Driving around Repubblica Ceca

Dalla birra al vino passando per... Praga
Scritto da: Muchi
driving around repubblica ceca
Partenza il: 02/09/2016
Ritorno il: 09/09/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
“Non è la destinazione, ma il viaggio che conta” E con queste parole in testa, decido che anche stavolta io e il mio compagno useremo le ferie di settembre per scoprire un paese conosciuto per la birra e la capitale ma, forse, sottovalutato nel suo insieme. La scelta della Repubblica Ceca? Nessun motivo reale, forse il caldo che eravamo stufi di sopportare..(anche se poi scopriremo che le temperature arrivano oltre i 40 gradi pure lì!)

1° giorno: Trieste – Cesky Krumlov (580km – 6h)

Partiti nel primo pomeriggio per motivi lavorativi, arriviamo a destinazione all’ora di cena. La strada fino a questo punto è in buone condizioni (praticamente si viaggia tutto il tempo su autostrada slovena e austriaca). La cittadina circondata dal fiume e dal castello non delude minimamente l’idea romantica che mi ero fatta. Casette, piccoli ponti in pietra e mura illuminate a racchiudere il tutto, creano un paesaggio fiabesco. Lasciamo i bagagli nell’appartamento (nel cuore del centro storico, molto carino €25/pax) e ci godiamo la prima birra al Cikanska Jizba, locale in stile gitano in cui assaggiamo anche un goulash e un altro tipo di spezzatino oltre al famoso gnocco di frutta (costo tot. €18).

Consiglio: l’auto va parcheggiata fuori dalle mura quindi tenete conto di trascinare le valigie su uno scomodo lastricato, ponti e sali scendi fino all’hotel.

2° giorno: Cesky Krumlov – Plzen (160km – 2h e mezza)

Una ricca colazione in simpatico bar sul lungo fiume, osservando la gente mentre pratica canoa, ci prepara alla scalata sulle mura che portano al castello e ai giardini nella parte “alta” della città. Paradiso per le fotografie da cartolina perché con la vista che si gode difficilmente riuscirete a non farne almeno una da album dei ricordi. A pranzo si risale in macchina per proseguire verso Plzen, meta immancabile per gli amanti dell’omonima birra (da cui personalmente mi escludo anche se chiaramente lì non ho disdegnato). La città in sé l’ho trovata anonima, addirittura un po’ deprimente con prevalenza del colore grigio. Ma è anche vero che qui non si viene a visitare il centro bensì… la Pilzen Brewery dove per € 7.70 oltre alla visita guidata dell’intera fabbrica (molto interessante) ti fanno pure assaggiare dell’ottima birra non filtrata nelle vecchie cantine. La cantina del birrificio non è l’unica parte sotterranea che abbiamo visitato. Infatti, la città vecchia sovrasta una rete di tunnel di cui una parte è aperta al pubblico (€4, no claustrofobici). Dopo un’ottima cena da Mansfelda con stinco e goulash di cinghiale, ovviamente accompagnata da birra locale (costo tot. €20), ci addormentiamo nel letto più comodo in cui io abbia dormito in hotel della catena Marriot (€25 pax).

Consiglio: portate una sciarpa per la visita alle cantine della birra e a meno che non siate dei mangioni come me, lo stinco prendetelo in condivisione!

3° giorno: Plzen – Praga (100km – 1h e mezza)

