Provenza la via dei colori

Cinquantenni in fuga... con adolescente al seguito. Viaggio nella'Alta Provenza
Scritto da: mlocatelli
provenza la via  dei colori
Partenza il: 09/07/2013
Ritorno il: 12/09/2013
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio di quattro giorni in Provenza all’ultimo minuto, quindi la disponibilità degli hotel, a basso costo, era abbastanza limitata. L’itinerario de seguire è stato deciso di comune accordo, e ci siamo buttate sull’alta Provenza.

Partenza martedì 9 luglio alle 5.40 da Milano direzione Frejus, destinazione Apt. Il viaggio è durato circa sei ore, molte considerando i chilometri (450 circa).Sarebbe durato meno se il navigatore non ci avesse fatte passare per un paesino davvero carino (Villemus),che si trova però in cima ad un collina, cosa che ha allungato il nostro tragitto (aggiornate le mappe). A causa della disponibilità ridotta abbiamo alloggiato ad Apt, anche se avremmo preferito Cavaillon o St. Remy de Provence, che ritenevamo in una posizione più strategica considerando l’itinerario che avevamo in mente.

Arrivate ad Apt abbiamo trovato parcheggio di fronte all’hotel, cosa che non si ripetuta nei giorni seguenti (ci sono tuttavia parcheggi gratuiti nelle vie adiacenti). L’albergo un due stelle, Le Palais, prezzo 75 € a notte per una tripla e colazione a 5€ a persona. Visto da fuori l’albergo ci ha dato l’impressione di essere antico, cosa che ci è stata confermata una volta entrate. La camera molto pulita, con televisione ma senza aria condizionata, moquette e armadi che necessitano di forza per essere chiusi, una vasca con anta per la doccia, sanitario e lavandino adatti ad una Barbie (attenzione al rubinetto: l’acqua calda e l’acque fredda sono invertite). Il wi-fi, e’ utilizzabile solo nella zona comune. Mancano le persiane, uno dei motivi per cui la pulizia delle strade (a nostro parere estrema e molto rumorosa) ci ha tenute sveglie dalle 5.30 della mattina. La colazione non è esattamente abbondante, il personale gentilissimo e molto disponibile, parla inglese e spagnolo quindi intendersi non è complicato. La posizione centrale, di fronte al municipio, è comoda per chi non ha voglia la sera di camminare, appena fuori dall’albergo c’e un locale dove si puo’ mangiare. Una volta poggiati i bagagli ci siamo dirette al Colorado Provencal ubicato a Rustrel a circa dieci chilometri da noi. L’ingresso è gratuito mentre il posteggio costa 4€. Il parco è davvero bellissimo e merita molto: fondamentale però che ci sia bel tempo per poter ammirare la bellezza dei colori. Noi, da questo punto di vista, siamo state sfortunate, visto che ha iniziato a piovere: abbiamo così scelto il percorso turistico da 1km ( ne esistono anche da tre e da cinque km). I colori sono davvero intensi, dal rosso all’arancione e fanno contrasto con il verde delle (poche) piante, tanto che a momenti ci aspettavamo di veder spuntare da dietro una roccia Beep Beep inseguito da Willy il coyote. Una volta terminato il giro siamo andate a Roussillon, paese caratterizzato da costruzioni di colore rosso, a cui avremmo volentieri dedicato più tempo se la nuvola del temporale non ci avesse seguito. L’unica cosa che siamo riuscite a vedere, oltre alle stradine e alle balconate panoramiche, è ‘il sentiero delle ocre’ un percorso nel bosco adiacente, anch’esso caratterizzato dall’ocra di Francia. Per motivi ‘metereologici’ abbiamo scelto il percorso più breve tra i due proposti. Ingresso 2,50€. Rientrati ad Apt abbiamo deciso di cenare in una creperie che faceva anche carne alla brace in rue Saint Pierre. Il locale si chiama Le Chante de l’Heure, tutto in pietra molto caratteristico, con possibilità di menù fisso ( noi abbiamo scelto il menù crepes a 14.50 euro). L’acqua ovviamente carissima, 4.50 € al litro, perciò abbiamo chiesto una Caraffe d’eau ( la comunissima acqua del rubinetto )

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Mercoledì 10

Dopo una levataccia causa raccolta dei rifiuti, abbiamo fatto colazione e ci siamo dirette ad Avignone. Sulla strada ci siamo fermate a fotografare un campo di girasoli. Abbiamo parcheggiato intorno alle mura (costo 3 € per 3 ore massimo, gratuito tra le 12 e le 14). La città ci ha fatto un’ottima impressione, e’ molto viva e piena di giovani questo perchè a luglio si tiene Il Festival d’Avignon che trasforma le strade , le piazze le chiese in un grandissimo spettacolo di arte multimediale. La protagonista indiscussa di questi giorni è la grande arte teatrale. La cosa che ci ha colpite di più è la presenza massiccia di locandine teatrali di spettacoli di cabaret, sparse in tutta la città e appese ad ogni muro. Chi andrà, potrà vedere le pantomine le performance e le danze di giovani artisti di strada.

