Andar per castelli in Portogallo

Sulle tracce dei Templari attraverso l'Estremadura, il Ribatejo, l'Alto e Baixo Alentejo sino a raggiungere le splendide spiagge dell'Algarve
Scritto da: Mellix
andar per castelli in portogallo
Partenza il: 14/08/2013
Ritorno il: 27/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Era già dall’anno scorso che pensavamo di visitare il Portogallo, avevamo sempre rimandato a causa del costo del biglietto aereo non proprio economico. Da diversi mesi controllavamo perciò, quando a fine marzo abbiamo trovato il volo Easyjet Milano Malpensa/ Lisbona ad Euro 214,00 cad. comprensivo di assicurazione per possibile annullamento viaggio e una valigia di Kg. 20, non ce lo siamo fatto scappare.

Finalmente il 14 Agosto 2013 partenza con volo delle 17,35, arrivo a Lisbona alle 18,05 puntualissimo! Dall’aeroporto con l’aerobus (Euro 5,50 cad. valido A/R) abbiamo raggiunto l’Hotel Ibis Lisboa Centro Saldanha dove abbiamo trascorso tre notti. (Euro 58 a notte in camera matrimoniale). Dopo aver depositato la valigia siamo andate a cena e, grazie all’indicazione della ragazza alla reception abbiamo mangiato in un posto strepitoso: il Restaurante Galeto. E’ vicino all’hotel e propone cucina tipica portoghese, infatti è frequentato soprattutto dai locali. L’ambiente è particolarissimo perchè non ci sono i tavoli singoli ma una grande tavolata dove i commensali mangiano uno accanto all’altro. Tutti gli arredi sono d’epoca, la cucina è a vista. Il baccalà è assolutamente da non perdere. Nell’attesa in tutti i ristoranti portoghesi è abitudine ti portino olive, patè di tonno con burro e tartine. Tutto questo si paga singolarmente secondo ciò che si consuma.

15 Agosto

Raggiungiamo in treno Sintra (Euro 5,00 A/R), partenze ogni 30 min., inganniamo l’attesa ammirando i mosaici della stazione in stile Liberty di Lisbona. A Sintra visitiamo il Palacio Nacional de Sintra caratterizzato dai due camini conici. Ci sono piaciute soprattutto la Sala delle Sirene e quella delle gazze con i soffitti affrescati e le pareti coperte da azulejos. La Sala degli Stemmi è affrescata con gli stemmi di 72 famiglie importanti del 1500. La cucina è incredibile, tutta piastrellata, con le pentole in rame ed i fantastici camini. Andiamo quindi verso la collinetta che sovrasta la città e raggiungiamo il Palacio Nacional da Pena che sembra un castello disegnato da un bambino tanto è vario l’insieme dei vari stili architettonici che si possono ammirare. Ci sono torri rosa e giallo, portali moreschi coperti da azulejos, cupole e decorazioni che ai profani come noi sembrano palle di cannone e che sono il simbolo dello stile manuelino. Il portale con il Tritone mezzo uomo- mezzo pesce è bellissimo, rappresenta la creazione del mondo. Gli interni sono sontuosi con preziose porcellane, affreschi e bassorilievi. Dall’esterno del Palazzo si possono ammirare le mura della fortezza moresca sulla collina di fronte. Capiamo perchè Sintra è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

