passeggiare lungo il River Ness, il fiume che l’attraversa, salire fino al castello che però non è aperto al pubblico in quanto sede di tribunale e di altri uffici amministrativi, inoltrarsi nelle stradine del centro che sono tutte concentrate e vicine.

La nostra Guest House si trova appena di là dal ponte in pieno centro ed è una bomboniera. Si tratta di una vera e propria casa per ospiti dove al 1° piano ci accoglie Eleonor, una simpatica e cordiale signora che fa di tutto per metterci a nostro agio. Lei vive qui mentre ai 2 piani superiori si trovano le camere per gli ospiti. Entriamo in un’atmosfera familiare ed accogliente, la stanza è grande e comoda, il bagno in camera anche se un po’ piccolo, non manca di niente inclusi i cioccolatini sul letto. Il vero pezzo forte è la colazione, non solo perché è direttamente cucinata da Eleonor, rigorosamente scozzese, ma perché è servita in una sala con una grande finestra che dà sul fiume e sul castello con tanto di tovaglie bianche e porcellane azzurre, in vero stile inglese.

Il resto del pomeriggio è dedicato a “scoprire” la cittadina che ci impegna poco più di un’ora, vediamo la cattedrale, passeggiamo lungo il fiume, facciamo un salto all’ufficio informazioni turistiche dove prenotiamo il tour per Skye.

La sera ceniamo in un posto che si chiama World Buffet, uno di quei locali dove puoi mangiare a prezzo fisso quanto vuoi dal cinese all’italiano, ma devo dire che è stata una pessima scelta, il cibo non è di qualità e ne risentiamo nei giorni successivi.

21/07/2014

Il bel tempo continua ad accompagnarci, oggi ci avventuriamo con i trasporti pubblici alla volta di Loch Ness e nel pomeriggio alla guarnigione militare di Fort George. Per la prima destinazione prendiamo il bus 919 che parte dalla stazione degli autobus e in 30 min. siamo alla fermata di Urquhart Castle cioè proprio di fronte all’entrata del Castello.

Il posto è magnifico per una panoramica sul lago che è molto grande ed in più c’è la possibilità di visitare il castello anche se non c’è molto da vedere visto che è diroccato. Il sito però rientra nell’elenco dell’Esplorer Pass e quindi ne approfittiamo. Per conoscere e comprendere bene la storia del castello, consiglio di partecipare alla visione di un breve film che viene proiettato regolarmente e che ha i sottotitoli anche in italiano. Visitato il castello e scattate le dovute foto (la posizione in cui ci troviamo ci consente di scattarne alcune davvero belle), ci mettiamo sulla fermata per il bus di ritorno.

Se, invece, si è interessati ad un giro in battello sul lago o alla storia del celebre mostro, con l’autobus bisogna scendere una fermata prima della nostra, a Drummnadrochit dove si trova il Centro esposizione che illustra la storia di questa fantomatica creatura e delle ricerche effettuate per accertarsi della sua presenza, con foto, attività interattive, simulazioni ovviamente a pagamento! Noi l’abbiamo evitato preferendo una visita diretta al lago e sfruttando l’Esplorer Pass.

Ritornati ad Inverness, poiché è presto decidiamo di tentare per Fort George sapendo che ci aspetta una lunga camminata.

Dalla stazione degli autobus prendiamo il 15 che ci ferma alla fine della cittadina di Ardersier, dopodiché c’è una lunga strada da percorrere a piedi che conduce al fortino. Sono almeno 35 min di cammino, in mezzo al nulla, al massimo costeggiando la spiaggia, ma non sapendo dove entrare ed uscire dalla spiaggia rimaniamo sulla strada.

La struttura è imponente, costruita 200 anni fa circa in seguito alla battaglia di Culloden svoltasi a pochi chilometri da qui al fine di avere una guarnizione difensiva in caso di attacco. E’ notevole perché è tenuta molto bene ed è ancora in uso sebbene per attività limitate.

Fort George colpisce non solo perché consente di avere uno spaccato di vita militare dei secoli scorsi, ma anche perché la sua posizione, all’ingresso del Moray Firth, offre una visuale sul mare davvero meravigliosa ed inoltre, se si è fortunati, si possono scorgere i delfini che puntualmente passano di qui, ma noi ovviamente non siamo così fortunati e ci dobbiamo accontentare del panorama e del senso di pace che trasmette.

Torniamo indietro a prendere l’autobus con la solita camminata di 35 min (mi chiedo come mai non sia previsto un percorso in autobus fino a questo sito che è un’attrazione turistica, basterebbe che il bus allungasse la corsa proseguendo lungo la stessa strada, in tutto 10 min).