Facciamo colazione in un bar sulla piazza principale (qui non c’è la cultura del cornetto e cappuccino quindi se potete optate per la colazione in hotel) accompagnati dai racconti di un italiano che vive li da molti anni. Poi partiamo alla volta della capitale, dove, come ovvio, ci perdiamo a causa del traffico e di un roaming non così efficiente. Riusciamo comunque ad arrivare all’albergo, che avevo scelto nel quartiere di Mala Strana per essere in pieno centro ma lontano dalla zona più rumorosa (scelta azzeccatissima, piccolo hotel a gestione familiare, colazione ottima e abbondantissima e stanza con vista fiume e Ponte Carlo per €50 pax/notte). Acquistiamo la Praga Card che x 2gg a €50 a testa da diritto a ingressi gratuiti o comunque scontati a diverse attrazioni. In base a questo concentriamo nelle prime due giornate le visite incluse nella card. Subito ci lanciamo a vedere l’Orologio Astronomico. Facendo la visita al Municipio della Città Vecchia e alla Torre si vede il meccanismo interno. La visita in sé è di una noia mortale. Noi abbiamo osservato il meccanismo 10 secondi e poi siamo fuggiti appena la guida si è girata dall’altra parte. A questo punto per riprenderci, decidiamo di fare una pausa ad una dei tanti birrifici del centro (nello specifico U Medvidku) dove assaggiamo la birra X33 che ha ben 11,8°! Barcollanti, ci dirigiamo verso il Museo Ebraico dove, confusi un po’ dalla birra e un po’ dal fatto che in realtà è un complesso di edifici, veniamo sorpresi dal classico acquazzone estivo che per fortuna ci sveglia sufficientemente da poterci godere il cimitero (sembra macabro detto così, ma è davvero splendido). Vediamo ancora la Casa Civica e Piazza della Repubblica in velocità prima della doccia in hotel (preceduta da una veloce “rezeno pivo” a Mala strana, ovvero birra mezza chiara e mezza scura). A cena cerchiamo un posto carino a Mala Strana ma purtroppo finiamo in un locale dove ci rifilano una specie di cena medievale (senza corrente, illuminazione SOLO con le candele). Non riuscivamo nemmeno a vedere lo stinco e la coscia d’anatra che stavamo mangiando (costo tot. €34, senza infamia ma senza alcuna lode).

Consiglio: se volete l’hotel in centro, e ve lo consiglio, preparatevi a sborsare anche €30 al giorno per il parcheggio.

4° giorno: Praga

La mattinata è dedicata alla scalata verso il Castello (prezzo ancora incluso nella card) dove assistiamo dal vivo all’incontro tra capo dello stato ceco e quello rumeno con tanto di parata. Il castello internamente non è nulla di che ma vale comunque la pena per la vista che si gode dall’alto. A piedi attraverso il quartiere Loreta raggiungiamo il monastero di Strahov che però fa orario spezzato così ci fermiamo per una zuppetta di goulash e un tagliere (e chiaramente 3 rosse grandi, costo tot. €17) presso il birrificio storico del monastero proprio all’interno del complesso). Finalmente, dopo aver anche pagato per fare le foto, vedo la stupenda biblioteca. Io adoro leggere, quindi per me un sogno… Proseguiamo per Petrìn, ovvero un colle sovrastato da una torre panoramica che in teoria si raggiunge con la funicolare (noi siamo riusciti a prenderla solo da metà). La visita della torre regala una vista a 360° gradi ma solo dopo innumerevoli gradini. La visita è inclusa nella card così come la casa degli specchi dove decidiamo di fare due risate anche per proteggerci dalla pioggia che tutto il giorno ci tormenta ad intervalli. Scendiamo poi il colle a piedi e dopo una veloce birretta a Stare Mesto, andiamo in hotel a cambiarci per la cena. Da Mala Strana prendiamo il tram 22 che ci porta al quartiere di Vinohrady, zona residenziale dove scompaiono, o almeno diminuiscono, le birrerie per lasciar posto a bar alla moda e ristoranti. Beviamo il primo bicchiere di vino in Repubblica Ceca e poi ceniamo con tartara, rollata di manzo, cervo e un buon Cabernet locale (costo tot. €35).

Consiglio: a Praga (perlomeno nel periodo in cui eravamo noi) si alternato momenti in cui si sud da fermi a momenti in cui si alza un venticello freddo e fastidioso che porta la pioggia, tassativo abbigliamento a cipolla). Inoltre, chi soffre di vertigini la torre è meglio che guardi dal basso, il vento la muove e fa impressione anche a chi non ha normalmente paura, fidatevi.

