In Sardegna col pancione

Una vacanza all'insegna del mare... ma il Sulcis Iglesiente, le baie di Chia e di Teulada offrono molto di più!
Scritto da: Redeyes5
in sardegna col pancione
Partenza il: 18/08/2017
Ritorno il: 02/09/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Progetti per agosto 2017, tutto pronto per Malesia, Singapore e Borneo… fino a quando ad aprile non scopriamo che finalmente sono incinta!

Nonostante la gravidanza proceda bene, decidiamo entrambi di rinunciare al viaggio perché io non me la sento incinta di oltre 5 mesi di affrontare quel tour, perciò a malincuore, rimandiamo la Malesia!

Dopo aver valutato diverse mete, decidiamo di rilassarci in Sardegna, precisamente decidiamo di visitare la zona sud ovest, quella che sembra ancora un po’ fuori dal turismo di massa.

Partiamo il 18/08/2017 con un volo Ryanair prenotato all’inizio di luglio e pagato 423 € a/r in due con un solo bagaglio da stiva per la tratta Bologna-Cagliari.

Purtroppo con le nuove politiche Ryanair, facciamo il viaggio di andata separati ma per fortuna il volo è brevissimo e appena arrivati e ritirato il bagaglio, con un taxi a tariffa fissa raggiungiamo il B&B Casa Mira dove pernottiamo due notti al prezzo di 149 € colazione compresa.

Il B&B è un vero e proprio appartamento di due signori molto disponibili, che l’indomani a colazione ci forniscono anche cartina e informazioni per la visita a Cagliari e si prodigano in ogni modo per servirci una colazione ricchissima: brioche appena sfornate dalla pasticceria, frutta, dolci tipici sardi, succhi di frutta e caffè. Devo però evidenziare che alla nostra partenza, avendoci richiesto una recensione su Booking e TA, decidiamo di assegnarli un 9.6 su 10 (mai dato prima un punteggio simile) in quanto comunque la struttura è un po’ datata e decentrata rispetto al centro storico e la signora si risente rispondendoci un po’ dura su Booking… ci spiace molto perché 9.6 ci sembra un eccellente punteggio e non ci sembrava di aver parlato male, anzi abbiamo fatto molti complimenti a loro e al B&B… mah!

In ogni caso, il 19/08 ci dedichiamo alla visita di Cagliari, una città molto particolare e che probabilmente ci aspettavamo più viva e più curata, soprattutto nei mesi estivi, essendo anche una tappa delle navi da crociera… ad esempio, dei 3 “ascensori” che portano al centro storico dalla parte inferiore della città ne funzionano ZERO.

Cominciamo la visita gratuita dal Santuario di Bonaria che rimane fuori dal centro, molto bello sia all’esterno, in particolare il bellissimo selciato davanti, che all’interno. Particolarmente suggestiva, la vista del mare che si gode dalla cima della scalinata.

Proseguiamo poi con l’autobus fino a raggiungere il Bastione di Saint Remy, un “portale” enorme che segna l’inizio del centro storico di Cagliari; purtroppo non ci è possibile salire in quanto le scale sono in ristrutturazione. Come dicevo, gli ascensori non funzionano e quindi non ci rimane che scarpinare fino su a piedi!! Ci riposiamo un attimo ai giardini pubblici, molto curati, anche se non è presente nemmeno un chiosco, stupida io a non portarmi una bottiglietta d’acqua! Saranno le 9.30 e fa già un caldo insopportabile!

Finalmente arriviamo su, superiamo la Torre di San Pancrazio, ammiriamo l’esterno del Palazzo Civico e arriviamo alla Piazza della Cattedrale di Santa Maria, molto suggestiva e spaziosa.

Dopo esserci ristorati nell’unico bar trovato aperto con una bottiglietta d’acqua e un caffè (e rimanere basiti perchè alle 10 del mattino non hanno il resto di 20 euro!!!), visitiamo la cattedrale in stile gotico. In particolare segnalo di non perdere la cripta, con stupende decorazioni marmoree.

Ci perdiamo poi un po’ per le viuzze di Cagliari, stretti vicoli che portano a piazze e terrazze panoramiche che spaziano dal mare al “piano inferiore” della città. Passiamo davanti alla famosa torre dell’elefante dove scattiamo un paio di foto e poi “scendiamo” a visitare la Chiesa di San Michele, da togliere il fiato con la sua pianta ottagonale, la cupola decorata e le piccole cappelle barocche.

