Sull’isola Rodi

Una settimana sull'isola greca... sole, mare e relax
Scritto da: Spike79
sull'isola rodi
Partenza il: 06/08/2013
Ritorno il: 13/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Questo non è proprio un diario perché stavolta non lo abbiamo scritto passo passo ma solo al ritorno, sarà più una serie di consigli pratici.

Per quanto riguarda il volo abbiamo scelto EasyJet perché diretto, anche se da Malpensa, e a costi decisamente più chiari della concorrenza. Abbiamo preso un bagaglio da imbarcare ma avremmo potuto fare a meno, ci siamo fatti prendere un po’ la mano..( non c’era limite di dimensioni, solo i 20kg di peso). Il bagaglio a mano invece deve avere dimensioni non superiori a 50 x 40 x 20 cm, ma senza limiti di peso. Addirittura c’è un’ulteriore clausola che specifica “Puoi ancora scegliere di portare UN solo bagaglio di dimensioni leggermente più grandi e non superiori a 56 x 45 x 25 cm, maniglie e ruote comprese. Tuttavia, su alcuni voli affollati, il tuo bagaglio potrebbe dover essere alloggiato nella stiva.” Fantastico. E sono decisamente meno intransigenti dei diretti concorrenti! Abbiamo lasciato l’auto in uno dei tanti parcheggi privati esterni all’aeroporto, GP Parking, un po’ più distante ma al prezzo più conveniente, 24 euro per 7gg scoperto.

Ho trovato Rodi diversa da altre isole che ho visitato: più cara, più vivibile, più spiagge accessibili a livello strada e di sabbia, più pulita ma anche più trascurata nelle aree estrerne al turismo; non si usa il caraffino di rame per il vino ne i mille piattini di antipasto; anche qui la carta igienica non si getta nel wc ma nel cestino – Sì, a noi fa senso ma meglio rispettare le loro tubature!

Veniamo al sodo: abbiamo soggiornato a Rodi città per due giorni, anche se avremmo fatto forse meglio a farne quattro. La città dista 16 km dall’aeroporto ed è divisa in vecchia all’interno delle mura e nuova all’esterno. La parte vecchia è più cara, più caratteristica e contiene tutto ciò che vale la pena visitare senza eccessivi spostamenti. Ma con un po’di pazienza si trovano studios (mini appartamenti) e alberghi a buon prezzo. Chiariamo subito che non amiamo le grandi strutture ne i villaggi. Né spendere prezzi folli per alberghi di lusso quando in albergo non ci stiamo mai. Attenzione: bus e taxi vi porteranno dall’aeroporto alle mura, ma non all’interno, e l’interno, tutto in pietre tonde, porfido o piastrelle è una dura sfida per i vostri trolleys e le vostre schiene. Quindi il nostro consiglio è di scegliere un albergo interno alle mura ma vicino alle porte e di chiedere sempre prima al padrone se ha modo di venire a prendervi..perche solo i residenti possono entrare e spesso arrotondano con qualche servizio. I taxi hanno prezzi pubblicati in piazza quindi non possono ingannarvi. Per esempio ad agosto 2013 la tratta aeroporto-rodi costa 23 euro, noi abbiamo pagato 25 il passaggio privato fino all’albergo. Il bus costava credo 5 euro ma non aveva tratta serale. Abbiamo scelto un alberghetto piccolo ed essenziale, pulitissimo, il Niki’s, in una via centralissima ma che verso la fine terminava senza ristoranti e locali = ci siamo salvati da avventori ubriachi e orde di ragazzi in vena di festeggiare. La nostra camera con balcone era molto grande, a tre letti, un singolo e un queen size, con bella vista panoramica sulla città, bagno con doccia datato, armadio microscopico, mini frigo ma super pulita, aria condizionata efficiente e comode pale sul soffitto che a nostro parere sono molto più pratiche e sane!! La colazione servita sul terrazzino comprendeva the o altra bevanda calda, succo di arancia appena spremuta, pane fresco, fetta di plum cake, burro e marmellata confezionati, uova sode per 70euro a notte. E il nostro oste era squisito, disponibile a qualunque richiesta e mai invadente. Ci ha subito fornito di mappa e appena rinfrescati e cambiati siamo scesi nella mischia!

Rodi by night è stupenda!

