Praga, tra monumenti e birrerie

Una bella città, con monumenti famosi e ricchi di fascino... ma è nelle birrerie più autentiche che ci si sente davvero a casa
Scritto da: Rubina76
praga, tra monumenti e birrerie
Partenza il: 17/08/2013
Ritorno il: 20/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Praga è una di quelle mete che io e mio marito ci siamo sempre prefissati di visitare ma che per un motivo o l’altro abbiamo più volte rimandato. Nel 2013 ci siamo quindi decisi di affrontarla… anche se non è stato poi così semplice. Inizialmente infatti avevamo prenotato volo e albergo per il mese di giugno ma proprio nei giorni in cui dovevamo partire la città è stata devastata da una terribile alluvione. Praga sembrava volerci sfuggire ancora una volta ma non abbiamo desistito e deciso di posticipare il viaggio ad agosto!

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Abbiamo prenotato il volo con EasyJet (Milano – Praga) e soggiornato all’Hotel Klarov, molto bello e centrale (215 € per 3 notti compresa la colazione, varia e abbondante). La distanza dall’aeroporto al centro città è piuttosto breve e facile da percorrere con i bus di linea e la metropolitana (meglio evitare i taxi costosissimi!!!). La valuta locale è la corona ceca, i bancomat e le carte di credito sono accettate ovunque. Anche se i prezzi stanno salendo, Praga è comunque nel panorama globale una delle capitali meno care d’Europa per cui si mangia e si gira con prezzi più che ragionevoli. La cucina ceca è semplice ma gustosa. Imperdibili il famoso prosciutto e la birra, preferibilmente consumata in una birreria autentica e poco turistica! Il centro brulica di ristoranti che sembrano le classiche trappole per turisti per cui è meglio affidarsi al consiglio di qualche praghese o di una guida fidata (per noi, come sempre, la Lonely Planet!). Praga è in generale una città che pare abbastanza sicura ma è necessario fare molta attenzione ai borseggiatori nei luoghi più affollati (soprattutto il Ponte Carlo e il castello) perché purtroppo i furti sono piuttosto frequenti. Il centro e le principale attrattive della città sono tutte raggiungibili a piedi, inoltre camminare è il modo migliore per gustarsi tutti gli scorci pittoreschi di Praga.

17 agosto

Partiamo da Milano Malpensa alla volta di Praga e, dopo un paio d’ore di volo, arriviamo a mezzogiorno nella capitale della Repubblica Ceca. Una volta usciti dall’aeroporto raggiungere il centro con i mezzi pubblici è semplicissimo per cui, a meno che non si abbiano bagagli pesanti o difficoltà di altro genere, non vale la pena utilizzare il taxi esageratamente costoso. Con l’autobus 119 si raggiunge in circa 20 minuti la stazione della metropolitana di Dejvická (linea A) da cui si prende il treno per il centro. In due fermate si arriva alla stazione di Malá Strana. Il nostro albergo si trova proprio di fronte alla metropolitana e gode di una splendida vista sul castello di Praga! Lasciati i bagagli ed espletate le formalità del check in, iniziamo finalmente la visita della città. La prima tappa, dopo un pranzo veloce (e mediocre, come spesso accade da queste parti) a base di formaggio fritto (molto di moda!) e birra, è il quartiere di Malá Strana, tradotto letteralmente “Piccolo Quartiere” o “Parte Piccola”. Collegato alla Città Vecchia attraverso il famoso Ponte Carlo, il Piccolo Quartiere è nato intorno al 1200 come un estensione del Castello di Praga ed è un vero gioiello, fatto di scorci, viuzze e palazzi storici. Sulla Malostranské Náměstí, si affaccia San Nicola, Chiesa del 1600 in stile Barocco Rococò. Le principali attrattive di questa zona sono la Chiesa ed il Chiostro di San Tommaso, il Palazzo Wallenstein (il più grande di Praga) e la Via Nerudova, tra le più belle della città. La Nerudova porta, dopo una salita faticosa ma spettacolare, al Castello ed è contornata da bei Palazzi in stile Barocco. Vale la pena percorrerla in entrambi i sensi per osservare le facciate delle case e le insegne, spesso curiose, che le indicavano prima che venisse introdotta la numerazione. Una delle caratteristiche di questo quartiere bomboniera è l’aria autentica della stradine che riporta indietro nel tempo anche se effettivamente un po’ guastata dai numerosi negozietti di cianfrusaglie e dai ristoranti eccessivamente turistici che si susseguono incessantemente.

