Russia in poco meno di una settimana

Dal museo a cielo aperto di San Pietroburgo, all'immensa Mosca, senza tralasciare Sergiev Posad, il centro ortodosso attivo più importante della Russia
Scritto da: cecca44
russia in poco meno di una settimana
Partenza il: 25/04/2012
Ritorno il: 01/05/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Consigli:

La lingua e la scrittura potrebbero sembrare una barriera, ma vi assicuriamo che questo problema è superabile. Sapere l’inglese serve poco… la maggior parte del popolo russo non parla questa lingua. Mentre a San Pietroburgo vengono riportati sia i caratteri cirilicci, sia la traduzione, a Mosca non troverete questa fortuna, ma ci si abitua presto!

Cercate di organizzare il vostro viaggio dall’Italia, prenotando alberghi e biglietti del treno. Vi suggeriamo il Grand Hotel Nevsky a San Pietroburgo per la sua posizione centrale, per il basso prezzo, per la ricca colazione a buffet, e per i servizi. A Mosca i prezzi per pernottare aumentano esponenzialmente… noi abbiamo scelto un ostello “economico” vicinissimo alla Piazza Rossa, ma non ripeterei questa scelta! I treni invece oltre ad essere puntualisimi, sono anche molto confortevoli. Noi abbiamo prenotato dal sito russo www.rzd.ru. Sembra più difficile di quello che è in realtà, quindi armatevi di pazienza e utilizzate il traduttore di google. Se avete uno smartphone scaricate il traduttore, e salvatevi alcune risposte che pensate vi possano servire durante il viaggio. Per il visto noi ci siamo affidati alla sede distaccata dell’ambasciata vicino alla nostra provincia. E’ risultato essere il modo più economico. Non aspettate gli ultimi giorni per questa operazione, muovetevi almeno con un mese di anticipo. Come guida abbiamo utilizzato la Lonely Planet che è riultata utile e completa! Per effettuare un viaggio come il nostro, la cifra si aggira intorno ai 1200 euro a persona, comprensivo di TUTTO… considerate che il nostro volo non è stato economico perchè è stato prenotato molto tardi, quindi la cifra potrebbe scendere.

25 Aprile 2012 San Pietroburgo

Dopo solo una-due ore di sonno, spalanchiamo gli occhi e ci mettiamo in viaggio verso l’aeroporto di Bologna, dove ci aspetta il volo per San Pietroburgo. Arrivati nel suolo Russo, e sbrigata la trafila all’aeroportto, prendiamo un taxi che ci porta fin sotto l’albergo, “Grand Hotel Nevsky”, dove saliamo per lasciare i nostri bagagli e per toglierci qualche maglia. Ci aspettavamo una città gelata e ancora innevata, invece siamo stati accolti da una gran bella giornata soleggiata. Ne approfittiamo per raggiungere l’imponente cattedrale di Sant’Isacco, chiusa al pubblico, ma con la possibilità di salire sulla cupola dorata e avere un bel panorama a 360 gradi sulla città. Salita la scala a chiocciola con 250 gradini, davanti a noi si staglia l’immensa bellezza di San Pietroburgo. Raggiungiamo la piazza che ospita da un lato l’Hermitage e dall’altro il palazzo dello stato maggiore. Negli svariati metri quadrati della piazza (non sappiamo per quale motivo), oggi sono radunate varie forze dell’ordine, compatte e precise nelle loro squadre. Rimaniamo un po’ a vedere cosa succede, ci giriamo il perimetro dell’intera piazza, e aspettiamo affinchè i mezzi corazzati non iniziano a sfilare uno dietro l’altro, e ad intossicarci con i loro gas di scarico. Continuiamo il nostro giro, oltrepassando numerosi canali dove si affacciano le lussuose costruzioni russe, e con stupore tutto d’un tratto ci troviamo di fronte la coloratissima chiesa del Salvatore, o del sangue versato. Famosissima per le sue numerose cupole dorate e colorate, ci attira in maniera curiosa: siamo attratti dalle sue decorazioni minuziose, e dai mosaici esterni, peccato che oggi sia il giorno di chiusura. Rimandiamo la visita interna, e ritorniamo sui nostri passi fino a raggiungere l’edificio di Singer e la “basilica di San Pietro di Roma”… opssss….. no… è l’esatta copia in miniatura e si tratta della Cattedrale di Kazan. Dietro questa cattedrale c’è uno dei ponti più belli di San Pietroburgo, con dei grifoni dalle ali dorate che tengono le corde alle estremità. Continuiamo il nostro tour, ma la stanchezza inizia a farsi sentire sia nel corpo che nella mente.

