Azzorre: il paradiso dell’Atlantico

A marzo, io e mio marito con i nostri vicini Cristina e Francesco decidiamo di visitare le isole Azzorre, soprannominate le perle dell'Atlantico. I vari racconti dei turisti per caso ci danno un'immagine di una natura incontaminata e un relax assoluto, e così abbiamo deciso di visitarle. Unico incoveniente: la gestione delle valigie agli...
Scritto da: piccino
azzorre: il paradiso dell'atlantico
Partenza il: 09/08/2007
Ritorno il: 22/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
A marzo, io e mio marito con i nostri vicini Cristina e Francesco decidiamo di visitare le isole Azzorre, soprannominate le perle dell’Atlantico. I vari racconti dei turisti per caso ci danno un’immagine di una natura incontaminata e un relax assoluto, e così abbiamo deciso di visitarle.

Unico incoveniente: la gestione delle valigie agli aeroporti e i voli.

Decidiamo di partire il 09/08 alle 21.25 da Malpensa con la TAP e prendere il volo per Sao Miguel alle 6.30 per recuperare una mezza giornata. Dormiamo in aeroporto per qualche ora, con una valigia persa ( scopriremo alla fine del viaggio che la valigia non è mai partita da Milano in quanto l’etichetta di destinazione è andata persa) e l’aria condizionata fredissima! Arriviamo a Sao Miguel alle 8.00 e all’aeroporto troviamo Louis ( sopprannominato Louis Miguel) ad aspettarci, con la nostra nostra fantastica Ford KA rosso fiammante che ci porterà in giro per l’isola.

Abbiamo infatti affittato un appartemento a Mosteiros a Casa do Falesia e Louis ci mostra la strada. Prima di arrivare però ci porta a le Sete Cidades, vista la bella giornata.

La vista dei due laghi, quello blu e verde è incantevole, anche se gli alisei si fanno sentire.

Arriviamo a Mosteiros e dopo aver posato i bagagli e ammirato la fantastica vista dalla casa sulle falesie e su Mosteiros, inizia il nostro tour dell’isola con un bel pranzo a base di polpo alla griglia da Barbosa (Mosteiros). Decidiamo di visitare subito la fabbrica del te(chà) a Porto Formoso. Le macchine sono ancora in funzione e nell’aria c’è un forte profumo di te. Dopo la visita e la degustazione gratuita, ripartiamo per Caldeira Velha, dove ci aspetta una cascatella con un laghetto di acqua calda. Lungo la camminata verso la cascata ammiriamo la verde vegetazione di felci e un piccolo geyser.

L’acqua è veramente calda e la cascata immersa dal verde rende il paessaggio molto suggestivo.

Lasciamo Caldeira in direzione Lagoa de Fogo dove è possibile ammirare questo fantastico lago e le due coste dell’isola quella a nord e quella a sud. Il tempo sta peggiorando e incomincia a fare un pò freschino, quindi ripartiamo in direzione sud verso Lagoa dove ci hanno consigliato un ottimo ristorante ( Borda d’Agua ) al porticciolo a prezzi bassissimi. Fantastico! la grigliata di pesce è ottima e i 40 euro spesi in 4 è un prezzo innimaginabile in Italia .

Il giorno dopo prenotiamo il pranzo al ristorante dell’hotel Terra Nostra per mangiare il Cocido, carne e verdura cotte per 5-6 ore in buchi fatti nella terra dove esce il vapore. Vicino si trovano 3 siti con piccoli geyser. La vista è suggestiva e il caldo si fa sentire. Dopo un’ottima mangiata di cocido decidiamo di regalarci un pò di relax nella spiaggia nera di Ponta de Agua. Anche se arriviamo nel pomeriggio inoltrato il sole è ancora molto caldo e l’acqua del mare è molto gradevole ( anche se in pieno oceano Atlantico, l’acqua non è per niente fredda).

Ritornando a casa ci fermiamo a mangiare in un ristorantino a Ponta Delgada.

Il terzo giorno a Sao Miguel lo dedichiamo allo shopping a Parco Atlantide per rimpiazzare parte dei vestiti mancati della valigia persa.

Il resto della giornata lo passiamo a Ribeira Quente dove troviamo un’altra bella spiaggia attrezzatissima e dove i ragazzini del luogo si divertono a tuffarsi da uno scoglio vicino alla spiaggia, anche se per noi un pò pericoloso. Il mare è pieno di pesci dai colori e dalle dimensioni più svariati.

