In giro per l’Europa 2

Sulle orme di Sw. Faustyna tra Portogallo, Olanda e Polonia
Scritto da: giusep11
in giro per l’europa 2
Partenza il: 09/05/2015
Ritorno il: 20/05/2015
Viaggiatori: 1
Spesa: 1000 €
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In giro per l’Europa2… sulle orme di Sw. Faustyna

di Giusep11 dal 09.05.15 al 20.05.15

Premessa I parte

Questo viaggio può essere inquadrato in due parti; la prima più classica culturale-turistica, la seconda molto meno comune di tipo spirituale. L’impulso a realizzare quest’ultima viene dopo la lettura del diario di Sw. Faustiyna Kowalska il cui contenuto non è propriamente narrativo o autobiografico, ma un profondo viaggio nell’immensità dell’anima.

09 maggio

E’ ora di partire, finalmente. Dopo aver riguardato puntigliosamente tutti gli spostamenti, le prenotazioni, nonché tutti gli incastri a che tutto fili liscio, esco di casa col mio zaino alla volta dell’aeroporto. Proprio quel giorno ci sono dei lavori sulla carreggiata che stiamo percorrendo facendoci perdere del tempo prezioso e che innalza il mio livello di ansia, ma poi tutto si risolve con l’arrivo all’aeroporto.

Volo Ryanair per Madrid e trasferimento da Barajas per il centro città con bus 200. E’ sabato sera e il centro è pieno di gente che passeggia o siede intorno ad un tavolo di ristorante o raccolta per ascoltare qualche concerto di piazza: insomma è una festa. Dopo aver consumato un piccolo pasto a base di calamari a Plaza Mayor, mi trasferisco passeggiando alla Estacion Sur da cui prendo il bus(Socibus) per Sevilla.

10 maggio

Alle 6.00 del mattino arriviamo. E’ l’alba e i locali che preparano churro con cioccolata sono già aperti; sono solito a questo, ma la cosa che mi preme è godermi l’alba l’ungo il fiume Guadalquivir scattando delle foto ad una città vuota che ancora sonnecchia. Conosco bene Sevilla, sarà forse la quinta volta che vengo, ma non mi annoia mai.

Dopo aver fatto i miei soliti giri come visitare Piazza di Spagna, la Cattedrale e altre viuzze del centro, mi avvio verso la stazione Plaza de Armas per prendere il bus(Alsa) per Merida.

Merida fa parte della regione autonoma dell’Extremadura dove le condizioni metereologiche sono particolarmente ostiche, infatti già ai primi di maggio le temperature sono molto alte. Dopo aver fatto il check-in in albergo mi avvio verso il centro in cui trovo, nella piazza principale, molta gente tutta in festa. La cosa che mi preme è visitare il museo di arte romana che chiude alle 3pm, per cui senza indugio mi reco lì. In un’ora o più è facilmente visitabile il tutto che trovo abbastanza interessante e gratuito. All’uscita mi reco nel sito più importante del luogo ovvero l’anfiteatro romano pagando un ticket di 12euro che permette la visita di altri siti. La presenza di Augusto Emerito che ha fondato questa città ha lasciato dei segni ben evidenti l’ha resa molto importante.

Altri siti visitabili con lo stesso ticket sono: la Casa del Mitreo che è una casa patrizia con dei bei mosaici; Tempio di Diana; Los Columbarios; Ponte Romano che attraversa il fiume Guadiana; lo spettacolare acquedotto Los Milagros che segna la grandezza dell’ingegneria romana; chiesa di Santa Eulalia che fu bruciata da piccola dopo aver dichiarato di fronte al tribunale di essere cristiana. La sua tomba si trova nel sotterraneo della chiesa.

11 maggio

Mi alzo molto presto per prendere il bus(Alsa) per Lisboa che parte alle 3.30am; per raggiungere la stazione dei bus attraverso un ponte molto lungo che è illuminato nella zona pedonale. Da Lisboa Sete Rios prendo la metro che mi porta la centro e velocemente dopo aver lasciato la borsa alla signora Maria Carrera proprietaria dell’hostello che mi conosce per essere stato lì anche in passato, mi reco alla stazione Rossio per prendere il treno per Sintra.

