Dalla raffinata Salisburgo alla mattatrice Praga… in auto

Questa volta decidiamo di fare tappa verso la verde Austria, fermarci 24 ore a Salisburgo e poi ripartire: destinazione la capitale della Repubblica Ceca
Scritto da: anniaffollati
dalla raffinata salisburgo alla mattatrice praga... in auto
Partenza il: 20/07/2013
Ritorno il: 25/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Quest’anno ci stiamo dando alla pazza gioia e stiamo percorrendo centinaia di chilometri sia in Italia che in Europa. Dopo i viaggi 2013 nelle Langhe, in Romania, e in Abruzzo e nelle Marche, questa volta decidiamo di fare tappa verso la verde Austria, fermarci 24 ore a Salisburgo e poi ripartire: destinazione la capitale della Repubblica Ceca.

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Si parte all’alba di un sabato d’estate, la macchina carica di valige e viveri per il viaggio. Percorriamo il Brennero da Affi a dopo Vipiteno senza particolari intoppi. Qui ci fermiamo all’autogrill a fare colazione con un bel panino di segale imbottito di speck e formaggio: ottimo! Acquistando la vignette valida per 10 giorni (8 euro), ripartiamo e facciamo ingresso in Österreich. Qui ci sono da pagare altri 8,50 euro per Ponte Europa prima di arrivare ad Innsbruck. Invece di proseguire dritti in direzione Monaco di Baviera imbocchiamo la strada per Vienna e dopo un 150 Km circa ci fermiamo alla nostra prima meta: Salisburgo.

Salzburg è una cittadina di piccole dimensioni vivibilissima e di una cultura incredibile. Per il fatto di avere dato i natali a Mozart, è rimasta nei secoli molto sensibile all’arte e alla musica in particolare; oltretutto in questo periodo è festa qui in città: la Salzburger Festspiele contagia il centro abitato promuovendo la cultura musicale a tutti i livelli e le tradizioni locali. Lasciamo auto e bagagli alla pensione che abbiamo trovato con un po’ di fortuna e ci incamminiamo verso il centro. Lungo la strada, in prossimità del centro storico – qui non esiste quasi la periferia, ci sono si dei palazzi nuovi ma sono immersi tra gli alberi e nella vicinanze di boschi, il che li fa apparire quasi in armonia con ciò che hanno intorno – incontriamo diversi centri artistici giovanili. Dal quello di danza sperimentale all’istituto di musica elettronica. Qui sembra ci sia spazio per tutti e che ognuno possa trovare un suo spazio. Il centro storico, che sorge al di qua e al di là del Salzach, il fiume che bagna la città, è un piccolo gioiello. Ma non sembra essere una bella bomboniera da osservare da fuori, ti trascina con le unghie e ti porta a passeggiare per le vie del centro col naso rivolto all’insù.

Scendiamo per Schallmoser Hauptstrasse e ci dirigiamo verso Mirabell Garden. Prima facciamo una capatina ad una delle abitazioni di Mozart che oggi all’interno ospita un museo di registrazioni mozartiane (Mozart Wohnhaus – 10 euro cad., tutto sommato saltabile a meno che non siate dei grandi patiti). Poi ci accomodiamo nei pittoreschi giardini Mirabell: di fronte al Mozarteum, un palazzo che risale all’800 dedicato allo studio di Mozart, all’ombra degli alberi diverse classi di scuole di musica si stanno esibendo con strumenti a fiato: che spettacolo! Non ce ne andremmo mai ma rimane tutta la sponda sinistra del fiume da vedere. Così passiamo il ponte Mullner Steg ed entriamo nel cuore della città. Partendo da la Mozart Gebursthaus, la casa natale del compositore, ci infiliamo in Getreidegasse, la via dove ogni negozio ha all’esterno ancora oggi un’insegna in ferro battuto, e la percorriamo tutta. La gente in giro, nonostante il caldo, è agghindata coi vestiti tradizionali. Ovunque artisti ed esibizioni musicali. Arriviamo a Domplatz ma il duomo non è visitabile. Quindi restiamo per un po’ ad osservare la gente che sotto l’enorme sfera gioca a scacchi. Poi prendiamo la funicolare (8 euro a/r a testa) e saliamo alla Festung Hohensalzburg, una zona fortificata dell’anno 1000 da dove si gode di un panorama unico. Grazie ad un lavoro di ristrutturazione encomiabile, l’enorme fortezza è visitabile in lungo e in largo e al suo interno. Una volta scesi, percorriamo una sponda del fiume dando un’occhiata alle bancarelle presenti e prima di rientrare facciamo pure un salto ad assaggiare una fetta di Sacher che non guasta: squisita, molto delicata e leggera.

