Provenza e dintorni

Tour nel sud est della Francia senza orari (o quasi), passando per Avignone, Porquerolles, Marsiglia e Saint Tropez… con un particolare interesse all'aspetto enogastronomico
Scritto da: Dario n44
provenza e dintorni
Partenza il: 12/06/2015
Ritorno il: 22/06/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Era da qualche tempo che mia moglie ed io pensavamo di fare una vacanza un po’ fuori dagli schemi in Provenza e dintorni. Era nostro desiderio girare la zona senza fretta, dedicandoci in parte all’enogastronomia, non tralasciando qualche importante aspetto culturale e alcuni giorni di relax al mare. Inoltre, particolare non trascurabile, non volevamo usare la macchina dalla partenza. Prenotiamo quindi un volo diretto low cost Venezia- Marsiglia.

VEN 12 giugno

L’arrivo a Marsiglia è tutt’altro che tranquillo perché un violento temporale fa ritardare l’atterraggio di non poco, per fortuna il nostro hotel Best Western è accanto all’aeroporto. Dal giorno dopo in poi saremo fortunati perché il sole ed una temperatura ideale non ci abbandoneranno più per tutto il resto della vacanza. Quest’anno abbiamo deciso di prenotare per tempo gli alloggi dall’Italia tramite booking.com per non perdere molto tempo a differenza di qualche anno prima in Bretagna e Normandia che prenotavamo di volta in volta senza problemi le chambres d’hotes (i B&B francesi), anche perché avevamo letto da qualche parte che nel sud della Francia soprattutto in alta stagione o quasi questo tipo di sistemazione è più raro, ma ciò è vero solo in parte.

SAB 13 giugno

Prendiamo la nostra macchina prenotata con rentalcars.com all’aeroporto e dopo qualche incomprensione con l’impiegato, scopriamo che l’auto era a soli 30 m. dall’ufficio…bastava che ce la indicasse. Di comune accordo decidiamo di dedicare mezza giornata alla visita di Marsiglia che inizialmente non era prevista. Lasciamo la macchina al parcheggio della stazione di Vitrolles (aeroporto) e col treno (frequente) raggiungiamo in 20 min. la stazione di St. Charles. Marsiglia è una città grande, multietnica, concitata e non ci ha fatto una grande impressione. Però una visita al vecchio porto e un aperitivo in riva al mare ci può stare. Vero è, comunque, che poche ore non bastano per apprezzare al meglio una città come Marsiglia. Verso sera arriviamo ad Arles e su consiglio della nostra receptionist ci rechiamo in un ristorante vicino all’albergo dove gustiamo una superba “Bouillabaisse” marsigliese che è il brodo in cui è stato cucinato precedentemente il pesce. Si sente nettamente l’aglio, però ci vuole. Dopo la zuppa portano separatamente il pesce… buonissimo pure lui… il tutto condito da un ottimo vino bianco della regione. E’ un po’ caro e ho la sensazione che ci sia qualche accordo con l’hotel… ottimo consiglio però!

DOM 14 giugno

Arles non offre molto, a parte Les Arenes e una passeggiata sul Rodano. Della permanenza di Van Gogh non vi è quasi traccia e anche in Place du Forum, dove oltretutto era situato il nostro Hotel Forum veramente raccomandabile, il caffè che a suo tempo dipinse è diventato prettamente turistico. Però è un luogo assolutamente strategico per visitare i dintorni e la Camargue. Così partiamo per la Camargue destinazione St. Maries de la Mer che altri non è che una fotocopia di una qualsiasi località balneare della riviera romagnola. Certo a maggio si ritrovano i gitani di mezza Europa ma oltre a questo rimane una cittadina turistica. Personalmente, in Camargue, ero interessato a fotografare fenicotteri e cavalli e sono riuscito in qualche modo a sfruttare questa mia passione. Ci siamo resi conto che per vivere la natura “selvaggia” della Camargue è meglio alloggiare per qualche giorno nei caratteristici mas locali senza toccare la macchina e possibilmente affittare una bicicletta liberi di andare dove si vuole o meglio ancora fare delle passeggiate a cavallo. Solo così puoi apprezzare in lungo e in largo questa bellissima regione.