5° giorno: Praga

Dopo la solita colazione dei campioni, ci incamminiamo verso Piazza Venceslao per visitare, oltre alla stazione dei treni che non è nulla di entusiasmante, il rifugio antiatomico dell’hotel Jalta. Dovendo aspettare l’inizio della visita, facciamo una pausa al caffè Kavarna Lucerna , situato all’interno di una galleria commerciale e dalle cui finestre si gode la vista sulla famosa installazione di Cerny del cavallo capovolto. La visita del rifugio si rivela molto interessante, soprattutto se ci si sofferma a pensare che la guerra fredda non è finita così tanto tempo fa. È giunto a questo punto il momento della degustazione di birre al Pivovarsky Dun dove su una specie di roulette ti portano una decina di birre tra cui alcune molto particolari (ma la birra alla banana… ma come vi è venuta in mente?). L’ultima fermata storico/culturale della giornata è il Monumento Nazionale alle Vittime del Terrore di Heydrich. Si visita proprio la cripta dove è avvenuto il massacro con tanto di fori ben visibili nella pietra. Beviamo un veloce aperitivo sul roof top della Casa Danzante e per smaltire tutte le calorie del pomeriggio decidiamo di noleggiare il pedalò per fare il giro sul fiume. Sicuramente attività molto turistica, ma vedere la città e il Ponte Carlo da una prospettiva diversa ha il suo perché. La giornata finisce con cena in una storica birreria di Stare Mesto che, seppur diventata un po’ turistica vista la zona in cui si trova, ha mantenuto una buona qualità del cibo per quanto riguarda almeno le nostre scelte: coscia d’anatra, roastbeef, funghi al forno, 3 birre (basta! conto tot. €33). Finiamo la serata a bere “becherovska”, la grappa locale, ascoltando musica dal vivo in uno dei tanti sottoscala del centro.

Consiglio: informatevi prima sugli orari delle visite al rifugio perché non sono fisse a quanto abbiamo capito.

6° giorno: Praga – Zlìn (300km – 3h e mezza) Zlìn – Mikulov (145km – 2h)

Passeggiamo le ultime due ore a Praga lungo le vie di Mala Strana, attraversando i giardini Wallenstein e ammirando i graffiti sul muro di John Lennon. Prima di riprendere la macchina, ripassiamo al birrificio del primo giorno per acquistare quelli che saranno gli unici souvenir che ci porteremo a casa (a eccezione del vino che compreremo in seguito): birre artigianali imbottigliate il giorno prima.

La tappa intermedia del percorso di oggi, anche se in realtà costituisce una deviazione, è Zlìn. Nome probabilmente sconosciuto persino ai cechi, è una cittadina costruita a tavolino da uno dei più grandi imprenditori della storia del pasa, il sig. Bata. Ebbene sì, in questo viaggio ho scoperto che la famosa catena di negozi di scarpe presente in ogni centro commerciale italiano trova le sue origini qui. Del vasto complesso adibito un tempo ad alloggio per gli operai, l’edificio 14/15 è stato trasformato in museo sulla storia di Bata come uomo e come azienda (davvero molto interessante e ben strutturata). Una parte è dedicata all’esposizione di calzature di ogni epoca e cultura. Zlìn la consiglio assolutamente come intermezzo di qualche ora (molto bella anche la strada tra gli alberi per raggiungerla). Proseguiamo verso Mikulov dove arriviamo in serata alla stanza molto carina e spaziosa che pagheremo €30 pax/notte. Tenete conto che qui la cena dopo le 8 diventa un serio problema. Il centro è molto piccolo e noi abbiamo trovato un unico ristorante (gestito da ragazze giovani) che ci ha dato da mangiare alle 8.30: guancette di manzo al vino rosso, coscia d’anatra, paté d’anatra, torta lamponi e mandorle, bottiglia divino (finalmente stop alla birra, conto tot. €33).

