BAYAHIBE: frammenti di emozioni!

Sono di nuovo a casa! E come tutte le volte che torno, i giorni successivi sono intensi di pensieri, rielaborando ciò che ho visto, sentito e vissuto. Stavolta però è molto più difficile raccontare a chi chiede informazioni. Non è stato un mese di vacanza...sarebbe infatti stato semplice descrivere meravigliosi paesaggi, divini tramonti e...
Scritto da: Aglaja Zoe
bayahibe: frammenti di emozioni!
Partenza il: 26/03/2009
Ritorno il: 26/04/2009
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Sono di nuovo a casa! E come tutte le volte che torno, i giorni successivi sono intensi di pensieri, rielaborando ciò che ho visto, sentito e vissuto. Stavolta però è molto più difficile raccontare a chi chiede informazioni. Non è stato un mese di vacanza…Sarebbe infatti stato semplice descrivere meravigliosi paesaggi, divini tramonti e mare incantevole.

Sono stati 30 giorni nei quali ogni istante è stato alla scoperta della vita, all’essenza dell’essere umano, che spogliato di tutta la sua materialità, mostra un’anima e un cuore egregiamente accecante. 30 giorni di volontariato con sede in Bayahibe nella fondazione HAMBRIENTOSDETODO.

Già nel volo ho riconosciuto il calore e la gioiosità tipicamente dominicana che non mi ha permesso nemmeno 5 minuti di sonno durante tutto il viaggio, per non parlare del caos nell’aereo quando sono state visibili le luci di Santo Domingo.

Vivere la realtà dominicana a 360 gradi ti fa dimenticare di essere lì solo di passaggio. La gente è molto cordiale e calorosa, basta volerlo e si entra subito in confidenza…Da qui lo scherzo, la battuta e il gioco non mancano mai. Sono molto interessanti le abitazioni caratteristiche in legno tutte di colori vivaci e sgargianti, dalle quali vengono fuori a qualsiasi ora: odori di cucina tipica, musiche caraibiche e grida di una familiarità rumorosa. Il contatto maggiore ovviamente è stato con i bambini con i quali avviene un’immediata empatia. I loro grandi occhi neri trasmettono tante emozioni, la loro vivacità è travolgente. Le dimostrazioni d’affetto sono costanti: dandoti la mano, avvinghiandosi al collo per un bacio, correndo da lontano solo per arrivare prima dell’amico, sensazioni che vale la pena vivere. Un abbraccio…Che darei ora per un abbraccio di Carlito, per le sue inaspettate visite a casa con un fiore in mano…

Riguardo al cibo, ci sono diversi “Pica Pollo”che offrono cucina tipicamente dominicana: riso, pollo e fagioli; ma quando sentirete la nostalgia della cucina italiana (e la sentirete!) passate da “MAMMA MIA” e Fedra vi farà un delizioso primo piatto, ma non solo…

La sera non c’è molta gente, si può stare tranquilli se si vuole bevendosi una birra, o ci si può spostare da Bayahibe verso qualche locale o discoteca a qualche chilometro di distanza.

La zona che abbiamo seguito va da La Romana a Higuey, ci siamo quindi spostate molto, quasi tutti i giorni. Il nostri mezzi di trasporto erano 3: la gua-gua che è un taxi collettivo con percorsi già definiti; il motoconcho che è un taxi-motorino, in cui si va liberamente in tre e senza casco; e in bola: autostop (ma questo voi non lo fate!).

La sistemazione che posso consigliarvi è, dipendentemente dal soggettivo adattamento delle persone: una cabaňas, un appartamento o se proprio dovete un hotel, ma no nei resort!!! Ovviamente quando sarete lì, non potrete farvi mancare l’isola di Saona. Io ci sono tornata accompagnando due bambini, che con 2 e 8 anni di vita avrebbero già troppe cose da raccontare. Un giorno di vacanza per tutti e tre (forse per me un po’ meno, ma comunque indimenticabile!) ci è stato gentilmente offerto da Manuela e Marco di MARIPOSATOURS, i quali non si sono limitati a questo, ma sono parte attiva ogni qualvolta viene richiesto il loro aiuto e nel loro piccolo portano un contributo costante anche mentre svolgono il loro lavoro. Cercate il loro ufficio, perché una Saona al Canto della Playa, organizzata in quel modo non la troverete altrove; e consiglio anche il safari: per vedere OLTRE! Un mio personalissimo suggerimento: vale la pena conoscerli. Garantito! Vorrei parlarvi anche delle giornate nei batey haitiani, di quelle passate in ospedali, nei carceri e in ospizi per anziani, dei giorni in cui si organizzavano corsi per bambini e non… Ma qui non è il posto giusto…Annoierò qualcun altro per questo! 🙂 Se vi state chiedendo se mi sono anche divertita la risposta è: CLARO QUE SI! Non è possibile non divertirsi in un posto del genere.

Ciò che già mi manca, oltre ovviamente al sole, è il calore e il sorriso contagioso dei bambini e della gente, il buonumore che trasmettono nonostante la realtà sia meno facile della nostra.

Un grazie di cuore a tutti coloro che ho incontrato in questo percorso: bayahibegni (si dirà così?) e non. E un grazie infinito alla fondatrice dell’associazione: MARIA JOSE’ che mi ha fatto vivere quest’esperienza con passione, istinto e cuore.

Ai prossimi frammenti di emozioni…Da condividere.



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