Venerdì 16 Agosto

Ci dedichiamo alla visita di Lisbona. Per prima cosa raggiungiamo la Plaza do Comercio con le sue grandiose arcate e la statua di Dom Josè I, quindi andiamo al monastero Dos Jeronimos, costruito per celebrare Vasco da Gama che qui è sepolto. Nel chiostro in stile manuelino ogni colonna è diversa dall’altra, le decorazioni sono incredibili, non si sa praticamente cosa fotografare. Suggeriamo di acquistare il biglietto cumulativo con l’ingresso della Torre di Belem come abbiamo fatto noi. Fortunatamente abbiamo avuto quest’idea perchè alle 13 il caldo è veramente torrido. La torre è il simbolo della città, fu costruita a difesa del porto di Lisbona. Da qui la vista è unica. Passeggiamo senza meta, visitiamo la cattedrale quindi con il mitico tram 28 risaliamo le vie dell’Alfama, ci fermiamo al Miradouro di Santa Lucia e alla Chiesa di Sao Vicente de Fora con il chiostro di azulejos. Sabato 17 Agosto – Torniamo all’aeroporto dove dobbiamo ritirare la macchina che avevamo prenotato dall’Italia. Restiamo senza fiato perchè non ci aspettavamo di trovare una marea di gente in coda. Perdiamo quasi due ore in attesa però ne valeva la pena. La Peugeot 308 che ci danno è nuova, immatricolata a giugno. Nonostante siamo provviste di navigatore, riusciamo a sbagliare la strada e ci troviamo a percorrere il favoloso ponte Vasco da Gama lungo ca 16 km. E’ una delle poche volte che siamo contente dell’errore. Raggiungiamo la cittadina di Mafra a 39 km da Lisbona. Dopo aver pranzato in un ristorantino sulla piazza principale visitiamo il palazzo di 1200 camere, un incrocio tra un castello ed un monastero. I saloni sono imponenti, quello della caccia credo sia unico. Le pareti sono ricoperte da trofei ed anche le sedie, i divani ed i lampadari sono fatti con i palchi degli alci. La stanza (se così si può chiamare) che ci è piaciuta di più è però la biblioteca lunga 84 m dove ci sono circa 40.000 volumi. Purtroppo dicono che sia danneggiata costantemente dai topi!

