Obrigada Portugal

Un itinerario alla scoperta del Portogallo, da Lisbona alle coste dell’Algarve e poi di nuovo a Nord, passando per Coimbra fino ad arrivare a Porto
Scritto da: marisa85
obrigada portugal
Partenza il: 23/08/2016
Ritorno il: 04/09/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Dopo un po’ di incertezza sulla meta delle vacanze estive, complici anche alcuni itinerari di viaggio di altri TPC, prendiamo la decisione finale: quest’anno si va in Portogallo!

Compriamo la guida e studiamo l’itinerario, considerati i 10 giorni di vacanza a disposizione.

Inizieremo il nostro tour da Lisbona, scelta dettata da una buonissima offerta sul volo di andata (Ryanair Milano Bergamo – Lisbona), di martedì! Un paio di giorni in città, il tempo di andare a visitare anche la meravigliosa Sintra, dopodiché affitteremo una macchina e ci sposteremo verso sud, prima sulla Costa Atlantica dell’Algarve, a Sagres, per spingerci in seguito fino al confine con la Spagna, a Tavira. Un po’ di relax al mare e poi risaliremo il Portogallo, fermandoci ad Evora e Coimbra, per fare rotta su Porto, ultima tappa del nostro viaggio, da dove ripartiremo per l’Italia.

MILANO – LISBONA – GIORNO 1

Sveglia nel cuore della notte, il volo Ryanair da Bergamo a Lisbona decolla alle 7.10, ma abbiamo il vantaggio di poterci godere una giornata piena in giro per Lisbona.

Dall’aeroporto ci spostiamo verso il centro con la metro, anche se è abbastanza eufemistico definirla tale! Abbiamo acquistato la Viva Viagem, la carta ricaricabile dei trasporti urbani e suburbani di Lisbona, che consiglio vivamente perché molto pratica. Sconsiglio invece l’acquisto della carta 24 ore (combinata metro/carris), come purtroppo abbiamo fatto noi, perché in centro la metro non è utilissima negli spostamenti, e le code per i tram, in particolare per il famoso tram 28, sono spesso troppo lunghe e non vale la pena aspettare. Se il caldo lo consente ci si può muovere a piedi, che è anche un bellissimo modo per scoprire angoli nascosti e veri di Lisbona, soprattutto nel quartiere dell’Alfama, oppure si può optare per gli onnipresenti tuk tuk, sorta di Ape attrezzati per il trasporto di circa 4 persone, che sfrecciano su e giù per la città.

Lasciamo le valigie all’Hotel Lisbona Tejo, che mi sento di consigliare per la posizione strategica, vicino alla Praca do Rossio, quindi in pieno centro di Lisbona, ed alla stazione Rossio, dalla quale partono anche i treni per Sintra.

Usciamo alla scoperta della città, ci dirigiamo subito verso la fermata di Martim Moniz, capolinea del 28, con l’intenzione di prendere il tram per girare una parte dell’Alfama e farne la restante a piedi. La coda di 30 minuti, come segnalato dall’apposito cartello, ci fa desistere ed iniziamo la scalata a piedi verso il Miradouro da Graca, e dopo una breve sosta ristoratrice all’ombra, riprendiamo il cammino – sempre stoicamente a piedi – verso il consigliatissimo Miradouro de Nossa Senhora do Monte, il più alto della città, dal quale si gode una vista spettacolare su Lisbona, si vede chiaramente anche il Cristo Rei, dall’altro lato del golfo.

Scendendo verso la Igreia de Sao Vicente da Fora ed il Panteao Nacional, ci fermiamo per pranzo da Augusto, un localino carino per un pranzo veloce, e proseguiamo in direzione del Castello di Sao Jorge, passando attraverso il suggestivo Arco do Castelo. Decidiamo di non entrare nel Castello ma giriamo attorno alle mura per poi perderci nell’Alfama, entrando dal Miradouro das Portas do Sol. Un consiglio: lasciate la guida e la cartina ed immergetevi nello spirito di questo pittoresco quartiere… scendendo da qualche parte si arriva, quindi non temete ad avventurarvi! Questa è la patria del Fado, canto struggente quanto incantevole ed ovunque ci sono locali dove lo suonano, o scuole di canto… dopo un lento girovagare arriviamo alla Se di Lisbona, la storica Cattedrale, che merita assolutamente una visita, anche per il fresco che fa all’interno, che ci fa tirare un sospiro di sollievo dal caldo massacrante delle ore centrali!