Ad Inverness arriviamo decisamente stanchi, un ultimo giro di shopping, compriamo soprattutto biscotti, marmellate e liquori e un po’ di riposo in camera.

Per la cena, riusciamo, per fortuna a trovare un pub-ristorante che serve cibo fino a sera ed accoglie bambini, ci piace, il cibo è buono, il personale gentile e paziente con il nostro inglese malandato, i prezzi sono buoni, ci torneremo anche domani; si chiama “Johnny Fox”.

22/07/2014

Avevo letto che la tratta ferroviaria da Inverness a Kyle of Localsh era una delle più belle ed è assolutamente vero! Oggi escursione all’isola di Skye arrivando via treno a Kyle attraverso un viaggio mozzafiato.

Il treno attraversa boschi, si inerpica su colline, attraversa vallate brulle e deserte, costeggia specchi d’acqua dove si riflettono le montagne sovrastanti. Si viaggia nel nulla dell’opera umana per entrare nel tutto della natura che si declina in una combinazione di elementi che caratterizzano il paesaggio scozzese.

Ad ogni passo è una scoperta continua di immagini per me inedite, di panorami nuovi e sbalorditivi.

Arrivati a Kyle prendiamo il tour per l’isola di Skye che parte ed arriva in concomitanza con gli orari del treno; i biglietti si vendono presso l’ufficio informazioni turistiche vicino al parcheggio (noi però avevamo prenotato qualche giorno prima dall’ufficio turistico di Inverness per assicurarci il posto visto che si viaggia in minibus e i posti sono ovviamente limitati).

Il tour prevede una tappa presso tutte le principali attrattive della parte orientale dell’isola fino alla penisola del Trotternish, a Slighachan, per ammirare i monti Cuillin, Portree per un breve giro in questo villaggio caratteristico, con le sue casette colorate e poi ancora Storr, Kilt Roch, Staffin, Quirang, il piccolo museo della preistoria, Uig. Si tratta perlopiù di punti panoramici, dove si sosta per le foto e delle brevi passeggiate che possono diventare anche piccole arrampicate, alla scoperta di scorci immensi tra cielo, mare e terra, distese erbose punteggiate da pecore e capre (e dai loro escrementi sparsi ovunque), corsi d’acqua, cascate e formazioni rocciose dalle forme particolari, perché non dimentichiamo che queste zone sono molto importanti anche dal punto di vista geologico.

Skye è tutta così e vale la pena fare un giro, però senza un’auto è impossibile e non ci si può affidare agli autobus che, per quanto presenti, sono limitati alle zone più abitate e gli orari non ti consentono di vedere tutto, l’unica altra alternativa è il tour, prezzo 40£ e 20£ i bambini.

Un’ultima nota di brivido finale la proviamo con la nostra guida e autista che ci porta alla stazione a rotta di cuffia, all’ultimo secondo dell’ultimo treno, lei sembra divertita dalle nostre facce preoccupate, io penso che l’abbia fatto di proposito e che il treno ci avesse aspettato in ogni caso.

Ultima serata ad Inverness che si conclude con la cena al “Johnny Fox” e una passeggiata lungo il fiume.

Mi dispiace un po’ lasciare questa piccola ma accogliente città e soprattutto il nostro hotel dove siamo stati veramente bene, con Eleonor che si è dimostrata una persona squisita, ospitale e gentile fino all’ultimo quando la mattina della partenza ci ha fornito di cestini per il viaggio.

23/07/2014

Sveglia mattutina, fuori c’è nebbia e una leggera pioggia, colazione veloce e poi, con i nostri bagagli prendiamo l’autobus che ci conduce a Fort William dove prendiamo un altro autobus fino ad Oban. Il viaggio dura 3 ore ed è il modo più breve per raggiungere questa località. La giornata comincia ad aprirsi, il paesaggio non è aspro e selvaggio come al nord, ma dolce e ricchissimo di boschi, corsi d’acqua, colline fino a scorgere il Ben Nevis, la montagna più alta della Scozia. Non vediamo nulla di Fort William, ma sembra una cittadina piacevole che offre numerose attività.

Arrivati ad Oban, invece, scoppia il caldo, prendiamo possesso della nostra camera all’Ayres G.H. che ha una vista sul mare, ma senza aria condizionata, la sera è un po’ un forno visto che ci batte il sole tutto il giorno.