26/04/12 Palazzo di Caterina, Hermitage, Chiesa del San Salvatore

Il tempo oggi non è dei migliori; il cielo è molto nuvoloso, e scende una leggera piogiarellina. Decidiamo proprio per questo motivo di visitare un luogo chiuso e ci spingiamo fuori San Pietroburgo. A forza di chiedere informazioni, troviamo il bus che ci porterà fino al palazzo di Caterina. Il palazzo di Caterina è stato disegnato da Rastrelli, in stile barocco, e l’interno è stato recentemente restaurato a causa dei gravi danni causati dalla seconda guerra mondiale. La sala grande e la sala d’ambra varrebbero da sole la visita a questo palazzo. Non continuo nella descrizione perchè sarebbero parole inutili di fronte a tanto sfarzo e bellezza. Sotto una consistente pioggia ritorniamo a San Pietroburgo, prendendo prima il bus, poi la metro. Visto che il cielo è ancora grigio, per non prendere acqua, decidiamo di entrare nell’Hermitage, allestito nel palazzo d’inverno, un maestoso edificio caratterizzato da colonne, finestre, e scanalature di colore verde menta, bianche e dorate. Anche questa visita risulta essere molto interessante! Il museo è enorme, e vi consigliamo di entrare con le idee ben chiare su cosa vedere. Un po’ provati, decidiamo di dirigerci verso la chiesa del Salvatore, che ieri avevamo visto solo esternamente. L’interno è una vera sorpresa! 30 restauratori fino al ’97 hanno riportato alla bellezza originale, i 7000 mq di mosaici, ridando luce ad un capolavoro, se non unico, sicuramente molto raro! Tutte le pareti sono decorate con mosaici rappresentanti aneddodi della bibbia. Un vero gioiello! Uscendo dalla chiesa ci stupiamo anche del cambiamento climatico: un timido sole si è fatto largo tra le nubi. Sgranchiamo le nostre gambe facendo una passeggiata verso il palazzo Mikhaylovsky (sede di un altro museo), il castello color arancio di Mikhaylovsky, costeggiando la riva di un canale, e poi il grande Neva. Lungo il Neva ci sono edifici suntuosi, tutti sono particolarmente eleganti e belli. Raggiungiamo il palazzo d’inverno e l’ammiragliato. Abbiamo macinato davvero tanti chilometri, ma ne è valsa sicuramente la pena, perchè San Pietroburgo si è rilevato un museo a cielo aperto!

27/04/12 Fortezza di Pietro e Paolo

Usciamo in strada e prendiamo la metro che oltrepassa il Neva e ci dirigiamo alla fortezza di Pietro e Paolo. Prima di entrare nella fortezza, ci accorgiamo che il Neva è completamente pieno di lastre di ghiaccio che vengono trasportate a riva. Questo è sicuramente un fatto curioso visto la temperatura esterna, ma altrettanto curioso è l’anziano signore che si fà un bel bagno nel fiume tra i pezzi di ghiaccio! Rimaniamo un po’ delusi dalla visita alla fortezza, così decidiamo di fare una passeggiata in una zona inesplorata della città. Purtroppo continua a pioviccicare, e questo complica le cose anche se sappiamo che non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento 🙂 Oltrepassiamo la Malaya Neva fino ad arrivare alle colonne rosastre decorate da prue di navi, che una volta venivano utilizzate come fari. Da questo luogo chiamato Strelka si ha una delle visuali più belle della città. Continuiamo la nostra passeggiata lungo la prospettiva Nevsky; da questa parte ce ne sono ancora di cose da vedere. Oltrepassiamo il grande magazzino Gostyni Dov, e raggiungiamo presto i giardini di Caterina, dove al centro campeggia la solenne statua della stessa. Alle sue spalle si trova il teatro di Alexsandrisky, e di fianco l’imponente biblioteca che contiene 31 milioni di libri. Continuiamo fino al Palazzo Anichkov che si trova prima del fiume la Fontanka. Ciò che colpisce sono le dimensioni…. è tutto esageratamente grande ed immenso. Ritorniamo sui nostri passi percorrendo l’altro versante della strada. Colti da estrema curiosità, entriamo nel market Yeliseyevsky…. rimaniamo un po’ sbalorditi dalla ricchezza dei particolari, e dall’aria che vi si respira. Ritornati di fianco all’edificio Singher saliamo su un traghetto e ci facciamo trasportare in un tour davvero sorprendente. La prospettiva della città vista dal canale è particolare, poi con il sole che illumina le facciate colorate delle cotruzioni è tutta un’altra cosa. Il percorso dura un’ ora, e quando scendiamo sulla terra ferma è ormai ora di andare a prendere i bagagli e cenare. Finito di cenare, con le valigie in spalla ci dirigiamo verso la vicina stazione dei treni. Da veri ansiolitici, arriviamo due ore prima della partenza. Rileggiamo più volte il nostro biglietto dove sono indicati orari e numeri del treno e dove viene sottolineato che non c’è bisogno di cambiare la nostra stampa in biglietteria. Non c’è altro da fare che aspettare il nostro treno per Mosca.