Siamo abbastanza provati ma arriviamo ancora alla Praca do Commercio; prima del grande terremoto che rase al suolo Lisbona, qui attraccavano le navi che portavano i nobili ospiti al Palazzo Reale, ed ancora oggi dà un senso di magnificenza! Come un miraggio intravediamo il locale di Wines of Portugal ed essendosi fatta quasi ora di aperitivo ci fermiamo per un po’ di relax! L’idea è fantastica: in pratica il Consorzio dei produttori di vino ha aperto questa location dove si trovano innumerevoli etichette portoghesi, di vino rosso, bianco e verde (loro specialità), dai più pregiati a quelli più basic, e dotandosi di una card di minimo 3€, si può procedere con l’assaggio dei vini disponibili, che variano ogni giorno (ci siamo andati due giorni di seguito e l’abbiamo scoperto così!). Il prezzo di un bicchiere va dagli 0,50€ ai 17€ di un Porto gran riserva…insomma, merita una sosta!

Rientriamo in hotel abbastanza allegrotti e dopo una doccia ristoratrice ci rituffiamo nella vita notturna del Bairro Alto, passando attraverso le belle vetrine del Chiado. Cena da Faca e Garfo, locale semplicissimo ma con cibo di grande qualità, consigliatoci dal receptionist dell’hotel alla richiesta: NON un posto turistico! Da lì andiamo a sentire musica dal vivo nel Bairro Alto, sorseggiando un ottimo Mojito… ci sono una moltitudine di locali, la scelta dipende dai gusti musicali!

LISBONA – GIORNO 2

Giornata dedicata principalmente al caratteristico quartiere di Belem, collegato al centro città tramite uno dei tram storici (il n.15), che prendiamo di buon’ora sotto il nostro hotel, in Praca Figueira, per andare a fare colazione in un altro tempio di Belem, ovvero la storica pasticceria del quartiere (Pasteis de Belem) dove si producono i famosissimi pasteis de nata, serviti caldi… tra i più buoni assaggiati in tutta la vacanza! Per fare tutto ciò scendiamo alla fermata del Monastero dos Jeronimos, che sarà anche il primo che visiteremo. Arriviamo alla biglietteria alle 9.30 e fortunatamente non c’è ancora molto traffico di turisti, così ne approfittiamo per visitare con calma questo meraviglioso monumento, che ospita anche le tombe di alcuni illustri personaggi della storia portoghese, tra i quali il poeta e scrittore Fernando Pessoa. A proposito di quest’ultimo, proprio uno dei lati di Praca Figueira incrocia la via resa famosa da “Il libro dell’inquietudine”, ovvero la Rua dos Douradores (ovvia foto di rito!).

Peraltro, per comodità, al momento di fare il biglietto per il Monastero abbiamo preso il cumulativo con la Torre di Belem, scelta rivelatasi vincente e che quindi consiglio vivamente, considerata la coda kilometrica trovata alle 11 e che per fortuna, non dovendo fare il biglietto, abbiamo saltato a pié pari. In realtà la torre all’interno non è un granché, sono decisamente più suggestive le foto fatte a questa dall’esterno. Tuttavia, non mi sentirei di sconsigliare del tutto la visita.

Dalla Torre, dopo un momento di ristoro all’ombra, visitiamo rapidamente il Monumento ai Caduti del Mare, ci dirigiamo verso una delle principali attrazioni del quartiere, ovvero il Museu Colecao Berardo, enorme collezione di arte moderna, interamente gratuito. NOTEVOLE. Trascorriamo qua buona parte del pomeriggio, dopodiché rientriamo verso il centro per un secondo aperitivo al Wines of Portugal. Andiamo poi a goderci il tramonto dallo spettacolare Miradouro de Santa Caterina, dove si trova anche un bel locale chiamato Noobai, cui si può arrivare anche tramite il suggestivo Elevador da Bica.

Serata dedicata a girovagare tra la Baixa, il Chiado ed il Bairro Alto, dalla cena alla Cervejaria do Bairro fino al primo assaggio della famosa Ginjinha, liquore a base di amarena, all’enoteca The Old Pharmacy del Bairro …in verità nutrivo maggiori aspettative, non mi ha fatto impazzire!

LISBONA – SINTRA – GIORNO 3

Per il terzo giorno abbiamo in programma una gita fuori porta, nella città di Sintra, Patrimonio dell’Umanità UNESCO ed al Cabo da Roca, il punto più estremo del Portogallo (questione in realtà ancora controversa!). Su suggerimento della nostra Lonely Planet ci spostiamo da Lisbona con i mezzi pubblici; infatti, come abbiamo modo di verificare direttamente, le strade di Sintra e quelle per il Cabo sono strettissime e tortuose, è pieno di turisti ovunque ed i parcheggi scarseggiano, quindi per evitare di passare un tempo eccessivo in macchina, rovinandosi magari la giornata, consiglio vivamente di utilizzare treno e/o autobus, a meno che non si decida di fermarsi in qualche albergo in città, dotato di parcheggio.