Lasciamo Mafra e raggiungiamo Obidos in Estremadura. Capiamo subito perchè la prima volta che Dona Isabel, moglie del re la vide se ne innamorò sino a riceverla come dono di nozze. Il paese è un piccolo gioiellino: cinto da mura merlate con stradine acciottolate e case bianche imbiancate a calce con particolari blu o gialli è veramente unico. Dopo aver assaggiato la ginja, il tipico liquore alla ciliegia che viene servito in piccole scodelline di cioccolato, proseguiamo tra le viuzze in fiore sino a raggiungere la Chiesa di Santa Maria dallo splendido soffitto affrescato e le pareti interamente ricoperte da azulejos del XVII secolo. Il castello che domina la valle è del 1200 ed attualmente è un resort di lusso. Abbiamo cenato al Ristorante Alcaide, consigliato anche dalla guida Michelin e per l’ennesima volta ci siamo chieste l’utilità di queste segnalazioni. Il locale è molto frequentato anche se il personale è scortese (almeno con noi lo è stato) e la cucina più che creativa ci è sembrata “vampiresca”. L’aglio è parte integrante della cucina portoghese questo però non giustifica che i piatti vengano serviti praticamente su una base di aglio tritato in quantità tale da annullare tutti i sapori. Fortunatamente l’hotel scelto ci ha ripagate del disagio subito. Abbiamo dormito all’Albergaria Josefa de Obidos Hotel, all’entrata del paese. Abbiamo pagato Euro 70,00 per una bella camera pulitissima con un bagno grande, colazione inclusa. Altamente raccomandata. Domenica 18 Agosto- Risaliamo verso nord e raggiungiamo Alcobaça con il magnifico Monastero cistercense di Santa Maria sito dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco che con le sue arcate spoglie ti lascia letteralmente senza fiato. Qui si trovano le tombe interamente decorate di Dom Pedro figlio del re Dom Afonso IV che si innamorò della dama di compagnia di sua moglie e che riuscì a sposarla solo in segreto quando rimase vedovo. Questa unione fu ostacolata al punto che la donna venne assassinata. Dom Pedro ottenne che il suo grande amore venisse sepolto nella tomba posta di fronte alla sua in modo che al momento della resurrezione potessero alzarsi e guardarsi negli occhi. Le tombe infatti portano l’iscrizione “fino alla fine del mondo”. Dalla chiesa si passa nel monastero vero e proprio dove la parte principale è costituita dalla grandisima cucina. Al centro della sala c’è una vasca dove veniva confluita l’acqua di un vicino affluente del Rio Alçoa che permetteva ai monaci di avere sempre pesce fresco. Le dimensioni del vicino refettorio sono imponenti, qui i monaci mangiavano in silenzio mentre dal pulpito venivano letti brani della Bibbia. Dall’esterno il monastero di Batalha non fa pensare alle meraviglie che contiene. Fu costruito per commemorare la battaglia del 1385 quando 6500 portoghesi sconfissero 30.000 soldati spagnoli. Il Chiostro Reale sembra di pizzo con ogni arco con decorazioni diverse. E’ un intreccio di fiori, perle e conchiglie. Non si finisce di fotografare. All’interno della chiesa ci sono le tombe di Joao I e della moglie inglese Philippa di Lancaster. Sono affiancate e se ci si alza sulla punta dei piedi si può vedere che le figure scolpite dei due coniugi si tengono per mano. All’estremità orientale dell’abbazia di sono le Cappelle Incompiute, un mausoleo ottagonale con sette cappelle che non fu mai completato. I decori fatti però sono stupefacenti e lasciano libero spazio all’immaginazione per ciò che avrebbe potuto essere. Prossima tappa Tomar che raggiungiamo nel tardo pomeriggio di una giornata assolata. Ero particolarmente curiosa di visitarla da quando, anni fa, ne sentii parlare per caso in televisione. Non siamo rimaste deluse, è una delle cittadine più caratteristiche del Portogallo. La prima bella sorpresa l’abbiamo avuta in hotel: splendido, lussuoso e pulitissimo- Hotel Dos Templarios con parcheggio privato. Abbiamo dormito in una camera spaziosa con un mega bagno, anche la colazione super. Costo: Euro 78,00 con la possibilità di utilizzare anche la piscina. Vicino all’hotel scorre il fiume che divide la cittadina vecchia dalla parte nuova. C’è un bel parco molto curato. Ci dirigiamo a piedi verso la collinetta che sovrasta Tomar e visitiamo il Convento di Cristo, l’antico quartier generale dei cavalieri templari. Ci sono cappelle, chiostri e saloni tutti decorati diversamente. L’atmosfera è magica, sembra di essere tornati indietro nel tempo. Magnifica è la Charola, la chiesa con 16 lati che si dice sia uguale alla Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Dicono che sia circolare per permettere ai cavalieri di partecipare alla messa restando a cavallo. Stucchi, dipinti e decorazioni, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Anche questa costruzione, come abbiamo visto in altri luoghi, ha una caratteristica particolare. In questo caso la cosa più bizzarra è una finestra della sala capitolare. E’ in stile manuelino e celebra il periodo delle scoperte. Ci sono decorazioni a forma di barche, alghe ed un intrico di corde sovrastate dagli stemmi della Croce dell’Ordine di Cristo e gli stemmi reali. Il tutto è ricoperto da muschio color ocra che la rende ancora più misteriosa. Bellissime e suggestive sono anche le scale a chiocciola in marmo che portano al piano superiore della costruzione.

Ritorniamo in paese e dopo aver girovagato un po’ per cercare dove cenare ed aver trovato numerosi locali chiusi per ferie decidiamo di fermarci alla Taverna Antiqua nella piazza principale. Il locale, molto particolare e carinissimo è gestito da ragazzi che penso avranno sicuramente molto successo. Sembra di essere tornati nel Medio Evo perchè i piatti ed i bicchieri sono in legno, si mangia al lume di torce, i camerieri hanno gli abiti di foggia medievale. Il menù propone piatti insoliti accompagnati da una birra eccellente. Ricordiamo ancora il baccalà aromatizzato alla cannella con spinaci, noci e uvetta, il trancio di tonno con cipolle caramellate ed il fantastico dolce caldo caramellato alle mandorle. Lo raccomandiamo vivamente.