Un susseguirsi di ristoranti e localini come tanti in Grecia, ma qui ci sono scavi, una bella piazza, un dedalo di stradine e una mania per le luci colorate. Per mangiare e bere c’è l’imbarazzo della scelta, noi ci sentiamo solo di sconsigliare giusto quelli della piazza centrale perché super turistici. Non abbiate fretta, girate e guardate, e non fatevi subito accalappiare dai camerieri che cercheranno in ogni modo di capire la vostra nazionalità cacciandovi in mano il menu giusto..e lo capiranno. Tanti espongono i giudizi di TripAdvisor, sempre alti e veri. Sono svegli questi greci. Ci sono ristoranti super romantici tutti bianchi con candele o teli e lucine e trattorie azzurre con polpi di giornata appesi a dimostrare la freschezza degli ingredienti! La scelta è ampia, quindi per carità lasciate a casa pasta e pizza e pure il caffè! La cucina tipica è speziata e varia, un po’ pesante magari, ma assolutamente da provare. A differenza di altre isole qui va poco fare tanti piattini di assaggi, forse anche per i prezzi un po’ più alti. Noi prendevamo un antipasto e un primo o un secondo a testa piu’ acqua e abbiamo speso 25-35euro in media in due. Il pesce costa di più. I tempi di preparazione in media sono lunghi ma contate che è tutto veramente espresso, dall’insalata tagliata sempre al momento alle preparazioni da forno non solo scaldate ma cotte davvero, persino nel baracchino sulla spiaggia. Quindi prendete posto e rilassatevi.

L’abc della cucina greca

Feta: il formaggio italiano più simile direi che è il quartirolo, saporito, un po meno asciutto, non stagionato.

Pita: è il pane tipico, piatto e tondo, sembra una tigella, che può essere servito condito, a spicchi per mangiare le salse o intero e avvolto per contenere la carne e gli altri ingredienti del giros.

Moussaka: una sorta di parmigiana di melanzane con l’aggiunta di patate, ragout e besciamella. Esiste anche la versione vegetariana e con le zucchine. Tzaziki: salsa fredda a base di yogurt greco (bianco, più denso, poco saporito e per nulla dolce) cetriolo tritato, olio d’oliva, aglio. Souvlaki: spiedino alla griglia con spezie, puo essere di pollo, maiale, misto, di pesce. Giros: piatto o in pita, è carne arrostita con spezie, di maiale o pollo o manzo o mista servita con patatine fritte, cipolla cruda, tzaziki liquida e salsa piccante a richiesta. E sì, volendo, il tutto nel pane arrotolato. Insalata greca: pomodori, cetrioli verdi e cipolle a pezzettoni, peperoni verdi a fettine, olive saporite e una bella fettona di feta condita. Saganaki: sta per fritto, quindi può essere tutto ma principalmente si intende il formaggio, che può essere semplice , ottimo, o avvolto in pasta fillo e cosparso di miele e semi di sesamo e papavero..divino. Stifado: spezzatino di manzo cotto nel coccio con le cipolline e profumato alla cannella. Yum! Kleftiko: carne di agnello stufato con vino e verdure Pesci a profusione, grigliati, al vino, fritti, in tutti i modi. Baklava: dolce super dolce di sfoglia e miele Questi sono solo i principali. Ah, l’acqua naturale al ristorante costa in media meno della metà di quella gasata.

La serata a Rodi è finita con tanti km a piedi nelle viuzze per smaltire la cena e guardare i souvenirs..peccato il troppo made in China. A nostro parere si comprano bene, se ve ne intendete, anche di caratura, gioielli…e falsi di accessori e abbigliamento.

