Un mese ad Oporto

18. 12. 2000 Lavra (PORTOGALLO) Dopo un breve scalo tecnico a Bruxelles, proseguiamo alla volta di Oporto. Qui incontrerò Pedro. Sarò ospite a casa sua per circa un mese. Alle 13.30 giungiamo nella sua accogliente casa in questo paesino che si affaccia sull'Oceano Atlantico. E' ora di pranzo e la sorella: Veronica, ci prepara un delizioso...
Scritto da: brawler
un mese ad oporto
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
18. 12. 2000 Lavra (PORTOGALLO) Dopo un breve scalo tecnico a Bruxelles, proseguiamo alla volta di Oporto. Qui incontrerò Pedro. Sarò ospite a casa sua per circa un mese. Alle 13.30 giungiamo nella sua accogliente casa in questo paesino che si affaccia sull’Oceano Atlantico. E’ ora di pranzo e la sorella: Veronica, ci prepara un delizioso piatto di sardine al forno (questo pesce, insieme al baccalà, è uno dei prodotti più tipici della zona). 20. 12. 2000 Braga (PORTOGALLO) Oggi abbiamo visitato la città di Eduarda (la ragazza di Pedro): Braga. Eduarda è una ragazza molto carina, dolce ed educata. Forse un troppo timida, ogni volta che le rivolgevo la parola lei arrossiva e metteva un pò in imbarazzo anche a me.

La piazza principale ci ricordava un pò Varsavia per i suoi palazzi colorati del centro. Braga, tutto sommato, è una tranquilla cittadina, ordinata, pulita, ben organizzata; abbiamo girovagato qui e lì nella “Praça da Repùblica” e subito dopo siamo saliti sulla parte alta della città al “Castello del Bom Jesus” dove abbiamo potuto ammirare il panorama di Braga by night.

21. 12. 2000 Oporto (PORTOGALLO) Pranziamo in centro e assaggiamo la famosa “Francesinha”, specialità tipica di Oporto.

In pratica è una sorta di cilindro di pane, tipo pudding inglese, riempito di vari strati di carne differente, formaggio, prosciutto, uova, il tutto bagnato da una salsina davvero deliziosa… Solo che per una sola persona, penso sia un pò troppo grande! Subito dopo, a pancia piena, siamo andati a casa di Jorge. Ha una cane gigantesco, tipo mastino, una razza argentina. Jorge ha una specie di saletta di registrazione, abbiamo trascorso tante ore lì suonando, cantando. Addirittura mi ha creato un bit rap e io ho cominciato a rapparci su! Ci siamo divertiti tantissimo, inoltre mi dato un altro bit su cui comporre qualcosa… Prima di salutarci mi ha detto: “Non ti preoccupare, nel posto dove andrete prossimamente (Fundão) avrai molta ispirazione…!” Dopo questa frase molto misteriosa siamo ritornati a casa. Che voleva dire Jorge? Lo scopriremo nei prossimi giorni… A casa troviamo tanta gente che ci aspettava per la cena. C’erano vari amici di Veronica: Kiko, Caterina, Sandra, Barbara ecc. Verso mezzanotte mi chiedono di suonare qualcosa con la chitarra e via con i grandi successi italiani fino a tardi…

Damn, mi son rovesciato mezzo bicchiere di coca cola addosso… 🙁 24. 12. 2000 Fundão (PORTOGALLO) E come l’anno scorso anche stavolta è giunto il giorno più brutto del viaggio: la vigilia di Natale.

La trascorriamo a casa dei nonni di Pedro a Fundão, circa 400 km da Lavra. Il viaggio non è dei migliori, un pò per la distanza, un pò per il pessimo tempo atmosferico, un pò per la pericolosissima strada. Basti pensare che spesso c’era lungo i bordi della strada ambulanze e pompieri pronti ad intervenire. Spessissimo di incontravano segnali stradali con numeri che ricordavano le vittime settimanali di quella stessa strada, gli incidenti giornalieri, i morti in un anno e tante altre cose “allegre”.