Partiamo dalla stazione Rossio di Lisbona col treno (ne parte uno ogni 15 minuti circa), acquistando il biglietto a/r con la nostra carta Viva Viagem, e dopo circa 35/40 minuti di viaggio arrivamo a Sintra. Appena usciti dalla stazione troviamo fermo al capolinea il bus (Scotturb n. 403) che porta a Cabo da Roca, decidiamo su due piedi di recarci prima laggiù, visto che passa un autobus ogni ora con quella destinazione. Il viaggio non è brevissimo, circa 45 minuti a tratta, ma ne vale la pena… arrivati in prossimità del Cabo entriamo in una bruma tipica da “finis terrae”, che rende ancora più suggestivo il paesaggio. Ci troviamo infatti sul lembo di terra più estremo del continente, “aqui onde a terra se acaba e o mar comeca”, come lo descrisse il poeta Luis Camoes. Il clima è decisamente cambiato, tira un vento fortissimo e fa anche – strano a dirlo – fresco! Tempo di fare un po’ di foto, una breve sosta al bar/ristorante del Cabo ed arriva il 403 che ci riporta a Sintra…

Appena rientrati, pianifichiamo il pomeriggio facendo i conti con l’abbondanza di turisti che ha letteralmente invaso Sintra! Ci sono diverse cose da vedere (per farle tutte bisognerebbe fermarsi due giorni) e tanti modi per farlo. Ad esempio è gettonatissimo il tour di Scotturb, che propone il giro dei tre palazzi più importanti di Sintra tramite un bus turistico (il 434), col sistema hop on hop off, ma la coda costante alle fermate ci fa optare per uno degli innumerevoli tuk tuk… abbiamo scelto quello che ci sembrava essere meno commerciale, anche perché il nostro intento era semplicemente quello di evitarci la salita vertiginosa fino al Palacio National da Pena, il punto più alto di Sintra insieme al Castello de Mouros, e con pochi euro il ragazzo ci ha condotti fin lassù, senza fare code e raccontandoci un po’ di storia di Sintra e qualche aneddoto divertente. Avremmo avuto anche la possibilità di farci aspettare dal tuk tuk durante la visita per visitare più attrazioni ma abbiamo preferito proseguire in autonomia, tanto da lì sarebbe stata solo discesa. Per la visita al Palacio da Pena ci sono svariate possibilità; non avendo molto tempo a disposizione, abbiamo optato per la sola visita del parco, che è così vasto da sembrare quasi un labirinto, ricco di flora e fauna…ad ogni modo è difficile perdersi perché ci sono indicazioni ovunque! Tra gli innumerevoli sentieri abbiamo scelto quello che costeggiava il palazzo, un tripudio di colori e forme le più disparate… da lì abbiamo girato un po’ per il parco passando per il Tempio delle Colonne, per il Giardino delle Camelie e la Cappella manuelina, fino ad arrivare alla Valle dei laghi, dopodiché abbiamo seguito le indicazioni per arrivare nuovamente a Sintra attraverso un bellissimo sentiero nel bosco, che costeggia il Castello dei Mori.

Arrivati in centro decidiamo di passare il tempo ancora a disposizione visitando la splendida Quinta da Regaleira, sia l’interno del palazzo sia il meraviglioso parco, ricco di simbolismi massonici, come il Pozzo dell’Iniziazione. Visita consigliata!

Rientriamo a Lisbona col treno, e ci prepariamo per l’ultima serata in città…torniamo a cena da Faca e Garfo, e ci rilassiamo sulla terrazza del magnifico locale ai piedi del Convento do Carmo, sorseggiando un altro fantastico mojito con vista sul Castello di Sao Jorge!

LISBONA – SAGRES – GIORNO 4

Ci rechiamo in aeroporto con la metro per ritirare la macchina che ci porterà in giro per il Portogallo per una settimana. Prenotazione effettuata online dall’Italia, con Sixt, ottimo rapporto qualità/prezzo oltre ad essere una delle poche a non applicare la tassa di sola andata (lasceremo infatti la macchina a Porto). Una serie di imprevisti ritardano la consegna di circa un’ora, verremo premiati con un upgrade gratuito alla categoria superiore! Partiamo alla volta di Sagres, sulla costa oceanica dell’Algarve, che dista circa tre ore da Lisbona. Sagres è patria del surf, ovunque si trovano surfisti, scuole di surf e location per il noleggio delle tavole. Ha numerose spiagge, una più bella dell’altra, e merita senz’altro una sosta di almeno un paio di giorni. Noi purtroppo ci fermeremo una notte soltanto, ma facciamo il massimo per goderci ogni bellezza della piccola cittadina sull’oceano. Arriviamo all’ora di pranzo, lasciamo le valige in quello che sarà il peggior hotel della vacanza, se non per la posizione davvero spettacolare, tempo di infilare i costumi e via verso la spiaggia! Prima sosta alla Praia da Mareta, sotto il nostro hotel, per mangiare qualcosa in uno dei chioschi poco sopra la spiaggia, un bagno veloce e via alla volta della stupenda Praia do Beliche, raggiungibile attraverso una ripida scalinata che taglia l’imponente scogliera, tipica di questa parte di costa!