Andiamo a scoprire Oban che è una cittadina piccola ma molto animata, tutta protesa sul mare con una splendida baia. Ovunque, ristoranti di fish and chips che non mangiamo di gustare per entrambe le serate che soggiorniamo qui. Da visitare c’è poco, il War and Peace museum che celebra Oban in tempo di guerra e di pace, la torre McGaif, una curiosa costruzione circolare che ricorda il Colosseo voluta da una famiglia del posto come forma di autocelebrazione, vale la pena salire su questa collina soprattutto per ammirare il paesaggio che al tramonto raggiunge la sua punta massima di bellezza. Un pomeriggio tutto sommato di relax considerando i nostri ritmi abituali, trascorso a passeggiare tra i numerosi negozi di Oban (dove i prezzi sono anche più favorevoli) e a scoprire gli angoli più suggestivi.

24/07/2014

Anche oggi sveglia all’alba perché ci aspetta una gita all’isola di Mull e da lì a Iona. La giornata è splendida, tersa e calda, ci avviamo verso l’imbarco che da Oban ci porta a Mull, fortuna che abbiamo avuto l’idea di comprare ieri i biglietti perché c’è una lunga fila alla biglietteria. Arriviamo a Craignure dove prendiamo un bus che ci porta fino a Fionnporth dove poi prendiamo un altro traghetto per Iona. Tutta la traversata dura un bel po’, ci vuole un’ora solo per arrivare a Fionnporth e 10 min per Iona.

Credevo che con Skye mi fossi immersa nel massimo di un ambiente selvaggio, ma questi posti sono incredibili, sembra di stare alla fine del mondo, solo mare azzurro e trasparente, cielo luminoso ed ampio, scorci di baie ed insenature solitarie, isolette deserte. Pochissime le abitazioni, ancora meno i negozi, solo quelli legati all’attrazione locale che è il complesso dell’abbazia di S. Columba che, si racconta, sia sbarcato proprio qui dall’Irlanda, intorno al 500 d.C., dando inizio all’opera di cristianizzazione che si sarebbe poi estesa in tutta l’isola britannica.

La visita dura circa 2 ore (oggi tra l’altro la visitiamo gratis perché la biglietteria è chiusa), si può fare tutto con calma e godersi il silenzio e la pace che si respira, visitare i negozietti di artigianato, passeggiare nella natura o mettere i piedi in acqua, tanto siamo vincolati dagli orari del traghetto e poi del bus.

A tal proposito, c’è da dire che arrivare fin qui con i trasporti pubblici è costoso e faticoso in quanto per far coincidere gli orari di bus e traghetti, si rischia di fare le corse e di aspettare molto. Un modo alternativo e valido che però abbiamo scoperto dopo, è quello di prendere un tour, organizzato dalla stessa compagnia che gestisce il trasporto pubblico (ma non c’è conflitto di interessi?), che però garantisce orari più comodi e con prezzi non molto diversi da quelli spesi da noi; noi, infatti abbiamo speso 71£ complessivi di trasporti, il tour costa 40 £ e 20£ per un totale di 100£, anche spendendo un po’ di più se ne guadagna in salute e tempo.

In ogni caso, consiglio vivamente di fare questa escursione immersi nella natura, nel silenzio di questi silenzi dove l’unico rumore è quello del vento e del mare e in un pezzo di storia che lascia il suo segno.

Torniamo ad Oban in tempo per un altro fish and chips ed un’ultima passeggiata al tramonto verso il Memorial War e la parte settentrionale della cittadina. Il caldo di oggi è stato sfiancante, inimmaginabile che si potessero avere più di 24°.

25-26-27/07/2014

Nel giro di 3 ore passiamo dalla tranquillità di Oban con il suo porticciolo e i panorami selvaggi al caos di Glasgow che, in questi giorni, ospita i XX Giochi del Commonwealth, sorta di olimpiadi disputate tra i paesi che vi fanno parte.

Sono accolta da una città che sembra in delirio, gente e file ovunque e tutto ovviamente parla dei giochi. Dopo l’impatto iniziale e lo shoc dell’hotel (una delle peggiori sistemazioni in cui sono stata), cominciamo a scoprire la città che è grande e moderna e non ha un centro storico tranne la zona pedonale. La città ha compiuto un notevole sforzo per attuare un programma di riqualificazione e diventare una città commerciale e una capitale del design. Grandi centri commerciali e negozi, strutture architettoniche moderne come il famoso Ermellino o il Science Centre, sono gli elementi di punta della città insieme ai suoi musei.

La città non offre molto altro, il nucleo antico è dato dalla Cattedrale di S. Mungo, l’annesso museo delle religioni con la sua raccolta di oggetti, simboli e suppellettili dei principali culti e riti del mondo, il cimitero vittoriano e la Provland House, una casa medievale intatta nel suo stile, tutti gratuiti.