La mattina abbiamo esplorato la città vecchia a piedi. È fattibilissimo, le distanze tra i musei sono minime. Di giorno Rodi rimane piacevole e curata, con le bouganville in fiore che si arrampicano sulle case, i grandi alberi conservati in mezzo ai bar. Giunti fino al porto siamo usciti dalle mura, superati i palazzi amministrativi di epoca fascista costruiti dagli italiani ci siamo diretti verso la spiaggia di Elli, proprio davanti al casinò. Qui, come praticamente ovunque sull’isola, 2 lettini con materassino e ombrellone costano 8 euro al giorno. La spiaggia è di sassolini fini, ampia, lunga lunga e pulita. La spiaggia è attrezzata con docce ogni 50-100m, qualche cabina per cambiarsi, baretti e localini e qualche carretto che porta sulla passeggiata frutta fresca già tagliata in vaschetta. Il giardino del casinò ospita un bel bar con piscina che prepara piatti caldi, insalate e panini. Se ci si allontana dalla spiaggia solo di una via, tanto nessuno tocca niente, i ristoranti sono tantissimi. Il mare è trasparente, fondo sabbia-sassolini, profondità molto lenta quindi adatta a bambini e a chi non sa nuotare. Fate grande attenzione agli ombrelloni.. sono traditori, che siano di paglia o di tessuto fanno filtrare il sole e il sole greco vi rosolerà come costolette sulla griglia e non scherzo!! Quindi crema potente ogni due ore anche per chi ha origini calabresi e non dimenticatela anche mentre fate i turisti in giro per la città, su fronte, gambe, piedi e avambracci come ha fatto qualcuno che poi ha dovuto girare due giorni col burqa!? Tornando verso casa abbiamo deviato verso ovest, verso la Medina, il mercato, di architettura arabeggiante, zona di negozi alla moda e ricca di ristoranti. Qui abbiamo trovato la fermata del pullman e ci siamo informati per la nuova destinazione. Con 5 euro (10 in due) contro i 65 del taxi si arriva a Lindos, la fermata c’è anche vicino alla porta nei paraggi del nostro hotel, dove si fermerebbe anche il taxi. Quindi siamo tornati verso i portici del corso principale per dare uno sguardo ai tre mulini sul porto e al punto in cui la leggenda narra si reggeva il Colosso di Rodi. Al suo posto oggi sono presenti due colonne sovrastate da due cervi in bronzo. Tornati in albergo ci siamo riposati e poi abbiamo cercato la strada migliore per uscire dalla città vecchia senza distruggere il trolley. Abbiamo deciso infatti di non affittare subito un’auto per andare a Lindos, non conoscendo il paese e cosa avremmo trovato. E comunque almeno un paio di giorni li avremmo passati lì, quindi perché pagare un’auto per tenerla ferma? La fermata del pullman è risultata essere giusto tra le due porte vicino all’hotel e la strada non troppo dura quindi abbiamo optato per questa soluzione per l’indomani.

Abbiamo fatto un altro giro per le viuzze del centro storico e mi sono concessa una coccola che va di moda quest’anno: dottor fish, ovvero una seduta di pedicure in vasche con pesciolini che si cibano della pelle morta di piedi e caviglie, una sensazione di pizzicore minima e un risultato liscio e piacevole! 7 euro per 10 minuti. Abbiamo poi cenato all’Anchor, una trattoria azzurra che offriva un menu con insalata, piatto a scelta e dolce a 9 euro, dove abbiamo gustato una moussaka e uno stifado veramente eccellenti, i migliori dell’isola direi, e i dolmades, foglie di vite arrotolate ripiene di riso condito con menta e forse cumino, troppo aromatici per i miei gusti, cena completa per due senza vino 25 euro.

8 agosto

Carichi di zaini e trolley ci dirigiamo veloci al gate e quindi alla fermata del pullman, che arriva circa 20 minuti dopo la partenza dal porto, già pieno. Il biglietto si fa a bordo, farà fermata in tutte le principali località e in effetti è comodo per girare l’isola senza spendere troppo. Passiamo Faliraki, paesino celebre per i divertimenti notturni, mi ricorda Las Vegas, scintillante di notte e finto di giorno. È famoso tra i giovani, specialmente inglesi, non ci torneremo. Tocchiamo tante altre località ma dalla vettura la vista non è molto interessante, le periferie sono poco curate e l’interno è selvaggio. Il viaggio dura circa 1 ora e mezza, ci lascia in uno spiazzo poco sopra il paese. Chiamo gli studios e telefonicamente ci danno le istruzioni per raggiungere il posto:in effetti non abbiamo l’indirizzo preciso. In ogni caso non ci vuol molto, la fermata principale dei pullman è poco sopra la piazza di ingresso di Lindos, basta percorrere la discesa cercando di non venire travolti dalle automobili a nolo, taxi, carretti e motorini che si recano a Lindos insieme a tutti noi turistica piedi carichi di valigie. La piazza al centro ha un enorme albero attorno al quale girano tutti i veicoli e la marea di persone, ne parleremo più avanti. Da qui parte la via principale del paese, che si snoda in lunghezza tra le due baie, la percorriamo quasi interamente e dopo un paio di svolte ci troviamo in una viuzza tranquilla di costruzioni bianche e basse con un antico portone in pietra, che ospita gli appartamenti Melenos. Sono appartamenti e studios tradizionali, con i letti sollevati su pedane di legno che fanno da armadio. Il nostro studio era piccolo ed essenziale, con aria condizionata, cucinino nello stesso ambiente e bagno con doccia piccolo. 55euro a notte con wifi e utilizzo del giardinetto comune per stendere o stare a prendere aria. Alla proprietà appartiene anche l’hotel Melenos, che è in alto, verso l’acropoli. Vi consigliamo di andare a visitarlo.. è semplicemente un sogno!

