Un sogno chiamato Repubblica Dominicana

Una settimana di musica e mare tra Santo Domingo, Higuey e Mano Juan
Scritto da: lioness1976
un sogno chiamato repubblica dominicana
Partenza il: 21/01/2013
Ritorno il: 27/01/2013
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €

9.01.2013

Finalmente il 19 è arrivato! Si parte destinazione Repubblica Dominicana precisamente Bayahibe-Dominicus. Questa volta parto sola, già fatto altri viaggi sola, ma mai così lontano… inizia una nuova avventura! Il volo Neos da Milano Malpensa è puntuale ,come sempre il trattamento a bordo è ottimo e alle 20.40 ora locale si atterra all’aeroporto di La Romana. Dopo il disbrigo delle formalità all’uscita trovo il pullman del tour operator Karambola – Alpitour destinazione Dominicus. Ovviamente tutti andavano nei vari Villaggi, solo io avevo come alloggio un hotel, il Cabana Elke a pochi metri dall’entrata del Viva Dominicus Beach. Ho scelto un hotel con formula pernottamento e prima colazione in quanto non amo particolarmente i Villaggi, si rischia di rimanere chiusi lì dentro tutto il tempo anche solo per il fatto di aver pagato come all inclusive… All’entrata dell’hotel trovo Emilio, il proprietario italiano che mi accompagna alla mia stanza, che dire? Non si poteva chiedere di meglio! Una grande camera tutta per me con letto matrimoniale, un divano, televisione (si vede Rai 3) bagno, armadio, frigo e addirittura il lavello. Sono stanchissima per cui decido di andare subito a dormire per essere riposata il giorno dopo.

20.01.2013

Sveglia alle 8.00, colazione in Hotel (la preparano al momento su richiesta) personalmente ho chiesto cafè con leche e pan tostado con mermelada, buonissima la marmellata devo dire. Dopo colazione inizio ad avventurarmi per la peatonal, la pedonale che costeggia il Viva, un susseguirsi di bancarelle, agenzie di escursioni e ristoranti. In particolare sono alla ricerca dell’Agenzia Mariposa di cui ho letto ottime recensioni e che ho già contattato dall’Italia, confermo tutto quanto è stato scritto su questa agenzia, la proprietaria Manuela è stata attentissima ad ogni mia richiesta e la loro collaboratrice Romina è una persona fantastica che non smetterò mai di ringraziare per la disponibilità e per la simpatia, da ricordare anche le accompagnatrici delle varie escursioni Teresita ed Elva, simpatia e professionalità assicurate. Con Mariposa prenoto subito 3 escursioni, Isla Saona (da non perdere!),Santo Domingo e Safari con traversata del Rio Chavon. Proseguo il mio giro panoramico e mi lascio convincere a farmi fare le unghie in acrilico al prezzo di 20€ da una delle tante ragazze che si dedicano ad unghie e capelli. Risultato piuttosto soddisfacente. Nel frattempo arriva l’ora di pranzo e Romina mi accompagna ad un Ristorante l’Esotic dove fanno comida Dominicana (anche da asporto), il menu del giorno consisteva in carne de cerdo (maiale) con riso e habichuela (i tipici fagioli dell’America Latina) e verdure, tutto ciò al prezzo di 125 Pesos, ovvero circa 2,50 €! Mi fermo al Market per prendermi una Presidente, la birra locale e mi dirigo all’Hotel per consumare il pasto in camera. Nel pomeriggio decido di prendere un po’ di sole e mi avvio alla spiaggia che essendo domenica è affollata di famiglie di dominicani con tanto di stereo e bevande fresche. Anche in spiaggia ci sono molte bancarelle e faccio la conoscenza di James Bond, un dominicano simpatico che mi offre del succo di cocco e riesce a farmi acquistare un abitino per mia nipote e una bambolina tipica al prezzo di 1000 Pesos. In Repubblica Dominicana come in tutta l’America Latina è fondamentale contrattare, sempre e comunque! Non accettate mai il primo prezzo che vi sparano… contrattate. Dopo un’oretta di sole ritorno in hotel per una doccia e mi preparo per la cena. Decido di mangiare al El Mundo, il locale che frequenterò per tutta la vacanza. La proprietaria Antonella è una Romagnola eccezionale, nasce subito un grande feeling e stessa cosa con i camerieri e baristi che lavorano lì, ragazzi preparatissimi e gentili che parlano perfettamente l’italiano. La cena consiste in pollo con papas salteadas e un bicchiere di vino rosso, porzioni abbondanti e carne e patate buonissimi. Dopo cena mi son fermata al bar del ristorante per una birra e lì ho conosciuto Teresita che sarà l’accompagnatrice delle escursioni sull’Isola di Saona e al Rio Chavon. Siccome la voglia di ballare è tanta chiedo dove si può andare da quelle parti e mi indicano il Pure, un locale all’interno del Casinò sempre in zona Dominicus, c’è poca gente, ma per me l’importante è ballare!