Concludiamo la visita con la Chiesa di Sant’Anna, che però colpisce più che altro all’esterno per la meravigliosa scalinata e il bianco accecante della facciata e dei due campanili laterali; l’interno, invece, non è proprio di mio gradimento.

E’ ora di pranzo e raggiungiamo il ristorante SA DOMU SARDA, che pare sia uno dei migliori della città, tanto è che occorre per forza prenotare altrimenti non ci si riesce a sedere! Assaggiamo un po’ di prodotti tipici, tra cui i Culargiones, tortelli con sugo di pomodoro, e le seadas, il dolce tipico sardo con ricotta e miele, particolare ma che gradisco molto non essendo troppo dolce. Il conto è assolutamente adeguato, 48 €, usciamo soddisfatti e un po’ stanchi, soprattutto io con la mia pancina, torniamo un po’ in hotel a rinfrescarci.

Usciamo verso tardo pomeriggio per fare una passeggiata nella zona del porto e nel quartiere Marina, convinti di cenare qui… ma in realtà non ci ispira molto, ci sembra un po’ lasciato andare e i ristoranti tutti un po’ turistici. Perciò facciamo giusto un aperitivo e torniamo verso l’hotel, ceniamo con una pizza veloce e a nanna.

Cagliari ci ha lasciati un po’ interdetti: ci aspettavamo una città più curata, turistica e viva soprattutto nel periodo estivo avendo l’aeroporto principale della Sardegna e il porto per le crociere… invece abbiamo trovato tanti negozi e bar chiusi per ferie, ascensori non funzionanti, zona portuale lasciata un po’ andare… insomma una gestione della città poco aperta al turista.

L’indomani mattina, il 20/08, dopo una bella colazione , il gestore del b&b ci accompagna in aeroporto a ritirare l’auto che abbiamo pagato € 475 per 14 gg e partiamo verso la costa sud ovest per raggiungere Teulada dove abbiamo prenotato un appartamento per 13 notti a 520 €, un prezzo molto onesto contando poi che è agosto. Certo, il centro di Teulada non è particolarmente “vivo” e in ogni caso per raggiungere le spiagge occorre sempre prendere l’auto ma a noi va bene perché intendiamo girare molto per la costa.

Prima di raggiungere Teulada, facciamo tappa a Nora per visitare il sito archeologico omonimo. Durante il tragitto incontriamo nella laguna un sacco di fenicotteri rosa, una presenza costante nel sud della Sardegna.

Per visitare il sito archeologico, bisogna lasciare l’auto nel parcheggio a pagamento (e che accetta solo monete) ma ce ne accorgiamo solo una volta arrivati su fino al cancello di entrata perché, ovviamente, non c’è nessun cartello che indica il parcheggio…. Purtroppo quindi, dovendo cercare un posto e raggiungere a piedi nuovamente il sito, perdiamo il turno per la prima visita guidata! Prenotiamo la successiva che parte verso le 10.30 e nell’attesa scattiamo qualche foto panoramica alla Torre di Nora. Il biglietto costa 7.50 euro a testa, non proprio economico ma vale la pena.

Il percorso si snoda attraverso questa antica città, passata dalla dominazione fenicia, poi cartaginese e infine romana grazie alla sua posizione strategica proprio sul mare che si affaccia verso le coste africane. La guida, molto preparata e precisa, ci mostra i resti delle case, i mercati, le strade, le terme e infine la torre panoramica; di particolare bellezza, i mosaici ancora ben visibili nelle pavimentazioni e lo straordinario panorama sul mare dove si affaccia l’antica città di Nora. Visitiamo poi anche la piccolissima chiesa di Sant’Efidio affacciata sulla spiaggia di Nora e poi pranziamo in un ristorantino di pesce sul lungomare.

Riprendiamo la strada per Teulada dopo pranzo e scegliamo la strada di montagna meno panoramica ma più veloce. Arriviamo e la prima impressione, essendo anche domenica pomeriggio, è di una città fantasma! L’appartamento in compenso è delizioso: composto di una cucina con tavolo da pranzo, una camera matrimoniale e un bagno, ha tutto il necessario!

Il pomeriggio lo trascorriamo in una delle spiagge vicino al porto per non allontanarci troppo… purtroppo oggi soffia il maestrale perciò si fatica un po’ a stare in spiaggia… rientriamo presto e non avendo contato che in questi piccoli paesi i market sono chiusi la domenica andiamo a cenare a LA MEZZA LUNA perché non abbiamo proprio niente da mangiare! Prendiamo una pizza e un’orata spendendo 34 € e mangiando discretamente.