Lindos è decisamente più calda di Rodi. Ci cambiamo e partiamo con l’esplorazione. La città è contenuta tra due baie, una distesa di casette bianche strette una all’altra, tagliata a metà dalla via principale strapiena di negozi e ristoranti, e sovrastata dall’acropoli. In città non possono circolare auto di nessun tipo, solo moto carretti per rifornire i locali e solo in alcuni orari e vie. Anche i motorini hanno parecchi divieti. I parcheggi gratuiti sono grandi e alle entrate della città e vicine alle spiagge quindi nessun problema per muoversi: parliamo pur sempre di un paesino quindi si attraversa in fretta a piedi, oppure nei tratti in salita con le scale o a dorso di mulo. Poveri muli, ci auguriamo che questa pratica venga presto dismessa. Fanno una gran pena queste povere bestie dagli occhi tristi. Sono quelli di piccola taglia, non i muli degli alpini.. dalla mattina presto fino a sera fanno su e giu’ sotto il sole cocente a portare sulla groppa turisti urlanti, e va ancora bene quando sono bambini, ma quando diventano panzoni di 90kg e piu.. beh, ci vorrebbe un po di coscienza. 5€ per fare dalla spiaggia all’acropoli o dalla via principale in su, pungolati per andare di corsa, scivolando sulle strade lastricate, se si rompono una zampa che fine fanno? Certo, puzzano poveri animali, sudano a fare su e giu’ carichi di stranieri lamentosi e snob, legati a gruppi di tre, dove solo il primo vede dove va e gli altri vengono tirati e strattonati, perche’ più giri fanno e più fanno guadagnare. una pausa ogni tanto legati sotto il sole e poi via al tramonto per ricominciare la mattina dopo e non c’e’ domenica.. Serve davvero? L’acropoli e’ raggiungibile con dei comodi gradoni per niente difficili, il dislivello non è così duro e il panorama è magnifico, basta fare qualche pausa e lo può fare anche un anziano…

Comunque, il primo giorno ci spiaggiamo alla spiaggia principale, poco sotto la piazza del grande albero, incamminandoci lungo una discesa dove incontriamo dei comodi parcheggi gratuiti per auto e motorini. E’ agosto e non sono neanche particolarmente affollati. Anche qui 2 lettini con materassini imbottiti e ombrellone costano 8€ al giorno. C’e’ la doccia, barettini e chioschetti, e l’acqua è limpidissima, la spiaggia è di sabbia, pulita e spaziosa. Bagno!

L’acqua degrada lentamente, si puo’ camminare per un bel po’ prima di trovare la profondità, e’ l’ideale per bambini, per chi non sa nuotare e per chi vuole giocare. chi non ha ombrellone può approfittare delle spiagge attrezzate perche’ sull’isola non sono cosi’ rigidi come in Italia, ci si mette dietro o davanti nello spazio libero e ci si sistema..comunque arrivando anche sul tardi il posto si trova. La spiaggia più grande è divisa in due, verso sinistra è la parte piu’ ampia, e si arriva direttamente, c’e’ anche la possibilita’ di affittare canoe, pedalò, barchini con tendalino e motore. in questa baia aperta arrivano barche di medie dimensione partite da Rodi città e piccole imbarcazioni private che attraccano al molo della spiaggia minore e scaricano turisti di giornata che si riversano in paese. Non da mai l’idea di affollamento, confusione, l’effetto “Rimini” per capirci. Lo spazio tra i vicini è apprezzabile.