Quando finalmente arriva, ci dirigiamo verso la nostra carrozza numero 13 percorrendo tanta, ma propria tanta strada. Quando controllano il nostro passaporto e il nostro biglietto ci dicono che non possiamo salire: non siamo in lista! Dopo alcuni minuti di perplessità, aspettiamo che tutto si risolvi, anche se non sembra che vada per il verso giusto. Dopo pochi minuti arriva una donnona russa e ci rispiega che non siamo in lista… noi spieghiamo che il biglietto è stato acquistato online, e pagato con carta di credito, ma sembrano non volerne sapere. Alla fine, forse un po’ impietosita ci accompagna alla biglietteria, dove ci ristamperanno i biglietti. Di corsa saliamo sulla nostra carrozza e ci accomodiamo nella confortevole cabina condivisa con altri due ragazzi russi. Ho raccontato tutto questo solo per mettervi in guardia…. Vi consigliamo assolutamente di prenotare il biglietto del treno dall’Italia, e di viaggiare di notte se avete poco tempo e non volete perdere una giornata, ma vi consigliamo anche di andare in qualunque caso in biglietteria e chiedere se la vostra stampa è sufficiente oppure no. Sottolineo che nel nostro biglietto c’era scritto di non cambiarlo in biglietteria. Fortunatamente alle 23:42 puntuali si parte, lasciandoci alle spalle la bellissima San Pietroburgo.

28/04/12 MOSCA

A parte il piccolo disguido dei biglietti, il viaggio in treno è stato confortevolissimo, abbiamo dormito benissimo, e prima di raggiungere Mosca ci hanno passato anche la colazione. Arriviamo con una puntualità sbalorditiva, ma notiamo che qui a Mosca vengono riportate indicazioni solo scritte in cirillico, e prima di capire che direzione prendere della metro per avvicinarci all’hotel, ne passa di tempo. La metro, anche se ha un’infinità di linee, non è complicata come può sembrare. Con un solo cambio, e con poche fermate arriviamo nella zona del nostro ostello. La posizione è ottima, però, benchè abbiamo pagato questa sistemazione più dell’Hotel di San Pietroburgo, c’è da dire che l’ostello è pessimo, sia nel servizio che nella pulizia. Come abbiamo sempre fatto ci adattiamo, e scendiamo di nuovo in strada seguendo un “pinnacolo rosso” che ci indica proprio la grande piazza. Bhè è inutile dire che è incredibilmente enorme e piena di turisti! La nostra attenzione cade sulla chiesa di San Basilio, così dopo pochi tentennamenti entriamo. E’ una sorpresa dietro l’altra: l’interno è semplicemente unico. Finito il giro ritorniamo come formichine nella piazza e visitiamo, prima che chiuda, il mausoleo di Lenin. Proseguiamo verso il giardino di Alexsandrisky ed entriamo nel cremlino attraverso la torre Kutafya. La prima cosa che si incontra è il sontuoso palazzo di stato, una perfetta architettura di cemento, vetro e marmo. A pochi passi si trova il cuore del cremlino: la bellissima piazza Subornaya Ploshcad. Da qui si affacciano tutte le maggiori attrattive, che convivono armoniosamente con una bellezza, semplice, mistica e fantastica allo stesso tempo. Finito il giro tra queste meraviglie ritorniamo nella piazza rossa e visitiamo il GUM, un luminoso e vivace centro commerciale. Non è tanto la grandezza a sorprenderci, ma l’estrema eleganza che si può osservare da fuori e respirare all’interno. Nei negozi i prezzi non sono poi così economici, come in tutto il resto del paese, quindi usciamo a mani vuote, anche se per affrontare i 25 gradi esterni ci vorrebbe una magliettina di cotone al posto di tutte le felpe che ci siamo portati.