Lunedì 21/08 ci alziamo presto perché oggi vogliamo visitare una delle spiagge più gettonate della costa, se non la più gettonata in assoluto: Tuerredda. Dopo aver percorso la strada panoramica, veramente notevole, arriviamo ai parcheggi della spiaggia: ce ne sono tre e più ci si avvicina, più il prezzo sale (9 – 7 e 5 €). Dopo aver visto che anche il parcheggio più lontano ci sembra comunque fattibile, paghiamo 5 € per l’intera giornata e lasciamo l’auto. Sono le 8.30 e per ora la spiaggia è quasi deserta perciò ne approfittiamo per fare le foto e per fare colazione in riva al mare con bomboloni e brioche comprate in un bar di Teulada! Noi ci mettiamo in spiaggia libera, ma ci sono anche stabilimenti con prezzi per noi fuori dal mondo, tipo ombrellone e due lettini 30-35 euro al giorno!!! Il doppio della Romagna ma con zero servizi, se non il bagno chimico… alle 10.30 la spiaggia è praticamente invivibile e ho i piedi del vicino di asciugamano direttamente in bocca… il grosso problema dell’Italia in agosto. Certo, se poi la gente non arrivasse in due con 7 asciugamani, 3 ombrelloni, la tenda e la cucina da campeggio. Essendo ancora senza cibo a casa perché siamo partiti troppo presto stamattina per fare la spesa, mangiamo un panino in uno dei chioschi sulla spiaggia, devo dire che i prezzi sono onesti! Alle 14.30, quando arriva una famiglia che praticamente ci sposta i nostri asciugamani per mettersi al nostro posto, decidiamo che è ora di andare a casa. Tirando le somme: Tuerredda è una spiaggia molto bella, sebbene io abbia preferito delle altre meno blasonate e meno gettonate, occorre venire molto presto la mattina per godersela con un po’ di pace altrimenti poi diventa invivibile.

Il pomeriggio proviamo a fare questa benedetta spesa ma scopriamo che i market il lunedì non vengono riforniti e quindi sono VUOTI!!! AIUTOOOOOO … dove siamo finiti??? Troviamo giusto l’occorrente per farci un aglio olio peperoncino e ci accontentiamo!!!

Stasera a Teulada si festeggia il patrono Sant’Isidoro e la signora che ci affitta l’appartamento ci consiglia assolutamente di andarla a vedere; devo ammettere che è molto suggestiva e tradizionale: una sfilata a cavallo e a piedi con tutti i vestiti tipici sardi e poi una rappresentazione di balli della tradizione, ne è proprio valsa la pena!

Decidiamo poi di andarci a bere qualcosa e mangiare un dolce o una frutta: nonostante il menù del piccolo locale proponga almeno 5 o 6 scelte di dolci più alcuni cocktail e frutta fresca, alla fine non c’è niente a parte le seadas!!! Siamo in agosto per la festa del patrono e di 10 cose sul menù ne hai due!!! Mi accontento ovviamente, per fortuna queste seadas mi piacciono….

Il 22/08 sempre di buon ora, andiamo alla spiaggia di Is Arenas Biancas, una spiaggia davvero incantevole, ma essendo in territorio militare è accessibile soltanto nei mesi di luglio e agosto. Parcheggio di 5 € per la giornata intera e poi scarpinata lungo una passerella di circa 1 km per raggiungere la spiaggia libera. Molto importante, evitare questa spiaggia col vento, si rischia di mangiare sabbia tutto il tempo!

Is Arenas, essendo molto molto spaziosa consente di trovare sempre un posticino non dico tranquillo ma quasi a qualsiasi ora si arrivi. La particolarità di questa spiaggia sono le dune bianche altissime e candide che fanno quasi pensare di essere in un deserto, che degrada in un mare turchese e cristallino!

Vado a fare qualche scatto finchè non c’è quasi nessuno e scopro amaramente l’incivilità degli italiani: nonostante sia espressamente vietato salire sulle dune, non essendoci ancora il guardiano, un sacco di persone camminano, si rotolano e fanno selfie liberamente…

La mattinata scorre tranquillamente tra bagni e fotografie meravigliose tra le dune, sicuramente questo è un posto incantevole e meritevole di essere visto!