Una volta giunte nella piazza adiacente al Palazzo dei Papi ci siamo dirette nei giardini Rocher des Doms, dove si gode di una bella vista sul Rodano e sui campi di girasoli.

Abbiamo poi visitato la chiesetta di Notre Dame des Doms, carina ma non eccezionale. Successivamente siamo entrate nel Palazzo dei Papi, uno dei monumenti principali di Avignone. Qui, per quanto riguarda i biglietti, ci sono agevolazioni per le famiglie e i minorenni, come abbiamo appreso dai monitor posti davanti alle casse. Consigliamo di prendere l’audio guida (2€). Esistono due tipi di biglietti: quello comprendente la visita al Ponte st Benezet (costo 15 €) e quello per il solo palazzo (costo 12 €). Noi consigliamo il primo (il ponte è distante dal palazzo e, a nostro avviso, rende di più visto dal basso). Il palazzo è bello, anche se non bisogna aspettarsi lo splendore dei palazzi papali di Roma.

Lasciata Avignone, ci siamo dirette all’Abbazia di Senanque, immersa in una distesa di lavanda, che ci ha subito affascinate con le sue meravigliose sfumature di viola, purtroppo era troppo tardi per la visita (chiude alle 17) e non abbiamo potuto visitare l’interno, ma è una tappa da non perdere.

Successivamente ci siamo dirette a Gordes, dove ci attendeva la nostra solita nuvoletta di Fantozzi che ci ha costrette a tornare a casa. La prima parte del viaggio così finita: il mattino seguente infatti avremmo dovuto partire alla volta della seconda tappa.

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Giovedì 11

Costrette di nuovo a una levataccia (questa volta per causa della pulizia delle strade), il mattino seguente, dopo la colazione, siamo salite sulla macchina in direzione Gordes. Il paesino, interamente costruito in pietra secca chiara, è molto caratteristico e ben curato , ci sono molte stradine che si snodano al suo interno e punti panoramici che tolgono il fiato. Meritano una nota le pasticcerie che abbiamo trovato, dove sono vendute torte e dolci che sono una vera tentazione. Da non perdere il colpo d’occhio del villaggio arrivando dalla strada a tornanti.

Dopo Gordes stata la volta di Bonniuex (che conoscevamo per il film “Un’ottima annata”), anch’esso un paese che si arrampica su una collina, dove si gode un’ottima veduta. Terminato il giro, siamo partite per raggiungere il nuovo albergo, situato a Castellane.

Lungo la strada, nei pressi di Valensole, ci siamo ritrovate circondate da un mare immenso di lavanda che, con le sue infinite sfumature di viola, si estende a perdita d’occhio fino all’orizzonte. L’alternanza del viola della lavanda con il giallo dorato del grano che biondeggiava e l’azzurro intenso del cielo terso ci hanno lasciate senza parole e senza fiato, tanta era la meraviglia. Nell’aria si sentono solo il frinire dei grilli e delle cicale misto al ronzio delle api. Il profumo dei fiori era davvero intenso e ne abbiamo colti alcuni da portare a casa. Su questo tratto di strada e’ possibile sostare per fotografare la lavanda. Attenzione ai turisti: alcuni, presi da particolare entusiasmo, piantano la macchina suo ciglio delle strada e lasciano le portiere aperte.