29/04/12 Sergiev Posad

Sveglia ore 6:50… come scheggie scendiamo dal letto per raggiungere la stazione dei treni. Trovare la stazione è stato semplicissimo, così ci dirigiamo verso il nostro vagone, e con felicità capiamo che non c’è bisogno di far altro che salire e mettersi comodi sui nostri sedili già prenotati senza cambiare biglietto questa volta. Il treno è molto comodo, largo, spazioso, con poltroncine reclinabili e in perfetto orario. Arriviamo a Sergiev Posad insieme ad un temporale che fortunatamente si placa subito. Attraversiamo strade abbandonate nell’incuria e case di legno fatiscenti, per poi arrivare ad un view point che ci offre una bellissima visuale delle mura che stringono al loro interno le chiese e i monasteri con le cupole dorate del centro ortodosso più conosciuto in Russia. Oltrepassato il muro di cinta, ci troviamo in una realtà completamente diversa… incontriamo preti barbuti vestiti di nero, e schiere di fedeli che, con la nuca coperta, entrano nelle chiese per pregare e per accendere un cero al loro santo devoto. Tutte le costruzioni sono particolarmente uniche e, in questo luogo di culto, si respira un’aria tranquilla e serena. Passiamo tutta la mattina a Sergiev Posad, poi alle 16:00 ritorniamo in stazione per prendere il treno che ci riporterà a Mosca. Arrivati a Mosca decidiamo di visitare l’Arbat, una via un po’ particolare che si conclude con l’enorme edificio del Ministero degl’esteri.

30/04/12 Convento di Novodevichy, centro espositivo di tutte le Russie

Arriviamo al convento di Novodevichy, un luogo silenzioso e ricco di storia. Visitiamo le due mostre, una sulle icone e l’altra fotografica sulla storia del convento, su come è stato ritrovato e sulla ristrutturazione. Giriamo tra chiese, cattedrale, e un alto campanile, approfittando di una quiete surreale e di una bella giornata. Questo luogo è davvero rilassante, e merita di essere vissuto con estrema calma. Purtroppo la cattedrale è chiusa, così possiamo visitare solo la chiesa dell’assunzione. Finito il tour ci dirigiamo verso la periferia di Mosca, precisamente al centro espositivo di tutte le Russie. Le vecchie iniziali stanno ad indicare Esposizione delle Conquiste dell’Economia Popolare dell’Urss, niente di meglio per richiamare il ricordo di quei tempi così vicini eppure per molti versi così lontani. In questo luogo ci sono così tanti paradossi che se ce li avessero raccontati sicuramente saremmo stati così scettici da non crederci. Ritorniamo verso il centro della città e con molta difficoltà raggiungiamo la Cattedrale del Cristo Salvatore. Sembra di essere in una città sotto assedio: tutte le strade intorno al cremlino sono chiuse al traffico e sono piene zeppe di militari armati che disposti sulle transenne non lasciano passare nessuno. Non sappiamo che cosa stanno festeggiando, ma il clima è molto solenne. Per fortuna abbiamo visitato la Piazza Rossa appena arrivati, altrimenti l’avremmo trovata transennata! Con difficoltà, prendendo delle viuzze, riusciamo ad arrivare al teatro Bolshoy, e da lì, optando per i sottopassaggi della metro, e di alcune strade ancora libere, riusciamo a raggiungere la meta prefissata. Vista l’ora, non possiamo visitare l’interno, così facciamo un giro nei dintorni, attraversando il moscova e raggiungendo un’ansa bonificata. Il ponte ci offre un panorama stupendo verso il cremlino.

01/05/12

Usciamo, consapevoli che questo sarà l’ultimo saluto a Mosca e al territorio russo. Facciamo un giro, e approfittiamo del fatto che la zona di Kitai Gorad non sia transennata per visitarla. Delle chiesette costeggiano la via verso la Piazza rossa, e come riporta la guida il grand Hotel Rossya è stato demolito lasciando un enorme spazio vuoto e pieno di calcinacci. Solo una piccola chiesetta si è salvata, regnando in mezzo a tutto questo caos. La piazza rossa è chiusa anche oggi, e scopriamo che anche il Teatro è transennato. Saranno contenti i turisti arrivati il 29 che hanno trovato tutto chiuso. In giro non c’è nessuno, pochissimi turisti… sembriamo gli ultimi uomini sulla faccia della terra.

Ritorniamo in ostello, prendiamo le valigie e saliamo sul treno che ci collega direttamente all’aeroporto di Domodedova.



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