Scarpiniamo un altro km sotto il sole delle 13 senza (ovviamente) un minimo di ombra per recuperare l’auto e pranziamo a casa, con quel poco che abbiamo.

Il pomeriggio invece facciamo qualche visita culturale: ci rechiamo a Sant’Anna Arresi prima per visitare un sito nuragico, che però scopriamo completamente abbandonato a sé stesso e letteralmente infestato dai rovi… ci spostiamo quindi verso la chiesa di Sant’Anna dove sono presenti i resti di un nuraghe ben conservato!

Finalmente troviamo un contadino che vende frutta e verdura e ne facciamo incetta!! In serata, giretto a Teulada, ci rechiamo alla pro loco per avere materiale sul territorio e mangiamo una crepe alla nutella!!

Il giorno dopo, 23/08 decidiamo di visitare un’altra spiaggia molto conosciuta: S’Ortixeddu, o anche chiamata spiaggia degli americani!

Anche questa, gestita dai militari, apre solo a luglio e agosto, ha il parcheggio a pagamento sempre al costo di 5 € per l’intera giornata e ha la particolarità di essere a numero chiuso perciò occorre arrivare abbastanza presto, direi al massimo entro le 10.

La caletta è davvero splendida, circondata da rocce ocra e rosse, macchia mediterranea che si specchiano su un’acqua cristallina; essendo meno famosa e soprattutto ad accesso limitato non è “piena” come altre spiagge ma comunque in circa un’oretta di riempie! Qui non ci sono servizi di alcun tipo, né bagni né chioschi. Restiamo tutta la mattina tra bagni, snorkeling e fotografie poi a pranzo rientriamo all’appartamento.

Per questo pomeriggio prenotiamo la visita all’ecomuseo minerario Rosas a Narcao. Il sud ovest della Sardegna è stato infatti nel passato recente un importante sito minerario e alcuni impianti sono ancora in funzione, perciò consiglio di dedicare un paio di pomeriggi alla visita di qualche miniera.

La visita con guida obbligatoria costa 8 €, si prende un trenino che porta all’entrata della miniera e dove si snoda il percorso visitabile. La guida è giovane, ma molto preparata e ci sensibilizza molto sull’argomento, è davvero triste pensare le condizioni di vita dei minatori, non solo uomini, anche donne e anche bambini! Soprattutto è ancora più triste pensare che per la gente di questi paesi, la miniera rappresentava l’unico lavoro sicuro e remunerato, tra l’altro pochissimo, nonostante fosse pericoloso e assolutamente nocivo alla salute!

Dopo la visita alle gallerie sotterranee, si visitano poi le sale dove il minerale veniva lavorato e viene anche attivato l’impianto così da sentire il grandissimo rumore a cui erano sottoposti i lavoratori. Si termina poi con un museo dove ci sono reperti, indumenti, attrezzi e dove viene raccontata un po’ la vita dei minatori di Rosas. Inutile dire che stra consiglio di visitare questa miniera, anche se molto triste ed emozionante.

Proseguiamo il tour culturale con la visita al sito di necropoli preistoriche neolitiche Pranu Mutteddu, l’entrata costa circa 5 euro però purtroppo la visita è libera con una cartina; avrei senz’altro preferito una visita guidata che mi spiegasse per bene cosa stessi vedendo e che mi indicasse i particolari dei disegni preistorici perché abbiamo fatto un po’ fatica… in più la vastità del sito, la conformazione un po’ collinare e il gran caldo, nonostante siano le 17 non aiutano molto e quindi purtroppo essendo io un po’ provata dalla stanchezza, visitiamo solo le tombe principali.

Nel tragitto di ritorno incontriamo un gruppo di asini sardi allo stato brado… che fortuna! Questa razza in via di estinzione, è molto rara e gli allevatori che decidono di dedicarsi a questi animali ricevono delle sovvenzioni economiche proprio per evitarne l’estinzione. Sono dolcissimi e si fanno fare un sacco di coccole!

24/08, oggi dedichiamo l’intera giornata alla visita dell’isola di Sant’Antioco, a circa un’ora e mezza da Teulada e comoda da raggiungere perché collegata alla Sardegna da un ponte.

Appena arrivati, verso le 9, gustiamo una bella colazione in uno dei baretti affacciati sul porto, poi andiamo a cercare la pro loco per avere una cartina con i percorsi e le spiagge da visitare: purtroppo la pro loco apre alle 10.30! Ma in agosto si può? Per fortuna troviamo un negozio di souvenir aperto e il proprietario molto disponibile ci spiega tutto, quindi decidiamo anche di comprare qui un po’ di ricordini, calamite e la cartina dell’isola.