Ofelia (la mamma di Pedro) è simpaticissima, è sempre di buon umore e poi è dolcissima! Dopo quattro ore di tragitto, finalmente, arriviamo a Fundão. Ci rechiamo subito a salutare i nonni, due tipi molto simpatici; la nonna è sulla sedia a rotelle ora e il nonno, da quel momento, si occupa della casa, pulisce, cucina e accudisce la moglie. Che coppia i due ottantenni. La serata l’abbiamo trascorsa a Covilhã con il cugino di Pedro e la ragazza. La città era deserta e fredda… Al ritorno mi aspettava la peggiore notte del viaggio! Dopo aver guardato un pò la TV con Pedro, decido di andare a dormire… Almeno questo era il mio scopo. Mi spoglio e in boxer e T-shirt, come al solito, mi infilo sotto le coperte… Dopo una ventina di minuti comincio a sentire un pò freddo, poi sempre di più. Decido di infilarmi un pantalone. La situazione migliora ma per poco, passa un’oretta e ho di nuovo freddo. L’orologio batte le tre quando mi infilo una felpa. Poi le quattro, non riesco a dormire, le cinque: idem. Le sei: sono ancora sveglio. Ogni tanto chiudevo gli occhi ma mi risvegliavo di soprassalto per gli incubi. Ho sognato che ero in uno stanzone invasa da gatti (animale che odio), gli unici cani che c’erano: erano piccolissimi e mi mordevano il sedere…

Mi riaddormento dopo un pò di nuovo e… Le bambole di ceramica sul comò dinanzi a me iniziavano a prendere vita e ridevano, si prendevano gioco di me… Che nottataccia! 25. 12. 2000 Serra da Estrella (PORTOGALLO) Decidiamo di andare sulla fredda Serra da Estrella, il monte più alto del Portogallo.

Quasi tutta la salita è stata caratterizzata da una nebbia che non ti permetteva di vedere nulla quando all’improvviso si dirada e uno spettacolo stupendo si para dinanzi ai nostri occhi! Metri e metri di neve dappertutto, noi non avevamo gli indumenti adatti e ci siamo congelati, però che divertimento. Ci rotolavamo nella neve, ci spingevamo e slittavamo… Per sbaglio, addirittura, per colpa mia Pedro è caduto in un fosso! E’ stato molto divertente.

Tornati in città ho scoperto una cosa molto particolare: in Portogallo, per tutelare la privacy, sul tasto del citofono non è riportato il nome e cognome dell’abitante ma solo il piano e l’interno. Idem per le cassette postali. Che strano! Chissà come faranno quando devono cercare qualcuno! Poco prima di cena abbiamo fatto un giretto in centro, deserto perchè tutti impegnati nelle proprie case per il cenone di Natale. Intravedo un gattino vicino ad una scalinata, tremava ed era impaurito. Gli abbiamo dato dei biscottini tritati, un pò d’acqua e l’ho coperto con dei giornali. Poverino. Inizia il cenone a base dell’immancabile baccalà (cucinato in diversi modi), verdure, polipo, patate ecc. La cosa divertente è che ogni volta che portavano un nuovo piatto, tutti, osservavano ogni piccolo movimento della mia mandibola, tipo: “L’uomo del Monte ha detto: sì!” Dopo mezzanotte Pedro mi accompagna fuori per telefonare ai miei genitori e rivedo quel gattino, era riverso sul marciapiedi, non c’erano più i giornali. L’ho preso, l’ho avvolto in tanti fogli di carta e l’abbiamo portato a casa dello zio di Pedro. Nonostante tutte le nostre cure: è stato troppo tardi! Ci avrei dovuto pensare prima. 26. 12. 2000 Fundão (PORTOGALLO) Abbiamo appena guardato “La vita è bella” di Roberto Benigni. In italiano coi sottotitoli in portoghese. Guardando questo film mi son sentito ancora di più fiero di essere italiano. Grande Benigni! Domani, finalmente si ritorna a casa! A Lavra. 27. 12. 2000 Lavra (PORTOGALLO) Un pò come in Italia anche qui il “Grande Fratello” (chiamato “Big Brother”) è stato un grandissimo successo televisivo. Molto più che in Italia. Tutte le reti locali parlano solo ed esclusivamente di questo. Della vita dei vari personaggi, divenuti già tutti: stars. Tutti i portoghesi seguono quotidianamente questo reality, chiamandolo nei modi più disparati (fino a “Bic Broc”, la nonna di Pedro), conoscono vita, morte e miracoli dei vari Ze Maria, Susana, Telmo ecc. 28. 12. 2000 Gaia (PORTOGALLO) Oggi abbiamo visitato la città di Gaia che si trova sulla riva opposta del fiume Douro, dinanzi alla famosa e romantica Riberinha di Oporto. Da qui la vecchia zona portuale di Oporto si poteva ammirare molto meglio ed era uno spettacolo molto caratteristico. Siamo passati anche sul ponte costruito da Gustav Eiffel.

