India in pratica

Informazioni utili per un viaggio fai da te nel nord del Paese
Scritto da: arkavi
india in pratica
Partenza il: 14/08/2012
Ritorno il: 01/09/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

INDIA – Delhi, Varanasi, Agra e Rajasthan

Questa non vuole essere una guida sui monumenti o sui luoghi da visitare, ma solo un piccolo vademecum per coloro che si approcciano per la prima volta all’India e che come noi si nutrono di consigli che gli altri viaggiatori hanno condiviso sul web. Questi sono i racconti che abbiamo “sfruttato” di più, ripercorrendo, quando è stato possibile, gli stessi passi, e cogliamo questa occasione per ringraziarne gli autori. http://turistipercaso.it/india/15378/horn-please-india-del-nord – http://turistipercaso.it/india/65418/non-preoccupatevi-its-india.html

Periodo di viaggio: 15 agosto – 1 settembre 2012. Anche se abbiamo viaggiato in piena stagione dei monsoni il clima è stato assolutamente accettabile. Ogni tanto c’è qualche acquazzone a rinfrescare l’aria, che di solito non dura molto e che può altresì essere suggestivo e rinfrescare l’aria (e con un k-way sempre dietro … il problema è risolto) Abbiamo avuto meno cieli azzurri e più cieli coperti, il gange troppo alto sui Ghat di Varanasi, il lago di Pushkar un po’ marrone, …. ma la stagione monsonica è uno degli aspetti dell’India, e come tale merita di essere vissuto. Inoltre essendo fuori stagione, tutto è un po’ più economico, più tranquillo e un po’ meno inflazionato.

Località: Delhi – Varanasi – Agra – Fatherpur Sikri – Jaipur – Pushkar – Udaipur – Jaisalmer – Delhi

N. 2 viaggiatori: Sara (40 anni) e Andrea (30 anni)

Spese: 2800 euro totali, tutto compreso (voli intercontinentali-visti-vaccini-farmaci-alberghi-spostamenti interni-cibo-souvenir). il volo lo abbiamo acquistato su www.lastminute.com ed è costato 680 euro a testa: Firenze-Francoforte operato da Lufthansa e Francoforte-Delhi operato da Air India

Tipo di viaggio: esperienza a 360 gradi sulla vita indiana, utilizzando tutti i possibili mezzi di trasporto locali, cercando di essere più autonomi e indipendenti possibili, evitando per lo più la comodità di affidarsi ad un buon autista fisso che portasse in giro, così da evitare di vivere troppo passivamente i luoghi delle nostra visita. Le tappe scelte hanno prediletto luoghi panoramici o di rilievo culturale, con visite a monumenti, templi, musei, mercati, cercando scorci sulla vita e gli usi locali. Abbiamo evitato le catene alberghiere internazionali, per calarci nella realtà locale, preferendo situazioni più tipicamente locali, talvolta old fashion, in sistemazioni economiche tipo le guest house semplici ma pulite. Una parte fondamentale del viaggio è stato anche l’assaggio di tutte le irresistibili stranezze locali, sia quelle offerte per strada nei numerosi baracchini che affollano le strade di tutta l’india, sia nei semplici ristoranti utilizzati anche dalla gente locale, sia nelle strutture più attrezzate per gli stranieri e molto frequentate dai viaggiatori (come Rooftop degli albeghi o locali più turistici e panoramici)

Raccomandazioni sanitarie: A meno di non mangiare nulla di tipicamente indiano (sia cibi somministrati in strutture turistiche che pietanze offerte nei ristoranti locali) è praticamente impossibile evitare un po’ di dissenteria. Quindi portate farmaci contro la dissenteria, vomito e antibiotici ad ampio spettro compatibili con l’esposizione solare. Rimane sempre valido l’eterno consiglio di evitare di bere acqua che non sia portata in bottiglie sigillate, ma considerate che tutte le stoviglie sono lavate comunque con l’acqua corrente. Il paracetamolo si trova in India a pochissimi centesimi di euro e abbiamo sperimentato che funziona benissimo… compratelo direttamente nelle numerose faramacie locali (e fatene ampia scorta anche da portare in Italia perchè è davvero conveniente – 20 rupie x 16 compresse, ovvero 30 centesimi di euro!)

Vaccinazioni: Tifo, Epatite A, Colera, Tetano

Cibo: La pulizia e le regole igieniche sono assolutamente diverse da come le intendiamo noi, a meno di trovarsi in alberghi davvero costosi (ma anche lì rimangono forti dubbi) Quindi tanto vale, piano piano, introdurre poco alla volta i vari alimenti e le varie pietanze (comprese le verdure crude). Mangiando cibi non speziati, come riso, pizza, pasta e patate fritte … offerti un po’ dovunque in alternativa alla gastronomia locale, è possibile evitare o tamponare l’insorgenza di disturbi gastro-intestinali, ma a mio parere ci si perde un po’ di quel sapore indiano che è un condimento fondamentale dell’esperienza del viaggio. Bene o male tutti sanno che i turisti stanno molto attenti a non bere acqua non sigillata, ma è bene controllare sempre che il tappo sia ben sigillato. Lavatevi pure i denti con l’acqua del rubinetto, con attenzione a non berla.