Ci fermiamo a fare le foto nei punti principali, come Maladroxia, la spiaggia di Coaquaddus, capo Sperone fino ad arrivare alla semi nascosta Cala Grotta: uno splendido strapiombo dove si può scendere e farsi uno splendido bagno e un interessante snorkeling. Un po’ difficile da raggiungere, ma ripaga di un panorama mozzafiato! Comunque rimane vicino al residence i ciclopi.

Raggiungiamo Cala Sapone e dopo aver fatto un altro bagno andiamo a pranzo in un localino lì sulla spiaggia: Da Mario e Pinella, che ci era stato consigliato dal negoziante stamattina. Prendiamo un antipasto, due primi e un fritto misto, tutto molto buono e spendiamo 47 euro. Tra l’altro assaggio i miei primi spaghetti alla bottarga e devo ammettere che sono squisiti! Dopo un po’ di riposo all’ombra in spiaggia, riprendiamo l’auto e arriviamo fino al punto panoramico Nido dei Passeri con splendidi faraglioni a scogliere a picco sul mare. Riserviamo la visita a Calasetta ad un altro giorno perché per oggi siamo un po’ stanchi e torniamo verso casa.

Il giorno 25/08 abbiamo prenotato telefonicamente la visita al centro di recupero tartarughe della laguna di Nora e il tour in kayak lungo la laguna al prezzo di 25 euro a persona. Il tour in kayak si snoda, accompagnati da una guida molto brava, lungo appunto la laguna dove si possono avvistare diversi tipi di uccelli che qui vivono, si nutrono e nidificano. La guida ci spiega tutte le particolarità di questo ecosistema e ci parla della pesca sostenibile che viene effettuata in questa zona di mare e laguna. Molto interessante ma anche un po’ faticoso per chi non sa ben gestire un kayak come noi =)

La seconda parte della visita consiste in un piccolo acquario di specie marine locali, che vengono temporaneamente prestate a questa struttura per scopi didattici e poi rimesse in libertà. Si possono vedere polpi, murene, cannocchie, paguri giganti e il tutto ben spiegato da un’altra guida preparata e molto realista sul futuro di queste specie marine. Il “pezzo forte”, in senso negativo però, di questo centro è l’area dedicata alle tartarughe marine da curare e recuperare. Quando siamo stati in visita noi ce n’erano ben 3 adulte e un paio piccoline. Purtroppo, l’ingestione di troppa plastica, reti da pesca, ferite causate dalle eliche delle barche causano seri problemi a queste splendide creature, che qui trovano cure specializzate h24, fino alla guarigione e la liberazione in mare. Dopo un pranzo al sacco consumato all’ombra di un albero in un prato lì di fronte, ci rechiamo nel centro di Pula per un giretto veloce. Riusciamo a prendere una bella multa per ZTL e prendiamo una fetta d’anguria. Il centro di Pula è ben tenuto, colorato, con i tipici ombrelli fluttuanti che tanto vanno di moda adesso, però un po’ “finto”; sicuramente però di sera offre qualche divertimento in più di Teulada! Sulla strada del ritorno ci fermiamo in una piccola caletta, Perda Longa: solita mini spiaggia, acqua cristallina e io faccio finalmente un bel bagno rinfrescante!

L’indomani, il 26/08, ci svegliamo con un bel vento di maestrale e parecchio stanchi visti i due giorni precedenti abbastanza intensi, decidiamo quindi di restare vicini a casa recandoci alla spiaggia di Porto Tramatzu, parcheggio a 5 euro al gg, spiaggia libera o attrezzata e molto spazio. Purtroppo però il mare è molto molto mosso, fare il bagno diventa un po’ difficoltoso e la marea ha portato anche un bel po’ di posidonia sul bagnasciuga… Ci facciamo una passeggiata e prendiamo qualcosa al bar giusto per dar senso ai soldi del parcheggio; poi un signore sardo qui in vacanza ci consiglia una cala più riparata per il pomeriggio: Piscinnì. Così, dopo pranzo proviamo a seguire il consiglio ed effettivamente qui è un paradiso: zero vento, acqua meravigliosa e neanche poi tanta confusione! Il parcheggio solo per il pomeriggio costa 3 euro quindi andiamo anche al risparmio. C’è anche una bellissima scogliera dove scattare foto panoramiche… ma soprattutto l’acqua è splendida!

