In Grecia tra Santorini e Atene

Una settimana di primavera tra spiagge, trekking, vulcani e tramonti spettacolari
Scritto da: LucaBene
in grecia tra santorini e atene
Partenza il: 16/04/2017
Ritorno il: 25/04/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Santorini e Atene

Il giorno di Pasqua partiamo al mattino presto diretti verso l’aeroporto di Bologna dove lasciamo la macchina al parcheggio P4. Alle 8.30 un volo Ryanair ci porta ad Atene che raggiungiamo dopo due ore e mezza di volo. Sbarchiamo, mettiamo indietro l’orologio di un’ora e ritiriamo i bagagli, pranziamo in un self service e facciamo check in per il volo Olimpic air che alle 17 ci porterà dopo 40 minuti sull’isola di Santorini. L’aeroporto di Santorini è veramente piccolo, in pochi minuti ritiriamo i bagagli e all’uscita incontriamo l’autista dell’hotel Kastro che ci accompagnerà nella città di Fira, la cittadina più grande dell’isola.

La navetta ci lascia sulla strada principale, raggiungiamo poi l’hotel percorrendo i vicoli che portano verso il lato della caldera, la parte dell’arcipelago di Santorini che forma il grande anello vulcanico.

Il nostro hotel si trova in una splendida posizione, affacciato sulla caldera, nel tipico tipico stile completamente bianco e infissi azzurri. Davanti alla nostra camera c’è una piccola piscina incastonata nella calce bianca, anche la camera è molto grande e arredata con gusto mediterraneo. George, il padrone di casa, ci accoglie con un cocktail di benvenuto e ci spiega tutto quello che è a sua conoscenza sull’isola. Ci sistemiamo e facciamo un primo giro per Fira, le vie sono affollate di turisti e piene di negozi, è tutto bianco e azzurro e il panorama che si gode dalla cime di queste scogliere è stupendo. Lungo la strada principale, King Thiras streeet, ceniamo al Bayatiko un food bar dove gustiamo un’ottima pita con gyros di pollo o maiale verdure e salsa tatziki.

LUNEDÌ

La colazione viene servita sulla terrazza alle 8,30, un orario per noi fuori dalla norma essendo abbastanza mattinieri… a dire il vero, nonostante George ci metta tutto il suo impegno, la colazione è piuttosto deludente seppur abbondante, degno di nota sarà lo yogurt con miele e noci. La mattinata è molto ventosa come lo saranno anche quelle a venire ma decidiamo comunque di mangiare all’aperto e godere del panorama.

Come primo giorno decidiamo di prendere confidenza con l’isola e fare una bella camminata di oltre dieci chilometri lungo il sentiero che da Fira porta all’estremità settentrionale e alla città di Oia. Il sentiero è bellissimo, molto consigliato a chi ama il trekking con un percorso che ha un’altimetria di 500 mt circa. Si tratta di salire e scendere un paio di alture costeggiando sempre il lato dell’isola che guarda la caldera. Partendo da Fira la strada per i primi 3 km attraversa i paesini di Firostefani e Imerovigli, tutto intorno a noi è bianco: case, appartamenti, hotel e ristoranti con qualche sfumatura in azzurro nelle porte e negli infissi e le tipiche cupole blu delle chiese. Usciti dal paese di Imerovigli il sentiero si immerge in una natura che in piena primavera dà il meglio di sé, i prati sono completamente ricoperti di grosse margherite che regalano splendide tonalità di bianco e giallo, fioriscono anche le piante grasse spontanee o messe ad arte nei posti più panoramici e si cammina su sentieri neri di roccia lavica o di terra rossa ricca di ferro, con il panorama blu del mare sempre alla nostra sinistra. Le altre isole che formano l’arcipelago e le immancabili navi da crociera che stazionano al centro della caldera. Continuiamo così la nostra camminata incontrando belle chiesette bianche con le cupole blu e splendidi hotel esclusivi che si integrano bene nel contesto. Superata l’ultima altura vediamo Oia davanti a noi, distante un paio di chilometri in discesa. La giornata fresca ci ha aiutato ad arrivare non molto provati e subito notiamo che, a differenza di Fira, qui c’è un alto livello di lusso ed eleganza tanto che veniamo subito colpiti dalle svariate coppie di giovani sposi, presumo giapponesi, o modelle che si muovono con veri e propri set fotografici dietro di loro. Visitiamo questo bellissimo paese fino alla punta finale dell’isola dove alla sera centinaia di turisti si radunano per ammirare il tramonto. Decidiamo poi di pranzare in un locale adeguato ai nostri standard dato che il livello medio dei locali ad Oia è più alto che nel resto dell’isola. Mangiamo insalata di mare, polipo alla brace, salsa tatziki e due birre mithos il tutto molto buono. Dopo pranzo facciamo un altro giro per le vie di Oia, ammiriamo da vicino i classici mulini a vento e ci perdiamo tra i negozietti in cerca di qualcosa, poi nel tardo pomeriggio prendiamo un autobus che per 2 euro ci riporta a Fira, andiamo in hotel per una rinfrescata e usciamo per scattare le foto al tramonto e cenare con un ottimo falafel da Falafeland.