Se invece dal paese, prima della piazza principale si prende verso destra, verso una stradina che porta a residence privati, si arriva ad una strada lastricata in discesa che percorrono i poveri muli e che porta alla piccola spiaggia della baia principale, che poi e’ dove sbarcano i turisti. Qui c’e’ un’altra spiaggia di sabbia fine attrezzata, con una sfilata di bar e ristorantini, il molo appunto. Direi che per me è la prima in classifica.

Torniamo verso casa risalendo verso il paese, tentando le stradine verso sinistra, che entrano in paese e non ci perdiamo, anzi, apprezziamo l’ombra e dopo pochi gradini siamo già sulla strada principale dove incrociamo diversi baretti che vendono succo d’arancia spremuto fresco a 1€. Il paese è tenuto molto pulito, le strade sono ombreggiate dai tendalini dei negozi che chiudono le strade come una medina orientale, ma senza rendere il tutto soffocante. Durante il giorno l’afflusso di turisti è intenso, la sera arrivano gli inglesi alla ricerca di locali e di birra! L’atmosfera però è sempre festosa, la musica è alta ma mai molesta, i ristoranti con i menù esposti all’esterno e i camerieri che invitano ad entrare e ad accomodarsi sui “roof” ovvero le terrazze, dove e’ allestita la sala per cenare, non sono mai eccessivi. I prezzi sono un po’ più cari delle altre isole e questo forse fa di Rodi un’isola che allontana il turismo eccessivo. Purtroppo però dobbiamo notare che quando si sente urlare in mezzo alla strada siamo noi italiani i colpevoli..

Doccia, relax e poi vestiti carini via per la serata. Abbiamo sempre cenato fuori, cambiando ristorante ogni volta, e ogni volta è stata una buona scelta. Tra tutti segnaliamo lo Stefany’s, il Byzantino, il Delight, e mi sento di segnalare anche il Dimitri qualcosa, che non e’ un ristorante ma più una botteguccia, di una coppia matura che cucina per tre tavolini, appena entrati nella strada principale a destra, tra i negozi di abbigliamento, un’ottima mussaka e un pastitso (pasta tipo bucatini al forno con ragu e besciamella) e poi pita, souvlaki e altro molto tipico, sempre sorridente e veloce. Prezzi modici e tutto espresso. Il ristorante con la vista migliore e’ sicuramente il Mithos, all’inizio del paese, un po’ piu esterno, spettacolare per come domina la baia principale, ma hanno un atteggiamento un pò fastidioso, ti tirano su a vedere la vista e insistono molto.. non abbiamo ceduto. Il nostro studio risulta essere appena fuori dalla “vita”, giusto due vie, quindi perfetto per riposare, perche’ la musica dei locali non arriva..

La mattina dopo la colazione in camera (credemi, sulla pedana si dorme un gran bene!) ci siamo diretti all’altra baia, quella vicino a casa.. la baia di Saint Paul. Meraviglia! La seconda baia di Lindos è più piccola e chiusa, rocciosa, e blu! E’ una meraviglia. Vi si accede da due discese, ma è meglio lasciare le auto al parcheggio gratuito più sopra.

Noi siamo stati solo nella spiaggetta di sinistra, che è costituita di una piccola spiaggia di sassolini e di alcune terrazzine sulle rocce. anche qui ci sono lettini e ombrelloni, la cui manovra si complica un pochino, lo ammetto. Alle spalle c’e’ un solo barettino con un bersot ombreggiato che cucina pesce, carne, panini e insalate a prezzi onesti e molto bene. c’e’ anche una doccia, sempre utile per il mare molto salato di Rodi. L’acqua è fantastica. Blu, verde, trasparente, un po’ piu’ profonda che nella main beach, ma con colori incredibili. ci sono gli scogli vicini e quindi è molto ricca di pesci ed e’ un piacere da esplorare con la maschera, o per far tuffi da 3 metri. Qui nella baia semi-chiusa entrano poche imbarcazioni e molto piu piccole, qualcuna turistica, come quella con il fondo trasparente e nessuna delle grandi puo’ attraccare, quindi è molto piu’ silenziosa, anche i bambini sembrano essere un po’ più timidi. Sul lato di fronte c’e’ anche una chiesetta, che al tramonto celebra. Qualche privato ha all’attracco qualche motoscafino piccolo, non c’e’ modo di affittarli (per fortuna, neanche per gli insistenti turisti russi disposti a pagare anche il triplo).