Giorno 27/08 ci rechiamo di buon mattino alla miniera di carbone di Serbariu, ancora in funzione. Il prezzo di entrata è di 8 €, 6€ il ridotto, e la visita guidata è molto molto interessante! Questa miniera è molto diversa da quella visitata a Narcao e pertanto le consiglio entrambe. Il museo è interessante, molto ricco e ben curato, consiglierei di passarci almeno una quarantina di minuti a “curiosare” fra i reperti, le divise, le docce, gli armadietti, le ricostruzioni, i plastici… Dopo la visita alle miniere di carbone, visitiamo brevemente Carbonia, il paese più “giovane” d’Italia, in quanto creato appositamente per i minatori impiegati a Serbariu. Oggi, ha una bellissima piazza e sta diventando un importante polo turistico, ancora però agli albori.

A pranzo abbiamo prenotato in un agriturismo tipico del Sulcis: la grotta del Tesoro a Santadi. L’agriturismo è immerso nelle colline sarde e si respira una pace fuori dal mondo! Quando ci accomodiamo, la tavola è già imbandita con diversi antipasti: formaggi e salumi, verdure marinate, fritte e gratinate, olive, polpettine. Il menù è fisso, ma io ho chiamato per dire che sono vegetariana e mi sono venuti incontro. Mangiamo i culargiones (al ragù o al pomodoro), i malloreddus, due tipi di secondo a base di carne di pecora (per me un delizioso piatto di verdure grigliate) e con fatica arriviamo al dolce: tortelli fritti strepitosi di cui chiedo il bis. Tutto questo per 40 euro in due! Con l’auto raggiungiamo la laguna di Santa Caterina, dove so che vivono dei fenicotteri stanziali e infatti li troviamo! Scattiamo alcune bellissime foto con i fenicotteri in volo e poi torniamo sulla via di casa.

Alla ricerca di una spiaggia poco affollata dato che oggi è domenica, su tripadvisor leggiamo di Porto Pinetto (o cala dei francesi) e proviamo a raggiungerla! Un po’ nascosta, si tratta di una minuscola cala con il solito bellissimo mare, anche se noi arriviamo un po’ tardi e quindi i colori dell’acqua non sono più così cristallini.

Passiamo qui qualche ora e decidiamo di aspettare il tramonto, immortalando degli incantevoli panorami tinti di arancione con il sole che si tuffa dietro le montagne.

Il 28/08 cambiamo un po’ versante, raggiungiamo le famose baie di Chia e oggi scegliamo SU Giudeu. Parcheggio sempre 5 € al giorno, annessa camminata di un km almeno su una passerella alla landa del sole, per arrivare ad una spiaggia enorme e spaziosa sia libera che privata (prezzi assurdi). Facciamo una passeggiata, l’acqua è già calda, cristallina e molto invitante. Con le maschere decidiamo di raggiungere a nuoto un’isolotto/scoglio situato di fronte alla spiaggia e passiamo gran parte del tempo immersi nell’acqua perché oggi veramente si schiatta di caldo! Ci siamo portati il pranzo al sacco con l’idea di andarcene subito dopo e magari cambiare spiaggia in quel di Chia, ma l’idea di mettermi a camminare per 20 min a 35° incinta per raggiungere la macchina mi fa desistere… quindi ci concediamo un sonnellino all’ombra, bagni, passeggiate fino ai limiti della spiaggia per vedere cosa ci sia al di là delle scogliere (altre spiagge, ma non so quali!) e poi ritorno a casa. La fine della vacanza comincia ad avvicinarsi, ma noi abbiamo ancora diversi giri da fare!

Oggi, 29/08, ci dedichiamo in pieno al Sulcis! Partiamo con l’auto e raggiungiamo la costa ovest, prima tappa Nebida e il suo belvedere! Parcheggiata l’auto, cominciamo questa breve camminata panoramica, la cui vista spazia dalla spiaggia di Fontanamare fino a Masua e al celebre scoglio Pan di Zucchero.

Foltissima la vegetazione con cactus, piante grasse e macchia mediterranea; stupendo il mare azzurro e blu che oggi sembra una tavola piatta; molto d’ impatto i vari resti archeologici che si incontrano lungo il percorso. Incontriamo un bar ristorante, il 906 Operaio, a strapiombo sulla scogliera con una bellissima vista sul Pan di Zucchero e decidiamo che stasera possiamo fermarci qui a cena per goderci il tramonto!