Il 13/08 è il giorno della partenza per Terceira. Con qualche ora di ritardo arriviamo sull’isola con un aereo bimotore della SATA. All’aeroporto ci aspetta Jean Claude: soggiorneremo 3 notti a Rural Salga, che più di una casa per turisti, sembra la casa di alcuni vecchi zii ( Jean Claude e Fatima) che ti accolgono a braccia aperte. I colori della casa e dei fiori e il silenzio regnano sovrani.

Dopo il pranzo in un ristorantino di Porto Judeu con vista spettacolare sull’Ihleu das Cabras andiamo a Biscoitos per vedere le piscine naturali create dalle roccie laviche che formano conche dove è possibile fare il bagno.

Anche qui gli alisei si fanno sentire e l’oceano è molto mosso: le onde si infrangono sugli scoglio e offrono bellissime immagini da immortalare con la nostra macchina fotografica.

Il sole non è molto presente, e l’aria è abbastanza fresca: decidiamo di andare a Furnas do Enxofre dove è presente un percorso campestre intorno alle fumarole ma il vento e le nuvole basse ci fanno desistere. Andiamo a visitare Algar do Carvao: la discesa verso la grotta e il laghetto sotteraneo è fantastica, la parete è ricca di vegetazione, in particolar modo felci e l’aria è molto umida e fredda.

Risaliamo molto velocemente infreddoliti, e riprendendo la macchina ( Seat Ibiza) ci dirigiamo verso Angra do Heroismo, patrimonio dell’Unesco.

Ceniamo in uno dei tanti ristoranti e assistiamo alla gran festa in preparazione per il 15/08 con balli e canti di diverse gruppi etnici.

Il 15/08 ci svegliamo con la pioggia, ma come in tutte le isole delle Azzorre, basta spostarsi di qualche chilometro e il sole ritorna a splendere. Jean Claude ci presta due canne da pesca e i nostri uomini ci promettono di cenare con il loro pescado.

Visitiamo Praia do Vittoria in cerca di esche e un porticciolo per la pesca e una spiaggia dove poter prendere un pò di sole.

Le nuvole oscurano il sole anche qua e decidiamo di ritornare a Biscoitos dove il mare è sempre più agitato, ma almeno riusciamo a trovare un posto dove pescare e prendere un pò di sole.

Ritornando a casa, passiamo da Angra do Heroismo e ci imbattiamo nella “tourada a corda” dove i tori con i tappi alle corna corrono per tutto il paese e i più audaci li sfidano. Gli abitanti, molto ospitali, ci invitano a salitre sui loro carri e nei loro balconi per vedere meglio questa sorta di corrida e poi ci invitano a bere con loro.

La cena di pesce fresco purtroppo salta ( solo i gatti di Rural Salga si sono potuti leccare i baffi di pesce appena pescato) e noi ceniamo a Porto Judeu con una buonissima Alcatra ( zuppa di pesce).

Ritorniamo ad Angra do Heroismo e visitiamo il porto dove ci sono alcuni locali di tendenza e tantissimi ragazzini che pescano sul molo.

Il 16/08 dobbiamo lasciare la fantastica Rural Salga, le fantastiche marmellate di produzione propria e la meravigliosa accoglienza di Jean Claude e Fatima per ultima isola del nostro viaggio: Faial.

Con un’ora di ritardo arriviamo alla terza isola e dopo avere preso una macchina in affitto ci rechiamo a Quinta Meia Eira: dopo il soggiorno a Rural Salga, tutto ci sembra poco accogliente e anche la splendida vista che offre questa sistemazione non ci appaga.

Decidiamo di visitare subito Horta, la famosa spiaggia di Porto Pim e pranziamo da Peter Cafè, di fronte al porto. La vista è fantastica! Si può vedere le isole vicine: Pico e S.Jorge. Il tempo è bello e decidiamo di comprare 2 canne da pesca per l’indomani, visto l’abbandanza di pesce nel mare e ceniamo al caffè di Porto Pim dove godiamo di un tramonto incantevole.

Il giorno dopo riproviamo a pescare e ci rilassiamo nella fantastica spiaggia di Porto Pim. Purtroppo i pesci sono ancora troppo piccoli per essere mangiati e il cane e i gatti di Quinta Meia Eira ringraziano, mentre noi ci deliziamo di un ottimo pesce grigliato in un ristorantino vicino ad Horta.