Insomma, per qualche giorno ci siamo rimbalzati tra le due baie, godendoci il mare, la buona cucina, lo struscio tra i negozietti di chincaglierie – qui vanno forti i falsi di abbigliamento e le solite calamite ma ci sono anche bei negozi di gioielli e qualche artigiano di ceramica veramente originale.. mannaggia alla valigia troppo pesante sigh!

In città vale la pena visitare la chiesa principale, Panagia, che ha due campanili, uno bianco con la piccola campanella in ferro e l’altro in pietra, alto.

E’ una chiesa ortodossa, e come tutte riccamente dipinta e decorata e si entra, uomini e donne COPERTI anche le GAMBE. E’ una chiesa, un luogo di culto, non è obbligatorio entrare, e quindi a chi non piace puo’ anche fare a meno no? tanto piu’ che qui offrono parei puliti gratuitamente da indossare.. e invece c’e’ sempre qualche turista occidentale che fa la gnorri e si infila comunque. Ne ho vista una entrare praticamente nuda. Vorrei proprio vedere se nel proprio paese osa fare lo stesso. Io mi muovo sempre in canottiera, ma quando vado in giro per visite mi porto sempre una camiciola bianca a maniche lunghe di garza, che per queste cose e’ perfetta. Sforzo=0, resa=100. Ci vuole tanto? Ed e’ perfetta anche per i paesi arabi, cosi come un bel pareo che fa da gonna. Fresco e leggero, altro che gli hot pants, che ti fanno sudare e appiccicare sulle sedie.

Siamo andati anche a visitare l’acropoli naturalmente. Come anticipato la “scalata” non è niente di traumatico. I gradini si snodano inizialmente nel paesino, poi diventano gradoni, con vista sul paese, nella pineta, dove alcune donne siedono a cucire e stendono tovaglie, cuscini e altri manufatti sulle rocce, per venderle ai turisti che passano di li. I prezzi non sono esposti, si può mercanteggiare ma immagino che saranno leggermente più cari che in paese..comunque è impressionante vedere la costa della montagna ricoperta di teli.. e non tutti fatti a mano, aprite bene gli occhi, non fate i turisti pecoroni. L’accesso all’acropoli costa 5€ per gli adulti, è gratuito per i bambini. E’ circondato dalle mura del castello dei cavalieri risalente al 1300 circa, e contiene i resti del tempio di Athena Lidia del IV secolo a.C. con colonne ancora erette, alcuni basamenti, molti resti lasciati senza iscrizioni ne spiegazioni. La vista da qui è impagabile. Le strutture meglio conservate sono delimitate da corde che i turisti ignorano bellamente per scattare foto abbracciati ai marmi.. che tristezza..

Per gli ultimi due giorni ci siamo concessi l’auto. Rodi è troppo grande per girarla in motorino a nostro parere, e dato che ci eravamo già abbondantemente rosolati e avendo già ben sovvenzionato la locale farmacia……e dato che siamo due anime vagabonde e… bello il mare e bello il sole maaaaaa che palleeeee. Abbiamo girato parecchie agenzie anche a Rodi, e il prezzo migliore senza dubbio e’ Rodhos car, che avendo parecchie agenzie ci permetteva di lasciare la macchina in aeroporto con un sovrapprezzo di 25€, lasciando chiaramente la carta di credito a garanzia.. certo, 2 giorni ci costano 100 €, quasi come 8 in Scozia, ma che ci vuoi fare? Comunque facciamo il contratto e la mattina ritiriamo le chiavi, la macchina la troviamo posteggiata nell’ingresso a nord della citta’, siamo gia’ pronti con lo zaino fatto e via, si parte in esplorazione!!! Innanzitutto ci dirigiamo all’estrema punta sud dell’isola, dando uno sguardo a Lardos e Pefki, altre due cittadine di mare, caratterizzate da grandi alberghi e complessi lussuosi, ma sinceramente non ci hanno colpiti particolarmente. Il mare e le spiagge sono piuttosto banali. La strada verso sud rientra un poco e i paesi si diradano, l’isola è grande e mi da l’impressione di poca cura, ci sono molte case lasciate incompiute, tante spiagge praticamente abbandonate.. ma non resistiamo e fermiamo l’auto, andiamo a curiosare.