Consiglio: l’autostrada in questa parte del paese l’ho trovata pericolosissima. Ci sono moltissimi lavori in corso ma invece di eliminare una corsia, loro restringono le 2 presenti talmente tanto che le auto ci passano a malapena. Non vi dico poi quando bisogna superare i camion. Inoltre questi tratti possono durare anche più di 20 km quindi contate di dover essere molto vigili e mettete in conto qualche minuto in più sulle tempistiche stabilite. Inoltre, in qualche tratto abbiamo fato difficoltà a trovare benzinai sull’autostrada e siamo dovuti uscire, vi consiglio quando ne trovate uno di fare il pieno così non perdete tempo.

7° giorno: Mikulov – Uvaly – Valtice – Mikulov

Oggi decidiamo di visitare i colli che circondano Mikulov, nota per i vigneti, e scegliamo di farlo in bici. Quindi, dopo abbondante colazione a base di crepes e uova noleggiamo le biciclette da Top Bicycle in pieno centro al costo di €10 scarsi a testa per l’intera giornata. Seguiamo la ciclabile 411 sotto un sole cocente. Come vi anticipavo prima anche in Repubblica Ceca le temperature possono essere molto alte. Sul percorso attraversiamo il paesino di Uvaly dove ci fermiamo a Villa Daniela a “rinfrescarci” con Muller-Thurgau e Riesling. La location è splendida, sembra davvero di stare fuori dal mondo tant’è che non vogliamo più andarcene. Ma il programma prevede di arrivare a Valtice, protetta dall’Unesco così come Lednice che visiteremo il giorno dopo. Qui entriamo nel castello, dove è pubblicizzato il Salone Nazionale dei Vini che si trova in cantina con possibilità di degustazione. Dato il costo della degustazione all-inclusive (€10 a testa), ero un po’ scettica. E invece…apriti cielo, o meglio apriti bottiglia. Non ricordo il numero esatto, comunque c’era la possibilità di degustare tutti i vini presenti (un centinaio), senza limiti di alcun genere. Nonostante il piccolo piattino di formaggi che abbiamo preso, potete immaginare che siamo usciti un po’ provati e il ritorno in bici in salita fino a Mikulov è stato tutt’altro che semplice. Per cena abbiamo prenotato al ristorante del consigliato Hotel Temple e devo dire che la cena era ottima: paté di coniglio, gazpacho, coniglio avvolto nella pancetta, trota, 2 dolci, bottiglia di Riesling (costo tot. €43). Per digerire, non c’è nulla di meglio di una passeggiata intorno alle mura illuminate del castello.

Consiglio: portatevi una maglia per la degustazione vini, in cantina fa molto freddo soprattutto se si entra sudati dopo la pedalata.

8° giorno: Mikulov – Lednice (14km – 20min) Lednice – Trieste (560km – 6h)

L’ultimo giorno è arrivato purtroppo. Carichiamo la macchina e facciamo un ultimo giretto a Mikulov che comprende la visita al cimitero ebraico, versione in piccolo di quello di Praga e forse per questo ancora più affascinante. Con l’auto facciamo un breve stop a Valtice per comprare alcuni dei vini che abbiamo assaggiato il giorno prima e che in bici risultava un po’ scomodo trasportare. Assaggiamo anche l’Ice Wine e poi ci spostiamo al castello di Lednice. Passeggiamo nei giardini e decidiamo di raggiungere il minareto al’interno del parco: 44 min di cammino e più di 300 gradini per salire. Tutto sommato, si poteva anche tralasciare. Pranziamo velocemente con formaggio fritto e luccioperca (e birra ovviamente, costo tot. €15). Il momento del rientro è arrivato…

Consiglio: per il minareto esiste anche un servizio trasporto di vario tipo, non so dirmi i prezzi ma se non volete perder troppo tempo può essere un’idea.

Il bilancio finale non può che essere positivo. Se non ci si limita a un weekend a Praga di bevute con gli amici, il paese ha davvero molto da offrire. La criminalità per quanto mi riguarda non l’ho nemmeno vista. I servizi sono eccellenti e la gente disponibile. Oltretutto, i prezzi sono nettamente inferiori ai nostri. Con €100 al giorno (comprensivi di tutto: hotel, pasti, benzina, etc.) non ci si fa mancare nulla. Un’ottima scelta per un viaggio last-minute.



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