A cena ho conosciuto Teresa e il marito, (mio coetaneo), Hugo. Quest’ultimo è un tifoso sfegatato del Porto e grande conoscitore di tutto il calcio europeo. Addirittura ne sapeva più di me di quello italiano. Mi ha promesso che se il Porto giocherà in casa mi porterà ad assistere ad una partita. 29. 12. 2000 Oporto (PORTOGALLO) Ho rivisto Bruno Melo, un ragazzo conosciuto a Praga l’estate scorsa e con lui e i suoi amici viaggiammo insieme fino a Budapest. Questa è un’altra cosa bella dei viaggi, il rivedersi, l’incontrarsi di nuovo, dopo tanto tempo in altri luoghi lontani di questo mondo sempre più piccolo! Nel pomeriggio abbiamo fatto un salto sulla spiaggia di Lavra per scattare qualche foto all’Oceano in tempesta. In serata siamo andati a Maia, all’università di Pedro. Mi ricorda alcuni colleges inglesi in cui son stato a Southampton, in Inghilterra. E’ molto moderna, ben organizzata logisticamente parlando e lontana dal monumentale edificio che ospita la mia facoltà! Per concludere questa lunga giornata a cena abbiamo avuto altri ospiti: Lela e i genitori. Il padre è mezzo indiano e mezzo Mozambicano, una persona interessante, abbiamo parlato di immigrazione, emigrazione e del fatto che tutti i più bravi ingegneri informatici indiani venivano “risucchiati” dagli Stati Uniti. In seguito ho scoperto che lui era stato addirittura ministro dell’economia in Mozambico e a Oporto era una persona molto “potente”. Figo! A cena con un ministro! 30. 12. 2000 Lavra (PORTOGALLO) Eduarda mi convince ad assaggiare un tipico dolce portoghese, tipo pan di Spagna ricoperto da uno strato di uovo liquido.

L’assaggio. E’ abbastanza buono. Un secondo dopo arriva Pedro e tagliata una grossa fetta, si siede e comincia a mangiarla con gusto. Dopo aver bevuto il mio solito yogurt me ne vado a dormire anche perchè erano le tre.

Passa qualche minuto e vedo Pedro ed Eduarda che, impalati dinanzi a me, mi fissano con fare interrogativo. “Come ti senti, Mark?” Mi chiede il mio amico. “Bene, perchè?” Mi spiega che avevano scoperto che quel dolce era scaduto da quattro giorni, infatti sull’uovo c’erano diverse macchioline di muffa. Io ero quello che ne aveva mangiato di meno ma nonostante ciò m’è venuta una sensazione di disgusto…

Alla fine ci abbiamo scherzato su e riso fino a che non siamo crollati per il sonno! 01. 01. 2001 Lisbona (PORTOGALLO) Primo giorno del 2001.

Cominciamo all’avventura. Ci svegliamo in tarda mattinata e decidiamo di andare a visitare la capitale. Prepariamo gli zaini e via. Prima tappa: Coimbra. A 100 km da Porto troviamo l’accogliente cittadina universitaria di Coimbra. La possiamo definire, insieme ad Aveiro: la Oxford o Cambridge inglese o la Bologna o Urbino italiana. Arrivati dopo un’oretta e mezzo di viaggio, ci appare una cittadina vuota, quasi fantasma. Forse erano ancora tutti stanchi a riposare nei propri letti dopo la nottata di San Silvestro. Tutti tranne due tipi che coi propri zainetti sulle spalle gironzolavano nelle stradine eleganti del centro.

Da qui, due ore di macchina ci separano dalla città di Fatima. Un santuario molto toccante ed impressionante. C’era un’immensa piazza alla cui estremità campeggiava una specie di piccola chiesetta tutta in vetro in modo che tutti potessero vedere ciò che c’era all’interno, conservava la statuetta della Vergine Maria, si dice che sia la più bella esistente. Celebravano una messa dopo l’altra ininterrottamente. Dietro c’era una specie di grande camino dove ardevano migliaia e migliaia di candele. Di fianco, invece, c’era l’albero dove i tre pastorelli pregavano prima di ogni apparizione. Due di loro: Jacinta e Francisco morirono poco dopo e ora son sepolti nella vera e propria basilica, poco distante dalla chiesa in vetro.