MARTEDÌ

Al risveglio il cielo è nuvoloso e soffia un forte vento, facciamo comunque colazione all’aperto con qualche difficoltà mentre osserviamo le nuvole che vengono spazzate via dal vento per lasciare posto a un bel sole. Scendiamo alla stazione dei bus e prendiamo un mezzo che ci porta in direzione sud verso l’antica città di Akrotiri dove arriviamo dopo circa venti minuti di viaggio intenzionati a trascorrere il resto della giornata tra sentieri, spiaggia e scavi archeologici. Ci dirigiamo verso la famosa spiaggia detta Red Beach per via del colore delle rocce che la sovrastano e della stessa spiaggia. Il posto è molto bello e suggestivo. Facciamo un piccolo sentiero all’interno di questa zona, ma il vento e la mareggiata non ci invogliano a trascorrere qui del tempo. Torniamo sui nostri passi ed entriamo nel sito archeologico di questa antica città portuale che il mito la vuole legata ad Atlantide e la sua sparizione dovuta alla grande eruzione di 3600 anni fa. Il sito è ben organizzato per accogliere tanti turisti, ma oltre al vasto spazio che da un’idea della città non si vedono altro che mura di pietre, fortunatamente oggi l’ingresso era libero perche altrimenti il prezzo è di 14 euro.

Lasciamo così Akrotiri un po’ delusi e per dare una svolta alla giornata con un taxi raggiungiamo la costa orientale e la spiaggia di Kamari. Notiamo subito che non c’è vento e il mare è calmo, siamo affamati e ci accomodiamo in uno dei tanti ristoranti sul lungomare, la taverna Perigiali dove mangiamo una fantastica e abbondante grigliata di pesce al prezzo di 30 euro in due, compreso acqua e vino. Soddisfatti ci stendiamo sulla spiaggia nera che mi ricorda quelle di Stromboli e godiamo di un bel sole per qualche ora, peccato solo per la temperatura dell’acqua troppo fredda perché il clima è ideale. Torniamo a Fira in autobus, solito giro tra le vie dello shopping, pausa in camera e foto al tramonto con cena a base di pita con gyros di maiale.

MERCOLEDÌ

La giornata si presenta subito bella, dopo colazione scendiamo la lunga scalinata che conduce al porto turistico di Fira dove ogni giorno vengono sbarcate migliaia di turisti dalle navi da crociera per un’escursione giornaliera. Camminiamo facendo attenzione alle fila di muli che risalgono verso il paese trasportando turisti. Noi abbiamo prenotato un’escursione in barca all’interno della caldera. La barca è affollata di turisti e veniamo accompagnati da guide parlanti inglese e francese. Come prima tappa sbarchiamo sul cratere principale di Nea Kameni, l’ultimo cratere nato di quella che era una laguna vulcanica smembrata dall’eruzione del 1600 A.C., la più grande eruzione documentata che sia avvenuta sulla terra tanto da distruggere le civiltà dell’epoca. Sbarchiamo e ci incamminiamo verso la cima del vulcano, arrivati in cima godiamo di uno stupendo panorama a 360° su tutta la caldera, ci aggiriamo tra fumi e odori di zolfo camminando su sentieri di ceneri e lava. Torniamo alla barca e raggiungiamo un isolotto da dove sgorgano acque calde che si incontrano con quelle del mare, la barca non può avvicinarsi più di tanto così che per raggiungere la riva dove ci sono le acque termali ci si deve tuffare e nuotare in un acqua che non supera i 18°. Dopo 50 metri si giunge in questa piccola baia dall’acqua color rosso, a dire il vero la temperatura non arriva mai ad essere piacevole tranne che in alcuni punti. Torniamo in barca infreddoliti e ci scaldiamo al sole mentre raggiungiamo l’isola di Thirasia, la seconda più grande dopo Thira che noi comunemente chiamiamo Santorini che in realtà è il nome dell’arcipelago. Nel piccolo porto di Thirasia ci sono diversi ristoranti, noi mangiamo dal capitano Jhon con spiedoni di pesce alla griglia, patate fritte e salsa tatziki, tutto buono come sempre. Relax in riva al mare e ripartenza verso il porto di Oia. Qui la barca fa una sosta per chi vuole scendere e visitare la città per conto suo, scendiamo anche noi, risaliamo la ripida scalinata che porta in città per poi incamminarci verso Fira e rifare il percorso che avevamo fatto lunedì in senso inverso. Dopo 10 km di sali e scendi, costeggiando la caldera, verso sera i colori si accendono, compriamo pita con pollo e dakos cretesi che mangiamo sul terrazzo della nostra camera con vista sulla caldera al tramonto.