Passiamo il pomeriggio a fare bagni e prendere il sole, in totale relax! Amici che erano già stati a Sagres ci avevano raccomandato di non perdere il vero fiore all’occhiello, ovvero il tramonto sull’oceano dal Cabo de Sao Vicente, quindi siamo rimasti in spiaggia fino a tardi, ci siamo attrezzati per fare un piccolo aperitivo comprando qualcosa al bar della spiaggia e ci siamo spostati verso il Cabo, per immortalare questo vero spettacolo della natura! Un paio di consigli col senno di poi: è un Capo molto ventoso, quindi non sperate vi basti l’asciugamano umido del mare per coprirvi (come ahimé abbiamo fatto noi!); al calare del sole, il vento forte fa percepire le temperature più basse di quanto in realtà siano, quindi c’è bisogno almeno di una giacca a vento! Sul capo si trovano inoltre un sacco di ambulanti che vendono bevande e cibo, pertanto l’acquisto preventivo di questi non è necessario. Infine, è meglio spostarsi per tempo, almeno mezz’ora prima del tramonto, in modo da assicurarsi un posto privilegiato ed evitare di parcheggiare la macchina a km di distanza…ad ogni modo, fatte queste premesse, nonostante il casino, è davvero uno spettacolo imperdibile!

Rientrati all’Aparthotel Navigator ci siamo fatti una doccia veloce e siamo usciti a piedi per andare a cena da Carlos, locale consigliato dalla guida e che merita 5 stelle! Si mangiano piatti tipici dell’Algarve e dell’Alentejo, come il sublime accostamento tra maiale e vongole, giuro, una delizia! Sagres è una cittadina piena di giovani e ci sono anche un po’ di localini dove bere qualcosa e passare il resto della serata… la notte in compenso una tragedia, avevamo lasciato una finestra aperta e la camera si è riempita di zanzare che non ci hanno dato tregua… il vantaggio è stato che alle 7 ero già in piedi e mi sono goduta un’alba ancora più bella del tramonto della sera prima… al di là del fatto che l’albergo avrebbe necessità di una decisa svecchiata e un po’ di pulizia in più, si trova in una posizione privilegiata, con vista aperta su tutto il golfo sottostante. Alle 8.30 eravamo in spiaggia, alla Mareta. Era praticamente tutta nostra ed è stato meraviglioso! Di nuovo bagni, sole e relax, oltre ad una corsetta tonificante sulla spiaggia!

SAGRES – TAVIRA – GIORNO 5

Dopo pranzo ci mettiamo di nuovo in marcia, alla volta dell’altra estremità dell’Algarve, Tavira, che dista un paio d’ore di auto da Sagres. Decidiamo deliberatamente di saltare tutte le località più famose e mondane di questa regione (Portimao, Lagos, Albufeira), piene di palazzoni, discoteche e divertimenti low cost… dipende ovviamente dal tipo di vacanza che si vuole fare, abbiamo letto sulla guida che ci sono anche spiagge bellissime in queste zone, ma nel decidere le tappe del nostro viaggio abbiamo preferito scoprire località meno turistiche. Ci fermeremo due notti, per scoprire meglio la zona del Parque National da Ria Formosa, simile alla Camargue per chi l’abbia visitata, ricca di zone lacustri, isole sabbiose, canali e molta fauna. Il nostro b&b si trova sulle sponde del Rio Gilao, in centro a Tavira. Ci mettiamo un po’ a raggiungerlo perché le vie del centro sono (quasi) tutte bloccate a causa dell’approssimarsi di un festival dell’artigianato locale, ma grazie all’aiuto di un arzillo vecchietto troviamo un paio di scorciatoie che ci portano davanti al Princesa do Gilao. Mi sento di consigliarlo per la posizione strategica, ha infatti un parcheggio privato ma se fosse pieno a poche centinaia di metri c’è un grande parcheggio gratuito e, soprattutto, esattamente di fronte – nei mesi di luglio e agosto – parte il battello per la spettacolare Ilha de Tavira (nei restanti mesi si parte da Quatro Aguas a 5 minuti di auto da Tavira).

Tavira è una piccola cittadina caratteristica, siamo quasi al confine con la Spagna e manca il vento tipico della costa oceanica… seppure sia fine agosto, fa un caldo bestiale! Usciamo per fare due passi nel tardo pomeriggio, andiamo fino al Castello ed alla Cattedrale, dopodiché ci addentriamo in un reticolo di viuzze fino a ritornare lungo le sponde del fiume, dove troviamo diverse persone impegnate a raccogliere molluschi… un lavoraccio! Ci prendiamo un aperitivo col nostro ormai amato Vino rosé Mateus, e alle 21 usciamo. Nel giro del pomeriggio avevamo individuato il Restaurante Abstracto e prenotato per cena. La scelta si è rivelata talmente vincente che ci siamo tornati entrambe le sere di permanenza a Tavira! Buonissimo il bacalhau con mariscos, il baccalà lo si trova preparato in tutte le salse in Portogallo (!), ma merita un assaggio anche la Cataplana, versione portoghese della Paella, il tutto accompagnato da vino portoghese, grande scoperta di questa vacanza!