Ristoranti: Tutti gli alberghi hanno in genere un rooftop restaurant, molto comodo e dove in genere si sta bene. per il resto le città e le cittadine sono disseminate di baracchini e ristoranti famigliari locali. nelle grandi città, ci sono anche bar o ristoranti anche più come li intendiamo noi, frequentati da stranieri e dalla borghesia indiana. Ovviamente a Delhi e nelle città più grandi non mancano i McDonalds che propongono anche hamburger vegetariani. Gli alcolici li troverete sono nei bar o nei ristoranti frequentati dalle classi più agiate e stranieri, mentre la birra la troverete un po’ dovunque nei rooftop degli alberghi ma anche in molti ristoranti locali nelle zone turistiche. I ristoranti si distinguono sempre come vegetariani o non vegetariani. Ordinado un Thali, di solito a buon mercato si possono avere servite su un piatto diviso a vaschette le specialità tipiche della zona in cui vi trovate (di solito non mancano il riso, il dhal, verdure crude o stufate, il roti o il pane della zona, papad e lo yoghurt) I ristoranti locali, ai bordi delle strade, con i piatti cucinati praticamente in strada in bella vista, polli, spiedini di formaggio, polpettine fritte, roti e chapati … molto semplici e spartani, sono nella loro semplicità molto invitanti e di solito non si mangia male e si spendono 200-500 rupie in 2 (3 – 7,5 euro) Ma per avere una cucina un po’ meno grezzotta le stesse cose andrebbero mangiate nei ristoranti, dove i sapori sono un po’ più raffinati e la varietà delle pietanze incomincia ad imbarazzare la scelta. in questo caso i costi sono più alti ma assolutamente abbordabili dalla nostra moneta più forte.

Alberghi: Noi abbiamo scelto per lo più strutture semplici, facendo attenzione alla pulizia delle varie dotazioni, con bagni un minimo funzionali, optando per situazioni dotate di Wi-fi o con pc disponibili per poter consultare internet e organizzare via via le varie tappe del viaggio (prenotare treni, aerei e hotel…). Sapendo che in India è possibile star bene spendendo molto poco, abbiamo evitato di default, tranne in qualche occasione, gli alberghi di lusso. In generale dormire in india costa pochissimo o comunque molto meno che in europa. Gli alberghi a buon mercato e le Guest House economiche sono in assoluto la maggioranza. Quelli meglio recensiti e nei passaparola dei vari viaggiatori vanno prenotati con più anticipo, ed anche se in genere non c’è molto bisogno di prenotare, è meglio farlo via mail qualche giorno prima, permette di trovare le sistemazioni più adatte alle varie esigenze o per accaparrarsi le camere con la vista migliore. In aberghi mediamente economici i prezzi per una doppia con bagno possono andare dalle 400-700 rupie (6-8 euro) nelle piccole cittadine, alle 1000-2000 rupie (15-30 euro) in località più frequentate come Delhi. Nelle città questi alberghi cercano di darsi un tono, avvicinandosi agli standard occidentali, ma la proverbiale trasandatezza indiana e la poca attenzione ai dettagli è una costante. Il prezzo varia molto in base alla presenza dell’aria condizionata (AC) e alla panoramicità della stanza. Chi non amasse l’aria condizionata può far presente che spesso la presenza del ventilatore a pale, quasi sempre presente in tutti i tipi di sistemazioni, è sufficiente per avere un buon confort. Le lenzuola e gli asciugamani in genere sono sempre puliti e stirati, anche se spesso vecchi, sgualciti o macchiati. Non formalizzandosi troppo sono assolutamente utilizzabili. I bagni spesso sono molto molto spartani e un po’ vecchi, con lavabi molto piccoli, con rubinetti che funzionano un po’ si e un po’ no, acqua calda non sempre presente, wc sempre con seggetta e doccia a pavimento spesso senza cabina o tenda di protezione (le ciabatte per fare la doccia e utilizzare il bagno che si allaga diventano quindi fondamentali). Negli alberghi più economici sono molto tirati con gli optional, ma vi daranno la mini saponetta, un mini rotolo di carta igienica, asciugamani e lenzuola; ma nella maggior parte dei casi non sono già nella stanza e se non li chiedete non ve li portano. La Pulizia delle stanze e dei bagni è sempre un po’ di facciata … ma a mio parere. Non mancano incontri con scarafaggi di vario tipo. Ci sono ovviamente anche gli hotel super lusso, che non abbiamo sperimentato, per avere notizie dei quali sarebbe necessario trovare altre info online.

