Rodi, la regina del Dodecaneso

Una settimana di vacanza su un'isola dove mare e cultura non potranno non rimanere nel cuore di coloro che la visitano
Scritto da: brigantino
rodi, la regina del dodecaneso
Partenza il: 12/06/2018
Ritorno il: 20/06/2018
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Rodi è l’isola più grande del Dodecaneso. A differenza di Kos e delle altre bellissime isole dell’arcipelago, è infatti più impegnativa da girare, per tanto sarebbe opportuno munirsi di auto a noleggio, anche se i collegamenti con bus e taxi sono piuttosto organizzati e raggiungono più o meno tutte le zone più importanti.

Ma la libertà di godersi l’isola senza vincoli di orari, gustando il piacere di sbagliare strada e addentrarsi nei paesini a volte sperduti non ha prezzo. È un’isola molto sviluppata turisticamente, e offre sistemazioni che vanno dai 5 stelle lusso con parchi acquatici e ruote panoramiche al loro interno, ai più semplici studios in affitto. Insomma, ce n’è per tutte le tasche, quindi ognuno può trovare la sistemazione che più preferisce. È piuttosto semplice da girare, infatti, nonostante le distanze siano piuttosto lunghe, c’è una comoda Main Road che la attraversa da cima a fondo. Le strade non sono messe male e la segnaletica è piuttosto curata, a differenza della maggior parte delle altre isole. La parte più turistica e più fruibile è quella a sud, dove ci sono anche le più belle spiagge. Quella che dà sul mar Egeo è molto più ventosa e non ha particolari spiagge che meritano di essere viste. Conviene quindi alloggiare nella parte che va dalla capitale fino a Lindos.

Ho visitato quest’isola nel mese di giugno, quando le temperature sono sempre piacevoli, e le giornate lunghissime.

La località dove ho alloggiato è la baia di Haraki, che si trova tra Rodi Town e Lindos, ottima base per spostarsi e visitare le più belle spiagge, e anche luogo molto carino, con una bella spiaggia e un delizioso lungomare dove non mancano mai taverne di tutti i tipi, market e negozietti vari. Consiglio questa location perché rappresenta il giusto compromesso tra le località più turistiche, uguali l’una all’altra in tutta la Grecia, col loro caos e le orde di giovani tedeschi e inglesi, e le località un po’ più chic e quindi un po’ più care, dove mangiare nelle taverne costa quasi quanto in Italia. Il tutto sovrastato da una magnifica fortezza diroccata, che la sera, tutta illuminata sembra di cartapesta tanto è bella.

Dalla Main Road, prima di arrivare ad Haraki, c’è un bivio sulla sinistra che indica la spiaggia di Agathi beach, chiamata anche Golden sand, un’altra bella spiaggetta tranquilla lontana dai villaggi turistici e i loro spiaggioni decisamente più commerciali e meno caratteristici.

Proseguendo verso sud, a una ventina di minuti da Haraki c’è la magnifica Lindos. Si lascia l’auto al parcheggio sovrastante il paese e si scende a piedi (il problema è poi risalire, visto la salita e il caldo soffocante, ma c’è un comodo bus navetta che al costo di 1 euro ci risparmia cotanta fatica). Il bello di questo paese, che è il più caratteristico dell’isola, è il perdersi per le sue stradine piene di negozi e ristorantini sui tetti delle case (rigorosamente tutte bianche), per poi arrivare in cima all’antica Acropoli, dalla quale si domina tutta l’isola. Per la visita all’Acropoli si paga un biglietto di ingresso, ma ne vale decisamente la pena. Suggestiva è la vista dall’alto della baia di Saint Paul, che sembra un cuore.

A Lindos c’è la possibilità di scegliere tra la spiaggia proprio sotto il paese, che è piuttosto grande e attrezzata, oppure dirigersi dalla parte opposta del paese e raggiungere la bellissima baia di Saint Paul. Attrezzata pure questa, ma decisamente una delle più suggestive dell’isola. Assolutamente da non perdere. Si può scegliere tra il lato nord e quello sud. Il primo è un po’ più ristretto come spazio, e ci si trova un po’ troppo ammassati a parer mio. Il lato sud è terrazzato (vicino al mare c’è comunque un po’ più di refrigerio) ed è un po’ più agile l’accesso al mare. C’è anche una piccola chiesetta da un lato, e la splendida vista dell’Acropoli in alto, di fronte.

Proseguendo ancora verso sud, da non perdersi la spiaggetta di Glystra. Si vede anche dalla strada principale, quindi è molto semplice da trovare. È una bella spiaggia di sabbia dai fondali molto bassi ed acqua cristallina, attrezzata con dei morbidi lettini imbottiti ed ombrelloni muniti di pannello solare che permette di ricaricare tutte le attrezzature elettroniche che ci portiamo dietro. Il tutto per la non modica cifra di 12 euro, che per gli standard greci è piuttosto caro. Merita comunque metterla in programma.

Proseguendo verso l’estremità sud dell’isola, a parte qualche megastruttura di lusso, diciamo che non c’è praticamente niente. È una zona piuttosto desolata che si sta pian piano e con fatica sviluppando, non ci sono spiagge degne di nota, è infatti una lunga distesa di sabbia senza particolari attrattive. Il tutto fino all’estremità sud, e cioè Prassonissi, dove il Mediterraneo incontra l’Egeo. Sicuramente dall’alto fa un certo effetto, ma sinceramente sono rimasto un po’ deluso, in quanto da una spiaggia considerata tra le top dell’isola mi aspettavo un po’ di più: a me ha dato l’impressione di una dei quelle megaspiagge californiane piene di surfisti e di infoiati di sport acquatici. Visto il vento che soffia costante, questa spiaggia immensa è attrezzata proprio per praticare kite e windsurf.