Da Sintra stazione si può prendere il bus turistico che porta ai vari siti da visitare pagando intorno ai 4euro, ma essendo presto preferisco fare trekking godendomi tutto ciò che incontro per strada. Arrivato in centro si incontra il Palazzo Nazional che visito all’esterno e sono molto belle le viuzze tipiche della zona molto caratteristiche. Intanto faccio spesa al supermarket e mi avvio verso il Castelo dos Mouros seguendo l’apposita segnaletica per i trekker. Lungo la strada faccio conoscenza di due italiani con cui condivido questa gradevole scalata. Non visito all’interno il castello perché si presenta come una rovina senza avere una particolare attrazione reale.

Mi dirigo verso il Palacio Nacional da Pena (il Palazzo delle Piume) che è un complesso fiammeggiante, commissionato da un re amante dell’arte che volle un edificio in grado di rappresentare un’opera lirica. Ogni sezione dell’esterno è singolarmente decorata con colori vivaci e belle sculture in pietra. All’interno, le sale di rappresentanza sono state mantenute come erano nel 1910 quando la corte reale portoghese scappò in Brasile per sfuggire alla rivoluzione. Intorno al palazzo vi è vasto parco che lo circonda ricco di piante, alberi, fiori e laghetti. Si possono seguire vari percorsi segnati su una mappa data all’ingresso.

Nel primo pomeriggio prendo il bus 403(ScottUrb) dalla stazione dei treni per Cabo da Roca. Questo lembo di terra è il punto più occidentale che c’è in Europa dopo il quale inizia l’oceano Atlantico. Che dire si può stare un’oretta per guardare lo strapiombo sotto i piedi, scrutare l’orizzonte e prendere il sole. Naturalmente sarebbe più poetico stare lì per il tramonto, ma decido di fare un salto a Cascais.

Arrivo alla stazione ferroviaria e mi metto subito in cerca del posto che voglio visitare ovvero Boca Do Inferno. E’ molto semplice basta seguire il lungomare e magari chiedere ai passanti. Forse non è niente di eccezionale, ma fermarsi lì per un po’ ascoltando le urla del mare che viene risucchiato da alcune buche nella roccia e quando viene risputato fuori ad alta pressione emette dei suoni veramente inquietanti.

Prendo il treno per Lisboa che ferma a Cais Do Sodrè dove passo l’ultima parte della giornata seduto sugli scalini di fronte al Tajo alle spalle di Praca Do Comercio fino al tramonto e che per me è diventata una consuetudine.

12 maggio

Al mattino presto con bus Redexpressos faccio un salto a Coimbra. E’ una giornata molto calda e con lo zaino addosso non è il massimo. Arrivo in centro a Praca Oito de Maio per visitare la parte storica con la chiesa di Santa Cruz e poi mi dirigo verso la città universitaria. Ovviamente non si può non andare a visitare la biblioteca Joanina con i suoi numerosissimi volumi antichi pagando un ticket di 9€ che comprende anche la visita alla cappella, al palazzo con esposizione di dipinti e l’aula magna dove si celebrano le lauree. Sempre nei pressi c’è il duomo Sé Velha.

Torno indietro verso il centro percorrendo le stradine sali scendi tipiche, molto simili a quelle viste a Lisboa e Sintra.

Nel pomeriggio trasferimento a Fatima dove passo tutta la notte…

13 maggio

Prendo il primo bus Redexpressos per Lisboa che parte alle 7.00; è una fase molto delicata perché mi attende l’aereo alle 10 e ci sono tutti i motivi per essere preoccupato di non arrivare orario. Intanto si parte in ritardo e la cosa più fastidiosa e il traffico nei pressi di Lisboa che mi fa salire l’ansia di non poco. L’arrivo alla stazione Sete Rios avviene con 25’ di ritardo, mi catapulto fuori e corro verso la metropolitana riuscendo a prenderla al volo. Per l’aeroporto devo cambiare dopo 2 stazioni e la metro non è ancora pronta per partire. Durante il tragitto non faccio altro che valutare il tempo di percorrenza occorrente per arrivare a destinazione. Finalmente ci siamo, ma devo recarmi al Termilal-2 e ci si arriva con lo shuttle; chiedo ad un addetto che mi indica dove è la fermata e correndo con la bava di fuori trovo la fermata e salgo sul bus che stava proprio chiudendo le porte. E’ inutile dire che arrivo al terminal e trovo una fila immensa al security control, ma dopo aver mostrato il bording pass all’addetto mi fa saltare la fila e arrivo anche in anticipo rispetto alla chiusura del gate(volo Transavia).