GIOVEDÌ

Ultimo giorno a Santorini, alle 10 del mattino prendiamo l’autobus per Perissa, località balneare nel sud dell’isola. Noi scendiamo a Perivolos un paesino collegato a Perissa da un bel lungomare che percorriamo in 10 minuti. Le spiagge sono belle e ben attrezzate, ma il mare oggi è molto agitato e il tempo tende al nuvoloso. Il paese di Perissa e la spiaggia finiscono con alle spalle un monte che noi risaliamo percorrendo un ripido sentiero che in un’ora e mezza ci porta in cima dove si trovano i resti della vecchia Thira. Il sito è raggiungibile sia in auto che con altri mezzi anche da Kamari. Dalla cima del monte lo sguardo arriva fino a Creta. Il sito è molto interessante e preferibile agli scavi di Akrotiri. Inoltre, in questa stagione c’è questa esplosine di margheritone che colora il tutto e ci invoglia a passare del tempo sdraiati nei prati e godere del panorama. Scendiamo a Perissa e pranziamo in uno delle tante taverne sul lungomare e per la prima volta rimaniamo delusi da come veniamo serviti e da quello che mangiamo… comincia pure a piovere e allora prendiamo l’autobus e torniamo a Fira dove facciamo il giro di souvenir da portare a casa.

VENERDÌ

Dopo la colazione una navetta ci accompagna all’aeroporto da dove con un volo Olimpic air in 40 minuti arriviamo ad Atene, ritiriamo i bagagli e facciamo un biglietto di andata e ritorno per la metropolitana, 18 euro. Il viaggio in metro è più lungo del volo e dopo 50 minuti siamo in Piazza Syntagma, il cuore della capitale. Dalla piazza in pochi minuti a piedi raggiungiamo l’hotel Pan, un hotel con camere molto basiche ma dal prezzo buono e per una notte va benissimo. Sistemiamo le nostre cose e ci incamminiamo nel vicino quartiere della Plaka una delle zone più tipiche della capitale. Le vie pedonali sono ricche di taverne e negozi, entriamo in una taverna che ci ispira fiducia e mangiamo un insalata greca, Moussaka e Souflaki di carne mista tutto molto buono.

Usciamo e ci incamminiamo verso l’Acropoli, facciamo il biglietto ed entriamo. È tardo pomeriggio e forse è uno dei momenti migliori per la visita dato che l’afflusso dei turisti è meno alto rispetto al mattino. Dopo l’ingresso andiamo verso la parte destra dove vediamo il teatro di Erode Attico e visitiamo il teatro di Dionisio, risaliamo ed entriamo attraversando il tempio di Atena e i Propilei, il vero ingresso dell’Acropoli. Da qui si ha il colpo d’occhio sul partenone e l’Eretteo. Usciti dall’Acropoli ci incamminiamo lungo la bella passeggiata archeologica, una grande strada pedonale che ci riporta verso Monasteraki, una zona molto affollata e piena di negozi dove ci perdiamo nello shopping tra vie simili bazaar e ceniamo con un pita.

SABATO

Ultimo giorno in Grecia, finalmente facciamo una colazione che ci soddisfa, lasciamo i bagagli alla reception e usciamo diretti verso la vicina Piazza Syntagma e raggiungiamo il vicino palazzo del parlamento dove assistiamo al cambio della guardia con le loro buffe calzature. Alle spalle del parlamento c’è lo splendido giardino nazionale che meriterebbe una visita più approfondita, noi lo attraversiamo per raggiungere lo Zappeion, un bel palazzo neoclassico costruito in occasione delle olimpiadi moderne. Poco lontano si trova lo stadio Panatinaiko, un tempio dello sport che in antichità ospitò i primi giochi ellenici e completamente ristrutturato in occasione delle prime olimpiadi moderne. Entriamo nello stadio e visitiamo il piccolo museo dedicato alle Olimpiadi.

Ci incamminiamo poi verso l’Acropoli, lungo la strada vediamo il tempio di Giove e l’arco di Adriano, torniamo sulla passeggiata archeologica e attraversiamo l’antica agorà con il bel tempio di Efesto e l’agorà romana. Pranziamo in una bella taverna con insalata greca e souflaki di pollo e di calamari. Ultima camminata lungo la centralissima e affollatissima via Emou dove visitiamo una bella chiesa bizantina. Poi ritiriamo i bagagli, metropolitana, volo Atene-Roma e Roma-Bologna con Alitalia.

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