Mezzi di trasporto

Le prime cose che saltano all’occhio riguardo ai trasporti indiani, sono la capillarità e l’ampio ventaglio di possibilità che si ha a disposizione: treni, aerei, bus, taxi, tuk-tuk, rickshaw saranno in grado di portarvi in qualunque luogo a qualunque ora, spesso in situazioni più confortevoli di quello che si potrebbe pensare a priori. La nostra esperienza a riguardo è stata molto positiva, considerando anche che volendoci calare il più possibile nella realtà indiana, non ci siamo fatti mancare niente e abbiamo voluto provare ogni genere di mezzo. Per prenotare aerei e treni si può utilizzare il sito www.cleartrip.com, ma attenzione che la procedura per iscriversi è piuttosto complicata, e inoltre è necessario un numero di cellulare indiano per farsi mandare un sms di attivazione (in alternativa lo inviano anche per mail, ma solo previo invio di una scansione del passaporto).

Aerei: Il primo spostamento (Delhi-Varanasi) lo abbiamo effettuato in aereo, con un volo interno della Spice-Jet, compagnia low-cost indiana, che con 70 euro comprensivi di bagaglio in stiva ci ha portato a destinazione in perfetto orario su un vettore nuovo e confortevole, al pari degli standard occidentali. Abbiamo acquistato il biglietto su internet 12 ore prima di partire, utilizzando la connessione wi-fi dell’hotel Star Plaza di Delhi, i cui gentilissimi gestori ci hanno anche permesso di stampare la prenotazione, nonostante loro stessi vendessero biglietti aerei e di ogni altro genere di mezzo, da un piccolo desk nella hall di ingresso. Gli aeroporti, sia quello di Delhi che di Varanasi, sono moderni ed efficienti; i controlli sono molto scrupolosi ma piuttosto rapidi. In conclusione, la nostra esperienza riguardo ai voli interni è stata molto positiva, ma limitata ad un solo volo.

Treni: Il modo a nostro avviso più affascinante per spostarsi in questo paese è sicuramente il treno. Il treno indiano è un mezzo economico, rapido (per i tempi indiani), puntuale (1-2 h di ritardo su tratte di 14-18 ore), sicuro, piuttosto confortevole, e inoltre permette scambi con la gente locale. Esistono 8 diverse classi di viaggio, noi abbiamo testato solo la AC 2 e la AC CHAIR2, rispettivamente le cuccette di seconda classe e le poltrone sempre di seconda classe (tipo intercity). Da non confondersi con la Seconda Classe “secca” che corrisponde ai vagoni senza prenotazione invasi dalla marea umana. Da provare solo per brevi tratte e solo per il gusto dell’avventura! La AC2 è una classe notturna, con aria condizionata e cuccette a due piani. Non esistono scompartimenti chiusi come invece avviene nella AC1, ma tende che chiudono ogni cuccetta singolarmente, garantendo la privacy, ed evitando allo stesso tempo la sensazione di claustrofobia che potrebbe dare uno scompartimento chiuso. Le lenzuola e i cuscini che troverete sono puliti, i giacigli piuttosto comodi, e alle ore giuste per poche rupie vengono serviti i pasti. Noi abbiamo sempre preferito rifornirci di vettovaglie a terra, tuttavia, almeno alla vista, il cibo servito sembrava decoroso. Ogni vagone ha due bagni, uno alla turca e uno tradizionale. Li abbiamo trovati abbastanza sporchi, ma a un livello paragonabile a quello dei treni italiani, quindi molto superiore alle terribili aspettative che avevamo. Il vero problema dei treni indiani è trovare posto! Proprio perché funzionano piuttosto bene, e i prezzi sono popolari, sono molto usati anche dalla popolazione locale, ed è quindi indispensabile prenotare prima, specialmente per le tratte più importanti. Lo spostamento in aereo non era inizialmente previsto, ma si è reso necessario quando, la sera che dovevamo prendere il treno per Varanasi da Delhi, abbiamo appurato di essere rimasti fuori dalla lista dei passeggeri che potevano salire sul treno. Funziona così: avevamo comprato i biglietti dall’Italia (una decina di giorni prima), consci che, non essendoci più posti disponibili sul treno, venivamo inseriti in una lista di attesa (WAITING LISTED al 5° e 6° posto), che man mano che ci si avvicinava al giorno della partenza si sarebbe dovuta ridurre facendoci salire di posizione, fino a farci risultare tra i passeggeri regolari. Purtroppo nel nostro caso non si sono liberati abbastanza posti e, appena poche ore prima della partenza, ovvero quando esce la lista definitiva, abbiamo scoperto di essere WL1 e WL2, ovvero i primi due fuori dal treno. Raccomandiamo quindi di prenotare con più anticipo possibile dal sito www.cleartrip.com