Arrivo ad Amsterdam nel primo pomeriggio alla stazione Centraal avendo usato il treno per il transfer dall’aeroporto. Capisco subito che aria tira, capisco subito che mi trovo in un posto che mi trasmette positività, capisco subito che sarebbe stato tutto bello… tanto è vero che ho tanta voglia di sorridere.

Cerco l’albergo tra i grovigli di stradine arrivando a piazza Dam, il centro di ritrovo e di riferimento per chi arriva qui. Arrivo in hostel, prendo possesso del mio letto in camerata e sono subito fuori per godermi questa città. Faccio vari giri, prendo informazioni sul noleggio delle bici e finisco la giornata curiosando nel quartiere a luci rosse molto frequentato. Tra i vari locali noto la lunga fila per assistere allo spettacolo porno show e le immancabili signorine in vetrina che cercano di accaparrarsi clienti; da ricordare che non si può fotografare per non subire le ire delle stesse e la multa della polizia.

14 maggio

Mi alzo presto e alle 9.0 sono davanti al noleggio delle bici di fianco alla stazione; prendo una bici senza cambio e parto per la grande impresa: arrivare a Zaanse Schans: il villaggio dei mulini a vento. Il tipo del noleggio mi regala anche una piantina e dopo aver preso il traghetto dietro la stazione, mi ritrovo sull’altra sponda per dar via all’avventura. Il tragitto che mi sono prefisso è abbastanza lungo ma molto panoramico: attraverso villaggi, visito chiese, passo per Oostzaan, sosto sulle sponde del lago Twiske e arrivo finalmente Zansee S.

La visita del villaggio non è molto lunga, faccio un po’ di foto, visito un mulino all’interno in cui viene fatta la dimostrazione di come attraverso il movimento delle pale si mettono in azione delle seghe che tagliano un tronco d’albero a fette.

E’ possibile acquistare anche dei prodotti locali come il loro formaggio tipico e fotografo con piacere una bella commessa dalla tipica etnia del posto con annesso costume tradizionale. Finito il giro riprendo la bici e faccio ritorno scegliendo un altro percorso, più breve ma non panoramico.

Termino il pomeriggio facendo altri giri per la città, visitando di tanto in tanto qualche chiesa, flower market, fotografo le casette caratteristiche con le finestre tutte storte e mi diverte molto nel vedere gruppi di ragazzi che fanno i festini sulle barche lungo i canali bevendo birra e ascoltando musica ad alto volume. Per gli aristocratici è possibile affittare una barca con tanto di capitano dove si viene serviti per una cena o aperitivo mentre la barca solca i canali. Non so quanto costa sta roba qua!

15 maggio

Prima di lasciare Amsterdam non posso non vedere il museo di Van Gogh che al contrario del Rijksmuseum e più piccolo e si può visitare con calma e senza fare file chilometriche incredibili. Il biglietto lo avevo comprato on line in anticipo per evitare lunghe file perditempo scegliendo l’orario di entrata meno affollata. Alle 9am sono lì ed entro subito avendo la corsia privilegiata trascorrendo tre ore ammirando i bellissimi dipinti e riuscendo a fotografare (cosa proibita) anche dei quadri per me più significativi. Ho optato per il noleggio dell’audioguida che è utile per approfondire meglio gli aspetti meno noti del pittore. Prima di andar via ho ripercorso a ritroso i 3 piani ridando velocemente un ultimo sguardo ai vari capolavori.

Nel primo pomeriggio prendo il treno dalla stazione centrale e mi trasferisco a Eindhoven, dalla cui stazione partono i bus per l’aeroporto. Volo Wizz fino a Warsava.

All’arrivo seguo le indicazioni per i treni e prendo l’S2 che ferma alla stazione centrale acquistando il biglietto integrato valido 24h (15zl).

Nei sottopassaggi della stazione Centralna c’è un compro oro a cui mi rivolgo per cambiare ad un ottimo prezzo un po’ di euro e finalmente esco fuori ammirando il forte impatto del Palazzo della Cultura molto imponente. Ho prenotato un ostello in camerata da 6 mix molto vicino alla stazione che raggiungo in qualche minuto. Sbrigate le faccende burocratiche esco fuori per mangiare qualcosa e faccio un giro per la città che a me piace molto.