A questo punto noi, non essendoci informate sul percorso delle gole, non abbiamo fatto il giro la cui indicazione era presente una volta terminata la lavanda, ma consigliamo di farlo a chi vuole risparmiare tempo. Abbiamo quindi raggiunto l’albergo a Castellane, albergo per cui non avevamo chissà quali aspettative, visto il punteggio (basso) su Booking.com. Siamo state invece sorprese: l’hotel (chiamato Les Canyon du Verdon) ha anche la piscina e il parcheggio interno. Il punteggio basso, abbiamo scoperto, dovuto all’assenza dell’ascensore, cosa che a noi non ha recato alcun disagio. La stanza spaziosa, con un letto matrimoniale e uno singolo, balconcino e tavolino. C’è anche il wi-fi, sempre nella sala comune (ma noi non siamo riuscite a collegarci). La posizione è buona, il centro si raggiunge in pochi minuti. Ci siamo dirette subito all’ufficio del turismo, dove ci hanno fornito indicazioni circa il percorso da seguire per visitare le Gole. A questo punto, bisogna fare un appunto: esistono due strade, che consigliamo di percorrere entrambe, partendo però da Est in direzione Ovest: c’è infatti, lungo la strada, un senso unico percorribile solamente in questa direzione. Sono già le 17.30, nonostante l’ora tarda abbiamo deciso di percorrere solo un tratto delle gole e di lasciare la restante parte al mattino dopo. Simo andate sulla Rive Droite (riva destra). Il percorso è disseminato di punti panoramici, prima fra tutti il Point Sublime, che offre una visuale del fiume. Andando avanti, abbiamo percorso la Route des Cretes, che ci ha portate in cima alle Gole. A chi dovesse decidere di percorrerla nel tardo pomeriggio, ci sentiamo in dovere di dire di non preoccuparsi se non incontra nessuno lungo la strada: è giusta, l’abbiamo fatta anche noi e siamo ancora vive. Dalla cima delle gole lo spettacolo e’ a dir poco ‘vertiginoso ’ si possono vedere aquile e falchi e, se c’è il tramonto, il sole crea giochi di luce che fanno sembrare l’erba che ricopre le montagne verde smeraldo. L’acqua del fiume Verdon, invece, è azzurro intenso e la vista su di esso e’ molto suggestiva. Le montagne fanno quasi impressione, gli strapiombi tolgono il fiato e la vicinanza con il cielo ci ha tolto le parole.

Tornate, il paese ci ha offerto tante possibilità per una cena a prezzo contenuto, ci è apparso vivace per le molte opportunità di sport acquatici che permette di praticare (rafting, canoa, trekking ecc…) e i molti ragazzi che si aggirano per le vie e affollano i locali. Dopo la cena (consumata in un ristorante dove ci hanno propinato delle pseudo lasagne) abbiamo girovagato per le stradine del suo centro medioevale, scoprendo una piccola chiesetta e molti negozietti e localini deliziosi. Abbarricata su uno sperone della montagna si puo’ vedere la Chapelle notre – Dames. Siamo infine tornate e casa, spossate dal lungo viaggio, dalle emozioni e dal poco sonno dei giorni precedenti. Finita così un’altra giornata densa di emozioni, e siamo talmente stanche che l’unica cosa che riusciamo a fare è infilarci nel letto per dormire.

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Venerdì 12 luglio

Oggi e’ l’ultimo giorno della nostra vacanza, ma ci sono ancora tante emozioni da vivere che ci alziamo presto, anzi prestissimo. Prima ancora di fare colazione andiamo in paese a comprare baguettes e croissants (guai a chiamarle Brioches), da portare a casa. Dopo gli acquisti siamo tornate in albergo, dove ci attendeva un buffet non troppo ricco ma comunque più abbondante rispetto a quello di Apt: Brioches, toast da tostare, panini al latte, burro, marmellate, latte, the e caffè . Alle 8.30, dopo aver pagato (87 € per la tripla da aggiungere a 6 € di colazione) e avere caricato la macchina siamo partite per la Rive Gauche (riva sinistra) delle gole. Durante il percorso ci taglia la strada una volpe rossa! Qui l’altitudine a cui si arriva è minore rispetto a quella del giorno prima, ma la vista è ugualmente stupenda: la strada si affaccia sul tratto di fiume più tranquillo, dove i turisti si fermano per fare i bagni e noleggiare i pedalò. Il fiume, che scorre indisturbato tra i due versanti delle montagne, è verde acqua, come il mare della Sardegna. Le acque sono così limpide e tranquille, il sole è così alto nel cielo senza una nuvola, la giornata così perfetta cha lasciare questo piccolo angolo di Paradiso è quasi doloroso, e ci sembra di lasciare qui un piccolo pezzettino di noi.

Salite in macchina, di nuovo, andiamo a Moustiers S.te Mairie, ultima tappa di questo meraviglioso viaggio. La città, o per meglio dire il paese, è davvero piccolo, così trovare un parcheggio diventa un’impresa da titani. A questo punto della storia, possiamo tranquillamente dire di aver assistito ad un evento miracoloso: stavamo disperatamente cercando un posteggio ed eravamo ormai pronte a mollare e andare via, quando una macchina ha liberato un posto davanti ai nostri occhi. Abbiamo visitato così il paese, molto turistico e pieno di gente, assolutamente da vedere. Dopo un giro per il mercato e molte foto, siamo ripartite, questa volta verso la nostra Italia. Il viaggio ci è costato in tutto 730 € e abbiamo percorso 1500 km, ma ne è valsa la pena. E’ stata, nonostante la pioggia, una gita perfetta, abbiamo visto luoghi meravigliosi e piccoli angoli di paradiso, dove abbiamo lasciato un pezzetto di cuore. La Provenza è bellissima!

Elda e M.Luisa (le cinquantenni) Claudia (la sedicenne che abbassa l’età media nonchè voce e penna della compagnia).

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