La mattina successiva lasciamo l’Hotel Turnerwirt (una buona sistemazione se vi trovate a passare da queste parti, il prezzo è sui 70 euro per una stanza doppia a notte) sul presto e facciamo rotta verso Praga. Il navigatore d’ora in poi non ci potrà più essere utile perché non è contiene la carta della Repubblica Ceca. Seguiamo quindi le indicazioni per il confine e ci prepariamo a guidare per i prossimi 400 Km circa attraverso paesaggi davvero suggestivi, tra foreste di abeti sconfinate e pochissimi villaggi sparsi. Strade tortuose con salite e discese notevoli, montagne ai lati ricoperte da vegetazione rigogliosa e una centrale nucleare in lontananza. Dopo esserci fermati al confine per acquistare la vignette (13 euro per 10 giorni) e cambiare la valuta, ci fermiamo a pranzare lungo l’unica strada che sale verso Praga, al primo ristorante-pensione in cui vediamo parcheggiati camion. La regola non vale solo per l’Italia, cibo ottimo: un gulash speciale, due bibite, circa 250 corone in due (10 euro) alla “Pension-Restaurant U Konské Bràhy”.

Arriviamo a Praga nel tardo pomeriggio. Entriamo dalla periferia sud, o per meglio dire da una sorta di zona industriale-commerciale in cui svettano grattacieli notevoli. Percorriamo tutto il centro, attraversiamo con l’auto per la prima volta la Moldava – che solo un mese e mezzo fa è straripata a causa di un alluvione e ha causato seri danni alla città – e raggiungiamo la parte nord, dove è situato l’Hotel Klara, verso la zona fiere. Decidiamo di riporre i bagagli e farci subito una sfacchinata fino in centro – da consigliare l’utilizzo del mezzi pubblici, noi non li abbiamo mai usati per testardaggine, ma possono risultare decisivi se volete visitare la città senza arrivare a pezzi la sera – e per la precisione al Ponte Carlo. Arriviamo a Malá Strana – la “Città Piccola”, il quartiere ai piedi della collina su cui sorge il Castello di Praga – verso il tramonto. Il ponte è invaso dai turisti e c’è una concentrazione di attività commerciali legate al turismo di massa incredibile. La cosa mi sconvolge un po’ ma poi ci aggiriamo per i vicoli antichi oltre il ponte e capisco il perché di questo ostinato bisogno di vendere ed acquistare: Praga è una tavolozza di colori infinita da cui ognuno prende quello che vuole, un centro così poliedrico e misteriosamente disordinato da lasciare senza fiato. Per oggi è più che sufficiente: altri 3-4 kilometri circa in direzione nord e rientriamo fra lo smog cittadino al nostro quartier generale. Per cena, essendoci mossi tardi, dobbiamo accontentarci di una pizza in una pizzeria vicina all’hotel.