Premessa II parte… “Sulle orme di Sw. Faustyna Kowalska”

Il mio ritorno in Polonia dallo scorso anno viene costruito dopo la lettura dei Diari di Sw. Faustyna Kowalska, che reputo la più grande Santa dei nostri tempi. Da ora in poi il racconto potrebbe risultare strano, banale, insignificante oppure notevolmente profondo, dipende…

I luoghi che vado ad esplorare sono quelli in cui S.F. ha vissuto, ha respirato, ha toccato, ha lasciato traccia, in quei luoghi di grande emozioni.

16 maggio

S.F. si reca a Warsava per cercare lavoro. Arrivata in città di mattino presto entra nella prima chiesa che Le si trova di fronte ovvero quella di S.Giacomo. Quindi seguendo fedelmente il Diario, scelgo, nella mattinata presto, di visitare per prima la Chiesa di S.Giacomo dove Lei ricevette le prime direttive su dove essere destinata, poi mi dirigo in ul. Zytnia dove c’è il Suo convento(ricostruito dopo la guerra) e la cappella in cui andava a pregare. Qui vi è conservata anche una reliquia. Infine la casa di Grochow dove fu mandata per un breve periodo. Non sto qui a descrivere troppo, dato l’aspetto molto personale del vissuto in questi luoghi, ma posso solo riferire della grande emozione provata prima di entrare in questi luoghi e in quelli appresso narrati, ovvero in ogni luogo è stato un incontro con Lei.

Naturalmente la giornata a Warsava si consuma anche nelle visite di altri luoghi come i muri del ghetto(ul.Sienna, ul.Zlota), già visti lo scorso anno, ma quest’anno ne ho scoperto un altro di fronte al quale vi è una palazzina in cui al piano terra vedo affacciato un signore anziano che attratto dalla mia presenza viene subito fuori per raccontarmi la sua storia vissuta in quei luoghi in presenza dei nazifascisti.

Raggiungo la chiesa S.Stalislao Kostka, grande gesuita con una storia incredibile morto in Italia, dove vi è anche la tomba di Padre Popieluszko grande difensore degli operai che fu ucciso dalle percosse inflittigli dai comunisti e poi buttato nel fiume Vistola.

Visito varie altre chiese come quella di S.Anna, l’Arcicattedrale dove c’è la tomba del primate Wyszyński, la chiesa di S.Francesco, la parte vecchia Stare Misto con i suoi palazzi, la statua del Piccolo Insorto e Wilanow.

Nel tardo pomeriggio mi reco alla stazione Dw. Zachodnia per prendere il bus per Plock. Arrivato qui, rimango un po’ disorientato perché nessuno capisce dove devo andare e sembra che non ci sia nessun bus, ma mi armo di carta e penna e scrivo il nome della città dalla pronuncia inaspettata e finalmente mi indicano di aspettare sul binario 2. Chiedo alle persone in attesa che mi confermano di un bus alle 18.15 alchè esplodo di gioia dopo minuti di depressione e sconforto.

Arrivo a Plock e rimango piacevolmente sorpreso dall’aspetto di questa cittadina piena di storia e inaspettatamente carina. Finalmente posso soggiornare in un albergo pulito con una stanza molto grande. Lascio lo zaino e faccio subito un giro; deve essere un giorno particolare in quanto trovo aperto il museo di sera che visito gratuitamente, mentre nella cattedrale c’è un concerto. Il museo offre varie sale distribuite su più piani, si va dalla pittura all’esposizione di monete datate e di abiti ecclesiastici molto antichi, ma la sorpresa più bella e inaspettata è l’area dedicata a S.F. dove ho potuto toccare con mano la Sua tunica, leggere delle cartoline che aveva scritto di suo pugno e ammirare degli oggetti personali.

Dopo aver lasciato il museo mi trasferisco nella cattedrale dove vi era un concerto di un solista locale intervallato da pause in cui un sacerdote illustrava la storia e l’architettura della chiesa.

17 maggio

Al mattino dopo, faccio un giro in piazza e arrivo al centro storico Stary Rynek 14/18 dove c’è il convento con annessa cappella in cui abitò S.F. attaccato al quale c’era il panificio dove Ella aveva il compito di vendere il pane fatto dalle suore. Purtroppo questa parte non esiste più perchè distrutta dai tedeschi.