19 Agosto

Dopo un’abbondante colazione partiamo per Marvao. Facciamo una deviazione e raggiungiamo quello che secondo noi è il più romantico tra i castelli che abbiamo visto in questo viaggio: il Castello di Almourol. Sorge su un’isoletta in mezzo al fiume ed è raggiungibile solo con la barca. Siamo arrivate nel pomeriggio, non c’era un’anima, ci siamo sentite come le principesse del maniero. Il territorio da qui a Marvao è coltivato a ulivi e querce da sughero, i colori dominanti sono il giallo oro del terreno, il verde degli alberi e il turchese del cielo: una favola! Il caldo è torrido, decidiamo però di andare a vedere quello che è considerato il più grande menhir della Penisola Iberica: il Menhir de Meada nel territorio vicino a Castelo de Vide. Percorriamo stradine deserte e raggiungiamo questo grande simbolo fallico, alto 7 m che pensano sia stato posto per garantire fertilità ai campi ed a segnalare i confini del territorio. Sono le 15, il cruscotto dell’auto segna 43º C quando arriviamo a Marvao e restiamo senza parole alla vista di questo paesino su un dirupo tra la campagna. Qui il tempo sembra si sia fermato. Tutto il paese è costruito all’interno delle antiche mura perfettamente restaurate. Il bianco dei muri è accecante. Ceniamo su una terrazza che domina la valle. Bar Restaurante Casa do Povo – Vongole e sardine alla griglia con contorno Euro 32,00 in due. Buonissime. Ci mostrano il confine spagnolo all’orizzonte. La città più vicina è infatti spagnola e non portoghese. Pernottiamo all’Hotel El-Rei Dom Manuel – Euro 55,00 con colazione – ottimo.

Martedì 20 Agosto

Lasciamo a malincuore Marvao e il bel castello e partiamo per Evora. La città è un dedalo di viuzze ed è uno dei centri medievali meglio conservati del Portogallo. Lasciamo pertanto la macchina in un posteggio fuori dalle mura e la visitiamo a piedi. Raggiungiamo la piazza principale con i suoi caffè , visitiamo il quartiere ebraico, la cattedrale che con le torri in granito sembra un fortezza, la Chiesa di San Giovanni Evangelista vicino al Tempio Romano. Attualmente è una proprietà privata, vale la pena di visitarla perchè è interamente rivestita dal pavimento al soffitto da azulejos : unica. Visitiamo la Chiesa di San Francesco e la Capela dos Ossos, una piccola cappella dietro l’altare in cui i muri e le colonne sono completamente rivestiti dalle ossa e teschi di circa 5000 persone. E’ praticamente la copia della cappella della Chiesa di San Bernardino alle ossa che c’è a Milano, vicino alla tristemente famosa Banca dell’Agricoltura in Piazza Fontana . Anni fa l’avevamo visitata e ci avevano detto che l’imperatore Carlo V l’aveva vista e ne era stato cosi’ impressionato che aveva deciso di farne erigere una simile nel suo paese. Mai avremmo immaginato che anni dopo ne avremmo visitato la copia portoghese. Per caso in un bar ascoltiamo una signora inglese che parla di quello che secondo lei è una delle località più belle del Portogallo: Mertola. Controlliamo la cartina e visto che è sulla strada che dobbiamo percorrere decidiamo di annullare la prenotazione della camera che abbiamo riservato e di raggiungerla. La signora aveva perfettamente ragione, è un luogo pieno di fascino che sorge su un’altura vicino al fiume Rio Guadiana. Portiamo i bagagli al Residencial Oasis . Sembra una nostra pensione anni 60, con camera che si affaccia sul fiume.Euro 45,00 con colazione. La consigliamo.

Mertola è considerata una città museo, fu occupata dagli arabi che ne fecero la capitale della regione ed eressero una moschea che nel XIII secolo fu riconsacrata come chiesa cattolica. Attorno al portale gotico ci sono figure di capre, leoni e la facciata è sormontata da particolarissimi elementi conici che la rendono unica. Percorrere le stradine alla sera ed osservare il castello illuminato e la torre con l’orologio alla luce della luna è un’esperienza molto bella. La proprietaria della pensione ci ha consigliato di cenare alla Casa de Pasto Cafetaria Tamuje. Abbiamo assaggiato una zuppa tipica: la sopa de Cacao, un pesce bianco. Buonissima come la sangria che ci hanno servito.