secondo giorno

Il secondo giorno visitiamo il Castello. Ci facciamo a piedi tutto il lato destro del fiume fino ad arrivare ai piedi della collina su cui sorge. Poi da lì seguendo le indicazioni passiamo all’interno di un vigneto storico, quello di San Venceslao (l’ultimo rimasto nel centro della città) ricco di verde e di ombra, e con questo caldo non guasta! Da lì continuiamo a salire e arriviamo alla porta est delle mura dove ogni ora si effettua un pittoresco cambio della guardia, per la gioia di centinaia di turisti pronti ad immortalarlo coi loro moderni tablet. Questa importantissima fortezza risalente all’IX secolo, già residenza dei re di Boemia, è oggi visitabile in ogni sua parte – la Cattedrale, il Convento di San Giorgio, la Basilica di San Giorgio, il Palazzo Reale in cui vi sono gallerie di pittura rinascimentale e barocca e il famoso Vicolo d’oro – solo acquistando uno speciale biglietto del valore di circa 15 euro. Noi evitiamo di fare l’investimento e ci accontentiamo di vedere solo quello di cui si può fruire gratuitamente: del resto si tratta pur sempre di un viaggio low cost, condizione imprescindibile per cui ogni nostro viaggio è affrontabile al momento. Ci facciamo un giro all’interno, sbirciamo il Vicolo d’oro – qui Kafka ha abitato per qualche mese e dicono aleggi ancor oggi un forte sentore di alchimia – entriamo nella meravigliosa cattedrale gotica di San Vito e ci fermiamo a bocca aperta di fronte alla vetrata a sinistra ad opera di Alfons Mucha, artista geniale dello stile Liberty. Dopo aver attraversato in lunghezza tutto il complesso, usciamo dalla porta opposta e scendiamo verso Malá Strana mediante la Vecchia scalinata. Arrivati in fondo, ci dirigiamo verso uno dei must del viaggio: il Franz Kafka Museum. Situato lungo il fiume, avendo il quartiere di fronte dal Ponte Carlo è subito in basso a destra, è stato lungamente minacciato dall’alluvione di giugno. L’ingresso costa 6 euro circa a persona e rappresenta una meta immancabile per chi come me (Riccardo) ama profondamente gli sghembi e geniali racconti del sommo narratore ceco. Al’interno è possibile osservare reperti della vita dell’autore e un percorso tenebroso e surreale ricostruisce le tappe della sua esistenza. Usciti da lì siamo pronti per visitare un altro museo ma ci accorgiamo che tra poco chiuderà, così rimandiamo la visita al giorno successivo e facciamo rientro verso il campo base. Abbiamo mangiato pochissimo oggi (solo bevuto, birra, poco più di un euro a pinta! – R) così stasera andiamo al ristornate-birreria di fronte all’hotel e ci facciamo un bel petto di pollo farcito con prosciutto e formaggio e una mega cotoletta di maiale, come contorno una montagna di patatine fritte.

terzo giorno

Il terzo giorno abbiamo in mente di girare per lo Josefov, il quartiere ebraico, ma imbocchiamo la strada sbagliata, litighiamo con la cartina e ci troviamo in un attimo nella Città vecchia. Qui gli spazi si fanno più larghi ed eleganti palazzi liberty fanno da cornice alla bellissima Piazza della Città vecchia e al suo famosissimo orologio astronomico, incastonato sulla torre del Palazzo del Municipio, che risale nella sua forma più arcaica al 400. Arriviamo che stanno battendo le 12; restiamo così incantati dalle statuette degli apostoli che fanno capolino nella parte alta e che si avvicendano alla finestra. Più sotto diverse figure allegoriche, rappresentano i vizi capitali con movimenti rapidi e scattosi. Poco lontano dall’orologio, sul lato sud, c’è un edificio, “La casa all’ariete di pietra in cui si riuniva in passato una sorta di club tra le cui figure eccellenti spiccano i nomi di Kafka ed Einstein. Facciamo il giro della piazza visitando una delle due chiese gotiche più importanti (la Chiesa di Santa Maria di Týn), poi ci spostiamo, stanchi della calca dei turisti, di nuovo verso la Città Piccola. Qui visitiamo finalmente il Museo Campa, sull’isoletta omonima. Per un biglietto di poco più di 7 euro a testa si possono ammirare opere di Klimt, Mucha ed altri artisti della locale arte moderna. Sconsigliato per chi apprezza solo i grandi musei, consigliatissimo se invece come noi amate quelli medio-piccoli, con poche opere e ben esposte, come ad esempio il Guggenheim di Venezia. Usciti di là, nell’afa pomeridiana, giriamo sull’isoletta alla scoperta dei suoi vecchi mulini e finiamo per bere birra in una sorta di bar-lavanderia! Mangiamo qualcosa di leggero lungo la strada (di passaggio nel quartiere ebraico in una bettola ci pappiamo un Devil’s toast e del gulash!) La sera torniamo a cenare nella solita birreria: questa volta ci facciamo tentare da formaggio verde fritto – solito contorno di patatine – e omelette ripiene di gelato: rinfrescante!