Lascio molto soddisfatto Plock e accompagnato in auto dalla gentilissima padrona dell’albergo mi trasferisco nella stazione dei bus per recarmi a Leczyca. Il bus fa tappa a Wloclawek da cui con altro bus arrivo a Leczyca, ma mi scarica lontano dal centro e devo fare qualche km per arrivare alla stazione dei bus. Arrivato lì mi viene incontro un signore a cui chiedo a che ora parte il bus per Swinice Warckie, ma dopo aver controllato salta fuori un bus che parte troppo tardi e mi invita a recarmi in altra fermata. Anche qui non trovo buone notizie perché essendo domenica i bus non ci sono; faccio l’ultimo tentativo in un’altra fermata, ma il conducente del bus che stava partendo mi dice che quel giorno non ci sarebbe stata nessuna corsa. Cosa mi rimane di fare? Una sola cosa: tirare fuori il pollice e fare l’autostop sotto il sole cocente e beccarmi gli sguardi diffidenti delle persone. Nella mia testa corre un sentimento di sfiducia ma nello stesso tempo non sono abbattuto. Ed ecco ad un tratto si ferma una monovolume, la rincorro pensando si fosse fermato per fatti suoi, e neanche a crederci mi carica. Lungo la strada mi dice che mi avrebbe portato fino al bivio per Swinice e poi avrei dovuto rifare l’autostop e se non avessi trovato nessuno sarei dovuto tornare indietro a piedi. Arrivati al bivio, forse preso da un sentimento di pietà, mi dice: “vabbè ti porto apposta fin lì”. La meraviglia, lo stupore e la gioia mi assale pensando che il tutto fosse irreale. Lungo i 17km abbiamo approfittato per fare conoscenza e amicizia, ringraziandolo affettuosamente all’arrivo.

Swinice Warckie è il paese dove è nata S.F più precisamente a Glogowiec circa 2km da dove mi aveva scaricato il mio amico polacco. Mi metto in cammino a passando alla fermata del bus chiedo all’autista in partenza per il prossimo bus per Leczyca, ma ricevo un secco: “questa è l’ultima corsa”. Non mi scoraggia il fatto di non poter tornare indietro, lo so che qualcosa troverò.

Sotto il sole tra i campi coltivati arrivo alla casa natale di S.F.(Glogowiec) che sfortunatamente trovo chiusa, faccio delle foto e delle riprese, e vedo una macchina fermarsi davanti all’abitazione da cui esce un ragazzo che saluto cordialmente.

Intanto dopo la grande euforia per essere arrivato a Swinice(Glogowiec) inizia lo sconforto e il pensiero di come fare a tornare indietro, ma non c’è problema perché a tutto pensa Lei. Finite le foto parlo col ragazzo poc’anzi sceso dalla macchina e gli chiedo un passaggio; lui mi chiede dove dovessi andare e quando sente Lodz mi dice: “ma io vado proprio lì perché ci abito e se vuoi puoi venire con me”… noooooo non ci potevo credere, impossibile, a chi lo racconto, chi ci crederebbe mai? Cerco un passaggio per fare 2km fino a Swinice e me ne offrono uno di 60km.

Saliti in macchina rimaniamo d’accordo di fare una sosta alla chiesa di Swinice e poi si parte per Lodz. Questa chiesa è quella frequentata da S.F. da piccola, dove fu battezzata e dove ritornò dopo 10anni di assenza da Glogoviec per visitare la madre malata.

In chiesa si stava celebrando la messa e alla fine ho potuto vedere la reliquia, il dipinto, sentire tutta la spiritualità e percependo la Sua presenza in tutto quello che mi circondava. Faccio conoscenza di un sacerdote che parla italiano che ci invita a baciare la reliquia e dopo aver scambiato delle opinioni, ecco che dobbiamo uscire perchè la chiesa chiude. Intanto arriva anche il mio amico polacco e siamo pronti per partire dopo una breve e fugace visita in questi posti che ti lasciano solo dire:”tornerò”.

Il viaggio per Lodz passa piacevolmente parlando col mio amico del più e del meno. Arrivati alla stazione del treno mi scarica, lo abbraccio, e mi raccomanda di pregare per lui: “lo farò”, rispondo. Dopo aver preso il letto in ostello in camera tripla col altro sconosciuto un po’ particolare, esco subito per fare un giro di perlustrazione e organizzare gli spostamenti per l’indomani.

Percorro tutta la via principale Piotrkowska facendo delle foto ai vari palazzi, fino ad arrivare allo shopping center Manifaktura di cui ho poco entusiasmo. Lodz è una delle città importanti della Polonia, tra le varie cose abbiamo la produzione cinematografica, l’università, la musica per non parlare dell’importanza della storia antica e quella recente della guerra mondiale(2°ghetto dopo Warsava).