21.01.2013

Oggi per pranzo decido di farmi fare un panino al Market davanti al Viva, ottima idea panino enorme con Presidente a prezzi più che contenuti. Dopo pranzo vado in spiaggia a prendere un po’ di sole e prima di rientrare in hotel passo da Mariposa per accordarci sul giorno dopo, in quanto vorrei andare a visitare un orfanotrofio a La Romana e Manuela si mette subito in azione per soddisfare questo mio desiderio! Al rientro in hotel doccia, riposo di un oretta e tappa a El Mundo per un Margarita preparato dal bravissimo Josè. Dopodichè mi unisco a un gruppo che và a fare un giro a Bayahibe, passiamo davanti al Colmado pieno di gente e rientro presto in hotel.

22.01.2013

Oggi vado a visitare l’orfanotrofio a La Romana, davanti agli uffici del Mariposa trovo il taxista Renè contattato da Manuela che mi accompagnerà in questa visita insieme ad una simpatica signora dominicana, Beatriz, che si occupa di volontariato. Come prima cosa ci rechiamo in una scuola dove consegno alla direttrice pasta e biscotti che avevo acquistato il giorno prima al market, poi è la volta di un prescolare dove trovo bimbi piccoli che non hanno ancora l’età per la scuola, ma i cui genitori non possono accudire perché lavorano, la povertà in quelle zone è immensa e i genitori sono costretti a lasciare i figli anche piccolissimi a scuola dal lunedì al venerdì perché non possono occuparsene. Infine ci dirigiamo a un orfanotrofio vero e proprio dove alloggiano bambini da pochi mesi a 22 anni, successivamente i giovani vengono lasciati liberi di scegliere se rimanere nell’Istituto e dare una mano o se intraprendere una carriera lavorativa e una vita autonoma. Degno di nota il lavoro svolta dal personale, quanta pazienza e amore devono metterci! Ormai è ora di pranzo e decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa sulla spiaggia di Bayahibe… bellissimo! Tavolo e sedie di plastica sotto una palma e una leggera brezza che ci rinfresca per tutto il pranzo. Al pomeriggio faccio un giro per la Peatonal e mi fermo a prendere un aperitivo a El Mundo. Per la serata torno al El Mundo per una birra e mi ritiro presto perché domani ho la prima escursione.

23.01.2013

Sveglia alle 7.30, colazione e ritrovo per la partenza davanti agli uffici del Mariposa. Un pulmino ci accompagna a Bayahibe dove ci imbarchiamo su una lancia da 24 persone. La prima sosta è alle piscine naturali dove ci viene offerta anche la prima dose di vitamina R (rum e coca!) proseguiamo per il Canto de la Playa; tengo a precisare che le escursioni dei Villaggi si fermano alle prime spiagge che si incontrano e viaggiano in catamarano, con Mariposa invece siamo arrivati ad un vero e proprio paradiso con pochissimi turisti. Alle 12 ci viene offerto uno spuntino e Felipe, il fotografo ufficiale, fa un ottimo servizio fotografico a ognuno di noi che poi raccoglierà in un cd al prezzo di 50€ (ma ne vale la pena,le foto sono bellissime!). Ci godiamo per una mezz’oretta il sole e la spiaggia e si riparte per Mano Juan, unico paesino abitato dell’isola di Saona, lì ci aspetta il pranzo (verdure, patate al cartoccio, carne e aragoste a volontà). Dopo cosa c’è di meglio di un buon caffè? Lo prendiamo da un signore dominicano che lo prepara addirittura usando la caffettiera! Curiosità di questo personaggio è che vive con un maialino che dice di aver salvato in quanto la mamma non aveva latte per tutti e che sembra addomesticato! Dopo il caffè ci avventuriamo per un giro di ispezione nel paese, qualche casa mezza diroccata, negozietti di quadri e souvenir vari, una chiesa e arriviamo alle scuole che sembrano deserte.E’ ora di ritornare a Bayahibe non prima di esserci fermati però nuovamente alle piscine naturali e giusto per non perdere l’abitudine aperitivo a base di rum e coca o rum e sprite. Questa escursione è stata una delle più belle fatte, la consiglio assolutamente; il mare e le spiagge di Saona sono spettacolari, indimenticabili e la simpatia di Teresita, l’animatrice e di Elva, la guida, vi accompagneranno per tutta la giornata. Per la serata ho in programma una cena al Tracadero in compagnìa di Mirco, un ragazzo italiano conosciuto i primi giorni di vacanza. Il posto è incantevole, piscine di diverse dimensioni, bar ad ogni angolo, luci e musica tengono compagnìa durante tutta la serata, i camerieri altamente professionali e uno dei proprietari, Martino, gentilissimo ci permette di girare per il ristorante e di scattare foto mentre preparano la cena. I piatti erano abbondanti e tutto squisito, i prezzi sono un po’ alti, ma vale la pena andarci almeno una volta. Finiamo la serata a El Mundo dove ad un certo punto và via la luce e torna solo dopo una mezz’oretta, naturalmente i dominicani sanno come sopperire a queste mancanze e hanno subito messo ad alto volume la musica scaricata sui loro cellulari! Eh sì, in Repubblica Dominicana senza musica non si può proprio stare!