Bus: Esistono due tipi di autobus, quelli pubblici di stato e quelli di compagnie private. Noi abbiamo provato entrambi. Lo spostamento da Jaipur a Pushkar lo abbiamo fatto in autobus pubblico mettendoci circa 5 ore ad un costo praticamente irrisorio (circa 150 rupie a testa, ovvero 2 euro). Il viaggio è stato piuttosto confortevole, il bus era pulito e non esageratamente affollato. Unica nota dolente l’aria condizionata freddissima sparata a palla sulla fronte! In tale situazione si è resa indispensabile l’ottima felpa con cappuccio che avevamo portato con lungimiranza. Una curiosità da segnalare riguardo ai bus: alle fermate più piccole, il bus invece di fermarsi rallenta soltanto, e le persone a terra devono prenderlo praticamente al volo! Per lo spostamento tra Udaipur e Jaisalmer è stata la volta del Bus privato. Con cuccette! Questo tipo di autobus (che non avevamo mai visto prima) infatti è composto da due piani, quello in basso con i posti a sedere, e quello sopra con degli scompartimenti chiusi con letti; matrimoniali a sinistra e singoli a destra. Le cuccette sono comode e alle coppie normalmente ne danno una doppia, con sportellini scorrevoli di chiusura e tendina che premette un buon isolamento da quanto poi accade all’interno del bus e una volta chiuso nella tua cuccetta tutto sommato quel che accade intorno ha poca importanza (come ad esempio il fatto che il corridoio via via è stato invaso e saturato da ogni tipo di gente che sta un po’ in piedi e un po’ a terra e che ti chiede di fargli posto nella tua cuccetta). Le cuccette non sono pulitissime (ma forse va un po’ a fortuna) e l’odore di piedi e/o piscio che c’è nel bus può non essere cosi gradevole, ma chiusi nella cuccetta piano piano non si sente più nulla. Il fatto fastidioso di cambiare bus quando ancora non riesci ad aprire gli occhi e a capire chi sei o dove sei, oltre alla scomodità in se, è riabituarsi ad una cuccetta con un nuovo sudicio. Ma il peggio del peggio, oltre ai salti in branda per le strade dissestatissime, è l’abitudine dei driver ad usare per tutta la notte, in continuazione, senza tregua, dei clacson polifonici che fanno davvero uscire di testa. In sintesi: la notte in bus è fattibile, meglio se senza cambi (accertandosene benissimo prima di salire sul bus) ma meglio se si decide di utilizzare questo mezzo su tragitti con strade decenti (il nostro bus ad un certo punto, non so bene come, ma è uscito di strada… Esperienza Quindi non senza pericoli). Altro consiglio: cercare di bere il meno possibile prima di salire, in quanto a bordo non troverete una Toilette, e le soste per tale scopo sono pochissime e talvolta in situazioni impossibili soprattutto per le signore (tipo campi aperti senza niente dietro cui nascondersi). Quando è possibile è sempre meglio prediligere i treni.

Taxi: Come in ogni altra parte del mondo, il mezzo più comodo… ma, come in ogni altra parte del mondo…anche il più caro. A dirla tutta noi inizialmente, anche dietro consiglio di altre esperienze di viaggio in Rajasthan, avevamo pianificato di prenotare già dall’Italia un’auto con driver che da Delhi al nostro arrivo, fino alla fine del viaggio, ci accompagnasse ovunque volessimo. Avevamo anche già preso contatti via e-mail con un certo Bahadur, il quale per poco più di 500 euro (tutto compreso, benzina, autostrada, tasse di ingresso nei vari stati, pasti e pernottamenti del driver) ci avrebbe scarrozzato per 16 giorni ovunque e a qualsiasi ora! Questo in effetti è un modo molto utilizzato di visitare l’India, ed effettivamente il rapporto servizio/prezzo è altissimo! L’inghippo è che spesso e volentieri (da quanto abbiamo letto in giro) è che questi autisti tendono a portarti nei negozi durante i viaggi facendoti perdere molto tempo o addirittura facendoti fare deviazioni fuori programma. Un’altro aspetto fondamentale da tenere in considerazione è che questo modo di viaggiare è in netto contrasto con lo spirito che dovrebbe (almeno a nostro avviso) accompagnare il viaggiatore in un’esperienza come l’ India! In altre parole, ci dava un po’ l’impressione di gita organizzata ad Assisi per anziani e questo ci ha fatto subito desistere :-). Ovviamente questa è solo una nostra personalissima interpretazione, ed infatti il tour con macchina ed autista può sicuramente rappresentare un’esperienza eccellente, specie per chi è meno avvezzo (o semplicemente ha meno voglia) di doversela cavare in un sistema di mezzi di trasporto quantomeno diverso dal nostro e a volte complicato e scomodo. Inoltre spesso chi ha sperimentato questo tipo di tour racconta di aver instaurato un rapporto di amicizia con l’autista stesso, che magari può aiutare a calarsi nella realtà indiana, e ad avere dritte fondamentali su luoghi da visitare che non si trovano normalmente sulle guide turistiche. Noi abbiamo utilizzato il taxi il meno possibile: per il primo spostamento dall’aeroporto di Delhi all’albergo è sicuramente da consigliare. Si può acquistare un coupon prepagato già dentro all’aeroporto (320 rp), che vale una corsa in taxi (schierati appena fuori dal terminal) fino al vostro Hotel. I taxi utilizzabili con il coupon sono quelli pubblici, che si riconoscono dalla livrea nera e gialla (o verde e gialla a seconda della città). Anche per spostamenti più lunghi, da città a città, si può prendere il taxi. Per andare da agra a Jaipur con sosta a Fatherpur Sikri abbiamo speso 2900 rp. tutto compreso. Durante il viaggio, per il pranzo abbiamo imposto al driver di non fermarsi in posti per turisti (cosa che invece lui ha cercato di fare in ogni modo) e alla fine ci ha portato in un posto surreale, dove però abbiamo mangiato benissimo e con molto gusto. Solo in un’altra occasione ci siamo serviti dell’auto con driver, ovvero per l’escursione da Udaipur ai bellissimi templi di Ranakpur e Kumbalgarh e ritorno. La “gita”, nonostante i siti si trovino a soli 100 km di distanza dalla città, è durata dalle 8 alle 19, e il prezzo 1500 rp in auto senza aria condizionata. In conclusione, il taxi cittadino (e l’auto extraurbana con driver) sono altri due eccezionali elementi del completissimo sistema di trasporti indiano, e sono da tenere in seria considerazione specialmente quando si hanno tempi stretti o quando i mezzi pubblici non coprono certe tratte.