Passato un po’ di tempo a prendere il sole, conviene munirsi di scarpette (io l’ho fatto con le infradito..) e dirigersi verso la punta estrema sud, dove c’è un bel faro e si gode una migliore vista della spiaggia e del mare aperto. Volendo, si può raggiungere a piedi una piccola spiaggetta molto appartata dove si può fare il bagno per rinfancarsi dalla camminata, nella sua acqua pulitissima.

Queste le spiagge del centro sud dell’isola. Da Haraki, spostandosi verso nord merita una vista il paesino di Stegna, direttamente sul mare con la sua bella spiaggetta. Magari per una cena, così dopo si può passeggiare sul lungomare. Più a nord le spiagge di Tsampika e di Kolimbia sono carine, anche se a mio avviso un po’ più commerciali, vista la presenza di numerosi villaggi e strutture turistiche nelle vicinanze.

Ancora a nord verso la capitale si trova lo spiaggione di Afantou (che eviterei), che termina con Traganou beach, dove al suo estremo nord si trova una grotta. Se proprio ci si vuol fermare, questa parte di spiaggia è decisamente migliore dell’altra.

Il bello arriva però spostandosi ancora verso nord, dove, seguendo le indicazioni per Ladiko bay, si trovano appunto la baia di Ladiko e la più famosa Antony Queen Bay. Sono l’una dietro l’altra, non troppo grandi e quindi sempre un pò affollate, ma non si può non trascorrere una giornata in queste oasi naturali dove il verde della natura si tuffa nel blu del mare. Io ho optato per la baia di Ladiko (la prima spiaggetta) perché più spaziosa e meno affollata.

Proseguendo verso nord sulla strada principale, si gira a destra per Faliraki, che è la località più trendy (e caotica) dell’isola, dove si susseguono uno dietro l’altro, locali di ogni tipo. La movida è qui, quindi se si cerca un po’ di tranquillità, la sera è meglio optare per altre mete. Se ci si vuol divertire allora il discorso cambia. Dopo aver percorso il paese (munito di spiaggia anche questo), passata la zona delle megastrutture a quattro e cinque stelle, si trovano le indicazioni per Kallithea beach, dove oltre alla spiaggia, si trovano le antiche terme costruite ai tempi dell’occupazione italiana e recentemente restaurate, che sono di una bellezza stratosferica. Le acque termali non ci sono più. Resta la struttura monumentale e una bellissima spiaggetta con acque trasparenti, attrezzata in maniera quasi lussuosa, dove trascorrere una piacevole giornata di mare. Non si può non andare. L’ingresso costa 3 euro a testa e l’ombrellone con due lettini costa una consumazione da 5 euro minimo a testa. Per il posto che è son soldi spesi bene. Prima di raggiungere questo luogo, ci sono un altro paio di calette molto carine e quasi sconosciute: Oasis e Nikolas beach. Da vedere.

E poi non può mancare certamente la visita alla capitale. Rodi Town è di una bellezza spettacolare. La città vecchia, patrimonio dell’Unesco, è dentro una maestosa fortificazione che è rimasta intatta nei secoli. Il Palazzo dei Gran Maestri domina maestoso la vecchia città, dove chiese ortodosse, moschee e viuzze piene di bazar che ricordano tanto i suk del medio oriente rendono questa città unica. Interessanti sono poi da vedere proprio fuori dal centro, le antiche strutture costruite dagli italiani durante la loro occupazione, soprattutto i palazzi in stile razionalista, che ancora oggi fanno la loro bella figura e ci dimostrano quanto eravamo bravi noi italiani a fare le cose.

Un’ altra attrazione della quale tutti coloro che vanno a Rodi avranno sentito parlare è la Valle delle Farfalle. Io sono rimasto un po’ deluso. Bello il posto in una valle di un verde lussureggiante, percorsa da torrenti e cascatelle, peraltro molto ben tenuta, ma le farfalle sono in realtà falene, tutte grigie, tutte uguali, che nel mese di giugno sono pochissime. Raggiungono la loro maggior presenza (e grandezza) a fine agosto- settembre, quindi chi visita questo luogo fuori stagione, non si aspetti stormi di lepidotteri svolazzanti perché rimarrà deluso.

Carino invece il sito di Epta Piges (sette sorgenti), sempre all’interno dell’isola, raggiungibile anche da Petaloudes (valle delle farfalle): in un’area verde, sette sorgenti vengono incanalate in un acquedotto, che si può percorrere a piedi (nell’acqua) sotto un tunnel lungo 150 metri al buio (raccomandato telefonino con luce), per poi ritrovarsi sulla sommità di una cascata artificiale. Tutto molto suggestivo, ma soprattutto molto utile se si vuol trovare un po’ di refrigerio nelle giornate più calde.

Questo il mio resoconto di cosa poter fare durante una settimana di vacanza in questa bellissima isola, che nonostante sia molto sfruttata dal punto di vista turistico, presenta degli scorci di paesaggi e di spiagge uniche che vi rimarranno nel cuore. La gentilezza e l’ospitalità (e convenienza) greca fanno il resto.

Buona vacanza.



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