Il vento è forte e trascina detriti, ma i colori sono meravigliosi, non c’e’ niente per chilometri e l’azzurro del cielo si mischia a quello del mare. All’interno invece ci sono cappelle e piccoli monasteri ogni tre colline e ci fermiamo a fare qualche foto, e a visitarne qualcuno disabitato (sì, è il caso di vestirsi, il rispetto non vale solo se vi guardano no?).

Proseguiamo fino a Katavia e come il 50% dei pochi turisti che come noi sono in giro sbagliamo strada, non riconoscendo in quella piccola viuzza la nostra direzione. La nostra prima vera metà è Prasonissis, famosa per i surfisti perchè sembra che da un lato dell’istmo che congiunge l’isola maggiore all’isolotto il mare sia agitato, mentre dall’altro il mare sia una tavola d’olio. Uhm.

In effetti in fondo alla lunghissima (sporchissima) spiaggia il lato ovest risulta piu ondoso, le onde fanno la cresta, ma poi c’e’ un vento pazzesco ovunque, un sacco di kite-surf windsurf e una marea di biondoni surfisti ovunque che ti passano da tutte le parti e una manciata di temerari che tentano il bagno pure con i bambini mentre questi ti sfrecciano davanti, dietro, a destra e sinistra, insomma un macello! Non ci si puo’ fermare se non all’inizio della spiaggia ma il vento ci tormenta, credo che il divertimento qui sia solo per chi è totalmente attrezzato, il mare non è godibile “tradizionalmente”.

Via di li’, armati del tipico bibbbitone greco, ovvero un nescafe’ in bicchiere con cannuccia e ghiaccio che loro chiamano frappe’ siamo risaliti per la costa ovest, quindi abbiamo puntato verso l’interno, toccando il lago di Appolakia che altro non è che un bacino creato da una diga.. pensavo fosse una località turistica perchè anche molto grande e piacevole ma in realtà non c’è assolutamente nulla.. il paese appena fuori è microscopico. Qui probabilmente gli affitti sono bassissimi, ma e’ anche una desolazione, anche per mangiare. Abbiamo proseguito in direzione Lindos chiudendo l’anello e ci siamo goduti l’ultimo bagno nella nostra spiaggia meravigliosa prima di fare le valigie.

La mattina dell’ultimo giorno, valigie fatte e caricate, siamo partiti, questa volta visitando la costa est, le spiagge famose. Ci fermiamo prima a Stegna, niente di che. Poi proseguiamo per Tsambika, in effetti è bella, costa molto alta alle spalle ma spiaggia attrezzata e pulita, mare un po’ piu’ profondo e meno godibile, divertimenti sportivi. Afandou: lunga lunga spiaggia con qualche stabilimento, ma a me sembra un po’ più desolata, molto spazio libero, non molto pulita.. non fraintendetemi, non voglio per forza i lettini, ma la spiaggia sporca, il mare banale, il piattume, il minimo sindacale, in Grecia, non si puo’ vedere. Proseguiamo verso l’ultima tappa che veramente ci interessa: Ladiko, conosciuta anche come Antony Quinn Bay, dedicata al grande attore di origini greche che qui aveva una casa (in cui non torno per tanti anni).

Beh, che dire, finalmente si ragiona. La baia in realta’ e’ divisa in due, non e’ la prima, dove tutti pensano di fermarsi, ma la seconda, quindi proseguite verso il secondo parcheggio libero, pregate di trovare un posticino, e scendete per la scaletta, scavalcate tutti i lettini che riempiono il poco spazio disponibile e godetevi quella meraviglia di mare e di vista!!! Questa baia fa moooolto isole greche. Qui ci vogliono le scarpine da scogliera, se non volete camminare come zoppetti e fare magre figure, la maschera, e non ve ne pentirete! Lo spazio è praticamente inesistente, e quello che c’e’ è invaso dai lettini, penso che per prendere posto si debba arrivare prestissimo. Ma non conta, noi abbiamo lasciato tutto sugli scogli e ci siamo buttati. Anche qui ci sono cabine, docce, bagni (pero’ pessimi) e c’e’ anche il gabbiotto per fare il corso sub. Stupendo! Avrei voluto si prendere una barca e farmi un bel giro qui, e qualche esplorazione piu’ lunga, scovare magari qualche caletta nascosta.. peccato per l’affollamento, davvero forte. Ecco, qui si vedeva che era agosto!. Abbiamo mangiato al baretto a livello strada (tra l’altro ottimi prezzi) e poi abbiamo proseguito il nostro inesorabile avvicinamento all’aeroporto.