18 maggio

Le orme di S.F. mi portano qui dove Lei visse e lavorò come domestica per guadagnare qualcosa presso famiglia benestante proprietaria di un negozio.

La mattina presto col tram arrivo alla casa dove abitava all’inizio insieme a suo zio in ul. Krosnienska9 un po’ diroccata, e là vicino il parco Venecja dove ebbe un’apparizione durante una festa di ballo. Mi sposto col tram fino alla Cattedrale Kostka dove Ella andò dopo l’apparizione del parco e che normalmente frequentava la domenica.

A piedi fino a ul.Abramowskiego29 in cui visse per qualche anno al servizio di una famiglia come domestica. In questi siti visitati vi sono delle lapidi che ricordano la presenza di S.F.

Nella mattinata tardi ripercorro ul. Piotrkowska fino ad arrivare alla cattedrale ortodossa Alexander Nevsky molto bella.

Ormai si sta facendo tardi per cui torno indietro, riprendo lo zaino e mi dirigo verso la stazione dei bus che si trova a ridosso di quella dei treni e aspetto il bus per Czestochowa.

Ero già stato qui lo scorso anno, ma per via del mal tempo non l’ho potuta visitare bene e per me è quasi una rivincita riviverla col bel tempo. Arrivo e prima di recarmi in centro prendo informazioni sia sui bus per l’indomani che sui treni. E’ un po’ difficile comunicare per via della scarsità dell’inglese parlato, ma la cosa molto divertente lo vivo all’ufficio informazioni dei bus dove ritrovo la stessa signora dello scorso anno la quale molto scocciata e contrariata mi aveva scritto gli orari per Krakow, ma quest’anno non c’è stato niente da fare è diventata ancora più impaziente per cui ho dovuto invitare una ragazza per farmi tradurre dal polacco all’inglese…che tipa!

Alla stazione dei treni appena mi hanno visto subito mi hanno detto no information con molto timore per cui anche qui non mi rimane che farmi aiutare a tradurre il cartellone degli orari da una simpatica signora.

E’ una giornata molto calda, faccio visita a Jasna Gora un monumento religioso di grande importanza per la nazione e dove è riposta la “Madonna Nera” che secondo la leggenda fu dipinta dall’evangelista Luca. Anche S.F. venne qui 2 volte e anche Lei prese parte alle 6 del mattino alla tradizionale scopertura della immagine della Madonna accompagnata da squilli di trombe.

La sera prima di tornare in albergo mi siedo su una panchina appena all’uscita del Santuario per riposarmi e togliermi le scarpe avendo i piedi doloranti, ma soprattutto i mignoli pieni di bolle.

E’ inutile dire che la grande fede che trovo qui in Polonia non è visibile altrove.

19 maggio

Alle 6 sono già a Jasna Gora per la tradizionale scopertura del dipinto della Madonna. Iniziano gli squilli di trombe e il pannello che scopre il quadro rende visibile l’immagine a mano a mano che esso sale.

Finito il rito, mi dirigo alla stazione per prendere il treno al volo per Oswiecim (Auschwitz). Il treno fa tappa a Katowice e prima di cambiare faccio un giro per la città che mi stupisce per la modernità ed è meno trasandata di Lodz. Salgo sul treno locale e arrivo a Oswiecim stazione da cui a piedi per 2km sono a Birckenau. Già visitato lo scorso anno, ma sempre è per motivi di pioggia mi son dovuto ritirare. Quest’anno visito dei siti ben specifici sotto un caldo torrido come la baracca 25 per le donne in attesa delle camere a gas, la baracca dei prigionieri politici ritenuti molto pericolosi, ma soprattutto concentro la mia visita ai forni crematori che come le camere a gas sono state parzialmente distrutte prima che arrivassero i Russi per non lasciare traccia. I forni erano sia chiusi che aperti e di fianco a questi ci sono vari laghetti dove buttavano le ceneri che sembrano ancora visibili. I magazzini Canadà dove riponevano i vestiti(distrutti), le strutture dove c’erano degli enormi contenitori d’acciaio per sterilizzare e lavare, ed infine rifaccio un giro per rivedere le baracche di legno enormi. Chi ha visto Auschwitz pensa che sia l’orrore, ma Birkenau è veramente l’inferno.