Seconda tappa: Spiaggia di Masua, alle 11.30 bombatissima di gente e parcheggio traboccante di auto… peccato è davvero bellissima e la vista sul pan di zucchero è da togliere il fiato. Attraversiamo le colline per una mezz’ora fino a raggiungere Cala Domestica, una delle spiagge più belle del sud sardegna sicuramente. L’acqua è verde chiaro, la spiaggia è bianchissima, i resti archeologici sulla spiaggia e poi attraverso una piccola “finestra” sulla scogliera si accede ad un’altra piccolissima baia. Decidiamo che dopo la visita alla miniera di Porto Flavia, che è il motivo per cui ci siamo spinti fin qui, torneremo a cala domestica per rilassarci un po’ e visitare meglio tutta la spiaggia. Pranzo al sacco e poi raggiungiamo con un po’ di fatica la famosa miniera di Porto Flavia… qualche indicazione in più non sarebbe male! Pure qui visita guidata al prezzo di 10 euro per persona; Porto Flavia fu poi semplicemente un porto di smistamento e spedizione delle merci che arrivavano dalle cave sulcitane pertanto completamente diversa dalle due visitate in precedenza e onestamente anche un po’ meno interessante. Segnalo però che alla fine dei tunnel si sbuca su un piccolo terrazzino che vanta una vista privilegiata e vicinissima a Pan di Zucchero.

All’uscita, torniamo a cala Domestica per visitarla meglio. Alessio il mio compagno decide di salire la scogliera facendo bellissimi panorami dall’alto di questa insenatura profonda color smeraldo, poi noleggiamo un pedalò per fare un bagno al largo e vedere quella piccola baia raggiungibile dalla famosa “finestrella”. A piedi sinceramente non me la sento di rischiare viste le mie condizioni.

La cena alla pizzeria 906 Operaio ci fa godere di un tramonto spettacolare e super romantico, nonostante la pizza non sia proprio speciale… ma l’importante per noi era godere del panorama al tramonto, con il sole che si tuffa nel mare e con il Pan di Zucchero che si staglia all’orizzonte.

La giornata è stata dura, intensa e stancante! Quindi rientriamo a casa letteralmente cotti, doccia e nanna.

30/08, passiamo la mattinata a fare qualche commissione a Teulada e ci concediamo un po’ di riposo visto la giornata di ieri e che domani abbiamo in previsione l’isola di Carloforte.

Il pomeriggio raggiungiamo la spiaggia di Porto Pino, spettacolare per via delle sue dune bianche, anche se più piccole di quelle di Is Arenas, che è poi la parte finale di Porto pino. Quindi se si vogliono visitare entrambe è assolutamente fattibile con una lunga passeggiata!

Oggi che fa particolarmente caldo non vediamo l’ora di buttarci in acqua, giusto il tempo di sistemare ombrellone e teli e via a fare il bagno! Rimaniamo fino quasi all’ora del tramonto perché con le dune e i riflessi ambrati del sole otteniamo foto stupende, tra cui alcuni scatti del mio pancino di profilo che inizia a farsi notare!

31/08, visita all’isola di Carloforte! Per raggiungerla, occorre arrivare a Calasetta a nord di Sant’Antioco e da lì prendere il traghetto. Consiglio di consultare prima gli orari e le tipologie di traghetto che partono perché quelli “merci” accolgono ovviamente solo un certo numero di auto quindi bisogna andare lì presto perché anche in questo caso si va a “numero”. Il tragitto a/r costa circa 25 € due adulti e un auto. Noi prendiamo il primo traghetto disponibile e in circa mezz’ora di navigazione arriviamo! Insieme alla cartina di Sant’Antioco c’era già anche quella di Carloforte quindi possiamo già partire per l’esplorazione dell’isola.

La prima spiaggia che incontriamo è Punta Nera, piccola e con acqua ovviamente cristallina. Prossima sosta alla famosa spiaggia la Bobba, una piccola caletta, che attraverso un percorso molto semplice da fare, arriva sino al punto panoramico denominato Le Colonne di Carloforte, due faraglioni di cui uno purtroppo è crollato in tempi recenti. Facciamo qualche scatto a “La Caletta”, altra spiaggia famosa e bella ampia, nonché al panorama circostante circondato da falesie e scogliere, per poi raggiungere il belvedere di Capo Sandalo, un percorso molto semplice che offre però una veduta spettacolare delle scogliere circostanti. Pranzo al sacco e poi visitiamo il centro storico veramente delizioso, con le casette color pastello, i piccoli vicoli, i caffè nelle piazzette… fotografiamo tantissimi scorci caratteristici. Cerchiamo una piccola baia dove rilassarci l’ultima ora di permanenza nell’isola, ma quando arriviamo purtroppo si annuvola e scende qualche goccia… da una parte, dopo il gran caldo di questi giorni non mi dispiace affatto!