LUN 15 giugno

Oggi riattraversiamo con calma la Camargue per raggiungere Aigues Mortes e per strada ci fermiamo a fotografare cavalli… e tori. Questa cittadina fortificata ha una storia che riguarda le partenze dei Crociati. Lasciamo la macchina al parcheggio a pagamento e facciamo il giro delle mura accessibili da un’unica parte pure a pagamento. La giornata è bellissima e la vista dalle mura è veramente panoramica su tutta la Camargue. Ci sediamo all’ombra di un grande platano in un localino niente male e ordiniamo delle ottime bruschettes e bibite ghiacciate. Tres bien. Al pomeriggio ci spostiamo verso l’immancabile Pont du Gard. Alla cassa una simpaticissima ragazza italiana che lavora per la struttura ci informa che il parcheggio e servizi tipo la storia mediatica del ponte e altre cose di questo genere costano 18 €. Ci sembra veramente molto caro anche perché la maggior parte della gente arriva, fotografa il ponte e se ne va. Fortunatamente con la splendida giornata ci siamo portati dietro anche i costumi da bagno e un bel tuffo vicino al ponte ce lo siamo proprio goduto e ci ha ampiamente ripagati e rilassati. Comunque il ponte è spettacolare. Ultima sera ad Arles e ci concediamo una cena al restoran “Plaza” sempre vicino alla Place du Forum. Entrèe (antipasti) con patè d’olive (tapenade) col pomodoro e peperone ripieno con patè di pesce. Come piatti principali (plats), per mia moglie dourade (orata) coperta di riso e contorno e per il sottoscritto daube provençal (stufato) con riso rosso della Camargue accompagnati da un vino rosèe della zona. Da ricordare… anche… per il conto non proprio economico, ma ne è valsa la pena.

MAR 16 giugno

Avignone, Palazzo dei Papi. Assolutamente da non perdere. Abbiamo lasciato l’auto nel grande parcheggio sotterraneo adiacente il Palazzo e prima di iniziare la visita ci concediamo un buon caffè sulla piazza antistante l’ingresso. Doveroso. E’ consigliabile visitare il Palazzo muniti di audio guide perché se no ci si capisce poco niente. Siamo stati più di 3 ore e abbiamo ascoltato in cuffia passo per passo la storia di quell’epoca (1300 ca.) e non solo. Veramente affascinante!

Facciamo una breve visita ad Avignone che ci sembra una città veramente carina e pittoresca. Quindi non solo il Palazzo dei Papi e il famoso ponte di St. Benezet. In serata raggiungeremo il Luberon, secondo me la vera Provenza, che sarà il nostro itinerario per i prossimi 3 giorni. Ma prima una capatina a Chateaunneuf du Pape per una degustazione di vini regionali e poi una sosta per una buona cenetta a Isle sur la Sorgue.

MER 17 giugno

Temevamo che la stagione fosse troppo precoce per vedere la lavanda. Invece no, eccola in tutto il suo splendore, matura e rigogliosa. Durante questa stagione è sbocciata prima perché i mesi precedenti sono stati buoni dal punto di vista meteorologico e quindi la fioritura è giunta in tempo. La Provenza senza la lavanda non è la stessa Provenza. Anche l’occhio vuole la sua parte soprattutto quello della macchina fotografica. Spettacolo! I campi sono un po’ ovunque… di meno nella famosa abbazia di Senanque che è incastonata in una piccola valle poco distante da Gordes e ha un particolare microclima nel quale la lavanda arriva con qualche giorno di ritardo rispetto al resto della regione… e ci sono solo poche decine di metri di filari di lavanda davanti all’abbazia stessa. Ma abilissimi fotografi pubblicitari si sono rivelati dei maestri nel rendere al meglio un luogo che è stato eretto a simbolo della regione. Per ritornare a Gordes, l’ho fotografata al tramonto e devo dire che merita tutta la fama che ha. E’ veramente stupenda e in giugno non è ancora presa d’assalto dalla gran massa dei turisti.