Le altre attrattive sono i musei, almeno una decina di cui visitiamo il Kelvingrove Museum, contenitore variegato di reperti scientifici, storia naturale, oggetti curiosi, una sezione di storia della Scozia, personaggi, usi e costumi, un’altra dedicata ai pittori scozzesi chiamati gli Scottish Boys e opere d’arte la più importante delle quali è il Cristo di S. Giovanni della Croce di Dalì.

Passiamo poi a visitare il Riverside Museum che, in una struttura nuova e moderna sulla riva del fiume, ospita il museo dei trasporti. La parte più interessante e divertente, a parte una raccolta di ogni tipo di mezzi di trasporto del XIX e XX sec, riguarda una ricostruzione dettagliata e realistica di una strada della città con tanto di negozi, una fermata di metro, tram, carrozze ed abitazioni.

Come ultimo museo riusciamo a vedere il G.O.M.A., il museo d’arte moderno, ma mi delude, non solo perché capisco poco di arte moderna, ma mi aspettavo molte più opere. Trascorse le 17.00 tutti i musei chiudono per cui non c’è possibilità di vedere altro e allora non resta che lo shopping, impossibile non farsi prendere data l’abbondanza di negozi. Per la cena abbiamo le solite difficoltà a trovare un locale che accetti i bambini a meno di non andare in un fast food, ma dopo aver girovagato un po’ ne troviamo uno che serve hamburger, panini e altro molto buono ed economico.

Il nostro giorno e mezzo a Glasgow è ormai al termine, siamo stati risucchiati dall’atmosfera dei giochi, dalla tentazione dello shopping, dall’offerta culturale, tuttavia, rimane una città che mi ha entusiasmato poco; dove non è arrivata l’opera di riqualificazione si nota tutto lo squallore che l’ha contraddistinta. Per certi aspetti la presenza dei giochi l’ha resa più viva e movimentata e abbiamo potuto osservare anche la perfetta organizzazione con cui sono gestiti attraverso 15.000 volontari sparsi lungo tutta la città.

Domenica 27/07/2014, ore 4.30 partenza per casa, torniamo come siamo arrivati, con la pioggia, ma felici di un viaggio che ci ha arricchito ed emozionato.

Alcune notizie pratiche

Questo viaggio ha dimostrato che girare la Scozia con i trasporti pubblici non è impossibile ma presenta alcuni limiti, ecco alcuni consigli:

  • Si è ovviamente limitati dagli orari e dai percorsi per cui talvolta si perde tempo, si cammina molto, si aspetta tanto e ciò non consente di vedere tutto di un posto. Tuttavia, consultando i siti ho trovato notizie attendibili e corrette che mi hanno permesso di organizzare bene e in anticipo gli spostamenti.
  • Muoversi con treni e autobus ha i suoi costi, noi abbiamo viaggiato con i biglietti internazionali delle FS italiane perché mio marito è dipendente, però esistono delle offerte e delle combinazioni di biglietti che fanno risparmiare un bel po’ specie con i bus.
  • Se ci sono bimbi al seguito, ricordarsi che in molti locali, specie i pub, non possono entrare, in altri si può fino ad una certa ora per cui bisogna cenare presto.
  • Le attrazioni turistiche solitamente chiudono tra le 17 e le 18, per cui consiglio di dedicare la giornata alle visite e il tardo pomeriggio allo shopping e relax, poiché i negozi (anche se non tutti) chiudono più tardi.
  • Vestirsi “a cipolla” va bene, avere con sé l’ombrello, ma non trascurare la possibilità che se fa caldo, bisogna vestirsi adeguatamente, insomma luglio e agosto sono i mesi più caldi, il che vuol dire che in valigia vanno sia abiti leggeri che più pesanti.
  • Preferire la guest house all’hotel perché, a mio giudizio, è parte integrante del viaggio, specie se si trova quella a conduzione familiare dove magari ti cucinano la colazione come è capitato a noi e puoi assaporare l’ospitalità e cordialità scozzesi. Un buon sito e www.scottishaccomodationindex.com
  • Come risparmiare: preferire i supermercati per comprare acqua, succhi, panini, biscotti e altro, come da noi hanno buone offerte, ci sono negozi dove si vende tutto a 1£, preferire i pub che offrono cibo a prezzi più economici dei ristoranti, comprare l’Esplorer pass se si ha intenzione di visitare più di un’attrazione, comprare i biglietti dei trasporti giornalieri o per più giorni c se si usano i trasporti.
  • Lasciarsi trasportare dall’atmosfera della Scozia, non perdersi i suoi incantevoli paesaggi, seguire i suoi itinerari storici, culturali e naturalistici e godersi la vacanza!


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