Mi ha colpito molto la folla interminabile di gente che ascoltava la messa devotamente e soprattutto vedere tante persone anziane ascoltare la parola di Cristo in ginocchio, tutti quei malati, quegli infermi, l’atmosfera che si viveva in quel luogo…

Ma la cosa che mi ha impressionato di più son stati i rintocchi della campana, non so perchè, ma ognuno di essi lo sentivo come una pugnalata al cuore. Ancora ora non riesco nè a spiegarmelo, nè a spiegarlo.

Alla fine ripartiamo, destinazione stavolta: la capitale Lisbona! Eccola dopo sette ore di viaggio, ma, appena arriviamo, riceviamo una brutta notizia: Veronica, che era lì con il fidanzato, non può più ospitarci per non so quale motivo e così rimaniamo in “mezzo a una strada!” Ma non ci perdiamo d’animo. In fondo siamo due inter railers! Dopo aver mangiato qualcosina, visto che eravamo stanchi morti ed era sera decidiamo di prendere la macchina e cercare un posto dove dormire. Girovaghiamo un pò per la città quando appare un cartello che indicava l’aeroporto! Il nostro spirito di inter railers comincia a farsi sentire. Andiamo verso l’aeroporto, passando vicino allo stadio dello Sporting Lisboa e quello del Benfica (la squadra del cuore di Pedro). Arriviamo in aeroporto, ci riposiamo una ventina di minuti ma subito dopo decidiamo di fare un tour di Lisbona by night, tipo come facemmo a Lussemburgo City due anni fa.

La città è immensa e molto carina. C’è un ponte gigantesco sul fiume Tago (Tejo) che è stato costruito imitando perfettamente quello di San Francisco e non lontano c’è una grande statua di Gesù con le braccia aperte uguale a quello di Rio de Janeiro. Ma questi portoghesi non hanno inventiva? Decidiamo di accamparci sul lungo fiume, in un posto tranquillo, tra tante macchine “appannate”…

Mi sembra di star trascorrendo una tipica giornata da inter rail invernale: lungo viaggio, breve visita di città sconosciute e classico quesito su dove trascorrere la notte. 02. 01. 2001 Lisbona (PORTOGALLO) Il vento spira fortissimo, persino il fiume sembra esserci ostile qui.

Pedro s’è quasi addormentato, s’è sdraiato nella parte posteriore della macchina mentre io faccio la guardia. Ore 3.24 Ora ho fame! Ore 3.41 Veronica mi ha proprio deluso. S’è comportata male nei nostri confronti! Ore 4.20 Ora comincio pure a sentire freddo. In fondo siamo a gennaio ed io ho solo la felpa. Pedro dorme tranquillo! Ore 5.20 Pedro dorme saporitamente. Quanto rimpiango la sciarpa lasciata a casa… Per ingannare il tempo mi son messo un pò a disegnare, ma dopo sette ore con la penna in mano mi fanno male le dita! Ore 6.30 Pedro mi dà il cambio.

Ore 10 Siamo di nuovo operativi. Visitiamo subito il Monastero di Geronimo. C’erano tante tombe di personaggi portoghesi illustri tra cui quella del navigatore: Vasco de Gama.

Subito dopo visitiamo la Torre di Belem, dedicata al navigatore: Magellano.