L’ultimo giorno, o meglio quello prima della partenza, vogliamo visitare gli ultimi due quartieri centrali rimasti da vedere: la Città nuova e il Josefov. Partiamo dall’ex ghetto: ci armiamo di biglietti cumulativi per visitare le sinagoghe principali e il cimitero ebraico. Le prime sinagoghe (Maiselova, Klausová) sono molto classicheggianti, l’ultima quella Moresca Spagnola davvero sorprendente. Quella centrale, Pinkasova, è commovente per i nomi dei deportati morti nei campi di prigionia alle pareti. Il cimitero ebraico è una esperienza: un’oasi di pace a più strati in cui sono sepolti quasi 10.000 persone, compreso il famoso Rabbi Low, creatore del mito del Golem! Nella “Casa delle Cerimonie” è stato allestito un piccolo museo con cimeli salvati dalla razzia che volevano farne i tedeschi. Usciti dal quartiere ci concediamo un’insalata veloce con birra e poi ci dirigiamo verso piazza San Venceslao, nel quartiere di Nové Město. Una delle principali attrazioni turistiche, si tratta in realtà di due lunghi viali con al centro delle aiole immense, al centro del quartiere degli affari e del commercio. Percorrendo i suoi spazi fin verso il Museo Nazionale, l’architettura dei palazzi che si susseguono è sempre e comunque liberty. Arrivati in fondo ci dirigiamo verso i Giardini di Karlovo Namesti, un polmone verde nello smog del centro cittadino. Poi torniamo verso piazza Venceslao e ci infiliamo in una stradina laterale, dove ci gustiamo delle invitanti fette di pane guarnite in cento modi diversi per la modica cifra di 50 cent cadauna. Non male dato che con 4 di queste arriviamo tranquillamente a sera! Rientrando, per l’ultima cena decidiamo di far fuori le ultime monete rimaste e in una panetteria prendiamo della pizza al taglio e delle gustosissime paste sfoglie ripiene di mele.

Il giorno successivo ripartiamo in direzione Monaco, per uscire dalla città c’è un po’ di trambusto dato i lavori in corso (stanno portando tram e metro ai quartieri periferici) che paralizzano le strade. Se scegliate di muoversi in auto, vi consigliamo di portarvi un navigatore aggiornato in modo da non sprecare due ore solo per imboccare la strada giusta per Pilzen. Un altro consiglio che mi sento di darvi è quello di considerare di prendervi un giorno per visitare un’altra città molto interessante: Dresda, a nord di Praga, distante solo poco più di 100 kilometri.

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Praga - Cattedrale San Vito

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Salisburgo dal Mirabell Garden

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Praga dal Castello

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Praga - Vigneto San Venceslao

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Praga - Orologio astronomico

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Praga - Kampa Birreria-lavanderia

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Praga - Quartiere Josefov

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Praga - Piazza San Venceslao

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Praga - Cattedrale San Vito - Vetrata di Mucha

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Praga - Cimitero ebraico

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Salisburgo - Mozart-Wohnhaus

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Salisburgo - Mirabell Garden

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Salisburgo - giocatori di scacchi in Domplatz

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Salisburgo - Getreidegasse

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Salisburgo - Domplatz

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Salisburgo - Salzburger Festspiele

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Praga Ponte Carlo

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Praga Kampa Museum

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Praga Kafka Museum

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Salisburgo dal Festung Hohensalzburg



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