Tuk tuk: E veniamo al mezzo di trasporto indiano per eccellenza: l’autorisciò o motorisciò o Tuk Tuk. Si tratta di un’ape Piaggio (o simile) riadattata con tre posti coperti a sedere dietro. In realtà, in situazioni di necessità, la capienza di questi mezzi può tranquillamente salire a 5 persone più i bagagli. Il Tuk Tuk è un mezzo che personalmente ho trovato efficientissimo, grazie alle ridotte dimensioni, al prezzo molto conveniente, alla spregiudicatezza dei guidatori, alla comodità di un posto a sedere coperto e piuttosto protetto dal traffico esterno. Ovviamente la distanza che può coprire è limitata, e infatti lo abbiamo utilizzato quasi solo per muoverci nelle città, a parte un paio di “escursioni” fuori città una di 6 e l’altra di 12km. Nel delirante traffico indiano, il Tuk Tuk è l’unico mezzo che riesce a districarsi con sufficiente scioltezza, grazie come già detto alle ridotte dimensioni, alla prepotenza dei guidatori e la resistenza ad eventuali botte subìte! Già dalla prima sera a Delhi ci siamo resi conto che in ogni angolo della città eravamo “assaliti” da orde di guidatori di questi simpatici mezzi, pronti a portarci in qualunque luogo. La diffusione di questo mezzo è tale che la sensazione di avere a portata di mano almeno un Tuk Tuk in qualunque momento ci ha accompagnato praticamente per tutto il viaggio. E’ fondamentale contrattare il prezzo prima di salire. In genere i prezzi che ci venivano proposti venivano poi dimezzati, se non diminuiti ulteriormente. I guidatori in genere si presentano in gruppi e quindi è piuttosto facile far innescare una sorta di concorrenza tra di loro, e individuare quello disposto a offrirti il trasporto al prezzo più basso. L’aspetto della contrattazione è un qualcosa che vi accompagnerà praticamente in qualunque acquisto che vorrete fare in India. Gli indiani sono abituati a farlo e per loro è una cosa del tutto normale, e non si offenderanno se gli offrirete una cifra anche di molto inferiore a quella proposta. Anche perché i prezzi proposti ai turisti sono in genere molto più alti di quelli per la gente locale. Questo aspetto, anche se faticoso, ci ha quasi sempre divertito e dopo qualche giorno è diventato normalissimo contrattare per qualsiasi cosa. Tuttavia, per chi ritenesse la cosa una rottura, o per chi avesse fretta, nel caso dei Tuk Tuk i prezzi sono talmente bassi che talvolta si può fare uno strappo alla regola e cedere anche prima di arrivare al prezzo più basso possibile, anche perché, ragionando in euro, spesso si perdono lunghi minuti a discutere per poche decine di centesimi di euro. Comunque, il listino che abbiamo ricavato dalla nostra esperienza è il seguente: 50 rupie (75 eurocent) è veramente la tariffa minima che si può in generale spuntare. Per meno non si muovono neanche. Con questa somma si può riuscire a fare spostamenti anche di 15-20 minuti. (tenendo presente che in mezzo al traffico indiano i km percorsi sono comunque pochi) Con 100 rupie la musica cambia, e il nostro amico guidatore sarà disposto anche a distanze più lunghe, oppure a portarvi in un posto, aspettarvi magari anche per un paio d’ore, per poi riportarvi belli belli nel luogo di partenza…in pratica un autista privato per 2 ore con 1,50 euro! Con 150 rupie siamo riusciti a spuntare una gita fuori porta di 6+6 km con sosta di almeno un’ora. Il pagamento è sempre alla fine, e il tassametro, a volte presente, non viene MAI utilizzato.