Lungo la strada abbiamo inserito la tappa a Petaloudes, la valle delle farfalle. La distanza da Ladiko non è molta, saranno 35km ma sono di strade collinari. Le strade di Rodi sono ben tenute e l’asfalto di media qualità, lucido vicino al mare ma con poche buche o inesistenti. Bisogna ricordare che l’assicurazione del contratto di noleggio auto copre solo ciò che succede sulle strade principali e secondarie, ben segnalate sulla mappa in dotazione, in colore rosso e .., che cominque portano a tutte le località principali. Non serve fare gli esploratori. La valle di Petaloudes occupa tutto il versante della montagna e ha tre accessi, da sopra, in mezzo e sotto. Per evitare una gran sudata in risalita abbiamo preferito lasciare l’auto al parcheggio gratuito di mezzo ed entrare da lì, previa visita veloce al monastero di Panagias Kalopetras, che non penso però sia ancora usato per celebrare perché l’entrata non era controllata, pur essendo riccamente decorato. Questo non giustifica entrare in bikini comunque.. Tornando alla valle, l’ingresso è 6 €, il luogo è ombreggiato, fresco, piacevole. È un percorso di gradinate e ponticelli costruiti lungo una sorta di torrente lento nel bosco, che forma piccoli stagni. Si può prendere la direzione verso nord e poi ridiscendere, o fare il contrario, ci sono panchine per fermarsi e qualche baretto, avendo il biglietto si possono passare i vari ingressi. Non c’è limite di tempo. Si invita al silenzio per non disturbare le farfalle che sono davvero, diverse centinaia di migliaia. Peccato per i turisti che scendono a rotta di collo dai sentieri senza rendersi conto che le farfalle, di una sola specie, non sono le poche che volteggiano qua e la, di colore rosso..ma le migliaia posate su tronchi e rami e rocce e foglie fino a ricoprire tutto con i loro disegni geometrici. Abbiamo fatto bene ad andarci subito dopo pranzo, ci siamo goduti il giro con pochi altri curiosi e siamo andati via giusto quando un pullman ne ha scaricati una valanga. Giudizio positivo, anche se non entusiasta. Direi carino.

Oramai agli sgoccioli del nostro tempo sull’isola ci siamo diretti all’aeroporto per calcolare i tempi per la restituzione dell’auto e poi dato che avevamo ancora tre ore per noi ci siamo diretti ad un’ultima spiaggia, Ialisos. La spiaggia non è male, lunga, di sassolini, alternata di stabilimenti, il mare pulito ma parecchio mosso come tutta la costa nord e presto fondo. Ma niente di speciale. Ci siamo rinfrescati e riposati, e poi abbiamo fatto quattro passi im paese. L’impressione è stata veramente assurda, quella di una Rimini decaduta, perduta, come sarebbe abbandonata tra 50 anni. Antiquata, coi negozi impolverati che vendevano magliette della fiorentina con ancora Batistuta, i souvenir incrostati di conchiglie, le asciugamani da spiaggia anni 80 originali dell’epoca. Probabilmente è la cittadina di mare frequentata dai greci, i prezzi sono più contenuti ma il paese è veramente triste e bruttino in generale.

Ultima nota sull’aeroporto prima di terminare il racconto: l’agenzia permette di lasciare l’auto proprio in aeroporto, molto comodo. L’aeroporto di Rodi non è una stanza con un tendalino, è un vero aeroporto internazionale. I desk di easyJet sono dietro quelli principali, quindi preparatevi a fare tutto il giro, verso destra. Oltre il check in ci sono due bar e un paio di negozi, noi abbiamo mangiato due torte salate al self service, caruccio, e fatto qualche ultimo acquisto al duty free. Ciao bella Rodi, magari torneremo tra vent’anni!



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