GIO 18 giugno

Giornata dedicata ai villaggi arroccati del Luberon e alle foto di paesaggi, campi di lavanda e scorci interessanti. Menerbes, un bellissimo borgo non molto frequentato e conosciuto anche perché qui aveva casa lo scrittore inglese Peter Mayle che tra l’altro ha scritto un godibilissimo libro dal titolo “Un anno in Provenza”, consigliatissimo. Roussillon con la particolare natura geologica del suo terreno offre agli sguardi dei turisti dei colori meravigliosi come l’ocra e altri ancora… splendido… e col suo mercatino del giovedì molto animato dal quale mia moglie, come tutte le donne, era particolarmente attratta, acquistando alla fine qualcosa di carino e l’immancabile lavanda. Bonnieux che si erge sopra il Luberon e lo domina. Unico inconveniente la visita in farmacia del paese per la fastidiosa puntura di un’ape a cui avevo rubato il suo fiore per fotografarlo. Succede. Quello che abbiamo notato è stata l’enorme quantità di cicloturisti di tutte le nazionalità, favoriti dalla bella stagione, che abbiamo incontrato strada facendo. Organizzati in gruppo o individualmente, penso sia un magnifico modo per esplorare questa parte della Provenza. Avevamo letto su alcune guide che a St. Saturnin, un borgo appena lambito durante il nostro percorso, c’era un ottimo ristorante con pochi posti tavola quindi raccomandavano la prenotazione. Non sempre le guide dicono la verità, ma in questo caso sono andati addirittura oltre. Il locale si chiama l’Estrade e credetemi, se siete in zona non fatevelo scappare. Entrèe con insalata mista locale con bocconcino di quaglia al centro + piatto principale (plat) di coniglio (lapin) con sugo (sauce) di mostarda e granuli della stessa con fagiolini e funghi porcini. Dessert di gelato (glacier) e il tutto scortato da un ottimo vino rosso (rouge) del Mont Ventoux. Sublime. Per il modico prezzo di 60 € in due. Siamo senza parole.

VEN 19 giugno

Lasciamo il Luberon un po’ dispiaciuti e puntiamo la Costa Azzurra, più esattamente il dipartimento del Var a Le Lavandou a metà strada fra Tolone e St. Tropez, dove arriviamo nel primo pomeriggio. Ci sistemiamo nel nostro Hotel molto carino che domina la piccola baia della frazione di St. Clair e subito dopo ci immergiamo nel nostro bel Mediterraneo che sembrava ci aspettasse. La sera ci facciamo una sacrosanta pizza, niente male, conti alla mano perché sulla Costa i prezzi lievitano nettamente rispetto l’interno.

SAB 20 giugno

Fin da bambino, complice la lettura di alcuni fumetti ambientati lì, desideravo visitare l’isola di Porquerolles dell’arcipelago delle Hyeres. Ora si è presentata l’occasione. Porquerolles fa parte di un parco nazionale altamente protetto. Si raggiunge da Tor la Fondue dove si lascia la macchina o da Le Lavandou e Cavalaire sur Mer ma solo in particolari giornate. L’isola è stupenda e nonostante ci siano picchi turistici elevatissimi in alta stagione, negli altri periodo (giugno era il nostro mese) è più che vivibile. Il traffico è interdetto e l’unico mezzo di locomozione oltre alle proprie gambette, è la bicicletta che si può facilmente affittare in loco. Le spiagge della parte nord sono dolci e riparate mentre il sud è più selvaggio con alte falesie. Rientro in serata a Le Lavandou con una buona cenetta a base di bavette ai fruits de mer che ci sembra più un piatto italiano che francese, comunque buono. Rosèe della zona (molto rinomato) che oltre alla cena, qui usano anche come aperitivo e ancora un poco anche alla colazione del mattino.

DOM 21 giugno

Oggi andremo nella celeberrima St. Tropez, tappa obbligatoria se sei nei paraggi, ma prima veniamo a sapere che la domenica a Ramatuelle, un piccolo borgo all’interno della penisola di St. Tropez, si svolge un caratteristico mercatino. Ovviamente la più interessata è mia moglie in quanto c’è sempre la possibilità di curiosare e comprare qualcosa. In effetti il mercatino di Ramatuelle è bellissimo e coloratissimo. Un vero piacere muoversi fra le bancarelle. Poi scendiamo alla spiaggia di fronte che è l’altrettanto celeberrima Plage de Pampelonne, cioè la principale spiaggia di St. Tropez. Bella gente, prezzi alle stelle e alcune Ferrari, Bentley e Lamborghini in bella mostra in un parcheggio custodito. No comment. St. Tropez da tranquillo borgo di pescatori che era fino a una cinquantina d’anni fa o poco più, si è trasformata in una località che poco conserva dell’epoca di allora. Yacht da crociera attraccati al porto… o meglio navi… danno a St. Tropez un’atmosfera finta. Non ci è piaciuta. Unica cosa positiva: abbiamo trovato un posteggio con disco orario di 2 ore gratis quasi in centro. La sera a Le Lavandou cena a base di pesce, buono, ma che salasso… OUI, c’est la Cote Azur!

LUN 22 giugno

Ultimo giorno che sfruttiamo con un ultimo tuffo nell’incantevole baia di St. Clair e poi direzione Marsiglia per il viaggio di ritorno.

AU REVOIR



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