TAVIRA – GIORNO 6

Dopo una corroborante colazione in hotel andiamo a prendere il battello per l’Ilha de Tavira… ne parte uno ogni 30 minuti circa quindi ci incamminiamo senza stress alle 10, ma siamo fortunati perché è già lì pronto a partire. Il viaggio dura solo 15 minuti ed arriviamo in questa spettacolare isola sabbiosa, dove c’è anche un campeggio ben attrezzato, per chi voglia fermarsi sull’isola dev’essere un vero spettacolo! Nella zona degli sbarchi ci sono parecchi negozi di souvenir e diversi ristoranti turistici, ma non bisogna essere malpensanti sull’esito della giornata! Arrivati a questo punto la decisione su come trascorrere la giornata dipende dal livello di attrezzatura che si dispone. Noi non avevamo ombrellone/ borsa frigo etc, quindi per non collassare nelle ore più calde della giornata abbiamo deciso di fermarci in una delle spiagge attrezzate! Consiglio: non fermatevi alla prima, dove si fermano tutti, e che alla prova dei fatti è più cara, ma alla seconda. Noi per una giornata intera, ombrellone e due lettini in seconda fila, abbiamo speso 12€ in due, con le scuse del gestore per il prezzo, essendo ancora alta stagione…ahahahah, se venisse da noi in Liguria rimarrebbe basito! Anche il pranzo al chiosco della spiaggia era in linea coi prezzi portoghesi (ovvero molto bassi, per mangiare soprattutto!).

L’Ilha de Tavira è una lunghissima lingua di sabbia soggetta a maree; al mattino appena entrati in acqua non si toccava terra, mentre all’ultimo bagno della sera abbiamo camminato un bel po’ prima di poterci tuffare! Altro effetto delle maree: ad un certo punto della giornata ci siamo trovati a camminare sulla spiaggia con centinaia di migliaia di conchiglie depositate sulla battigia… una meraviglia! Ci siamo goduti a pieno questa giornata, abbiamo preso il battello delle 19.30 (l’ultimo battello se non ricordo male è alle 23)!

Ovviamente per chi fosse dotato di ombrellone ed altra attrezzatura da spiaggia ci si può avventurare nelle zone più remote dell’Ilha, fino ad arrivare addirittura all’altra spiaggia famosa, la Praia do Barril, che noi però non abbiamo visto!

TAVIRA – EVORA – GIORNO 7

Oggi inizia la risalita del Portogallo, passando dall’interno. La prima sosta è in una delle città portoghesi dove si respira più storia, ovvero Evora, in Alentejo, una delle regioni più autentiche del Portogallo, buon vino e buon cibo ovunque! E’ stata un importante centro commerciale e di studio, la sua Università è una delle più antiche del Paese poi caduta in declino, ma a quanto pare è stato proprio questo a garantire il mantenimento di una delle più importanti testimonianze del passaggio dei Romani, ovvero il Tempio di Diana! Per noi che siamo abituati a vedere praticamente ovunque reperti dell’epoca romana può sembrare quasi “normale”, ma è davvero ben conservato, sebbene celebrato forse oltre le sue reali potenzialità!

A mio parere la principale attrazione di Evora, è la Capela dos Ossos, all’interno dell’Igreja de Sao Francisco. Al netto di una breve preparazione psicologica, considerato che le pareti sono tutte “foderate” di ossa umane (si parla delle ossa di circa 500 monaci), è davvero suggestiva e merita senz’altro una visita se si è di passaggio in città.

Abbiamo visitato anche l’Università, dove si trovano belli azulejos soprattutto al secondo piano dell’edificio principale, ispirati ai segni zodiacali. Purtroppo non abbiamo avuto tempo di andare a vedere i reperti megalitici che si trovano poco fuori città, ma abbiamo letto sulla nostra guida che si tratta di una visita interessante.

In città abbiamo alloggiato all’Hotel Ibis, subito a ridosso del centro, rinnovato di recente e con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Per quanto riguarda i pasti, seguendo il consiglio della nostra guida, abbiamo pranzato al Caffè Alentejo, subito dietro la piazza principale, che serve ottimi piatti, mentre per cena ci siamo affidati a Trip Advisor, perché di martedì molti locali erano chiusi, ed abbiamo scelto il Ristorante Momentos, in una delle viuzze del centro. E’ stata la cena più cara della vacanza, ma si tratta di un posto particolare, che tutto sommato merita la spesa!

