Viaggio in Romania – parte II

In Transilvania per andare alla scoperta di città e castelli
Scritto da: anniaffollati
Partenza il: 26/03/2014
Ritorno il: 01/04/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Arriviamo all’aeroporto di Bacau, dove eravamo già stati lo scorso anno (http://turistipercaso.it/romania/69068/viaggio-in-romania.html) e restiamo in città qualche giorno ad abbuffarci di pietanze locali: dai mici, salsicce di carne mista, agli ottimi formaggi di pecora e capra, alla grassa panna acida e dolce al tempo stesso. Birre meravigliose ci fanno compagnia la sera, dalla Ursus alla Ciuc, la Silva scura di certo su tutte.

Il viaggio vero e proprio, inteso come scoperta di luoghi lontani, insoliti e stimolanti, lo iniziamo solo nel fine settimana. Il sabato infatti, partiamo in auto dalla città della Moldova (regione rumena da non confondere con la nazione omonima confinante) questa volta in direzione Transilvania del sud. Da una vita vogliamo visitare la zona dei castelli, dove ha origine la fanta-leggenda di Dracula. Dopo diversi chilometri misti di montagna (più o meno fino a Onesti), iniziano i paesini rurali affascinanti e misteriosi in mezzo a cui passa l’unica strada che porta a sud. Ai lati delle strade mercatini improvvisati dalla gente locale in cui si vendono alimenti e un sacco di bambini che offrono mazzi di fiori raccolti nei fitti boschi che si diramano verso i Carpazi. Il paesaggio si fa di nuovo decisamente montano in prossimità di Brasov, cuore della Transilvania. Visiteremo la città il giorno seguente, oggi andiamo oltre raggiungendo Sinaia. La città, abbarbicata su una montagna, ha una storia davvero suggestiva: si narra che un monaco abbia fondato il monastero intorno al quale successivamente si sviluppò la città vera e propria, una volta tornato da un pellegrinaggio sul Monte Sinai. In questo centro a un centinaio di chilometri da Bucuresti, visitiamo i castelli Peles e Pelisor. Il primo (http://peles.ro/) è una costruzione neorinascimentale costruita alla fine dell’800. Costa circa 8 euro effettuare la visita completa ma ne vale decisamente la pena. Gli interni sono riccamente decorati anche da artisti europei (su tutti Gustav Klimt), e con sale d’armi davvero d’effetto. Gli esterni davvero ben tenuti. Consigliato il giro con l’audio guida in italiano se volete capire qualcosa (compresa nei 50 lei). Decisamente meno d’impatto invece l’adiacente castello Pelisor. Da fuori forse più affascinante dell’altro, disegnato in stile Art Nouveau per la famiglia reale, all’interno si trova oggi un museo.

Dopo una sosta per divorarci l’ennesimo Kurtos (dolce a cono cotto sulle braci – da queste parti lungo la strada si trovano chioschi che ne cucinano ad ogni ora del giorno), proseguiamo tornando verso nord incontrando di nuovo Brasov e poi spostandoci a Poiana Brasov, la località sciistica più famosa del paese, una specie di Cortina rumena ad appena 5 km dal centro della città. Qui posiamo i bagagli presso un hotel e ci dirigiamo affamati come lupi al celebre ristornate Sura Dacilor: cucina tipica rumena, posto meraviglioso via di mezzo tra una baita degli alpini architettonicamente piuttosto complessa, e un museo di folklore e storia naturale. Animali impagliati ovunque, trecce d’aglio appese alle travi a proteggere ancora oggi dalle malattie contagiose e dai temporali (la leggenda vuole che…), cibo incredibile. Oltre ad antipasti misti – formaggi, cipolle crude, cotica di maiale col sale, ciccioli simili a quelli italiani, verdure sott’aceto – una grigliata di selvaggina da ricordare negli anni: costolette di agnello, cinghiale, capriolo, e persino orso!

Dopo aver passato la prima notte della nostra vita in Transilvania (se venite da queste parti però scordatevi gli standard rumeni, tutto è molto simile all’Italia, dalla qualità di ogni cosa offerta, ai prezzi decisamente occidentali) il giorno seguente facciamo rotta verso la meta definitiva del nostro viaggio: Bran. La cittadina, a circa 30 km da Brasov, ospita il famoso castello che secondo la leggenda avrebbe alimentato le fervide fantasie di Bram Stoker nella stesura del suo Dracula. Negli ultimi anni si è verificata la nascita di un turismo prettamente dedicato a Vlad Tepes, personaggio storico a cui l’autore inglese si sarebbe ispirato per la figura del vampiro più antico del mondo. Non starò qui a dilungarmi sulla storia di uno dei personaggi storici più conosciuto al mondo (e ancor oggi definito “una persona cattiva ma giusta” da una parte della popolazione rumena). Mi limiterò a pubblicizzare questo meraviglioso castello (http://www.bran-castle.com/) che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita. Costruito durante il medioevo, conserva davvero intatto lo spirito di allora. La cosa incredibile è che ovviamente il turista medio pensa di arrivare al castello del principe delle tenebre, in realtà qui non c’è nulla di misterioso e Vlad vi avrebbe soggiornato solo pochi giorni; il vero castello in cui visse è nelle vicinanze, ma è ormai ridotto a un cumulo di macerie. Altra cosa: fino al 1992 non esisteva nemmeno una versione in romeno del romanzo “Dracula”. In questo senso le bacheche informative all’interno delle sale sono molto chiare e sembrano fare di tutto per smorzare la leggenda. In un paio di ore visitiamo l’edificio e poi ci dedichiamo allo shopping compulsivo di gadget horrorifici nel vicino e apposito mercato.

Tornando, ci fermiamo a rimirare di Brasov dall’alto – sulla collina sotto cui è sorto il centro abitato cappeggia a caratteri hollywoodiani appunto la scritta “Brasov” – scendiamo nella parte vecchia e con pochi lei entriamo a visitare la “Chiesa Nera”, una chiesa evangelica del ‘300 dai muri esterni anneriti dalla fiamme a causa dell’incendio che divampò intorno ad essa nel ‘600. Poi ci spostiamo nella centrale Piaţa Sfatuluiper una rapida passeggiata. Da lontano osserviamo le fortificazioni che sorgono sui monti che circondano il cuore storico del paese. Poi facciamo ritorno a Bacau. In due giorni quasi 600 Km di strade di montagna percorsi: niente male.

L’ultimo giorno cediamo alla tentazione di visitare il cuore di una miniera di sale. Ce ne sono diverse qui intorno; noi scegliamo di fare un salto a Targu Ocna (http://salina.ro/). Anche qui, attraverso il pagamento di un biglietto di ingresso dal prezzo modico (occhio agli orari sul sito, in primavera le ultime visite sono nel primo pomeriggio), veniamo trasportati con un pulmino nel cuore della miniera. “Astenersi claustrofobici” dovrebbero scrivere sul ticket. Dopo circa dieci minuti di strada sotterranea, arriviamo ad una prima sala da cui si accede a una chiesa ortodossa sotterranea (sfarzosissima). Facendo ingresso poi nelle successive sale, ci si imbatte in una sorta di parco giochi sotterraneo costruito per i visitatori! E noi che credevamo vi fossero solo delle enormi sale vuote ad attenderci. Un’esperienza davvero singolare, non c’è che dire… Ce ne ricorderemo all’indomani mentre all’alba ci imbarcheremo per tornare in Italia.



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