Altra zona ricca di fascino (e di un po’ più di tranquillità) è l’Isola di Kampa, situata nel fiume Moldava e separata da Malà Strana da un canale artificiale chiamato il “Canale del Diavolo” lungo il quale si possono osservare antichi mulini ad acqua. Sull’isola si trova il Museo di arte moderna e di esposizioni temporanee. In questa parte si vedono anche alcune opere d’arte esterne coma la fila di pinguini gialli che attraversa il canale proprio di fronte al Museo. Quando siamo andati noi era anche possibile vedere una mostra fotografica che raccontava la terribile alluvione subita dalla città nel mese di giugno. Altra attrattiva della zona è il muro di Lennon, nella Piazza del Gran Priorato, su cui ogni giorno persone di tutto il mondo lasciano messaggi e disegni sul tema della pace, all’insegna del Make love, not war. Indovinate un po’ come viene definita questa parte della città? La Venezia praghese, esattamente come tutti i quartieri del mondo che si affacciano su canali o corsi d’acqua! Su Kampa è molto piacevole passeggiare e fermarsi in uno dei moltissimi locali affacciati sui canali… decidiamo quindi di fare proprio questo, bere una birretta godendoci l’atmosfera rilassata che ci circonda! Ormai si è fatta sera e per la cena decidiamo di puntare sul ristorante Hergetova Cihelna, con una vista strepitosa sul Ponte Carlo. Il cibo è buono, i prezzi ragionevoli (comunque alti rispetto alla media della città) ma il panorama, con le luci della sera, è mozzafiato. Molto romantico!