Rickshaw: Il rickshaw (o risciò in italiano) è una specie di bicicletta modificata con l’aggiunta di un carretto posteriore con due (o tre) posti a sedere, piuttosto scomodi, a volte coperti a volte no. E’ il mezzo più economico in assoluto, e i guidatori sono spesso dei poveracci disposti a fare delle faticate pazzesche per pochissime rupie. Noi l’abbiamo usato pochissimo, e quelle poche volte ce ne siamo sempre pentiti, in quanto la trazione “umana” ha degli evidenti limiti di velocità e resistenza (in salita questi poveretti sono costretti a scendere e a cercare di trascinare a mano questo triciclo gigante con due o tre persone sedute! magari vedendosi pure sorpassare da qualche pedone). Tuttavia l’insistenza con cui queste persone si propongono per offrirti il servizio, ci ha mostrato tutta la dignità di questa gente, disposta a fare un lavoro di fatica con vera dedizione e sprezzanti di insulti e angherie da parte dei guidatori di altri mezzi. In pratica ci siamo trovati divisi tra la voglia di assecondarli e l’istinto di evitarli, in quanto consapevoli dell’assurdità di certe loro proposte (tipo attraversare le pazzesche distanze di Delhi in mezzo ad un traffico delirante per pochissime rupie). Tuttavia, forse proprio in virtù dei prezzi molto bassi, sembra essere il mezzo che gli indiani stessi prediligono per muoversi in città.

Non dimenticare di portare: sacco letto, infradito da utilizzare in camera e nelle doccia, felpa con cappuccio per il freddo pazzesco su treni e autobus, calzini per dormire comodi sui mezzi di trasporto, sciarpa di cotone un po’ per il freddo ma anche per coprirsi il capo nei vari templi, scarpe da trekking aperte che siano comode da togliere e rimettere agli ingressi dei templi. Farmaci vari, amuchina lavamani, salviette intime (la carta igienica non la troverete quasi mai nei bagni pubblici, autan.

Consigli: Procuratevi una sim indiana, telefonare costa pochissimo, soprattutto conviene averla per farsi chiamare dall’italia e per consultare mail e web dove non troverete wi-fi o pc

Riferimenti: Diari di viaggio e recensioni di altri viaggiatori trovati online su turisti per caso e tripadvisor. In particolare abbiamo trovato molto utile questo Diario del 2007, linkato qui sotto, con il quale ci sentiamo molto allineati e dove potrete trovare molte altre info e racconti sulle suggestioni di un viaggio in India: Horn Please India del Nord 2007 http://turistipercaso.it/india/15378/horn-please-india-del-nord.html. Interessante anche: http://turistipercaso.it/india/65418/non-preoccupatevi-its-india.html.

Guide utilzzate: LonelyPlanet e Touring Club.

Dettagli del viaggio:

14 agosto – Firenze Partenza il giorno 14 alle ore 18 da Firenze, volo lufthansa con una notte a Francoforte (pagata da air India per cancellazione della coincidenza già preannunciata 20 gg prima della partenza) e arrivo il giorno successivo in perfetto orario con Air india a Delhi ore 18 ora locale. Air India si è rivelata essere una buona compagnia, sedili comodi, personale gentile, cibo nella media, programmazione cinema accettabile.

15 agosto – Delhi Caldo umido pazzesco bisogno istantaneo di spogliarsi. Prelevato all’aeroporto 15.000 rp (220 E), acquistato prepaid taxi per 320 rp per arrivare all’hotel Star Plaza prenotato dall’Italia su booking.com Hotel Star Plaza a 22 euro compreso tasse per la camera, tv, wi-fi e colazione un po’ misera compresi. (attenzione! dal sito sembra molto più bello, lo stile è quello, ma un po’ malandato e più polveroso) ottima posizione vicina a metrò Rama Krishna e stazione New delhi, situato in una zona dalla vivacità locale che ci ha messo subito di buon umore e che ci ha catapultato nella mood indiana. Arredamento spartano che scimmiottava lo stile internazionale, pulizia media, bagno spoglio ma ben funzionante, Ac, ventilatore a pale, wi-fi ben funzionante e ristorante sul rooftop trascurabile, ma utile. tuk-tuk (Auto rickshaw )per Old Delhi 50/100 rupie Lassi, polpette fritte di patate in strada 100 rupie… (e altro junk food trovato ai baracchini, non abbiamo resistito!).