EVORA – COIMBRA – GIORNO 8

Il giorno seguente, dopo un’ottima colazione in hotel ci siamo rimessi in marcia alla volta di Coimbra, capitale universitaria indiscussa di tutto il Portogallo. Guida alla mano abbiamo pianificato una sosta intermedia, ed avevamo l’imbarazzo della scelta! Abbiamo optato per una sosta a Tomar, cittadina dove si trova l’imponente Convento do Cristo, dell’ordine dei Templari portoghesi! La Chiesa Rotonda, ricca di simbolismi massonici, merita di per sé la visita, così come i vari chiostri e le grandi cucine del Convento, anche se nel complesso ci saremmo aspettati qualcosa di più! Si respira un po’ di aria di decadenza…

Ripartiamo alla volta di Coimbra dove giungiamo nel tardo pomeriggio; depositiamo le valigie (e la macchina, il parcheggio è incluso nella tariffa!) al comodissimo e molto bello Hotel Oslo (il rooftop aperto fino a mezzanotte per gustarsi un cocktail con vista sul centro città è assolutamente imperdibile!) e via di nuovo alla scoperta della città. Coimbra deve assolutamente essere messa in conto in una vacanza itinerante per il Portogallo, perché è davvero particolare, giovane, e con tante cose da fare! Ci inerpichiamo subito per le scoscese ed intricate viuzze del centro storico della città, passando sotto l’Arco de Almedina e vicino alla relativa torre (dove si trova un Museo sulla storia della città che non abbiamo però visitato). Arriviamo alla Se Velha e da lì proseguiamo in una salita senza fine fino alla Se Nova ed alla stupenda terrazza panoramica del Museo Machado. Essendo già tardi, entriamo a visitare solo il criptoportico romano, ovvero un intricato sistema di gallerie che costituivano i basamenti dell’antico foro della città di Aeminium, l’allora Coimbra. Vale la pena la visita anche per la frescura dell’ambiente, che consente di riprendersi dalle fatiche della salita. Vicino al Museo Machado sorge il vero monumento della città, la storica Universidade de Coimbra, centro culturale del Paese attivo da secoli. Avevamo già programmato di rimandare la visita all’indomani mattina quindi scendiamo nuovamente verso il centro, e ci fermiamo per una sosta musicale garantita da un bravissimo sassofonista di strada nella suggestiva Praca 8 de maio, dove si trova anche la chiesa di Santa Cruz (che vediamo solo da fuori) e rientriamo in hotel per un po’ di meritato riposo.

Per la cena ci sono molti locali nella zona di Rua da Sota, quasi tutti con ottime recensioni. Ci fermiamo da “A Cozinha de Maria”, che propone piatti tipici locali in un ambiente rustico con ovviamente azulejos alle pareti… assolutamente consigliato! Dopo cena torniamo in centro ed andiamo a sentire cantare il fado di Coimbra (che per gli esperti è diverso da quello delle altre località portoghesi) in un locale nella Rua da Costas, accompagnato da un’ottima ginginha, decisamente superiore a quella assaggiata a Lisbona!

COIMBRA – PORTO GIORNO 9

Lasciamo le valige in custodia in hotel, ci consentono anche di tenere la macchina in garage fino al pomeriggio (fondamentale!) e, gambe in spalla, torniamo sul cucuzzolo a visitare l’Universidade de Coimbra e, soprattutto, la famosissima Biblioteca Joanina, dove si accede solo attraverso un tour organizzato, ad orari prestabiliti (ogni 30 minuti). Troviamo un po’ di coda ma soprattutto scopriamo che il primo tour disponibile per la biblioteca è alle 11.30 (sono le 9.15). Ci sono molteplici combinazioni di biglietti che si possono scegliere; avendo tempo a disposizione, abbiamo optato per il tour dell’Università e quello della Biblioteca. Ci sono saloni molto belli e curati, si vedono qua e là studenti intenti a preparare esami, alcuni girano con la tipica divisa col mantello nero. Visitiamo la bellissima Cappella di San Michele ed in un batter d’occhio è ora di recarci all’ingresso della Biblioteca per la visita.

Lo spettacolo che ci si trova davanti è di quelli che lasciano a bocca aperta! Purtroppo non si possono fare foto (anche se ci sono spesso dei buontemponi che lo fanno, molti parlanti lingua italiana, ahimé…) ma è semplicemente spettacolare. Si trovano testi di 400-500 anni fa, si respira la Storia, con la S maiuscola! La maestosità delle strutture in legno è qualcosa di magnifico. Insomma, non si può venire a Coimbra senza visitare questo gioiello!

Terminata la visita è ora di pranzo e ci fermiamo al Tapas na Costas, locale spagnolo molto moderno che serve ottime pietanze! Decidiamo di andare ancora a visitare il Convento di Santa Clara a Velha che si trova fuori dal centro, dall’altro lato del fiume Mondego. Sarà che abbiamo appena mangiato, sarà che sono le 14 e fa un caldo pazzesco, ma ci sembra interminabile il tragitto fino lì ed arriviamo completamente distrutti! Questo influisce inevitabilmente sulla qualità della visita, che non godiamo appieno. Si tratta ad ogni modo dello storico convento dove visse la Reina Santa (la regina Isabel) che è stato successivamente spostato più a nord a causa delle continue inondazioni ed oggetto di un recente intervento di recupero che – al netto delle rovine cui era ridotto per l’incuria del tempo – ha riportato alla luce antichi splendori, come un bellissimo portale in marmo bianco.