18 agosto

Dopo una sostanziosa colazione consumata in albergo, ci accingiamo a visitare una delle attrattive più famose di Praga: il castello! Attraversiamo la strada di fronte all’hotel ed iniziamo una faticosa ma spettacolare scalinata (detta Vecchia Scalinata del Castello) verso Hradčany. All’interno di questo quartiere ci sono molte cose da vedere ed è preferibile fare il biglietto cumulativo, con varie combinazioni a seconda di quello che si vuole visitare. Noi abbiamo scelto il Percorso Breve, che tanto breve non è! Da visitare il famoso Vicolo d’Oro (Zlata Ulicka), la strada degli alchimisti che, secondo la leggenda, studiavano notte e giorno per trovare la formula di trasformazione del ferro in in oro. Le case che si affacciano su questa stradina pittoresca sono piccole e coloratissime. In alcune il tetto è alto poco più di un metro e in quella che corrisponde al numero 22 viveva Franz Kafka. Altro gioiello del quartiere è la straordinaria Cattedrale di San Vito, capolavoro gotico tra i più grandi d’Europa. L’ingresso originario della Cattedrale era la Porta D’Oro (Zlatà Brana) che si trova sul lato destro dell’edificio. Se l’esterno è imponente e spettacolare, l’interno non è da meno. Lunga 124 metri e larga 60, la cattedrale si trova nella terza corte del castello insieme al Palazzo Reale (imperdibile l’immensa Sala Vladislao) ed alla statua di San Giorgio e il Drago. Bellissima anche la Piazza San Giorgio sulla quale si affaccia l’altrettanto affascinante complesso architettonico che racchiude la Basilica e il Monastero di San Giorgio. Il quartiere del Castello è bellissimo. E’ bello sia fuori che all’interno. Esso infatti non solo racchiude monumenti straordinari ma rappresenta un punto panoramico di rara bellezza, osservabile da ogni angolo della città. Tutte le vie che lo raggiungono offrono inoltre viste mozzafiato su Praga e sui sui famosi tetti. Il castello è certamente, insieme al Ponte Carlo, ciò che conferisce alla città il suo aspetto più deciso ed identitario. Indimenticabile. Intorno all’ora di pranzo, decidiamo di scendere percorrendo la Via Nerudova e di fermarci in prossimità del Ponte Carlo, in una deliziosa piazzetta dove è allestito un piccolo mercato gastronomico. I banchetti offrono diverse specialità locali, dolci e salate. Noi optiamo per il celebre prosciutto di Praga, cotto al momento in un grande camino, accompagnato da una bella fetta di pane integrale e dalla immancabile birra! Abbiamo esagerato decisamente con le porzioni ma l’assaggio era doveroso! Dopo pranzo ci decidiamo, dopo averci girato intorno dal giorno precedente, di attraversare il monumento più celebre di Praga e forse di tutta la Repubblica Ceca: il Ponte Carlo. Lungo oltre 500 metri e contornato da 30 statue, il Ponte collega il quartiere Mala Strana alla città vecchia. Attraversando la Moldava si incontrano giocolieri, artisti, pittori, bancherelle di souvenir che animano il ponte tutto l’anno. Vale la pena percorrerlo con tutta calma (nonostante la grandissima confusione) e godere della vista davvero bella sulla città. La nostra “prima volta” sul Ponte Carlo è piacevole anche se effettivamente guastata dalla gran confusione e ci rendiamo conto che per poterlo apprezzare a pieno è necessario (e preferibile) percorrerlo in qualche orario un po’ più tranquillo, sicuramente di sera anche per ammirare lo spettacolo della città illuminata. Agosto è ovviamente un mese molto turistico e la città è letteralmente invasa da migliaia di visitatori. Purtroppo questo rende praticamente impossibile apprezzare l’atmosfera della città e i suoi scorci preziosi… un vero peccato! Perdendoci nel labirinto di viuzze di Staré Město, sogniamo inevitabilmente il fascino di una Praga semideserta o coperta dalla neve, di sicuro uno spettacolo! La Staroměstské náměstí (Piazza della Città Vecchia) è lo snodo centrale del quartiere. Contornata da palazzi bellissimi, è famosa, tra l’altro, per l’orologio astronomico del Municipio. Si giunge nella Piazza, bella e imponente, percorrendo la Via Karlova, tortuosa viuzza piena di negozietti. Il famoso orologio astronomico, punto di ritrovo principale della Piazza, è composto da due quadranti in cui sono rappresentai i segni zodicali e le attività agricole, il giorno, la sera e la notte. Ad ogni ora esatta inizia la processione dei 12 apostoli e le figure allegoriche cominciano ad animarsi. E’ indubbio che questa parte di Praga sia ricca di fascino e soprattutto di monumenti che la rendono tra le città più preziose del mondo, però, complici il caos e la grande quantità di ristoranti, locali, bancherelle traboccanti di souvenir che ne rovinano un po’ l’atmosfera, rimaniamo impressionati… ma non troppo! Decidiamo quindi di prenderci una pausa dalla confusione e di rifugiarci in una bella birreria, a due passi dalla Piazza Vecchia ma ubicata in una stradina tranquilla e un po’ nascosta. U Zlateho Tygra è la vera birreria ceca, fumosa e decadente, e per questo motivo imperdibile. E’ frequentata sia da turisti che da gente del luogo, soprattutto uomini. Se vedono il boccale vuoto sul tavolo i camerieri, burberi e taciturni, passano e te lo riempiono quasi automaticamente senza chiederti nulla. Leggiamo sui vari siti di recensioni che in molti si irritano di questa usanza piuttosto frequente nelle birrerie ma, in realtà, noi la troviamo curiosa e divertente. Bersi una birra (anche due o tre…), magari accompagnata da un sostanzioso piatto a base di salsicce e purè, ci fa sentire per un attimo praghesi doc! Rifocillati e rilassati, riprendiamo il nostro giro nei meandri della Città Vecchia per visitare la Cappella di Betlemme e il Clementinum. Verso sera, accompagnati dallo spettacolo del tramonto, riattraversiamo il Ponte Carlo per tornare nel “nostro” Mala Strana e decidiamo di fare un un classico “colpo di testa”, cenando al costoso Kampa Park. Ristorante dai prezzi esorbitanti, soprattutto se ci si azzarda ad ordinare del vino, gode però di una posizione straordinaria che offre una vista spettacolare sul fiume. Abbiamo mangiato bene e speso molto, ma la vista e l’atmosfera romantica di una cena a lume di candela ci ha ripagato (quasi) del prezzo.