16 agosto – Delhi 44 rp metropolitana 50 rp rickshaw; Spese nel bazar di Old Delhi con grandi contrattazioni: 1000 rp x 3 chiavette Usb da 8 e 16 GB + 350 rp; Batteria samsung galaxy fantastica (verificato funzionamento in loco) 300 rp; ingresso Jama Mosque

Extra night a Delhi Hotel Metroplis 2500 rp compreso tasse per la camera con AC, ventilatore a pale, tv, wi-fi compresa – (anche questo sito sembra è un po’ diverso dalla realtà, ma lo standard è più o meno quello che si vede descritto). Il Metropolis, trovato per caso la sera stessa, è forse il miglior albergo in cui abbiamo dormito e si trova a pochissimi passi dallo Star Plaza (che non aveva camere disponibili per l’extranight programmata all’ultimo momento). Un vecchio palazzo internamente ben tenuto, molto Old fashion, pulito, con le camere e bagni arredati come da gusto e standard occidentali. Rooftop restaurant molto carino e ottimo menù (ristorante consigliato!) Ottima Cena sulla terrazza 1600 rp (la cena più costosa che abbiamo fatto, 23 in due, che è sempre pochissimo) Taxi , la mattina dopo, per l’aeroporto prenotato dall’hotel prezzo fisso 450 rp

17 agosto – Varanasi

Hotel Ganges Viev 3500 rp a camera, no AC, con ventilatore a pale, no tv, no wi-fi o nemmeno pc, no colazione – http://www.hotelgangesview.com (sito veritiero) situato all’Assi Ghat, ultimo dei Ghat principali ma in zona tranquilla e meno incasinata. Un albergo storico, dove soggiornava anche Terzani, internamente molto ben tenuto, con bellissimi arredi originali, salotti comuni splendidamente tenuti, molto particolare la disposizione degli spazi e la terrazza sul Gange. E’ l’hotel più costoso in cui abbiamo dormito, prenotato dall’italia, proprio perché ci ispirava l’idea di alloggiare in una vecchia dimora storica e le nostre aspettative sono state soddisfatte. Abbastanza pulito, con le camere con la finestra affacciata su un bellissimo salottino comune fronte Gange. Servizio restaurant negli spazi comuni molto ben arredati o sulla splendida terrazza sul Gange. Barca a remi per 2, 30 min al tramonto 200 rp (contrattando molto – consiglio di evitare le barche a remi, i barcaioli arrancano senza riuscire quasi a muoversi). Pashmina in seta e cotone 500 rp; Zaino 700. Discreta cena in una bettola locale, nell’isola pedonale vicino al Dash Ghat 200 rp Assi ghat – Dashashvmavedha ghat in Tuk-Tuk 80-100 Rp, in rickshaw 50 rp

18 agosto – Varanasi

Barca a motore per 2 persone per una durata di circa 30 min al mattino presto 300 rp (contrattando molto). Bag locker per il golden temple 20 rp Breakfast menù abbondantissimo diviso in due sulla terrazza della Brown Backery 290 rp (vicino al Golden Temple – per turisti ma consigliatissimo). Tuk-TuK Assi ghat stazione 100 rp

19 agosto Agra

Treno 2ac notturno, Varanasi – Agra (circa 12 ore), un sola ora di ritardo (2100 rp). Hotel Sheela 600 rp per una stanza senza Ac, con ventilatore a pale, no wi-fi, no tv, no breakfast. http://www.hotelsheelaagra.com/ (sito abbastanza fedele, ma in realtà la struttura è un po’ malandata). L’impressione è quella di trovarsi in un bungalow di campeggio che non viene ristrutturato da 15 anni, ma l’atmosfera è carina. Tuk tuk Stazione-albergo (100 m dall’est gate del taj mahal) 50 rp Ingresso taj mahal… Tuk tuk albergo-baby taj) 80 rp. Birra procurata di frodo mezzo litro 130 rp

20 agosto Agra-Fatherpur Sikri -Jaipur

Taxi privato Agra-Jaipur con sosta a Fatehpur Sikri 2900 tutto compreso. Ingresso Fatherpur Sikri… Pranzo per tre local restaurant sull’autostrada 600 rupie (abbiamo imposto al driver di non fermarsi in posti per turisti, e ci ha portato in un posto surreale, dove però abbiamo mangiato benissimo e con molto gusto. Cena ottima a Jaipur sulla terrazza Pearlpalace Hotel 750 rp, a 3 min a piedi dalla nostra guest house (consigliatissimo, ci siamo tornati anche la sera successiva). Guest House Sunder Palace 900 rp per camera senza Ac, no colazione http://www.sunderpalace.com/ (sito assolutamente veritiero). La nostra camera aveva un affaccio un po’ claustrofobico, ma ce ne sono di migliori. Uso web sui pc dell’hotel 40 rp/h (abbiamo spesp 2450 rp per due notti con le colazioni sul rooftop restaurant, servizio lavanderia, internet e mancia – guest house buona ma ci hanno dato una camera sfigata).

21 agosto

Jaipur: Tuk-Tuk bus station + amber Fort, water Palace, shopping e ritorno all’hotel 100 rp (per un intero pomeriggio, visto l’ottimo prezzo abbiamo acconsentito a farci portare in 3 negozi, dove con 700 rp abbiamo preso 2 camicioni indiani riadattati alle nostre misure al momento). Amber Fort 300 rp a testa. Cena: ottima al Pearl Palace hotel, 450 rp con birra http://www.hotelpearlpalace.com/tariffs.html.