Il giorno dopo visitiamo Ponta dos Capelinhos, dove nel 1957 a causa dell’esposione del vulcano isola è cresciuta di circa 2 chilometri verso ovest. I paesaggi sebbene spettacolari, sono lunari: nessuna vegetazione è cresciuta da 50 anni a questa parte e le rocce e le colate laviche cadono a picco nel blu del mare offrendo colori e contrasti bellissimi! Purtroppo non siamo preparati per la scalata verso il faro e quindi lasciamo questo paesaggio incantevole in direzione Cedros. E’ possibile girare l’isola in poche ore visto che è larga 25 chilometri e lunga 20.

La parte nord dell’isola offre paesaggi spettacolari: da un lato le nere scogliere a picco nel blu del mare e dall’altra immensi prati verdi coltivati e adibiti a pascoli suddivisi da siepi di ortensie, ormai quasi del tutto sfiorite.

Nel pomeriggio i nostri validi pescatori decidono di riprovarci e finalmente dopo vari insuccessi, portono a casa dell’ottimo pescado ( un polpo, 8 pesci puerco e 1 pesce boca negra) e la sera ceniamo a Quinta Meia Eira con il pesce grigliato e un’ottima bottiglia di vino blanco Terra de Lavas (Pico).

Ormai siamo arrivati al 19/08, nostro ultimo giorno alle Azzorre: l’aereo è alle 19.00 e riusciamo a prenotare al pelo il Whale watching alle 8.30 di mattina con Norberto.

Saliamo su un gommone per 12 persone e iniziamo la ricerca delle balene e dei delfini: il giorno prima ci dicono che sono stati avvistati 2 capidogli e diversi delfini.

Appena partiamo avvistiamo la pinna di uno squalo martello e dopo poco alcuni delfini pintado. Il mare è calmo e non c’è una nuvola in cielo: giornata perfetta.

Dopo un pò, in giro tra le isole di Faial e Pico, avvistiamo una balena comune: è impressionante la leggerezza di questo cetaceo di dimensioni notevoli. Ci soffermiamo a guardarlo per un pò, poi ci avvisano che c’è una colonia di delfini in direzione di S.Jorge.

L’incontro è emozionante: tantissimi delfini che nuotano sotto il nostro gommone e fanno salti acrobatici davanti a noi. Ci sono i piccoli che nuotano vicini alle loro madri: mettiamo la mano nell’acqua tiepida dell’oceano e ci sembra quasi di toccarli. Siamo tutti eccitati dall’incontro e vorremmo restare tutta la giornata a giocare con questi delfini, ma sono già passate più di 3 ore e bisogna tornare al porto.

Ultimo pranzo al Caffè Peter, dove gustiamo una sopa e un’epletada di pesce ottima! Ci prepariamo per partire in direzione Lisbona, e l’ora e mezza di ritardo del volo ci impedisce di visitare Lisbona by night( 2 giorno di sciopero negli aeroporti di Lisbona) Abbiamo prenotato all’hotel Alif e la vista della Plaza di Campo Pequeno è bellissima.

Al mattino arriviamo un pò in ritardo all’aeroporto e complice gli scioperi dei giorni precedenti perdiamo l’aereo e tutte le valigie.

Non ci perdiamo d’animo e dopo mezza giornata all’aeroporto per prenotare un nuovo volo per Milano il giorno successivo e prenotare l’hotel per la notte, andiamo a visitare Lisbona.

Prendiamo un bus aperto per un sightseen tour di Lisbona. Visitiamo così la città al meglio comodamente seduti e con il commento in italiano della storia di Lisbona e i suoi principali monumenti.

Il mattino seguente decidiamo di arrivare all’aeroporto con 3 ore in anticipo, per non incorrere in altri disguidi e arriviamo a Milano con qualche turbolenza.

Per circa 3 ore cerchiamo i bagagli persi, con successo e sotto la pioggia torrenziale ci dirigiamo a Torino, pieni di ricordi fantastici delle Azzorre: gli immensi prati verdi, il blu del mare e delle ortensie, la vita tranquilla degli azzorriani dediti al pascolo e alla pesca, i paesaggi a mozzafiato e l’incontro emozionante con la balena e i delfini Ciao, ciao Simona, Marco, Cristina e Francesco



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