Prima di andare in centro ci fermiamo a vedere lo stadio del Benfica. Mentre passeggiavamo lungo il suo perimetro, notiamo una porta semichiusa, entriamo furtivamente, saliamo centinaia di scalini, altra porta e: WOW!!! Che spettacolo! Tutto lo stadio a nostra disposizione. Era bellissimo. Ma il nostro tour a Lisbona prosegue alla volta dell’area dedicata alla fiera internazionale che ci fu qui nel 1998, la EXPO98. Ho passeggiato lungo il viale dove son esposte tutte le bandiere del mondo! Che bello. Nel pomeriggio ci chiama Veronica per accordarci sul ritorno. Torna con noi? Ok. Che avventura il viaggio di ritorno, Veronica insiste per guidare, ha cominciato a correre a 140 km/h, superando file interminabili di camion, sotto una pioggia battente, la strada scivolosa e ciliegina sulla torta: parlando pure al telefonino senza auricolare. Mi son arrabbiato molto. Pur essendo stanchi morti, sia io che Pedro, siamo stati con gli occhi sbarrati e vigili per tutte le tre ore e mezzo che è durato il viaggio. 06. 01. 2001 Lavra (PORTOGALLO) Stamattina abbiamo fatto colazione nel bar sotto casa di Pedro e mentre sorseggiavo il mio bicchiere di latte caldo entra Domingos, un’attaccante del Porto. Lui, come tanti calciatori di questa squadra, vive in questa zona. Nel pomeriggio son andato a vedere la partita del Porto contro la “Estrella da Amadora”, nel mitico stadio del Porto, assieme ad Hugo. E’ stato emozionante perchè era una partita di serie A. Il primo tempo s’è concluso con il risultato di 1-0 per gli ospiti. Il Porto stava giocando proprio male ed inoltre aveva preso un goal veramente “stupido”. Verso la fine del primo tempo entra in campo: Domingos, proprio quello che avevo visto la mattina la bar! Inizia il secondo tempo, tutta un’altra storia. Del resto c’era da aspettarselo visto che il Porto è primo in classifica e questa squadra di Lisbona tra le ultime. Dopo un pò pareggiamo, passa poco tempo e proprio Domingos firma il definitivo 2-1 per i locali. 07. 01. 2001 Viana do Castelo (PORTOGALLO) Visitiamo una deliziosa cittadina a 30 minuti dal confine con la Spagna: Viana do Castelo. Abbiamo fatto una passeggiata nel centro storico, davvero caratteristico, con i suoi viottoli stretti, chiusi al traffico automobilistico e molto pittoreschi. Mi ricordava un pò York.

Molto bella la chiesa di “Santa Luzia” e da lì abbiamo potuto ammirare tutta la città illuminata a giorno, il fiume che romanticamente si univa all’Oceano… 08. 01. 2001 Porto (PORTOGALLO) Stasera con il caro Hugo abbiamo organizzato una partita a calcio. E’ stato molto divertente giocare tra tutti portoghesi salvo per i problemi di comunicazione, non è sempre spontaneo farsi passare la palla o farsi notare quando ci si smarcava sempre parlando in inglese… Ma mi son divertito molto. Subito dopo la partita,dopo un breve pit stop a casa di Hugo, son uscito con la bella Caterina a bere qualcosa in un romantico bar sulla spiaggia. Molto carino, luce soffusa e poi in ottima compagnia. Caterina è un medico ed è così dolce. Abbiamo trascorso una piacevole serata chiacchierando di viaggi fatti e da fare… 09. 01. 2001 Lavra (PORTOGALLO) Ultima notte in Portogallo. Pensavo che non dimenticherò mai la dolcezza, l’affetto e l’amore della mitica Ofelia, tutte le “tarantelle”, la disponibilità, la correttezza, educazione e amicizia del buon Pedro. Domattina Ofelia, molto presto, andrà a lavoro ma mi ha promesso che mi verrà a salutare in aeroporto. Sinceramente spero che non venga perchè odio gli addii. Mi mancheranno tanto Pedro ed Ofelia, la mia seconda famiglia portoghese. E’ stato l’ennesimo viaggio intenso ed indimenticabile, come dico sempre: “Non conta il luogo ma la compagnia!” 10. 01. 2001 Lavra (PORTOGALLO) Mi sembra ieri quando son entrato in questa stanza, ho adagiato la mia valigia a terra, l’ho aperta per mostrare le nostre foto in Polonia a Pedro. Ora sono solo in quella stessa stanza, Pedro è uscito, Ofelia è al lavoro e Veronica dorme nella stanza affianco. La mia valigia è di nuovo aperta sul mio letto. Stavolta è piena di tutte le avventure e disavventure portoghesi e rappresenta un altro mattone importante della mia vita. Tra un pò metterò dentro le ultime cose, dopodichè la chiuderò e con essa un altro viaggio, un altro capitolo, un’altra esperienza verrà archiviata nel mio cuore e nella mia mente. Obrigado Portugal! visita il mio sito www.Born2travel.It



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