Riprendiamo macchina e bagagli e partiamo verso l’ultima tappa di questo viaggio, la stupenda Porto. La distanza da Coimbra non è molta, ed in un’ora circa arriviamo a destinazione.

Durante la pianificazione del viaggio, prima di partire dall’Italia, avevamo letto che il centro di Porto è molto trafficato ed è difficile muoversi con la macchina, ed inoltre i parcheggi pubblici (gli hotel del centro, quelli di media categoria almeno, spesso sono sprovvisti di park privato) sono carissimi. Dopo un po’ di ricerche, confortati dalle ottime recensioni, abbiamo prenotato in un b&b situato a ridosso del centro città, con parcheggio gratuito e soprattutto vicinissimo alla stazione metro di Marques, che in due fermate porta nel pieno centro di Porto. “Porto Suites do Maques” è gestito da una giovane coppia molto simpatica e disponibile, prodiga di consigli e che ci ha fatto sentire davvero a casa (addirittura la cucina dove si fa colazione è a disposizione dei clienti 24/24 cosicché a qualsiasi ora si rincasi ci si può fare caffè, un toast od altro, con l’unico obbligo di lavare le stoviglie utilizzate, gran cosa!). Le camere sono vere e proprie suites per la grandezza, la nostra era in mansarda, avevamo la doccia con idromassaggio e siamo rimasti davvero soddisfatti della scelta!

Seguendo i consigli di Artur prendiamo la metro fino a Jardim do Morro ed andiamo a goderci un tramonto MOZ – ZA – FIA – TO alla Serra do Pilar, che dire, è un’esperienza da fare assolutamente! Avrò fatto un centinaio di foto solo da quel punto panoramico! Rientriamo in città passando a piedi sul Ponte Luis I, ad un’altezza vertiginosa (vietato a chi soffre di vertigini!) e, passando per la Catedral, allunghiamo fino alla stazione di Sao Bento per ammirare gli stupendi azulejos (anche qui!) che tappezzano l’ingresso della Stazione più grande della città. A questo punto si è fatta ora di cena ed andiamo a mangiare la Francesinha, piatto tipicissimo di Porto, una bomba da 5000 calorie… ma le vale tutte! Siamo al Café Santiago, consigliatoci sempre da Artur, cui avevamo esplicitamente chiesto di indicarci posti non turistici! E’ un locale in stile moderno pieno di ragazzi dove si sente parlare quasi solo in portoghese! Fosse stato solo per la golosità ne avrei mangiate almeno 10, anche perché ne esistono diverse varianti! Assolutamente da provare!

Porto è una città vivissima, e dopo cena passiamo dalla Ribeira – il lungo fiume animato da ristorantini e locali (molto turistici per lo più!) e ci addentriamo nella movida del venerdì sera, concentrata nella zona della Torre dos Clerigos, in particolare nella Rua Galeria de Paris, che è tutto un susseguirsi di bar, locali dove suonano musica dal vivo e club…esausti dalla giornata ci rilassiamo ascoltando musica e sorseggiando un ottimo mojito…rientriamo al b&b con la metro dalla fermata di Aliados (in funzione fino all’1 di notte).

GIORNO 10 – PORTO

Dopo una ricca colazione decidiamo di andare in centro a piedi. Porto – come la maggior parte delle città portoghesi – è tutta un saliscendi, ma Rua do Bonjardim, dove si trova il nostro alloggio, è in discesa (almeno all’andata) e in circa 15 minuti arriviamo al Mercato do Bolhao ed alla Capela das Almas. Da lì ci spostiamo verso Aliados, uno sguardo rapido al Palazzo Comunale e proseguiamo verso la Torre dos Clerigos, dove riusciamo ad entrare senza fare code (in compenso quando siamo usciti la situazione era già piuttosto caotica) e ci godiamo un panorama spettacolare sulla città…se proprio devo trovare una nota negativa: il passaggio all’interno della torre è molto stretto, e spesso si formano ingorghi!

Ci dirigiamo quindi verso la storica Libreria Lello, in stile liberty ma decidiamo – per principio (mio!) – di non entrare… oltre alla coda considerevole trovo poco corretto far pagare un biglietto per visitare una libreria, che svolge ancora attualmente la sua funzione commerciale… avrei preferito un’offerta libera oppure l’acquisto di un libro, sempre ben gradito! Ad ogni modo anche la fila lunghissima per fare il biglietto ci porta a desistere… Si è fatta ora di pranzo e mangiamo in prossimità della Igreja do Carmo e dell’Università dopodiché scendiamo verso le rive del Douro ed andiamo a visitare la spettacolare Igreja de Sao Francisco, con spettacolari intarsi nel legno decorati in oro zecchino…possono eventualmente essere saltate tutte le altre tappe ecclesiastiche ma questa merita senz’altro una visita, se non altro per il patrimonio artistico e culturale che racchiude.