19 agosto

La prima tappa di oggi è tra le più attese della vacanza: lo Josefov, il quartiere ebraico. L’atmosfera di questo luogo è surreale, mistica. La tragicità degli eventi che lo hanno ferito si mescola all’aria tranquilla delle sue strade e alla magia evocata dalla leggende (ad esempio quella del celebre Golem). L’ingresso al ghetto è a pagamento ed è conveniente fare il biglietto cumulativo che consente l’accesso ai sei monumenti storici: il vecchio cimitero ebraico, la sinagoga vecchio-nuova, la sinagoga spagnola, la sinagoga Pinkas, la sinagoga Maisel e la sinagoga Klaus. La visita merita tempo e attenzione per ciò che questa zona della città rappresenta nella storia della memoria collettiva. Il cimitero, le sinagoghe, il Museo dei Bambini di Terezin raccontano un pezzo di storia dolorosa, inquietante, vergognosa. Lo Josef non è solo una tappa ma una riflessione, un momento di raccoglimento e di crescita personale. A questo si aggiunge ovviamente l’aspetto più piacevole legato alla tranquillità delle strade, alla tipicità dei ristoranti kosher e delle pasticcerie, al fascino degli edifici e delle sinagoghe, alla magia evocata dalla leggenda del golem e del cabbalista Rabbino Low. Il ghetto di Praga deve essere visto e il grande afflusso di turisti, che pure sottrae ad esso un po’ della sua identità, non rovina comunque il senso prezioso della sua storia dolorosa.

Conclusa la visita allo Josef torniamo con calma verso la Piazza della Città vecchia e ci dirigiamo alla meta prescelta per il pranzo: U Fleku, una delle birrerie più antiche e famose di Praga. Il locale è molto caratteristico e affollato. Beviamo birra prodotta nel birrificio annesso, la cucina è discreta e i prezzi accettabili. L’atmosfera è ravvivata da suonatori di fisarmonica e camerieri che girano con vassoi stracolmi di birre. La giornata si sta facendo grigia e piovosa per cui ci godiamo con calma il pranzo abbondante, a base di pollo e salsicce accompagnate da grandi gnocchi di patate. U Fleku è in un punto strategico se si vuole proseguire, come abbiamo fatto noi, verso la Città Nuova, Nove Mesto, la cui attrazione principale è la grande Piazza Venceslao. Più che una Piazza è un lungo viale sul quale si affacciano pregiati edifici liberty, come ad esempio la Galleria Lucerna. Oltre ad essere un luogo di ritrovo e di shopping vista la gran quantità di negozi, la Piazza è soprattutto un simbolo della memoria poiché qui il 16 gennaio 1969 per protesta contro l’oppressione sovietica si diede fuoco lo studente universitario Jan Palach dando inizio alla Primavera di Praga. Al centro della Piazza, ex mercato di cavalli, troneggia la statua di San Venceslao a cavallo. All’interno della Galleria Lucerna si trova una delle curiose opere di David Cerny: Il cavallo al rovescio, la statua di un cavallo che pende dal soffitto, cavalcato al contrario dal Principe Venceslao. L’opera è posta proprio di fronte al Kavárna Lucerna, locale fumoso e decadente ottimo per una sosta pomeridiana. Il tempo piovoso, che purtroppo tende a peggiorare, ci induce a dedicare quel che rimane del pomeriggio alle gioe del palato… per cui intervalliamo la nostra passeggiata in questa parte della città con alcune tappe golose. La prima è allo storico Caffè Louvre, fondato nel 1902 e frequentato da personaggi famosi come Kafka a Einstein. Qui si possono gustare bevande e deliziosi dolci, perfetti per una merenda sostanziosa! La pioggia scrosciante ci accompagna, battente e noiosa, fino a U Pinkasu, probabilmente la birreria più antica di Praga ma recentemente rinnovata. Semplice, pulito e gradevole. Ideale per passare qualche ora pomeridiana in tranquillità. Decidiamo di tornare con calma verso l’albergo riattraversando la Città Vecchia e il Ponte Carlo, bello anche nel grigiore della sera guastata dal maltempo. Il ristorante scelto per la nostra ultima sera a Praga si trova proprio vicino al Ponte, sotto strada e si chiama U Tri Pstrosu (è anche un Hotel). Cena sostanziosa a buon prezzo, senza infamia e senza lode.

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