22 agosto

Jaipur-Pushkar Tuk-Tuk bus station + Wind Palace 100 rp Wind Palace 300 rp City Palace 600 rp Bus indiano con AC gelida, Jaipur-Puskar 300 rp (3 ore e mezzo)

23-24 Pushkar

Guest House paramount Palace 700 rp a notte per camera no AC, con ventilatore a pale, free wi-fi, no tv, no colazione, con terrazzino vista lago. (sito molto veritiero, ma come sempre in realtà nel dettaglio è tutto un po’ più malandato). Abbiamo speso in tutto per due notti 2000 rupie con colazioni, birre e mance. L’albergo è carino, un po’ fuori dal casino del corso principale, ma vicino al Brahma temple e il relativo Ghat, uno dei più attivi del lago. L’hotel ha un’atmosfera accogliente, anche se fa un po’ effetto vedere all’ingresso di fianco alla reception, il giacigli a vista dei gestori della struttura. Le camere sono piacevoli e nella loro semplicità abbastanza curate, ma soprattutto gradevole è il mini terrazzino privato, dove ci siamo fatti portare la colazione tutte le mattine. Le persone si sono rivelate gentili e il rooftop restaurant è una buona location per bere una birra ammirando la città e il lago dall’alto. Massaggio Ayurvedico 750 rp a testa. Pranzo da Laura, sul corso principale, l’unico edificio che spicca per il viola intenso, terrazza con vista bellissima sul lago, menu che offre anche dei piatti spagnoli, 500 rp con birra (consigliato anche per cocktails eventuali) – con free wi-fi disponibile. Cena da Baba 550 rp, posto carino sul corso principale, solita terrazza panoramica con vista lago, birra e wi-fi disponibili. Taxi per Ajmer 300 rp Treno pomeridiano, Ac Chair car (6 ore di viaggio) per Udaipur 700 rp.

25-26-27-28 Udaipur

Guest House Dream Heaven 700 rp a notte per camera, no AC con ventilatore a pale, no tv, no colazione, free wi-fi con terrazza vista lago. (sito molto veritiero, ma come sempre in realtà nel dettaglio è tutto un po’ più malandato). Situato dall’altra parte del lago, è una location tranquilla ma comunque vicina a tutte le zone di interesse. La nostra camera era molto carina, con un terrazzo grande ma intimo e con una discreta vista sulla città, sulle donne che lavano incessantemente i panni nel lago e con una visuale preferenziale sul City Palace dall’altra parte del lago. Il bagno era piccolissimo, con la doccia e lo scarico a pavimento che non funzionava molto bene, forse il peggiore dei bagni trovati nell’intero viaggio. Ma il punto forte del Dream Heaven è il rooftop reastaurant sulla sua splendida terrazza, con un panorama tra i più belli della città dove si mangia benino e a buon mercato, location molto frequentata da giovani turisti anche solo per pranzare o cenare consultando gratuitamente internet dagli smart phone o dai pc personali. Abbiamo speso in tutto per 4 notti, 5200 rp con colazioni, birre, 3 cene e mance. Cena da Ambrai, uno dei migliori ristoranti della città, 500 rp dove i piatti erano ottimi e la location a bordo lago con vista davvero suggestiva sugli hotel nell’acqua (consigliatissimo da non perdere). Taxi per Ranakpur e kumbalgarh dalle 8 alle 19, 1500 rp no AC. Tuk-Tuk per la città vecchia 50 rp, per le altre destinazioni in città 100-120 rp. Salita in ovovia al lake view point, 300 rp. Bus cuccette Udaipur-Jaisamer 840 rp (prezzo per il bus diretto anche se poi l’agenzia di sua iniziativa e a nostra insaputa ci ha messo su un bus con cambio a Jodpur) Nb: il viaggio è durato in tutto 12/13 ore, senza bagno, con soste dove l’unica alternativa per espletare i propri bisogni era la macchia dietro ai baracchini vari, in situazione sinceramente non semplice per una donna (io quindi me la sono tenuta a fatica fino all’hotel di Jaisalmer)

29-30

Jaisalmer Hotel Renuka: 450 rp a notte per camera no AC, con ventilatore a pale, no tv, no colazione, free wi-fi, con una piacevole terrazza con ristorante. Ingresso al forte compresa audio guida 350 rp a testa. Tuk Tuk a/r per Baba gadh 150 rp ingresso 100 rp a testa. Tuk Tuk dall’hotel alla stazione 60 rp. Treno notturno con cuccetta, Ac2 tier Jaisalmer-Delhi (18 ore x 920 km) 2600 rp

31-1 Delhi

Hotel Raja con Ac, tv, colazione e free wi-fi, prenotato tramite booking.com, 1280 rp compreso tasse. Tuk Tuk per museo Gandhi e Raj Gaht 150 rp a/r. Cena con 2 birre in local restaurant nella stessa via dell’hotel, 600 rp Taxi a/c per l’aeroporto 400 rp.

NB: tutti i prezzi indicati, se non diversamente specificato, sono il totale per 2 persone.

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INDIA - Agosto 2012

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