Dato che il traghetto di ritorno ferma proprio a Calasetta, decidiamo di visitare il piccolo paese di pescatori, che avevamo lasciato da parte qualche giorno fa. Il centro storico è proprio una piccola bomboniera, tutta nei colori del bianco e dell’azzurro tanto è che forse sembra di stare più in Grecia! Una breve visita è un must.

1/09, ultimo giorno in questa zona, dedichiamo la mattina a un meritato riposo e alla preparazione delle valigie, e il pomeriggio raggiungiamo la spiaggia di Sa Colonna, nella zona di Chia. La spiaggia è molto ampia però il mare è bello mosso, facciamo il bagno ed è molto divertente giocare con le onde, ma un po’ faticoso!

Restiamo qui tutto il pomeriggio e anche se è stata una vacanza prettamente di mare, che non è proprio il nostro ideale di vacanza, oggi sono un po’ dispiaciuta come sempre quando si deve tornare a casa…

Il 2/09 è il giorno della partenza, ma dato che l’aereo è nel tardo pomeriggio, abbiamo ancora un po’ di ore da passare in Sardegna. Sulla strada per Cagliari, ci allunghiamo a San Sperate, un minuscolo paesino soprannominato Paese museo in quanto tantissimi muri sono decorati con splendidi murales. Facciamo una passeggiata a piedi poi gironzoliamo ancora un po’ in auto a caccia di foto artistiche!

In orario di pranzo ci avviciniamo a Cagliari e decidiamo di andare a mangiare sul mare al Poetto, la spiaggia cittadina. Pensavo fosse bruttina, invece mi sono proprio pentita di non averci passato una giornata intera… la spiaggia è enorme e vuota, l’acqua celeste e calma, il lungomare pedonale è appannaggio di ciclisti, runners, semplici passeggiatori come noi… e pieno zeppo di localini carini.

Ne scegliamo uno molto bello che risulta un po’ più caro rispetto ai ristoranti a cui ci eravamo abituati negli ultimi giorni… e così, con il mare celeste sullo sfondo salutiamo la Sardegna mentre gustiamo due piatti di pesce.

Ultime considerazioni

La Sardegna è sicuramente una regione da visitare, al di là delle spiagge avrebbe tantissime cose: montagne, città, siti archeologici. Purtroppo spesso ho riscontrato che queste vengono lasciate andare all’incuria, o hanno orari di visita un po’ limitanti e non vengono per niente pubblicizzati.

Le persone che ho incontrato sono state gentili ma ancora un po’ chiuse verso il turista, poco capaci di rapportarsi con lui e rendersi disponibili, il che per una regione che vive quasi esclusivamente di turismo diventa un handicap, come il fatto che i market e i bar/ristoranti siano sprovvisti di cose basilari! (addirittura uno degli ultimi giorni con 35° un bar in spiaggia aveva terminato l’acqua!)

Le spiagge e i colori del mare sono sicuramente tra i migliori in Italia e possono sicuramente competere con altre spiagge nel mondo più lontane da raggiungere, il problema fondamentale resta la ressa dei mesi estivi, non ci si sta letteralmente in alcuni posti e il tutto diventa stressante, per noi questo è stato un grosso problema che all’estero non avevamo riscontrato e purtroppo spesso questo dipende anche dalla maleducazione degli italiani, che arrivano in spiaggia con armamentari esagerati e ti si mettono in bocca.

Un altro grosso problema è legato al cibo: la presenza veramente invadente delle vespe! Non si fa in tempo a tirar fuori qualsiasi cosa che si viene letteralmente assaliti! Ed è veramente fastidioso, perché non ci si riesce proprio a liberare!

Spero che nei prossimi anni, si riesca a valorizzare molto di più questo territorio e la sua storia, perché ne ha veramente tanta, senza ovviamente deturpare un paesaggio vario e bellissimo che merita di essere visitato a pieno al di là delle bellissime spiagge.



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