Nel primo pomeriggio prendo il bus per Wadowice la città natale di Giovanni Paolo II. Mi fermo solo qualche oretta per rivisitare la chiesa che è ora basilica e fare un giro per il paese. Nella basilica c’è una cappella dedicata al Santo in cui vi è presente un reliquiario contenente una goccia di sangue. Su un lato della piazza c’è una pasticceria dove Karol Wojtyla era solito prendere un dolce che a Lui piaceva molto che si chiama kremowki, che ho provato e vi assicuro che è strepitoso.

Mi reco alla fermata e prendo al volo un minibus diretto a Krakow, ma la mia fermata sarà quella periferica di Lagiewniki. Il driver sbaglia fermata e devo fare un pezzo molto lungo a piedi per arrivare al santuario della Divina Misericordia. Chi segue le orme di S.F. non può non venire qui per visitare la cappella dove c’è la Sua tomba, una reliquia ossea e una copia dell’immagine miracolosa di Gesù Misericordioso. Ella visse qui per vari anni insieme alle suore della congregazione della Beata Vergine Maria della Misericordia dove svolgevano vari compiti tra cui quello di recuperare le donne che necessitavano di un rinnovamento morale. Questo centro negli anni è diventato molto grande con una struttura gigantesca dedicata a Giovanni PaoloII.

Mi reco alla fermata del tram con cui arrivo alla chiesa di S.Giuseppe. E’ una struttura molto bella all’esterno, in stile gotico. Qui si recò S.F. in occasione di un battesimo di un bambino abbandonato e adottato da una donna. I due vengono caricati sulla carrozza di S.F.e portati qui.

Ormai siamo nel tardo pomeriggio, riprendo il tram e mi dirigo in centro in ul. Florianska dove prendo l’ostello. Il mio posto letto è stato già assegnato, ma mi viene dato un appartamento grande con bagno e cucina al posto della camerata…che sballo. Esco subito in centro per fare un giro in piazza del Mercato piena di gente in una magnifica serata. Anche se i miei piedi non permettono tanto mi metto a girare finchè reggo. In piazza c’è una festa particolare con tutti gli stand gastronomici e scelgo quello di una signora che mi prepara una mega fetta di pane con della carne sopra e una bottiglia di birra.

20 maggio

Ultimo giorno. Mi sveglio sotto una pioggia battente e vado a fare colazione; sono le 7.00 e non c’è nessuno, forse la receptionist non mi aveva creduto la sera prima che sarei stato lì all’apertura. Tuttavia mi fa aspettare 10’ ed inizio solo soletto.

Intanto smette di piovere e subito esco per trovare i luoghi frequentati da S.F. riportati anche sul Suo diario. La prima visita è a ul. Szewska22 dove c’era la tipografia che stampò le prime immaginette di Gesù Misericordioso; ripercorrendo il tragitto al contrario ritorno in piazza per entrare nella Basilica Mariacka(come fece Lei) e alla fine della messa posso ammirarla in tutto il suo splendore. Intanto raggiungo ul. Kopernica26 dove si trova la Basilica del Sacro Cuore, luogo dove S.F partecipò alla processione della festa del Sacro Cuore e in tale occasione ebbe un’apparizione, ovvero vide i noti raggi luminosi uscire dall’Ostia.

Mi rimane da visitare l’ospedale Pradnyk Bialy dove Ella fu ricoverata due volte e dove morì dopo lunghe sofferenze. Sono stanco e non ho tanta voglia di andare, anche perché non ho l’esatto itinerario per arrivarci ma ho solo una mezza idea. Intanto ritorno in centro concedendomi la visita di chiese molto importanti che incontro lungo la strada come la Basilica di S.Francesco in ul.Franciskanska.

Non ricordo dove, ma mi siedo e nel mentre rileggo i miei appunti riguardanti proprio Pradnyk sento dentro di me, improvvisamente, un forte stimolo ad andare lì; guardo l’orologio e mi dico:“ma come ho fatto a perdere del tempo prezioso?”. Mi metto a correre e mi dirigo verso una fermata dei tram da cui è probabile che possa raggiungere Pradnyk: è cosi. Chiedo l’aiuto ad una signora che mi fa cenno che va bene e qualche secondo dopo si ferma un tram e con un altro cenno mi fa capire che è ok. Salto su, mi siedo e chiedo al signore davanti a me in quale fermata devo scendere, risposta:” vado anch’io là, seguimi”. Scendiamo, facciamo un pezzo di strada a piedi chiedendomi che lingue parlo, ma nessuna delle tre è a sua conoscenza perché lui parla il tedesco come altra lingua. Nessun problema; entriamo nell’enorme complesso ospedaliero e mi chiede se ho bisogno della cardiologia ma rispondo che scoppiavo di salute e che vado a visitare la cappella di S.F. che troviamo finalmente dopo esserci districati in mezzo alle varie palazzine. Arriviamo, ringrazio e ci salutiamo cordialmente.