Mercoledì 21 Agosto

Partiamo verso il mare ed arriviamo in Algarve, più precisamente a Tavira, dove avevamo prenotato al Residencial Mares – Euro 92,00 con colazione. Al piano terreno della residenza gli stessi proprietari gestiscono il Ristorante Marisqueira Marés dove abbiamo cenato due sere consecutive. La cataplana di baccalà e quella di cozze e vongole sono assolutamente da assaggiare. La cittadina è molto bella, è perfetta da visitare a piedi. E’ costruita sulle rive del fiume Gilao ed è il punto di partenza verso le bellissime spiagge dell’ Ilha de Tavira. Trascorriamo la giornata visitando la città vecchia e Cacela Velha, un piccolo villaggio a 12 km. Scopriamo che non ci sono spiagge facilmente accessibili perciò il giorno dopo, con il traghetto che parte davanti al ns albergo raggiungiamo l’Ilha de Tavira. La spiaggia è bellissima e molto ben attrezzata. La sabbia è finissima, notiamo cartelli che indicano di fare attenzione ai camaleonti che vivono sulle dune e che sono specie protetta.

24 Agosto

Lasciamo a malincuore Tavira e raggiungiamo Portimao dove decidiamo di non fermarci per il caos di auto che troviamo e proseguiamo verso Sagres che fortunatamente per noi ha un altro tipo di turismo. La zona è molto tranquilla, qui si fa principalmente vita di mare. La natura bellissima è il tesoro della zona, frequentata soprattutto dai surfisti. I panorami sono mozzafiato, le scogliere erose dal mare spettacolari. Dopo cena andiamo a Vila do Bispo dove ci dicono c’è la festa del perceve, un crostaceo che i pescatori più abili e temerari staccano dalle scogliere. Tutto il paese era alla palestra della scuola a mangiare ed ascoltare musica dal vivo. Ci hanno spiegato che é il plancton che le balene non mangiano e che arriva su queste coste. Il forte vento lo scaraventa sugli scogli dove si attacca e trasforma in ciò che chiamano perceve. Per la rarità e le difficoltà nel prenderlo ha un costo altissimo. Trascorriamo due giorni alla Spiaggia Belice che la proprietaria dell’albergo ci ha consigliato perchè è riparata dal vento. Per raggiungerla percorriamo la ripida scalinata scolpita nella roccia ed arriviamo in un luogo paradisiaco. L’acqua è trasparente e la sabbia finissima. Non c’è il distacco tra il blu del cielo e quello del mare. Visitiamo Cabo de Sao Vicente il punto più sud-occidentale dell’Europa. Fa una strana sensazione pensare che si è nel l’ultimo luogo che i marinai portoghesi vedevano partendo verso l’ignoto. Anche qui i colori sono indimenticabili. E’ un posto unico, magico. E’ impensabile venire in Algarve senza visitarlo. Abbiamo dormito nella Residencia Julio Guesthouse, un piccolo appartamentino pulitissimo con giardino pagando Euro 85,00 a notte. Raccomandiamo il Ristorante Retiro do Pescador con specialità tipiche cucinate divinamente.

Lunedì 26 Agosto

Siamo agli sgoccioli, domani rientro. Raggiungiamo Setubal dove visitiamo il castello e soprattutto raggiungiamo, transitando su una strada costiera tra boschi di conifere, le bellissime spiagge del Parco Naturale di Arrabida dove trascorriamo il pomeriggio. Dormiamo all’Hotel Novotel Setubal pagando la camera Euro 55,00.

Martedì 27 Agosto

Ripercorriamo il Ponte Vasco da Gama e raggiungiamo l’aeroporto di Lisbona per la riconsegna dell’auto ed il rientro in Italia.

Abbiamo percorso 1.454 Km spendendo Euro 135,00 di benzina e 520,00 Euro per noleggio auto 11 giorni. In totale abbiamo speso ca. Euro 1.500,00 cad. E’ stato un viaggio molto bello e non abbiamo avuto disguidi. La gente è cordiale, il cibo squisito. Ci ha colpito molto anche la pulizia delle strade e dei locali. Le strade sono ben tenute, l’autostrada per noi abituati al traffico della tangenziale milanese praticamente deserta. Sull’auto abbiamo fatto installare il dispositivo Via Verde che corrisponde al nostro Telepass. In autostrada non ci sono caselli, il pagamento dei pedaggi addebitato sulla carta di credito è stato di Euro 44,00.

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