24.01.2013

Sveglia alle 6.50 per la seconda escursione, Santo Domingo. Ritrovo al Mariposa e partenza per la capitale con sosta a La Cueva de tres ojos, grotte con tre laghetti sotterranei, molto belle e caratteristiche. Proseguiamo per la capitale e come prima cosa visitiamo il Pantheon nella zona colonial e subito dopo la Cattedrale. Culturalmente SantoDomingo offre poco, niente a che vedere con L’Havana o la civiltà Maya in Messico, ritengo comunque che meriti una visita anche solo per un aperitivo in uno dei tanti bar presenti in Piazza e per osservare il traffico incredibile moto, auto, taxi, pullman, carrozze trainate da cavalli… sulle strade c’è di tutto di più! Ci fermiamo a pranzo in una tavola calda dentro un Centro Commerciale e così ne approfittiamo per dare un occhiata ai negozi, idem all’uscita… c’è un grosso negozio di souvenir, abbigliamento, sigari, rum e quant’altro si possa desiderare. Dopo lo shopping è prevista la visita alla casa di Diego Colon figlio di Cristoforo Colombo. La nostra guida, la mitica Elva già conosciuta nell’escursione del giorno prima, ci illustra nei dettagli tutto ciò che si trova all’interno della casa, arricchendo ogni descrizione con aneddoti e abitudini dominicane. Rientriamo al Dominicus per le 17.30, un aperitivo veloce con Teresita (che ho incontrato negli uffici del Mariposa) e poi in hotel per doccia, per la serata è prevista la discoteca Pure all’interno del Casinò in zona Dominicus. Per raggiungerla c’è un comodo servizio navetta che parte ogni 20 minuti dal Viva, idem per il ritorno. L’ingresso è costato 5€ senza consumazione; c’era molta gente in quanto il giovedì è la serata in cui gli animatori dei vari Villaggi accompagnano lì i clienti, quindi c’era un ritrovo di etnie differenti notevole. Gli spettacoli sono un po’ pietosi e patetici, la musica spazia dal merengue e bachata ai ritmi dell’house e della disco, la media d’età era tra i 18-30 anni; ho avuto l’impressione che ci fossero molte prostitute all’interno del locale, non una gran serata quindi, molto meglio la domenica.