All’esterno della cappella ci sono delle fotografie ingrandite e delle descrizioni della Santa tra cui la copia del registro del ricovero dove compare il Suo nome…che emozione. Tutta la struttura ospedaliera fu distrutta dai tedeschi, ma almeno la cappella si trova nella stessa posizione anche se ristrutturata. Entrare dentro è abbastanza suggestivo, dietro l’altare vi è il Suo dipinto, quello di Giovanni P.II, di Gesù Misericordioso e la Madonnina di Czestochowa…una bella combriccola!!

La visita si prolunga abbastanza e mentre giro, tra i vari banchi di legno, scorgo l’inginocchiatoio usato proprio da Lei con una targa sopra. Che dire? Se avessi desistito nel venire qui sarebbe stata una perdita gravissima, incolmabile.

Lascio Pradnyk e ritorno a piazza mercato; mi rimane ancora qualche ora e decido di terminare il giro che non avevo fatto lo scorso anno per motivi di pioggia. Mi reco in ul.Tynieka10 dove visse di Karol W. e suo padre, sfortunatamente non mi ha risposto nessuno al campanello senza poterla visitare, ma lo si può fare prendendo appuntamento al numero di telefono sul cancello; mi sposto qualche centinaio di metri e arrivo in ul.Rozana11 in cui Karol si riuniva insieme ad altre persone facenti parte del Rosario Vivente.

E’ ora di tornare a prendere lo zaino all’ostello Tutti i Frutti e recarmi alla stazione dei treni. Seguendo le indicazioni che mi aveva dato in precedenza un ragazzo inglese, mi reco al piano sotterraneo e seguo i cartelli per i bus. Arrivo alla fermata e stava per partire il 292 che in 40’ ci porta all’aeroporto per 4zl(fatto sul bus). Volo Ryanair per Ciampino.

Considerazioni e info:

E’ stato un viaggio straordinario, studiato e programmato da casa al centesimo di secondo per far incastrare tutti gli innumerevoli spostamenti. Ho usato tutti i mezzi possibili dai piedi, ai bus, ai tram, alle metro, agli aerei e dove non ho trovato mezzi per via dei giorni festivi ho usato l’autostop. Non faccio mai uso di agenzie, guide, taxi, ma il solo strumento usato è internet e non possiedo smartphone. Per la Polonia consiglio il sito http://en.e-podroznik.pl. Sono partito dalla solita Spagna in cui vado ogni anno, alla più economica Portogallo, per arrivare alla splendida Amsterdam che chiamo la città del sorriso perché appena arrivato e uscito fuori dalla stazione mi sono guardato intorno e mi è venuto da sorridere come quasi mai faccio. L’ho trovata una città bella, solare, culturale, libertina, sempre piena di gente, dalle tante facce, insomma una città da conoscere come anche tutta la campagna così tranquilla e genuina. E’ un posto che appena lo lasci pensi già a quando ritornerai.

Infine la mia Polonia, terra di grandi Santi, di persone umili sempre pronte ad aiutarti. Insomma una nazione ricca di storia, arte, architettura, che mi fa dire: ”come farò a non tornare anche il prossimo anno?”

Conclusioni

E sì, credo che si sia capito che al centro di questo viaggio vi è stato il ripercorrere i luoghi dove Swieta Siostra Faustyna Kowalska ha vissuto cercando di seguirne le orme. Questa passione mi era nata già lo scorso anno anche se superficialmente e ancor più profondamente quest’anno dopo la lettura del Suo Diario che mi ha fatto innamorare. Non so se le cose che mi sono successe durante il viaggio e che ho descritto, anche se parzialmente, siano state cose casuali, semplici coincidenze o altro, lascio a tutti la propria libertà di pensiero. Per quelli che curiosamente vogliono scoprire di più di questo grandissimo personaggio lo possono fare attraverso il suo diario venduto su molti siti, e perché no seguirne da vicino le sue orme.

Jezu Ufam Tobie



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