E’ ormai metà pomeriggio ed è giunto il tempo di andare a fare qualche degustazione di vino Porto! Attraversiamo il ponte Dom Luis, questa volta al primo piano, molto più trafficato perché passano anche le macchine, e in un attimo ci troviamo a Vila Nova de Gaia, località famosa per le cantine dove si produce l’indiscussa specialità di Porto… il vino Porto! Ce ne sono di tutti i tipi, per tutte le tasche e con proposte diverse…ovviamente gli esperti sapranno anche discernere le varie cantine, noi da neofiti ci siamo recati presso una delle più famose, ovvero Sandeman. E’ stata una bella esperienza, ci sono ragazzi gentili che spiegano le fasi di lavorazione, chiedono quali siano i propri gusti e consigliano nella scelta… io ho optato per un Porto rosé, molto femminile ma di gran gusto!

Un po’ inebriati dall’alcool, riposati dal ristoro da Sandeman riprendiamo il nostro girovagare per il centro della città. Ripercorriamo la Ribeira, che fotografiamo in ogni angolo col suo tripudio di colori e risaliamo, perdendoci un po’ a caso, ma anche questo è il bello della visita ad una città, tra la centralissima Rua das Flores e le vie intorno. Saliamo poi da Rua Santa Caterina passiamo a vedere lo storico Cafè Majestic e riprendiamo la metro a Bolhao. Sentiamo la forte necessità della nostra doccia idromassaggio, avremo fatto quasi 20 km a piedi!

Recuperate le forze, pensiamo alla cena, affidandoci nuovamente ad Artur! Ci consiglia due diverse opzioni, una più autentica e l’altra un po’ più turistica ma, assicura, di qualità… leggendo anche qualche recensione e passando davanti ad entrambi, decidiamo di andare all’Abadia do Porto… è un ristorante effettivamente molto grande ed a tratti caotico ma si dimentica tutto al cospetto dei piatti che vengono serviti! Dal bacalhau al maiale, ai dolci… la scelta si è rivelata davvero vincente!

PORTO – GIORNO 11

Giornata che inizia con una serie di trasferimenti. Infatti l’indomani mattina il nostro aereo parte alle 6, quindi avevamo deciso di passare l’ultima notte in un hotel in prossimità dell’aeroporto, l’Opohotel, con ottime recensioni, che confermiamo a pieno!

In vista di questo passaggio, e pensando di poter fare un giro nei dintorni di Porto fino ad arrivare sul mare, avevamo deciso di tenere la macchina; col senno di poi la lascerei in arrivo a Porto e mi sposterei tranquillamente coi mezzi pubblici/taxi, perché ci sono talmente tante cose da vedere che due giorni pieni in città sono da tenere in conto, i dintorni possono essere visitati se si decide di allungare la permanenza!

In realtà il check in sarebbe stato alle 14, ma avendo lasciato l’auto alle 10, alla reception ci hanno consentito di fare il check in anticipato. Sistemiamo le valige nella camera che ci ospiterà per l’ultima notte portoghese, e prendiamo nuovamente la metro in direzione centro. Scendiamo alla stazione Casa da Musica per vedere da fuori la fantastica opera architettonica e poi riprendiamo la metro fino a Trinidade e ci perdiamo nuovamente per le vie del centro, pranziamo velocemente e ci spostiamo verso i giardini del Palazzo di Cristallo, dove ci rilassiamo all’ombra… ad un certo punto ci troviamo circondati da una moltitudine di pavoni, e riusciamo anche a cogliere la spettacolare vanitosità delle pavonesse che mostrano la bellissima coda… foto a non finire! Rientriamo passeggiando lungo il Douro, passiamo davanti all’Alfandega, ed arriviamo alla Ribeira. Facciamo un po’ di shopping pre-partenza in diversi negozi del centro adocchiati nei nostri giri, e ci prendiamo ancora un aperitivo in un locale spettacolare, con prato all’inglese, vicino alla Torre dos Clerigos. Dovendo ancora preparare le valige, ed avendo la sveglia prestissimo, decidiamo di rientrare in hotel e cenare nel ristorante al suo interno. L’hotel mette a disposizioni dei clienti, su prenotazione a partire dalla 4 del mattino, una comodissima navetta gratuita che porta direttamente al terminal delle partenza… prenotiamo alle 4.30, aiuto!

PORTO – MILANO GIORNO 12

Sveglia ancora a notte fonda, recuperiamo le valige, la navetta è in perfetto orario, così come l’aereo ed alle 10 del mattino siamo a Bergamo.

La vacanza è finita ma rimarrà il ricordo di un Paese splendido, sotto ogni punto di vista!

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Convento do Carmo

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Capela dos ossos Evora

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Alfama

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Tramonto a Porto

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Coimbra

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Porto



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