25.01.2013

Sveglia alle 7.30 colazione a El Mundo e partenza in camion (di quelli aperti ai lati) per Higuey, terza e ultima escursione. Sosta ad una piantagione di canna da zucchero dove ci viene spiegato come si coltiva e si raccoglie e ne assaggiamo anche un pezzetto. Qui la gente vive veramente in povertà, ci sono baracche disseminate per la piantagione e qualche bovino malandato che gira lì intorno, il lavoro è tanto e il salario quasi nullo. Dopo la piantagione è la volta della piccola fabbrica di sigari. Un signore dominicano molto paziente e gentile ci mostra come vengono lavorati e creati i sigari e ci accompagna in una stanza dove vengono conservati ed eventualmente venduti e dove si possono “assaggiare” prima dell’acquisto (alcuni erano aromatizzati, vaniglia, cioccolato, cannella e non poteva mancare rum!). Di Higuey visitiamo il mercato locale, tante bancarelle una attaccata all’altra, profumi di spezie, tantissima frutta e verdura, ma la cosa meno gradevole è la carne stesa al sole in balìa di mosche e insetti vari e, ovviamente, anche il sistema fogniario lascia a desiderare per cui l’odore non è dei migliori! Nonostante tutto è stato interessante vedere questo scorcio di vita dominicana, con il suo brulicare di gente, gli ambulanti che incitano all’acquisto, traffico esagerato sulle strade, specie di take away lungo la via principale con le salsicce e il pane in vista, sotto la calura dominicana. Prima di pranzo ci accompagnano in un grande gift shop dove si possono acquistare souvenir di ogni tipo, magliette, monili, quadri e tantissime altre cose. La parola d’ordine rimane sempre “trattare sul prezzo” per qualsiasi cosa. Pranziamo in un ristorante un po’ isolato, caratteristico dove ci servono il solito riso dominicano, yucca, verdure fritte e tantissimi gamberoni, per finire frutta fresca e mama juana. Vicino al ristorante c’è una scuola con una sola classe, dove una decina di bimbi di tutte le età aspettano i regalini che abbiamo portato loro, caramelle e biro. E’ arrivato il momento della traversata sullo zatterone del Rio Chavon. Per tutto il percorso non mancano balli, musica e ovviamente rum! Bravissimi e instancabili i ragazzi dell’animazione e Teresita si presta anche per un mini corso di bachata e merengue. Per i più temerari è previsto il salto con la liana. Dopo la dimostrazione di Felix, il Tarzan della situazione, alcuni tentano il salto con risultati più o meno divertenti! Sempre a bordo del camion ritorniamo al Dominicus, dove mi fermo per un aperitivo con i ragazzi conosciuti in questi giorni e mi preparo per la cena. Per questa sera ho deciso di provare un altro ristorante gestito da italiani di cui ho letto buone recensioni, La Cueva, appena fuori dal Viva Palace. Ordino tagliata di manzo, patate saltate e un bicchiere di vino rosso, l’attesa è un po’ lunga, ma tutto squisito e anche il prezzo non è male, 1000 pesos dominicani (con un po’ di sconto) ovvero 20€. Dopo cena non posso mancare per l’ultima sera a El Mundo, dove mi trattengo fino all’una a ridere e a scherzare con Antonella e i ragazzi che lavorano lì.

26.01.2013

Ultimo giorno in Repubblica Dominicana. Mi sveglio con una tristezza assoluta, mi mancherà tutto di questi posti e della loro gente.decido di provare a prendere la gua gua, il pulmino caratteristico che percorre tratte più o meno brevi e dove solitamente salgono il doppio delle persone che può contenere. Io invece sono fortunata, salgono solo un paio di turisti e ad un certo punto si svuota e l’autista mi fa salire davanti, così inizio a conversare con lui un po’ in spagnolo e un po’ in italiano. Scendo a Bayahibe, faccio un giro per la spiaggia, che continua a piacermi di più rispetto a quella del Dominicus e prendo un refresco ad un chiosco poco distante dalla spiaggia. E’ ora di ritornare in zona Dominicus, mi faccio indicare la gua gua che và in quella direzione e torno per l’ultima volta a El Mundo per salutare tutti. Passo negli uffici di Mariposa per ringraziare Manuela, Marco e Romina e mi preparo al ritorno. Alle 18.15 precise arriva il pullman del tour operator che ci accompagna in aeroporto. Per fortuna il volo è puntuale (22.15) e il servizio a bordo impeccabile come sempre quando viaggio con Neos Air. E’ stata una vacanza indimenticabile, per i luoghi che ho visitato, per le persone che ho conosciuto, per la musica che accompagna in ogni momento la vita dei dominicani, per i balli che ho fatto e per la disponibilità dei miei connazionali. Consiglio a tutti di visitare questo Paese meraviglioso, senza credere al terrorismo che fanno nei villaggi. Ovviamente bisogna usare tutti gli accorgimenti del caso come in qualsiasi altro Paese del mondo, Italia compresa. Il vero pericolo è dentro i villaggi non fuori, pericolo di tornarsene a casa senza aver visto le meraviglie che la Repubblica Dominicana offre e senza aver conosciuto i dominicani, un popolo che se trattato con rispetto non fa altro che ricambiare.

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bancarelle sulla spiaggia

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la spiaggia dell'Isola Saona

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i bambini dominicani



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